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30-06-2004 - da
"La Repubblica"
La Procura FIP a Sabatini:"
Ripeta le accuse"
di M. Martelli
Claudio Sabatini dovrà
rispondere alla Procura della federbasket sulle accuse
lanciate contro i cattivi bilanci di mezza pallacanestro
italiana. L´hanno convocato per martedì a Roma e colà
dovrà raccontare, e documentare, tutto quel che sa: se
cioè c´è del marcio tra i panieri, come ha già detto
ai giornali, e dove s´annida. La notizia è stata
diffusa ieri pomeriggio dall´ufficio stampa bianconero.
Così: «La Virtus comunica che il Presidente Claudio
Sabatini è stato convocato dal Procuratore Federale
aggiunto.
L´avvocato Roberto Alabiso lo sentirà a Roma, presso la
sede della Fip, il 6 luglio alle 12.30 quale persona
informata dei fatti in ordine alle dichiarazioni
rilasciate alla stampa nelle quali si ipotizza una
presunta irregolarità della gestione federale in merito
a bilanci di società, iscrizione ai campionati e quant´altro
in merito ai rapporti economici tra società e tesserati».
La nota si completa col commento di Sabatini: «Apprezzo
che le istituzioni stiano lavorando per il risanamento
del sistema della pallacanestro, guardo con serenità al
futuro e confermo la mia disponibilità a dare un forte
contributo a questo progetto».
Detto che siamo a un passaggio previsto e obbligato (anche
Gazzoni, dopo il suo attacco al doping amministrativo nel
calcio, fu addirittura chiamato dalla giustizia ordinaria),
la svolta è vistosa. Sabatini ripete da mesi che molti
conti nel basket non vanno, ha fatto spulciare bilanci e
contratti dalla sua squadra di legali e commercialisti,
tornata a mani piene, e adesso è pronto ad appoggiare
tutto su un tavolo.
Le letture di questo scenario possono esser tante. Una
negativa, per lui, ed è che la Fip, dovendo ancora
deliberare la riaffiliazione della Virtus, fa intanto
muro contro le accuse esterne: e allora Sabatini dovrà
davvero esibire carte buone, per sbrecciare un
establishment che l´inquadra come colui che ha rotto una
pace sociale invocando gendarmi e giudici. Un´altra è
che lo stesso palazzo possa invece, per amore o per
forza, cavalcare l´occasione per scrostare qualche
intonaco cadente, in un momento foriero di cambiamenti
per l´intero sport italiano. Intanto, una curiosa
tempistica piazza prima dell´audizione, e cioè il lunedì
pomeriggio, un´assemblea di Lega in cui le 18 sorelle
non potranno non parlare di Virtus. E dunque, davanti al
procuratore, Sabatini andrà sapendo che aria tira fra le
società, rispetto alle sue dirompenti iniziative. Che
non sono comunque una sorpresa, se nell´ultimo mese, tra
finali juniores a Salsomaggiore e Summer League a
Treviso, il patron bianconero ha contattato oramai tutti
i club.
Di lì, si stanno assestando in Lega nuovi equilibri, e
voci autorevoli fanno già sapere che, commesso un errore
un anno fa, cancellando la Virtus, giustizia sarebbe
fatta riammettendola fra le elette: magari sono gli
stessi che impugnavano il vessillo del giustizialismo, se
solo si osava postulare la sproporzione fra il castigo e
la colpa, ma ci vuol pazienza. E se piace poco l´idea di
passare a 19 squadre (il campionato dispari, già
sperimentato, è un obbrobrio), un campionato a 20
avrebbe buoni sponsor, benchè contrasti con l´auspicata
linea di riduzione dei club di serie A. Un anno fa, solo
a dirlo, pareva una bestemmia. Adesso si può trattare.
«L´importante è che finisca questo clima da caccia
alle streghe», dice un importante manager chiedendo l´anonimato,
e apprezzando le parole seminate da Sabatini il giorno
prima alla 'vernice´ di Consolini («vogliamo un posto
in A1, ma senza sperare in disgrazie altrui»). La
partita è appena iniziata.
30-06-2004 - da "La
Repubblica"
La Virtus vuole Cittadini
di M. Martelli
Il mercato che finora
ha visto attive soprattutto le due metropoli, Milano e
Roma, inizierà presto a riguardare anche Bologna, sponda
Virtus. Il punto interrogativo sta sempre nella serie da
affrontare: come ribadito dallo staff nella conferenza di
lunedì, verrà varata una serie di movimenti che,
dovesse arrivare l´A1, abbisognerebbe unicamente di un
ritocco di qualità sugli stranieri.
Le prime mosse saranno quindi sul parco italiani: l´idea
tecnica dev´essere ancora ben definita, ondeggiando fra
una coppia di lunghi italiani e un bilanciamento degli
extracomunitari tra esterni (due) e interni (un numero 4).
Nella prima ipotesi, il candidato 4 titolare è
Alessandro Cittadini, che Napoli potrebbe prestare,
avendo confermato il duo Albano-Andersen e ingaggiato
Mason Rocca. S´era pensato anche a Joey Beard, ma ieri
è stato richiamato da Treviso, che l´ha ripreso dall´Ostenda
di Boniciolli e gli ha prolungato il contratto. Nella
seconda ipotesi, invece, la Virtus dovrebbe cercare un
esterno di passaporto italiano: Abbio sta vagliando l´offerta,
e in caso di A1 potrebbe decidere il suo ritorno; oppure,
Faraoni potrebbe buttarsi sull´argentino con passaporto
italiano Pablo Prigioni, che s´allontana dalla Fortitudo
(Pozzecco a un passo dalla firma) e anche da Siena,
orientata su Lamma. Sul mercato degli americani, c´è l´imbarazzo
della scelta: come play è offerto Ed Cota, ex Zalgiris
Kaunas; come guardia, ma solo in A1, perché in LegaDue
non vuol scendere, un nome potrebbe Jamal Thomas, bomber
visto a Biella e provato in passato dalla Fortitudo.
