MAGGIO 2005

 

31-05-2005 - da "virtus.it"

Finale play-off gara-2: Virtus-Montegranaro 78-47

Finale play-off gara-2 Virtus Bologna - Montegranaro 78-47 - Tabellini: Guyton 16, Davison 13, Podesta' 11, Boni 10, Brewer 7, Casoli 7, Pelussi 6, Flamini 6, Giovacchini 2, Maestrello.


30-05-2005 - da "La Repubblica"

La Virtus prima dilaga, poi soffre

di F. Forni

Prima comanda e poi sbuffa la Virtus, mostrando il suo meglio per tre quarti di gara, fedele al canovaccio che l´ha sempre vista dominante all´esordio nelle serie. Il motore, che girava bene, l´ha spento troppo presto, forse contando di planare su un match facile, che invece Montegranaro, a lungo vessata, ha ribaltato con pazienza e mestiere: dal 56-31 del 27´ al 64-58 con due liberi di Chiaramello a 2´45´´. Un pessimo 8-27 in 10´15´´, con solo due cesti (Davison e Brewer) e millanta vaccate. La panacea è arrivata con la tripla di Brewer (in faccia a Childress, non una buona esecuzione): la mano santa per un 67-58 che dava abbastanza gas per finire in relativa tranquillità, nonostante un raggelante 9/30 dal campo nel secondo tempo (3/11 all´ultimo giro). Andata, davanti alla parte più fortunata del tour polisportivo di Cofferati (e pure con Prodi che, da Creta, chiamava amici per sapere che aria tirava), ma il vizio di complicarsi l´esistenza rimane. Questo il peccato, non veniale, che ha condizionato una prova fin lì molto condotta, di testa, mani e gambe: poteva essere la migliore dei play-off, per qualità e quantità. E invece no, e bisognerà tenerlo a mente. La prima spallata è stata quella buona, perché davvero robusta, buona a mettere le cose in chiaro.
S´è cominciato con la partenza sparata e spietata di Brewer (9-2), per la botta che ha costretto Pilla, subito allarmato, al primo time-out. Ma la Virtus non ha concesso spiragli, né spifferi, con una specie di Maginot-metronomo, che ha concesso un punto al minuto. La tripla di Davison per il 18-8 dopo 7´30´´ ha rappresentato il primo distacco in doppia cifra, viatico della fuga buona. La mira è stata dritta come altre poche volte, ma il buon segno è arrivato dall´impatto del gruppo su tutti i 28 per 15.
Consolini ha quasi sempre trovato fatturato (davanti e dietro) da tutti i suoi. La progressione è stata generale, bloccando Childress (due liberi dopo 19´), e Tyler, violentato da Pelussi. Premiata di nome, ma ieri sera non di fatto, Montegranaro a cavallo dei primi due quarti ci ha messo 6´ a muovere la retina, con una tripla di Canavesi, non proprio lo schema classico. Inflessibili dietro, concedendo ossigeno solo a Marquinhos che ha dovuto penare per strappare qualche libero.
Il 26-10 di Pelussi dopo 13´ era già più che mezza sentenza, al doppiaggio di Davison (42-21 al 17´) s´era già alla bandiera bianca o quasi. Sollucchero per il pubblico, a partire dalla tribunissima con, in ordine alfabetico, Cazzola, Cofferati e Porelli, in un palazzo quasi pieno e la solita apoteosi di trombette. Clima caldo, in tutti i sensi, con quelli di Montegranaro subito belli vivaci. Ma il pandemonio è arrivato extrabasket. Colpo di scena, dopo 1´20´´ entra Danilovic e tutti gli ottomila sono collassati su di lui, ignorando le prime scaramucce del match, peraltro già beneauguranti. Instradata bene, però la lena è venuta meno dopo, quando i pasticci sono diventati frequenti in un attacco che s´è impappinato praticamente in tutto, calando paurosamente di giri. Qua tutti dietro la lavagna, senza eccezione, a parte la stoccata di Corey, che ha evitato le paure (diventate a quel punto ormai palesi) di una volata da prendere con tutta l´inerzia a sfavore. Leggerezze da evitare già domani, in quella che fin qui è stata la gara decisiva di tutte le serie della Virtus. Ci vorrà probabilmente qualcosa in più, soprattutto uno standard più costante, per tenersi lontano da altri brutti scherzi.

LE PAGELLE
BREWER 7.5. Apre la scatola, fa il padroncino con dovizia. E poi la chiude. In 29´, 3/4, 4/7, 3 rimbalzi.
GUYTON 6. Mogio, d'espressione, s'attiva con le entrate. Dall'arco partono pietre. In 38', 4/7, 0/4.
FLAMINI 6. Non gira al meglio, fa argine. In 17', 0/1 da tre.
DAVISON 7. Riferimento offensivo all'inizio, piu' svagato dopo, ma arpiona. In 34', 3/10, 1/2, 16 rimbalzi.
PODESTA´ 6. Qualche bella mossa subito, poi gli parte qualche sassata verso l'anello. In 23', 4/7, 5 rimbalzi.
PELUSSI 6.5. Irretisce Tyler, mulina tutto nel frullato, artefice del break. Poi, in confusione. In 15', 1/3, 0/1, 4 rimbalzi, 7 recuperi.
BONI 6.5. Fa il suo, sempre al limite, mettendo le mani ovunque, anche su Marquinhos. Poi perde giri. In 15', 1/1, 1/5, 4 assist.
GIOVACCHINI 6. Dirige, regolare ma piatto. In 16', 0/2 da tre.
CASOLI 6.5. Tiene e punge quando serve, confermando le buone sensazioni recenti, finche' gira tutto bene. In 8', 1/2, 1/1.

Cazzola e Danilovic a tifare Virtus - da "jarring.it"
«Brutta gara, come tutte le finali. La Virtus è andata bene sul +20, poi ha giocato male e pure rischiato di perdere», parola di Sasha Danilovic, lo Zar di gara uno anche dal parterre. Poi ancora: «C’è un bel clima, i tifosi stanno vicini alla squadra in un momento importante ed è giusto». E accanto a lui c’è Alfredo Cazzola, radioso: «Bella prestazione, dobbiamo comunque essere soddisfatti perché questo pubblico si merita che la Virtus ritorni dove le compete. C’era un ambiente stupendo, il cammino della squadra è stato indubbiamente positivo. Se ero qui da semplice spettatore? Certo, sono cinque anni che vengo a palazzo da tifoso». Non c’è gara per 30’ nel primo atto della finale, la Virtus scappa via subito e la notte sembra scivolare tra trombette, feste e applausi. Ha il vizio d’iniziar bene, la Vu nera, ma stavolta s’è pure complicata la vita, con attimi di panico sull’inattesa rimonta di Montegranaro. Dovrà domani far vedere d’essere capace ancora di difendere il suo fortino, con gl’affanni dati dall’intensità riscoperta dalla Premiata. Per stavolta, sicuramente si può essere soddisfatti guardando il 28-10 nei primi 13’ e l’acchito di Consolini sottolinea proprio le virtù iniziali della sua truppa: «Tre quarti di buona conduzione e gioco efficace nei quali abbiamo distribuito bene i tiri e nei quali la difesa è stata più che buona, permettendoci di tenere la Premiata sempre a distanza». Una vittoria che poteva essere trionfo, e che invece ha avuto anche momenti d’ansia e paura vera. Gara che ha scaldato la sauna del PalaMalaguti, ma che il coach bianconero vuol subito inscatolare sapendo in cuor suo che nessuno, visto l’andazzo, si sentirà troppo sicuro. La seconda partita, scrivono gl’almanacchi, è quella più ostica e spesso anche quella decisiva. «Siamo 1-0 – commenta Consolini - e questo volevamo. Indubbiamente ci sono cose sulle quali lavorare, perché nell’ultimo periodo abbiamo commesso diversi errori. Tirando male, anche i liberi, abbiamo sentito la stanchezza e l’apprensione, pagando la poca lucidità in attacco arrivando fin solo a +6. Comunque, ci portiamo dietro ciò che di buono abbiamo fatto e lavoriamo, perché si torna subito in campo e una finale è sempre molto dura».


29-05-2005 - da "virtus.it"

Finale play-off gara-1: Virtus-Montegranaro 73-65

Finale play-off gara-1 Virtus Bologna - Montegranaro 73-65 - Tabellini: Brewer 20, Davison 12, Guyton 11, Boni 10, Podesta' 9, Casoli 5, Maestrello 3, Pelussi 2, Flamini 1, Giovacchini.

