BOLLETTINO N°10

NOVEMBRE 1996


 

Gentile Signora, Gentile Signore

con questo numero ridotto del Bollettino do seguito alle conclusioni a cui si è pervenuti nella riunione del 27 ottobre (il Bollettino riprenderà la sua veste normale col numero di gennaio ’97).

In quella riunione si è presa la decisione di costituire una Associazione che recepisca gli obiettivi del "Progetto di conservazione delle razze avicole locali" avviato a maggio del ’95 e offra delle opportunità oggi difficilmente concretizzabili.

Mi sono impegnato a preparare la documentazione necessaria per la costituzione dell’Associazione di modo che in una mattinata si possa compiere questo atto.

Io propongo di reincontrarci domenica 15 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (nell’occasione l’Istituto non può organizzare il pranzo).

Allego la bozza di uno statuto propostomi dalla Federazione Italiana Associazioni Avicole, sulla stessa ho intenzione di apportare delle integrazioni che proporrò all’incontro.

I momenti dell’incontro saranno relativi alla nomina del Consiglio direttivo (minimo tre persone) e del Collegio sindacale (5 membri, tre effettivi e due supplenti), nella stessa occasione si potrebbe eleggere il presidente e il vicepresidente, incarico che spetterebbe al Consiglio direttivo secondo lo statuto allegato, occorrerà infine concordare la quota associativa annuale, vedrò di raccogliere indicazioni da parte di altre associazioni analoghe, e non ultimo il nome dell’Associazione con il suo logo-gramma.

Prego chi non potesse essere presente o chi desideri appoggiare l’associazione esternamente, come socio sostenitore, di far pervenire all’Istituto un messaggio di adesione epistolare o per fax indirizzato al sottoscritto.

Credo sia opportuno discutere e decidere sulle implicazioni che deriverebbero dallaffiliazione alla Federazione Italiana Associazioni Avicole considerando i vantaggi e i vincoli che ci legano di natura statutaria ed economica, un aspetto per il quale occorrerà tenere a mente anche il ruolo dell’Associazione Regionale Allevatori del Veneto (di queste Associazioni illustro brevemente scopi e attività in paragrafi successivi ).

L’identità della nuova Associazione

Ciò che può identificare, ma anche qualificare, questa Associazione è il "Progetto di conservazione, ricostituzione e miglioramento delle razze avicole locali", che prevede un piano genetico adeguato, la coordinazione degli allevatori verso obiettivi predefiniti e in tempi programmabili, la raccolta in una banca dati delle discendenze in allevamento presso il singolo allevatore e dei dati produttivi e morfologici delle stesse.

Oltre a questo l’Associazione accogliendo allevatori e soci estimatori del Progetto può tendere a produrre materiale informativo, divulgativo e storico sull’avicoltura e sulle singole razze relativamente alle origini, agli eventi storici, ai personaggi tecnici e amatoriali che le hanno accompagnate, alla gastronomia.

Le mostre e le manifestazioni che auspico si realizzino assumerebbero una valenza oltre che avicola anche culturale.

La coordinazione tra Istituto e allevatori sarebbe un passaggio molto importante e peculiare per una Associazione in questo settore, ecco secondo me alcune applicazioni di questo metodo, che del resto gli allevatori già conoscono.

registrare e aggiornare le linee di discendenza possedute da ciascun allevatore, con ciò si riduce il rischio di acquisizione da parte degli allevatori di soggetti consanguinei;

dai dati produttivi e morfologici raccolti dal singolo allevatore è possibile individuare i ceppi più validi;

l’introduzione di soggetti riproduttori di provenienza esterna al Progetto in una discendenza per opera di un allevatore, può essere registrata e la progenie opportunamente utilizzata in scambi tra allevatori.

Illustro di seguito le Associazioni con cui ho avviato dei rapporti in questo periodo, su nostro invito erano presenti dei rappresentanti all’incontro del 27 ottobre.

