MAGGIO 2007

 

31-05-2007 - da "La Repubblica"

La Virtus ci prende gusto

di Walter Fuochi

La Virtus dei sogni, quella che accoppia cuore e testa, cervello e fegato, insomma l´intero atlante anatomico, denuda il pret-a-porter milanese, veramente poca roba. Passa ad Assago, azzanna il primo punto della semifinale scudetto e aspetterà ora, domenica sera, i rossi per gara 2. Li ha dominati, ieri, dal primo all´ultimo minuto: con una sola sosta, che poteva essere letale quando, sul +12 a 3´ dalla fine, ha smesso letteralmente di giocare. L´Armani le è arrivata a -2, pure con la palla in mano per ribaltarla,e pareva che tutto il palasport soffiasse nelle sue vele improvvisamente uscite da una tragica bonaccia. L´ultimo minuto, invece, è tornato a tingersi di bianco e nero, complice pure un fallo di Schultze, a metà campo, non si sa se più efferato od inutile. Di sicuro, visto dall´altra trincea, il match-ball: si stava +2 per la Virtus, Blizzard, che era stato divelto a metà campo dal cruccone folle, ha fatto 2/2 e, palla in mano a 23´´ dalla fine, era più di mezzo panettone. Ilievski s´è potuto perfino concedere uno 0/2, poi Garris ha sbagliato da tre (3/18 i rossi, orrore) e non c´è stato altro da segnarsi in agenda. Solo l´1-0 bolognese. Meritato, se ce n´è uno. Padrona per 39´ su 40´: per un solo minuto, anche contabilmente, Milano è stata avanti. 2-0, poi 22-20. Riga. Crolla Milano, confusa e infelice, passati 40´ a cercare la formula alchemica per mettere sotto quella Virtus che rinasceva sempre. Garris il migliore (per un tempo), tra i più orridi Watson e Bulleri, inespresso, più finte che colpi, Baby Gallinari.
La bella gente del Forum si mette comoda, Green fa gol dopo 5 secondi, direttamente dalla palla a due, ma di qui, per tutto il primo tempo, comanda la Virtus. Gioca meglio, tira meglio, ha più testa. E si fa pure inseguire, da Milano, non solo nel punteggio, ma pure nelle scelte tattiche: passivamente, adattandosi per l´ansia che scappino i treni. Mentre Markovski mette i cinque votati sul sito internet (e adesso ci raccontiamo "Cappuccetto rosso"), Djordjevic parte col quintettone: insieme Watson e Blair, e anche in tutti gli altri duelli ogni uomo in nero regala centimetri e chili al dirimpettaio in bianco. Così, sul 10-15, l´Olimpia rinuncia alla coppia d´omacci: mette Schultze da 4 e allora Zare s´abbassa ancor di più, prima con Drejer e poi con Vukcevic, nel ruolo. E Sale gli va dietro, con Gallo. Raccontata così, sembra roba da scacchiera, e invece è una gara che corre, pure troppo forte, sul pavimento. L´Armani parte con una serie agghiacciante di palle perse, la Virtus ha più mira, ma paga a rimbalzo, anche più del previsto: manco quelli all´altezza della virilità, acchiappa. Però in attacco è tre volte meglio, e quando Milano mette avanti il naso (20-18), la seconda frazione porta la scarica da tre: 5 triple, di 8 tentate, e la VidiVici è sempre lontana. Anche di 10 punti (42-32 al 18´), di 8 all´intervallo (Giovannoni dopo Schultze, dall´arco). Poi, non è solo sparatoria: in entrata ci sono varchi ignobili e prima Glyniadakis poi Crosariol fanno bottino da un centimetro. Insomma, quasi solo Virtus, alla pausa di metà, e se Milano è lì lo deve a 10 punti quasi filati di Garris. Non c´è traccia di Baby Gallo e ne sono di molto confuse di Bulleri.
Ripresa. Prodromos Nikolaidis, indicato dalla giuria telematica al posto di Petrovic (segue "Pinocchio") entra per meno di due minuti, in una Virtus meno fluida davanti e terrorizzata, dietro, da Blair. Milano si riaccosta più volte, ma non sorpassa mai, e anche una VidiVici che segna poco (8 punti in 7´) regge il vantaggio fra i denti: +2 all´ultimo pitstop. Ed eccoci qua, al giro della morte. Markovski insiste con Di Bella, più danni della grandine, Djordjevic non sa più a chi chieder punti, in una frazione che riparte dal ciapanò. Proprio DiBo però gli dà un +5, con l´Olimpia che aspetta 7´30´´ per il primo gol e scende sul -12, 61-73, visto anche un tecnico a Djordjevic. Un antisportivo a Vukcevic, su orrida persa di Best, costa 4 punti, e qui Milano ha la vampata che riapre tutto: -6 a 2´, Di Bella sfonda, Schultze segna, Green stoppa Best e poi vola di là a segnare il -2 (71-73 a 1´11´´, con un 10-0). O la Virtus ricomincia a giocare o è morta. Non ricomincia ed è viva. Sbaglia Ilievski, uno contro cinque, Gallo fa un tiro corto da tre a 33´, Schultze l´antisportivo più stupido del mondo, a 23´´. E´ quel che basta per svaligiarla.

