2.3 - Il traguardo a filo FAVAG

Traguardo a filo FAVAG
Un primo apparecchio, usato soprattutto nello sci alpino, fu il traguardo a filo. L'apparecchio era dotato di una molla, caricata mediante la manopola centrale ruotata in senso orario. Un normale filo per cucire, proveniente da una bobina collocata dalla parte opposta del traguardo, veniva strappato dal concorrente in arrivo e la sua trazione faceva abbassare la levetta di sgancio, facendo scattare la molla che riportava il meccanismo in posizione di riposo e chiudendo così due contatti elettrici. Il segnale di chiusura, veniva trasmesso al Coffret per mezzo di un cavo bipolare. Naturalmente, dopo ogni concorrente, occorreva stendere di nuovo il filo attraverso il traguardo.
Il sistema era abbastanza affidabile, sempre che ci fosse tempo sufficiente per ripristinare il filo tra un concorrente e l'altro.
In ogni caso era sempre pronto un cronometro di riserva azionato a mano, per eventuali defaillances del cronometraggio automatico. E' facilmente intuibile che la diversa tensione del filo sul traguardo, sommata con l'inerzia dei vari meccanismi (leva di sgancio, molla, interruttore, elettrocalamita, martelletto, levetta, pulsante del cronometro) che in successione dovevano trasmettere l'impulso, comportavano un discreto ritardo tra l'istante in cui il concorrente attraversava la linea del traguardo e quello in cui si fermava la lancetta del cronometro fissato sul Coffret.