Casale Monf.to, 23/04/94 LE PROPOSTE DEL CIRCOLO
VERDEBLU' LEGAMBIENTE
A PROPOSITO DELLO SCALO MERCI IN ZONA CITTADELLA
Si può comprendere l'atteggiamento di preoccupazione di
molti concittadini a proposito della qualità dell'ambiente: gli effetti devastanti della
"polvere" (le fibre) d'amianto, materiale lavorato per anni negli stabilimenti
Eternit, sono quotidianamente sotto i nostri occhi, li leggiamo sempre più frequentemente
negli elenchi delle persone che perdono la vita per mesotelioma pleurico. Così come è'
ancora nella mente di molti l'inquinamento delle falde acquifere causato dall'Ecosystem
che costituisce sicuramente un ulteriore fattore di rischio per la salute.
Non è quindi possibile sottovalutare la richiesta avanzata dagli abitanti di zona
Cittadella di "rendere più trasparenti i rapporti con la pubblica
amministrazione", richiesta riferita all'attività di spedizione di merci avviata
nello scalo ferroviario di Casale.
Riteniamo, perciò, che l'Amministrazione comunale, il Consiglio di quartiere, il comitato
"Cittadella", le forze sindacali, i rappresentanti delle Ferrovie e quelli delle
ditte che utilizzano lo scalo ferroviario, le associazioni degli industriali e degli
artigiani, si debbano incontrare per prendere in esame tutta la questione. Proponiamo che
l'incontro si svolga al più presto e chiediamo che l'Amministrazione comunale si faccia
carico della sua organizzazione.
Il fatto che lo scalo ferroviario di Casale abbia ripreso la sua attività dopo anni, è
per noi significativo e importante sotto il profilo ambientale.Le attività di trasporto
in Italia hanno subito un forte incremento negli ultimi venti anni che si è riversato
quasi esclusivamente sulla modalità stradale. Le merci trasportate all'interno
dell'Italia, stimate (per il 1990) in 700-800 milioni di tonnellate viaggiano per i tre
quarti su strada, ed è facile immaginare quale sia il costo sul piano ambientale e del
traffico.
Perciò ogni iniziativa che tenda a sottrarre al traffico stradale una quota sensibile di
automezzi va seguita con favore perché costituisce un contributo al riequilibrio delle
modalità di trasporto a favore di quello ferroviario, sicuramente meno inquinante.
Il fatto che nella nostra città lo scalo merci si trovi a ridosso di palazzi già
penalizzati dalla presenza sull'altro lato di una strada ( il Cavalcavia) a traffico
intenso, richiede che vengano date precise garanzie sulla rumorosità e sulla polvere
causata dalle lavorazioni e sull'inquinamento rappresentato dagli automezzi che
giornalmente si dirigono allo scalo.
Nel breve-medio periodo pensiamo che possano essere attuati degli accorgimenti che
consentano una riduzione dell'inquinamento acustico e un miglioramento della qualità
dell'aria.
Nel lungo periodo però è necessario pensare ad uno spostamento dello scalo ferroviario
nella zona industriale, in modo da favorire un ampliamento dello stesso, riducendo nel
contempo l'impatto ambientale in una zona residenziale della città che, con la bonifica
dei magazzini Eternit, la creazione del parco e il quartiere fieristico, sarà sicuramente
valorizzata e tutelata sotto l'aspetto ambientale e della salute.