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Douglas DC3 LAI, Linee Aeree Italiane - 1950 - Sc 1/200
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Pretendere di fare la storia del DC3 in quattro righe è pura follia, ci vorrebbero diversi Gigabyte di foto e testo, e forse avremmo solo a metà di quello che si può scrivere e documentare.
Disinteressandosi completamente delle varianti militari, e tracciando a grandissime linee la storia civile, si parte dal primo volo, il 22 dicembre 1935, la macchina divenne subito il principale aereo da trasporto passeggeri e merci, pre-bellico. Ho citato solo la data del primo volo, perche a oggi, nel 2003, dopo 68 anni, c'è ancora un bel quantitavo di "Dak" che vanno tranquillamente in giro per il cielo, sopratutto in Africa e America del Sud. L'enorme quantità di macchine costruite, forse sedicimila ma non esiste una stima precisa, l'affidabilità, la versatilità e sicurezza, ne fanno automaticamente una leggenda.

Anche il modello è molto valido, come la macchina che riproduce, si tratta dell' Hasegawa in scala 1/200.
Lo stampo è semplicemente delizioso. tutto inciso e si monta da solo senza fare ricorso allo stucco. La riduzione in scala è corretta, così come la sagoma e la pianta alare, si può fare un appunto sull'eccessivo spessore delle naca dei motori, ma probabilmente si tratta dei limiti dello stampo e della scala, che con attenzione, carta abrasiva e un pò di pazienza, possono essere risolti.
I finestrini e i portelli sono riprodotti tramite decals, soluzione che vista la scala e la qualità del foglio non disturba affatto.
Era da quando ero modellista alle prime armi che sognavo un DC3 della LAI, mi ricordo anche un paio di aborti di scatole in 1/72, non mi ricordo bene perchè, mai terminate. Terminai circa venti anni fa, il DC3 in 72 della ESCI, con le insegne dello SM dell'AMI, il modello perì in un incidente dopo pochi giorni di vita.
Cosi' quando ho visto sullo scaffale di un negozio di Roma, il Dak in 200 dell'Hasegawa, la vecchia fiamma si e riaccesa, stavolta ho avuto successo!
Devo riconoscere che quando sono andato a cercare qualche cosa in piu' sulla documentazione disponibile sui DC3 della LAI, senza Ettore Giordano, Stefano Betti ed il Forum di WS avrei avuto fra le mani poco, invece sopratutto Ettore è stato cortese, sollecito e decisivo nello sciogliere molti dei miei dubbi.

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La LAI Linee Aeree Italiane


brevi cenni storici

Gli uffici della LAI a New York nel 1954, opera dell'architetto Vinicio Palladini


Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, scomparsa l'Ala Littoria, le rimanenti aviolinee operanti in Italia nel periodo prebellico, SISA, AEI, ALI, Airone e Transadriatica, tentarono di ricostituirsi e riprendere l'attività, ma l'11 Febbraio 1946 venne praticamente imposto dalle forze di occupazione americane che la TWA le riunisse in un unico organismo e formasse una flotta comune sotto il nome " LAI Linee Aeree Italiane".
L'8 giugno dello stesso anno gli inglesi che temevano di perdere un mercato interessante, diedero incarico alla BEA di formare una compagnia sotto il loro controllo, a capitale misto, metà del governo italiano e metà alla BEA, nacque cosi' l'Alitalia.
La LAI poteva contare su una flotta moderna composta da numerosi DC3, lo stesso non poteva vantare l'Alitalia, che costretta all'acquisto di materiale nazionale o Inglese, si ritrovo' "nata vecchia" con i suoi SM95, Avro Lancastrian e Fiat G212.
Il merito del primo servizio di trasporto civile del dopoguerra va alla LAI, il 14 Aprile 1947 con un DC3 sulla Torino-Roma, a Maggio ci sarà una nuova linea Roma-Catania, il 5 maggio comincia ad operare sulle stesse tratte anche l'Alitalia. L'Alitalia ha invece il primato del primo viaggio all'estero, ad Oslo su un SM95 nel Maggio del 1948, rimpatriando l'equipaggio di un mercantile norvegese.
Nello stesso anno viene inaugurato sempre d'Alitalia il servizio di linea verso il Sudamerica, con i Lancastrian.
La Lai però, con i suoi DC3, era la compagnia preferita dai passeggeri, tanto piu' che gia nel 1949 mise in servizio i suoi primi DC4 e DC6, di contro l'Alitalia continuava ad operare con la sua vetusta flotta, ed assorbi' ben 11 piccoli vettori nati subito dopo la guerra, come ad esempio la Aereo Teseo SA.
Nel 1957 anno in cui Il governo italiano il governo italiano rilevò la quota BEA dell'Alitalia e nazionalizzo' la compagnia, la flotta della LAI vantava 12 DC3, 3 DC6 e due nuovissimi Vickers Viscount, uffici a New York e nelle principali capitali europee, e un bilancio invidiabile, l'Alitalia aveva invece in linea qualche Convair 440 e un unico DC6, e aveva da poco aperto il suo primo collegamento europeo con Londra. Il 1 Agosto dello stesso anno, una necessaria manovra, forse politica, fuse le due compagnie, dando vita all'attuale "Alitalia Linee Aeree Italiane", a tutto vantaggio dell'Alitalia che svecchiò di colpo la sua flotta ed estromise del tutto interessi esteri dalle nostre linee nazionali.