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31-05-2005 - da
"virtus.it"
Finale
play-off gara-2: Virtus-Montegranaro 78-47
Finale play-off
gara-2 Virtus Bologna - Montegranaro 78-47 - Tabellini: Guyton 16,
Davison 13, Podesta' 11, Boni 10, Brewer 7, Casoli 7,
Pelussi 6, Flamini 6, Giovacchini 2, Maestrello.
30-05-2005 - da "La
Repubblica"
La Virtus prima dilaga, poi soffre
di F. Forni
Prima comanda e poi
sbuffa la Virtus, mostrando il suo meglio per tre quarti
di gara, fedele al canovaccio che l´ha sempre vista
dominante all´esordio nelle serie. Il motore, che girava
bene, l´ha spento troppo presto, forse contando di
planare su un match facile, che invece Montegranaro, a
lungo vessata, ha ribaltato con pazienza e mestiere: dal
56-31 del 27´ al 64-58 con due liberi di Chiaramello a 2´45´´.
Un pessimo 8-27 in 10´15´´, con solo due cesti (Davison
e Brewer) e millanta vaccate. La panacea è arrivata con
la tripla di Brewer (in faccia a Childress, non una buona
esecuzione): la mano santa per un 67-58 che dava
abbastanza gas per finire in relativa tranquillità,
nonostante un raggelante 9/30 dal campo nel secondo tempo
(3/11 all´ultimo giro). Andata, davanti alla parte più
fortunata del tour polisportivo di Cofferati (e pure con
Prodi che, da Creta, chiamava amici per sapere che aria
tirava), ma il vizio di complicarsi l´esistenza rimane.
Questo il peccato, non veniale, che ha condizionato una
prova fin lì molto condotta, di testa, mani e gambe:
poteva essere la migliore dei play-off, per qualità e
quantità. E invece no, e bisognerà tenerlo a mente. La
prima spallata è stata quella buona, perché davvero
robusta, buona a mettere le cose in chiaro.
S´è cominciato con la partenza sparata e spietata di
Brewer (9-2), per la botta che ha costretto Pilla, subito
allarmato, al primo time-out. Ma la Virtus non ha
concesso spiragli, né spifferi, con una specie di
Maginot-metronomo, che ha concesso un punto al minuto. La
tripla di Davison per il 18-8 dopo 7´30´´ ha
rappresentato il primo distacco in doppia cifra, viatico
della fuga buona. La mira è stata dritta come altre
poche volte, ma il buon segno è arrivato dall´impatto
del gruppo su tutti i 28 per 15.
Consolini ha quasi sempre trovato fatturato (davanti e
dietro) da tutti i suoi. La progressione è stata
generale, bloccando Childress (due liberi dopo 19´), e
Tyler, violentato da Pelussi. Premiata di nome, ma ieri
sera non di fatto, Montegranaro a cavallo dei primi due
quarti ci ha messo 6´ a muovere la retina, con una
tripla di Canavesi, non proprio lo schema classico.
Inflessibili dietro, concedendo ossigeno solo a
Marquinhos che ha dovuto penare per strappare qualche
libero.
Il 26-10 di Pelussi dopo 13´ era già più che mezza
sentenza, al doppiaggio di Davison (42-21 al 17´) s´era
già alla bandiera bianca o quasi. Sollucchero per il
pubblico, a partire dalla tribunissima con, in ordine
alfabetico, Cazzola, Cofferati e Porelli, in un palazzo
quasi pieno e la solita apoteosi di trombette. Clima
caldo, in tutti i sensi, con quelli di Montegranaro
subito belli vivaci. Ma il pandemonio è arrivato
extrabasket. Colpo di scena, dopo 1´20´´ entra
Danilovic e tutti gli ottomila sono collassati su di lui,
ignorando le prime scaramucce del match, peraltro già
beneauguranti. Instradata bene, però la lena è venuta
meno dopo, quando i pasticci sono diventati frequenti in
un attacco che s´è impappinato praticamente in tutto,
calando paurosamente di giri. Qua tutti dietro la
lavagna, senza eccezione, a parte la stoccata di Corey,
che ha evitato le paure (diventate a quel punto ormai
palesi) di una volata da prendere con tutta l´inerzia a
sfavore. Leggerezze da evitare già domani, in quella che
fin qui è stata la gara decisiva di tutte le serie della
Virtus. Ci vorrà probabilmente qualcosa in più,
soprattutto uno standard più costante, per tenersi
lontano da altri brutti scherzi.
LE PAGELLE
BREWER 7.5. Apre la scatola, fa il
padroncino con dovizia. E poi la chiude. In 29´, 3/4, 4/7,
3 rimbalzi.
GUYTON 6. Mogio, d'espressione, s'attiva
con le entrate. Dall'arco partono pietre. In 38', 4/7, 0/4.
FLAMINI 6. Non gira al meglio, fa argine.
In 17', 0/1 da tre.
DAVISON 7. Riferimento offensivo
all'inizio, piu' svagato dopo, ma arpiona. In 34', 3/10,
1/2, 16 rimbalzi.
PODESTA´ 6. Qualche bella mossa subito,
poi gli parte qualche sassata verso l'anello. In 23', 4/7,
5 rimbalzi.
PELUSSI 6.5. Irretisce Tyler, mulina
tutto nel frullato, artefice del break. Poi, in
confusione. In 15', 1/3, 0/1, 4 rimbalzi, 7 recuperi.
BONI 6.5. Fa il suo, sempre al limite,
mettendo le mani ovunque, anche su Marquinhos. Poi perde
giri. In 15', 1/1, 1/5, 4 assist.
GIOVACCHINI 6. Dirige, regolare ma
piatto. In 16', 0/2 da tre.
CASOLI 6.5. Tiene e punge quando serve,
confermando le buone sensazioni recenti, finche' gira
tutto bene. In 8', 1/2, 1/1.
Cazzola e Danilovic a tifare Virtus - da "jarring.it"
«Brutta gara, come tutte
le finali. La Virtus è andata bene sul +20, poi ha
giocato male e pure rischiato di perdere», parola di
Sasha Danilovic, lo Zar di gara uno anche dal parterre.
Poi ancora: «Cè un bel clima, i tifosi stanno
vicini alla squadra in un momento importante ed è giusto».
E accanto a lui cè Alfredo Cazzola, radioso: «Bella
prestazione, dobbiamo comunque essere soddisfatti perché
questo pubblico si merita che la Virtus ritorni dove le
compete. Cera un ambiente stupendo, il cammino
della squadra è stato indubbiamente positivo. Se ero qui
da semplice spettatore? Certo, sono cinque anni che vengo
a palazzo da tifoso». Non cè gara per 30
nel primo atto della finale, la Virtus scappa via subito
e la notte sembra scivolare tra trombette, feste e
applausi. Ha il vizio diniziar bene, la Vu nera, ma
stavolta sè pure complicata la vita, con attimi di
panico sullinattesa rimonta di Montegranaro. Dovrà
domani far vedere dessere capace ancora di
difendere il suo fortino, con glaffanni dati dallintensità
riscoperta dalla Premiata. Per stavolta, sicuramente si
può essere soddisfatti guardando il 28-10 nei primi 13
e lacchito di Consolini sottolinea proprio le virtù
iniziali della sua truppa: «Tre quarti di buona
conduzione e gioco efficace nei quali abbiamo distribuito
bene i tiri e nei quali la difesa è stata più che
buona, permettendoci di tenere la Premiata sempre a
distanza». Una vittoria che poteva essere trionfo, e che
invece ha avuto anche momenti dansia e paura vera.
Gara che ha scaldato la sauna del PalaMalaguti, ma che il
coach bianconero vuol subito inscatolare sapendo in cuor
suo che nessuno, visto landazzo, si sentirà troppo
sicuro. La seconda partita, scrivono glalmanacchi,
è quella più ostica e spesso anche quella decisiva. «Siamo
1-0 commenta Consolini - e questo volevamo.
Indubbiamente ci sono cose sulle quali lavorare, perché
nellultimo periodo abbiamo commesso diversi errori.
Tirando male, anche i liberi, abbiamo sentito la
stanchezza e lapprensione, pagando la poca lucidità
in attacco arrivando fin solo a +6. Comunque, ci portiamo
dietro ciò che di buono abbiamo fatto e lavoriamo, perché
si torna subito in campo e una finale è sempre molto
dura».
29-05-2005 - da "virtus.it"
Finale
play-off gara-1: Virtus-Montegranaro 73-65
Finale play-off
gara-1 Virtus Bologna - Montegranaro 73-65 - Tabellini: Brewer 20,
Davison 12, Guyton 11, Boni 10, Podesta' 9, Casoli 5,
Maestrello 3, Pelussi 2, Flamini 1, Giovacchini.
Davanti agli 8040 del PalaMalaguti,
e alla presenza del sindaco Sergio Cofferati e di Sasha
Danilovic, la Virtus affronta la finale con il quintetto
usuale. La contesa è aperta da 5 punti di Brewer in 2',
coadiuvato da Davison e Podestà: dopo 3'30" è 9-2
per la Caffé Maxim, con Pillastrini costretto al timeout
rapido. Maquinhos prova a sbloccare i suoi con una
tripla, ma la Virtus morde dietro e incide davanti:
Podestà e Davison fanno sentire i muscoli e firmano il +10
al 7'. Boni lucra dalla lunetta 4 liberi, Casoli chiude
il quarto con il cesto del +14 dentro un PalaMalaguti
entusiasta. Tre minuti di difese blindate aprono un
secondo parziale in cui Pelussi fa un ottimo lavoro in
difesa e segna il primo canestro, quello del 26-10. Le
giovani leve marchigiane suppliscono alla scarsa vena di
Childress (3 falli al 12') e di Tyler, che non incide
molto: Boni spara la tripla del 33-15 al 15', ma il
massimo vantaggio è il +19 a 3'10". La Premiata
ricuce con un minibreak di 4-0, ma una bomba di Casoli e
l'antisportivo fischiato a Marquinhos su Boni rilanciano
le Vu nere fino al +22 al 19' con Maestrello. Il 45-28 di
metà gara non sazia la fame bianconera: Podestà è il
finalizzatore, Guyton e Brewer gli ispiratori, e la
Virtus arriva sul 56-31 in 7' in cui si segna pochissimo:
9 punti la Caffè Maxim, ma solo 3 per Montegranaro.
