LUGLIO 2000


31-07-2000 - Da "telebasket.com"

Consolini presenta i nuovi acquisti

di Daniele Baiesi

Con Giordano Consolini, il vice di Messina di ritorno dalle ferie in Spagna, abbiamo provato di capire pregi e difetti dei giocatori che difenderanno i colori bianconeri della Kinder nella prossima stagione. Così l’assistant coach bianconero si è espresso sulla squadra nel suo insieme: “Abbiamo cercato di allestire una formazione che sia una specie di limbo tra il presente ed il futuro, con giocatori affermati ed esperti affiancati da quelli che invece il futuro ce l’hanno nelle mani. La nostra squadra è stata concepita per avere sì un forte impatto immediato, ma anche per rappresentare un progetto più che futuribile. Tecnicamente, invece, direi che l’acquisto di giocatori come Griffith e Ginobili sia emblematico; abbiamo, cioè, cercato di inserire sempre maggiore pericolosità in uno contro uno nella nostra formazione, per cercare comunque di obbligare le difese avversarie a lavorare sulle situazioni di isolamento. Uno come Griffith, per esempio, con i 24 secondi può spostare parecchio”. Nelle scelte dei singoli, narrano i rumori e gli umori della città dei canestri, c’è spesso lo zampino dell’ex allenatore di Reggio Emilia. I più ingenerosi nei confronti del titolare del pino bianconero, ovviamente Messina, dicono che il suo zampino c’è sempre nelle scelte dei cosiddetti “buoni”. Meriti o demeriti che siano, quest’anno di carne al fuoco ce n’è; l’unico punto interrogativo della squadra potrebbe essere il numero quattro, visto che ancora non ci sono nuove sull’esito del ricorso per Matjaz Smodis. “Io vedo le perplessità anche di alcuni tuoi colleghi – asserisce Consolini - che dicono che Smodis è inesperto e che non esistono reali alternative come ala forte. Io dico che sono in troppi a dimenticarsi che abbiamo anche David Andersen, e che all’occorrenza Frosini può giocare da numero quattro”.
Smodis - Attraverso le parole del vice cerchiamo di capire chi sia questo Smodis: prima di tutto ci sembra strano che il suo acquisto, insieme con quello di Jestratijevic, sia quasi passato sotto silenzio. Smodis, il giocatore che la stessa stampa specializzata aveva indicato come una delle rivelazioni degli europei di Francia. 19 e 8 rimbalzi nella prima uscita, 27 con 5/8 da tre nella seconda gara del primo girone. Poi la Slovenia tornò a casa: “Strano, vero? Per me Smodis è un ottimo giocatore, spero davvero di vederlo in campo presto. Deve, tuttavia, migliorare molto fisicamente; lui sembra quasi pacioccone, ma i 120 chili che si porta appresso sono troppi e deve asciugarsi, in modo da potere migliorare tecnicamente e nella reattività. Mi sembra molto bravo a capire il gioco, sa passare bene la palla, e come dimostrano le sue cifre se la cava piuttosto bene anche con il tiro. Ma, più che altro, mi preme sottolineare il fatto che si tratta un giocatore che sa cosa deve fare quando è in campo, sa quando deve tirare, sa quando è il momento di passare”.
Cosa cambia rispetto all’anno scorso, quando nel suo ruolo c’era un certo Ekonomou? Forse che Smodis si adatta anche al ruolo di ala piccola?
“No, Smodis è un quattro, un’ala forte. Ma allo stesso tempo è un giocatore più aperto di Ekonomou, sa fare più cose. Ovviamente è meno esperto e meno chiacchierato di Nikos, ma credo che sia uno dei giocatori ideali da affiancare ad un centro come Griffith. Ripeto, non so ancora se riusciremo a schierarlo da comunitario, ma comunque deve migliorare sotto alcuni aspetti. Le sue qualità sono buone, come per esempio la rapidità con i piedi. Non è istradato, queste sono qualità che o le hai o non le hai. Ma comunque deve ottimizzare il suo stato fisico, asciugandosi può migliorare sotto molteplici punti di vista”.
Colgo la palla al balzo tornando al discorso del numero quattro: indipendentemente da Smodis, anche Frosini può giocare da ala forte, e lo fece anche l’anno scorso con Michael Andersen accanto. Prevedete una preparazione fisica particolare per lui, ovvero simile a quella fatta da Savic nell’estate del ’97, meno mirata ai pesi e più sulla reattività? “Frosini può fare il quattro, può tirare ed essere pericoloso in attacco. Il discorso della preparazione fisica è valido per tutti; Frosini in particolare deve lavorare sui piedi, ma non solo per giocare ala forte, bensì anche per giocare da 5, ruolo in cui puoi avere delle difficoltà quando di fronte a te c’è un centro in grado di mettere la palla per terra”.
Griffith - Frosini dovrebbe tornare a partire dalla panchina, visto che davanti c’è un certo signor Griffith. Qualcuno ha detto che il suo potenziale solo in parte è stato svelato. Sei d’accordo?.
“Mah, ha giocato in Israele e Turchia ed ha fatto bene vincendo ovunque. Devo dirti che quando giocava al Maccabi e venne a disputarsi l’ottavo a Bologna non mi fece una grande impressione; mi pareva un giocatore pigro e poco intraprendente. Ora invece si è asciugato, ed è uno dei pochi giocatori, tra quelli di stanza in Europa, a potere attirare un raddoppio sulle situazioni di uno contro uno in pivot basso. Come dicevo prima, questa è una caratteristica importante con l’introduzione della regola dei 24 secondi; è anche un buon passatore, ed in difesa è in grado di coprire l’area molto bene grazie alla sua rapidità di piedi”. Lo spacciano per 2,12, ma l’impressione è che sia leggermente più basso: “Sì, forse è un 2,08, però è veramente grosso”.
Jestratijevic - Chiudiamo il capitolo lunghi con l’altro giovane passato sotto silenzio; Nikola Jestratijevic, nelle due gare di Eurolega contro la Benetton lo scorso hanno, ha scritto in una 19 e nell’altra, se non sbaglio, ha preso 12 rimbalzi in testa a Marconato. “Un grande atleta. E’ giovane e deve ancora fare della strada; è già discreto al tiro frontale, è già abbastanza affidabile come tiratore sugli scarichi, ma credo che anche qui esistano ulteriori margini di miglioramento. Parliamo di un giocatore verticale, che però deve migliorare l’uno contro uno spalle a canestro. Come hai detto tu è già un giocatore con un buon senso per il rimbalzo”.
Jaric - Sono già in molti ad esprimere il proprio scetticismo sul reparto esterni; pur essendo uno di quelli senza precedenti in Europa, da più parti si sente dire, per esempio, che anche voi vi dovrete misurare col caratterino di Jaric. “Tecnicamente il giocatore lo conoscete tutti; piuttosto, è stato importante che abbia fin da subito parlato con Ettore ed abbia già messo le cose in chiaro. Sa che Rigaudeau è uno che non gioca 40 minuti, e sa anche che Antoine può giocare da guardia. Non credo ci saranno problemi”.
Ginobili - Infine Ginobili, la vostra risposta a Meneghin. “A costo di ripetersi, una scelta in linea con l’introduzione delle, anzi della nuova regola. Un buon giocatore di uno contro uno, credo che il futuro sia nelle sue mani. Come ho già detto rispecchia l’impronta che abbiamo cercato di dare alla squadra; Emanuel è un grande atleta, un giocatore versatile che può giocare in due ruoli, due e tre. Deve migliorare tanto in difesa, e qui avrà anche la possibilità di doversi gestire di meno. Essendo la nostra una squadra lunga, non avrà l’assillo di dovere stare in campo per forza, potrà giocare con meno pressione addosso, anche se poi ogni medaglia ha due facce e l’errore può costargli di più in una situazione di questo genere”.


30-07-2000 - Da "Legabasket.it"

Supercoppa, sorteggiati i gironi

Sorteggiati ieri i gironi della Supercoppa 2000, la manifestazione precampionato della Lega Basket:
FORMULA PRIMA FASE - 8 gironi eliminatori con partite di andata e ritorno; le vincenti di ogni girone passano il turno. Nel girone F, avversarie della Virtus Kinder Bologna saranno la Lineltex Imola e la Bipop Reggio Emilia.
QUARTI E SEMIFINALI - partite di andata e ritorno con differenza canestri; gli incontri di andata si disputeranno in casa della squadra che ha avuto il peggior piazzamento nella stagione 1999/2000. Si qualificano due squadre che disputeranno la Final Four con le due ammesse di diritto Paf Bologna (vincente campionato 1999/2000) e Benetton Treviso (vincente Coppa Italia 1999/2000). La Final Four sarà disputata il 6 e 7 ottobre in sede da stabilire.

Le società hanno la possibilità di disputare le gare interne in impianti con capienza minima di 1.000 posti ubicati anche in città diverse da quelle indicate per la disputa del campionato.
La partecipazione di giocatori extracomunitari alla Supercoppa segue la stessa normativa prevista per il campionato, ma, fino alla scadenza del tesseramento precedente l'inizio del campionato, il diritto di sostituzione è incondizionato.
Il calendario dei gironi eliminatori verrà concordato autonomamente dalle società entro e non oltre il 10 agosto, gli incontri della prima fase non potranno comunque svolgersi oltre la data limite di martedì 19 settembre.