Davanti agli 8040 del PalaMalaguti, e alla presenza del sindaco Sergio Cofferati e di Sasha Danilovic, la Virtus affronta la finale con il quintetto usuale. La contesa è aperta da 5 punti di Brewer in 2', coadiuvato da Davison e Podestà: dopo 3'30" è 9-2 per la Caffé Maxim, con Pillastrini costretto al timeout rapido. Maquinhos prova a sbloccare i suoi con una tripla, ma la Virtus morde dietro e incide davanti: Podestà e Davison fanno sentire i muscoli e firmano il +10 al 7'. Boni lucra dalla lunetta 4 liberi, Casoli chiude il quarto con il cesto del +14 dentro un PalaMalaguti entusiasta. Tre minuti di difese blindate aprono un secondo parziale in cui Pelussi fa un ottimo lavoro in difesa e segna il primo canestro, quello del 26-10. Le giovani leve marchigiane suppliscono alla scarsa vena di Childress (3 falli al 12') e di Tyler, che non incide molto: Boni spara la tripla del 33-15 al 15', ma il massimo vantaggio è il +19 a 3'10". La Premiata ricuce con un minibreak di 4-0, ma una bomba di Casoli e l'antisportivo fischiato a Marquinhos su Boni rilanciano le Vu nere fino al +22 al 19' con Maestrello. Il 45-28 di metà gara non sazia la fame bianconera: Podestà è il finalizzatore, Guyton e Brewer gli ispiratori, e la Virtus arriva sul 56-31 in 7' in cui si segna pochissimo: 9 punti la Caffè Maxim, ma solo 3 per Montegranaro. Childress e Marquinhos siglano due cesti dalla distanza, Tyler ha qualche sprazzo, e Calbini sulla sirena realizza il 58-42, dopo un 8-0 dei marchigiani. Brewer spara subito il tiro pesante del +19, ma la Sutor reagiscecon un 6-0 che la riporta a -13 al 14'. Minibreak virtussino per il 64-48, ma gli ospiti non si fermano, e con un ottimo Chiaramello (5 punti in 2') ritornano fino al -9 a 4'con palla in mano. Consolini chiama il time out, ma Montegranaro continua a riavvicinarsi fino al -6: Brewer toglie le castagne dal fuoco con una tripla frontale a 2'20", per il 67-58. Tyler mette il -7 a 45", Flamini sbaglia 2 liberi ma il rimbalzo è di Davison. Il quinto fallo di Childress manda in lunetta Aj a 35": 71-62 che per le Vu nere significa un 1-0 sudato, ma in cassaforte.

Le parole di Giordano Consolini: "Sicuramente questa sera rimane negli occhi la parte finale della gara dove non abbiamo giocato bene perdendo lucidità in attacco e nella gestione del rimo della partita. Siamo arrivati un po' stanchi al finale ma non possiamo pretendere, a questo punto della stagione, di giocare le partite al massimo della condizione. In ogni caso non posso dimenticare i primi tre quarti giocati in maniera eccellente sia in attacco che in difesa. Devo dire che la difesa è stata buona per tutta la gara, intensa al punto giusto; abbiamo però avuto momenti di difficoltà in attacco, sbagliando qualche scelta; abbiamo avuto basse percentuali al tiro, abbiamo anche sbagliato molti tiri liberi. Dobbiamo comunque dire che Montegranaro è una buonissima squadra, quadrata, gioca molto bene ed è meritatamente in finale. In vista di gara 2 abbiamo qualcosa da aggiustare; in ogni caso sono contento perché la prima gara l'abbiamo portata a casa, ora però dobbiamo dimenticare in fretta questo successo e concentrarci per martedì.


23-05-2005 - da "La Repubblica"

Cuore, canestri e orgoglio: Boni fa vincere la Virtus

di F. Forni

Fra pianto e stridor di denti, il buon pastore della Virtus è Mario Boni, che apre le porte della finale. A lungo ignorato dal gioco, Supermario è stato tale, ossia l´uomo che la Virtus aveva preso per queste curve pericolose, quando Brewer ha finito la birra (tanta, ma lucidità poca) e ha piazzato 8 punti in un torrido supplementare, ancora tutto da prendere, a 1´59´´ sul 77-78. E ha fatto gioco solo lui. Canestro dall´angolo più fallo, mancando il libero, ma soprattutto la tripla dell´82-79 a 1´, in faccia al titanico Jamison, poi pareggiata da Wilson. Dopo le padelle dalla lunetta di Casoli e Stanic, ancora di Boni i liberi dell´84-82 a 30´´ ed il rimbalzo a 5´´, sul doppio errore di Robinson e Rodriguez. La partita, poi chiusa con 1/2 dalla linea della carità. Anzi, non chiusa, causa invasione di campo, costata una botta al naso all´arbitro Terranova e una in testa all´assistente di Consolini Teglia.
Sistemata così una situazione che poteva diventare scabrosa, con Guyton ai box negli ultimi 15´ per problemi alla schiena ed un attacco che, Davison a parte, ha sempre fatto fatica. L´animo c´è stato, bisognerà ritrovare gioco. Comunque è fatta per la Virtus, pugnace e abile a rientrare dal -8 (60-68) fino al +2, con un 10-0 tutto di grinta, chiuso da un tiro di Marione a 1´50´´. L´Eurorida reagisce, riportandosi sopra, Brewer con due liberi fa il 72-70 a 25´´. Poi, pazzia e fallo di Boni su Jamison, che aveva già segnato e patetica scenata di Corey a Casoli che colpe non ne aveva. Sull´aggiuntivo sbagliato s´avventa Stanic abbattuto da Casoli. Due liberi dentro e 72-74 a 9´´. Brewer, da solo, infilato l´entrata del supplementare. Poi tutte sulle spalle di Boni, per fortuna.
Nel resto della gara la botta di vita vera non è mai arrivata, anche se la Virtus è riuscita ad entrare in partita, con un 16-3, lanciato da Davison, a cavallo dei due tempi, che ha ridato una prospettiva decente: 40-44 a 17´ dal termine. Sempre con la spada di Damocle di un Jamison impossibile da fermare, ma con Wilson messo a tacere.
Diciotto ForeverBoys sono scesi da Bologna per vedere le oscenità della Virtus nel secondo quarto (stavolta si anticipa), dopo un primo periodo in equilibrio, nonostante l´inizio del miglior Robinson della serie (6 punti subito, 8-3 al 3´), che ha messo ansia. Solo palloni per Guyton (comunque avulso dal gioco), ma sempre fuori ritmo, e Davison, zero gioco, con un Brewer inguardabile, sempre impappinato, e con AJ è arrivato anche un vantaggio con l´unica tripla del primo tempo: 16-15 all´8´. Un briciolo di serenità, che a poco è servita nel successivo viaggio alla galleria degli orrori: quasi 8´ senza gol dal campo, uno sprofondo fino a -17.
Scafati s´è tolta i bianconeri dalla scia con irrisoria facilità, non solo con le poderose giocate del solito Jamison nella cartavelina dell´area bianconera. A festa ci sono andati tutti (Stanic ha cominciato con 4/4, Rodriguez 5 punti appena entrato) anche se con moderazione. Non è stata una raffica dei ragazzi di Gramenzi, la risposta nulla di un attacco che già in Gara 3 aveva fatto vedere roba d´ultima scelta. Bastano i numeri: primo centro dal campo dopo 6´30´´ (Flamini) dopo aver preso un bel giro, 22-35. Ma non era finita, giù fino al 24-41, con Jamison tonante (6/7 alla pausa, 16/20 da due per tutta Scafati). Un vero macello, suturato da un 6-0, rinforzino utile per andare negli spogliatoi a riflettere sulle nefandezze (26% dal campo, 1/13 da tre) che hanno provocato un´inferiorità preoccupante.
Intanto le prime manovre per il futuro, prendendo atto del passaggio definitivo di Faraoni in Federbasket: al suo posto i tam tam danno Claudio Crippa per favoritissimo, ma è una storia che si concluderà nelle prossime settimane.

LE PAGELLE
BREWER 6. Costante altalena tra una boiata e una giocata importante, resiste dopo un primo tempo tra i peggiori di sempre, prima del terzo quarto che riavvicina la Virtus. Il cesto del pareggio, dopo un censurabile diverbio con Casoli, e lascia andare gli altri nell'overtime. In 39´, 4/9, 1/8.
GUYTON 5. Dimostra di esserci (9 con 9 tiri nel primo quarto), poi si ferma. Lo blocca la schiena dolorante. In 27´, 2/3, 1/9.
FLAMINI 6. Prima meta' di sofferenza, senza mettere le manette a Robinson. Gran difesa dopo, oscurando il cesto a Wilson. In 32´, 1/1.
DAVISON 6.5. Faro di ogni quintetto arido, Parte molle, ma porta a casa rimbalzi e tanti liberi. Boa nel terzo quarto, impatta con quattro in fila nell'ultimo (68 pari a 2'35'') prima di escludersi con un quinto fallo da cadetto. In 30´, 7/13, 0/1, 10/13,.
PODESTA´ 5. Levato nell'overtime, quando, al solito, facevano apposta fallo su di lui. prima non l'aveva vista mai (prima palla al 19'). In 13', 1/1.
PELUSSI 5.5. Dopo un piazzato importante, bercia contro l'arbitro (tecnico, quarto fallo). Non incide piu'. In 12', 1/2.
BONI 7. La vince nel supplementare, con nove punti clamorosi: il +1, un +3 cancellato, quattro liberi per sigillarla. Imprevisto, dopo una patita trasparente. In 25´, 3/4, 1/4.
GIOVACCHINI 4.5. Contro di lui, Wilson trova il primo spiraglio. In 14', 0/2 da tre.
CASOLI 6. Spinge la barca con l'inizio del supplementare, dopo aver subito Jamison al centro della zona e dopo averlo cancellato a uomo. Una bomba importante (57a 55, meno 9), ma anche due dormite (rimbalzo d'attacco di Stanic, 0/2 nel supplementare) che potevano costare. In 22', 1/2, 1/1.
MAESTRELLO 6. Pulitino nei minuti (sette) importanti.