La Federazione Italiana delle Associazioni Avicole

La Federazione aggrega le associazioni avicole locali (regionali, interprovinciali, club di razza) costituite da allevatori impegnati ad allevare razze avicole (Polli, Tacchini, Anatre, Faraone, Oche) perseguendo gli scopi della conservazione, miglioramento morfologico e produttivo, promuovere la realizzazione di mostre di soggetti selezionati e divulgare la conoscenza sul territorio di questo patrimonio zootecnico.

La FIAV è referente per l’Italia dell’Entente Europeenne de Aviculture et Cuniculture, a sua volta Federazione europea delle singole associazioni o federazioni nazionali. Una delle funzioni di questa organizzazione europea è di recepire, uniformare, legittimare gli standard di razza, modificarli o introdurne di nuovi, ciò favorisce la diffusione a livello europeo di lavori di ricerca o di conseguimento di nuove varietà compiuti da qualunque associazione locale che afferisca attraverso il suo referente nazionale all’Entente.

Questa è una realtà organizzativa, sono a conoscenza anche della Rare Breeds Survival Trust e la corrispondente Rare Breeds International che hanno come obiettivo la salvaguardia delle razze di animali domestici.

La Fiav conta oggi nove associazioni locali e circa 230 allevatori per un totale di circa 80 razze allevate tra Polli, Anatre e Oche. La stessa distribuisce ai soci degli anelli inamovibili da inserire sul tarso del giovane soggetto a scopo di marcatura, sull’anello è riportato l’anno di ‘schiusa’ , il codice della razza e dell’allevatore.

Ciò vuole avere la scopo di garantire la purezza della razza, le origini del soggetto e l’impegno dell’allevatore, le funzioni dell’anello sono simili a quelle della marchetta che noi si mette sull’ala al pulcino alla schiusa.

L’Associazione Regionale Allevatori del Veneto (ARAV)

L’ARAV è una struttura complessa , riunisce le singole Associazioni Provinciali Allevatori (APA) e confluisce nell’Associazione Italiana Allevatori (AIA).

La sua complessità deriva anche dal fatto che abbraccia con i suoi soci tutte le attività zootecniche: allevamento di bovini, suini, equini, conigli, avicoli.

Di ognuna esiste una sezione specifica, è però impegnata con preponderanti risorse umane ed economiche nell’attività di bovinicoltura, dalla distribuzione del seme congelato di tori riproduttori al controllo dei parametri produttivi delle vacche da latte. In particolare poi nelle sede dell’ARAV funzionano un laboratorio di analisi del latte e un altro per quelle del terreno, degli alimenti zootecnici, acque e fanghi.

La sezione avicola è di recente costituzione e interpreto che le funzioni che svolge siano relative soprattutto a sostenere l’attività avicola dei soci aderenti, i quali pur allevando razze pure mancano a tutt’oggi di un progetto di lavoro comune (conservazione e miglioramento), concretamente organizza e gestisce la mostra-mercato avicola alla Fiera di Verona quale occasione di vendita dei prodotti dei singoli allevatori.

Gabriele Baldan

 

Proposte per la denominazione dell’Associazione

club delle razze avicole italiane (C.R.A.I.),

associazione per la salvaguardia delle razze avicole italiane (A.Sa.R.A.I);

associazione avicoltori per le razze italiane (A.R.I.);

 

Logo: manteniamo quello della Gallina Padovana di Ulisse Aldroovandi che appare nel frontespizio del Bollettino?

 

Quota: riferisco come dato iniziale di discussione che la quota associativa dei soci della FIAV è di lire 60.000 annue, di cui 30.000 sono destinate alla Federazione e 30.000 al bilancio della associazione.