29-06-2004 - da "La
Repubblica"
Consolini, finalmente alla guida
della Virtus
di M. Martelli
Le prime parole della
nuova vita in bianconero di Giordano Consolini arrivano,
timide e pacate, al minuto trentanove del primo tempo.
Fin lì, è stato Sabatini a menare la danza, colpendo,
precisando, ribadendo, dopo aver presentato ufficialmente
anche il nuovo gm, Massimo Faraoni, alla sua sinistra. Al
minuto 39 d´una festosa conferenza stampa, inizia dunque
il racconto di «Jordan», partendo dal momento della
chiamata alle prospettive: senza alcun fare da istrione,
ma da persona che, non si fosse capito, preferisce «molto
più la palestra ai microfoni».
«Ci siamo incontrati ? attacca - e m´è stato
presentato un programma ambizioso, stimolante,
sicuramente difficile. Ma credo di avere le spalle
coperte, Faraoni è una garanzia, come lo è il
presidente e come sarà importantissimo lo staff in
panchina, con Gavrilovic e Teglia. L´interrogativo su
quale campionato faremo si scioglierà presto: intanto,
possiamo iniziare a lavorare, a costruire una squadra che
possa vincere, perché l´obiettivo è quello». Fra chi
c´è già, non rimarrà McCormack, verranno vagliate le
posizioni di Zanus Fortes (con contratto) e di Niccolai (accordo
sulla parola), verrà rinnovato il prestito di Podestà,
e probabilmente ridiscusso il contratto di Pelussi. Ad
Abbio, Sabatini ha proposto un biennale: gli offrono di
più da altre parti, un buon 50%. Ma prima di addentrarsi
nel tecnico, Consolini spedisce ringraziamenti. «Prima,
Claudio Sabatini e Massimo Faraoni, per la tremenda
opportunità che m´è stata concessa. Poi, Paolo
Francia, per la disponibilità dimostrata nel liberarmi
dal contratto con la sua società. E non sono parole di
facciata: è la verità. Infine ringrazio i tifosi, per
tutto l´affetto dimostrato».
Il futuro ricomincia, ma intanto vanno pure ripercorse
alcune tappe di Consolini in Virtus, dai tempi d´oro,
con Messina, al crollo dell´Impero, sotto Madrigali. Dal
breve interregno post-esonero, in cui battè Trieste ed
Avellino, a quel fosco dicembre 2002. «Avevamo perso a
Udine - racconta - e mi venne proposta la panchina: ero
pronto, ma dissi a Madrigali che cambiare Tanjevic
sarebbe stato un errore, i risultati non erano colpa sua.
Piuttosto, occorreva spedire a casa uno o due giocatori.
Ci tirammo su, battendo Asvel e Real: poi crollammo con
Cantù, e poco dopo mi disse che aveva preso Bianchini.
Di lì non me lo chiese più: solo dopo Milano, a 3
giornate dalla fine. Risposi che era meglio evitare».
L´altro momento chiave è datato agosto 2003. Giordano
è nello staff di Scariolo e attende il giudizio della
Fip, il 31 agosto. Va come va, nasce la 1934, da lui
sposata. «Se ora siamo qui - stoppa subito -, è perché
c´è un´unica Virtus. Non successe nulla di grave («neanche
per me - annuisce Sabatini -, ma posso dire che m´è
dispiaciuto?»). Quelli per me furono giorni difficili,
ma l´obiettivo è sempre stato avere un´unica grande
Virtus».
La Virtus dei 14 anni già vissuti là dentro. Apparso,
da Anzola, nello stesso '83 in cui arrivò Messina.
Tornato, ancora con Ettore, nel ´riarmo´ cazzoliano
dell´estate '97, dopo la vittoria in A2 con la Reggiana
di Mitchell, Mannion e Basile. Riapparso, stavolta, senza
Messina, sulla panca dove hanno fallito Tanjevic,
Bianchini e anche Bucci. Ora tocca a lui. «Sapete tutti
che rapporto ho con Ettore: se sono qui da tanto, lo devo
a lui. M´ha insegnato come si intende questo lavoro,
molto più complicato che capire un pick and roll. Per me
è il numero uno in Italia e in Europa, per il modo d´insegnare,
e spero di essere stata la miglior spugna possibile. La
sua ombra? Ma no, chi allena la Virtus per forza ha
pressione. Però ripeto, penso di avere le spalle coperte:
e con tutto il rispetto, sarà tutt´altra cosa rispetto
a quando ero capo a Reggio, da giovane alla prima
esperienza. Ora sono di nuovo alla Virtus, per la sfida
di una carriera».
29-06-2004 - da "La
Repubblica"
Sabatini rilancia:
"Vorrei la A, senza disgrazie altrui"
di M. Martelli
Negli Stati Uniti lo
chiamano one man show: ecco, prendete una folta platea,
mettete Sabatini al bancone, con tutti i microfoni
aperti, e il monologo arriverà colorito e ficcante. Il
patron annuncia così il doppio accordo biennale con
Faraoni e Consolini, messi alla guida della sua Virtus,
tuttor sospesa fra A1 e LegaDue (anzi no, in LegaDue,
salvo smottamenti da sopra). «Questo è il nostro
progetto, dopo un anno di transizione. E a Giordano dò
il bentornato a casa, anche se questa è più casa sua
che mia, visto che io sono l´ultimo arrivato».