28-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino" via "legabasket.it"

Lelli rientra nello staff medico Kinder

Un ritorno in bianconero. Alessandro Lelli, uno dei chirurghi più apprezzati in Italia — sotto i suoi ferri sono passati giocatori come Pozzecco, Esposito, Bonora, Savic e Sconochini — rientra alla Virtus, dopo una pausa di tre stagioni. Se n'era andato, il dottore, nell'estate del 1997: il casus belli era stato rappresentato dalla caviglia di Arjian Komazec, che poi era finito sotto i ferri, per sistemare un'articolazione che non gli dava tregua. Ma a lui, comunque, hanno continuato a far riferimento, in queste stagioni, Ricky Morandotti, e lo scomparso Chicco Ravaglia, che aveva dedicato il suo rientro proprio al chirurgo che gli aveva sistemato il ginocchio, dandogli la possibilità di tornare a essere un giocatore (e che giocatore!) importante. Alessandro Lelli sarà il consulente del club bianconero: con lui lavoreranno Roberto Rimondini, il doc che meriterebbe il premio fedeltà per aver lavorato nell'ombra (ma con scrupolo e professionalità) in tutte queste stagioni, e Arcangelo Troccoli.


28-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Situazione abbonamenti

In casa bianconera gli abbonamenti rinnovati, rispetto alle 6.122 unità dell'ultimo campionato, hanno raggiunto il 90 per cento. Da due giorni, nelle filiali Carisbo, la vendita è aperta a tutti e la richiesta, pur non così pressante come nei giorni scorsi, continua a esserci.
Passando alla questione "capitano", si dovrà decidere, in casa Virtus, sulla successione di Binelli. Due i canditati a ricevere il testimone da Augusto: Abbio e Danilovic (in ordine rigorosamente alfabetico). Entrambi hanno sei stagioni bianconere alle spalle: consecutive Tiramolla, sommate (3+3) Predrag. Stesso segno zodiacale, pesci, i due sono divisi da un anno — il serbo è nato il 26 febbraio 1970, il piemontese il 13 marzo 1971 — e da una manciata di presenze in bianconero. E' in vantaggio Sandrino: 203 contro 196. Simile il palmares (virtussino, s'intende): Danilovic ha vinto quattro scudetti e un'Eurolega; Abbio due scudetti, altrettante coppe Italia, un'Eurolega e una Supercoppa. Chi, dunque, il capitano?
Slitta ancora, intanto, la firma per lo sponsor Kinder: ma Roberto Dorigo, amministratore delegato della Ferrero appare soddisfatto. Bisognerà mettersi d'accordo sulla cifra e la durata dell'accordo.
Chiusa definitivamente la telenovela Rigaudeau. Il francese ha fatto sì trasloco, ma ha preso casa sempre all'ombra delle Due Torri, dalle parti dei Giardini Margherita. Anche per la prossima stagione sarà il cervello bianconero.


26-07-2000 - Da "La Repubblica"

Campionato, si parte il 15 ottobre

di Francesco Forni

Non c'è alcun dubbio, il prossimo scudetto del basket sarà molto sudato. La squadra che lo vincerà potrebbe infatti levare le braccia al cielo il 23 giugno: che non sarà un giorno a temperatura tiepida, non solo metaforica, dentro un palasport senza aria condizionata. S’allunga dunque la stagione dei canestri: un po’ è l’effetto Olimpiadi, un po’ è l’aumento a 18 squadre in A1, un po’ sono le due Coppe dei Campioni in aperta (e dispettosa) competizione. A parte queste inedite date, l’anno prossimo avrà pure altre novità in calendario. Il campionato partirà il 15 ottobre, dopo Sidney, ed esaurirà le 34 partite della prima fase il 6 maggio. Il calendario, che verrà diffuso la prossima settimana, è molto compresso, pure per esigenze di coppe: ad esempio, non si santificheranno troppo le feste, se intorno a Natale, tra il 23 dicembre e il 2 gennaio, si faranno 4 turni. Ai playoff saranno ammesse solo le prime 8: partiranno il 13 o il 16 maggio (a seconda se avremo squadre nelle finali di Eurolega e Suproleague), finiranno il 23 giugno. Non hanno torto i club che (potendo, si capisce) stanno allestendo organici lunghi: dopo le Olimpiadi, già dispendiose come energie psicofisiche, sarà un bel salto nel buio piombare nella stagione più lunga.
Ancora novità sulla Coppa Italia. Le Final Eight ammetteranno come quest’anno le migliori del girone d’andata, ma si faranno a fine aprile (dal 25 al 28): e questa pare proprio una data infelice, perché come primo traguardo stagionale, in pieno inverno, la Coppa Italia era perfetta, ma così, a primavera inoltrata, già a ridosso dei playoff sa di inutile doppione. Non c’era scelta, però, perché in inverno la Fiba aveva requisito tutte le date per la Suproleague. C’è infine una nuova formula per la Supercoppa, un tempo in palio fra vincitori dello scudetto e della Coppitalia. Diventa un torneo precampionato, per tutti, dal 7 settembre al 7 ottobre. Si giocherà con chi c’è e sarà curioso vedere chi schiererà Messina, con più di mezza squadre a Sidney.


24-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino" via "legabasket.it"

Smodis in tribunale?

di A. Gallo

Forse il viaggio di Roberto Brunamonti — negli States anche per seguire un camp del primogenito Matteo — sarà servito per mettere a fuoco la lista degli eventuali numeri quattro. Il consiglio federale della Fip ha deciso di mantenere lo status quo — nessuna apertura, nemmeno parziale, al resto d'Europa — e lo sloveno Matjas Smodis è a tutti gli effetti, almeno in questo momento, uno straniero. O meglio, come si usa nell'attuale terminologia, un extracomunitario. Il quarto in casa Virtus che ha già Danilovic, Griffith e Jestratjevic, che Obradovic ha convocato in nazionale, momentaneamente, per l'assenza di Tarlac e i piccoli infortuni che assillano Rebraca e Tomasevic. Ma torniamo al giovanotto sloveno, che proviene dal Kk Novo Mesto, e che Brunamonti ha seguito con interesse per mesi (come aveva fatto, del resto, con Dan Langhi prima che il gioiellino della Vanderbilt University firmasse un contratto con la Nba). Matjas dovrebbe sbarcare in città all'inizio della prossima settimana. Per lui e per Jestratjevic (attualmente indisponibile perché convocato dalla rappresentativa serba) ci sono le visite mediche. Ma per Matjas, 205 centimetri, 120 chili e una mano morbidissima, c'è anche la prima noia legale. Il ricorso al pretore del lavoro per avere una risposta nei prossimi 30-45 giorni. Per poter cominciare, eventualmente, la stagione sin dall'inizio. Come Smodis, appoggiato dalla Virtus, si muoverà anche Nachbar, spalleggiato dalla Benetton Treviso che si trova a dover affrontare lo stesso problema delle 'V' nere. Toccata e fuga di Rigaudeau. Che sta facendo trasloco. Ma solo per spostarsi da un appartamento all'altro, sempre nella Città dei Canestri. Anche perché Le Roi sta seguendo la moglie Claude, che a novembre lo renderà padre per la seconda volta.
Oggi, intanto, riprende la campagna abbonamenti bianconera nelle filiali Carisbo: fino a domani sarà concessa la prelazione ai vecchi abbonati. Prelazione estesa anche a mercoledì 26 ma solo per chi, vecchio abbonato, intenda cambiare settore.


23-07-2000 - da "La Repubblica"

Binelli saluta la Virtus, ora gioca fuori porta

di Francesco Forni

Il blitz bolognese di Rigaudeau, il saluto e la nuova vita di Binelli, la bocciatura di Smodis, la convocazione in nazionale di Jestratijevic. Per essere un tranquillo, sonnecchioso sabato di luglio, ne sono successe fin troppe, ieri, tra Virtus e dintorni. Andiamo a leggere.
Dunque, nelle stesse ore in cui Binelli chiudeva in un albergo cittadino i suoi vent’anni di Virtus, arrivava in città Antoine Rigaudeau, a capire che ne sarà dei suoi. Il passaggio d’azioni da Cazzola a Madrigali, siglato venerdì, consegna ora la gestione di tutti i tesserati al nuovo presidente: e non pare dunque un caso che il francese sia piombato a chieder lumi. Ma non c’era con lui Ken Grant, l’agente, cioè l’uomo dei contratti, ed è pertanto difficile immaginare terremoti.
In attesa di aver questi lumi, il francese e noi, Binelli ha intanto fatto ciao con la manona. I suoi 20 anni tra giovanili e prima squadra sono un record di fedeltà nel basket italiano e forse mondiale, ingrandito anche da un altro primato: quello d’essere il bianconero più vincente di sempre. Augusto Binelli, toscano di Carrara, classe ’64, ossia primavere 36, è il virtussino che ha vinto di più nella storia del club: 5 scudetti, un’Eurolega, una Coppa Coppe e 5 Coppe Italia. Il prossimo anno giocherà fuori porta, a Castelmaggiore. E proprio il Castelmaggiore l’ha presentato ieri, nella sua nuova veste.
Il saluto alla Vu nera non ha avuto grande calore: Gus non rientrava più nei piani, però non ha fatto polemica. «Diciamo che è stato un addio tranquillo. Di partite di saluto non so nulla, e il ritiro del mio numero 11 mi pare improbabile. Ci sono pure poche maglie a disposizione...». Augusto un po’ di magone ce l’ha, ma non vuole bisticciare e lascia con tanti ricordi belli. «Ho avuto parecchi trofei, mi è mancata solo un’Olimpiade. Poi, c’è stata questa nomea di non avere i ‘maroni’. Tutti da me s’aspettavano 30 punti, se ne facevo 5 mi mettevano al muro. Ma ho giocato e vinto, ci ho messo pure tanta grinta. Due volte mi sono rotto un ginocchio per andare a caccia di palloni».
Qualche chicca. «Coppa Italia contro Caserta: Oscar faceva sempre canestro e Silvester mi disse ‘ci penso io’, mollandogli un cartone da spaccargli la faccia. L’arbitro non vide e Oscar smise. Qualche anno fa smontai una ruota dell’auto del professor Grandi: stava per partire, lo fermai appena in tempo». Binelli fu anche il primo italiano scelto dall’Nba. «Gli Hawks mi offrirono due volte (’87 e ’89) un anno di contratto a poco di più di quel che prendevo nella Virtus. Ma sarei poi tornato in Italia solo da straniero, così lasciai perdere».
Finale con quintetto ideale e altri Oscar. «Sul primo non ho dubbi. Brunamonti, Sugar, Danilovic, io e Clemon Johnson. Allenatore Bucci, vice Messina. Con questi non mi sbaglio. I più bravi che ho incontrato: Sabonis e Joe Barry Carroll». A Castelmaggiore Binelli ci vive da 11 anni, la scalata irresistibile del Progresso l’ha galvanizzato. «Mi hanno contattato un mese fa, quando finì con la Virtus. Sono gasato, conosco bene Brigo e Cempini, me ne ha parlato Bon, il mio socio nel pub. Sono pronto, vorrei fare altri 23 anni. Poi lavorare coi giovani, a Castelmaggiore».
Le altre due notizie. Per la rinuncia di Tarlac, Obradovic ha chiamato al raduno della nazionale jugoslava Jestratijevic, il giovane pivot della Stella Rossa già preso dalla Virtus. «Non è venuto a fare il tapabuchi, avrà le stesse chances degli altri», ha detto il coach e già questa sarà stata una soddisfazione. Infine, il consiglio federale ha bocciato ieri i ‘nuovi’ comunitari: in due parole, se Smodis (sloveno) vuol giocare nella Virtus dovrà andare in tribunale. E’ quel che intende fare.