LE PAGELLE di F. Forni
BEST 6.5. Garris punisce la sua pigrizia spesso. Infila qualche bel tiro, tra alti e bassi. Mette il più 12 della quasi sicurezza. In 30´ 3/6, 1/2, 4 perse, 2 assist.
BLIZZARD 6.5. Dentro e fuori continuo, anche per problemi di falli, non perde la bussola: infila i liberi della vittoria. In 22´ 1/1, 2/4, 3 rimbalzi.
DREJER 6.5. Comincia facendo pari e patta con Gallo in quello che all´inizio è il duello più brutto. Poi tiene botta, grande difesa.
GIOVANNONI 6.5. Gira al largo e colpisce, primo tempo da volpe. Meno dopo, ma è nel team che chiude. In 16´ 1/3, 2/3, 4 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Fisicamente è il più forte di tutti, con parecchi angoli ancora da smussare, ma senza lui Blair gode. In 13´ 2/2, 3 rimbalzi.
DI BELLA 6. Fuori fase, non crea e non distribuisce, tragico, prima di guidare il parziale Virtus. Dopo la redenzione, si spegne. In 18´ 2/6, 0/1, 2 recuperi, 2 perse.
ILIEVSKI 6. Perde la bussola anche lui qualche volta. Trova sentieri buoni in entrata. In 25´ 4/8, 0/2, 3 assist.
VUKCEVIC 6.5. Non perdona nel secondo quarto, mani di fata. Buone difese, anche da lungo mascherato. In 23´ 1/2, 2/4, 2 rimbalzi.
MICHELORI 6. Una minaccia latente con i suoi anticipi. Cementa la difesa e dà una grossa mano nel miglior momento bianconero. In 10´ 1/2, 1 recupero.
GLYNIADAKIS 6. E´ il primo che prende rimbalzi, anche se rimane sempre un po´ troppo soft, più portato ad allontanarsi che ad avvicinarsi. Alla fine guarda. In 15´ 2/5, 6 rimbalzi.


30-05-2007 - da "bolognabasket.it"

Semifinale play-off gara-1: Milano-Virtus 71-75

Semifinale play-off gara-1: Milano - Virtus Bologna 71 - 75 - Tabellini: Best 13, Blizzard 11, Vukcevic 10, Ilievski 9, Giovannoni 8, Drejer 7, Glyniadakis 7, Crosariol 4, Di Bella 4, Michelori, Gugliotta, Nikolaidis.

Chi l’avrebbe mai detto dopo la sofferta serie con Biella? La Virtus è venuta a Milano senza alcuna pressione, e con una grande partita difensiva ha espugnato il DatchForum, evidenziando i problemi della formazione di Sale Djordjevic, che è anche stato sfortunato, perdendo nel terzo quarto Massimo Bulleri. fin lì discreto.
E’ stata una partita molto intensa. I bianconeri hanno messo la freccia con un secondo quarto da 29 punti, e sono stati bravi a resistere all’assalto all’arma bianca biancorosso nel terzo quarto, per poi dare la stoccata nel periodo chiave. Milano è rimasta a secco per oltre 7 minuti, e la partita sembrava chiusa. Poi, sul +12 a 3’30, si è spenta la luce bianconera. L’Olimpia ha piazzato un 10-0 e ha avuto il tiro del pareggio, sbagliato da Gallinari. I liberi di Blizzard hanno poi chiuso la partita.
Singoli: per Milano bene soprattutto Kiwane Garris (16 e 21 di valutazione). Discreto anche Joe Blair (13+11), che nonostante alcuni errori marchiani è stato importante nel terzo quarto. Malino o malissimo gli altri. Per la Virtus una vittoria di squadra, i migliori realizzatori sono stati Best (13) e Blizzard (11), ma ottimo anche l’impatto – tra gli altri, di Glyniadakis (7+6).
Cronaca: al Forum 7000 spettatori e - come da sondaggio - Nikolaidis nei 12. Giocherà 1 minuto.
La Virtus parte col piede giusto, e con una gran difesa. Dopo 5' il parziale è 8-2 per i bianconeri, con ottimo impatto di Giovannoni. Milano però rientra rapidamente, affidandosi a Blair e Bulleri. Un gioco da tre punti da Garris regala il primo vantaggio all'Olimpia in chiusura di primo quarto: 20-18.
Nel secondo periodo 4 piccoli per i bianconeri: le triple di Vukcevic e le sportellate di Glyniadakis riportano avanti le Vu Nere (24-31). L'Armani si riavvicina aggrappandosi a Garris, ma viene ricacciata indietro. La Vidivici tocca anche il +10, e a metà conduce 47-39 per un fantastico secondo quarto offensivo da 29 punti.
L'Armani riparte con una gran difesa. Nei primi 5' del quarto i bianconeri segnano solo 5 punti, tutti di Best. Di là lo schema è uno solo: palla a Blair, che capitalizza parecchio. Milano si rifà sotto, e chiude il terzo quarto a -2: 60-62, con 4 liberi di Drejer a dare ossigeno. Per la Virtus appena 15 punti segnati e 3/14 dal campo. Infortunio a Bulleri, che non rienterà.
Ultimo quarto: subito un libero di Gallinari per il -1, poi l'Olimpia va in blackout totale. Milano resta a digiuno per 7 minuti, subendo nel frattempo un 11-0 con tecnico a Djordjevic incorporato. 61-73 Virtus a 3'30. Finita? Assolutamente no. La Virtus tenta il suicidio, con un antisportivo di Vukcevic e due sfondamenti. Milano è galvanizzata e infila un un 10-0, trasformando il sonnolento Forum in una polveriera. A 37” Gallinari ha il tiro del pareggio, cerca il fallo ma non lo trova. Di là fallo tattico su Blizzard, giudicato antisportivo. Finita. Vince la Virtus 75-71, e domenica sera a Bologna avrà l’occasione per andare 2-0.