Sabatini ha giorni caldi in agenda. Aspetta in queste ore
gli uomini della Comtec, che dopo il controllo dei
bilanci aprano la strada alla riaffilizione. Metterà poi
i timbri alla fusione Virtus-Castelmaggiore. E
soprattutto attende gli esami di Lega e Fip sui parametri
economici dei club iscritti alla prossima A1. Non si fa
illusioni, sa da ieri che la stessa Eurolega ha ammesso
Pesaro come quarto club italiano e dato l´ultima wild
card al Real Madrid (dopo ballottaggio con l´Alba
Berlino). Coglie però venti favorevoli, anche fra
diverse società di Lega in vista dell´assemblea del 5
luglio, sulla sua spinta per rilanciare l´antico blasone
della Virtus. Un bel punto l´ha fatto, assumendo
Consolini, uomo Virtus di immediata riconoscibilità,
nonché di elevato valore professionale. Un altro si
accinge a segnarlo.
«Con Paolo Francia - spiega - ci vedremo domani (oggi,
ndr) a Milano, per trovare l´intesa sul vivaio. C´è l´idea
di un progetto innovativo in Italia, con la Virtus 1934 a
giocare prima di noi a Casalecchio». Faraoni lo
specifica meglio, poi: «Nella nostra idea, loro avranno
l´autonomia gestionale ed economica, noi quella tecnica:
così, avremo due settori giovanili, coinvolgendo il
vasto bacino della zona emiliano-romagnola. Vorremmo che
i migliori confluissero nella Virtus. E nel progetto l´uomo
ideale, anche per il reclutamento, sarebbe Marco
Sanguettoli, con cui stiamo parlando».
Chiusa la parentesi del settore giovanile, in cui
Sabatini vorrebbe lo stop al mercato dei cartellini, si
apre quella del campionato. Tra A1, Legadue ed Eurolega,
Sabatini ribadisce alla sua maniera. «Noi non aspettiamo
disgrazie altrui per tornare in Serie A: anzi, spero che
tutte passino l´esame della Comtec, mentre sogno un´A1
in cui ci sia posto anche per noi. E se Pesaro va in
Eurolega, noi tiferemo per loro, non come qualcuno di
loro che tifava Jesi nella finale di LegaDue. Siamo nello
sport, ma nello sport ci sono le imprese, come lo è la
stessa Virtus spa: vanno bene le regole sportive, ma
devono esserci regole imprenditoriali. La Virtus del
futuro? Dovrà avere costi uguali a ricavi, senza
spendere quello che non ha. Nei prossimi giorni sentirò
Dan Peterson: il presidente vorrei fosse lui».
28-06-2004 - da "virtus.it"
Giordano Consolini è il nuovo
allenatore della Virtus
Nel giorno
dell'insediamento sulla panchina Virtus di Giordano
Consolini, il Presidente Claudio Sabatini ha preso
la parola per primo: Oggi ha detto - è una
giornata importante per due motivi; per la presentazione
di Giordano Consolini e per quella di Massimo Faraoni.
Con grande soddisfazione diamo il bentornato a casa a
Giordano, un nome significativo che consente di
ricompattare un pezzo di storia della Virtus. Massimo
Faraoni è, dal canto suo, un grande esperto di
pallacanestro: allestiranno insieme un organico pensato
per la serie A1, dove spero che la Virtus giochi.
Nello sport bisogna sempre comunicare valori positivi; in
questo momento si sta pensando, nel mondo del calcio, di
salvaguardare società con problemi economici, che
possono capitare a tutti. Credo che vadano premiati anche
gli imprenditori che entrano nel mondo dello sport
pagando tutti i debitori, come nel nostro caso. Spero che
tutte le squadre di serie A passino lesame della
Comtec, e sogno unA1 in cui ci sia, ovviamente, il
posto che la Virtus merita.
Tocca poi al nuovo coach intervenire nella conferenza
stampa che segna il suo ritorno in Virtus: Voglio
sinceramente ringraziare il presidente e il general
manager per lopportunità che mi hanno offerto - ha
detto Giordano Consolini, e anche i tifosi per laffetto
che mi hanno dimostrato. Il progetto è ambizioso,
estremamente stimolante e innegabilmente difficile: ne
abbiamo parlato con Sabatini, ora lavoreremo per
costruire la squadra. Ho una grande responsabilità ma
sono tranquillo perché ho le spalle coperte da un
general manager come Faraoni che è una garanzia, e al
mio fianco due collaboratori come Andrea Gavrilovic e
Michele Teglia. Aspettiamo di sapere se saremo in A1 o in
LegaDue, ma crediamo che linterrogativo sarà
risolto presto: intanto iniziamo a pensare alla squadra.
Tecnicamente, cercheremo di costruire una squadra che sia
dotata di una pericolosità diffusa, distribuita su più
giocatori, e che mantenga un certo equilibrio.
Massimo Faraoni, che già dalla scorsa settimana
è al lavoro per disegnare larchitettura della
Virtus che verrà, è intervenuto soffermandosi sul
settore giovanile: La nostra volontà ha
detto il Gm è quella di costruire assieme alla
34 un unico settore giovanile della Virtus Bologna:
loro avranno autonomia gestionale, mentre alla Virtus
spetterà quella tecnica. I giocatori più interessanti,
poi, verranno alla Virtus. In questo progetto, Marco
Sanguettoli sarebbe lideale.
