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IL SERVIZIO NETTEZZA URBANA DI CASALE M. ALL'AMV DI VALENZA?
LA POSIZIONE DI LEGAMBIENTE
  (Casale Monferrato, 16 novembre 1998)
La decisione dell'Amministrazione comunale di Casale di "cedere" il servizio di nettezza urbana all'AMV (Azienda Municipalizzata di Valenza) ci lascia piuttosto perplessi e preoccupati.
Ci chiediamo quali siano i vantaggi di questa operazione, non solo per i lavoratori di quel servizio, ma, soprattutto, per i cittadini e per l'ambiente.
Abbiamo più volte ascoltato il Sindaco della nostra città affermare la necessità che nelle scelte amministrative prevalga la qualità, ma non ci è ben chiaro quale sia il progetto "di qualità" (ambientale e tariffaria) alla base della scelta di "passare" il servizio di raccolta dei rifiuti urbani all'AMV.
Il Decreto Ronchi (D.lgs 22/97) prevede il raggiungimento nei prossimi anni di obiettivi di recupero di rifiuti raccolti in modo differenziato ben più alti di quelle ottenuti nel nostro Comune (il 15 % entro marzo 99, il 25 % entro marzo 2001, il 35 % entro marzo 2003). Il Programma provinciale di gestione dei rifiuti urbani ha come suo aspetto principale la raccolta differenziata a monte. L'elemento determinante (dal punto di vista qualitativo e quantitativo) sarà la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti. Esiste un progetto in proposito? Se sì, quale? L'Azienda Municipalizzata di Valenza, allo stato attuale, è in grado di progettare una raccolta di quel tipo sul territorio del nostro Comune?
Con l'introduzione della raccolta differenziata secco/umido sarà necessario provvedere ad una più generale razionalizzazione delle raccolte per massimizzare i livelli di intercettazione e recupero delle frazioni riciclabili e l'integrazione operativa e minimizzare i costi di esercizio. Ad esempio è noto che molti comuni della Lombardia hanno raggiunto ottimi risultati con la raccolta domiciliare porta a porta utilizzando sacchetti trasparenti per la frazione organica e per il rifiuto residuo da posizionare sulla strada. Una scelta come questa richiederebbe oltre ad una capillare e ripetuta campagna informativa anche la riorganizzazione del servizio e la modifica del parco automezzi.
I rifiuti, da "problema", dovrebbero trasformarsi in "risorsa". In diverse occasione abbiamo avuto modo di far conoscere ai cittadini e all'Amministrazione comunale le nostre proposte. Il primo passo da compiere è la riduzione degli imballaggi e a questo proposito perché, ad esempio, il Comune non propone alla grossa distribuzione di favorire la vendita di acqua minerale in bottiglie di vetro (vuoto a rendere)?. Il secondo passo è la raccolta differenziata a monte: carta, vetro, plastica, alluminio, pile, medicine scadute sono già raccolte in modo differenziato, ma il servizio va potenziato e va fatta una costante opera di informazione e di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza; anche la raccolta di rifiuti ingombranti (legno, ferro, ecc.) e della frazione verde pubblica e privata va potenziata, anche con la predisposizione di un servizio a domicilio per i cittadini che non sono in grado di conferire i materiali nel centro di raccolta; la raccolta differenziata secco/umido per la produzione di compost, invece, non è ancora iniziata, neppure a livello di grandi produttori di scarti umidi, come, ad esempio, il mercato ortofrutticolo. Il terzo passo prevede lo smaltimento della frazione residua in discarica dopo un'ulteriore selezione a valle.
E' utile rammentare che tre anni fa la Legambiente sostenne l'apertura della discarica in zona Bazzani, in base al principio che ogni territorio deve smaltire i propri rifiuti e per la correttezza del percorso scelto dal Consorzio casalese per determinare il sito. Ma fu determinante per la nostra scelta l'impegno che il Consorzio e il Comune di Casale si assunsero di avviare una politica sui rifiuti incentrata sulla raccolta differenziata. Ebbene, sono passati due anni, la prima vasca della discarica è ormai esaurita, ma la raccolta differenziata nella nostra città langue attorno ad un 9% del totale dei rifiuti prodotti!
Vorremmo concludere il nostro intervento con un' affermazione e con una domanda. E' del tutto condivisibile l'idea di intervenire nel campo dei rifiuti considerando un bacino di utenza più ampio di quello comunale per rendere più efficace e meno oneroso per i cittadini l'intervento. Ma allora, anziché rivolgersi all'AMV non sarebbe stato più opportuno e conseguente rivolgersi al Consorzio casalese per lo smaltimento dei rifiuti?