Minirecensioni

di Vinicio Coletti

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Patrizia Laquidara a The Place - Musica - 10 giugno 2009

Sono arrivato alle 19 a The Place e si sentiva della musica uscire dalla sala, per cui ho chiesto se era possibile assistere alle prove.
Loro, gentilissimi, mi hanno fatto entrare e così ho ascoltato le prove del gruppo musicale. Poco dopo arriva Patrizia, con grandi occhiali da sole, e va sul palco, un po' stupita di vedermi lì ("Vinicio, sei un po' in anticipo?").
Per circa un'ora ho modo di ascoltarla provare, decidere come iniziare e terminare le varie canzoni, scegliere le luci, il volume degli strumenti, gli accompagnamenti. E' lei che, con la sua voce dolce, tenue e dal forte accento veneto, decide tutto con grande lucidità. Solo Alfonso Santimone, il tastierista, interloquisce e propone ogni tanto qualcosa.
Inizia poi una lunga attesa, che impegno chiacchierando con lo staff di The Place e con i primi arrivati.
Ad un certo punto arriva una ragazza con i capelli biondi avvitati sulla testa, occhi azzurri ed un sorriso sbarazzino e disarmante. Viene dalla Valle d'Aosta, si chiama Naif Hérin e suonerà in apertura di concerto.
Sono circa le 22.30 e Naif si presenta sul palco con la sua chitarra. Si scatena, canta, e bisogna dire che il suo stile è davvero originale. Il suo nome, che credo sia un nome d'arte, non potrebbe essere più indicato, visto che la sua caratteristica fondamentale è proprio la grande spontaneità e freschezza con cui propone le sue canzoni.
Tocca poi a Patrizia e le canzoni sono meravigliose ed eseguite sicuramente meglio di ieri sera a Tivoli. L'auditorio è in estasi e sono ancora una volta colpito dalla bellezza della canzone brasiliana di Adriana Calcanhotto, che lei canta in modo molto ispirato. Che artista straordinaria! Non ho davvero parole per definire questa piccola grande musa della musica.
Alla fine del concerto incontro Lorenzo Fiore, un fan di Patrizia che riconosco dalle sue foto pubblicate su MySpace. Lui vuole scendere nei camerini per salutare Patrizia e così mi accodo e scendo anche io. Entra una ragazza, che a quanto pare conosce bene Patrizia e chiacchiera a lungo con lei, poi entra Lorenzo Fiore, la saluta e se ne va.
Ora che tocca a me, entra un cameriere a portare una bella bistecca ai ferri con insalata, proprio per Patrizia, che ha evidentemente bisogno di riprendere le forze dopo la fatica del concerto.
Entra anche, accompagnata da un'amica, una giornalista del TG3 che aveva rifiutato la mia amicizia su MySpace, crimine fondamentale oggigiorno :-) , ed abbraccia Patrizia.
Beh, mi dico, ora o mai più, così mi avvicino, saluto Patrizia, le stringo la mano e, visto che in quel momento proprio non so di cosa parlare (dovrei raccontarle una storia lunga molti anni, ma la bistecca si raffredderebbe) le ricordo solo che di recente ho creato le sue pagine wikipedia in francese e portoghese, oltre ad aver aggiornato quelle in italiano.
Lei mi chiede cosa è wikipedia e le spiego che è l'enciclopedia su Internet. Poi le auguro buon appetito e vado via, visto che non è davvero il caso di tenerla lì a parlare di fronte a quel piatto così appetitoso.
Arrivederci, spero, piccola Patrizia.

Patrizia Laquidara al TG2 - Televisione - 10 giugno 2009

La mattina di mercoledì 10 giugno, prima di uscire di casa ho regolato il dvd recorder per incidere l'edizione del TG2 delle ore 10.45, perché avevo letto che era prevista la partecipazione di Patrizia Laquidara.
Il giorno dopo ho visto la registrazione ed in effetti il TG2 ha commemorato la splendida voce di Demetrio Stratos, il cantante di origine greca che fu noto per le sue straordinarie capacità vocali.
Hanno chiesto poi a Patrizia cosa pensasse di Demetrio ed hanno presentato lei ed il suo gruppo agli spettatori, hanno parlato della sua prossima tournée americana e le hanno fatto eseguire due brani.
Sono davvero contento per questo evento, perché significa che Patrizia, già riconosciuta come la più brava cantante di musica popolare in Italia, veleggia ormai verso una popolarità davvero universale.

Patrizia Laquidara a Tivoli - Musica - 9 giugno 2009

Martedì 9 giugno sono tornato a Tivoli per un nuovo spettacolo della rassegna "Vite in Jazz", un concerto di Patrizia Laquidara.
Si è presentata in compagnia dei suoi musicisti ed ha iniziato a cantare vestita di un completo rosso e bianco.
Brava come sempre, incantevole come non mai, ha presentato anche nuove canzoni, come una versione italiana di una canzone di Adriana Calcanhotto, davvero molto bella, che ha cantato parte in italiano e parte in portoghese.
Ad accompagnarla, i fratelli Santimone, tastiere e chitarra, Lorenzo Pignattari al basso e Nelide Bandello alla batteria.
Mancava invece Mirco Maistro e l'assenza della sua fisarmonica ha reso un po' meno robusta la base musicale su cui la voce di Patrizia si ergeva comunque decisa e dolce, come sempre.
Alla fine del concerto un tizio, che poi Patrizia stessa mi ha presentato come "il produttore dello spettacolo", mi ha chiesto di non divulgare le riprese da me fatte con telecamera piazzata su treppiede.
Ho spiegato a questo signore, alto, piazzato, con camicia blu ed un orecchino all'orecchio sinistro formato da tante attaches infilate a catena una dentro l'altra, che non poteva vietarmi niente, visto che il concerto era stato effettuato sulla pubblica piazza ed in modo assolutamente gratuito: qualunque passante poteva vederlo e riprenderlo.
Il tizio ha fatto anche un gesto un po' sgarbato, stringendo con la mano la mia spalla destra...
Comunque, visto che Patrizia era lì vicina, questa è stata anche l'occasione per salutarla.
Le ho chiesto se voleva che il video fosse diffuso o no e lei mi ha chiesto di non farlo, perché c'erano delle nuove canzoni.
Ho accettato di buon grado la sua gentile richiesta e le ho raccontato di un incontro che avrei dovuto avere tanti anni fa con una ragazza, in una città lontana. Poi ci siamo salutati e sono andato via, sicuro che l'avrei rivista presto.

