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DOCUMENTO DELLA LEGAMBIENTE DI CASALE IN MERITO ALLA LOCALIZZAZIONE DEL SITO PER LA NUOVA DISCARICA PER I RIFIUTI SOLIDI URBANI. (Casale Monferrato, 6/5/91 )
Puntualmente, ormai da anni, nella nostra cittą' si torna a parlare di rifiuti e puntualmente scoppiano le polemiche e si accendono accanite discussioni sulla localizzazione del sito della discarica. Spesso pero'nell'animosita' della polemica sfugge quello che, secondo noi resta il problema principale:la discarica e' solo l'ultimo anello di un ciclo che comprende varie fasi ed e' illusorio cercare di risolvere il problema dei rifiuti solidi urbani intervenendo quasi unicamente sul loro destino finale.
La nostra societa' continua a produrre sempre piu' rifiuti di ogni tipo; in Italia si e' ormai superata la soglia dei 18 milioni di tonnellate annue di RSU (rifiuti solidi urbani) e nelle citta' del nord la produzione di rifiuti pro capite e' di circa 1,2 chilogrammi per abitante al giorno.Non e' pensabile quindi affrontare la questione rifiuti senza mettere minimamente in discussione il nostro modo di produrre e di consumare, il nostro modo di considerare il costo energetico ed il valore di risorsa dei materiali che usiamo quotidianamente. Va percio' sviluppata la scelta della raccolta differenziata e del riciclaggio di materiali quali vetro, carta,alluminio, plastiche, residui organici,ecc..Il rifiuto va quindi considerato materia seconda .
L'approccio globale al problema dei rifiuti prevede un deciso intervento sul ciclo delle merci, dalla produzione al riutilizzo della materia ed infine allo smaltimento dei residui in discarica controllata.Questo significa che gli interventi devono essere pensati in questa prospettiva complessa e globale nel quadro di una programmazione a piu' livelli territoriali: comunale, consortile, provinciale e regionale.
La situazione della nostra citta' si presenta positiva per quanto concerne la raccolta differenziata dei rifiuti, avviata da alcuni anni e ormai entrata in una fase di maturita',tale da consentire altri sviluppi.
Il problema della discarica invece ha costituito in questi ultimi anni un grande ostacolo per il perseguimento di una corretta politica di smaltimento dei RSU in primo luogo perche' sono saltati i raccordi tra i vari livelli amministrativi previsti peraltro dal DPR 915 del 1982, in secondo luogo perche' le scelte del sito sono state fatte seguendo criteri e metodologie non sempre chiari e condivisibili che hanno disorientato i cittadini, favorendo nelle popolazioni interessate atteggiamenti di rifiuto del tipo NIMBY (Not In My BackYard- non nel mio cortile-).
La Lega per l'Ambiente ha sempre escluso dai suoi interventi la logica NIMBY e ha sempre cercato un approccio globale al problema dei rifiuti e della discarica.In particolare , la nostra associazione ha sempre considerato la discarica per RSU un servizio per la collettivita',per ora ineliminabile,per la realizzazione della quale si deve prevedere un percorso tecnico- scientifico trasparente e democraticamente controllabile, in modo che la scelta del sito non sia vissuta dalla popolazione residente come un'imposizione dall'alto , bensi' come scelta "partecipata".Tale metodo democratico puo' risultare forse troppo lungo e contorto, ma permette ai cittadini di prendere coscienza delle procedure seguite nella scelta del sito e consente loro di intervenire nel corso della scelta stessa.
La soluzione migliore deve tenere necessariamente conto di una serie di elementi (tipologia del suolo,soggiacenza della falda acquifera,densita' della popolazione, sistema viario, direzione dei venti) che costituiscono l'ecosistema antropizzato e deve basarsi su severe procedure di valutazione di impatto ambientale.
La metodologia seguita da Lombardia Risorse, societa' alla quale il Consorzio per i rifiuti del Casalese ha affidato la ricerca del sito idoneo, ci trova concordi: ci sembra che siano state rispettate le procedure decisionali e che, analizzando piu' siti e confrontandoli fra di loro, si sia veramente imboccata la strada della trasparenza e della partecipazione. Infatti non e' stato scelto "il sito", ma sono stati evidenziati i vantaggi e gli svantaggi dei terreni presi in considerazione, formulando una graduatoria che ci sembra abbia il pregio di una discreta obiettivita'.
Accettando quindi la correttezza di questa metodologia, l'area piu' idonea sarebbe quella prima in graduatoria.
Tuttavia se dopo rigorose ed approfondite verifiche il sito risultasse non del tutto adatto, si dovrebbe passare all'analisi del sito successivo.
Una volta arrivati all'individuazione del sito idoneo per la realizzazione dell'impianto, si dovranno mettere in atto tutte le iniziative che, secondo l'art.1 del DPR 915/82, devono garantire:1) che sia evitato ogni danno o pericolo per la salute, l'incolumita', il benessere e la sicurezza della collettivita' e dei singoli;2) il rispetto delle esigenze igienico- sanitarie;3)l'assenza di ogni rischio di inquinamento dell'aria,dell'acqua,del suolo e del sottosuolo nonche' ogni inconveniente derivante da rumori e odori.
Per questo noi proponiamo che:
- il sito sia il piu' possibile lontano dalle abitazioni ;
- intorno al sito sia effettuata una piantumazione di alberi a crescita rapida e di sempreverdi al fine di attenuare l'impatto visivo e ridurre eventuali odori e polveri residui;
- venga costituito un comitato di controllo della discarica di cui possano far parte i cittadini del quartiere o della zona interessata;
- venga attuata una gestione rigorosa e rispettosa di quanto previsto dal DPR 915/82.
Per tali motivi riteniamo preferibile una discarica gestita pubblicamente piuttosto che da privati.