20-07-2000 - da "telebasket.com"

Sconochini ha firmato per altri tre anni!

di Daniele Baiesi

Hugo Sconochini scioglie la riserva e dagli uffici della Virtus esce un'altra fumata bianca. E' il segno che Hugo ha deciso di rimanere. E così è; la società ha diramato pochi minuti fa il comunicato stampa ufficiale che conferma la firma del contratto da parte del Condor. Sempre più argentina, la Kinder starà con Hugo altri tre anni; Hugo farà coppia con l'altro nazionale sudamericano (la nazionale argentina ha sfiorato la qualificazione alle olimpiadi di Sydney, giungendo terza agli scorsi giochi Panamericani), Emanuel Ginobili, che proprio ad Hugo chiese consiglio quando la scelta tra Olympiakos e Bologna era roba da grattacapo. Hugo ha anche rilasciato le prime dichiarazioni dopo l firma del triennale: "Sono molto contento di avere rinnovato il contratto con la Virtus anche perché il nuovo presidente Madrigali ha messo insieme una squadra decisamente molto competitiva. Mi sarebbe dispiaciuto non farne parte. Ho ricevuto altre offerte però sono molto legato a Bologna, alla città, ai tifosi, e già anche a questa nuova squadra, il cui progetto è lungimirante. Credo e spero di potere raggiungere ancora grandi traguardi con questa maglia”. Come detto, Hugo troverà il suo amico e compagno di nazionale Ginobili: "Manu è un amico, un ottimo giocatore, un grande talento che porterà ancora più energia, entusiasmo e punti alla Virtus. Prima di firmare mi ha chiamato per avere qualche consiglio, e lui stesso ha spiegato cosa gli ho detto della mia esperienza in Grecia. Sono felicissimo di potere fare coppia con lui”.
Sconochini o meno, i tifosi della Virtus avevano già mostrato il proprio gradimento al progetto del presidente Madrigali; nel primo giorno di campagna abbonamenti, oltre 1000 tessere 2000/2001 sono state staccate, contro le 424 dello scorso anno. “ Sono molto contento di come il pubblico sta rispondendo, è uno dei più bei riconoscimenti di questa nuova Virtus” ha detto Madrigali, impegnato nel Road Show in vista della quotazione in borsa del CTO. Rimane solo da sciogliere il nodo Rigaudeau; il presidente, al momento della presentazione di Jaric e Griffith, dichiarò che Antoine sarebbe ancora sbucato dal tunnel del PalaMalaguti. Molte voci, però, lo danno in rottura con la precedente gestione. Voci, peraltro, tutte da verificare. Rigaudeau è sotto contratto ancora per un anno e per Messina stesso rimane una primissima scelta. Il Barcellona spinge sempre; la soluzione di questo presunto giallo estivo è vicina.


20-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino" via "legabasket.it"

In attesa di Hugo

di A. Gallo

In attesa di avere la firma di Sconochini — sul contratto, controfirmato da Marco Madrigali, c'è comunque la sigla importante di Toto Ricciotti, agente del giocatore — la Virtus fa i conti. E i conti, dopo la prima giornata di abbonamenti, vanno a gonfie vele. Nelle filiali Carisbo sono stati sottoscritti, nella prima giornata, un migliaio di tessere. Niente male considerando il numero degli abbonati complessivi della passata stagione (6.122) e il raffronto con la prima giornata dell'ultima campagna di tesseramento dell'era Cazzola. Un anno fa i rinnovi erano stati 424, ma non va trascurato il fatto che la Virtus targata Madrigali ha ristretto i tempi di prelazione, passati dagli otto giorni concessi nel 1999 agli attuali cinque. Il migliaio di tessere restano comunque un dato interessante. Roberto Brunamonti, vice presidente della Virtus — la firma con lo sponsor Ferrero è slittata di qualche giorno — è ancora negli Stati Uniti. Il leggendario numero 4, che cerca proprio un 'quattro' — nell'eventualità che lo sloveno Smodis non possa essere utilizzato come comunitario — metterà nuovamente in moto quel giro di conoscenze che gli avevano permesso, prima che il giovanotto firmasse per la Nba, di pescare Dan Langhi, il lungo di Vanderbilt University oggetto di un derby-mercato. E a proposito di mercato non ci sono novità su Rigaudeau e Danilovic, mentre si torna a parlare di Toni Kukoc. Eventualità smentita, nei giorni scorsi, proprio da Brunamonti.


18-07-2000 - Da "La Repubblica"

Toni Kukoc al posto di Danilovic-Rigaudeau?

La Virtus apre domani la campagna abbonamenti, ma ancora sta manovrando per sistemare la squadra: ieri ad esempio è partito per Boston Brunamonti, che darà un'occhiata alla locale Summer League. Madrigali ha ormai incassato la firma di Sconochini (biennale da un miliardo e mezzo complessivo), ma continua a sentire voci su possibili partenze di Danilovic e Rigaudeau (o addirittura di entrambi), legate a beghe contrattuali: il francese ha cose da aggiustare con la precedente proprietà, il serbo vorrebbe ripristinare l'ingaggio di due stagioni fa (o sottoscrivere un prolungamento). L'ipotesi che corre suggerisce che il doppio divorzio libererebbe a budget quei 6-7 miliardi da investire su un super-asso straniero: e qui la strada porterebbe a Kukoc, che a maggio, quando la Kinder lo sondò, fece sapere che avrebbe deciso a metà luglio fra il ritorno in Europa o altra Nba. L'ipotesi è ardita: ma i giorni, appunto, sono questi.


18-07-2000

Abbonamenti 2000/2001, tutti i dettagli

Parte domani la campagna abbonamenti della Virtus Kinder per la stagione
2000-01: cliccate sull'immagine qui a fianco, se volete conoscere tutti i dettagli!
 

16-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Abbonamenti, si parte mercoledì 19

Scatterà mercoledì, nella filiali Carisbo, la campagna abbonamenti della Virtus che, nell'ultima edizione della gestione Cazzola fece registrare 6.122 tessere. «I prezzi sono rimasti praticamente invariati — sottolinea il presidente bianconero, Marco Madrigali — c'è stato soltanto un piccolo incremento che comprende le partite in più che si giocheranno la prossima stagioni». Dalle 32 gare previste nella tessera dell'anno scorso si è passati alle 37 attuali. Da mercoledì 19 al 25 luglio potranno rinnovare, esibendo la tessera 1999/2000 i vecchi abbonati. Il 26, invece, sarà il turno di chi, abbonato nella stagione precedente, intenda cambiare settore. Dal 27 spazio per tutti. I costi degli abbonamenti vanno dalle 900 mila dell'angolo secondo anello ai 4 milioni e 500 mila (compreso posto auto) di parterre prima fila e poltronissima. I correntisti Carisbo potranno sottoscrivere l'abbonamento in qualsiasi filiale. Gli altri, invece, dovranno raggiungere il punto abbonamento di via Masini che svolge orario continuato. Per chi volesse usufruire di condizioni di pagamento agevolate può rivolgersi agli uffici Finemiro, società del gruppo Carisbo, in via Indipendenza 2. A tutti gli abbonati Cto regalerà il cd rom dimostrativo dei suoi videogiochi di punta. Come promesso da Madrigali i tifosi bianconeri avranno un posto in curva: si chiama «Tribuna club», i relativi abbonamenti sono stati assegnati attraverso i club organizzati.


15-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Campagna abbonamenti

La campagna abbonamenti della Virtus — che di fatto ha ridefinito con lo sponsor Ferrero anche per la prossima stagione — scatterà, nelle filiali Carisbo, mercoledì prossimo. Per superare la quota dello scorso anno bisognerà raggiungere le 6.122 unità. C'è grande interesse per i posti di curva che Marco Madrigali, neo presidente bianconero, ha assicurato ai tifosi più caldi che, da tempo, ne facevano richiesta.
In giornata dovrebbe arrivare la firma di Sconochini mentre resta più di un angolo da smussare con Antoine Rigaudeau per questioni legati al contratto (e che quindi coinvolgono anche la passata gestione). La Virtus, intanto, si è stretta attorno al suo pivot, Alessandro Frosini, che ha perso il papà, Massimo, 56 anni, informatore scientifico. La cerimonia funebre del papà di Ale, al quale vanno le nostre condoglianze, è stata celebrata nella chiesa di Pietraviva (Arezzo).