25-06-2004 - da "La
Repubblica"
La Virtus torna ad
esistere, Sabatini vince la battaglia!
di M. Martelli
Svuotata ed irrisa
appena una settimana fa, la bacheca della Virtus Bologna
è ieri tornata a riempirsi e a respirare, non solo per
la gente che l´ha sempre seguita, ma anche, e
finalmente, per le stesse carte federali. Il sospirato
annuncio che riaffilia la Vecchia Signora al mondo del
basket è arrivato in serata, dopo un pomeriggio passato
con la mano sulla cornetta, in attesa del parere positivo
dello stesso Presidente Fip Fausto Maifredi e del
Consiglio di presidenza. A commentare la (prima) vittoria
burocratica da un anno a questa parte è Claudio
Sabatini, ovviamente in sverzura, attraverso le righe del
comunicato stampa: «Naturalmente - dice il patron - in
qualità di presidente e di tifoso della Virtus sono
molto felice di questa notizia. In più, come
appassionato di sport e come cittadino, mi conforta avere
la conferma che le Istituzioni sono presenti. Non è un
traguardo, quello raggiunto oggi, ma certamente
rappresenta un ottimo punto di partenza, anzitutto per
noi, che possiamo fare la nostra parte scendendo in campo
con serenità e in armonia con le istituzioni alle quali
ci lega un obiettivo comune. Ovvero, lo sport come
possibilità di trasmettere valori positivi, e non come
motivo di scontro e polemica». Nel comunicato, Sabatini
vuole ringraziare tutti, «dal Presidente del Coni
Petrucci, al Presidente della Fip Maifredi e al Consiglio
Federale, al Presidente della Lega Prandi, ma anche le
istituzioni del territorio, dal primo cittadino Sergio
Cofferati e al Presidente della Regione Emilia-Romagna
Vasco Errani». Proprio Errani, nel primo pomeriggio,
aveva commentato il momento della Virtus, attraverso un´agenzia
di stampa: «Bologna e l´Emilia-Romagna - recitava -
meritano che la Virtus torni ad occupare il posto che le
compete, e auspico che tale patrimonio non venga né
disperso né penalizzato». Avranno ascoltato anche lui.
Ha così vinto il buonsenso, da più parti evocato, ed ha
vinto soprattutto il movimento di opinione lanciato
sabato pomeriggio dalla Legabasket e raccolto, nonché
amplificato, dal sindaco di oggi, Cofferati, e da quello
dell´altro ieri, Walter Vitali, ora senatore Ds,
intenzionato a presentare un´interrogazione parlamentare.
Ora, i commercialisti Virtus attendono per martedì i
funzionari della Comtec. Verranno esaminati i bilanci, e
la probabile approvazione dell´Ufficio Legale darà il
via al processo di fusione con il Progresso
Castelmaggiore srl, titolare del diritto di giocare in
Legadue. Qui, la Carisbo vi si iscriverà con i panni di
un tempo, in attesa del 5 luglio, data in cui la Lega
approverà o meno l´iscrizione dei 18 club aventi
diritto: semafori rossi schiuderebbero le porte di A1 ed
Eurolega.
Comunque vada, sulla panchina ci sarà Giordano
Consolini, la cui vicenda è passata lievemente in
secondo piano. La separazione dalla Virtus 1934 di Paolo
Francia manca ancora, ma è già registrata la piena
volontà di lasciarla: e così, non arrivasse in extremis
un soddisfacente accordo di transazione, Consolini
potrebbe presentare lettera di dimissioni, ricalcando le
orme del suo head-coach storico, Ettore Messina, stretto
nell´estate 2002 tra la morsa di Madrigali e la Benetton
Treviso futura sposa. Ieri, comunque, «Jordan» muoveva
i primi passi da tecnico in pectore, salendo a Treviso
insieme al ds Marco Santucci e al gm Massimo Faraoni, che
dovrebbero spostarsi oggi a Roseto (c´è Italia-Croazia)
e tornare in Veneto nel pomeriggio di domani. Alla
squadra, dunque, già si lavora.
24-06-2004 - da "virtus.it"
Orientamento positivo per la Virtus
La Virtus
Pallacanestro Bologna rende noto di aver appena ricevuto
da parte della Fip la comunicazione di un orientamento
positivo del Consiglio di Presidenza per la
riaffiliazione. Si attendono martedì gli ispettori della
Comtec per le verifiche del caso, e quindi l'eventuale
approvazione dell'Ufficio Legale.
Appena ricevuta la comunicazione Claudio Sabatini ha così
commentato:
"Naturalmente in qualità di presidente e di
tifoso della Virtus sono molto felice di questa notizia.
Come appassionato di sport e come cittadino, mi conforta
avere la conferma che le Istituzioni sono presenti. Non
è un traguardo, quello raggiunto oggi, ma certamente
rappresenta un ottimo punto di partenza, anzitutto per
noi che possiamo fare la nostra parte scendendo in campo
con serenità, e in armonia con le Istituzioni alle quali
ci lega un obiettivo comune. Ovvero, lo sport non come
motivo di scontro o polemica, ma come possibilità di
trasmettere valori positivi.
Un ringraziamento particolare va al Presidente del Coni
Dottor Gianni Petrucci, al Presidente della Fip Professor
Fausto Maifredi e a tutto il Consiglio Federale, al
Presidente della Lega Basket Dottor Enrico Prandi, ma
anche alle istituzioni del territorio, al primo cittadino
Sergio Cofferati e al Presidente della Regione Emilia-Romagna
Vasco Errani ".
20-06-2004 - da "La
Repubblica"
Virtus: la strada
è tracciata vediamo chi la percorre
di W. Fuochi
E´ ormai un coro
unanime, quello degli osservatori delle povere cose del
basket, vilipeso ed irriso dai suoi stessi reggitori. Ed
è un coro che si chiede per quale forma di ostile
accanimento venga negato alla gloriosa Virtus risanata e
nuovamente presentabile, di ritrovare una vita propria,
col suo nome, i suoi titoli, i suoi ricordi. E anche le
sue sconfitte, certo, accettate come veritiero verdetto
del campo, in una normale vita agonistica: vedi l´ultima
con Jesi, nella finale di LegaDue. «Coraggio, ridateci
la vecchia Virtus», titolava ieri, una voce per tutte,
la Gazzetta dello sport, tanto autorevole quanto non
sospetta di municipalismi, chiedendo proprio quello che
una casta di burocrati del cavillo non riesce a darsi.
Coraggio. O forse solo buon senso.