Lavori stagionali dell’avicoltore mesi di novembre e dicembre

 

 

a cura di Carlo Lodovico Fracanzani

rubrica

Polli

Per mantenere una buona deposizione di uova si sistemeranno le pollastre in pollaio asciutto, ben aerato e con adatta lettiera sul pavimento, che dovrà risultare operto da un buon strato di truciolo di legno od anche da paglia di cerali. Ovviamente la alimentazione delle ovaiole consisterà in una buona miscela aziendale ottenuta con il 20% di nucleo vegetale acquistato e l’80% di mais macinato. Già a novembre anche i soggetti lasciati in libertà non trovano più preda animale (insetti, vermi) da ingurgitare e di conseguenza l’apporto proteico della razione deve essere assicurato dall’alimento distribuito ai polli. Grosso modo 120 grammi capo giorno per i soggetti delle razze leggere (Livornese, Ancona, Collo nudo italiana, Padovana) e 140 grammi sempre per capo giorno, per i soggetti delle razze medio-pesanti (New Hamphsire, Plymouth, Rhode Island ecc.) della miscela sopraddetta, sono da ritenere sufficienti.

Quando le ovaiole vengono tenute sempre rinchiuse nel pollaio e quindi non possono beccare la terra, è necessario fornire in mangiatoia a parte della sabbia calcarea, per assicurare la normale formazione del guscio delle uova, ovviamente le migliori produttrici di uova saranno quelle che beccheranno quantitativi maggiori di materiale calcareo. Data la scarsità di luce naturale che caratterizza i mesi di novembre e dicembre, l’illuminazione del pollaio con la lampada elettrica per quattro ore giornaliere, costituisce un ottimo mezzo per aumentare la ovodeposizione. Ai capponi sarà propinata miscela di mais giallo a volontà per ottenere la massima pigmentazione della pelle. Alcuni una settimana prima della uccisione dei soggetti, forniscono agli animali un pastone di farina gialla e latte.

Faraone

Prima che le faraone lasciate libere nei campi si riducano troppo di numero data l’abitudine di utilizzarle per gli arrosti con frequenza, è opportuno fare la scelta dei futuri riproduttori. Come è noto in questa specie la femmina pesa più del maschio e di conseguenza saranno le femmine che abbiano raggiunto i 1.800 grammi di peso vivo ad impiegarsi per formare il trio riproduttore (composto da un maschio e due femmine). Mentre i maschi già a 1.700 grammi possono considerarsi di buon peso. Il sesso delle faraone non è facilmente distinguibile come nei polli. Di solito il maschio a parità di età presenta l’elmo più sviluppato, i bargigli più grandi e rivolti in avanti ma soprattutto la caruncola nasale più grande. Per quanto si riferisce alla voce e certo che la sola femmina emette il noiosissimo, ripetuto "coquah" (in campagna interpretato spesso con "so-quà so-qua", N.d.R.).

Anatre

Anche le anatre tenute libere nei campi abbisognano di venire opportunamente alimentate in questi mesi dato che ben poco alimento possono trovare pure nei corsi d’acqua. Ai soggetti destinati al macello si abbonderà nella somministrazione di granella di mais, mentre ai soggetti da riproduzione ora in pausa basterà dare una miscela di granaglie (mais, orzo, frumento in parti uguali).

Oche

In novembre si ingrassano le oche con boli1 di polenta bagnata nel latte, alcuni preferiscono l’olio di oliva per far scorrere meglio il bolo. L’ingozzamento forzato si pratica per una ventina di giorni prima dell’uccisione all’animale. Con l’operazione sopraddetta si ottengono fegato spropositati, morbidi, flessibili, di colore rosa tendenti al giallognolo. Nel Veneto la carcassa dell’oca dopo che si è tolto il fegato, viene tagliata a pezzi che si cospargono di sale grosso da cucina e si lasciano su una tavola inclinata per una paio di giorni, per fare in modo che scoli l’acqua uscita dalle carni. Un tempo le massaie utilizzavano la tavola del mastello per lavare il bucato. L’operazione riesce bene se la temperatura del locale in cui si pratica la salagione risulta bassa. Successivamente i pezzi di oca ben salati si dispongono a strati entro particolari vasi di terracotta verniciati all’interno, denominati Ole, e con il grasso fuso dell’oca si fa in maniera che fra pezzo e pezzo non rimangano zone d’aria fino a coprire tutti gli strati, sempre con il grasso fuso che poi solidifica. La cosi detta oca in onto si mangia in primavera e serve per la preparazione del risotto con piselli, che viene insaporito con un pezzo d’oca conservato come si è detto.

