Profili: CHARLY CAGLIERIS


Il play

di Gianfranco Civolani - da "I Cavalieri della Vu Nera. I 125 anni della SEF Virtus attraverso i suoi campioni" - Ed. Tempi Stretti, 1996

 

Charly Caglieris, il play per definizione. Sì, ieri Brunamonti e oggi Rigaudeau, grandissimi e comunque globalmente più bravi di Charly. Ma lui era il play vero, lui era il trottolino che furoreggiava in cabina di regia, lui era un batuffolo riccioluto che dettava il ritmo e gli schemi, lui era la pallina talvolta anche impazzita di una roulette perché qualche cronista malevolo scrisse una volta che Charly era davvero il re degli assist, un po' per i compagni e un altro po' per le signore del parterre. lo ricordo Caglieris durante e dopo. Durante lui vinse i suoi bravi scudetti (tre, con Peterson e poi Driscoll) e spesso fece disperare il trucissimo professore Nikolic perche il trucissimo era per il basket rigorosamente scientifico e Caglieris invece era l'immaginazione al potere, la fantasia e l'estro creativo allo stato purissimo. E con Charly conversai anche un po' dopo quando per esempio lo incontrai nella Grande-Place di Bruxelles per quell'infausto Juve-Liverpool e lui prese un caffè con me volendo parlarmi della sua benamata Juve e invece io gli domandai di quel Morandotti che giocava a Torino con lui. E la risposta me la ricordo ancora: «Chi, Ricky? Un tipo strano e speciale, se un giorno lo prenderete a Bologna vi interrogherete molto». Ci siamo poi interrogati, ma nessuno più di tanto. Charly era calato a Bologna dal suo Piemunt ultrasabaudo perché in Virtus avevano stretta e urgente necessità di un qualcuno che facesse gioco e che ispirasse una comunità che troppo frequentemente procedeva a mosca cieca. E - mi ripeto - io non so se Charly è stato in Virtus il miglior play di sempre, ma so che è stato il play, molto più di un Ravaglia, un Pozzecco o un Brunamonti, per intenderci. E’ da parecchio che non incontro più Charly. So che insegna educazione fisica e che è sempre ben dentro il basket. So pure che adora ancora Bologna, ma chi lo sa, qui da noi Charly ha imperato, ma è passato come tanti e del resto come diceva quello striscione? Diceva che di Brunamonti ce n'è uno solo, grande grandissima verità. Ma torno a Charly. Gli diceva Creso Cosic: io anche play, tu più piccolo e più veloce per tua piccolezza. E lui: Creso, va a darla via, sempre.

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