Intanto, la novità di giornata è che pure la Lega
Basket s´è unita al coro, iscrivendosi alla partita e
decidendo di fare finalmente politica e non solo d´apporre
timbri notarili a decisioni prese d´ufficio. Alla
semplice, ovvia domanda se la Lega consideri o no la
Virtus un patrimonio della pallacanestro nazionale, il
presidente Prandi ha risposto annunciandone la più
energica tutela. Senonchè, indicata come percorribile
una strada già suggerita dal presidente federale, se l´è
sentita smentire dallo stesso Maifredi, con un altro
comunicato: quasi 9 ore dopo il primo. Se esista fra le
carte federali un tragitto per salvare nome, storia,
titoli e bacheca, andrà dunque appurato poi. Frattanto,
a noi, opinione pubblica, non resta che rimarcare che Fip
e Lega parlano lingue diverse. E vigilare, ispirandoci
per ora a giusta diffidenza, dopo un anno di troppe mezze
parole, prima dette poi ritrattate, con allarmante
recidività.
Qualche passo indietro, ora. All´ultima richiesta di
riaffiliazione della Virtus, cancellata per debiti l´estate
scorsa, la Fip ha risposto venerdì con un diniego basato
sui regolamenti: l´eventualità non è neppure
contemplata. Una strada alternativa, indicata dal
presidente di Lega Prandi cogliendo una traccia di
Maifredi (erronea, sostiene ora lui), è affiliare una
nuova società che godrà di tutti i lasciti della
vecchia: sta andando in quella direzione anche il calcio,
e se è una porta aperta, la si apra fino in fondo. E´
giusto che chi sbaglia paghi, ma lo è che abbia pure un
modo di rifarsi: specie se, all´intorno, si continua a
marcar male. Purtroppo, gli esempi recenti sono pessimi,
se usciamo da una stagione in cui le magagne immediate
della società di Messina, infilata al posto della Virtus
(già di fatto risanata), furono coperte dalle
istituzioni e pateticamente negate finchè, a denunciarle
da dentro, fu quel soggetto tanto schietto quanto scomodo
che risponde al nome di Matteo Boniciolli. Non fosse
stato il tecnico dimissionario a scoperchiare il
pentolone, gli enti preposti avrebbero continuato a far
finta di credere che tutto andava bene, madama la
marchesa. Chi ha avuto occhi, per quella storiaccia, avrà
anche memoria.
Ma l´impressione è che, dentro il fortino assediato
della federbasket, si continui soprattutto a difendere un
provvedimento che, un´estate fa, fu quantomeno
frettoloso. La moribonda si rifiutò di crepare, la
fallita di fallire (in un tribunale della Repubblica, non
al caffè del suk), il presupposto che non pagasse i
debiti cadde quando, coi creditori, fu concordato un
saldo, pur parziale, degli stessi. Discutibile allora, se
non sbagliata, la revoca dell´affiliazione non può però
esser più revocata. Sembra un gioco di parole, o un
gioco delle tre carte. La sostanza è che indietro non si
torna: le norme lo vietano. Senonchè, a chi governa un
movimento, si richiedono anche scelte politiche, operate
per il bene dello stesso.
E non si venga a dire che i regolamenti vivono in un
intatto recinto, non profanato dalla ´sporca´ politica.
O non fu un´operazione politica far nascere dal nulla, l´estate
scorsa, una società come la Virtus 1934, fittizia allora
e macchiata oggi, alla riprova dei fatti, da un
riprovevole palleggio d´inadempienze economiche? Fu
politica, quella genesi, in tutte le gradazioni in cui la
si valuti, oggi come allora: dalla lettura innocente e
buonista del paracadute aperto perchè il nome Virtus non
scomparisse, all´altra, meno liliale e più andreottiana
(a pensar male ci si azzecca?), che la Fip decise
scientemente quale, di due possibili Virtus, far
sopravvivere e quale ammazzare. Poi, la sproporzione
della norma di revoca dell´affiliazione, una morte
civile inflitta pure a chi è in grado di emendarsi, è
palese e oggi le tira picconate anche la proposta della
Lega di escludere semplicemente dal professionismo il
club colpevole. Basterebbe farlo ripartire dalla B1:
forse quella stessa B1 delle nascite e dei battesimi di
qualche creatura accudita da levatrici troppo premurose?
20-06-2004 - da "La
Repubblica"
La LegaBasket: "Rivogliamo la
Virtus"
di M. Martelli
A fianco della Virtus,
cui la Fip ha respinto la richiesta di riaffiliazione,
scende ora in campo la Lega Basket di serie A. Un fatto
nuovo, di rilevante peso politico, che potrebbe preludere
a svolte positive. La Lega ha diffuso ieri un comunicato
denso di valutazioni e indicazioni. Claudio Sabatini l´ha
incassato con intuibile contentezza.
«Il patrimonio della Virtus Bologna - si legge - è
importante per tutto il basket italiano e non deve andare
disperso. La Lega si adopererà con ogni mezzo affinchè
questo obiettivo venga raggiunto, convinta che la strada
indicata dal Presidente Federale Fausto Maifredi sia
percorribile. Essa prevede una nuova affiliazione
presentata al comitato regionale d´appartenenza con
successiva attribuzione alla nuova società dei titoli
acquisiti dalla precedente. In altri termini la nuova
società deve risultare una continuazione della vecchia.
Per il futuro, in presenza di casi analoghi, la Lega
Basket proporrà l´abolizione della revoca dell´affiliazione
sostituendola con un´esclusione dal settore
professionistico e mantenendo la possibilità di
continuare l´attività direttamente dal primo campionato
dilettantistico (B1)». Ma il presidente Maifredi, a
sera, ha «smentito categoricamente di avere mai
consigliato qualcuno di rivolgersi al comitato regionale
Emilia Romagna per costituire una nuova società che
potesse riacquisire tutti i titoli della precedente
Virtus Bologna».