14-07-2000 - Da "La Repubblica"

Nessuna novità in casa Virtus

In casa Virtus tutto tace. E’ slittato, per impegni aziendali di Madrigali, l’incontro con la Ferrero, così come uno chiesto da Danilovic. E’ attesa, ma si dà per scontata, la firma di Sconochini, non è invece arrivato dalla federazione slovena il nullaosta di Smodis: in Virtus minimizzano, considerandolo un atto dovuto. La società infine s’è unita al lutto di Alessandro Frosini, che ha perso il padre.


12-07-2000

Sorteggiato il girone di Eurolega

Sorteggiati a Salonicco i gironi della prima fase di Eurolega. Queste le avversarie della Virtus Kinder: AEK Atene, Cibona Zagabria, Tau Vitoria, Charleroi, S. Pietroburgo. Nella pagina "Eurolega", troverete l'intero calendario della prima fase.


12-07-2000 - Da "La Repubblica"

Ginobili, a tutta Virtus

di Francesco Forni

«La nostra ultima pedina». Così Marco Madrigali ha presentato ieri Emanuel Ginobili, 23 anni, 1.97, natali argentini: «Manu» chiude il tris d’assi dopo Griffith e Jaric, in attesa di Smodis e Jestratijevic. Questo, ufficialmente: poi, si registrano rumori d’ogni tipo, intorno a residui spigoli contrattuali di Rigaudeau e Danilovic, nonché alla firma, da incassare, di Sconochini; ed anche intorno all’arrivo di un 4, cioè un’alapivot. Quel ruolo oggi è coperto dal solo David Andersen, in attesa che un pretore del lavoro, o la federazione, abilitino Smodis, sloveno, e dunque non ancora tesserabile come comunitario. Sennò, dal mercato rimbalza il nome di Darryl Middleton, americano spagnolizzato, già trattato dal Real Madrid. Ma a chi si spingeva a dubitare perfino della permanenza di Danilovic, è stato risposto che, avanti, la Virtus è fatta, ed è questa, con 11 pezzi nobili, all’alba della campagna abbonamenti che scatterà a giorni. In ordine: Rigaudeau e Jaric play, Abbio, Danilovic, Sconochini e Ginobili guardie e ali, Smodis, David Andersen, Frosini, Griffith e Jestratjievic pivot.
Ginobili avrà tre anni di contratto, con Nba escape dopo due. Dovrà conquistarsi gli spazi giusti, e sa che il salto tra Reggio e Bologna è alto. E’ parso però sorridente, rilassato. «Per la prima volta non sarò la più importante opzione offensiva. Sono qui per imparare a giocare coi grandi, e soprattutto per gli altri. La Virtus l’ho scelta dopo una settimana sofferta (e il pressing dell’Olympiakos, ndr), perché gradivo restare in Italia in un team ambizioso, che punta a vincere, con un coach esigente, ma che fa grandi i giocatori». Doti atletiche e tecniche (17 punti col 56% da due, il 34% da tre e il 71% ai liberi) sono la carta vincente di Emanuel, anche per Messina. «Ha grandi qualità nell’uno contro uno e offensive in generale. Con la Viola giocava quasi 40’ e doveva gestirsi in difesa e coi falli. Nella Virtus avrà l’occasione di spingere al massimo senza mordere il freno. Questo è il margine di miglioramento che gli rimane, ma è già un elemento di alto livello, con un grande senso della partita. E sa bene che chi aspira alla Nba deve vincere la concorrenza».
Madrigali ha allargato la visuale. «Di Sconochini stiamo aspettando solo la firma e nulla fa credere che non ci sarà. Bonora è sotto contratto: è probabile che una decisione sul suo futuro, se alla Virtus o in prestito, non venga presa prima di agosto. Smodis vorremmo farlo giocare come comunitario. Altre nazioni europee sono riuscite a far valere i loro diritti in situazioni identiche. Siamo convinti su questa strada, anche se le certezze non sono possibili». Ringraziata la Viola per la scorrevolezza dell’affare Ginobili, era inevitabile tornare su Meneghin. Madrigali s’è indurito. «Andrea se l’è scordato, ma io, lui e suo padre non abbiamo parlato del tempo, quando ci siamo visti. Poi, sento che l’abbiamo perso. No, ci siamo ritirati da un’asta che non volevamo fare». Messina ha schivato i paragoni: «Il valore di Ginobili, Griffith e Jaric non va letto in relazione a Meneghin, ma in modo assoluto: sono giocatori molto importanti, quindi non c’è motivo perché i nostri tifosi siano depressi». Finale sugli abbonamenti con Madrigali: «Ci sarà un lieve aumento dei prezzi, anche perché il torneo dell’Uleb avrà 4 partite in più. E poi verrà calata una «curva» particolare all’interno di una tribuna, che spero soddisfi la nostra tifoseria».


11-07-2000 - Da "sports.com"

La Kinder presenta Ginobili

Annunciato la settimana scorsa, la Kinder Bologna ha presentato Emanuel Ginobili, 23 anni, guardia di un metro e 95 per 84 chili, acquistato dalla Nuova Viola Reggio Calabria. "La Virtus è un sogno diventato realtà, un club vincente - ha detto - e per passare in una grande squadra prima devi esserti preso responsabilità in una media, come mi è capitato a Reggio Calabria". Marco Madrigali, nuovo presidente e proprietario della Virtus, deluso da qualche comportamento altrui nella trattativa per Meneghin, ha invece ringraziato Carlo Casile, amministratore delegato e vicepresidente della Nuova Viola: "E' stato corretto perchè, dopo la nostra, aveva un'offerta di centomila dollari superiore, ma ha detto che la stretta di mano che c' era stata fra noi era già un impegno. Lo ringrazio". Intanto la Kinder ha escluso di essere sul mercato alla ricerca di un' ala grande, pure perchè la società bianconera confida che, in seguito a ricorso giudiziale, il tesseramento dello sloveno Matjaz Smodis possa essere parificato a quello dei giocatori comunitari. Il precedente è una sentenza dei giudici spagnoli che hanno permesso al Tau Vitoria di tesserare come fosse comunitario l' americano, ma naturalizzato turco, Sherron Mills. E la Slovenia, al pari della Turchia, è fra i 23 Paesi che hanno firmato il trattato con la Ue.


11-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Sorteggio Eurolega e presentazione Ginobili

Roberto Brunamonti e Paolo Macchiavelli sono partiti alla volta di Salonicco dove, domani, è in programma l'estrazione per l'Eurolega. L'estrazione sarà effettuata da sette grandi giocatori del passato e questo onore — si tratta di una novità per l'Uleb — è caduto sulle spalle del leggendario numero 4 della Virtus.
Virtus che oggi, nel pomeriggio, ospiterà al Cto Emanuel Ginobili, l'argentino di passaporto italiano che andrà a completare una batteria di esterni che si rivela, fin d'ora, una delle più forti in assoluto. Emanuel ha firmato un triennale da 2.800.000 dolari complessivi: ma dopo due stagioni potrà volare nella Nba, che resta il suo grande sogno. Intanto, dopo l'esperienza maturata a Reggio Calabria, cercherà di vincere con i colori della Virtus sulle spalle.
Domani, oltre all'estrazione per l'Eurolega, incontro tra i dirigenti della Ferrero e quelli della Virtus per la definizione dello sponsor. Si attendono le risposte positive di Rigaudeau e Sconochini («quella di Madrigali è una buona proposta», ribadisce il suo agente, Toto Ricciotti), mentre andrà definita, con la federazione, la posizione di Smodis (per il quale è pronto un ricorso al pretore del lavoro).


10-07-2000 - Da "telebasket.com"