22-05-2005 - da "virtus.it"

Semifinale play-off gara-4: Scafati-Virtus 82-85 dts

Semifinale play-off gara-4 Scafati - Virtus Bologna 82-85 - Tabellini: Davison 24, Brewer 18, Boni 13, Guyton 11, Casoli 8, Flamini 6, Podesta' 3, Pelussi 2, Giovacchini, Maestrello.

Flamini e Podestà partono in quintetto assieme ai tre americani. L'avvio è tutto di Jamal Robinson (suoi i primi 6 punti) e di Bennett Davison, che è sin dagli inizi il più vispo dei bianconeri. Guyton sperimenta già nel primo quarto le penetrazioni, e tiene a contatto gli ospiti: a 2'50" Stanic e Jamison firmano il +4, poi controbreak ospite con la bomba del sorpasso firmata ancora da Aj sul 15-16. In chiusura, 4-0 per i campani, che chiudono i primi 10' con tre punti di vantaggio. Maximiliano Stanic si erge a protagonista delle prime battute del secondo quarto: con 5 punti filati è l'autore del break che porta Scafati fino al +9, con la Virtus che perde contatto a causa delle percentuali rivedibili dal campo. Jamison viene servito molto bene, e l'Eurorida continua a spingere sull'accelleratore; Gramenzi trova anche 5 punti consecutivi da Rodriguez, e la squadra di casa arriva fino al +13 a 3' dall'intervallo. Consolini ci parla sopra, ma Scafati continua a macinare cesti, fino al 41-24 al 18'. La Virtus si applica in difesa e trova qualche spunto di rilievo, sfornando così un 6-0 che, alla fine del primo tempo, le consente di chiudere sotto di 11, sul 41-30.
La Caffè Maxim migliora le scelte di tiro e torna a contatto grazie ad un altro ottimo momento di Davison. Sul -4, 44-40, Scafati trova un gioco da 3 punti di Jamison, poi un tecnico a Pelussi ridà fiato a Robinson e compagni, che tornano a +9 al 26'. Il finale di terzo quarto è di Corey Brewer e Mario Boni, che si caricano la squadra sulle spalle sospingendola fino al -5 al 30'.
Casoli infila con una tripla il -2 a 9'dalla fine, Davison continua a imperversare sotto canestro, ma la manovra offensiva della Virtus non acquista fluidità. Jamison fa anche meglio dall'altra parte, con un altro gioco da tre punti, che ridà sicurezza ai gialloblù, che a metà dell'ultimo quarto tornano a +7. Wilson inventa il più bel canestro della serie, il 68-60: poi la Virtus si affida al proprio orgoglio e all'asse Brewer-Davison, con il risultato di un 8-0 che ristabilisce la parità a 2'30". Mario Boni segna il cesto del sorpasso a 1'50", ma Davison, autore di 24 punti, si fa fischiare il quinto fallo in attacco a 1'20". Pelussi spende il suo quinto fallo su Amoroso, che fa 0/2: Wilson ferma Brewer a 23", e Corey mette entrambi i liberi, per il 70-72. Stanic gestisce quello che potrebbe essere l'ultimo possesso, serve Jamison che segna e subisce un contatto, sbagliando l'addizionale. Il rimbalzo è di Casoli, che manda in lunetta Stanic: 2/2 del numero 12. Ultima palla per Brewer, che va fino in fondo e porta le Vu nere all'overtime. Casoli segna i primi 3 punti del tempo supplementare, cesti pesanti visto che Scafati ci mette 2'30" a recuperare il gap: lo fa con canestro di Robinson e con 2 liberi su 4 di Jamison, per il 78-77. Boni dall'altra parte trova il cesto del nuovo sorpasso, a 1'45. Pari ancora di Jamison dalla lunetta: Boni spara una tripla, Wilson lo imita e mancano 50", con il punteggio che recita 82-82. Casoli sbaglia 2 liberi da una parte, Stanic lo imita e commette il quinto fallo su Boni: in lunetta SuperMario sigla un 2/2, a 30" dal termine. Scafati sbaglia l'azione offensiva, il rimbalzo è ancora di Boni, con quinto fallo di Jamison. Boni ancora sulla linea del libero, ne segna 1: 85-82 è il finale di un match al cardiopalma che regala la finale playoff alla Virtus.


21-05-2005 - da "La Repubblica"

La Virtus va all'attacco quando la partita è persa

di F. Forni

Pessima. La peggior Virtus dell´anno s´è redenta troppo tardi, inutilmente inseguendo un match guastato da un orribile approccio. E´ stata così punita, per il suo letargico non-gioco, da un´Eurorida aggrappata al magico Wilson, prima travolgente e poi in riserva quasi letale. E la grande rimonta, solo sfiorata, da -20 a -3 in 6´, fino all´82-85 a 50´´ (dal 57-77 a meno di 7´) rende la pillola ancor più acre. A lungo non s´è giocato a pallacanestro (i bianconeri): sempre a prenderle, mai mettendo due cose in fila. E sull´ultimo disperato sprint, Wilson (8/13, 12 falli subiti), ha fatto da estintore: appena sufficiente, con 2 soli punti spremuti da 4 liberi, ma essenziale, mentre Giovacchini (ma perché ha tirato lui?) sbagliava la tripla del potenziale -1 a 25´´.
Persa giustamente, e con l´amaro in bocca, perché l´occasione è stata lasciata andare, senza battersi, o svegliandosi quando l´ultimo treno era già partito, senza attacco per 30´, incapace di sfruttare i guai di falli del colosso Jamison, e travolta dal bomber di Gramenzi. Gara 4, sempre qui, domani sera alle 20.30, nasce con tinte fosche, se non si cambierà registro. E sarà più caldo anche il PalaMangano, che sorge davanti a un camposanto, nel silenzio totale della campagna pompeiana. Placido dentro e fuori. Poco più di duemila presenti (la capienza è di mille in più) e per parecchie azioni s´è sentita la palla rimbalzare. Altro che bolgia, tifosi caldi, ma corretti. E cotta la Virtus, s´è già detto.
Le boiate sono state commesse nel terzo quarto, quello che doveva dare il sorpasso (dal -2 del thè) e invece è stato lo sprofondo. Con Jamison in panca ha preso in mano tutto Wilson, di fronte ad un quintetto bianconero spuntato (Brewer e Boni fuori, Guyton nullo) segnando 13 punti in 7´ ed infierendo fino al 64-46, a meno 11´. Tanto tempo, ma qualche altra perla la Virtus l´avrebbe ancora fatta, prima di cercare la sua missione impossibile. Se ne son viste di tutti i colori e le sventagliate di Davison (16 nell´ultimo quarto) e Boni sono partite alla disperata. Guyton azzerato, Brewer fuori giri da solo e passabile solo alle ultime curve. E´ finita come doveva. E giocando così si rischia, pure in dieci contro sette.
Un peccato, perché l´avvio era stato giudizioso. Davison al piano di sopra, qualche bella stoccata e patimenti solo su un Wilson subito pestifero, con 7 punti in 2´30´´. Incassata la raffica, la Virtus ha fatto il suo, fino alla tripla del 14-10 (Flamini, dopo 4´30´´). Poi ha smesso, letteralmente, con uno spezzone pessimo e solo due liberi di Boni fino alla prima sirena. Una miseria, svergognata da un bel 13-0 di Scafati, con Jamison a fare il totem e a distribuire pure qualche bella boccia ed un Robinson finalmente decente. Tremori, poi arginati a fatica nel secondo quarto, con un avvicinamento avventuroso, frutto di buona giocata dietro e delle scarse alternative altrui. Casoli riportava i suoi ad un canestro di distanza prima della pausa. Nella pochezza, piatto ricco nonostante il non gioco, evidenziato dallo zero in casella negli assist. Infausti presagi, che sarebbero diventati certezze, con la tragica anemia del terzo quarto: 4 punti infilati nei primi 5´.
Una brutta botta, da dimenticare, ma soprattutto sarà da ritrovare almeno l´abc smarrito in modo così brusco, da verificare un´arena che prevedibilmente sarà più tosta.

LE PAGELLE
BREWER 5. A lungo spento e morbido su Wilson (9 in 7´), vuoto in attacco. Tre falli filati, a inizio ripresa, lo eliminano, prima di tornare per la quasi-rimonta. In 28´, 1/2, 2/8.
GUYTON 4. Si vede subito che manca la mira, e quando varia dura poco. Scomparso nella ripresa. Poche volte così in basso. In 31´, 2/5, 0/4.
FLAMINI 5.5. Difesa e qualche punto all´attacco, almeno subito. E non può svoltarla da solo, nella sera in cui la caviglia torna a dolere. In 19´, 2/2, 1/2.
DAVISON 6.5. Bene subito, ma in panca si raffredda. Torna molle ma ci prova nell´ultimo quarto. In 28´, 7/10, 4/4, 6 rimbalzi.
PODESTA´ 5. Partenza terribile contro Jamison, perde fiducia (e campo). In 24´, 3/5, 2/7 liberi, 2 rimbalzi.
PELUSSI 4.5. Surclassato nei 15´ avuti.
BONI 5.5. Esordio molle e nervoso: tutto quel che non serve. Ricompare dopo un pezzo, senza continuità. In 20´, 1/3, 1/4, 7/9.
GIOVACCHINI 4.5. Una persa dopo 2´´, travolto nel terzo quarto.
CASOLI 5.5. Subito un piazzato, dopo 12´ teneri.