Rocco Papaleo a Tivoli - Musica - 5 giugno 2009

Oggi ho visto un concerto di Rocco Papaleo, per la rassegna "Vite in Jazz", organizzato da un ristorante di Tivoli, il "Bar della Vite".
Il concerto si è svolto in una piazzetta del centro di Tivoli, che sembra fatta apposta per ospitare concerti, perché è piccola e raccolta. Essendo arrivato abbastanza presto, ho persino trovato posto a sedere ed ho atteso con calma l'inizio dello spettacolo.
Come si sa, questo attore e cantautore (a suo modo) fa una specie di monologo musicato, dove le canzoni sono legate e spiegate dal racconto delle sue disavventure. Insomma, una specie di spleen lucano declinato in forma di jazz.
Siccome poi ci sono anche battute divertenti, la gente del posto è stata piacevolmente intrattenuta.

Festa della Repubblica - Musica - 2 giugno 2009

Simpatico concerto in piazza del Campidoglio a Roma, in occasione della Festa della Repubblica, organizzato dal comune di Roma ed intitolato "La Repubblica dei Giovani". Hanno partecipato artisti come Simona Molinari e Giò Di Tonno, oltre ad altri che non conoscevo ancora, tra cui ho trovato interessanti Roberto Casalino ed Emma Re.

Festival Eurovisione 2009 - Televisione - 16 maggio 2009

L'edizione Mosca 2009 del Festival della Eurovisione è stata vinta da una canzone norvegese, "Fairytale", cantata da Alexander Rybak. La canzone è sicuramente carina e poi il fatto di incorporare atmosfere nostalgiche e ricordi di gioventù le ha sicuramente giovato. Possiamo dire che è una vittoria meritata.
C'erano però altre canzoni interessanti, come ad esempio la canzone islandese, seconda classificata, "Is it true?", cantata dalla bellissima Yohanna e poi la portoghese "Todas as ruas do amor", di Flor-de-Lis. Yohanna è molto giovane, ha una voce davvero meravigliosa e penso che abbia davanti a sé un brillante futuro nel mondo della musica.
Lo spettacolo c'è stato tutto e mi sono sicuramente divertito, specie quando gli ucraini hanno presentato una canzone in inglese scatenato, con dei gladiatori romani a fare da contorno, o come quando gli armeni, l'anno scorso con una bella canzone, cantano in inglese, ma sotto le pesanti tuniche dei loro vestiti tradizionali. Molto divertente anche l'accento inglese esagerato del presentatore russo, accompagnato da una bella morettina moscovita ed anche la canzone tedesca, di livello medio, ma con sul palco niente di meno che Dita Von Teese in abiti succinti, a far alzare l'indice di gradimento ecumenicamente in tutta Europa.
Per quanto riguarda la scenografia, niente da dire, è stata organizzata in modo perfetto, con il palco che cambiava tema e colore ad ogni canzone, con i cambi camera in accordo con il ritmo della canzone, con effetti luminosi e pirotecnici, riprese a volo d'uccello ecc. Così ogni canzone è diventata un piccolo video musicale in diretta. Davvero spettacolare e gradevole! Gente di Sanremo: imparate...
Rimane un mistero in questa manifestazione e cioè come mai l'Italia sia l'unico paese europeo a non partecipare. Quest'anno partecipavano ben 43 paesi, pensate, ma l'Italia manca dall'edizione del 1999, se non vado errato.

Capo Verde terra d'amore - Disco - 15 maggio 2009

Proprio oggi è uscito un album, pubblicato dalla Sony Music, contenente una raccolta di canzoni capoverdiane, eseguite dai cantanti di Capo Verde insieme ad artisti italiani. Molte canzoni sono adattate in italiano e partecipano grandi nomi della musica italiana. I musicisti di Capo Verde sono Cesária Évora e Teófilo Chantre, molto conosciuti nel loro paese ed anche nei paesi di lingua portoghese, mentre gli italiani che hanno partecipato a questa bella operazione culturale sono: Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Bungaro, Giua, Eugenio Bennato, Patrizia Laquidara, Lucilla Galeazzi, Peppe Voltarelli, Antonella Ruggiero, Mario Lavezzi, Antonino, Grazia Di Michele, Gigi D'Alessio.
Il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto al programma alimentare infantile delle Nazioni Unite.

Concerto per l'Abruzzo - Musica - 12 maggio 2009

Questa sera sono andato all'Auditorium di Roma a vedere il concerto jazz in favore dei terremotati dell'Abruzzo.
Hanno partecipato diversi gruppi jazz, anche se non di quelli che piacciono di più a me, ma naturalmente va encomiato lo sforzo organizzativo per raccogliere fondi in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile scorso.
Mentre i musicisti suonavano, un grande schermo alle loro spalle mostrava scene da documentari storici sul sisma di Messina del 1908 o scene da altri film, tutti aventi come argomento le catastrofi naturali.

Simona Molinari - Musica - 7 maggio 2009

Questa sera ho visto, sempre sulla web tv di The Place, il concerto di Simona Molinari.
Il concerto è iniziato verso le 23, con Simona che ha cantato varie cover di Capossella e Ornella Vanoni e naturalmente molte delle sue canzoni, da "Egocentrica", con cui ha partecipato all'ultimo festival di Sanremo, a molte altre canzoni tratte dal suo primo album e da un musical a cui ha partecipato l'anno scorso.
Il concerto è stato un crescendo, dal punto di vista artistico, visto che Simona ha iniziato un po' alla chetichella, eseguendo ad esempio Egocentrica senza molto entusiasmo vocale. Sarà stata anche l'emozione di quegli spettatori così vicini, anche se è comunque riuscita a divertire molto con alcune canzoni del suo musical.
Poi però si è scaldata e tutta la sua classe è venuta fuori alla grande. Ha cantato in modo commovente, ad esempio, una canzone che parlava di un amico scomparso e che oggi ha dedicato invece a tutti coloro che sono finiti sotto le macerie del terremoto dell'Aquila, la sua città. Ha proseguito con alcune cover e poi, dopo l'intervallo, ha ripreso le sue canzoni, cantando di nuovo Egocentrica, in versione bossa nova e con una voce davvero straordinaria.
Dal punto di vista umano, si è dimostrata una ragazza sincera, dalla simpatia innata, una che è capace di dire: "non scrivo canzoni d'amore perché dell'amore ancora devo capirci qualcosa" o che presenta tutti i suoi musicisti dicendo di ognuno gli aspetti salienti del carattere o che alla fine, prima che gli spettatori lo chiedano, annuncia che "il bis ce lo facciamo da noi".
Non perdiamola di vista, è già straordinaria ora e farà cose sempre migliori.
(il filmato qui accanto si riferisce ad un evento successivo)