Colombi

Le coppie adulte dopo la stasi, conseguente alla muta delle penne, riprendono l’attività riproduttiva, anche se le ridotte ore di luce naturale riducono la produttività. Occorre accertarsi che nei nidi abbondi il materiale vegetale (paglia o fieno) coibentante, quando questo scarseggia le perdite di piccioncini causate dal freddo aumentano. In certe annate capita che già nel mese di novembre la temperatura scenda sotto lo zero, in questi casi occorre mettere gli abbeveratoi in posizioni riparate per evitare che l’acqua geli. Se le coppie riproduttrici non possono bere causa il formarsi del ghiaccio anche i piccioncini ne soffrono, una buona norma è quella di sgelare eventualmente gli abbeveratoi con acqua calda verso le dieci del mattino per assicurare ore di acqua liquida negli abbeveratoi dei colombi.

bolo: boccone


Bozza di Statuto

 TITOLO I

SEDE - DURATA - SCOPI

 

 

( I riferimenti a vincoli con la Federazione Nazionale Associazioni Avicole sono inseriti a titolo informativo, potrebbero essere stralciati o modificati, ciò sarà deciso in funzione della scelta di adesione immediata o posticipata a tale Federazione)

articolo 1

Con il nome di ............................... è costituita l’associazione che comprende soci avicoltori e soci sostenitori culturali e scientifici (più avanti chiamati ‘operatori culturali ’) della regione Veneto.

 

articolo 2

La sua sede è in via delle Cave 172, Padova, presso l’Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente "San Benedetto da Norcia".

articolo 3

La durata dell’associazione ..................................... è limitata, essa si estingue:

per il venire meno dello scopo: ciò ha luogo quando è divenuto impossibile raggiungere lo scopo stesso per il quale è stata costituita;

quando lo scioglimento viene disposto dalla assemblea generale dei soci;

quando si verificano le condizioni per l’autonomia di costituende associazioni provinciali .

 

articolo 4

L’ .............................. ha per scopi:

lo sviluppo dell’allevamento in selezione degli avicoli di razze locali e nazionali;

il mantenimento e il miglioramento delle razze esistenti, il recupero di quelle rare o scomparse e la selezione di nuove razze e/o colorazioni;

l’organizzazione di mostre ed esposizioni nel Veneto, esse sono occasioni pubbliche in cui l’associazione esprime la propria attività e devono quindi mirare a privilegiare in primo luogo il risultato qualitativo;

l’organizzazione di iniziative avicole con fini culturali, scientifici e umanitari;

(la distribuzione ai singoli soci degli anelli federali di identificazione della produzione avicola);

la divulgazione dell’informazione ai singoli soci anche attraverso il Bollettino (e il notiziario federale).

L’associazione ................................. non persegue fini speculativi né di lucro.

TITOLO II

COMPOSIZIONE - AFFILIAZIONE - TESSERAMENTO

 

articolo 5

L’associazione ............................ è costituita da:

soci ordinari: sono i singoli allevatori e gli aderenti che intendono fornire un contributo culturale e scientifico, residenti in Veneto;

soci onorari: sono le persone di qualunque nazionalità per le loro eccezionali benemerenze in campo avicolo;

soci ospiti: sono i singoli allevatori e operatori culturali non residenti in Veneto.

 

articolo 6

per iscriversi i richiedenti devono presentare apposita domanda scritta assumendo l’obbligo di rispettare il presente statuto ( e quello federale).

articolo 7

Ogni socio all’atto della iscrizione si assume l’impegno di partecipare annualmente alla mostra sociale (e al Campionato Italiano di Avicoltura indetti dalla Federazione Italiana delle Associazioni Avicole).

articolo 8

Il socio ospite avicoltore cessa di essere tale nel momento in cui si verificano le condizioni per la costituzione di una associazione nella regione di appartenenza.

articolo 9

I soci cessano di far parte dell’Associazione .................:

per il venire meno delle condizioni in base alle quali era stata accolta la domanda di adesione;

per dimissioni;

per espulsione (morosità, infrazioni, ecc.);

per secessione (nel caso di soci avicoltori ospiti).