Childress e Marquinhos siglano due cesti dalla distanza,
Tyler ha qualche sprazzo, e Calbini sulla sirena realizza
il 58-42, dopo un 8-0 dei marchigiani. Brewer spara
subito il tiro pesante del +19, ma la Sutor reagiscecon
un 6-0 che la riporta a -13 al 14'. Minibreak virtussino
per il 64-48, ma gli ospiti non si fermano, e con un
ottimo Chiaramello (5 punti in 2') ritornano fino al -9 a
4'con palla in mano. Consolini chiama il time out, ma
Montegranaro continua a riavvicinarsi fino al -6: Brewer
toglie le castagne dal fuoco con una tripla frontale a 2'20",
per il 67-58. Tyler mette il -7 a 45", Flamini
sbaglia 2 liberi ma il rimbalzo è di Davison. Il quinto
fallo di Childress manda in lunetta Aj a 35": 71-62
che per le Vu nere significa un 1-0 sudato, ma in
cassaforte.
Le parole di Giordano Consolini:
"Sicuramente questa sera rimane negli occhi la parte
finale della gara dove non abbiamo giocato bene perdendo
lucidità in attacco e nella gestione del rimo della
partita. Siamo arrivati un po' stanchi al finale ma non
possiamo pretendere, a questo punto della stagione, di
giocare le partite al massimo della condizione. In ogni
caso non posso dimenticare i primi tre quarti giocati in
maniera eccellente sia in attacco che in difesa. Devo
dire che la difesa è stata buona per tutta la gara,
intensa al punto giusto; abbiamo però avuto momenti di
difficoltà in attacco, sbagliando qualche scelta;
abbiamo avuto basse percentuali al tiro, abbiamo anche
sbagliato molti tiri liberi. Dobbiamo comunque dire che
Montegranaro è una buonissima squadra, quadrata, gioca
molto bene ed è meritatamente in finale. In vista di
gara 2 abbiamo qualcosa da aggiustare; in ogni caso sono
contento perché la prima gara l'abbiamo portata a casa,
ora però dobbiamo dimenticare in fretta questo successo
e concentrarci per martedì.
23-05-2005 - da "La
Repubblica"
Cuore, canestri e orgoglio: Boni fa
vincere la Virtus
di F. Forni
Fra pianto e stridor
di denti, il buon pastore della Virtus è Mario Boni, che
apre le porte della finale. A lungo ignorato dal gioco,
Supermario è stato tale, ossia l´uomo che la Virtus
aveva preso per queste curve pericolose, quando Brewer ha
finito la birra (tanta, ma lucidità poca) e ha piazzato
8 punti in un torrido supplementare, ancora tutto da
prendere, a 1´59´´ sul 77-78. E ha fatto gioco solo
lui. Canestro dall´angolo più fallo, mancando il
libero, ma soprattutto la tripla dell´82-79 a 1´, in
faccia al titanico Jamison, poi pareggiata da Wilson.
Dopo le padelle dalla lunetta di Casoli e Stanic, ancora
di Boni i liberi dell´84-82 a 30´´ ed il rimbalzo a 5´´,
sul doppio errore di Robinson e Rodriguez. La partita,
poi chiusa con 1/2 dalla linea della carità. Anzi, non
chiusa, causa invasione di campo, costata una botta al
naso all´arbitro Terranova e una in testa all´assistente
di Consolini Teglia.
Sistemata così una situazione che poteva diventare
scabrosa, con Guyton ai box negli ultimi 15´ per
problemi alla schiena ed un attacco che, Davison a parte,
ha sempre fatto fatica. L´animo c´è stato, bisognerà
ritrovare gioco. Comunque è fatta per la Virtus, pugnace
e abile a rientrare dal -8 (60-68) fino al +2, con un 10-0
tutto di grinta, chiuso da un tiro di Marione a 1´50´´.
L´Eurorida reagisce, riportandosi sopra, Brewer con due
liberi fa il 72-70 a 25´´. Poi, pazzia e fallo di Boni
su Jamison, che aveva già segnato e patetica scenata di
Corey a Casoli che colpe non ne aveva. Sull´aggiuntivo
sbagliato s´avventa Stanic abbattuto da Casoli. Due
liberi dentro e 72-74 a 9´´. Brewer, da solo, infilato
l´entrata del supplementare. Poi tutte sulle spalle di
Boni, per fortuna.
Nel resto della gara la botta di vita vera non è mai
arrivata, anche se la Virtus è riuscita ad entrare in
partita, con un 16-3, lanciato da Davison, a cavallo dei
due tempi, che ha ridato una prospettiva decente: 40-44 a
17´ dal termine. Sempre con la spada di Damocle di un
Jamison impossibile da fermare, ma con Wilson messo a
tacere.
Diciotto ForeverBoys sono scesi da Bologna per vedere le
oscenità della Virtus nel secondo quarto (stavolta si
anticipa), dopo un primo periodo in equilibrio,
nonostante l´inizio del miglior Robinson della serie (6
punti subito, 8-3 al 3´), che ha messo ansia. Solo
palloni per Guyton (comunque avulso dal gioco), ma sempre
fuori ritmo, e Davison, zero gioco, con un Brewer
inguardabile, sempre impappinato, e con AJ è arrivato
anche un vantaggio con l´unica tripla del primo tempo:
16-15 all´8´. Un briciolo di serenità, che a poco è
servita nel successivo viaggio alla galleria degli orrori:
quasi 8´ senza gol dal campo, uno sprofondo fino a -17.
Scafati s´è tolta i bianconeri dalla scia con irrisoria
facilità, non solo con le poderose giocate del solito
Jamison nella cartavelina dell´area bianconera. A festa
ci sono andati tutti (Stanic ha cominciato con 4/4,
Rodriguez 5 punti appena entrato) anche se con
moderazione. Non è stata una raffica dei ragazzi di
Gramenzi, la risposta nulla di un attacco che già in
Gara 3 aveva fatto vedere roba d´ultima scelta. Bastano
i numeri: primo centro dal campo dopo 6´30´´ (Flamini)
dopo aver preso un bel giro, 22-35. Ma non era finita, giù
fino al 24-41, con Jamison tonante (6/7 alla pausa, 16/20
da due per tutta Scafati). Un vero macello, suturato da
un 6-0, rinforzino utile per andare negli spogliatoi a
riflettere sulle nefandezze (26% dal campo, 1/13 da tre)
che hanno provocato un´inferiorità preoccupante.
Intanto le prime manovre per il futuro, prendendo atto
del passaggio definitivo di Faraoni in Federbasket: al
suo posto i tam tam danno Claudio Crippa per
favoritissimo, ma è una storia che si concluderà nelle
prossime settimane.
LE PAGELLE
BREWER 6. Costante altalena tra una
boiata e una giocata importante, resiste dopo un primo
tempo tra i peggiori di sempre, prima del terzo quarto
che riavvicina la Virtus. Il cesto del pareggio, dopo un
censurabile diverbio con Casoli, e lascia andare gli
altri nell'overtime. In 39´, 4/9, 1/8.
GUYTON 5. Dimostra di esserci (9 con 9
tiri nel primo quarto), poi si ferma. Lo blocca la
schiena dolorante. In 27´, 2/3, 1/9.
FLAMINI 6. Prima meta' di sofferenza,
senza mettere le manette a Robinson. Gran difesa dopo,
oscurando il cesto a Wilson. In 32´, 1/1.
DAVISON 6.5. Faro di ogni quintetto
arido, Parte molle, ma porta a casa rimbalzi e tanti
liberi. Boa nel terzo quarto, impatta con quattro in fila
nell'ultimo (68 pari a 2'35'') prima di escludersi con un
quinto fallo da cadetto. In 30´, 7/13, 0/1, 10/13,.
PODESTA´ 5. Levato nell'overtime,
quando, al solito, facevano apposta fallo su di lui.
prima non l'aveva vista mai (prima palla al 19'). In 13',
1/1.
PELUSSI 5.5. Dopo un piazzato
importante, bercia contro l'arbitro (tecnico, quarto
fallo). Non incide piu'. In 12', 1/2.
BONI 7. La vince nel supplementare, con
nove punti clamorosi: il +1, un +3 cancellato, quattro
liberi per sigillarla. Imprevisto, dopo una patita
trasparente. In 25´, 3/4, 1/4.
GIOVACCHINI 4.5. Contro di lui, Wilson
trova il primo spiraglio. In 14', 0/2 da tre.
CASOLI 6. Spinge la barca con l'inizio
del supplementare, dopo aver subito Jamison al centro
della zona e dopo averlo cancellato a uomo. Una bomba
importante (57a 55, meno 9), ma anche due dormite (rimbalzo
d'attacco di Stanic, 0/2 nel supplementare) che potevano
costare. In 22', 1/2, 1/1.
MAESTRELLO 6. Pulitino nei minuti (sette)
importanti.