Teresa Salgueiro - Musica - 15 aprile 2009

Sono andato a vedere il concerto di Teresa Salgueiro insieme al Lusitania Ensemble, all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
La sala Sinopoli era piena e nella prima parte Teresa ed il suo gruppo hanno eseguito soprattutto pezzi del repertorio medioevale portoghese, derivanti evidentemente da un attento studio e riscoperta della tradizione musicale del paese lusitano.
Teresa, nota fino a poco tempo fa come voce del gruppo Madredeus, ha presentato i brani parlando un ottimo italiano, quasi senza accento, dal che si intuisce un interesse per la lingua e la cultura del nostro paese.
Il gruppo musicale era costituito da chitarra, violino, violoncello, batteria, percussioni, contrabbasso e fisarmonica e, dopo una breve pausa, Teresa è tornata sul palco da sola insieme al chitarrista, per quella che è stata secondo me la canzone più bella della serata, che non a caso ha strappato una immensa quantità di applausi: un bellissimo brano di Fado.
Ha continuato così, con canzoni provenienti dalla tradizione, anche recente, della musica portoghese, ed in un paio di canzoni ha anche danzato sul palco, al ritmo della sua canzone, con grazia, eleganza e semplicità. Quanto alla sua voce, non ci sono commenti possibili. Conoscevo già molte sue canzoni ed ho sempre considerato la sua voce straordinaria, ma dal vivo è una cosa assolutamente incredibile. Una voce melodiosa, corposa, capace di una gamma dinamica incredibile, da far rimanere a bocca aperta.
Penso sia davvero uno dei più bei concerti che ho visto ultimamente e spero che Teresa Salgueiro abbia ancora occasione di tornare a Roma.

Elena Ledda e Mauro Palmas - Musica - 31 marzo 2009

Avevo comprato da tempo anche questo biglietto per il concerto dei due musicisti sardi Elena Ledda e Mauro Palmas, che ho visto questa sera all'Auditorium di Roma. La sala era il Teatro Studio, raccolta e riempita di un pubblico di appassionati del genere.
Pur avendo già ascoltato Mauro Palmas in altri spettacoli, questa è stata la prima volta che ho potuto ascoltare dal vivo la voce di Elena Ledda. Voce molto bella ed espressiva, che rende superflue le parole (per me incomprensibili perché in lingua sarda) e parla direttamente al cuore.
Tutte canzoni in sardo, dunque, tradizionali ma non solo. Una canzone è ad esempio una bellissima ninna nanna al contrario, dove si invita il bimbo a stare ben sveglio ed affrontare la vita, un'altra parla della guerra in Iraq ed una del popolo curdo.
Mauro Palmas, poi, è un virtuoso degli strumenti a corda ed in alcuni pezzi si scatena letteralmente, tanto da fargli guadagnare, nel mio giudizio, il titolo di Jimi Hendrix del mandolino.
Tanti applausi e due bis chiesti a gran voce, giusto per convincere benevolmente la gente ad abbandonare la sala.

Omara Portuondo - Musica - 28 marzo 2009

Questa sera mi sono diviso tra una cena con festa ed un concerto della cantante cubana Omara Portuondo, all'Auditorium di Roma. Purtroppo sono arrivato a concerto iniziato ed ho scoperto che in questi casi non fanno più entrare in platea (avevo un biglietto per la sesta fila!) e dirottano su Cuba, ops!, voglio dire in galleria. Così sono finito in piccionaia, ma mi sono goduto lo stesso il concerto.
Conosco poco la Portuondo, ma molti in sala erano suoi appassionati, che sono finiti a cantare insieme a lei il ritornello di più di una canzone. Verso la fine del concerto, Omara sfodera il suo italiano ed annuncia un ospite: Joe Barbieri. Ma tu guarda chi si rivede! Il romantico cantante napoletano visto a The Place molti mesi fa insieme a Patrizia Laquidara. Imbraccia la chitarra e fa una bellissima canzone, poi Omara termina il concerto con un paio delle sue canzoni più conosciute.
I musicisti che erano con lei sono stati uno più bravo dell'altro, ma ho notato il contrabbassista e poi soprattutto il pianista, davvero fenomenale. Insomma, bella serata.

Irene Grandi - Musica - 25 marzo 2009

Questa sera Irene Grandi ha cantato a The Place.
Si trattava di una serata definita "ad inviti" ed io ho provato a farmi invitare in vari modi, ma senza successo.
Poi però ho scoperto come era organizzata la cosa. Cinquanta biglietti, ognuno per due persone, erano stati estratti tra tutti gli acquirenti di una canzone di Irene Grandi online, penso su un sistema dedicato ai cellulari. Quindi Irene ha tenuto questo concerto per i vincitori del concorso. Ma io me lo sono visto lo stesso! In streaming sul sito di The Place.
La cosa simpatica è stata vedere Irene Grandi, nonostante la fama raggiunta, visibilmente emozionata per questo concerto "tra amici".

Concerto mancato - Musica? - 18 marzo 2009

Avevo saputo dell'ennesimo concerto di Patrizia Laquidara e così mi sono recato a The Place la sera del 18 marzo, ma, curiosamente, il locale era chiuso ed il concerto evidentemente annullato. Così non ho potuto far altro che tornarmente a casa, con i timpani delusi.

Festival di Sanremo - Televisione - 17-21 febbraio 2009

Un Sanremo molto diverso dal solito quest'anno, presentato da Paolo Bonolis e Luca Laurenti, entrambi molti simpatici e molto in vena. Sono persino riusciti a mantenere la loro esuberante verve comica entro limiti accettabili per una manifestazione come questa.
Molto spazio alla musica, siparietti simpatici e non molto lunghi, niente "dopofestival": è sicuramente la formula giusta, anche se a mio avviso solo le ultime due serate, quelle di venerdì e sabato, dovrebbero durare oltre la mezzanotte.
Quanto alle canzoni, le novità più interessanti si sono viste tra i giovani, con Arisa, che ha vinto con la fresca ed orecchiabile "Sincerità" e con la musicalmente meravigliosa "Egocentrica" di Simona Molinari.
Tra i big, ho apprezzato soprattutto Dolcenera, con la sua "Il mio amore unico", canzone a due tempi e due stili, che parte ritmata e quasi rock e si scioglie in un bellissimo ritornello melodico che dà una sensazione di disgelo ed apertura verso gli altri.
Ho apprezzato anche qualche altra canzone: la voce di Nicky Nicolai, il ritornello di Povia (peccato per il testo, ispirato da qualche psicologo da spiaggia) e poco altro.
Bref, per me avrebbero dovuto vincere, nelle due categorie, Dolcenera e Simona Molinari. Arisa non mi sconvolge più di tanto (io la vedevo seconda), mentre non riesco a capacitarmi di come sono andate le cose tra i big.
Ma, si sa, Sanremo è Sanremo e non sarebbe tale senza qualche porcata sesquipedale.

Festival della Nuova Canzone Siciliana - Televisione - 19 febbraio 2009

Una stazione televisiva, Antenna Sicilia, organizza da vari anni il "Festival della Nuova Canzone Siciliana", in un teatro di Catania. Ogni serata viene trasmessa il giorno dopo in televisione, anche sul canale satellitare Sicilia Channel, per cui ho potuto seguire la cosa anche da casa mia a Roma.
Durante la quarta serata la cantante Patrizia Laquidara si è presentata in concorso con la canzone "Su li stiddi", scritta da Puccio Castrogiovanni. E' la storia di una donna che fa, lei, la serenata all'uomo che desidera amare.
Nei giorni seguenti ho visto i risultati del televoto sul sito di Antenna Sicilia: "Su li stiddi" è risultata la canzone più votata fra le cinque della serata, con oltre mille voti e circa il 70% dei consensi.

