4.2 - La fotocellula Digicron CR 01
Fotocellula Digicron CR01
Il 10C fu presto affiancato dalla nuova fotocellula CR01 a riflessione, prodotta sempre dalla Digicron di Trieste, che non necessitava di faro
La fotocellula emette un raggio ad infrarossi, che viene puntato verso un pannello dotato di catarifrangenti. Da qui il raggio viene riflesso verso la fotocellula. Questa regola la propria sensibilità sull'intensità del raggio in arrivo. Qualunque variazione di tale intensità viene interpretata come un passaggio attraverso il traguardo e fa emettere un segnale nel circuito che arriva alle boccole esterne. Da qui il segnale viene trasmesso al cronometro attraverso un cavo bipolare. La cellula è sensibile anche alle variazioni di luminosità della luce solare, quando l'ombra di qualche oggetto viene a trovarsi improvvisamente nel campo della fotocellula. Anche il manto nevoso può funzionare da pannello riflettente e produrre segnali al passaggio di persone perfino al di là dei pali del traguardo.
Viceversa, se l'atleta indossa una tuta fluorescente o molto chiara, può non provocare alcuna interruzione nel campo visivo della fotocellula. Tali difetti, presentati dalle prime fotocellule sono stati poi eliminati nei modelli successivi.