Il punto sulla nuova Virtus Kinder

di Daniele Baiesi

La Kinder, denominazione che la Virtus dovrebbe tenere anche per le prossime stagioni (mercoledì l'incontro tra Dorigo e Madrigali), possiede 5 esterni tutti di spicco (Ginobili, Jaric, Rigaudeau, Abbio ed ovviamente Danilovic), 6 se come sembra Sconochini, rientrando dall'Argentina, accetterà davvero le proposta del presidente Madrigali. Diamo per scontato (anche se è tutto da dimostrare) il sì del Condor: decisamente un reparto affollato, soprattutto affollato di gente che in campo vuole passare parecchi minuti. Il pacchetto lunghi non vive, invece, problemi di abbondanza, essendo, per così dire, creato su misura. Smodis il quattro titolare, con David Andresen a fare da cambio, mentre Frosini tornerà a fare il backup del centro partente, per le prossime due stagioni Rashard Griffith. Resta da definire solo la posizione di Jestratijevic, ma sul futuro del giocatore pesano anche altre variabili, concatenate ad un discorso più ampio di rinnovemento di contesti regolamentari. Cerchiamo, invece, di prendere in esame le diverse ipotesi di utilizzo dei piccoli da parte dello staff tecnico. Il playmaker titolare dovrebbe essere ancora Rigaudeau, protagonista nelle prime due stagioni bianconere, ma un po' in ombra, anche per i noti problemi di quasi pubalgia dell'anno passato. Il cambio naturale del giocatore transalpino è Jaric, anche lo scorso anno impiegato in staffetta con Basile da Recalcati alla Fortitudo in cabina di regia. "Tutti sanno che io sono un playmaker" ha detto Marko riferendosi al draft di Minneapolis, e Messina ha suffrogato la tesi lodando le capacità di comprensione ed interpretazione del gioco del talento serbo greco. Ovvio, Marko può anche giocare in posizione di due o di tre, ma il suo impiego dovrebbe essere prevalentemente nel ruolo di point guard. Jaric è il giocatore che lo scorso anno lamentava l'assenza di spazi adeguati alle sue capacità; quest'anno la concorrenza nel reparto è ancora più serrata che in Fortitudo, e probabilmente la ricerca degli equilibri sarà una delle esigenze imprescindibili per fare fruttare gli sforzi profusi a livello economico da parte dello staff tecnico. Considerati i ruoli ricoperti la scorsa stagione, la Kinder potrebbe schierare, in guardia, Danilovic, con Abbio a fare da cambio naturale. Sasha, in calo per problemi fisici ed altro nelle ultime annate, potrebbe vedere ridotto il suo minutaggio, vista anche la varietà delle scelte a disposizione dello staff tecnico. Il contributo di Danilovic potrebbe così tornare di elevatissima qualità, dovendo affrontare meno problemi di tenuta su 20-25 minuti. L'ala piccola titolare dovrebbe essere Ginobili, che l'anno passato giocava da tre accanto a Brian Oliver (il finale di campionato lo vedeva partire in guardia con Yailo) anche se date le caratteristiche degli esterni Kinder, la distinzione tra i ruoli di due e tre non è poi così marcata. La Virtus ha infatti tutto il reparto esterni in grado di giocare ed essere pericoloso in uno contro uno, mettendo palla per terra, oppure con il tiro da fuori. Tiro da fuori che non è proprio la caratteristica principale di Hugo Sconochini, la cui conferma avrebbe una ragione in più nell'introduzione della norma dei 24 secondi. Hugo è giocatore dalle caratteristiche atletiche straripanti, in grado di battere il difensore sul primo passo, è in recupero costante di condizione dopo l'infortunio e l'intervento dello scorso anno, e la sua permanenza in bianconero aumenterebbe la capacità dei piccoli Virtus di aprire spazi all'interno dell'area. La grande versatilità, la grande duttilità degli esterni bianconeri sembra essere una delle caratterstiche principali della Kinder 2000/2001. Ipotesi abbastanza affascinante (ed anche plausibile) è quella che vedrebbe la Virtus priva di tre esterni titolari fissi, vale a dire un quintetto che cambia di volta in volta. Problemi fisici a parte, la Kinder ha quasi tutti gli esterni in grado di difendere su avversari forti fisicamente, ma anche più piccoli e veloci, come gli stessi Jaric e Ginobili hanno dimostrato di potere fare; la duttilità di certi giocatori potrebbe essere la fonte stessa delle scelte. "Dovremo essere più pericolosi nell'uno contro uno", ha dichiarato, al momento della presentazione di Jaric e Griffith, Ettore Messina; le scelte sui nuovi vanno in questa direzione, senza dimenticarci che anche Smodis potrebbe essere impiegato, in un quintetto pesante, da ala piccola, viste le caratteritiche offensive del giocatore sloveno. Naturalmente, restano da valutare le condizioni fisiche di giocatori come Danilovic, su cui Messina, a proposito delle nuove regole, qualche mese fa dichiarava "se si impedisse di staccarsi dal lato debole in situazioni di uno contro uno, Sasha farebbe ancora trenta punti tutte le partite". Danilovic è sicuramente calato, ma come detto il suo contributo, spalmato su 25 minuti e non più 40, potrebbe avere decisamente un altro peso. Non si parla di Danilovic come di un giocatore da riciclare nel ruolo di comprimario, il discorso è assolutamente diverso. Si potrebbe dire che il progetto tecnico iniziato la scorsa stagione, quando fu scelto un secondo esterno extracomunitario (Stombergas) da affiancargli, potrebbe proseguire. Le scelte di quest'anno sono di più (anche sotto canestro, dove Griffith fa il suo contro i diretti avversari anche nella metà campo offensiva), forse si proseguirà su basi più solide. Potrebbe sembrare un'eresia, ma non ci stupiremmo se, come già qualcuno ha ipotizzato, fosse proprio Danilovic il sesto uomo di lusso della Kinder. La Virtus è ovviamente una squadra votata alla velocità, al contropiede; controllo dell'area e rimbalzi, ha detto Messina, con Griffith protagonista in questo senso. Griffith sarebbe poi il portiere di questa squadra, e la sua presenza permetterebbe agli esterni di difendere con molta aggressività sul perimetro (ciò che a lungo, fino al rientro di Sconochini è mancato lo scorso anno). Jaric, Abbio, Sconochini e Ginobili sarebbero i designati, tutti giocatori in grado di mettere molta pressione sulla palla e allo stesso tempo di portare palla in situazioni di attacco alla difesa pressing. In più Smodis, le cui caratteristiche difensive rispecchiano quelle di un piccolo con il fisico e la struttura di un lungo. Cerca spesso la stoppata, come Ginobili ha ottima mobilità laterale ed è un grande saltatore. Con Griffith dietro a chiudere i buchi, i rischi sono minori. Va sottolineato come l'adozione della regola nuova dei 24 secondi non abbia mutuato anche le altre norme che regolano le situazioni difensive negli Stati Uniti, ovvero la possibilità di incrociare col perno in situazioni di uno contro uno (due perni danno ovviamente un vantaggio all'attaccante), e la regolamentazione degli aiuti sul lato forte dal lato debole della difesa. Le scelte della Virtus sono comunque chiare, in questo senso; tanti giocatori in grado di attirare un raddoppio, in ogni settore del campo. Per personalità, la nuova squadra è una polveriera, con tanti giocatori che vogliono il campo e che hanno grossa leadership. Ma la Virtus dovrebbe essere sempre il regno dello Zar Danilovic, cui potrebbero spettare anche i gradi di capitano. Anche il suo, come quello dello staff tecnico, non sarà un compito facile. Il materiale c'è. Buon lavoro a tutti.


10-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Amarcord Binelli

di A. Gallo

La Virtus senza Binelli non sarà più la stessa Virtus. Ma Binelli senza la Virtus cosa farà?
«Sì vedrà. Non lo so. Senza Virtus è dura anzi, no. Quando me l'hanno detto ci sono stato male. E' stato un bel colpo. Difficile da digerire. Ma ci sono riuscito».
Cosa pensa di fare, adesso?
«Non lo so. Cercherò un altro club. L'avventura continua».
Ma fino a quando intende continuare?
«Fino a quando mi sorreggerà l'entusiasmo. Nell'ultima stagione sono stato bene. Ho ancora voglia di giocare. Magari, poi, tra due anni mi ritiro».
Il ricordo più bello.
«L'Eurolega. L'abbiamo inseguita a lungo».
Già, lei c'era anche nel 1981, a Strasburgo...
«All'epoca ero solo un cadetto — avrei vinto un titolo juniorese nel 1982 — che avrebbe fatto il decimo nella finale scudetto per l'infortunio di Marquinho. La vidi in tivù: ricordo solo l'ultima azione, Bonamico e quello sfondamento».
Il ricordo più brutto.
«Non ricordo l'anno, ma fu l'eliminazione con Caserta. E io giocai pure male. E poi la finale di Saporta di quest'anno».
La partita più bella.
«Tante. Ne rammento una contro Cantù: 18 punti e 18 rimbalzi. O i 30 realizzati a Venezia. Ma Dalipagic ne fece 70...».
Il trofeo più sofferto.
«Nessun dubbio. L'ultimo scudetto. Serie bellissima, tirata e successo solo in gara cinque, ai supplementari».
Un tempo si diceva: ottavo minuto del primo tempo, Binelli in panchina con tre falli...
«Meglio non rispondere. O forse lo farò quando avrò smesso».
L'avversario più tosto.
«Tkachenko, Joe Barry Carrol e Sabonis. I primi due, poi, li ho affrontati quando ero molto giovane. E il russo veramente era enorme. Più grosso di lui ricordo solo due cinesi ai mondiali militari. Uno di 2,30 e l'altro di 2,32».
Il compagno con il quale ha legato di più.
«Tanti. Forse quasi tutti. Cito Wennington, Coldebella, Brunamonti».
Quello con il quale ha legato meno.
«Nessuno. Ripeto: mi sono trovato bene con tutti».
L'allenatore.
«Sto ancora giocando. Ne ho avuti tanti. I top sono stati Bucci e Messina. Ma anche Bob Hill era un grandissimo».
E il presidente?
«Ne ho avuti solo due. Anzi tre, con Gualandi, che però restò poco. Nessun problema: Porelli e Cazzola grandissimi».
Fu proprio l'avvocato Porelli a spedirla negli Stati Uniti, alla Lutheran High School.
«Già, mi fece quella proposta e dopo aver parlato con i miei genitori accettai. Spero di aver ripagato il debito morale contratto con l'avvocato. Spero di averlo ripagato con i successi».
Il tifoso che ricorda?
«Il mio amico Sandro. Ha sempre fatto l'abbonamento alla Virtus solo perché c'ero io».
E adesso?
«Mi ha assicurato che mi seguirà ovunque».
Il massaggiatore preferito.
«Marco Balboni. Con lui ho passato tantissimi anni. Ma anche con Paolo Orsoni ho vissuto cinque stagioni indimenticabili. E lo stesso Silvano Piazza, che nell'ultimo campionato ha fatto il pendolare da Forlì, è stato una persona squisita».
Rimpianti?
«Nessuno».
Gli infortuni.
«Tanti. Ma per fortuna passati. Cinque interventi alle ginocchia».
Silvia, Andrea, Giulia e Thomas: cosa significa la famiglia per lei?
«Tanto. E' importante. Ti dà serenità. E non si parla di pallacanestro. Con mia moglie c'è un patto: se c'è il basket in tivù uno da una parte e uno dall'altra».
Da tre anni ha aperto un pub, Overtime, con Lauro Bon. Soddisfatto?
«Sì. Vedo molta gente. Mi scarica. Soprattutto dopo un allenamento pesante».
Andiamo a memoria: anni Ottanta in un derby di Coppa Italia lei litiga con Earl Williams.
Lei e la nazionale.
«Un bronzo e 101 presenze. E il rammarico di aver solo sfiorato le olimpiadi».
Ma lei nella Nba ci sarebbe andato?
«Mi hanno chiamato due volte. E per due volte ho detto no agli Atlanta Hawks e a Mike Fratello. Ma erano altri tempi: se andavi nella Nba potevi tornare indietro solo come straniero».
A chi andrà la maglia numero 11 della Virtus.
«Non lo so. La daranno a qualche altro pivottone».
E la partita dell'addio?
«Si fanno a fine carriera. Sto ancora giocando».
Quei calzettoni lunghi.
«E' obbligatorio per me. Da qualche anno ho problemi di vene varicose e utilizzo calze speciali. Prima li ho sempre tenuti calati sotto il polpaccio».