22-05-2005 - da "virtus.it"
Semifinale
play-off gara-4: Scafati-Virtus 82-85 dts
Semifinale
play-off gara-4 Scafati - Virtus Bologna 82-85 - Tabellini: Davison 24,
Brewer 18, Boni 13, Guyton 11, Casoli 8, Flamini 6,
Podesta' 3, Pelussi 2, Giovacchini, Maestrello.
Flamini e Podestà
partono in quintetto assieme ai tre americani. L'avvio è
tutto di Jamal Robinson (suoi i primi 6 punti) e di
Bennett Davison, che è sin dagli inizi il più vispo dei
bianconeri. Guyton sperimenta già nel primo quarto le
penetrazioni, e tiene a contatto gli ospiti: a 2'50"
Stanic e Jamison firmano il +4, poi controbreak ospite
con la bomba del sorpasso firmata ancora da Aj sul 15-16.
In chiusura, 4-0 per i campani, che chiudono i primi 10'
con tre punti di vantaggio. Maximiliano Stanic si erge a
protagonista delle prime battute del secondo quarto: con
5 punti filati è l'autore del break che porta Scafati
fino al +9, con la Virtus che perde contatto a causa
delle percentuali rivedibili dal campo. Jamison viene
servito molto bene, e l'Eurorida continua a spingere
sull'accelleratore; Gramenzi trova anche 5 punti
consecutivi da Rodriguez, e la squadra di casa arriva
fino al +13 a 3' dall'intervallo. Consolini ci parla
sopra, ma Scafati continua a macinare cesti, fino al 41-24
al 18'. La Virtus si applica in difesa e trova qualche
spunto di rilievo, sfornando così un 6-0 che, alla fine
del primo tempo, le consente di chiudere sotto di 11, sul
41-30.
La Caffè Maxim migliora le scelte di tiro e torna a
contatto grazie ad un altro ottimo momento di Davison.
Sul -4, 44-40, Scafati trova un gioco da 3 punti di
Jamison, poi un tecnico a Pelussi ridà fiato a Robinson
e compagni, che tornano a +9 al 26'. Il finale di terzo
quarto è di Corey Brewer e Mario Boni, che si caricano
la squadra sulle spalle sospingendola fino al -5 al 30'.
Casoli infila con una tripla il -2 a 9'dalla fine,
Davison continua a imperversare sotto canestro, ma la
manovra offensiva della Virtus non acquista fluidità.
Jamison fa anche meglio dall'altra parte, con un altro
gioco da tre punti, che ridà sicurezza ai gialloblù,
che a metà dell'ultimo quarto tornano a +7. Wilson
inventa il più bel canestro della serie, il 68-60: poi
la Virtus si affida al proprio orgoglio e all'asse Brewer-Davison,
con il risultato di un 8-0 che ristabilisce la parità a
2'30". Mario Boni segna il cesto del sorpasso a 1'50",
ma Davison, autore di 24 punti, si fa fischiare il quinto
fallo in attacco a 1'20". Pelussi spende il suo
quinto fallo su Amoroso, che fa 0/2: Wilson ferma Brewer
a 23", e Corey mette entrambi i liberi, per il 70-72.
Stanic gestisce quello che potrebbe essere l'ultimo
possesso, serve Jamison che segna e subisce un contatto,
sbagliando l'addizionale. Il rimbalzo è di Casoli, che
manda in lunetta Stanic: 2/2 del numero 12. Ultima palla
per Brewer, che va fino in fondo e porta le Vu nere
all'overtime. Casoli segna i primi 3 punti del tempo
supplementare, cesti pesanti visto che Scafati ci mette 2'30"
a recuperare il gap: lo fa con canestro di Robinson e con
2 liberi su 4 di Jamison, per il 78-77. Boni dall'altra
parte trova il cesto del nuovo sorpasso, a 1'45. Pari
ancora di Jamison dalla lunetta: Boni spara una tripla,
Wilson lo imita e mancano 50", con il punteggio che
recita 82-82. Casoli sbaglia 2 liberi da una parte,
Stanic lo imita e commette il quinto fallo su Boni: in
lunetta SuperMario sigla un 2/2, a 30" dal termine.
Scafati sbaglia l'azione offensiva, il rimbalzo è ancora
di Boni, con quinto fallo di Jamison. Boni ancora sulla
linea del libero, ne segna 1: 85-82 è il finale di un
match al cardiopalma che regala la finale playoff alla
Virtus.
21-05-2005 - da "La
Repubblica"
La Virtus va all'attacco quando la
partita è persa
di F. Forni
Pessima. La peggior
Virtus dell´anno s´è redenta troppo tardi, inutilmente
inseguendo un match guastato da un orribile approccio. E´
stata così punita, per il suo letargico non-gioco, da un´Eurorida
aggrappata al magico Wilson, prima travolgente e poi in
riserva quasi letale. E la grande rimonta, solo sfiorata,
da -20 a -3 in 6´, fino all´82-85 a 50´´ (dal 57-77 a
meno di 7´) rende la pillola ancor più acre. A lungo
non s´è giocato a pallacanestro (i bianconeri): sempre
a prenderle, mai mettendo due cose in fila. E sull´ultimo
disperato sprint, Wilson (8/13, 12 falli subiti), ha
fatto da estintore: appena sufficiente, con 2 soli punti
spremuti da 4 liberi, ma essenziale, mentre Giovacchini (ma
perché ha tirato lui?) sbagliava la tripla del
potenziale -1 a 25´´.
Persa giustamente, e con l´amaro in bocca, perché l´occasione
è stata lasciata andare, senza battersi, o svegliandosi
quando l´ultimo treno era già partito, senza attacco
per 30´, incapace di sfruttare i guai di falli del
colosso Jamison, e travolta dal bomber di Gramenzi. Gara
4, sempre qui, domani sera alle 20.30, nasce con tinte
fosche, se non si cambierà registro. E sarà più caldo
anche il PalaMangano, che sorge davanti a un camposanto,
nel silenzio totale della campagna pompeiana. Placido
dentro e fuori. Poco più di duemila presenti (la
capienza è di mille in più) e per parecchie azioni s´è
sentita la palla rimbalzare. Altro che bolgia, tifosi
caldi, ma corretti. E cotta la Virtus, s´è già detto.
Le boiate sono state commesse nel terzo quarto, quello
che doveva dare il sorpasso (dal -2 del thè) e invece è
stato lo sprofondo. Con Jamison in panca ha preso in mano
tutto Wilson, di fronte ad un quintetto bianconero
spuntato (Brewer e Boni fuori, Guyton nullo) segnando 13
punti in 7´ ed infierendo fino al 64-46, a meno 11´.
Tanto tempo, ma qualche altra perla la Virtus l´avrebbe
ancora fatta, prima di cercare la sua missione
impossibile. Se ne son viste di tutti i colori e le
sventagliate di Davison (16 nell´ultimo quarto) e Boni
sono partite alla disperata. Guyton azzerato, Brewer
fuori giri da solo e passabile solo alle ultime curve. E´
finita come doveva. E giocando così si rischia, pure in
dieci contro sette.
Un peccato, perché l´avvio era stato giudizioso.
Davison al piano di sopra, qualche bella stoccata e
patimenti solo su un Wilson subito pestifero, con 7 punti
in 2´30´´. Incassata la raffica, la Virtus ha fatto il
suo, fino alla tripla del 14-10 (Flamini, dopo 4´30´´).
Poi ha smesso, letteralmente, con uno spezzone pessimo e
solo due liberi di Boni fino alla prima sirena. Una
miseria, svergognata da un bel 13-0 di Scafati, con
Jamison a fare il totem e a distribuire pure qualche
bella boccia ed un Robinson finalmente decente. Tremori,
poi arginati a fatica nel secondo quarto, con un
avvicinamento avventuroso, frutto di buona giocata dietro
e delle scarse alternative altrui. Casoli riportava i
suoi ad un canestro di distanza prima della pausa. Nella
pochezza, piatto ricco nonostante il non gioco,
evidenziato dallo zero in casella negli assist. Infausti
presagi, che sarebbero diventati certezze, con la tragica
anemia del terzo quarto: 4 punti infilati nei primi 5´.
Una brutta botta, da dimenticare, ma soprattutto sarà da
ritrovare almeno l´abc smarrito in modo così brusco, da
verificare un´arena che prevedibilmente sarà più tosta.
LE PAGELLE
BREWER 5. A lungo spento e morbido su
Wilson (9 in 7´), vuoto in attacco. Tre falli filati, a
inizio ripresa, lo eliminano, prima di tornare per la
quasi-rimonta. In 28´, 1/2, 2/8.
GUYTON 4. Si vede subito che manca la
mira, e quando varia dura poco. Scomparso nella ripresa.
Poche volte così in basso. In 31´, 2/5, 0/4.
FLAMINI 5.5. Difesa e qualche punto all´attacco,
almeno subito. E non può svoltarla da solo, nella sera
in cui la caviglia torna a dolere. In 19´, 2/2, 1/2.
DAVISON 6.5. Bene subito, ma in panca si
raffredda. Torna molle ma ci prova nell´ultimo quarto.
In 28´, 7/10, 4/4, 6 rimbalzi.
PODESTA´ 5. Partenza terribile contro
Jamison, perde fiducia (e campo). In 24´, 3/5, 2/7
liberi, 2 rimbalzi.
PELUSSI 4.5. Surclassato nei 15´ avuti.
BONI 5.5. Esordio molle e nervoso: tutto
quel che non serve. Ricompare dopo un pezzo, senza
continuità. In 20´, 1/3, 1/4, 7/9.
GIOVACCHINI 4.5. Una persa dopo 2´´,
travolto nel terzo quarto.