 

articolo 10

La quota sociale di tesseramento è stabilita ogni anno dall’assemblea generale.

 

TITOLO III

ORGANI SOCIALI

articolo 11

Gli organi sociali dell’associazione ................ sono:

l’assemblea generale dei soci;

il consiglio direttivo;

il collegio sindacale.

 

ASSEMBLEA GENERALE

 

articolo 12

L’assemblea dei soci è il massimo organo della associazione.

 

articolo 13

Ogni socio ha diritto a un massimo di tre voti: egli può rappresentare se stesso e altri due soci deleganti.

 

articolo 14

L’assemblea generale è validamente costituita in prima convocazione quando sia presente almeno la metà più uno dei soci. In seconda convocazione qualunque sia il numero dei soci presenti. Per le deliberazioni che comportano modifiche statutarie occorrono anche in seconda convocazione, la presenza, diretta o per delega di rappresentanza, di almeno tre quarti dei soci e il voto favorevole della maggioranza dei presenti. In caso di parità dei voti, prevale quello del presidente della associazione. Delle adunanze viene redatto su apposito registro il relativo verbale firmato dal presidente e dal segretario. Le deliberazioni assembleari vincolano tutti i soci.

 

articolo 15

L’assemblea generale può essere ordinaria o straordinaria. La convocazione è fatta almeno quindici giorni prima del giorno fissato per l’adunanza. L’ordinaria è convocata annualmente non oltre il trenta giugno in data stabilita dal consiglio direttivo, la straordinaria in qualunque periodo dell’anno, ogniqualvolta il presidente o il consiglio direttivo lo ritengano opportuno, o anche su richiesta del collegio sindacale.

 

articolo 16

All’assemblea generale spetta:

la nomina dei membri elettivi del consiglio direttivo e del collegio sindacale;

l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo dell’associazione;

l’indicazione dell’orientamento dell’attività sociale;

stabilire l’ammontare delle quote sociali;

determinare azioni di responsabilità verso i soci;

(la nomina dei delegati federali).

 

articolo 17

Cambiamenti statutari e deliberazioni di scioglimento sono da effettuarsi in sede straordinaria.

 

CONSIGLIO DIRETTIVO

 

articolo 18

Il consiglio direttivo è costituito da tre a sette componerntieletti dall’assemblea generale dei soci. Durano in carica tre anni e sono rieleggibili.

articolo 19

Partecipano alle sedute del consiglio direttivo i sindaci. La carica di sindaco è incompatibile con quella di membro del consiglio direttivo. Possono partecipare, inoltre, persone che il presidente riterrà opportuno invitare (sede allargata). Solo i componenti del consiglio direttivo hanno voto deliberante.

 

articolo 20

Sono attribuzioni del consiglio direttivo:

nominare tra i membri eletti il presidente e il vicepresidente;

deliberare sull’ammissione di nuovi soci;

curare l’esecuzione delle deliberazioni dell’assemblea generale;

amministrare il patrimonio sociale;

predisporre i bilanci, consuntivo e preventivo, da sottoporre ai sindaci e all’assemblea;

promuovere e determinare mostre ed esposizione avicole nel Veneto;

stabilire eventuali quote contributive sociali, da sottoporre all’assemblea generale;

proporre all’assemblea generale modifiche e aggiunte dello statuto sociale;

designare i membri onorari;

deliberare i pagamenti;

promuovere piani di sviluppo associativo.

 

articolo 21

Il consiglio direttivo è convocato almeno due volte all’anno e ogniqualvolta il presidente o chi ne fa le veci lo reputi opportuno. E’ convocato anche quando fanno richiesta scritta al presidente i sindaci e la maggioranza dei membri del consiglio direttivo. Le riunioni sono valide con la presenza di almeno la metà dei componenti. Il presidente presiede di diritto il consiglio direttivo, in sua assenza lo sostituisce il vicepresidente. Le deliberazioni del consiglio direttivo sono prese a maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Le votazioni possono essere palesi o a scrutinio segreto.