Ilievski - Voto 6 (9pt, 4/8 da 2, 0/2 da 3) – Gioca da solo, ma in penetrazione è un gran bel giocare. Meno bene in regia, dove finisce per creare più problemi ai suoi che agli altri.
Best - Voto 6,5 (13pt, 3/6 da 2, 1/2 da 3) – Aggredisce la partita dal primo minuto e in penetrazione fa vedere che è una giornata di quelle buone. Se poi trova pure la tripla da otto metri allo scadere dei ventiquattro secondi, iniziano i problemi per la difesa meneghina.
Blizzard - Voto 7 (11pt, 1/1 da 2, 2/4 da 3) – Giornata no, eppure il modo di fare male lo trova alla grande, con due bombe ravvicinate nel secondo periodo e i liberi della staffa a trenta secondi dal termine.
Nikolaidis - Voto ng – In campo grazie al sondaggio tra i tifosi, in avvio di secondo tempo, rimane in campo due minuti senza incidere. Spezzone utile per il premio simpatia, un po’ meno per vincere la partita.
Drejer - Voto 6 (7pt, 0/4 da 2, 1/1 da 3) – Qualcosa di buono in avvio, poi due dormite difensive e un tiro dalla media lungo di un metro, seguiti da un gioco da tre punti concesso a Garris, lo tolgono dalla partita. Meglio nel secondo tempo, quando riesce a raddrizzare una partita fin lì pessima.
Crosariol - Voto 6,5 (4pt, 2/2 da 2) – Due stoppate, due schiacciate, e tanto lavoro per la squadra.
Giovannoni - Voto 6 (8pt, 1/3 da 2, 2/3 da 3) – Parte forte con cinque dei primi sette punti bianconeri, poi si arena a difendere contro gente più alta e più grossa, prima di trovare la tripla che chiude il primo tempo. Esce dalla partita dopo il battibecco con Schultze, ed è un peccato, visto quello che si era visto in precedenza.
Gugliotta - Voto ng – Trenta secondi per volta senza avere il tempo di farsi sentire.
Vukcevic - Voto 6,5 (10pt, 1/2 da 2, 2/4 da 3) – Se la Vu nera piazza i parziali grazie al tiro da tre, tanto del merito va dato a lui. Due su due in tre minuti e mezzo, per aprire il secondo quarto, poi un altro canestro poco dopo per l’ottavo punto del quarto.
Glyniadakis - Voto 6,5 (7pt, 2/5 da 2) – Dietro si soffre, meglio pensare all’attacco, con ottimi spunti anche a rimbalzo.
Di Bella - Voto 6 (4pt, 2/6 da 2, 0/1 da 3) – Uno sprazzo di vita nel quarto periodo dopo svariati minuti in cui fa solo tanta confusione.
Michelori - Voto 6 (2pt, 1/2 da 2) – Giocare contro lunghi più alti e più grossi costa una fatica indescrivibile, meglio metterla sulla velocità, dove si vedono i risultati migliori.