20-05-2005 - da "virtus.it"

Semifinale play-off gara-3: Scafati-Virtus 89-85

Semifinale play-off gara-3 Scafati - Virtus Bologna 89-85 - Tabellini: Davison 27, Boni 12, Brewer 12, Podesta' 8, Guyton 7, Flamini 7, Casoli 6, Maestrello 3, Giovacchini 2, Pelussi 1.

A Scafati parte il solito quintetto, con i tre mori, Flamini e Podestà. Wilson sembra imprendibile per Brewer nelle prime azioni, ma con Davison e Guyton la Virtus tiene il passo. Flamini a metà primo quarto firma con una tripla l'allungo bianconero, fino al 14-10, ma Scafati ha un moto d'orgoglio e infila un 13-0 che in 4' lascia indietro di 11 punti i ragazzi di Consolini. Boni con due liberi riduce il gap, ma alla prima sirena la Virtus deve recuperare 7 punti. Il diktat impartito da Giordano per il secondo quarto è quello di servire i lunghi, e sono infatti Podestà e Davison a riavvicinare a -4 Bologna. Flamini si infortuna alla caviglia dopo aver segnato il 30-25 e viene rimpiazzato da Maestrello. Le seconde linee gialloblù siglano i cesti che tengono avanti l'Eurorida, ma la Caffè Maxim ricuce con pazienza, andando a cercare insistentemente la penetrazione e lucra punti dalla lunetta: il parziale di 7-2 consente alla Virtus di chiudere sul 36-34 la prima metà di gara.
Jamison è ancora l'ago che fa pendere la bilancia dalla parte di Scafati: poi Amoroso e Wilson gonfiano il vantaggio, che torna di nuovo a 11 lunghezze al 24'. I campani tengono un margine attorno ai 10 punti per tutto il quarto, ma Gramenzi deve panchinare Jamison che di falli ne ha 4, come Masper, che però resta sul parquet. Wilson spinge sull'acceleratore nel finale del terzo periodo, e con 7 punti di fila consente a Scafati di tentare l'allungo buono, quello che al 29' vale il +20 per la squadra di casa, 66-46. Bennett segna l'ultimo canestro, e la Virtus chiude a -18 sul 66-48. E' sempre Davison il più convinto nel tentare la reazione, che frutta il -13 a 7'30", ma Jamal Robinson risponde degnamente al connazionale, e firma di nuovo il +20 nel giro di 180 secondi. Le Vu nere non si spengono, e anzi hanno energie per l'ultimo sussulto. Dal 79-59 la Virtus piazza un primo 10-0 e a 2'30" si rifà vedere sul -10, poi il rush finale: Davison da 3 a 1'20" per l'83-79, poi realizza Amoroso, poi ancora tripla di Brewer a 52" per l'85-82. Wilson in lunetta segna 2 liberi su 4, Guyton il nuovo -3, ma ormai è tardi: i due liberi di Stanic suggellano l'89-85 finale.


18-05-2005 - da "La Repubblica"

Brewer braccio e cuore, la Virtus soffre ma ce la fa

di M. Martelli

Nella bolgia dantesca che solo un playoff può creare, i muscoli della Virtus sferrano un colpo cruciale a Scafati, mulinando i bicipiti quando la sua gente inizia a spingerla e chiudendo col groppo in gola, ma col 2-0 in tasca. Il terzo quarto svolta la gara, l´ultimo la sigilla, con tanti patemi. La rimonta arriva, con sorpasso, dopo l´intervallo, tenendo gli ospiti a soli due canestri dal campo (in 8´30´´, solo liberi), mentre in attacco sparava Guyton: 9 punti in 3´. Dal -4 di metà, la Virtus entrava nella ripresa con un brutale 15-3, raggiungendo un 55-47 che non era ancora la partita, perché occorreva rivincerla. Due volte.
Tentando le triple della gloria, il Caffè Maxim subiva il ritorno di Scafati, che vedeva affievolirsi Wilson (solo 2 nella ripresa), scoppiare Stanic (40´ filati) e continuare la pantomima Robinson, da lapidazione. Eppure si stava a -3 a 9´ dalla fine, quando il +6 di Flamini lanciava il circo a tre piste, con l´eccezionale Davison e Guyton a pompare il 74-62. Finita? Macchè. 10-0 esterno, 74-72 a 40´´. Brewer un libero, a 21´´ (75-72), uno Stanic, altri due Corey per il +4. Jamison, dopo un cesto e fallo (77-75 a 2´´), sbaglia l´aggiuntivo. Rimbalzo Bennett, finita, ed è giusto che chiuda lui, interprete straordinario da un mese a questa parte. Ieri, poi, addirittura debordante.
Tremenda sofferenza, commenta Consolini. «Sapevamo che sarebbe stata diversa dalla prima, ci abbiamo preso. La squadra è stata bravi a contenere i danni nel primo tempo, poi ha prodotto uno sforzo immane per riprendere il match nel terzo quarto. Certo, è stato un errore non chiuderla, alla fine, ma devo valutare, in queste, le energie spese e l´agonismo profuso. Due nomi vorrei farli: Davison straordinario e Flamini, che gioca mezzo infortunati e al momento giusto è venuto fuori».
Da subito, Scafati aveva provato ad alzare ritmo e difesa. Affondi immediati e bunker aggressivo, che Brewer scardina presto con una bomba, prima dei voli di Davison. Col suo atletone, il Caffè Maxim gioca 3´ ad alta quota (9-4), prima di un imbruttimento inquietante, al secondo fallo dello stesso. Crolla lì qualche certezza, con Scafati a impilare un parziale corposo benché lento, un 14-1 in cui Wilson infila due triple, Jamison riceve profondo e Robinson persiste coi pastrocchi, unico fuori dal coro. Di grazia, in seguito s´aggiungerà Stanic, quando i quattro gialli girano a mille e la Virtus non vede proprio luce: 5´ senza cesti, sbloccata da una bomba con Guyton, sono un pugno all´inerzia, che Scafati si prende a inizio secondo quarto, dopo un tecnico a Boni, ancora con Wilson. Da tre arriva un +9 (18-27), con la Virtus che può almeno appigliarsi al bonus, in arrivo dopo 74´´, non fosse che l´intertempo dice 7/14 ai liberi dopo 13´. Consolini riprova allora i 4 piccoli, ma riceve solo tiracci e zero circolazione e si rifugia da Davison, tappabuchi di ogni boiata offensiva. I suoi rimbalzi d´attacco tengono in vita la Virtus, che sprofonda anche a -11 e rinsavisce sulle perse di Scafati, 8 nel quarto, cui non serve l´8/12 al tiro. A metà, Bologna è dietro solo di 4, tirando col 38% e buttando 9 liberi (tirandone però 24). Un balsamo, che diventerà rigenerante ad inizio ripresa e tornerà utile in seguito, quando Scafati rientrerà a -3 prima e -2 poi, nel finale, quando il rimbalzo di Davison manda tutti a godersi la doppietta. Venerdì (e domenica se serve) si scende in Campania.

LE PAGELLE
BREWER 7. Brontola, esce dagli schemi per trovare ossigeno, esplode ferocia nella ripresa. Esce per una botta, rientra per chiuderla. In 33´, 2/3, 2/8, 10/12 liberi.
GUYTON 6.5. Cerca una striscia che per 20´ (1/7) non arriva. Poi anima lo scatto del terzo quarto. In 33´, 1/3, 3/12.
FLAMINI 6. Apatico (un tiro in 20´, molti rifiutati in seguito), ma scardina Scafati coi suoi due cesti. In 30´, 1/1, 1/2.
DAVISON 8. Atleticamente pauroso, un giro davanti a tutti, pure ai compagni. Impatto costante e devastante. In 28´, 5/11, 0/1, 18 rimbalzi (10 in attacco).
PODESTA´ 5.5. Tremolante in attacco, intimidito da Jamison, ma roccia nella svolta. In 28´, 4/9.
PELUSSI 6. Primo lungo ad uscire dalle rotazioni, qualche sbavatura. In 14´, 2/2.
BONI 5. Baccaglia tanto, non trova la striscia che lo salverebbe, solo recuperini e rimbalzini utili nel finale. In 14´, 0/1, 0/3.
GIOVACCHINI 6. Tosto dietro. In 14´, 0/1 da tre.
CASOLI sv. 4 marginali minuti.


17-05-2005 - da "virtus.it"

Semifinale play-off gara-2: Virtus-Scafati 78-75

Semifinale play-off gara-2 Virtus Bologna - Scafati 78-75 - Tabellini: Brewer 23, Davison 16, Guyton 13, Podesta' 10, Pelussi 6, Flamini 5, Boni 3, Giovacchini 1, Casoli 1, Maestrello.

