Legambiente contro la guerra
Riteniamo aberrante la teoria della guerra preventiva, attraverso la quale gli Stati Uniti vorrebbero arrogarsi il diritto di decidere chi, quando e come può essere oggetto di unaggressione militare.
In discussione non è la necessità di combattere il terrorismo globale, i fondamentalismi, o di contrastare regimi dispotici come quello di Saddam Hussein: nulla è più lontano dalla nostra sensibilità, dalle nostre speranze, dal mondo per il quale ci battiamo, dei deliri di chi ha seminato la morte tra gli innocenti delle Twin Towers o dei crimini compiuti dal dittatore iracheno contro il suo popolo.
Ma linvasione dellIraq sarebbe soltanto una carneficina inaccettabile, unazione legata più allobiettivo di proteggere, in una visione tanto miope quanto arrogante, gli interessi geopolitici degli Stati Uniti, di esaltarne il ruolo di gendarme del mondo, che non allesigenza di fermare il terrorismo. Di più, questa guerra rischierebbe di rendere tragicamente concreti tutti i peggiori timori sul rischio di uno scontro di civiltà tra Occidente e Islam.
Legambiente è impegnata nel movimento pacifista che si sta mobilitando in tante parti del mondo, Stati Uniti compresi, per fermare la guerra di Bush. In particolare, ci rivolgiamo allEuropa perché rifiuti di seguire lamministrazione americana in questo vicolo cieco: il terrorismo, come gli altri grandi problemi planetari la povertà, i mutamenti climatici , si combattono lavorando per un mondo diverso e migliore, per una globalizzazione che diffonda vero benessere, diritti, democrazia e non sia invece, comè oggi, sistematicamente piegata agli interessi di pochi privilegiati.
Per tutto questo Legambiente sarà in piazza Roma il 15 febbraio in una delle grandi manifestazioni per la pace che quel giorno si svolgeranno in tutta Europa.