08-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Un pieno di talenti per la Virtus

di A. Gallo

Completa. Ma soprattutto competitiva. Adesso, o meglio tra un paio di mesi, toccherà a Messina dare un'identità a un gruppo pieno di talento, ma che dovrà comunque trovare la necessaria armonia. Ci sono due italiani, due argentini, tre serbi (uno con passaporto greco), uno sloveno, un francese, un australiano e uno statunitense. Culture ed esperienze diverse che dovranno fondersi e trovare un modo per arrivare fino in fondo. Lunedì sarà presentato Emanuel Ginobili, che arriva sotto le Due Torri con un contratto importante e un riconoscimento altrettanto oneroso (almeno 900 milioni) alla Viola. Un atleta che la Virtus ha strappato a una concorrente che si chiama Olympiakos e che quindi... Adesso, però, la Virtus dovrà anche pensare di sistemare alcuni giocatori. Michael Andersen, ad esempio, ha un altro anno di contratto. Così come Davide Bonora, per il quale, però, il discorso è diverso. Messina e lo staff dirigenziale bianconero credono in «Pandoro», che ha bisogno di giocare. E pure tanto. Potrebbe anche finire a Reggio Emilia (con Binelli) qualora, però, la Bipop rientrasse in A1 acquisendo i diritti di Montecatini.


07-07-2000 - Da "La Repubblica"

Virtus, cinque pezzi grossi

di Francesco Forni

In un sol colpo ieri nel tardo pomeriggio Marco Madrigali ha presentato la sua nuova Virtus, che si chiamerà ancora Kinder, e mostrato i due gioielli più importanti della campagna acquisti. Marko Jaric, che tutti a Bologna conoscono, e il gigantesco Rashard Griffith, che si è presentato bardato d’oro, ma gentilissimo nei modi. Gli altri tre innesti sono Ginobili (che verrà presentato lunedì), Smodis e Jestratjevic: quest’ultimo verrà utilizzato in coppa e anche per Smodis ci sarà da discutere con la formula del Bosman2, ma già mezza Europa (la Virtus e la Benetton in Italia) sta cercando di avere il via libera. Cinque pezzi grossi, che si vanno ad aggiungere ad Abbio, Danilovic, Rigaudeau, Frosini e David Andersen. Fanno dieci ma ci potrebbe anche essere Sconochini.
«Abbiamo fatto un’offerta e il suo procuratore mi ha detto che Hugo è molto contento. C’è da formalizzare» ha dichiarato un Madrigali evidentemente soddisfatto. «So che i nostri tifosi hanno sofferto, dopo che ci siamo chiamati fuori dall’affare Meneghin. Ma il dubbio amletico è svanito, la squadra è fatta e la promessa mantenuta, prima della campagna abbonamenti (che inizierà tra una settimana, ndr). Siamo pronti per essere competitivi ovunque. Tanti e tutti buoni». Bonora se ne andrà in prestito (Siena?) per verificare il suo recupero. Messina con tanto ben di dio non ha potuto evitare i sorrisi. «Sono molto contento e grandi sono le possibilità di fare bene: gli investimenti sono stati colossali, perché si è trattato sempre di prime scelte. C’è gente tanta determinata. Io dovrò fare il ‘vigile urbano’, dirigere il traffico. Ho chiesto Jaric perché ha un futuro da play, vede il gioco e ha sempre giocato bene con la Virtus. Griffith è uno sul quale bisogna sempre raddoppiare, è pericoloso, ma in queste stagioni ha trovato pure continuità. Dovremo servirlo parecchio. È forte uno contro uno, come Marko: qualità indispensabile con l’attacco limitato ai 24 secondi». I contratti: Griffith ha un biennale, triennali per Smodis e Jestratjevic e pure per Jaric e Ginobili, ma con la Nba escape alla fine del secondo. Marko ha fatto dunque il salto della barricata. «Si è deciso tutto negli ultimi 2/3 giorni. La Virtus rispetto all’Nba e alle altre europee mi ha fatto la proposta migliore. Sono contentissimo di giocare con Danilovic, ma non sono venuto qua per lui. Come non mi sono lasciato male con la Fortitudo: devo ringraziare società, tecnici e compagni, vorrei rimanere amico con tutti. Alla Virtus ho pensato solo da venti giorni, non da due mesi. Non voglio essere «contro» nessuno. So che non sarà facile passare da orgoglioso biancoblù a orgoglioso bianconero». Infine il grande Rashard, un 2.11 vero, e poderoso, che ha fatto la sua professione. «Di offerte ne ho avute tante. Ma la Virtus ha fatto la migliore, in tutti i sensi, perché mi dà grosse garanzie di competitività. Parla la sua storia, i 14 scudetti. Sono onorato». Griffith ha fama di giocatore dominante. «Il mio compito è coprire gli errori dei miei compagni. Loro faranno lo stesso con me. Dalla nostra forza difensiva dipenderanno i successi». Felici e contenti, per Madrigali il primo mercato è stato positivo. «È stata poco attraente solo la trattativa col signor Bulgheroni, ma ora e tutto finito e siamo davvero contenti. Danilovic voleva una squadra competitiva? Forse lo è pure troppo!»
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06-07-2000 - da "legabasket.it"

E' ufficiale: Jaric, Griffith e Ginobili alla Virtus!

Parlano Madrigali, Messina, Griffith e Jaric

MARCO MADRIGALI:
Finalmente per tutti quelli che hanno scritto tanto in questi giorni sono molto contento di poter mantenere questa sera la promessa fatta a tutti i tifosi di presentare la squadra prima della campagna abbonamenti. Stasera con me ci sono 2 campioni molto importanti, il primo è Marko Jaric ed il secondo è Rashard Griffith. Questi sono i primi 2, chi sono gli altri? Non abbiamo fatto una campagna acquisti magari corposa, ma confermo Smodis, Jestratijevic e Ginobili, che abbiamo aggiunto a quelli che già avevamo. Credo che faremo un bel campionato, il nostro coach è molto contento. Direi che praticamente Rigaudeau resta nel roster, e la squadra è finita: adesso deve lavorare. Jaric ha fatto un contratto triennale come Smodis, Ginobili e Jestratijevic, Griffith un biennale. Sconochini si è detto per bocca del suo manager contento dell'offerta che gli abbiamo fatto, ora si tratta di formalizzare il contratto. Smodis viene per restare, se sarà straniero non dipende da me. Per quello che è successo in Europa dovrebbe essere un Bosman B, ma viviamo in un paese in cui le cose è meglio dirle dopo. Ieri abbiamo parlato con Buzzavo di una possibile azione legale, ma se la faremo come credo non sarà comune, noi agiremo per Smodis e lui per Nachbar. Per Danilovic questa squadra potrebbe anche essere troppo competitiva... La trattativa più difficile è difficile da identificare, ce ne sono di più o meno affascinanti, ecco tutto. La meno attraente è stata quella in cui ho conosciuto il signor Bulgheroni, questo è sicuro. Lo sponsor ha mandato alla Promotor una disdetta, non alla Virtus. Se vogliono farlo sono liberi di farlo, ma quella inviata alla Promotor mi sembrava un atto dovuto. La squadra è stata costruita in costanza di rapporto con la Ferrero, ma l'ha fatta il signor Messina con l'aiuto di tutti noi. Ginobili arriverà lunedì e verrà presentato alla stampa, anche se io non ci sarò. Per Bonora mi auguro grandi cose; dovrà effettuare una riabilitazione completa, si è allenato tantissimo e da come l'ho visto io ha superato la paura psicologica. Ora dovrà parlare con Messina per trovare spazio, sicuramente siamo tanti anche noi quest'anno. Mi rendo conto che alcune persone che stanno qui dentro si sono scatenati da quando abbiamo perso Meneghin ed i tifosi hanno sofferto, ma bisogna ricordare che per costruire una squadra ci vuole più di una settimana. Se uno è fortunato ci vogliono un paio di mesi, e noi siamo stati fortunati a trovare un bel clima in Virtus.
ETTORE MESSINA:
Ovviamente anche io dò il benvenuto a questi 2 nuovi giocatori ed agli altri. Sono molto contento della squadra che abbiamo allestito, abbiamo preso giocatori giovani che hanno voglia di affermarsi e che credo daranno tutto quello che hanno in corpo per la Virtus. Il prezzo dice che si tratta di obiettivi primari, che abbiamo inseguito fin dall'inizio. L'investimento è colossale, veramente. Credo che Jaric possa avere un futuro eccezionale da playmaker. L'ho visto per la prima volta al Peristeri quando sono andato a seguire Moretti per la Nazionale, a Monaco ci ha fatto del male ed è stato l'ultimo ad arrendersi, e contro di noi si è sempre comportato benissimo. In un basket dei 24 secondi che richiederà atletismo e verticalizzazione sarà un'addizione importantissima. Griffith lo abbiamo conosciuto due anni fa nei playoff Maccabi-Fortitudo, ed era già uno che comandava raddoppi. Ci ha convinto perchè è diventato più intenso, più attivo nei 2 anni al Tofas: dovremo coinvolgerlo molto perchè se lo merita, ed in un basket destrutturato sarà un'opzione importantissima con la sua abilità nell' 1 contro 1 e con la capacità di alimentare il contropiede tramite i rimbalzi. Avremo i problemi di tutte le grandi che hanno giocatori alle Olimpiadi: inizieremo a fine agosto, giocheremo la SuperCoppa e poi staremo insieme una settimana prima dell'inizio del campionato. Io cercherò di fare il vigile urbano in una squadra con grandi potenzialità. Tutto dipenderà dalla fortuna e dalla voglia di stare insieme, facendo anche ognuno un piccolo sacrificio.
MARKO JARIC:
Io ho cominciato a pensare alla Virtus 20 giorni fa anche se a Bologna ne parlano da 3 mesi. Prima volevo solo vincere con la Fortitudo, fino all'ultimo secondo del campionato. Voglio parlare adesso coi giornalisti dopodichè spengo il telefonino e vado in vacanza. La decisione l'ho presa negli ultimi 2-3 giorni, tra NBA ed Europa la Virtus ha fatto il meglio per interessarmi, perchè è una squadra con grandi ambizioni, quando tornerò dalle vacanze andrò in Nazionale, voglio vincere là e poi tornare a Bologna e vincere con la Virtus. Non sarà facile cambiare la mia vita dopo 2 anni di orgoglioso biancoblù, ma ora sarò orgoglioso bianconero. Il divorzio con la F è stato tranquillo, ho avuto 2 anni bellissimi e ringrazio tutti i tifosi ed il Presidente Seragnoli con tutti i giocatori. Questa è una città che sicuramente vorrà mettermi contro Myers, ma io lo rispetto e non ho mai avuto problemi con lui, spero che rimarremo amici anche adesso. Sicuramente Danilovic, grande campione che ha vinto tanto, ha influenzato la mia decisione. Ma io l'ho conosciuto a Bologna e non ho mai parlato tanto con lui: mi fa piacere giocare con lui ma non sono venuto qui solo per lui.
RASHARD GRIFFITH:
Avevo tante offerte in Europa, ma la Kinder per tradizione mi ha sempre affascinato con 14 scudetti e la sua grande storia. E' un onore venire qui a giocare e farlo per Madrigali e Brunamonti, veramente. Il mio lavoro è quello di coprire gli errori dei compagni e viceversa. Alla fine sono le grandi difese che vincono, e quindi voglio dare tanto da questo punto di vista.