Darryl Wilson apre le danze in gara 2, ma la Virtus reagisce immediatamente come nella prima partita: 7-0 con due schiacciate di Davison dopo 2'20". Bennett commette anche 2 falli, e Consolini spedisce sul parquet Pelussi; Wilson inizia a carburare e piazza due bombe che avviano il parziale di Scafati: 9 punti filati mentre la Virtus sta a guardare, sbloccandosi solo a 1'40" con una tripla provvidenziale di Guyton per il 14-18. Sul -6 la Virtus va in lunetta 6 volte, ma realizza solo la metà dei tentativi, e torna solo a -3: ultima azione per Masper che realizza il 17-22, ma c'è il tempo anche per un tecnico a Boni, con Stanic a realizzare dalla lunetta il 17-24 in avvio di secondo quarto. Wilson spara la sua terza tripla, e Scafati arriva a +9, mentre la Virtus continua a sparare a salve dalla lunetta, ritrovandosi all'11' con un eloquente 7/14 . Brewer e compagni si rifanno sotto sul 23-27 , ma sotto canestro Scafati fa il bello e cattivo tempo, non solo con Jamison ma anche con Amoroso, autore dei due cesti che lanciano a +11 gli ospiti a 3'30" dall'intervallo. Pelussi si fa carico della marcatura di Jamison e di un paio di cesti rivitalizzanti, ma Jamison sembra impossibile da arginare e commette il terzo fallo. A 45" Brewer mette la bomba del -5, e Podestà l'ultimo libero, quello del -4 di metà gara, 40-44.
La Caffè Maxim che torna in campo ha il fuoco negli occhi, e lo tramuta in un 7-2 che la riporta in vantaggio dopo 120 secondi, con tripla centrale di Guyton. Il break esalta la Virtus e Guyton, autore di 9 dei 15 punti (a 3) che fanno esaltare il PalaMalaguti e che stampano sul tabellone il +8 al 25'. Stanic sblocca i suoi con due liberi, mentre Consolini, vedendo i suoi in ambasce, ricorre al timeout, dopo 2' di digiuno offensivo. In una fase molto delicata del match, sono Brewer e Stanic a prendere per mano le rispettive squadre: Corey spinge i suoi al nuovo +8 a 1'10", il numero 11 gialloblù e Robinson ricuciono nel finale del tempo, fino al 60-56.
L'ultimo quarto si preannuncia durissimo fin dalle prime battute, quando Podestà commette il quarto fallo e Jamison continua a far danni sotto le plance. Brewer si infortuna al ginocchio al 32' e lascia il campo. Flamini e Davison imbastiscono un 5-0 a metà ultimo parziale, poi è lo stesso Simone a segnare un cesto importantissimo, quello del 70-61 a 4'dal termine. Guyton in contropiede sigla il massimo vantaggio, +11, e Gramenzi ricorre al timeout per arginare la fuga virtussina. Anche Pelussi raggiunge Podestà in panchina con 5 falli, con la Virtus avanti di 12 a 3'20" dalla fine. Il finale è comunque un thriller, grazie ad un 6-0 targato Stanic e Jamison, che a 1'30" tiene i campani ancora in partita, sul 74-68. Boni perde palla a 1'20 e commette il quinto fallo su Wilson, che non fallisce dalla lunetta: 74-70 a 70" dal termine. Jamison realizza l'incredibile -2 a 40", ma stende Brewer a 22": Corey fa ½. Stanic dall'altra parte lo imita, e il rimbalzo è di Davison: apertura per Brewer e fallo di Amoroso a 11". Due su due, ma dall'altra parte cesto di Jamison più fallo subito: l'americano sbaglia il libero appositamente, ma la carambola è di Davison, che va in lunetta a 1 secondo dalla fine: ½ e finisce 78-75 per la Virtus, che fa sua anche gara 2, e sul 2-0 andrà venerdì a Scafati.

Le parole di Giordano Consolini: "Che la partita di questa sera sarebbe stata diversa l'avevamo detto e ci abbiamo azzeccato: oggi è stata una vera gara da playoff, più dura rispetto alla prima; per fortuna alla fine siamo riusciti a portarla a casa. I miei ragazzi sono stati bravi a limitare i danni nel secondo quarto e fenomenali nel terzo quando sono riusciti a riprendere in mano la partita; poi però non sono riusciti a chiuderla definitivamente. Alla fine abbiamo gestito in maniera positiva i possessi determinanti e abbiamo vinto. Rispetto a gara uno non sono riuscito a far ruotare i miei giocatori come avrei voluto e per questo siamo arrivati alla fine un po' stanchi. In ogni caso la squadra non si è mai tirata indietro, abbiamo limitato il loro contropiede; abbiamo subito ancora un po' a rimbalzo nel primo tempo, siamo andati meglio nella ripresa; abbiamo recuperato molti palloni (23) ma allo stesso tempo ne abbiamo persi un po' troppi (21). Bennet questa sera ha fatto un lavoro straordinario, fondamentale; lasciatemi però spendere una parola in più per Simone che sta giocando con una caviglia malconcia ma che non si tira mai indietro: anche questa sera è stato importantissimo nel momento in cui siamo arrivati al +10. Siamo 2-0, ma abbiamo giocato due gare a Bologna; ora ci aspettano due trasferte, faremo di tutto per vincere già venerdì sera."


16-05-2005 - da "La Repubblica"

Virtus, il segno del comando

di F. Forni

Tanta Virtus su Scafati alla prima, domata con i ferri del mestiere: difesa, organizzazione e mani calde al punto giusto. L´abbuffata c´è stata, anche se in un certo momento pareva riaperta (63-50 al 30´). Roba virtuale, il dominio non è mai stato messo seriamente in discussione, in un secondo tempo gestito con giudizio e forza.
Lo strattone buono era arrivato parecchio prima, con un tonante 17-2 negli ultimi 4´ del secondo quarto: da 32 pari al 49-34, vidimato da triple, balzi e tutto il resto. Difesa forte e palla che viaggia veloce davanti: fondamenti essenziali, che quando va bene sembrano elementari, brava la Virtus a renderli tali e a chiudere lì. Annichilita la trimurti campana, con il solo Wilson capace di trovarsi ossigeno (e sempre da solo), ottimi gli steccati di Podestà e degli altri intorno a Jamison, ed in più il solito Davison sopra le righe di questi play-off, l´autentico fattore aggiunto (come il Boni bomber istantaneo dalla panca) di un attacco che ha tratto linfa dalla robustezza della Maginot. Questa, dopo i 21 concessi nei primi 10´, ne ha lasciati 38 in 30´, con un 10/47 dal campo. Numeri da giocare su qualche ruota, ma assolutamente non frutto del caso. Anche se il rosa attuale andrà poi diluito col prevedibile ritorno di orgoglio dell´Eurorida.
Difficilmente capiterà che un buon elemento come Robinson abbia un´altra serata orrida (0/13, record mondiale negativo), e che Scafati tiri i remi in barca per tutto il secondo tempo, viaggiando ai margini. Solo due punti nei primi 7´ del terzo quarto, con la bandiera bianca che sventolava da un pezzo, anche se qualcosa Masper ha provato a cucire. Ma Scafati era ormai slabbrata, con anima e cuore tutti rivolti a Gara 2, già domani sera.
Consolini ha offerto le piacevoli ovvietà di quando si vince. «Un ottimo inizio di serie, a parte un primo quarto troppo permissivo in difesa. Poi non gli abbiamo più lasciato fare tanto e tutti, nella ripresa, hanno dato un bel contributo».
Sinfonia di trombette alla presentazione, omaggio storico al Castelmaggiore di Tudini, bandiere al vento, ma Scafati, ligia al suo ruolo di pariclasse non s´è fatta stordire in fretta. Roba leggera il 7-2 iniziale della Virtus, che s´è trovata subito a dover mangiare un po´ di polvere (parziale di 0-9) e a tremare sulle giocate di Masper, faccia nota e bomber a sorpresa del primo quarto con 8 punti. Si andava a strappi, non un gran basket e tutte e due a balbettare, poi Boni ha provato a dare una scossa (Gramenzi ha fatto la box and one dedicata solo a lui), a braccetto con Pelussi, bravi fino al 21-17, poi rimediato dalle giocate di Wilson.
Poco da festeggiare per la parità sofferta dopo 10´, ma nulla da temere, perché le difese bianconere hanno sempre funzionato egregiamente e quando la Virtus ha impugnato il winchester con 6 triple (su 9) nel secondo quarto, lasciando luce solo a Wilson ed agli altri palle perse e pali, è venuta fuori la maggior offerta di prodotto bianconero, aperta dalle triple siderali di Guyton e poi da tutto il coro, con Boni (44-32), Davison in velocità e anche il primo gol di Brewer (47-34) dopo 5 stecche. Un tap-in alla sirena di Bennet chiudeva lo stordente parzialone già descritto. Manine felici e precise, ma anche una discreta opposizione a rimbalzo e soprattutto solo un 10/30 concesso, di cui appena 5 tiri alla temuta ruspa Jamison, sempre ben accerchiata. Tutta merce buona, che ha reso moltissimo.
Domani, sempre a Casalecchio (ore 20.30), probabilmente la musica sarà diversa, lo spartito buono però sarà sempre utile. Gioverà tenerlo bene a mente.


15-05-2005 - da "virtus.it"

Semifinale play-off gara-1: Virtus-Scafati 85-59

Semifinale play-off gara-1: Virtus Bologna - Scafati 85-59 - Tabellini: Davison 21, Boni 15, Pelussi 14, Brewer 12, Guyton 11, Flamini 6, Podesta' 4, Maestrello 2, Giovacchini, Casoli.