Categorico, invece, il presidente del Coni, Gianni
Petrucci, avvistato a Rimini: "La storia della
Virtus va salvata, mi auguro prevalga il buon senso"
ha dichiarato. Tornando al quotidiano, ieri è stato il
giorno del primo incontro tra Sabatini e Consolini: l´accordo
trovato e presto il gm Faraoni potrebbe metter nero su
bianco dopo aver liberato il coach dal vincolo con la
1934.
19-06-2004 - da "La
Repubblica"
Virtus: respinta la richiesta di
riaffiliazione
di M. Martelli
La Virtus non riavrà
il suo posto nel basket. Radiata era, radiata resta. La
sua bacheca, coi 15 scudetti, le 3 coppe europee, le 8
Coppe Italia, rimarrà in cantina. Non esiste più, per i
governanti del basket e per un´ottusa rigidità
burocratica che ancora non valuta che la società che ha
vinto quei trofei, davanti a un tribunale non è mai
fallita. La Federbasket ha dato giovedì risposta
negativa alla richiesta di riaffiliazione avanzata dalla
Virtus, che fu estromessa dalla serie A nell´estate 2003,
per i noti problemi economici. Rendendolo noto ieri,
Claudio Sabatini ha riacceso la polemica. «Se questa è
la linea, anche noi non pagheremo stipendi e contributi,
come invece abbiamo fatto regolarmente tutto l´anno con
Castelmaggiore. Resta che, al nostro posto, ha giocato in
A Messina, che non ha mai pagato puntualmente gli
stipendi, mentre in B1 è stato regalato un titolo
sportivo a Paolo Francia con una società, la Virtus 1934,
che non ha pagato 4 mensilità».
La Fip ha risposto con una lettera poi diffusa dalla
Virtus sul suo sito. «?si rappresenta che i Regolamenti
Federali non contemplano la riaffiliazione di una società
sportiva che abbia subito la revoca dell´affiliazione
pronunciata dal Consiglio Federale e la conseguente
esclusione dai Campionati Federali. Si segnala, tuttavia,
che è possibile presentare presso il Comitato Regionale
la domanda di nuova affiliazione, costituendo una società
con la quale potere riprendere la Vostra opera di
propaganda e promozione del basket a partire dall´attività
giovanile». Rilevata in queste righe notarili un´impossibilità
a essere riammessa, c´è da chiedersi perché la Virtus
abbia fatto domanda. O quell´impossibilità tale non
era? La Fip dovrà dare qualche risposta. Il futuro
prossimo riavrà dunque le insegne del Castelmaggiore
saldato con la Virtus Pallacanestro spa. Quanto alla
panchina, procede la trattativa per portarvi Giordano
Consolini: la firma a presto.
18-06-2004 - da "La
Repubblica"
Consolini
in pole position per la panchina Virtus
di M.
Martelli
Stilato lo scheletro
del nuovo organigramma, la Virtus sceglie in queste ore l´allenatore
per la stagione che verrà. Scartate le ipotesi Banchi,
Finelli e Markovski, di poco appeal verso un pubblico
che, al secondo anno di LegaDue, andrà pure stimolato da
facce e nomi di qualche presa, avviato Pancotto verso la
firma per Teramo, monta prepotentemente la candidatura di
Giordano Consolini, ormai approdato alla pole position.
Ieri c´è stato un contatto tra il gm Faraoni ed il
coach, con l´ovvio benestare di Claudio Sabatini e in più
la spinta, sui sentieri del web e del passaparola
cittadino, dello stesso pubblico bianconero, per una
soluzione che incarna una gradita continuità virtussina,
per annosa militanza e qualità della stessa, ai tempi
dell´assistentato a Messina.
Le remore residue, intorno a un´intesa che potrebbe
arrivare a stretto giro, sono il contratto che Consolini
ha in essere con la Virtus 1934, l´offerta ricevuta per
entrare nello staff Fortitudo e, soprattutto, le ruggini
di fine estate 2003, quando «Jordan» scelse il progetto
di Francia e Sabatini gradì il minimo. Il patron non ha
però posto, a questo punto, alcun veto sulla chiamata: e
poiché guidare la Virtus più amata dalla gente
alletterebbe Giordano, affiancando inoltre la sua priorità
di non lasciare Bologna, la vicendevole unità d´intenti
è destinata a saldarsi. Di più, anche Marco
Sanguettoli, il coach delle giovanili, è dato in approdo
all´Arcoveggio: e sarebbe un altro bel colpo, d´immagine
e di sostanza.
Una volta scelto il coach, Faraoni e Santucci avvieranno
con lui la costruzione della squadra. Ripartendo da
Podestà, con Li Vecchi sotto contratto e probabile ala
da quintetto, gli extra saranno presumibilmente un play (tastato
Rakocevic, molto costoso), una guardia e un´ala forte.
Poi, ci sarebbe Niccolai, che col presidente ha un
accordo sulla parola. Ieri in Carisbo, Nick ha presentato
il suo «Free Camp on the road», che da tre anni tocca
le città in cui il toscano ha giocato, e che quest´anno
passerà anche da Bologna: sabato dalle 16 alle 18 e
domenica dalle 10 alle 12, al Villaggio del Fanciullo,
Niccolai, insieme a David Brkic e Andrija Gavrilovic,
accoglierà gratuitamente ragazzi dai 7 ai 18 anni. Di
questi, i più volonterosi saranno scelti e invitati
gratuitamente a Montecatini, per la tappa finale, dal 5
al 10 luglio.
Oltre alla presentazione del camp, è stata anche l´occasione
per parlare del suo futuro. «Qui a Bologna ? ha
raccontato Andrea - mi sono trovato benissimo e credo di
aver stabilito un bel rapporto con tifosi e società: la
mia intenzione è quella di rimanere, perché essere il
capitano della Virtus è l´obiettivo di una carriera.