A parità di voti nelle votazioni palesi prevale il voto del presidente, mentre in quelle segrete la parità dei voti comporta il riesame della proposta. Ogni componente del consiglio ha diritto ad un voto.

 

articolo 22

I componenti del consiglio direttivo che non intervengono a tre sedute consecutive del consiglio direttivo stesso senza giustificato motivo, decadono dalla carica e vengono sostituiti dal consiglio direttivo medesimo secondo la scaletta elettiva assembleare. La stessa procedura viene eseguita in ogni altro caso di cessazione di carica. Il nuovo membro rimane in carica fino alla successiva assemblea elettiva.

 

articolo 23

Funge da segretario del consiglio direttivo un componente designato dal presidente. Tutti i verbali delle riunioni del consiglio direttivo, firmati dal presidente e dal segretario sono riportati su un apposito registro.

 

PRESIDENTE

 

articolo 24

Il presidente rappresenta legalmente l’associazione di fronte agli associati, ai terzi ed in giudizio.

 

articolo 25

Il presidente convoca e presiede il consiglio direttivo; può richiedere al collegio sindacale la convocazione del collegio stesso.

 

articolo 26

Il presidente vigila e controlla gli organi sociali e autorizza i pagamenti solo se deliberati dal consiglio direttivo.

 

articolo 27

In caso di assenza o di impedimento temporaneo del presidente, le sue funzioni vengono espletate dal vicepresidente.

 

COLLEGIO SINDACALE

 

articolo 28

Il collegio sindacale è composto da cinque membri, dei quali tre sono effettivi e due supplenti. Essi durano in carica tre anni e sono rieleggibili. L’assemblea generale deve eleggere tra essi il presidente del consiglio sindacale.

 

articolo 29

Il collegio sindacale esercita i compiti attribuitogli per legge. Controlla i bilanci dell’associazione e redige relazioni di giudizio sugli stessi, verifica la regolarità della tenuta della contabilità; vigila sull’osservanza dello statuto; controlla sulla legalità, legittimità e liceità degli atti. Deve inoltre compiere, periodicamente, la verifica dell’esistenza di cassa e dei valori custoditi presso l’associazione. Deve altresì accertare annualmente l’effettiva consistenza dei beni di proprietà dell’associazione vistando il relativo inventario. Ha la facoltà di prendere in esame tutti gli atti e i documenti di ufficio necessari per l’espletamento del proprio compito. AL collegio sindacale devono essere presentati i bilanci consuntivo e preventivo ed i rendiconti con tutti gli allegati almeno un mese prima della convocazione dell’assemblea.

 

articolo 30

Dell’esito delle proprie operazioni e delle proprie ispezioni che possono essere compiute anche singolarmente, il collegio sindacale redige verbale da scriversi su apposito registro. Le deliberazione sono prese a maggioranza assoluta dei voti. Il collegio sindacale partecipa alle riunioni del consiglio direttivo e dell’assemblea generale, alle quali deve essere invitato.

Il collegio sindacale si riunisce invitato dal proprio presidente tutte le volte che questi lo ritenga opportuno; su richiesta di un altro membro e su richiesta del presidente dell’associazione. A quest’ultimo dovranno essere tempestivamente segnalati tutti i rilievi emersi in sede di ispezione.

 

articolo 31

I sindaci decadono dalla carica secondo le cause codicistiche di ineleggibilità, per mancata partecipazione senza giustificato motivo a due riunioni del collegio sindacale durante un esercizio sociale, per mancata giustificazione senza giustificato motivo ad una assemblea e a due adunanze del consiglio direttivo durante un esercizio sociale.

 

articolo 32

In caso di estinzioni i beni dell’associazione verranno venduti al migliore offerente ed il ricavato devoluto ad enti di beneficenza.


 


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