Patrizia Laquidara - Musica - 21 gennaio 2009

Ennesimo concerto di Patrizia Laquidara al The Place di Roma, appuntamento che ovviamente non potevo mancare.
Questa volta sono arrivato molto in anticipo, in autobus, e mi sono scelto un bel puff in posizione centrale un po' rialzata, da dove posso vedere molto bene il palco.
Poco prima del concerto mi si siede accanto una ragazza che dice di lavorare in una società che si occupa di carte di credito e che ha deciso all'ultimo momento di venire al concerto da sola.
Patrizia canta divinamente, anche se ogni tanto guarda verso il pubblico ed appare quasi nervosa, irrequieta, come se ci fosse qualcosa che la disturba profondamente.
Io ascolto la musica e chiacchiero un po' con la sconosciuta, che decide di defilarsi poco prima del bis di Patrizia.
Alla fine del concerto c'è molta confusione. Mi fermo per qualche minuto fuori del locale, incerto sul da farsi. Vorrei magari cercarla per salutarla, ma ho paura di darle fastidio, così dopo un po' vado via.
Qui a fianco un filmato del 27 marzo 2008.

La Chiara Stella - Musica - 5 gennaio 2009

Avevo letto nel sito dell'Auditorium Parco della Musica di Roma di questo concerto dedicato ai canti natalizi tradizionali di varie regioni italiane, con la partecipazione della cantante veneta Patrizia Laquidara.
Allora ho acquistato il biglietto e sono partito, di sera, con la mia auto, lungo il percorso indicato dal navigatore, ma già ben noto per averlo fatto molte altre volte.
Bene, mentre imbocco una piazzetta il motore della mia auto si spegne all'improvviso e per fortuna c'è una specie di piazzola al centro della carreggiata, che mi protegge dal traffico. Provo a far ripartire il motore, ma non c'è niente da fare.
E' una freddissima sera di gennaio e per giunta c'è nebbia, cosa strana per Roma. Dopo aver chiamato un taxi, mi toccherà aspettare quasi venti minuti, quasi congelando, perché il tassista aveva capito male l'indirizzo, e sopportare lo sguardo interrogativo di un paio di automobili che si fermano a guardarmi, mentre sono solo in quella piazza deserta.
Quando finalmente arriva il tassista, mi aiuta gentilmente a spostare l'auto in un parcheggio lì vicino e mi dice che quel posto non è certo raccomandabile. Fosse stato più tardi avrei rischiato qualche disavventura ancora peggiore.
Il taxi mi porta all'Auditorium e corro in sala, occupo il mio posto e dopo qualche minuto le cornamuse danno inizio al concerto di Ambrogio Sparagna e dei suoi musicisti. Per fortuna, contrariamente alle mie abitudini, ero uscito con molto anticipo e questo perché volevo trovarmi dalle parti della sala ben prima che il concerto iniziasse.
Dopo il pezzo iniziale, viene annunciato un canto popolare veneto ed ecco che entra Patrizia Laquidara, con la sua meravigliosa voce. Il concerto prosegue con canti di altre regioni italiane ed anche di altri paesi. Verso la fine, ecco di nuovo Patrizia con una nuova canzone.
Terminato il concerto, prendo un altro taxi per tornare a casa. Che serata!
Ma sono stato contento di essere comunque riuscito a vedere questo concerto così bello.

Scalo 76 - Televisione - 27 dicembre 2008

Durante la trasmissione di Rai Due intitolata Scalo 76 si sono esibiti due personaggi a me noti: la cantante Patrizia Laquidara ed il gruppo dei Rossoantico.
Patrizia ha cantato la canzone "Ziza", dal suo album Funambola, dalla quale ha anche realizzato un video musicale.
E' stato quasi commovente vederla mentre cantava in televisione.
I Rossoantico, invece, hanno presentato una ballata intitolata "Gioia".

Vicky, Cristina, Barcelona - Cinema - 1 dicembre 2008

Quando andavo al liceo uno dei miei registi preferiti era Woody Allen ed ho continuato a vedere tutti i suoi film per molti anni ancora, fino al momento in cui ho pensato che, nonostante rimanesse creativo e facesse molti film, forse aveva detto tutto ciò che aveva da dire. Quindi molti film recenti di questo regista non li ho visti o li ho visto molto tempo dopo l'uscita.
Questa sera invece sono andato a vedere il recente Vicky, Cristina, Barcelona e sono rimasto impressionato.
È la storia di due giovani donne americane, una in procinto di sposarsi, che passano l'estate a Barcellona, dove conoscono un pittore spagnolo. Poi succede di tutto e raccontare la trama sarebbe un'ingiustizia verso il futuro spettatore, ma quello che mi ha colpito è il modo con cui il film è realizzato, il tentativo, per lo più riuscito, di scendere nell'animo umano alla ricerca di desideri, aspirazioni, creatività, voglia di vivere, coraggio di fare delle scelte o paura di affrontare un futuro ignoto.
In certi momenti mi sono venuti in mente i Contes moraux di Rohmer, ma sarebbe un paragone ingiusto, perché lo stile di Woody è completamente diverso, pur se altrettanto efficace.
Mi ha anche intenerito il modo sarcastico con cui viene descritto lo stile di vita americano: i ragazzi americani stanno lì a parlare solo di computer e di case interamente cablate, di golf e di bridge, mentre il pittore spagnolo e la sua squinternata compagna almeno vivono. Siamo evidentemente molto lontani dall'elegia di New York fatta in film come Manhattan o Radio Days, che rimane uno dei miei preferiti.
È come se un Woody Allen forse un po' stanco e deluso dai suoi concittadini cerchi ispirazione nello stile di vita europeo.
E credo anche che un giorno la sua opera omnia sarà utilizzata per capire come vivevamo nella nostra epoca, quali erano le nostre aspirazioni o le nostre incertezze, i desideri e le paure.
Sono uscito dal cinema con una stima completamente rinnovata verso Woody Allen.

Patrice Leconte - Cinema - 27 novembre 2008

Sono tornato al centro culturale St. Louis de France alle ore 18, per vedere la conferenza del regista Patrice Leconte, di cui era appena stato proiettato il film "il mio migliore amico".
Devo confessare che conosco poco l'opera di questo regista, ma la conferenza è stata decisamente interessante.
Tema principale: l'amicizia, che è il tema del suo film. Leconte ha anche annunciato che farà ancora solo altri tre film, dopo di che si ritirerà. Mi è sembrato una gran bella persona, gentile ed ironica.
Molti presenti in sala hanno posto le loro domande, in un'alternanza di italiano e di francese e molte risposte sono state argute e divertenti.