Poi, se non sono nei programmi, me ne andrei, senza
volere stare in paradiso a dispetto dei santi. Ma la
prima opzione è Bologna: ho ricevuto due offerte dall´A1
e due dall´A2, che potrei chiudere immediatamente, ma
non ho fretta e confido di rimanere qui. La LegaDue
piuttosto che l´A1? Bologna in A2 è meglio di 10
squadre in A1... E poi, l´anno scorso sono venuto
cercando la promozione: l´abbiamo sfiorata, e io non amo
lasciare i progetti a metà». Niccolai vorrebbe
riconfermato anche il gruppo degli italiani. «Vedere un
gruppo compatto e con spirito di sacrificio è stata la
cosa più bella, sicuramente la base da cui ripartire.
Così come l´interesse ricreato intorno alla Virtus. Se
l´anno scorso fu l´anno zero, questo dev´essere l´anno
uno. Bisogna vincere l´A2 e ripartire di slancio. Come
hanno fatto il Milan, la Fiorentina, il Bologna e la
stessa Fortitudo».
09-06-2004 - da "telebasket.it"
Virtus,
è Lardo il nuovo Coach?
Fra la Carisbo Virtus
e Lino Lardo è stato raggiunto l'accordo per la guida
tecnica della prossima stagione. L'allenatore ligure, però,
è ancora legato da contratto con la Viola Reggio
Calabria, di cui manca ancora il nulla osta. Il patron
Sabatini vorrebbe mettere a capo della società, che
ancora sta trattando i diritti per la serie A, ivi
compresa proprio la Viola, una triade formata da Dan
Peterson (presidente), Massimo Faraoni (general manager)
e, appunto, Lardo.
08-06-2004 - da "Il
Resto del Carlino"
Intervista a Claudio Sabatini
di A. Gallo
Presidente
Sabatini, cosa fa, ora?
«Attendo fiducioso».
Perché tanta fiducia?
«Ritengo siano state disattese le condizioni
fondamentali per le iscrizioni al campionato».
E vero che sta preparando una conferenza
stampa con un legale?
«Stiamo parlando. Ho lanciato una serie di appelli,
attendo risposte».
Quante sono le possibilità, per la Virtus, di
giocare in serie A nella prossima stagione?
«Se sarà adottato il metro della passata stagione il
100 per cento. Ci sono club che non hanno pagato, altri
che non lhanno fatto con puntualità».
La Scavolini intanto festeggia lentrata in
Eurolega. Pare sia arrivata una lettera di conferma dallEurolega.
«Pesaro tutela i suoi diritti».
Bertomeu, però, aveva lasciato aperto uno
spiraglio.
«In tempi relativi».
Già chiuso questo termine?
«No, anche se sono ristretti. Ci aspetta una battaglia
importante e unestate calda».
Unaltra?
«Dipenderà dalla Fip e dalla Lega basket e da come
interpreteranno le direttive del Coni. Esiste una
differenza sostanziale tra i contratti depositati in Lega
e quelli di immagine. Non sempre chi paga i primi
ottempera anche ai secondi. Ci sono società serissime,
come Siena, dove il monte stipendi rappresenta il 17 per
cento, puntuali e precise. Ma ci sono altre che tengono
in considerazione solo i contratti di lega e ciò può
essere pericoloso».
Quindi?
«Bisogna controllare entrambi».
Scusi, ma la Virtus che tipo di contratti fa?
«Entrambi. E li rispettiamo. Dirò di più: abbiamo
rispettato anche delle promesse di pagamento. Attendo
risposte. La Virtus, un anno fa, è stata punita. Ma sono
certo che Madrigali non sia stato lunico a non
pagare».
Limpressione è che la sua battaglia, alla
fine, ottenga solo una riduzione del numero delle squadre
da 18 a 16 o a 14 ma non la A.
«Andrò avanti, con lo stesso spirito con il quale ho
rilevato un club che per un anno non è stato trasmesso
dalla Rai, aveva 73 cause, 30 miliardi di lire di debiti
e si trovava in Camera di Consiglio per unistanza
di fallimento e alla Procura della Repubblica. Resto
fiducioso».
Lei va allattacco del palazzo, dice che cè
chi non paga: non teme querele?
«Ho controllato: non esiste una norma della Fip che
sanzioni chi dice la verità».
E Dan Peterson?
«Mi auguro che possa essere il nostro presidente».
Massimo Faraoni?
«Una persona che gode di ampia stima».
Lino Lardo?
«Non è stato premiato, un anno fa, come miglior
tecnico? E molto bravo».
I contratti della Virtus?
«Li Vecchi e Zanus Fortes».
E Pelussi?
«Dobbiamo parlare. Ma la realtà è che a tuttoggi
non sappiamo se saremo a Montecarlo, per la Formula 1 o a
Misano per la Formula 2».
Se restasse a Misano cosa penserebbe la
tifoseria?
«Mi auguro apprezzino il nostro impegno».
Il giocatore che vorrebbe?
«Simone Cotani. A Livorno abbiamo chiesto lui e i
diritti della serie A in cambio di molti soldi e un
diritto di Legadue. Hanno rifiutato e lhanno
regalato
».
Uno straniero?
«Dipende dal campionato».
E Bucci?
«Alberto era un grande amico, ora lo è di più. Stiamo
parlando con lui».
Senta ma questa Virtus quanto ha speso questanno?
«Tre milioni di euro».
E al capitolo ricavi?
«Due milioni e 800 mila euro
».
04-06-2004 - da "Il
Resto del Carlino"
Abbio: "Con la
Virtus gioco anche in Legadue"
di A. Gallo
Buongiorno,
Alessandro Abbio, come si sta a Valencia?
«Abbastanza bene. Anche se sto facendo le valige. Mica
facile impacchettare una casa».