Quintetto Virtus con i tre Usa, Flamini e Podestà: Gramenzi risponde con Stanic, Wilson, Robinson, Jamison e Masper. Partenza fulminea dei bianconeri, che dopo 2' si ritrovano sul 7-2 con 4 di Davison e tripla di Flamini. La grinta di Masper e Wilson rilanciano in fretta Scafati, che risponde con un 9-0 e passa a condurre a metà del primo quarto. Podestà subisce la fisicità di Jamison, sia in fase offensiva che difensiva, ma la Virtus tiene il contatto grazie anche ai punti della panchina: 5 filati di Boni e 4 di Pelussi, scrivono il +4 casalingo all'9', ma ad impattare nuovamente ci pensa la premiata ditta Robinson-Masper. Davison e Guyton si accendono nella prima parte del secondo parziale, e la Virtus allunga fino al massimo vantaggio, 32-25 con due triple siderali di Guyton, al 14'. Qualche scelta opinabile della Caffé Maxim in fase offensiva consente a Scafati di rientrare in neanche due minuti, con 5 filati di Wilson che impatta a quota 32-32 al 16'. La Virtus risponde con moneta ancor più sonante, rispolverando le armi classiche: difesa che non fa vedere il canestro agli avversari, penetrazioni e triple: 12-0 in 2'30", Scafati che segna solo dalla lunetta, e Davison che sigilla il +15 sulla sirena. All'intervallo, 49-34 con 15 di Bennett e 11 di Aj Guyton, ma anche con Boni e Brewer a quota 8. E'ancora Davison a inaugurare la ripresa, con il cesto del +17: poi, si smette di segnare, e il primo canestro di Scafati arriva dopo 4'40", con Amoroso. Boni firma il +20 al 26', sul 56-36, ma Scafati ha le energie per provarci ancora raddrizzando un quarto in cui aveva segnato pochissimo: 5 punti di Masper e 2 liberi di Wilson firmano il minibreak di 7-0 che vale il -13 per i campani al 30'. Ancora una volta, la Virtus si comporta in maniera speculare rispetto agli avversari, piazzando un controbreak di 11-0 in avvio di ultimo quarto, che rispedisce a -24 i gialloblù in tre minuti, e che chiude di fatto gara 1. Il massimo vantaggio è il + 28 a 1'40" dalla sirena: finisce 83-59, e si torna in campo al PalaMalaguti martedì alle 20.30, per gara 2.

Le parole di Consolini: "Sicuramente è stato un buon inizio di serie; abbiamo giocato una buona gara sia in attacco che in difesa anche se abbiamo fatto un po' di fatica all'inizio a prendere in mano la partita quando abbiamo concesso troppi rimbalzi in attacco e troppi contropiedi facili. Poi ci siamo sciolti e siamo riusciti a vincere questa partita. In attacco abbiamo avuto una buona distribuzione di punti; abbiamo mosso bene la palla e siamo riusciti ad avere dei tiri comodi; inoltre siamo anche riusciti a dare con efficacia la palla ai lunghi anche se abbiamo avuto più opportunità di tiro dalle guardie. Siamo stati bravi a mettere pressione sui loro esterni; abbiamo alternato quintetti alti e bassi, usando anche Flamini da numero 4, ottenendo sempre buone cose. Credo che questa sera sia Podestà che Pelussi abbiano giocato una grande partita: Samuele ha limitato Jamison e ha chiuso benissimo tutte le linee di penetrazione; Andres è stato una presenza determinante in tutti i quintetti che hanno scavato il break. Anche Brewer, che pure non è ancora al massimo della condizione, è stato molto importante. Comunque questa è solo gara 1; ora bisogna azzerare tutto e concentrarsi sulla gara di martedì."


10-05-2005 - da "La Repubblica"

Boni: "Scafati forte, Virtus meglio"

di F. Forni

Sotto con Scafati, dopo le ruggini di Caserta, fortunatamente esaurite al termine della conferenza stampa di Gara 4. Il dopopartita del PalaMaggiò è stato tranquillo e, scesa dal pullman a Bologna alle sette di mattina, la Virtus s´è goduta il lunedì di riposo.
Qualcosa di troppo è scappato domenica sera al pubblico campano, come s´è chiaramente visto in tv, ma anche su quello è meglio sorvolare, come afferma il protagonista (ed oggetto) diretto. Mario Boni, in relax a Montecatini, ieri era sereno. «Il clima caldo non è una novità per me. Cos´è successo? Gli sputi su di me li avete visti, a un certo punto mi sono girato e ho fatto buh!, e in dieci hanno preso paura e sono tornati indietro. Così m´hanno fischiato un tecnico, non proprio giusto. Di punizioni dagli arbitri ne ho prese tante in carriera, questa è arrivata nel secondo quarto e non ha stravolto la gara, ma giustamente Consolini m´ha detto di non cascarci più».
Incomprensioni a parte, Boni al PalaMaggiò è stato tutt´altro che furente sul tabellino, come lo fu qui in Gara 2. «Certo, ma soprattutto nella seconda non ce n´è stato bisogno. Ho preso 3 tiri e fatto 5 recuperi, quando contava i palloni importanti sono arrivati nelle mani giuste, quelle di Guyton. Lui è la punta, io sono come quelle pezze per i tavoli: se tutto è in equilibrio non servo, altrimenti so bene cosa devo fare».
Con Scafati servirà più birra da parte di tutti. «Sono i più forti insieme a noi: una bella squadra, l´hanno dimostrato. Una semifinale come si deve, io credo che la Virtus abbia qualcosa in più, oltre al fattore campo. Abbiamo la forza per passare, anche se è caldamente consigliabile cominciare subito con un bel 2-0, tanto per mettere in chiaro le cose».
Virtus-Scafati sarà un duello quasi inedito, data la lontananza dei precedenti e soprattutto le variazioni d´assetto, soprattutto dei bianconeri. Il bilancio sarebbe 2-1 per il Caffè Maxim, che però ha ceduto l´ultima (79-81), il 5 febbraio nella Final Four di LegaDue al PalaDozza, patendo parecchio Jamison (21, 8/9, 9 rimbalzi), centrone di peso che sta facendo bene anche in questi play-off.
In campionato la Vu ha sempre vinto: largo a Scafati (79-65), in quella che pareva la prova generale di dominio del campionato, e rischiando la beffa con Amoroso a Casalecchio (65-63). Ma si era, rispettivamente, a metà ottobre e metà gennaio. Ovvero anni luce lontani dagli assetti attuali: niente Boni e Giovacchini, allora c´era Parente, poi tanta altra roba è cambiata e lo scontro frontale di adesso non è così prevedibile, se non per l´evidenza della forza delle due contendenti, uniche ad evitare la bellissima. Scafati con più autorità, espugnando la tiepida Rimini al primo colpo, la Virtus con un passo in più, dovendo affrontare ben altra arena e soffrendo i bomber avversari, probabilmente più assatanati di quelli di papà Becirovic, già sazi della stagione.
Resta tutto da verificare, ma la buona nuova per Consolini è l´impennata di Davison, quello che davvero nei play-off ha cambiato marcia, portando numeri da vera prima punta, non dal perimetro: vicino a canestro, 18.5 punti e 9.3 rimbalzi, il 61% dal campo e 7 liberi a sera. Bennett è diventato un fattore offensivo, le raffiche dai 6.25 non sono più la soluzione prevalente. Starà ora a Brewer calmare i bollenti spiriti e usare la leadership per sfruttare meglio il potenziale di un attacco che ha molti margini.


09-05-2005 - da "La Repubblica"