Teranova - Musica, poesia, pittura - 26 novembre 2008

Teranova è un festival italo-francese di musica, pittura, poesia ed arte in genere. Si è svolto in Francia per vari anni e quest'anno per la prima volta è approdato anche in Italia, con tre serate, dal 26 al 28 novembre, rispettivamente al centro culturale St. Louis de France, all'ambasciata francese ed a Villa Medici.
Io ho partecipato alla serata inaugurale, il 26 novembre, nel centro St. Louis, molto comodo da raggiungere uscendo dal mio ufficio. La sala per gli spettacoli è in una via accanto al centro culturale e si scende in un ampio atrio, con attigua una sala per teatro e cinema.
L'organizzatore di Teranova è Mario Salis, cantautore franco-sardo dalla simpatia innata e che ho potuto brevemente salutare all'ingresso, dove ho anche acquistato un suo cd.
La serata ha visto alternarsi sul palco gruppi musicali, come appunto quello di Mario Salis, un paio di cantautori francesi, il pianista Eros Kristiani, la scantautrice Momo, Fabrizio Emili e qualche altro che non ricordo, a poeti, tra cui una giovanissima ragazza thai che ha letto dei suoi bei versi in francese, mentre un pittore creava in diretta sul palco una strana opera a metà strada tra la pittura e la scultura.
Si è anche parlato di cinema, con degli spezzoni di film proiettati e con la presenza sul palco del regista D'Alatri.
Che dire di questa serata? Sicuramente piacevole, soprattutto perché varia. Nessun gruppo ha eseguito più di due pezzi di seguito e così si è stati continuamente stimolati dagli eventi che si susseguivano, anche se bisogna dire che in certi momenti si è respirata un'aria un po' da sagra di paese o teatrino liceale, peraltro comunque piacevole.
Tra tanti personaggi bravi ed interessanti è difficile dire cosa mi abbia interessato di più, ma sono stato entusiasmato da una canzone, molto bella, di un cantautore che, devo confessare, non conoscevo minimamente: Fabrizio Emili. Fabrizio canta e suona la chitarra ed è accompagnato da un basso e da un sax soprano, una formazione molto interessante per le sonorità che è in grado di produrre.

Jogo de cena - Cinema - 28 ottobre 2008

Questo è stato l'ultimo film visto nell'ambito del festival del cinema di Roma. Si tratta di Jogo de Cena (Gioco di scena), di Eduardo Coutinho.
È un film rigoroso e coerente, che racconta di un progetto semplice e toccante: un annuncio su un quotidiano di Rio de Janeiro invita delle persone di sesso femminile a presentarsi per raccontare ciò che vogliono.
Il risultato è una panoramica a largo spettro dell'universo femminile. La donna che è rimasta incinta per sbaglio ad una fermata dell'autobus, precede quella di una adolescente che ha litigato con il padre, provocandogli un infarto, o quella della donna che ne ama un'altra e viene rispettata pienamente da colleghi ed amici.
Storie tristi e storie tenere, storie comunque toccanti e bisogna davvero lodare questo rigore nel tenere per due ore delle persone che parlano davanti ad una macchina da presa immobile.
Certo, da un punto di vista puramente cinematografico forse qualche dubbio rimane, perché in fondo quel che si vede appartiene forse di più al dominio teatrale.
Coutinho era presente in sala e, invitato a presentare il suo film, ha burberamente fatto presente che sono le immagini che devono parlare, mentre lui non ha niente da dire, il che me lo ha reso molto simpatico.
Presente in sala anche un altro regista, Joao Moreira Salles, autore del documentario sul pianista Nelson Freire. Mentre Coutinho ha una certa età, è corpulento ed ha i capelli bianchi, Salles è giovane e magro. Visti i documentari che ha già realizzato, davvero molto belli, penso che ne sentiremo ancora parlare.

Nelson Freire - Cinema - 26 ottobre 2008

Documentario del 2003, realizzato da João Moreira Salles, sulla vita e le opere del famoso pianista brasiliano Nelson Freire.
E' pieno di arguzia, ironia, commozione ed anche, ovviamente, di tanta buona musica.
Ne ho visto solo l'ultima mezz'ora, perché la proiezione era in parziale sovrapposizione con quella di un altro film.
Uscendo, ho notato un pianoforte a coda e non ho resistito alla tentazione di aprire la tastiera e suonare un po' della Gymnopédie n. 1 di Satie. Come unica spettatrice, la ragazza che fa la maschera in quella sala.

Meu nome não é Johnny - Cinema - 26 ottobre 2008

Film brasiliano molto recente, di inizio 2008, di Mauro Lima, con Selton Mello e Cléo Pires. Racconta la storia di un ragazzo della buona borghesia carioca, senza problemi economici e con molti amici, il quale, dopo la separazione dei genitori e con il padre rassegnatamente malato, passa quasi senza accorgersene dal consumo al piccolo spaccio di cocaina.
Il suo giro si allarga sempre più, fino a farlo divenire un vero e proprio trafficante internazionale, che però non bada tanto a mettere soldi da parte quanto a spendere tutti i guadagni illeciti in droga e consumi lussuosi, fino all'inevitabile giorno in cui qualcuno entra in casa sua senza bussare. Nel processo confessa tutto e viene condannato, da un giudice donna in vena di generosità sociale, a soli due anni di manicomio criminale, passati i quali torna in libertà ed inizia a lavorare onestamente come impresario di spettacoli musicali.
La sceneggiatura del film è tratta dal libro omonimo, che racconta una storia veramente accaduta. Nel film c'è una grande voglia di raccontare e Selton Mello, visto appena ieri in "Os Desafinados", dà qui un'altra prova della sua indiscutibile bravura.

Os desafinados - Cinema - 25 ottobre 2008

Film brasililano diretto da Walter Lima jr., con Rodrigo Santoro, Cláudia Abreu, Selton Mello e Alessandra Negrini.
Narra la storia di un gruppo brasiliano di bossa nova, dalla gavetta in Brasile, fino al successo negli Usa ed in patria. Ma è soprattutto l'epopea di un gruppo di amici, della loro solidarietà, degli scontri, dell'amicizia e dell'amore.
È la storia di molte vite, vissute intensamente e senza risparmio. È la storia di ogni vita, mentre sullo sfondo si intravede il percorso di un'intera generazione, con l'America del boom ed il golpe in Brasile, i desaparecidos argentini ed i locali di jazz.
Divertente e commovente, sempre toccante e molto ben recitato. Da vedere assolutamente.
Tutti bravi gli attori e personalmente sono rimasto colpito dall'interpretazione di Cláudia Abreu, specie nella parte finale.