06-07-2000 - Da "La Repubblica"

La Virtus cala il suo tris d'assi

di Walter Fuochi

Griffith, Jaric, Ginobili. Presi tutti e tre. La Virtus l'annuncerà a giorni, ma intanto le ha praticamente chiuse, le operazioni che voleva fare, dopo lo choc Meneghin. Su Griffith lo stato maggiore bianconero aveva lavorato martedì sera, fino a tardi, mentre l'affare Jaric è andato a dama ieri. Quanto a Ginobili, l'agente Capicchioni parla di una risposta ufficiale venerdì, cioè domani: ma captare ieri dalla Grecia il raffreddamento definitivo dell’Olympiakos era come acquisire che "Manu" aveva scelto. E scelto Bologna. La Virtus è fatta, o quasi. E, così fatta, non dovrebbe faticare a riavere lo sponsor Kinder: che, dal 30 giugno, è uscito dal contratto, per clausole previste. Dietro, ha 5 esterni come Rlgaudeau, Jaric, Daniloviic, Abbio, Ginobili. Davanti, ha Griffith, Frosini e David Andersen, più lo Smodis in parcheggio, se non apriranno le frontiere, più lo Jestratijevic per la coppa. Un paio d'altri pezzi, non di primo piano, potranno aggiustare il bilanciamento, magari favorendo qualche uscita in prestito (Bonora, lo stesso Andersino, se verrà ben coperto il ruolo 4). Marko Jaric è dunque pronto al salto dei portici, Non sono più solo ipotesi: il giro che lo porterà in bianconero è già definito. Avrà un biennale più un'eventuale terza stagione. Né d'altro potevano parlare alla Cto ieri sera, quando s’è riunito lo staff di Madrigali e, dopo le cinque, è arrivato pure Rade Filipovich, l'agente di Jaric. E di Dan Langhi altro pezzo caldo, e decisivo, della trattativa. Lo scenario che s'è disegnato è questo. La Virtus molla la presa su Dan Langhi, il 2.11 di Vanderbilt scelto dalla Nba subito dopo Marko (uno il numero 30, l'altro il 31). Langhi può così andare alla Paf che, dopo averlo messo sotto contratto per tre anni, lo gira a Varese per il primo di questa serie, a stipendio pagato, assieme ai 3 miliardi e rotti che sono serviti per prendere Meneghin. E Jaric ha così via libera per accasarsi alla Virtus.


06-07-2000 - Da "telebasket.com"

Jaric, Ginobili, Griffith: tutti e tre alla Virtus?

di Daniele Baiesi

La Bologna bianconera, stando alle ultime indiscrezioni di un mercato che si fa a questo punto incandescente, avrebbe piazzato infatti tre colpi decisamente pesanti. La Virtus avrebbe infatti già incassato la firma di Marko Jaric, che come prospettato rientra più o meno direttamente nell’affare Meneghin (Langhi a Varese girato dalla Fortitudo, che risparmia così qualche soldo). Manca la conferma ufficiale da parte della società, ma l’affare è ormai fatto. Nella serata di ieri si era diffusa una voce piuttosto fondata che parlava di un comunicato imminente relativo al giocatore; chiesti lumi (vani) alla Fortitudo, l’attenzione si è poi ovviamente spostata sulla Virtus, da cui però non è trapelato nulla. Dalla cessione del residuo anno di contratto di Jaric la Paf non dovrebbe incassare granché, stando anche alle notizie che arrivano e che ribadiscono la partecipazione di Marko al valzer creato dall’affare Meneghin. La Virtus potrebbe confermare in giornata, ma è più probabile che Madrigali preferisca accorpare gli annunci dei nuovi acquisti. Da non sottovalutare, tra l’altro, nemmeno il fatto che il palcoscenico di questa settimana è tutto della Fortitudo, che presenta domani proprio il Menego ed Eurelijus Zukauskas, unitamente agli ormai quasi certi annunci di De Pol e Damiao. Se Madrigali davvero annuncerà la squadra praticamente di getto, allora assieme al nome di Jaric saranno pronunciati quelli di Emanuel Ginobili e Rashard Griffith, anch’essi pare già firmati dalla dirigenza virtussina. La Virtus avrebbe infatti, sempre secondo il tam tam bolognese (questa volta pare piuttosto fondato), battuto la concorrenza dell’Olympiakos per quanto concerne l’argentino (le offerte erano sostanzialmente equivalenti, ed il giocatore pare avere optato per la permanenza nel Bel Paese) e quella del Barcellona per ciò che riguarda il colosso di Chicago. La Virtus, così come la Paf, a questo punto è praticamente fatta: dando per scontate le conferme di Rigaudeau e Danilovic, il reparto esterni sarà completato da Jaric, Abbio e Ginobili. David Andersen, Frosini e Griffith dovrebbero quindi formare il pacchetto lunghi, che la Virtus dovrebbe completare con Smodis se quest’ultimo otterrà lo status di comunitario (due le vie: o modifica dei regolamenti federali, oppure ricorso in tribunale, sulle orme di ciò che la Benetton intende fare per Nachbar). Jestratijevic rimarrà una specie di jolly, da utilizzare, se dovesse permanere lo status quo, solamente in coppa. In uscita, invece, Hugo Sconochini, che dovrebbe accasarsi a Pesaro, anche se Siena avrebbe offerto qualche cosina di più. Come detto, la conferma degli affari non è ancora arrivata, ma pare sia oramai imminente. Una bella risposta, se è questo che i tifosi volevano. Alto mare invece per quanto concerne la questione sponsor; il contratto con Ferrero (Kinder) è scaduto e si mormora proprio che il sodalizio sia destinato a terminare. La Kinder potrebbe infatti uscire di scena dopo tre stagioni al fianco della Virtus Bologna, nonostante si fosse parlato, al momento del passaggio di consegne tra Cazzola e Madrigali, di una sorta di lettera di intenti a firma Roberto Dorigo.


05-07-2000 - Da "telebasket.com"

Il punto sul mercato bianconero

di Daniele Baiesi

Da casa Virtus non trapela nulla, anche se alcuni ben informati dicono che in via dell'Arcoveggio si sentono piuttosto tranquilli circa il prossimo indirizzo del pupillo di Van Breda Kolff. Virtus o Varese, Langhi non è comunque uno di quei nomi che portano il tifoso (ormai prossimo a sentenziare con la campagna abbonamenti) a sottoscrivere l'atto di fede anche per la stagione prossima; e la Kinder, che deve rispondere al colpo dei cugini, deve ora annunciare il suo primo crack, o se preferite il suo primo mattone per la rifondazione. I nomi in questione sono tre, Griffith, Ginobili e Jaric. Per quest'ultimo apriremo un capitolo a parte. Cerchiamo di capire, invece, cosa sta accadendo per quanto concerne i primi due. Griffith sembra essere l'indiziato, ovvero colui che verrà annunciato come primo acquisto. La società bolognese e l'agente del giocatore si sono incontrati tre volte nel corso dell'ultimo fine settimana per vedere se se ne può parlare. Il giocatore piace a Madrigali, che lo ritiene un personaggio dal potenziale enorme anche se un tantino stravagante; piace a Messina, che dovrà però mettere parecchie cose in chiaro con l'uomo di Chicago. Piace anche ai tifosi, che dopo la partenza di Nesterovic hanno sentito troppi spifferi sotto canestro. 1.250.000 dollari; questa sarebbe la cifra chiesta dall'agente Ken Porter per arrivare fino alla prossima estate. Si dice che la Kinder abbia ritoccato un po' verso il basso le pretese del giocatore e che l'accordo sia già stato raggiunto. Da battere c'era la concorrenza di tanta Europa, alcune competitive, altre meno. Sicuramente competitiva era la concorrenza del Barcellona, per cui comunque il giocatore è troppo caro. Aldilà del prezzo, comunque, per la società blaugrana altri due ostacoli si sono irti sulla via che portava a Rashard: intanto il trapasso di cariche societarie, che da quelle parti sono elettive e quindi assai effimere. La seconda ragione, invece, l'ha spiegata il GM del Barça in persona, che ha raccontato di come Griffith stesso abbia espresso la sua preferenza per Bologna. "Griffith ha detto di preferire Bologna e la sua offerta perché nel ruolo suo la concorrenza di altri giocatori non è serrata. Per quanto ci riguarda, il giocatore, vista la sua ufficiale posizione, è molto lontano, ma vorrei sottolineare quanto mi lascia perplesso la mancanza di fiducia nei propri mezzi di un atleta di quel valore". Questione di punti di vista e di intepretazioni. Griffith è un grande giocatore, su questo non si discute. La sua tenuta lascia a desiderare, a volte. Ma gli appuntamenti importanti Rashard non li sbaglia poi tanto spesso.
Discorso Ginobili: voci greche davano per già firmato il pre-contratto tra Virtus ed il giocatore argentino. La società non proferisce parola al riguardo, preferendo cautelarsi dopo lo scotto pagato con Meneghin. Il discorso sembrava già quasi concluso, quando l'Olympiakos ha fatto recapitare una busta con su scritto tanti zeri. Era l'offerta per Emanuel, ora tentato dalle sirene del Pireo. Si dice che il giocatore sia molto indeciso e che un grande lavoro di persuasione lo stiano facendo i suoi compagni di nazionale (in particolare Oberto, che con l'Olympiakos è quasi finito in tribunale). La Virtus ha dovuto ritoccare l'offerta verso l'alto, ora sarebbe anche in vantaggio nella corsa a Manu; il presidente Kokalis, nel frattempo sta trattando anche Espil, tanto per stare con le spalle al coperto. L'accordo con la Virtus sarebbe triennale, con NBA escape dopo due stagioni. Un'altra telenovela potrebbe partire sugli schermi di basket city. Intanto il Panathinaikos ha fatto sapere, per bocca del suo presidente Yannakopoulos, di essere in procinto di firmare un giocatore importante. L'identikit potrebbe corrispondere a quello di Jaric, nonostante le dichiarazioni di Marko circa il suo presunto futuro in bianconero. Vedremo.