CASOLI 5.5. Subito un piazzato, dopo 12´
teneri.
20-05-2005 - da "virtus.it"
Semifinale
play-off gara-3: Scafati-Virtus 89-85
Semifinale
play-off gara-3 Scafati - Virtus Bologna 89-85 - Tabellini: Davison 27, Boni
12, Brewer 12, Podesta' 8, Guyton 7, Flamini 7, Casoli 6,
Maestrello 3, Giovacchini 2, Pelussi 1.
A Scafati parte il
solito quintetto, con i tre mori, Flamini e Podestà.
Wilson sembra imprendibile per Brewer nelle prime azioni,
ma con Davison e Guyton la Virtus tiene il passo. Flamini
a metà primo quarto firma con una tripla l'allungo
bianconero, fino al 14-10, ma Scafati ha un moto
d'orgoglio e infila un 13-0 che in 4' lascia indietro di
11 punti i ragazzi di Consolini. Boni con due liberi
riduce il gap, ma alla prima sirena la Virtus deve
recuperare 7 punti. Il diktat impartito da Giordano per
il secondo quarto è quello di servire i lunghi, e sono
infatti Podestà e Davison a riavvicinare a -4 Bologna.
Flamini si infortuna alla caviglia dopo aver segnato il
30-25 e viene rimpiazzato da Maestrello. Le seconde linee
gialloblù siglano i cesti che tengono avanti l'Eurorida,
ma la Caffè Maxim ricuce con pazienza, andando a cercare
insistentemente la penetrazione e lucra punti dalla
lunetta: il parziale di 7-2 consente alla Virtus di
chiudere sul 36-34 la prima metà di gara.
Jamison è ancora l'ago che fa pendere la bilancia dalla
parte di Scafati: poi Amoroso e Wilson gonfiano il
vantaggio, che torna di nuovo a 11 lunghezze al 24'. I
campani tengono un margine attorno ai 10 punti per tutto
il quarto, ma Gramenzi deve panchinare Jamison che di
falli ne ha 4, come Masper, che però resta sul parquet.
Wilson spinge sull'acceleratore nel finale del terzo
periodo, e con 7 punti di fila consente a Scafati di
tentare l'allungo buono, quello che al 29' vale il +20
per la squadra di casa, 66-46. Bennett segna l'ultimo
canestro, e la Virtus chiude a -18 sul 66-48. E' sempre
Davison il più convinto nel tentare la reazione, che
frutta il -13 a 7'30", ma Jamal Robinson risponde
degnamente al connazionale, e firma di nuovo il +20 nel
giro di 180 secondi. Le Vu nere non si spengono, e anzi
hanno energie per l'ultimo sussulto. Dal 79-59 la Virtus
piazza un primo 10-0 e a 2'30" si rifà vedere sul -10,
poi il rush finale: Davison da 3 a 1'20" per l'83-79,
poi realizza Amoroso, poi ancora tripla di Brewer a 52"
per l'85-82. Wilson in lunetta segna 2 liberi su 4,
Guyton il nuovo -3, ma ormai è tardi: i due liberi di
Stanic suggellano l'89-85 finale.
18-05-2005 - da "La
Repubblica"
Brewer braccio e cuore, la Virtus soffre
ma ce la fa
di M. Martelli
Nella bolgia dantesca
che solo un playoff può creare, i muscoli della Virtus
sferrano un colpo cruciale a Scafati, mulinando i
bicipiti quando la sua gente inizia a spingerla e
chiudendo col groppo in gola, ma col 2-0 in tasca. Il
terzo quarto svolta la gara, l´ultimo la sigilla, con
tanti patemi. La rimonta arriva, con sorpasso, dopo l´intervallo,
tenendo gli ospiti a soli due canestri dal campo (in 8´30´´,
solo liberi), mentre in attacco sparava Guyton: 9 punti
in 3´. Dal -4 di metà, la Virtus entrava nella ripresa
con un brutale 15-3, raggiungendo un 55-47 che non era
ancora la partita, perché occorreva rivincerla. Due
volte.
Tentando le triple della gloria, il Caffè Maxim subiva
il ritorno di Scafati, che vedeva affievolirsi Wilson (solo
2 nella ripresa), scoppiare Stanic (40´ filati) e
continuare la pantomima Robinson, da lapidazione. Eppure
si stava a -3 a 9´ dalla fine, quando il +6 di Flamini
lanciava il circo a tre piste, con l´eccezionale Davison
e Guyton a pompare il 74-62. Finita? Macchè. 10-0
esterno, 74-72 a 40´´. Brewer un libero, a 21´´ (75-72),
uno Stanic, altri due Corey per il +4. Jamison, dopo un
cesto e fallo (77-75 a 2´´), sbaglia l´aggiuntivo.
Rimbalzo Bennett, finita, ed è giusto che chiuda lui,
interprete straordinario da un mese a questa parte. Ieri,
poi, addirittura debordante.
Tremenda sofferenza, commenta Consolini. «Sapevamo che
sarebbe stata diversa dalla prima, ci abbiamo preso. La
squadra è stata bravi a contenere i danni nel primo
tempo, poi ha prodotto uno sforzo immane per riprendere
il match nel terzo quarto. Certo, è stato un errore non
chiuderla, alla fine, ma devo valutare, in queste, le
energie spese e l´agonismo profuso. Due nomi vorrei
farli: Davison straordinario e Flamini, che gioca mezzo
infortunati e al momento giusto è venuto fuori».
Da subito, Scafati aveva provato ad alzare ritmo e difesa.
Affondi immediati e bunker aggressivo, che Brewer
scardina presto con una bomba, prima dei voli di Davison.
Col suo atletone, il Caffè Maxim gioca 3´ ad alta quota
(9-4), prima di un imbruttimento inquietante, al secondo
fallo dello stesso. Crolla lì qualche certezza, con
Scafati a impilare un parziale corposo benché lento, un
14-1 in cui Wilson infila due triple, Jamison riceve
profondo e Robinson persiste coi pastrocchi, unico fuori
dal coro. Di grazia, in seguito s´aggiungerà Stanic,
quando i quattro gialli girano a mille e la Virtus non
vede proprio luce: 5´ senza cesti, sbloccata da una
bomba con Guyton, sono un pugno all´inerzia, che Scafati
si prende a inizio secondo quarto, dopo un tecnico a
Boni, ancora con Wilson. Da tre arriva un +9 (18-27), con
la Virtus che può almeno appigliarsi al bonus, in arrivo
dopo 74´´, non fosse che l´intertempo dice 7/14 ai
liberi dopo 13´. Consolini riprova allora i 4 piccoli,
ma riceve solo tiracci e zero circolazione e si rifugia
da Davison, tappabuchi di ogni boiata offensiva. I suoi
rimbalzi d´attacco tengono in vita la Virtus, che
sprofonda anche a -11 e rinsavisce sulle perse di
Scafati, 8 nel quarto, cui non serve l´8/12 al tiro. A
metà, Bologna è dietro solo di 4, tirando col 38% e
buttando 9 liberi (tirandone però 24). Un balsamo, che
diventerà rigenerante ad inizio ripresa e tornerà utile
in seguito, quando Scafati rientrerà a -3 prima e -2
poi, nel finale, quando il rimbalzo di Davison manda
tutti a godersi la doppietta. Venerdì (e domenica se
serve) si scende in Campania.
LE PAGELLE
BREWER 7. Brontola, esce dagli schemi
per trovare ossigeno, esplode ferocia nella ripresa. Esce
per una botta, rientra per chiuderla. In 33´, 2/3, 2/8,
10/12 liberi.
GUYTON 6.5. Cerca una striscia che per
20´ (1/7) non arriva. Poi anima lo scatto del terzo
quarto. In 33´, 1/3, 3/12.
FLAMINI 6. Apatico (un tiro in 20´,
molti rifiutati in seguito), ma scardina Scafati coi suoi
due cesti. In 30´, 1/1, 1/2.
DAVISON 8. Atleticamente pauroso, un
giro davanti a tutti, pure ai compagni. Impatto costante
e devastante. In 28´, 5/11, 0/1, 18 rimbalzi (10 in
attacco).
PODESTA´ 5.5. Tremolante in attacco,
intimidito da Jamison, ma roccia nella svolta. In 28´, 4/9.
PELUSSI 6. Primo lungo ad uscire dalle
rotazioni, qualche sbavatura. In 14´, 2/2.
BONI 5. Baccaglia tanto, non trova la
striscia che lo salverebbe, solo recuperini e rimbalzini
utili nel finale. In 14´, 0/1, 0/3.
GIOVACCHINI 6. Tosto dietro. In 14´, 0/1
da tre.
CASOLI sv. 4 marginali minuti.
17-05-2005 - da "virtus.it"
Semifinale
play-off gara-2: Virtus-Scafati 78-75
Semifinale
play-off gara-2 Virtus Bologna - Scafati 78-75 - Tabellini: Brewer 23,
Davison 16, Guyton 13, Podesta' 10, Pelussi 6, Flamini 5,
Boni 3, Giovacchini 1, Casoli 1, Maestrello.