Man on Wire - Cinema - 24 ottobre 2008

Primo film visto durante il festival del cinema di Roma di quest'anno. Diretto da James Marsh, narra la storia di Philippe Petit, funambolo francese che riuscì nell'impresa, bislacca e temeraria al tempo stesso, di camminare su un filo d'acciaio teso a 480 metri d'altezza, tra le due torri gemelle di New York, le stesse che poi finiranno distrutte nel terribile attentato del settembre 2001.
Si tratta quindi di un documentario, ma girato con grande verve narrativa, per cui in fondo non c'è grande differenza con un normale film d'azione. Anche perché di azioni Philippe ne ha sempre fatte molte, fin da quando nella natia Francia camminò tra le due torri della cattedrale di Notre Dame, a Parigi.
Il Philippe di oggi, la sua ragazza di allora ed i suoi amici, ci raccontano gli eventi ed il racconto è mescolato alle riprese fatte all'epoca dei fatti ed a ricostruzioni. Il tutto condito da abbondante autoironia, che si aggiunge alla simpatia innata che ispirano i personaggi.
Poi ad un certo punto, nei momenti più importanti, come colonna sonora hanno messo due pezzi di Satie, tra cui Gymnopédie n. 1, e lì mi sono commosso, ma non tanto per il film, quanto per altre cose correlate.

Tutto in una notte - Musica - 18 giugno 2008

Concerto di fine stagione a The Place, dove hanno portato sul palco Patrizia Laquidara, Joe Barbieri, Ivan Segreto, Rocco Papaleo, Garage 63 e Ilaria, che è una nuova cantante (disco omonimo in uscita il 27 giugno) e che è la prima a salire sul palco. Ma, prima di iniziare, gli spettatori hanno anche potuto assistere alle prove e così mi sono ritrovato sul lato del palco a fischiettare alcune canzoni di Patrizia, la quale mi riconosce ed esce dal palco per salutarmi. Così ho l'occasione per darle altri dischi e chiacchierare un po', poi lei torna a provare per il concerto che inizierà di lì a poco.
Serata davvero bella: Ilaria ha una bella voce e sicuramente avrà successo, Patrizia e Joe Barbieri, che incredibilmente mi riconosce anche lui, cantano separatamente ed insieme, affascinando tutti.
Rocco Papaleo fa divertire con le sue storie lucane, mentre il suo quintetto suona del buon jazz.
E poi Ivan Segreto, tutto tastiera, voce ed emozioni. Resto incantato da tutti e me ne sto un po' trasognato ad aspettare una nuova canzone di Patrizia, ma i musicisti sono tanti e la rivedrò solo rapidamente all'uscita. Bellissima serata.
Di fianco una fotogramma del video girato il 12 giugno.

Creuza de luna - Musica - 12 giugno 2008

Nuovo concerto di Patrizia Laquidara, ma questa volta lo spettacolo è totalmente diverso.
"Creuza de luna" è un viaggio attraverso la musica mediterranea che, partendo da Napoli e dalla Liguria, attraversa la Spagna ed il Portogallo, per approdare al Brasile ed all'Argentina.
Canzoni e poesie si mescolano e si rincorrono e creano un'atmosfera suggestiva e struggente, alla quale non sono estranee le straordinarie capacità vocali della cantante.
Poco prima del concerto ho avuto la fortuna di incrociare Patrizia nei pressi del locale e così abbiamo chiacchierato per qualche minuto e le ho regalato un disco con delle foto scattate ad un suo precedente concerto. E' una persona semplice e diretta, elegante anche se parla del tempo, profonda anche se chiede che ore sono, sognante e concreta al tempo stesso.

Funambola - Musica - 22 maggio 2008

Nuova data e nuovo appuntamento con Patrizia Laquidara, in concerto a The Place, dove inziano a guardarmi un po' con simpatia e un po' con sospetto, anche perché per prenotare dò ogni volta un nome diverso (sarà deformazione professionale, ma odio i database...).
Questa volta arrivo presto e mi piazzo su un comodo puff in posizione centrale, da dove mi vedo tutto il concerto, che è un evento unico ed irripetibile, visto che questa straordinaria artista sembra odiare la serialità più di ogni altra cosa e cerca di esibirsi in una maniera sempre nuova, a volte sorprendente.
Il filmato qui accanto è dal concerto del 27 marzo.

Cristiani di Allah - Teatro musicale - 28 aprile 2008

Massimo Carlotto, noto scrittore noir, ha pubblicato di recente un romanzo storico, intitolato "Cristiani di Allah", dove narra le vicende dei rinnegati cristiani che si rifugiavano ad Algeri e diventavano dei corsari.
Ho anche scritto un commento più esteso a questo libro, ma qui si tratta dello spettacolo di teatro musicale con cui l'autore ha presentato il suo libro in molte città italiane e che io ho visto a Roma nel Teatro Quarticciolo. Massimo Carlotto recita sul palco alcuni brani del libro, alternati alla esecuzione di brani musicali della tradizione mediterranea. Alcuni brani sono originali, altri più propriamente tradizionali, come Le grand coureur, canto bretone.
Ed è in effetti la parte musicale quella più interessante, perché basta chiudere gli occhi e ci sembra di essere davvero sul ponte di una nave corsara, o in un porto del maghreb o sentire la dolce voce di una schiava veneziana che sogna la libertà. Dolce voce che è - c'è bisogno di dirlo? - quella della bravissima Patrizia Laquidara.
I filmati qui sopra sono stati girati alla Fiera del Libro di Torino.

Funambola - Musica - 16 aprile 2008

Dopo il bellissimo concerto del mese scorso, come potevo mancare il nuovo concerto di Patrizia Laquidara? Nonostante un forte mal di denti (che mi ha portato dal dentista nei giorni seguenti), sono arrivato in tempo per l'inizio del concerto e mi sono piazzato sul posto più avanzato sulla sinistra, praticamente sul palco. E' da questa prospettiva, a pochi metri dai musicisti, che ho visto tutto il concerto, anche questo musicalmente molto bello ed emotivamente coinvolgente.
Il filmato qui a fianco si riferisce comunque al concerto del 27 marzo, perché non ne ho trovati per questa data.

Funambola - Musica - 27 marzo 2008

Dopo il primo ascolto da vivo, avvenuto l'anno scorso, mi ero ripromesso di vedere un concerto di Patrizia Laquidara e così mi sono recato a The Place, locale romano caratterizzato da una programmazione musicale di ottima qualità. Sono arrivato a concerto iniziato da poco e con la sala gremita all'inverosimile. Patrizia ha eseguito brani dai suoi album Indirizzo Portoghese e Funambola, ma in una maniera completamente diversa, con alcuni brani che diventano dei veri e propri pezzi jazz ed altri in cui il lirismo si fa toccante. Il gruppo in ottima forma, con musicisti di livello indiscutibile, ed il buon umore di Patrizia hanno segnato una serata che si potrebbe anche definire perfetta.
Tanto per non smentire l'eclettismo che la caratterizza in positivo, la Laquidara ha cantato anche una canzone di Caetano Veloso, una di Sergio Endrigo ed una di Luigi Tenco. Lacrime sparse in platea, sorrisi beati all'uscita, dopo il secondo bis e gli applausi che sembravano non finire mai.