05-07-2000 - Da "Il Resto del Carlino" via "legabasket.it"

La favola di Augusto Binelli

di Alessandro Gallo

La favola, che pareva destinata a non chiudersi mai, s'è interrotta dopo 558 repliche. Solo in Italia e solo in campionato perché in realtà di partite ne ha giocate molto di più. Si chiude così la bella favola di Augusto Binelli, una carriera spesa tutta in bianconero, con l'eccezione dei due campionati vissuti negli States, dove l'aveva spedito l'avvocato Porelli perché alla Lutheran High School potesse imparare a gestire meglio quei 215 centimetri che avrebbero potuto fare la differenza.
Chiude dopo 17 stagioni, Augusto, anche se le statistiche della Lega gliene riconoscono una in più. Era il campionato 1980/1981, beffata a Strasburgo la Sinudyne, alla quinta finale scudetto consecutiva (bilancio in perfetta parità: 2 vittorie e due sconfitte) doveva incrociare la strada della Squibb Cantù di Valerio Bianchini. Senza Mc Millian e senza il brasiliano Marquinho, che si era infortunato alla vigilia di gara-due. Ranuzzi e Nikolic non ci pensarono due volte e nei dieci misero quel sedicenne lungo lungo e magro magro. Adesso ha i capelli sale e pepe (più sale che pepe) e per la Virtus è l'uomo dei record. Di presenze — 558, appunto — di stoppate distribuite e, tanto per ricordare il suo antico viziaccio, di falli commessi, 1.664. Ma in mezzo Augusto ci ha messo qualcosa di suo e che è quantificabile in 5 scudetti, altrettante coppe Italia, un'Eurolega, una Coppa delle Coppe e una supercoppa. Continuerà a giocare (Reggio Emilia, Castel Maggiore?) perché ha grande entusiasmo.
«Quando mi hanno detto che non rientravo nei piani — commenta Augusto — ci sono rimasto male. Ma non ho rimpianti perché qui sono stato benissimo. Ho vissuto 17 anni straordinari: ho giocato e vinto. Chiudere la carriera con questa maglia sarebbe stato più bello, ma va bene lo stesso. Non smetto perché mi diverto ancora. Lo vedo in questi giorni, al camp di Tesero. Il basket mi piace». Domani tornerà a Castel Maggiore per andare poi in vacanza. Prenderà una decisione parlando con la moglie Silvia. La Virtus, intanto, farebbe bene a opzionare il giovanissimo Binelli, Thomas, nemmeno 9 mesi e 12 chili abbondanti. Niente da fare, invece
, per i figli più grandi: Giulia e Andrea hanno scelto il nuoto. E Andrea si è già fatto valere ai nazionali Uisp di Montecatini.


04-07-2000 - Da "La Repubblica"

Langhi-Ginobili-Griffith: è tempo di chiudere

di Walter Fuochi

Dan Langhi, americano, era stato scelto al secondo giro da Houston, ma a Varese lo sentivano già in casa da qualche giorno. Poi ieri gli sono venuti i dubbi: l'avrebbe infatti intercettato la Virtus (che invece, previa esibizione del passaporto, lo ingaggerebbe da italiano).
E' invece in retta d'arrivo, per la Kinder, l'affare Rashard Griffith: per il colossale pivot nero evaso dal crack del Tofas Bursa la concorrenza residua è Barcellona, che però ha tempi lunghi, essendo in un trapasso di cariche societarie. Se Grifftih va bene, non sarebbe male chiudere in fretta. Gli indugi al mercato possono costar cari e inseguire Meneghin, pur coi segnali inequivoci ricevuti da Varese e dal ragazzo, ha reso a Madrigali molto più impervia la strada a Ginobili.
All'argentino ha fatto un'offertona l'Olympiakos: un milione di dollari l'anno, per tre anni. E così quel che alla Virtus pareva solo un giocatore da far firmare è diventato un oggetto del desiderio abbastanza defilato. Ci vorranno più quattrini di un mese fa, sempre che l'offensiva dell'Olympiakos non vada a segno.
In uscita viene dato Augusto Binelli, l'antico capitano per cui, a 36 anni, dopo 17 stagioni bianconere e 5 scudetti, batte un tam tam di partita dell'addio, se invece non vorrà spendere un altro anno sul parquet, sistemandosi qui intorno. E infine è tecnicamente scaduto, il 30 giugno, il termine della sponsorizzazione Kinder. Prima del rinnovo, che resta comunque probabile, alla Ferrero vorranno vedere una squadra da corsa. Insomma, è imminente il momento di tirar su la rete e di contare che la pesca sia stata buona.


03-07-2000 - Da "La Repubblica"

Jestratjevic: Belgrado reclama

di Walter Fuochi

La settimana entrante porterà novità in casa Virtus, che oggi ha uno scheletro di sei giocatori confermati: Rigaudeau, Abbio, Danilovic, David Andersen, Frosini, Bonora. Più il primo acquisto: il pivot serbo Nikola Jestratjevic, per il quale però ieri s'è fatta viva la Stella Rossa di Belgrado, affermando di detenerne ancora regolari diritti (che la Kinder può rilevare pagando 350 mila dollari). Messina deve aggiungere un play-guardia (Jaric, Santangelo, o chi per loro), una guardia-ala (Ginobili), un'ala da panchina (Langhi, se non va a Varese) un'ala-pivot (Smodis oppure una sorpresona) e infine un pivot (Griffith più di Vrankovic). Poi, eventualmente, verranno smaltite con qualche prestito le eccedenze.


02-07-2000 - Da "La Repubblica"

Griffith, accordo in vista?

di Walter Fuochi

Antoine Rigaudeau sarà, novantanove su cento, il nuovo (si fa per dire) playmaker della Virtus. Rashard Griffith sarà, settanta su cento, il nuovo pivot. Di Dan Langhi, pare ormai assodato, ce ne sono in giro due. Stessi 208 centimetri, stessa faccia bianca, stesso diploma della Vanderbilt University: uno farà l'americano a Varese, pagato il primo anno dalla Fortitudo, l'altro l'italiano a Bologna, in maglia Kinder, come cambio di Danilovic. Se poi ce n'è un terzo che va a giocare nella Nba a Houston, è sempre lui... Un altro colloquio tra Roberto Brunamonti e l’agente Ken Porter, ieri, ha invece avvicinato di parecchio Rashard Griffith alla Kinder. Non è fatta, per il pivot già visto con Maccabi e Tofas Bursa, ma domanda e offerta sono molto conciliabili e presto si potrà chiudere. Come pare una semplice formalità riarruolare Rigaudeau, in attesa che venga messo nero su bianco anche per Ginobili. Si va componendo, insomma, la nuova Virtus, benché resti qualche scoglio intorno a Smodis, lo sloveno, e persista quel duplice dubbio di cui dicevamo in avvio: che maglia si metterà Dan Langhi, e che passaporto avrà in tasca?


01-07-2000 - Da "La Repubblica"

La Virtus "riacquista" Rigaudeau

di Walter Fuochi

Nel suo ultimo giorno da padrone della Virtus, Alfredo Cazzola non ha "piazzato" il contratto di Antoine Rigaudeau, com'era sua facoltà, sottoscritta negli accordi di cessione a Madrigali. Il francese è tornato dunque alla Virtus, e se Barcellona davvero lo vuole deve passare da Bologna. Già stasera però verranno formalizzate le nuove intese tra Kinder e Rigaudeau. Ieri, ancora ci sono stati colloqui con l'agente di Rashard Griffith: la richiesta sbatte su 1.5 milioni di dollari, ci sarà tempo per pensarci. Per il resto, la Virtus un pivot se l'è messo in casa, ed è questo Jestratjevic da Belgrado, destinato a giocare solo la Coppa. Su Smodis nutre speranze di utilizzo pure in campionato: deve però passare l'allargamento delle frontiere ai paesi partner della Cee, com'è la Slovenia.


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