Darryl Wilson apre le
danze in gara 2, ma la Virtus reagisce immediatamente
come nella prima partita: 7-0 con due schiacciate di
Davison dopo 2'20". Bennett commette anche 2 falli,
e Consolini spedisce sul parquet Pelussi; Wilson inizia a
carburare e piazza due bombe che avviano il parziale di
Scafati: 9 punti filati mentre la Virtus sta a guardare,
sbloccandosi solo a 1'40" con una tripla
provvidenziale di Guyton per il 14-18. Sul -6 la Virtus
va in lunetta 6 volte, ma realizza solo la metà dei
tentativi, e torna solo a -3: ultima azione per Masper
che realizza il 17-22, ma c'è il tempo anche per un
tecnico a Boni, con Stanic a realizzare dalla lunetta il
17-24 in avvio di secondo quarto. Wilson spara la sua
terza tripla, e Scafati arriva a +9, mentre la Virtus
continua a sparare a salve dalla lunetta, ritrovandosi
all'11' con un eloquente 7/14 . Brewer e compagni si
rifanno sotto sul 23-27 , ma sotto canestro Scafati fa il
bello e cattivo tempo, non solo con Jamison ma anche con
Amoroso, autore dei due cesti che lanciano a +11 gli
ospiti a 3'30" dall'intervallo. Pelussi si fa carico
della marcatura di Jamison e di un paio di cesti
rivitalizzanti, ma Jamison sembra impossibile da arginare
e commette il terzo fallo. A 45" Brewer mette la
bomba del -5, e Podestà l'ultimo libero, quello del -4
di metà gara, 40-44.
La Caffè Maxim che torna in campo ha il fuoco negli
occhi, e lo tramuta in un 7-2 che la riporta in vantaggio
dopo 120 secondi, con tripla centrale di Guyton. Il break
esalta la Virtus e Guyton, autore di 9 dei 15 punti (a 3)
che fanno esaltare il PalaMalaguti e che stampano sul
tabellone il +8 al 25'. Stanic sblocca i suoi con due
liberi, mentre Consolini, vedendo i suoi in ambasce,
ricorre al timeout, dopo 2' di digiuno offensivo. In una
fase molto delicata del match, sono Brewer e Stanic a
prendere per mano le rispettive squadre: Corey spinge i
suoi al nuovo +8 a 1'10", il numero 11 gialloblù e
Robinson ricuciono nel finale del tempo, fino al 60-56.
L'ultimo quarto si preannuncia durissimo fin dalle prime
battute, quando Podestà commette il quarto fallo e
Jamison continua a far danni sotto le plance. Brewer si
infortuna al ginocchio al 32' e lascia il campo. Flamini
e Davison imbastiscono un 5-0 a metà ultimo parziale,
poi è lo stesso Simone a segnare un cesto
importantissimo, quello del 70-61 a 4'dal termine. Guyton
in contropiede sigla il massimo vantaggio, +11, e
Gramenzi ricorre al timeout per arginare la fuga
virtussina. Anche Pelussi raggiunge Podestà in panchina
con 5 falli, con la Virtus avanti di 12 a 3'20"
dalla fine. Il finale è comunque un thriller, grazie ad
un 6-0 targato Stanic e Jamison, che a 1'30" tiene i
campani ancora in partita, sul 74-68. Boni perde palla a
1'20 e commette il quinto fallo su Wilson, che non
fallisce dalla lunetta: 74-70 a 70" dal termine.
Jamison realizza l'incredibile -2 a 40", ma stende
Brewer a 22": Corey fa ½. Stanic dall'altra parte
lo imita, e il rimbalzo è di Davison: apertura per
Brewer e fallo di Amoroso a 11". Due su due, ma
dall'altra parte cesto di Jamison più fallo subito:
l'americano sbaglia il libero appositamente, ma la
carambola è di Davison, che va in lunetta a 1 secondo
dalla fine: ½ e finisce 78-75 per la Virtus, che fa sua
anche gara 2, e sul 2-0 andrà venerdì a Scafati.
Le parole di
Giordano Consolini: "Che la partita di questa
sera sarebbe stata diversa l'avevamo detto e ci abbiamo
azzeccato: oggi è stata una vera gara da playoff, più
dura rispetto alla prima; per fortuna alla fine siamo
riusciti a portarla a casa. I miei ragazzi sono stati
bravi a limitare i danni nel secondo quarto e fenomenali
nel terzo quando sono riusciti a riprendere in mano la
partita; poi però non sono riusciti a chiuderla
definitivamente. Alla fine abbiamo gestito in maniera
positiva i possessi determinanti e abbiamo vinto.
Rispetto a gara uno non sono riuscito a far ruotare i
miei giocatori come avrei voluto e per questo siamo
arrivati alla fine un po' stanchi. In ogni caso la
squadra non si è mai tirata indietro, abbiamo limitato
il loro contropiede; abbiamo subito ancora un po' a
rimbalzo nel primo tempo, siamo andati meglio nella
ripresa; abbiamo recuperato molti palloni (23) ma allo
stesso tempo ne abbiamo persi un po' troppi (21). Bennet
questa sera ha fatto un lavoro straordinario,
fondamentale; lasciatemi però spendere una parola in più
per Simone che sta giocando con una caviglia malconcia ma
che non si tira mai indietro: anche questa sera è stato
importantissimo nel momento in cui siamo arrivati al +10.
Siamo 2-0, ma abbiamo giocato due gare a Bologna; ora ci
aspettano due trasferte, faremo di tutto per vincere già
venerdì sera."
16-05-2005 - da "La
Repubblica"
Virtus, il segno del comando
di F. Forni
Tanta Virtus su
Scafati alla prima, domata con i ferri del mestiere:
difesa, organizzazione e mani calde al punto giusto. L´abbuffata
c´è stata, anche se in un certo momento pareva riaperta
(63-50 al 30´). Roba virtuale, il dominio non è mai
stato messo seriamente in discussione, in un secondo
tempo gestito con giudizio e forza.
Lo strattone buono era arrivato parecchio prima, con un
tonante 17-2 negli ultimi 4´ del secondo quarto: da 32
pari al 49-34, vidimato da triple, balzi e tutto il resto.
Difesa forte e palla che viaggia veloce davanti:
fondamenti essenziali, che quando va bene sembrano
elementari, brava la Virtus a renderli tali e a chiudere
lì. Annichilita la trimurti campana, con il solo Wilson
capace di trovarsi ossigeno (e sempre da solo), ottimi
gli steccati di Podestà e degli altri intorno a Jamison,
ed in più il solito Davison sopra le righe di questi
play-off, l´autentico fattore aggiunto (come il Boni
bomber istantaneo dalla panca) di un attacco che ha
tratto linfa dalla robustezza della Maginot. Questa, dopo
i 21 concessi nei primi 10´, ne ha lasciati 38 in 30´,
con un 10/47 dal campo. Numeri da giocare su qualche
ruota, ma assolutamente non frutto del caso. Anche se il
rosa attuale andrà poi diluito col prevedibile ritorno
di orgoglio dell´Eurorida.
Difficilmente capiterà che un buon elemento come
Robinson abbia un´altra serata orrida (0/13, record
mondiale negativo), e che Scafati tiri i remi in barca
per tutto il secondo tempo, viaggiando ai margini. Solo
due punti nei primi 7´ del terzo quarto, con la bandiera
bianca che sventolava da un pezzo, anche se qualcosa
Masper ha provato a cucire. Ma Scafati era ormai
slabbrata, con anima e cuore tutti rivolti a Gara 2, già
domani sera.
Consolini ha offerto le piacevoli ovvietà di quando si
vince. «Un ottimo inizio di serie, a parte un primo
quarto troppo permissivo in difesa. Poi non gli abbiamo
più lasciato fare tanto e tutti, nella ripresa, hanno
dato un bel contributo».
Sinfonia di trombette alla presentazione, omaggio storico
al Castelmaggiore di Tudini, bandiere al vento, ma
Scafati, ligia al suo ruolo di pariclasse non s´è fatta
stordire in fretta. Roba leggera il 7-2 iniziale della
Virtus, che s´è trovata subito a dover mangiare un po´
di polvere (parziale di 0-9) e a tremare sulle giocate di
Masper, faccia nota e bomber a sorpresa del primo quarto
con 8 punti. Si andava a strappi, non un gran basket e
tutte e due a balbettare, poi Boni ha provato a dare una
scossa (Gramenzi ha fatto la box and one dedicata solo a
lui), a braccetto con Pelussi, bravi fino al 21-17, poi
rimediato dalle giocate di Wilson.
Poco da festeggiare per la parità sofferta dopo 10´, ma
nulla da temere, perché le difese bianconere hanno
sempre funzionato egregiamente e quando la Virtus ha
impugnato il winchester con 6 triple (su 9) nel secondo
quarto, lasciando luce solo a Wilson ed agli altri palle
perse e pali, è venuta fuori la maggior offerta di
prodotto bianconero, aperta dalle triple siderali di
Guyton e poi da tutto il coro, con Boni (44-32), Davison
in velocità e anche il primo gol di Brewer (47-34) dopo
5 stecche. Un tap-in alla sirena di Bennet chiudeva lo
stordente parzialone già descritto. Manine felici e
precise, ma anche una discreta opposizione a rimbalzo e
soprattutto solo un 10/30 concesso, di cui appena 5 tiri
alla temuta ruspa Jamison, sempre ben accerchiata. Tutta
merce buona, che ha reso moltissimo.
Domani, sempre a Casalecchio (ore 20.30), probabilmente
la musica sarà diversa, lo spartito buono però sarà
sempre utile. Gioverà tenerlo bene a mente.
15-05-2005 - da "virtus.it"
Semifinale
play-off gara-1: Virtus-Scafati 85-59
Semifinale
play-off gara-1: Virtus Bologna - Scafati 85-59 - Tabellini: Davison 21, Boni
15, Pelussi 14, Brewer 12, Guyton 11, Flamini 6, Podesta'
4, Maestrello 2, Giovacchini, Casoli.