La quinta stagione - Musica - 7 settembre 2007

Cristina Donà è una cantautrice italiana che incide dischi da circa dieci anni.
Canzoni melodiche con una robusta base rock, testi che parlano degli spazi sconfinati del cosmo e della loro collisione galattica con le sensazioni più intime: macrocosmo e microcosmo al prezzo di uno.
L'ultimo album si intitola "La quinta stagione" e lo ha presentato a Roma, nel giorno della sua uscita, nella libreria Feltrinelli di via del Corso, dove mi sono recato ad ascoltarla. Dal vivo e con la sola chitarra, regge molto bene la complessità dei suoi brani ed il concerto è stato gradito da tutti i presenti.
Questo album ha coinciso con il suo passaggio ad una grande casa discografica, il che prelude sicuramente al grande successo che questa musicista merita.

Le vite degli altri - Cinema - 30 luglio 2007

Bel film visto in un lunedì estivo con cinema ovviamente semideserti, per la necessità di distrarmi un attimo da problemi un po' angoscianti.
Nella vecchia Repubblica Democratica Tedesca (DDR) degli attori ed autori di teatro hanno rapporti ambigui con il potere politico ed i servizi segreti, la famigerata Stasi.
Molti di loro si barcamenano tra la voglia di ribellione, che li porta ad esempio a pubblicare di nascosto articoli sulla stampa della Germania occidentale, e la necessità di non esporsi troppo direttamente, il che li porterebbe diritti in galera. Ma l'oppressione, tanto più atroce in quanto subdola ed ambigua, colpisce senza scampo: un intellettuale messo alla berlina finisce con il suicidarsi, mentre un ministro senza scrupoli approfitta dei favori sessuali di un'attrice.
Ma il film racconta soprattutto la storia della progressiva presa di coscienza di un capitano della Stasi che ha il compito di spiare ventiquattr'ore su ventiquattro la coppia dei protagonisti, un drammaturgo e l'attrice ricattata dal ministro. Preso tra la necessità di fare il suo dovere di spia e la crescente empatia per gli spiati, finisce per aiutare questi ultimi, falsificando tutti i suoi rapporti.
Il film è girato in modo asciutto e diretto, dove è la cruda realtà dei fatti a parlare e dove l'epilogo riesce comunque ad essere estremamente toccante e commovente.
Uscendo dal cinema sorridevo un po', pensando a quello che succede spesso nella storia: i vincitori finiscono con l'assorbire i vizi degli sconfitti. Così, oggi che la DDR per fortuna non c'è più, in occidente siamo ormai forse più spiati e controllati di quello che erano i cittadini della Germania Est.

Jeremy Rifkin - Conferenza - 5 giugno 2007

Simpatico e soprattutto interessante speech di Jeremy Rifkin nella Sala della Lupa di Montecitorio. Autore del saggio Economia all'idrogeno, Rifkin sostiene la necessità di passare dalla produzione centralizzata di energia, basata sui combustibili fossili ed il nucleare, ad una produzione decentrata e fondata sulle fonti rinnovabili. E l'Italia, piena di montagne, di coste e di sole, è il posto ideale per far partire questa rivoluzione, è l'Arabia Saudita dell'energia rinnovabile.
Difficile dargli torto, anche se le cose non sono certo semplici da realizzare, ma io ho sorriso quasi tutto il tempo, pensando a qual è purtroppo il livello di dibattito in Italia su questi temi. Tanto per dirne una, di recente un oncologo ha proposto di costruire dieci centrali nucleari. Ora, sentire un oncologo che parla a favore del nucleare è come sentire un cardiologo che parli a favore del colesterolo. Cose da pazzi...
Ma forza Rifkin! Magari ce la farai a convincere qualche italiano. Sono stato davvero contento di partecipare a questo evento, anche se avrei preferito che alla fine fosse consentito di rivolgere qualche domanda, cosa che sicuramente il professore americano avrebbe gradito.

Funambola in duo - Musica - 10 maggio 2007

Alcuni anni fa ero rimasto colpito dalla bellissima voce di Patrizia Laquidara e mi sono quindi recato nella libreria Feltrinelli di Roma dove presentava il suo ultimo album, intitolato "Funambola".
Non conoscevo le ultime canzoni e l'emozione è stata proprio per questo ancora più forte, visto che sono davvero molto belle.
Quando ho poi ascoltato l'album a casa, mi sono reso che, anche se è inciso con impeccabile qualità tecnica, manca di qualcosa. E' come se neanche le più moderne tecniche digitali riescano a catturare tutta la straordinaria estensione vocale (ed emozionale) della cantante veneta.
All'inizio dell'incontro Patrizia ha chiesto se volevamo chiacchierare o ascoltare la musica e la risposta è stata unanime. E' così iniziato un vero e proprio concerto ed anche se avevamo di fronte una cantante ed il chitarrista Tony Canto, sembrava di ascoltare un'intera orchestra sinfonica.
Insomma, se vi dovesse capitare uno dei suoi spettacoli nei paraggi, non fatevelo sfuggire perché è un'esperienza davvero unica.
Alla fine del concerto Patrizia ha anche dimostrato una grande disponibilità umana, rispondendo a varie domande del pubblico e poi conversando amabilmente con molti dei presenti.

Festival della matematica - Mostra - 18 marzo 2007

Curioso un festival sulla matematica, no? Così ho deciso di fare un salto all'Auditorium di Roma nella giornata conclusiva di questa manifestazione. Ho visitato per prima cosa lo spazio serra, che era però calibrato per i ragazzi delle elementari, che infatti affollavano gli stand, seguiti dagli animatori. Una tizia giocava alle torri di Hanoi, il che mi ha fatto ricordare i primi programmi ricorsivi scritti in linguaggio Pascal, decenni fa...
Ho poi tentato di entrare alla conferenza di Benoit Mandelbrot, il matematico frattale, ma tutti i posti erano esauriti e non sono riuscito a vederne neanche un trancio. Ho così ripegato sulla mostra archelogica ed ho trovato un tizio che spiegava ai visitatori come erano fatte le tessellature dei pavimenti dei Mercati di Traiano, un centro commerciale della Roma antica.
Sono infine capitato per caso in una dimostrazione fatta dalla Casa Paganini, in collaborazione con l'Università di Genova. I movimenti di un attore, inquadrati da una telecamera, sono interpretati da un computer che pilota una traccia musicale. Affascinante, ma, sarà per il mio lavoro di programmatore, la cosa non mi ha impressionato più di tanto.
Gli studi sulle nuove interfaccie uomo-computer sono interessanti, ma mi piacerebbe vedere sviluppi più complessi di questa tecnologia, cosa di cui ho brevemente parlato con i due genovesi lì presenti.
Complessivamente dalla mostra, intesa come spazio espositivo, mi aspettavo di più, ma è anche vero che la vera attrazione erano le conferenze. Uscendo ho visto l'immensa fila di coloro che si apprestavano ad entrare all'incontro finale con Serena Dandini ed il matematico Piergiorgio Odifreddi. Contenti loro...