Spedizione per
Bologna. Che fa,
torna alla Virtus?
«Diciamo che per il momento tutti i miei bagagli stanno
prendendo la direzione di Bologna perché, in provincia,
ho ancora casa. E intanto trasferirò tutto lì. Poi
vedremo».
E adesso cosa farà?
«Rispondo alla chiamata della nazionale. Pensavo di
avere qualche giorno di riposo in più, ma la finale
scudetto è stata anticipata, così torno prima».
Bilancio della sua esperienza spagnola?
«Buono. Una bella realtà. Sento mia anche la coppa
conquistata dal Valencia. E vero che ho saltato le
ultime gare per linfortunio. Ma per arrivare a quel
punto avevo portato il mio bel mattoncino».
Torniamo al discorso azzurro.
«Sono contento di tornare a lavorare per Recalcati.
Anzi, spero di vederlo bello carico con buone notizie dal
campionato italiano. Ha portato il Monte Paschi in finale
».
Veniamo a lei: quale sarà il suo futuro
agonistico?
«Sinceramente non lo so. In Spagna, in Italia, chi lo
sa? Il mio contratto con il Valencia è scaduto, sono
libero di accordarmi con chi voglio. Per questo il mio
amico Bigone, che ha sempre curato i miei contratti, si
sta guardando attorno. Forse arriverà qualche chiamata».
Lei ha delle preclusioni verso la Legadue?
«Nessun problema. Anche se la serie A e la possibilità
di partecipare allEurolega sono un bellandare.
Ma non ho mai sollevato problemi del genere. Vedremo».
Bologna, per lei è
«La città nella quale ho giocato otto stagioni. Anzi,
otto stagioni meno un paio di mesi».
Ma Bologna è uguale a qualsiasi altra città?
«No, non può essere così. Me ne accorgo quando torno.
E non solo perché ho comprato casa lì, ma perché a
Bologna ho ancora tanti amici».
Quindi la Virtus...?
«Beh, se ci fosse la possibilità non avrei problemi,
anzi
».
Ma lei è al corrente di quello che è accaduto?
«Mi hanno riferito, mi sono informato. Mi dicono che ora
ci siano due Virtus. Ma, in particolare, mi hanno fatto
notare che, nella serie finale con Jesi, cerano più
di 7000 persone. Buon segno. Segno che la gente, i
tifosi, hanno voglia di tornare al palasport».
Ma lei non si è mai pentito della scelta fatta?
«No, anche perché a Valencia mi sono trovato bene. La
Spagna è una splendida realtà».
Sarà daccordo con noi
«A proposito di che cosa?».
Della singolarità della sua vicenda personale.
«Perché?».
Partito lei, la Virtus non ha più vinto nulla.
Ma anche lei, lasciati i colori bianconeri, è finito in
infermeria con una frequenza allarmante.
«Vero. Speriamo che sia finita per entrambi. Per quanto
mi riguarda che possa riprendere a giocare con continuità,
come ho sempre fatto. E la Virtus che ritrovi al più
presto la strada giusta».
Ma la Virtus in Legadue
«Il piano di competenza è quello superiore».
Perdoni linsistenza: accetterebbe di
tornare in una Virtus in Legadue?
«Ripeto: non ho parlato con nessuno. La A e lEurolega
sono meglio, però mi interessano i progetti. E Bologna
è pur sempre la città dove ho preso casa
».
03-06-2004 - da "Il
Resto del Carlino"
Sabatini costruisce una Virtus da A
di A. Gallo
Non ci sono ancora
certezze sul campionato di riferimento per la prossima
stagione (serie A o Legadue), ma la Virtus comincia a
prendere forma. Dan Peterson è prossimo allo sbarco da
queste parti, perché il progetto Milano è in alto mare.
E come giemme, per il futuro, è sempre più concreta la
pista che porta a Massimo Faraoni (ma Marco Santucci è
un ottimo conoscitore della pallacanestro), che avrà
come allenatore Lino Lardo. Su Lino, che la Virtus aveva
già adocchiato nei mesi scorsi, aveva fatto qualche
timido tentativo anche la Benetton, pronta al dopo
Messina, qualora Ettore avesse deciso di caricare armi e
bagagli in direzione Madrid. Ma il coach della Marca
resterà nel Veneto e Lino Reggio Calabria è una
delle società in stand by potrà prendere
possesso della nuova realtà.
Tra i giocatori che potrebbero approdare da queste parti
(sotto contratto ci sono Li Vecchi, Zanus Fortes, Pelussi
e Barlera) il nome più gettonato resta quello di
Alessandro Abbio, atteso in Italia, nei prossimi giorni,
per rispondere alla «pre chiamata» del ct
azzurro, Recalcati.
Il rebus, però, resta sempre quello: la Virtus, tra
qualche mese, giocherà in Eurolega (Jordi Bertomeu ha
ribadito la sua volontà di rispettare laccordo con
il club bianconero, a patto che questo si trovi ai piani
alti
) o dovrà fare i conti con Castelletto Ticino
e Montegranaro, fresche di promozione in Legadue? La
questione è legata ai diritti. Claudio Sabatini, il
patron bianconero, che ha salvato il marchio dal
fallimento risanando il bilancio, sta combattendo la sua
battaglia con il «palazzo», minacciando di ricorrere
alla magistratura ordinaria. Per avere la certezza di
tornare ai piani alti bisogna rilevare i diritti di un
altro club. La Virtus 1934, che sarebbe pronta alla
fusione, intanto deve corrispondere le ultime due
mensilità ai giocatori che, per ora, si sono rivolti
alla Giba. Il sindacato dei giocatori ha inviato una
lettera chiedendo il pagamento degli arretrati nei
prossimi cinque giorni, diversamente partiranno i lodi.
«Salderemo tutti nei prossimi giorni», rassicura Paolo
Francia.
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