Quintetto Virtus con i tre Usa,
Flamini e Podestà: Gramenzi risponde con Stanic, Wilson,
Robinson, Jamison e Masper. Partenza fulminea dei
bianconeri, che dopo 2' si ritrovano sul 7-2 con 4 di
Davison e tripla di Flamini. La grinta di Masper e Wilson
rilanciano in fretta Scafati, che risponde con un 9-0 e
passa a condurre a metà del primo quarto. Podestà
subisce la fisicità di Jamison, sia in fase offensiva
che difensiva, ma la Virtus tiene il contatto grazie
anche ai punti della panchina: 5 filati di Boni e 4 di
Pelussi, scrivono il +4 casalingo all'9', ma ad impattare
nuovamente ci pensa la premiata ditta Robinson-Masper.
Davison e Guyton si accendono nella prima parte del
secondo parziale, e la Virtus allunga fino al massimo
vantaggio, 32-25 con due triple siderali di Guyton, al 14'.
Qualche scelta opinabile della Caffé Maxim in fase
offensiva consente a Scafati di rientrare in neanche due
minuti, con 5 filati di Wilson che impatta a quota 32-32
al 16'. La Virtus risponde con moneta ancor più sonante,
rispolverando le armi classiche: difesa che non fa vedere
il canestro agli avversari, penetrazioni e triple: 12-0
in 2'30", Scafati che segna solo dalla lunetta, e
Davison che sigilla il +15 sulla sirena. All'intervallo,
49-34 con 15 di Bennett e 11 di Aj Guyton, ma anche con
Boni e Brewer a quota 8. E'ancora Davison a inaugurare la
ripresa, con il cesto del +17: poi, si smette di segnare,
e il primo canestro di Scafati arriva dopo 4'40",
con Amoroso. Boni firma il +20 al 26', sul 56-36, ma
Scafati ha le energie per provarci ancora raddrizzando un
quarto in cui aveva segnato pochissimo: 5 punti di Masper
e 2 liberi di Wilson firmano il minibreak di 7-0 che vale
il -13 per i campani al 30'. Ancora una volta, la Virtus
si comporta in maniera speculare rispetto agli avversari,
piazzando un controbreak di 11-0 in avvio di ultimo
quarto, che rispedisce a -24 i gialloblù in tre minuti,
e che chiude di fatto gara 1. Il massimo vantaggio è il
+ 28 a 1'40" dalla sirena: finisce 83-59, e si torna
in campo al PalaMalaguti martedì alle 20.30, per gara 2.
Le parole di Consolini:
"Sicuramente è stato un buon inizio di serie;
abbiamo giocato una buona gara sia in attacco che in
difesa anche se abbiamo fatto un po' di fatica all'inizio
a prendere in mano la partita quando abbiamo concesso
troppi rimbalzi in attacco e troppi contropiedi facili.
Poi ci siamo sciolti e siamo riusciti a vincere questa
partita. In attacco abbiamo avuto una buona distribuzione
di punti; abbiamo mosso bene la palla e siamo riusciti ad
avere dei tiri comodi; inoltre siamo anche riusciti a
dare con efficacia la palla ai lunghi anche se abbiamo
avuto più opportunità di tiro dalle guardie. Siamo
stati bravi a mettere pressione sui loro esterni; abbiamo
alternato quintetti alti e bassi, usando anche Flamini da
numero 4, ottenendo sempre buone cose. Credo che questa
sera sia Podestà che Pelussi abbiano giocato una grande
partita: Samuele ha limitato Jamison e ha chiuso
benissimo tutte le linee di penetrazione; Andres è stato
una presenza determinante in tutti i quintetti che hanno
scavato il break. Anche Brewer, che pure non è ancora al
massimo della condizione, è stato molto importante.
Comunque questa è solo gara 1; ora bisogna azzerare
tutto e concentrarsi sulla gara di martedì."
10-05-2005 - da "La
Repubblica"
Boni: "Scafati forte, Virtus
meglio"
di F. Forni
Sotto con Scafati,
dopo le ruggini di Caserta, fortunatamente esaurite al
termine della conferenza stampa di Gara 4. Il dopopartita
del PalaMaggiò è stato tranquillo e, scesa dal pullman
a Bologna alle sette di mattina, la Virtus s´è goduta
il lunedì di riposo.
Qualcosa di troppo è scappato domenica sera al pubblico
campano, come s´è chiaramente visto in tv, ma anche su
quello è meglio sorvolare, come afferma il protagonista
(ed oggetto) diretto. Mario Boni, in relax a Montecatini,
ieri era sereno. «Il clima caldo non è una novità per
me. Cos´è successo? Gli sputi su di me li avete visti,
a un certo punto mi sono girato e ho fatto buh!, e in
dieci hanno preso paura e sono tornati indietro. Così m´hanno
fischiato un tecnico, non proprio giusto. Di punizioni
dagli arbitri ne ho prese tante in carriera, questa è
arrivata nel secondo quarto e non ha stravolto la gara,
ma giustamente Consolini m´ha detto di non cascarci più».
Incomprensioni a parte, Boni al PalaMaggiò è stato tutt´altro
che furente sul tabellino, come lo fu qui in Gara 2. «Certo,
ma soprattutto nella seconda non ce n´è stato bisogno.
Ho preso 3 tiri e fatto 5 recuperi, quando contava i
palloni importanti sono arrivati nelle mani giuste,
quelle di Guyton. Lui è la punta, io sono come quelle
pezze per i tavoli: se tutto è in equilibrio non servo,
altrimenti so bene cosa devo fare».
Con Scafati servirà più birra da parte di tutti. «Sono
i più forti insieme a noi: una bella squadra, l´hanno
dimostrato. Una semifinale come si deve, io credo che la
Virtus abbia qualcosa in più, oltre al fattore campo.
Abbiamo la forza per passare, anche se è caldamente
consigliabile cominciare subito con un bel 2-0, tanto per
mettere in chiaro le cose».
Virtus-Scafati sarà un duello quasi inedito, data la
lontananza dei precedenti e soprattutto le variazioni d´assetto,
soprattutto dei bianconeri. Il bilancio sarebbe 2-1 per
il Caffè Maxim, che però ha ceduto l´ultima (79-81),
il 5 febbraio nella Final Four di LegaDue al PalaDozza,
patendo parecchio Jamison (21, 8/9, 9 rimbalzi), centrone
di peso che sta facendo bene anche in questi play-off.
In campionato la Vu ha sempre vinto: largo a Scafati (79-65),
in quella che pareva la prova generale di dominio del
campionato, e rischiando la beffa con Amoroso a
Casalecchio (65-63). Ma si era, rispettivamente, a metà
ottobre e metà gennaio. Ovvero anni luce lontani dagli
assetti attuali: niente Boni e Giovacchini, allora c´era
Parente, poi tanta altra roba è cambiata e lo scontro
frontale di adesso non è così prevedibile, se non per l´evidenza
della forza delle due contendenti, uniche ad evitare la
bellissima. Scafati con più autorità, espugnando la
tiepida Rimini al primo colpo, la Virtus con un passo in
più, dovendo affrontare ben altra arena e soffrendo i
bomber avversari, probabilmente più assatanati di quelli
di papà Becirovic, già sazi della stagione.
Resta tutto da verificare, ma la buona nuova per
Consolini è l´impennata di Davison, quello che davvero
nei play-off ha cambiato marcia, portando numeri da vera
prima punta, non dal perimetro: vicino a canestro, 18.5
punti e 9.3 rimbalzi, il 61% dal campo e 7 liberi a sera.
Bennett è diventato un fattore offensivo, le raffiche
dai 6.25 non sono più la soluzione prevalente. Starà
ora a Brewer calmare i bollenti spiriti e usare la
leadership per sfruttare meglio il potenziale di un
attacco che ha molti margini.
09-05-2005 - da "La
Repubblica"
Virtus, un passo verso la A
di F. Forni
Stavolta la Virtus ha
fatto la partita per un bel pezzo e ha chiuso i conti,
col brividone. Sbuffando parecchio, ma quadrando il
cerchio con un quarto finale di buona difesa, e frecce
avvelenate di Guyton, e spallate di Pelussi e Podestà,
fino all´81-75 a 3´30´´, con la Pepsi alle corde.
Apparentemente, perché avrebbe ancora avuto il tiro del
pareggio per due volte, sempre con Colson: a 2´ e
soprattutto sulla sirena. Da dieci metri, primo ferro, e
sul supplementare è meglio per pudore non fare nessuna
ipotesi. Ma lì i regali li aveva fatti Bologna ciccando
dalla lunetta, con un 3/6 all´ultimo giro di Brewer ed
un Davison fin lì tostissimo. Solo tre liberi sono stati
pochi ed hanno messo in mostra le pecche di un gruppo che
ha tanta sostanza, però deve ancora trovare il bandolo
nei momenti tosti.
Stavolta è andata, non mancando la lena, ma va tenuto
conto degli uomini contati per Marcelletti, che ha
trovato cesti solo dal quintetto. Bissato ancora il 9/28
di venerdì dall´arco, con Boni stoppato dai falli: la
difesa e i rimbalzi hanno detto bene e sono bastati. Con
Scafati servirà aggiungere altro. Tremori fortissimi nel
terzo quarto, beffardamente proprio dopo aver raggiunto
il proprio Everest (48-38, Podestà al 22´) e poi
incassando di tutto, sballottati da 21 punti e 6 triple (Colson
3, un paio dal Golfo di Napoli) e un 2-18. Uno stordente
-6 è stato rimediato da Davison e la bomba del pareggio
a fine quarto l´ha lanciata Guyton. L´ultimo quarto è
stato il più solido, risalendo anche da un -5 (Mack: 73-68
a 7´), e sfruttando appieno, con 5 punti di Aj, un
tecnico dubbio inflitto a Colson (75-73, sorpasso Vu).