Se prima eravamo in due - Teatro - 13 marzo 2007

Commedia molto divertente, scritta da Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini.
Due donne, Ester (Selvaggia Lucarelli) e Ramona (Laura Rovetti), convivono e si amano, ma per rendere più completa la loro unione vogliono avere un figlio. Pensano quindi di fare ricorso a Riccardo (Gianluca Ansanelli), ex fidanzato di Ester, pur tra mille dubbi e gelosie.
Riccardo, assicuratore sfortunato, vitale e confusionario, sempre alla ricerca dell'affare che può cambiargli la vita e sempre in crisi economica, viene preso alla sprovvista, ma finisce per accettare. Il personaggio è splendidamente interpretato da Ansanelli, che riesce ad esprimere tutte le contraddizioni, ma anche tutta la voglia di vivere, di Riccardo.
Quanto alla Lucarelli, ero partito un po' prevenuto e con l'idea che fosse lì sul palco non per un autentico talento teatrale, ma bisogna dire che la ragazza recita davvero. Ed anche molto bene!
Brava anche la Rovetti, nei panni della donna tenera, ma anche possessiva e gelosa nei confronti della sua convivente.
Durante la commedia non c'è un attimo di stanca e si ride più o meno di continuo, dall'inizio alla fine, oltretutto senza mai far ricorso a battute volgari. Sicuramente da consigliare.
Importante: la scena che vedete nel video qui accanto è stata recitata molto meglio, secondo me, il giorno della prima, ma è l'unica che ho trovato su internet.

Festival di Sanremo - Musica - 7 marzo 2007

Ho seguito tutte le serate del festival di Sanremo in televisione, ma non in diretta. Ho infatti utilizzato il mio dvd recorder per rivedermele in differita, qualche giorno dopo, quando ho avuto tempo. La visione in differita offre molti vantaggi: si può saltare la pubblicità, risentire una battuta sciocca per capire se era sciocca davvero (lo era), ecc.
Quanto alle canzoni, la mia classifica personale è la seguente:
1) "Amami per sempre", cantata da Amalia Gré. Una bella voce al servizio di una canzone altrettanto bella con atmosfera lirica, ma anche piacevolmente jazzata. Ariosa ed emozionante. Nessun dubbio, è la canzone che mi è piaciuta di più.
2) "Pensa", di Fabrizio Moro e, a pari merito, "Tutto da rifare", cantata da Velvet. La prima unisce una buona musica ad un testo poetico e di grande impegno civile, sul tema della lotta alla ciminalità organizzata. Ogni volta che la ascolto sento dei brividi. La seconda è una canzone apparentemente semplice, ma dalla buona musicalità. Secondo me ripeterà il successo che fu l'anno scorso degli Zero Assoluto, purtroppo quest'anno un po' deludenti, con un pezzo che rimane un po' troppo sospeso a mezz'aria.
3) "Luna in piena", cantata da Nada e, a pari merito, "Ninna nanna", di Mariangela. Quando ho ascoltato Nada mi sono detto che era un orrore, tra l'altro con quel "den, den, den..." dissonante, ma al secondo e poi al terzo ascolto mi è apparsa molto diversa. Sicuramente molto originale ed anche molto femminile. Anche erotica, se si fanno caso ai dettagli, e mai melodia fu più corrispondente ai contenuti. Dunque una bella canzone che merita sicuramente il terzo posto nella mia classifica personale. Mariangela canta invece una canzone che parte dal ritmo di una tipica ninna nanna mediterranea e la espande, forse aspettando un po' troppo, in sonorità più moderne e metalliche. Anche in questo caso la semplicità è solo apparente e l'effetto è gradevole.

Una notte bianca - Teatro - 28 febbraio 2007

Simpatica commedia che si ispira al noto black-out avvenuto durante la prima edizione della Notte Bianca a Roma. Centinaia di migliaia di persone si ritrovarono a vagare in una metropoli oscura, divenuta improvvisamente estranea.
Ma questo è solo il pretesto cui si ispira questa commedia, tutta ambientata all'interno di un ascensore, dove si ritrovano bloccati per molte ore tre personaggi: Andrea, un trentenne di buona famiglia, eterno studente fuori corso, Camilla, una giovane donna laureata ed in cerca di un lavoro migliore, e poi Davide, un giovane disilluso e sarcastico che lavora nella consegna delle pizze a domicilio.
I tre, dopo il panico iniziale, iniziano ad aprirsi, a conoscersi, a mescolare la saccenza di Andrea (Gabriele Pignotta, anche autore del testo), con le fobie di Camilla (Veruska Rossi) e le battute di Davide (Fabio Avaro).
La commedia è piuttosto divertente, anche se a mio avviso per essere perfetta avrebbe dovuto produrre qualche momento di lirismo o tenerezza esistenziale. Invece le battute restano sempre un po' in superficie, ma l'effetto è comunque assicurato e gli attori incarnano perfettamente la stralunata realtà dei personaggi (Davide è davvero il romano della porta accanto).
Insomma, si può dire che la serata a teatro sia stata spesa bene.

Borat - Cinema - febbraio 2007

E' molto difficile che un comico televisivo riesca a trasformare in un bel film la raccolta delle sue scenette e quest'opera non fa eccezione. Girato dal comico americano Sacha Baron Cohen, narra la storia di Borat, giornalista kazako inviato negli Stati Uniti per scoprire le meraviglie del mondo occidentale.
La satira ha come bersaglio, o meglio vorrebbe avere, sia gli stati della ex Unione Sovietica che l'americano medio, razzista e beghino. Gli intenti sono ottimi, ma il risultato fa piangere, visto che le scenette carine si contano sulle dita di una sola mano e oltretutto durano inspiegabilmente molto poco. Tutto il resto è la storia noiosa e volgare del viaggio dei due sedicenti kazaki attraverso gli Usa.
Se poi volessimo andare a vedere i dettagli, qui si che ci sarebbe da ridere: la fisionomia del personaggio è tutto meno che kazaka, le scene nel villaggio kazako sono in realtà state girate in Romania (e si vede), le parole che Borat pronuncia sono per lo più in polacco, ecc.
Uscendo dal cinema piangevo e pensavo a come sarebbe stata divertente una storia simile, messa in mano al più scalcinato dei comici italiani. Non andate a vedere questo film, ignoratelo.


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