Virtus, un passo verso la A

di F. Forni

Stavolta la Virtus ha fatto la partita per un bel pezzo e ha chiuso i conti, col brividone. Sbuffando parecchio, ma quadrando il cerchio con un quarto finale di buona difesa, e frecce avvelenate di Guyton, e spallate di Pelussi e Podestà, fino all´81-75 a 3´30´´, con la Pepsi alle corde. Apparentemente, perché avrebbe ancora avuto il tiro del pareggio per due volte, sempre con Colson: a 2´ e soprattutto sulla sirena. Da dieci metri, primo ferro, e sul supplementare è meglio per pudore non fare nessuna ipotesi. Ma lì i regali li aveva fatti Bologna ciccando dalla lunetta, con un 3/6 all´ultimo giro di Brewer ed un Davison fin lì tostissimo. Solo tre liberi sono stati pochi ed hanno messo in mostra le pecche di un gruppo che ha tanta sostanza, però deve ancora trovare il bandolo nei momenti tosti.
Stavolta è andata, non mancando la lena, ma va tenuto conto degli uomini contati per Marcelletti, che ha trovato cesti solo dal quintetto. Bissato ancora il 9/28 di venerdì dall´arco, con Boni stoppato dai falli: la difesa e i rimbalzi hanno detto bene e sono bastati. Con Scafati servirà aggiungere altro. Tremori fortissimi nel terzo quarto, beffardamente proprio dopo aver raggiunto il proprio Everest (48-38, Podestà al 22´) e poi incassando di tutto, sballottati da 21 punti e 6 triple (Colson 3, un paio dal Golfo di Napoli) e un 2-18. Uno stordente -6 è stato rimediato da Davison e la bomba del pareggio a fine quarto l´ha lanciata Guyton. L´ultimo quarto è stato il più solido, risalendo anche da un -5 (Mack: 73-68 a 7´), e sfruttando appieno, con 5 punti di Aj, un tecnico dubbio inflitto a Colson (75-73, sorpasso Vu).
Anche stavolta Palamaggiò caldo, però non esaurito, con una curva abitata solo dai cinque virtussini che si sono sciroppati la galoppata sull´A1. Partenza differente rispetto alla barca di venerdì, con Flamini ombra di Colson (costretto anche a tre falli dopo 5´) e finalmente in confidenza con l´anello. Ma Powell e Mack sono stati subito difficili da addomesticare. Virtus attenta e capace di tenere l´onda (14-12 al 6´), memore delle pacchianate difensive di Gara 3. Caserta non ha mollato, continuando a fare dispetti, ma Giovacchini ci ha messo una pezza, e Marione un´altra per l´8-0 del 32-26 dopo 12´. Buone sensazioni, gelate sul +8 da un tecnico preso da Boni per un´errata interpretazione dei due fischietti. Stava facendo la rimessa dopo un tecnico dato ai casertani, alle spalle 3-4 tomi lo sputacchiavano, lui s´è girato e finto una gomitata al pubblico. Tecnico a lui. Bolgia nell´impianto, ma ghiaccio bianconero, finalmente col primo cesto di AJ dopo 17´45´´ per il 42-31, poi rabberciato dal solito duo di Marcelletti (Mack meno vispo del solito) prima della pausa. Non male, ma poteva andare meglio dato il dominio a rimbalzo (20-11 nel parziale). Da sudare ce ne sarebbe stato comunque e ce ne sarà con Scafati, a partire da domenica.
Alla fine, in sala stampa, l´elettricità scorreva a fiumi. Gente che se la prendeva con Consolini e Sabatini per le dichiarazioni di ieri, gente che inveiva su Boni, Consolini che ribatteva alle accuse di aver poi incassato il bottino, dagli arbitri, dopo le lamentale. «Di arbitri non parlo, invece ribadisco che il clima fomentato prima di Gara 3 non era ammissibile». Su Boni. «L´ho già sgridato io per quel che ha fatto, davvero dannoso per tutti. E ora, se si può parlar di basket, dico che Caserta è stata splendidamente all´altezza, in una serie bella, con partite accese, più qui che da noi. Stasera abbiamo giocato in controllo, ai loro slanci abbiamo opposto intelligenza, pensando di più e gestendo meglio soprattutto il finale. Ma per andare avanti dobbiamo crescere ancora».

LE PAGELLE
BREWER 5.5. Energia a pacchi, lucidità parecchio meno. Troppe sassate dall´arco. Gioca, non bene, da guardia, non da regista. Poca roba nel secondo tempo: e alla fine creano brividi pure alcuni liberi sbagliati. In 33´, 1/2, 2/8, 7 rimbalzi, 4 perse.
GUYTON 7. Freno a mano per un bel pezzo, poi ne spara 17 in 11´. Quelli che fanno tenere la rotta buona. A parte i 5 punti dell´azione-sorpasso sul tecnico di Colson. In 39´, 0/4, 4/8, 10/11, 4 recuperi.
FLAMINI 6. Sicuro davanti e dietro, all´inizio, in calando dopo. In 16´, 1/2, 2/4, 3 rimbalzi.
DAVISON 7. Caserta non lo digerisce e lui si fa vedere spesso. Il migliore nella serie con AJ, ma più costante Bennett. In 30´, 8/13, 9 rimbalzi, 4 perse.
PODESTA´ 6.5. Tosto e reattivo su palloni importanti, esce sul più bello per falli. In 20´, 5/7, 8 rimbalzi.
GIOVACCHINI 6. Subito col radar buono, davanti e dietro, poi la mano torrida di Colson gli toglie la bussola. In 15´, 1/3 da 3.
BONI 6. Una bella tripla, sempre a tutto gas, pure troppo: guai sui falli, dopo la storiaccia sulla rimessa a metà campo che in pratica lo mette ko. In 16´, 1/3 da 3, 5 recuperi.
PELUSSI 6.5. Il pieno di vita nel primo tempo e anche dopo si danna, provando a toccare tutto, palloni e anche braccia. In 16´, 3 rimbalzi.
CASOLI 5. Ancora drammatico, appena entra ne combine di tutte: pali da fuori, perse e altro. Poi si riassesta un poco, ma non abbastanza. In 16´, 1/2, 0/2, 3 rimbalzi.


08-05-2005 - da "virtus.it"

Quarti di finale play-off gara-4: Caserta-Virtus 81-84

Quarti di finale play-off gara-4: Caserta-Virtus Bologna 81-84 - Tabellini: Guyton 22, Davison 21, Brewer 14, Podesta' 11, Flamini 8, Giovacchini 3, Boni 3, Casoli 2, Pelussi, Maestrello ne.

Giordano Consolini schiera il solito quintetto iniziale: l'avvio è contrassegnato da due falli offensivi, da una parte e dall'altra. Flamini inaugura con un'entrata gara 4, che si presenta subito equilibrata. Powell subito molto vispo (6 punti), mentre dall'altra parte è Brewer a tener banco, con 7 punti nei primi 7' minuti. Bologna passa a zona, arriva a +3 sul 24-21, ma la difesa non sortisce gli effetti sperati e Ghiacci la punisce con la tripla del 26-24 al 10'.
La Caffè Maxim blinda il canestro e Caserta non segna per 3'20", nei quali Davison, Giovacchini e Boni firmano l'8-0 che costituisce il primo break significativo del match, 26-32 a 6'40"dal riposo. Consolini mette dentro Pelussi e la difesa sale ulteriormente di tono: Colson prova a riavvicinare i suoi, ma Brewer e Guyton rispondono con un 5-0 che regala il massimo vantaggio alle Vu nere sul 41-32 a 2'20". Due liberi di Ghiacci e un'altra bomba di Colson consentono a Caserta di non perdere il contatto e di chiudere 38-43 a metà gara, anche se Marcelletti ha tutti e tre gli Usa gravati di tre falli.
Rientrata dagli spogliatoi, la Virtus piazza un altro break di 5-0, e vola a +10. Gamal e Mack replicano dalla distanza, poi entra on fire Sean Colson, che spara due triple siderali inframezzate da una di Mack: è 15-0 Pepsi e 56-50 interno al 27', con la Virtus in pericolosa astinenza per oltre 3'. Aj Guyton smuove le acque torbide con un buon finale di terzo quarto, 7 punti negli ultimi 120 secondi, e la Caffè Maxim ritrova il pari a quota 63 al 30'. Caserta torna a +4 dopo 2' dell'ultimo quarto, ma Guyton e Davison replicano per il nuovo sorpasso Virtus in nemmeno 40". Mack sfodera altri 6 punti in fila, ma la Virtus reagisce allo strappo con un altro parziale importante, il 7-0 che riporta sul +2 la squadra di Consolini. Podestà segna il +5 a 4'20" prima di uscire, assieme a Mario Boni, per 5 falli.
La palla inizia a pesare: errori dal campo e dalla lunetta, fino al +4 siglato con il libero di Brewer a 1'50". La girandola dei ferri continua: Pelussi ruba il possesso che a 42" potrebbe rivelarsi decisivo, ma Brewer sfonda su Ghiacci. Lo stesso Corey infila un libero su 2 e a 10" la Virtus ha 5 punti di vantaggio: Mack spara una tripla dall'altra parte, e con 4 secondi da giocare il punteggio è 81-83. Davison dalla lunetta infila un solo libero, ma la partita è in cassaforte: 81-84, 3-1 per le Vu nere, che approdano così in semifinale contro l'Eurorida Scafati. Gara 1 al PalaMalaguti domenica prossima, 15 maggio.


07-05-2005 - da "La Repubblica"