Anche stavolta Palamaggiò caldo, però non esaurito, con
una curva abitata solo dai cinque virtussini che si sono
sciroppati la galoppata sull´A1. Partenza differente
rispetto alla barca di venerdì, con Flamini ombra di
Colson (costretto anche a tre falli dopo 5´) e
finalmente in confidenza con l´anello. Ma Powell e Mack
sono stati subito difficili da addomesticare. Virtus
attenta e capace di tenere l´onda (14-12 al 6´), memore
delle pacchianate difensive di Gara 3. Caserta non ha
mollato, continuando a fare dispetti, ma Giovacchini ci
ha messo una pezza, e Marione un´altra per l´8-0 del 32-26
dopo 12´. Buone sensazioni, gelate sul +8 da un tecnico
preso da Boni per un´errata interpretazione dei due
fischietti. Stava facendo la rimessa dopo un tecnico dato
ai casertani, alle spalle 3-4 tomi lo sputacchiavano, lui
s´è girato e finto una gomitata al pubblico. Tecnico a
lui. Bolgia nell´impianto, ma ghiaccio bianconero,
finalmente col primo cesto di AJ dopo 17´45´´ per il
42-31, poi rabberciato dal solito duo di Marcelletti (Mack
meno vispo del solito) prima della pausa. Non male, ma
poteva andare meglio dato il dominio a rimbalzo (20-11
nel parziale). Da sudare ce ne sarebbe stato comunque e
ce ne sarà con Scafati, a partire da domenica.
Alla fine, in sala stampa, l´elettricità scorreva a
fiumi. Gente che se la prendeva con Consolini e Sabatini
per le dichiarazioni di ieri, gente che inveiva su Boni,
Consolini che ribatteva alle accuse di aver poi incassato
il bottino, dagli arbitri, dopo le lamentale. «Di
arbitri non parlo, invece ribadisco che il clima
fomentato prima di Gara 3 non era ammissibile». Su Boni.
«L´ho già sgridato io per quel che ha fatto, davvero
dannoso per tutti. E ora, se si può parlar di basket,
dico che Caserta è stata splendidamente all´altezza, in
una serie bella, con partite accese, più qui che da noi.
Stasera abbiamo giocato in controllo, ai loro slanci
abbiamo opposto intelligenza, pensando di più e gestendo
meglio soprattutto il finale. Ma per andare avanti
dobbiamo crescere ancora».
LE PAGELLE
BREWER 5.5. Energia a pacchi, lucidità
parecchio meno. Troppe sassate dall´arco. Gioca, non
bene, da guardia, non da regista. Poca roba nel secondo
tempo: e alla fine creano brividi pure alcuni liberi
sbagliati. In 33´, 1/2, 2/8, 7 rimbalzi, 4 perse.
GUYTON 7. Freno a mano per un bel pezzo,
poi ne spara 17 in 11´. Quelli che fanno tenere la rotta
buona. A parte i 5 punti dell´azione-sorpasso sul
tecnico di Colson. In 39´, 0/4, 4/8, 10/11, 4 recuperi.
FLAMINI 6. Sicuro davanti e dietro, all´inizio,
in calando dopo. In 16´, 1/2, 2/4, 3 rimbalzi.
DAVISON 7. Caserta non lo digerisce e
lui si fa vedere spesso. Il migliore nella serie con AJ,
ma più costante Bennett. In 30´, 8/13, 9 rimbalzi, 4
perse.
PODESTA´ 6.5. Tosto e reattivo su
palloni importanti, esce sul più bello per falli. In 20´,
5/7, 8 rimbalzi.
GIOVACCHINI 6. Subito col radar buono,
davanti e dietro, poi la mano torrida di Colson gli
toglie la bussola. In 15´, 1/3 da 3.
BONI 6. Una bella tripla, sempre a tutto
gas, pure troppo: guai sui falli, dopo la storiaccia
sulla rimessa a metà campo che in pratica lo mette ko.
In 16´, 1/3 da 3, 5 recuperi.
PELUSSI 6.5. Il pieno di vita nel primo
tempo e anche dopo si danna, provando a toccare tutto,
palloni e anche braccia. In 16´, 3 rimbalzi.
CASOLI 5. Ancora drammatico, appena
entra ne combine di tutte: pali da fuori, perse e altro.
Poi si riassesta un poco, ma non abbastanza. In 16´, 1/2,
0/2, 3 rimbalzi.
08-05-2005 - da "virtus.it"
Quarti
di finale play-off gara-4: Caserta-Virtus 81-84
Quarti di
finale play-off gara-4: Caserta-Virtus Bologna 81-84 - Tabellini: Guyton 22,
Davison 21, Brewer 14, Podesta' 11, Flamini 8,
Giovacchini 3, Boni 3, Casoli 2, Pelussi, Maestrello ne.
Giordano Consolini schiera il
solito quintetto iniziale: l'avvio è contrassegnato da
due falli offensivi, da una parte e dall'altra. Flamini
inaugura con un'entrata gara 4, che si presenta subito
equilibrata. Powell subito molto vispo (6 punti), mentre
dall'altra parte è Brewer a tener banco, con 7 punti nei
primi 7' minuti. Bologna passa a zona, arriva a +3 sul 24-21,
ma la difesa non sortisce gli effetti sperati e Ghiacci
la punisce con la tripla del 26-24 al 10'.
La Caffè Maxim blinda il canestro e Caserta non segna
per 3'20", nei quali Davison, Giovacchini e Boni
firmano l'8-0 che costituisce il primo break
significativo del match, 26-32 a 6'40"dal riposo.
Consolini mette dentro Pelussi e la difesa sale
ulteriormente di tono: Colson prova a riavvicinare i
suoi, ma Brewer e Guyton rispondono con un 5-0 che regala
il massimo vantaggio alle Vu nere sul 41-32 a 2'20".
Due liberi di Ghiacci e un'altra bomba di Colson
consentono a Caserta di non perdere il contatto e di
chiudere 38-43 a metà gara, anche se Marcelletti ha
tutti e tre gli Usa gravati di tre falli.
Rientrata dagli spogliatoi, la Virtus piazza un altro
break di 5-0, e vola a +10. Gamal e Mack replicano dalla
distanza, poi entra on fire Sean Colson, che spara due
triple siderali inframezzate da una di Mack: è 15-0
Pepsi e 56-50 interno al 27', con la Virtus in pericolosa
astinenza per oltre 3'. Aj Guyton smuove le acque torbide
con un buon finale di terzo quarto, 7 punti negli ultimi
120 secondi, e la Caffè Maxim ritrova il pari a quota 63
al 30'. Caserta torna a +4 dopo 2' dell'ultimo quarto, ma
Guyton e Davison replicano per il nuovo sorpasso Virtus
in nemmeno 40". Mack sfodera altri 6 punti in fila,
ma la Virtus reagisce allo strappo con un altro parziale
importante, il 7-0 che riporta sul +2 la squadra di
Consolini. Podestà segna il +5 a 4'20" prima di
uscire, assieme a Mario Boni, per 5 falli.
La palla inizia a pesare: errori dal campo e dalla
lunetta, fino al +4 siglato con il libero di Brewer a 1'50".
La girandola dei ferri continua: Pelussi ruba il possesso
che a 42" potrebbe rivelarsi decisivo, ma Brewer
sfonda su Ghiacci. Lo stesso Corey infila un libero su 2
e a 10" la Virtus ha 5 punti di vantaggio: Mack
spara una tripla dall'altra parte, e con 4 secondi da
giocare il punteggio è 81-83. Davison dalla lunetta
infila un solo libero, ma la partita è in cassaforte: 81-84,
3-1 per le Vu nere, che approdano così in semifinale
contro l'Eurorida Scafati. Gara 1 al PalaMalaguti
domenica prossima, 15 maggio.
07-05-2005 - da "La
Repubblica"
La Virtus non ha difesa, Caserta
allunga la storia
di F. Forni
Crollano i nervi della
Virtus all´ultimo giro e grida la Juve, meritando Gara 4.
Onore a una squadra che ha vinto anche con Capuano e
Costantino, camei importanti dopo che Marcelletti, a
lungo, s´era affidato solo ai titolari. Demeriti
bianconeri, incassato, dopo l´81-79 da tre di Boni a 7´20´´,
uno 0-10 tremendo (7 Mack e tripla di Capuano), prima di
reagire ancora, per tornare, sempre con Supermario da
tre, sul 90-93 a 2´14´´. Palla in mano e palo di
Guyton, poi sull´assalto decisivo errore di Boni e
fallaccio di Brewer su Ghiacci, lanciato a canestro.
Fuori il play, girandola di liberi e mattanza finale,
unendoci pure il tecnico per proteste a Davison, che
applaudiva gli arbitri.
Una pessima chiusura, dopo 40´ discreti ma non
sufficienti per uscire bene: e infatti si dovrà tornare.
Anzi, restare qui, domani stesso. Consolini dice: «Caserta
ce l´aspettavamo viva, noi siamo partiti leggeri,
concedendo contropiedi. Quando l´abbiamo avuta in mano,
abbiamo regalato falli. Facciamo tesoro degli svarioni
commessi. Per il resto non voglio parlare d´altro.
Vorrei che si smettesse di chiedere qualche cosa, prima e
dopo. Le partite devono essere in campo».
Il coach si riferisce alle richieste di «rispetto» (eufemismo),
partite nei giorni scorsi dalla Campania. Però sul
parquet, avendo subito un Mack devastante (9/13) ed un
Ghiacci animalesco (6/6, 4 recuperi) ci sarebbe stato
molto di più da mettere, o da togliere agli altri. I 34
punti incassati nel primo quarto, concedendo il 71%, sono
da punizione corporale, di gruppo, nessuno escluso.
