3.4 - Un nuovo modo di gestire le gare di sci alpino
A partire dai primi anni '70, sperimentammo nuove tecniche, per velocizzarel'elaborazione di tempi e classifiche. Fino ad allora, in mancanza di collegamenti (allora presenti solo a Pescasseroli), occorreva attendere la fine della gara. Si decise così di spedire in arrivo i cronologici di partenza ogni venti concorrenti. Fungeva da "postino" il concorrente successivo, al quale veniva affidata una copia a carta carbone del cronologico da recapitare all'arrivo. In tal modo si potevano calcolare i tempi sui cartellini e consegnarli allo speaker. I risultati provvisori venivano letti agli increduli atleti, accompagnatori e al pubblico, senza dover attendere ore dopo la fine della gara. Una delle prime volte in cui fu usato tale metodo, Vittorio e Leo furono convocati da Fioravanti. Gli era giunto un reclamo dal dirigente di una società, secondo il quale i tempi erano stati "inventati". Solo l'invio delle fotocopie dei cronologici riuscì a convincere il dirigente che la classifica era del tutto regolare.
L'Avv. Pino Perrone Capano, dirigente dello Sci Club Vesuvio, fu così entusiasta del nuovo metodo, da sospendere una gara in corso sul Monte Pratello, per annunciare via radio un importante comunicato: "Evviva i cronometristi aquilani! Riprendete la gara !"
Il dr. Zacchia, vice Direttore del Corriere dello Sport, alla Finale del Gran Premio Primi Sci (Combinata Fondo-Slalom Gigante) organizzata dal suo quotidiano a Pescasseroli nel 1972, rimase sbalordito quando gli consegnammo le classifiche (piuttosto complesse per l'insolito abbinamento tra sci alpino e sci nordico) alle 12:35. Era abituato ad averle in genere non prima delle 16.00. Prima di ripartire gli chiedemmo qualche medaglietta ricordo, ma le aveva esaurite. Promise di spedircene qualcuna, ma non immaginavamo che sarebbero state due-tre chili!