Profili: ELVIS ROLLE


Banana

di Gianfranco Civolani - da "I Cavalieri della Vu Nera. I 125 anni della SEF Virtus attraverso i suoi campioni" - Ed. Tempi Stretti, 1996

 

Dalla Cesarina, nell'ottantuno. Si presentò a noi della stampa Sua Maestà Porelli e fa brusco: «Abbiamo preso Frederick e Rolle, sono i nostri due nuovi americani e adesso voi con le vostre domande non rompete troppo le palle». Sì, d'accordo, ma questi due soggetti chi sono? «Frederick fa sempre paniere e Rolle è un susannone che viene dalle Bahamas e che prende carriolate di rimbalzi, me l'hanno garantito» Molto bene giunge in città quell'Elvis Rolle, Porellone lo porta subito un po' in giro per fargli vedere Bologna e anche per fargli comperare un qualche vestito che non sia troppo Bahamas, per capirci. E poi il rituale incontro-impatto con lo stampa. Come mi pare ‘sto Rolle? Un bel bananone e infatti così lo battezziamo e ribattezziamo e lui regalo un po' di sorrisi, biascica appena qualcosa nel suo slang e sembra anche discretamente intronato di suo. Com'è sto Rolle sul campo? Va a onde. Ha la manona quadra, ma sotto le tabelle si fa valere, quando la luna gli gira. A Madrid fa virgola e la sera lo troviamo con un gran cappellaccio in testa in un barazzo dove lui - Rolle -  gioca a stecca da solo e così vince sempre lui, ma sì. E a Mosca fa un freddo birbone, ma lui gira in camiciola e si compra un colbacco solo quando abbandoniamo i meno venti di Mosca.  E  quando  il  lugubre Tkachenko monta sulla testa di Elvis e lo sommerge di canestri lui Elvis fa serafico serafico: «Quel brutto orso non lo voglio vedere più troppo brutto e troppo orso». In quella Virtus c'è Van Breda Kolff, molto alfabeta ancorché gelido più di Santa Madre Russia. E c’è il Banana sempre molto disponibile e godibile. E così poi nell'ottantaquattro la Virtus di Bucci vince lo scudetto dello stella con il gelido Van Breda Kolff e il torrido Banana e qualche anno più tardi Elvis va a giocare altrove e si sposa un'italiana e dichiara in pubblico che le Bahamas sono un incanto, ma vuoi mettere con Bologna? Qualche anno fa ho incontrato Banana. Mi ha fatto grandi feste, mi ha parlato in perfetto italiano, mi è parso un uomo così vero e genuino, altro che banana o bananone. E allora vergogna a tutti noi perché lui è il solare EIvis Rolle e semmai i Bananoni siamo noi.

 

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