Nessuno può negare il talento della Pepsi e proprio per
questo non bisognava lasciarsi sorprendere. E invece no.
Latte versato all´inizio, fino al -17: peccato perché
poi la Virtus s´era presentata con una bella rincorsa,
sorpassando nel terzo quarto (57-56 al 23´, Davison),
poi rimessa sotto, ed ancora in gara con le triple di
Guyton e Boni. La magagna è stata perdere il ritmo in un
Palamaggiò non a pieno regime, ma caldo come da
pronostico.
I patemi sono arrivati ai primi assaggi del match, con
Colson (poi tenuto a 5/21) a mettere in croce Brewer con
5 punti e a siglare un 3-9 che dopo solo 2´ ha costretto
Consolini al primo timeout. Lì è nato l´unico
vantaggio della partita (10-9), ma un buon Davison dalla
media, 10 in 8´, non è bastato per arginare le voragini
aperte dietro da una difesa distratta, senza sussulti,
prima a uomo e poi a zona. Ci hanno pasteggiato tutti i
titolari di Marcelletti, affondando con facilità
irrisoria e passando all´incasso con Ghiacci (12 e 5/5)
e gli altri. Imbarazzante Bologna, frizzante Caserta, un
po´ il contrario di quello che doveva accadere, ma la
Virtus ha imbarcato acqua da tutte le parti: 23-38 all´11´.
E´ andata avanti così per un pezzo: non sono servite le
sfuriate (a vuoto) di Boni o le maniere pesanti di
Pelussi per ritrovare un passo decente. A forza di
provare, una bottarella di vita l´ha data Giovacchini,
energico su Colson e autore della prima reazione (8-0, 42-51)
e della tripla che ha acceso una lucina (47-53) all´intervallo.
Troppa roba concessa e la birra spesa a recuperare
avrebbero poi fatto mancare a qualcuno l´ossigeno al
cervello. Altro match-point domani sera al Palamaggiò,
ma con animi ben diversi, da entrambe le parti. Intanto,
Scafati è già passata e aspetta.
06-05-2005 - da "virtus.it"
Quarti
di finale play-off gara-3: Caserta-Virtus 105-92
Quarti di
finale play-off gara-3: Caserta-Virtus Bologna 105-92 - Tabellini: Davison 26,
Guyton 17, Brewer 13, Boni 12, Podesta' 9, Giovacchini 7,
Casoli 5, Pelussi 2, Flamini 1, Maestrello ne.
Quintetto Virtus
formato dai tre americani più Podestà e Flamini. Colson
apre la contesa con 5 punti in un minuto, e ispira subito
il 9-3 che costringe subito Consolini al timeout. Uscita
dalla panchina, la Virtus si affida a Davison, che dirige
il 7-0 che porta avanti la Caffè Maxim per la prima
volta dopo 3'30". Caserta però non si disunisce e
inizia anzi a macinare con gli altri elementi del
quintetto, da Ghiacci a Mack, a Powell: il break è
pesante, 17-6, e la Virtus rimane indietro di 10
lunghezze. La salita si fa più dura col passare dei
minuti: la Virtus subisce 34 punti alla prima sirena,
realizzandone 21, dieci dei quali sono di Davison.
Non va meglio l'avvio del secondo quarto: Colson torna a
segnare dopo la sfuriata iniziale, qualcosa fa Aj Guyton,
ma la bomba di Houssam Gamal al 14' scava un solco di 17
punti. Bennett Davison ha un minuto di esaltazione e fa
rivedere la luce alla Virtus, sotto di 11, ma la difesa
bianconera non è registrata e si torna rapidamente a -17
a 3' dall'intervallo. Negli ultimi 180", però, la
vena offensiva della Pepsi si esaurisce, e Giovacchini si
prende la squadra sulle spalle, realizzando 7 dei 10
punti (a 2) che permettono alle Vu nere di andare al
riposo sotto di soli 6 punti.
Rientrata dagli spogliatoi, la Virtus dimostra di esserci
con un 5-0 che la riporta a -1: il sorpasso è sul 56-57,
poi Caserta riprende le redini grazie anche a un tecnico
a Corey Brewer, e ritrova anche un buon margine, 67-61 al
26'. Colson inventa un paio di giocate di altissimo
livello, tra cui una bomba al 24": ma proprio dalla
lunga distanza Boni e Guyton trovano le due triple del -1
nell'ultimo minuto del terzo parziale.
L'ultimo quarto si apre con il quinto fallo di Powell:
con Foiera infortunato, Marcelletti mette in campo
Capuano. La Virtus va avanti di due con la tripla di
Mario Boni a 7'20", ma Monty Mack si accende e segna
2 triple e due liberi che, a 5' dalla fine, fanno
registrare un nuovo margine importante per i campani, 89-81.
La Virtus non segna più, Brewer commette due falli in un
minuto, e Caserta può gestire i minuti finali con un
vantaggio abbastanza rassicurante a 3'30" dalla
fine, 91-82. La Virtus rientra ancora sul -3 a 2', ma
fallisce gli attacchi decisivi. Un tecnico a Brewer e un
tecnico a Davison regalano 4 liberi più palla e quindi
partita a Caserta. Il bottino si ingrossa con i falli
sistematici, e finisce 105-92. Si va a gara 4, domenica
alle 18.15
01-05-2005 - da "virtus.it"
Quarti
di finale play-off gara-2: Virtus-Caserta 95-75
Quarti di
finale play-off gara-2: Virtus Bologna-Caserta 95-75 - Tabellini: Boni 28, Guyton
18, Davison 16, Podesta' 9, Pelussi 6, Giovacchini 6,
Brewer 4, Flamini 3, Maestrello 3, Casoli 2.
In quintetto torna Simone Flamini,
assieme ai tre mori e a Podestà. Foiera segna i primi
due punti di gara 2, ma in 2'30" commette anche 3
falli: è con i liberi che la Virtus resta a contatto di
una Caserta più spavalda rispetto a venerdì. Colson e
Mack appaiono subito ispirati, ma la pericolosità
offensiva dei bianconeri si traduce in un 9/12 dalla
lunetta in 5'30", che tengono avanti la Virtus sul
13-12. Nel primo quarto, è l'ultimo vantaggio casalingo:
il trio Usa della Pepsi confeziona un 11-3 che costringe
al time out Consolini sul 16-23 all'8'. Il primo quarto
termina 18-24, con la Virtus a 0/7 da tre, ma con Caserta
ha tre uomini gravati di 3 falli, Foiera, Gamal e Monty
Mack. La prima bomba di Guyton riporta le Vu nere a -3,
ma subito arriva la tegola del terzo fallo di Brewer.
Caserta torna a +4 a metà tempo, ma viene subito
riagganciata con un 4-0 firmato Mario Boni, che è anche
autore della bomba del nuovo sorpasso, 36-33, con un
break di 7-0 tutto di SuperMario. Caserta approfitta di
un tecnico a Davison per ristabilire la parità a 2'dall'intervallo.
L'equilibrio non si spezza fino all'ultimo possesso, che
culmina nella bomba di Colson (22 punti) che fissa il
punteggio sul 40-43 al 20'. Dopo la sosta negli
spogliatoi, la Virtus beneficia quasi subito dell'uscita
dalla contesa di Josh Powell, al suo quinto fallo al 22'.
Intanto, si esalta Mario Boni, autore di 10 punti nei
primi 4' e trascinatore nel break di 14-6 che dà 5 punti
di vantaggio alla Caffè Maxim, sul 54-49. Colson
continua a dispensare canestri difficili, ma Davison e
soci danno l'impressione di poter aumentare il divario.
L'ultimo contatto è il 54-51 al 25', poi la precisione
virtussina dalla lunetta propizia l'allungo: 11-2 nei
minuti finali del quarto, e si arriva al 30' sul 65-53,
con Mario Boni a quota 24. L'ultimo quarto inizia con un
4-0 che atterra definitivamente Caserta. A 6' dalla
sirena esce per falli anche Colson, e la Virtus può
controllare agevolmente, fino al +20, 82-62, al 36'. Un
paio di lampi di Ghiacci precedono il gioco da 4 di Mario
Boni, bomba pià fallo: Consolini gli concede la
passerella a 120 secondi dalla fine, con un tabellino che
recita 28 + 8. Finisce 95-75, e venerdì si gioca gara 3
a Caserta.
Le parole di Giordano Consolini:
"E' stata una partita diversa da gara 1 di venerdì,
ma questo era preventivabile; è stata una gara più
nervosa. Caserta è stata brava a rimescolare le carte e
all'inizio abbiamo fatto un po' fatica ad imporre il
nostro gioco; siamo stati penalizzati dai falli prematuri
dei nostri uomini più importanti, in particolare Brewer,
e abbiamo dovuto utilizzare la zona per arginare il loro
attacco. Nel secondo tempo invece abbiamo difeso meglio e
attaccato con più attenzione anche se a volte ci siamo
lasciati prendere dalla voglia di chiudere la gara troppo
presto. Siamo stati bravi a coinvolgere molto i nostri
lunghi caricando così di falli gli avversari. Guardando
le cifre poi si nota come abbiamo tirato peggio di venerdì,
ma era ampiamente prevedibile; in generale però abbiamo
tirato male da tre. Maestrello ha avuto meno spazio del
previsto perché lo visto entrare in campo un po' molle e
poi volevo dare un po' più di spazio a Flamini per
reinserirlo al più presto. Adesso andiamo a Caserta;
vedremo di fare del nostro meglio."
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