La Virtus non ha difesa, Caserta allunga la storia

di F. Forni

Crollano i nervi della Virtus all´ultimo giro e grida la Juve, meritando Gara 4. Onore a una squadra che ha vinto anche con Capuano e Costantino, camei importanti dopo che Marcelletti, a lungo, s´era affidato solo ai titolari. Demeriti bianconeri, incassato, dopo l´81-79 da tre di Boni a 7´20´´, uno 0-10 tremendo (7 Mack e tripla di Capuano), prima di reagire ancora, per tornare, sempre con Supermario da tre, sul 90-93 a 2´14´´. Palla in mano e palo di Guyton, poi sull´assalto decisivo errore di Boni e fallaccio di Brewer su Ghiacci, lanciato a canestro. Fuori il play, girandola di liberi e mattanza finale, unendoci pure il tecnico per proteste a Davison, che applaudiva gli arbitri.
Una pessima chiusura, dopo 40´ discreti ma non sufficienti per uscire bene: e infatti si dovrà tornare. Anzi, restare qui, domani stesso. Consolini dice: «Caserta ce l´aspettavamo viva, noi siamo partiti leggeri, concedendo contropiedi. Quando l´abbiamo avuta in mano, abbiamo regalato falli. Facciamo tesoro degli svarioni commessi. Per il resto non voglio parlare d´altro. Vorrei che si smettesse di chiedere qualche cosa, prima e dopo. Le partite devono essere in campo».
Il coach si riferisce alle richieste di «rispetto» (eufemismo), partite nei giorni scorsi dalla Campania. Però sul parquet, avendo subito un Mack devastante (9/13) ed un Ghiacci animalesco (6/6, 4 recuperi) ci sarebbe stato molto di più da mettere, o da togliere agli altri. I 34 punti incassati nel primo quarto, concedendo il 71%, sono da punizione corporale, di gruppo, nessuno escluso. Nessuno può negare il talento della Pepsi e proprio per questo non bisognava lasciarsi sorprendere. E invece no. Latte versato all´inizio, fino al -17: peccato perché poi la Virtus s´era presentata con una bella rincorsa, sorpassando nel terzo quarto (57-56 al 23´, Davison), poi rimessa sotto, ed ancora in gara con le triple di Guyton e Boni. La magagna è stata perdere il ritmo in un Palamaggiò non a pieno regime, ma caldo come da pronostico.
I patemi sono arrivati ai primi assaggi del match, con Colson (poi tenuto a 5/21) a mettere in croce Brewer con 5 punti e a siglare un 3-9 che dopo solo 2´ ha costretto Consolini al primo timeout. Lì è nato l´unico vantaggio della partita (10-9), ma un buon Davison dalla media, 10 in 8´, non è bastato per arginare le voragini aperte dietro da una difesa distratta, senza sussulti, prima a uomo e poi a zona. Ci hanno pasteggiato tutti i titolari di Marcelletti, affondando con facilità irrisoria e passando all´incasso con Ghiacci (12 e 5/5) e gli altri. Imbarazzante Bologna, frizzante Caserta, un po´ il contrario di quello che doveva accadere, ma la Virtus ha imbarcato acqua da tutte le parti: 23-38 all´11´.
E´ andata avanti così per un pezzo: non sono servite le sfuriate (a vuoto) di Boni o le maniere pesanti di Pelussi per ritrovare un passo decente. A forza di provare, una bottarella di vita l´ha data Giovacchini, energico su Colson e autore della prima reazione (8-0, 42-51) e della tripla che ha acceso una lucina (47-53) all´intervallo. Troppa roba concessa e la birra spesa a recuperare avrebbero poi fatto mancare a qualcuno l´ossigeno al cervello. Altro match-point domani sera al Palamaggiò, ma con animi ben diversi, da entrambe le parti. Intanto, Scafati è già passata e aspetta.


06-05-2005 - da "virtus.it"

Quarti di finale play-off gara-3: Caserta-Virtus 105-92

Quarti di finale play-off gara-3: Caserta-Virtus Bologna 105-92 - Tabellini: Davison 26, Guyton 17, Brewer 13, Boni 12, Podesta' 9, Giovacchini 7, Casoli 5, Pelussi 2, Flamini 1, Maestrello ne.

Quintetto Virtus formato dai tre americani più Podestà e Flamini. Colson apre la contesa con 5 punti in un minuto, e ispira subito il 9-3 che costringe subito Consolini al timeout. Uscita dalla panchina, la Virtus si affida a Davison, che dirige il 7-0 che porta avanti la Caffè Maxim per la prima volta dopo 3'30". Caserta però non si disunisce e inizia anzi a macinare con gli altri elementi del quintetto, da Ghiacci a Mack, a Powell: il break è pesante, 17-6, e la Virtus rimane indietro di 10 lunghezze. La salita si fa più dura col passare dei minuti: la Virtus subisce 34 punti alla prima sirena, realizzandone 21, dieci dei quali sono di Davison.
Non va meglio l'avvio del secondo quarto: Colson torna a segnare dopo la sfuriata iniziale, qualcosa fa Aj Guyton, ma la bomba di Houssam Gamal al 14' scava un solco di 17 punti. Bennett Davison ha un minuto di esaltazione e fa rivedere la luce alla Virtus, sotto di 11, ma la difesa bianconera non è registrata e si torna rapidamente a -17 a 3' dall'intervallo. Negli ultimi 180", però, la vena offensiva della Pepsi si esaurisce, e Giovacchini si prende la squadra sulle spalle, realizzando 7 dei 10 punti (a 2) che permettono alle Vu nere di andare al riposo sotto di soli 6 punti.
Rientrata dagli spogliatoi, la Virtus dimostra di esserci con un 5-0 che la riporta a -1: il sorpasso è sul 56-57, poi Caserta riprende le redini grazie anche a un tecnico a Corey Brewer, e ritrova anche un buon margine, 67-61 al 26'. Colson inventa un paio di giocate di altissimo livello, tra cui una bomba al 24": ma proprio dalla lunga distanza Boni e Guyton trovano le due triple del -1 nell'ultimo minuto del terzo parziale.
L'ultimo quarto si apre con il quinto fallo di Powell: con Foiera infortunato, Marcelletti mette in campo Capuano. La Virtus va avanti di due con la tripla di Mario Boni a 7'20", ma Monty Mack si accende e segna 2 triple e due liberi che, a 5' dalla fine, fanno registrare un nuovo margine importante per i campani, 89-81. La Virtus non segna più, Brewer commette due falli in un minuto, e Caserta può gestire i minuti finali con un vantaggio abbastanza rassicurante a 3'30" dalla fine, 91-82. La Virtus rientra ancora sul -3 a 2', ma fallisce gli attacchi decisivi. Un tecnico a Brewer e un tecnico a Davison regalano 4 liberi più palla e quindi partita a Caserta. Il bottino si ingrossa con i falli sistematici, e finisce 105-92. Si va a gara 4, domenica alle 18.15


01-05-2005 - da "virtus.it"

Quarti di finale play-off gara-2: Virtus-Caserta 95-75

Quarti di finale play-off gara-2: Virtus Bologna-Caserta 95-75 - Tabellini: Boni 28, Guyton 18, Davison 16, Podesta' 9, Pelussi 6, Giovacchini 6, Brewer 4, Flamini 3, Maestrello 3, Casoli 2.

In quintetto torna Simone Flamini, assieme ai tre mori e a Podestà. Foiera segna i primi due punti di gara 2, ma in 2'30" commette anche 3 falli: è con i liberi che la Virtus resta a contatto di una Caserta più spavalda rispetto a venerdì. Colson e Mack appaiono subito ispirati, ma la pericolosità offensiva dei bianconeri si traduce in un 9/12 dalla lunetta in 5'30", che tengono avanti la Virtus sul 13-12. Nel primo quarto, è l'ultimo vantaggio casalingo: il trio Usa della Pepsi confeziona un 11-3 che costringe al time out Consolini sul 16-23 all'8'. Il primo quarto termina 18-24, con la Virtus a 0/7 da tre, ma con Caserta ha tre uomini gravati di 3 falli, Foiera, Gamal e Monty Mack. La prima bomba di Guyton riporta le Vu nere a -3, ma subito arriva la tegola del terzo fallo di Brewer. Caserta torna a +4 a metà tempo, ma viene subito riagganciata con un 4-0 firmato Mario Boni, che è anche autore della bomba del nuovo sorpasso, 36-33, con un break di 7-0 tutto di SuperMario. Caserta approfitta di un tecnico a Davison per ristabilire la parità a 2'dall'intervallo. L'equilibrio non si spezza fino all'ultimo possesso, che culmina nella bomba di Colson (22 punti) che fissa il punteggio sul 40-43 al 20'. Dopo la sosta negli spogliatoi, la Virtus beneficia quasi subito dell'uscita dalla contesa di Josh Powell, al suo quinto fallo al 22'. Intanto, si esalta Mario Boni, autore di 10 punti nei primi 4' e trascinatore nel break di 14-6 che dà 5 punti di vantaggio alla Caffè Maxim, sul 54-49. Colson continua a dispensare canestri difficili, ma Davison e soci danno l'impressione di poter aumentare il divario. L'ultimo contatto è il 54-51 al 25', poi la precisione virtussina dalla lunetta propizia l'allungo: 11-2 nei minuti finali del quarto, e si arriva al 30' sul 65-53, con Mario Boni a quota 24. L'ultimo quarto inizia con un 4-0 che atterra definitivamente Caserta. A 6' dalla sirena esce per falli anche Colson, e la Virtus può controllare agevolmente, fino al +20, 82-62, al 36'. Un paio di lampi di Ghiacci precedono il gioco da 4 di Mario Boni, bomba pià fallo: Consolini gli concede la passerella a 120 secondi dalla fine, con un tabellino che recita 28 + 8. Finisce 95-75, e venerdì si gioca gara 3 a Caserta.

Le parole di Giordano Consolini: "E' stata una partita diversa da gara 1 di venerdì, ma questo era preventivabile; è stata una gara più nervosa. Caserta è stata brava a rimescolare le carte e all'inizio abbiamo fatto un po' fatica ad imporre il nostro gioco; siamo stati penalizzati dai falli prematuri dei nostri uomini più importanti, in particolare Brewer, e abbiamo dovuto utilizzare la zona per arginare il loro attacco. Nel secondo tempo invece abbiamo difeso meglio e attaccato con più attenzione anche se a volte ci siamo lasciati prendere dalla voglia di chiudere la gara troppo presto. Siamo stati bravi a coinvolgere molto i nostri lunghi caricando così di falli gli avversari. Guardando le cifre poi si nota come abbiamo tirato peggio di venerdì, ma era ampiamente prevedibile; in generale però abbiamo tirato male da tre. Maestrello ha avuto meno spazio del previsto perché lo visto entrare in campo un po' molle e poi volevo dare un po' più di spazio a Flamini per reinserirlo al più presto. Adesso andiamo a Caserta; vedremo di fare del nostro meglio."

   

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