Le parole di Zare Markovski: ”Abbiamo lavorato per quaranta minuti per vincere, e con i nervi saldi alla fine (anche se Milano non ha mai mollato) meritatamente abbiamo vinto la partita. Per la maggior parte dell'incontro siamo stati in vantaggio, e l'intensità che abbiamo messo nell'ultimo quarto è stata determinante. Non volevamo giocare per forza con gli esterni, ma sul più dodici avevamo bisogno degli esterni per allargare la difesa e battere la difesa che aumentava la pressioni. E' bello vincere, ma come ho detto ai giocatori, dobbiamo far finta che sia stata un'amichevole perchè a Bologna, davanti a sette o magari ottomila persone, dobbiamo assolutamente mantenere il fattore campo, senza cedere ai facili entusiasmi.”

Le parole di Claudio Sabatini: ”Abbiamo giocato con la testa libera, si vedeva che non avevamo troppa pressione sulle spalle. Sarà una serie lunga, stasera abbiamo vinto per merito nostro ma anche per demerito loro, che probabilmente sentivano molto gara uno in casa. Sono molto contento per i nostri tifosi che ci hanno seguito qui a Milano e anche in televisione. Uno a zero ora, ma dobbiamo dimenticare tutto in fretta per gara due. La responsabilità è di Zare. Due happy hour, due vittorie, decida lui se farlo o no. Io gli dò un dato, poi faccia lui, è un uomo coraggioso, è una sua scelta. Aspettiamo ancora a mettere Best nel carrello dei bolliti, perchè non è ancora abbastanza stagionato. Diciamo che sono contento di essere rimasto tredici o quattordici notti in giardino, a Forte dei Marmi, a parlare con il suo agente.”


30-05-2007 - da "La Repubblica"

Villalta racconta: "Tutti i tiri entravano e vedemmo la stella"

di Luca Sancini

«Ventitré anni fa, già. Il 1984. E come si fa a dimenticarsela quella sfida Milano-Bologna, quel maggio in cui vincemmo lo scudetto della stella? Io no di certo, la storia ce l´ho ancora tutta in testa».
«Finale contro la Simac. Fortissimi, basta leggere: Meneghin, D´Antoni, Bariviera, Carr. Aggressivi, duri, esperti. E bella in casa loro, se ci sarà. Saliamo per gara 1, tanti parlano di scudetto già assegnato, io però ho belle sensazioni. Lo spogliatoio è unito, la squadra è buona. Brunamonti, Bonamico, poi è arrivato Van Breda Kolff, smistatore fenomenale, uno che tiene cucita la squadra coi suoi passaggi e sa darti la palla coi giri giusti. E Rolle, sotto canestro, è una pantera. In semifinale abbiamo battuto la Berloni di Morandotti e Sacchetti. Giocando bene, tranquilli. E ci ha fatto morale».
«Gara 1 l´abbiamo preparata bene, per tutta la settimana. Di là c´è Dan Peterson, la sua 1-3-1 sta facendo impazzire tutti. Ma Bucci non è uno che dorme e pure Messina, il secondo, sta al suo posto ma consigli al capo ne dà. E Alberto li ascolta. Allora, ci diciamo in palestra, qui Brunamonti e Van Breda la devono far girare veloce, poi la palla va in angolo: o esco io, se Meneghin me lo permette, o esce Fantin. Lì sono scoperti: se iniziamo a far canestro, ce la giochiamo».
«Palla a due, pensieri a zero. Ho fatto tante partite internazionali, Olimpiadi e Mondiali, però questo palazzone di S.Siro è davvero grande, pare aver tutta Milano sulle gradinate, un frastuono continuo. Noi in nero, al solito, fuori casa. Milano contro Bologna, la storia della pallacanestro. Il nostro motivo in più è che questo sarebbe il decimo scudetto. Ne parliamo poco, tra noi, ma sappiamo che la società ci spera: la stella da cucire accanto alla Vu nera sarebbe, per l´avvocato Porelli, il suggello più prezioso. Ma sta zitto pure lui e io, che sono il capitano, provo a non pensarci ma la testa finisce lì».
«Partita. Capiamo subito d´aver fatto bene i compiti: esco io, esce Fantin, Van Breda e Roby ci armano, puntiamo, spariamo. Canestro. Se sbagliamo, la piglia Rolle. Una volta, un´altra ancora. Grandine. Fosse già la stagione dopo, quella in cui misero il tiro da tre, soffriremmo pure meno: tiriamo da lontano, ma ne facciamo tanti che ci bastano. 86-82, sul pullman verso Bologna è già festa. Milano non fa più paura, ci aspetta il Madison da far saltare di gioia. Invece perdiamo gara 2 (75-71), nonostante Meneghin si faccia buttar fuori. Orecchie basse, bella a S.Siro, e il giorno prima, in pieno allenamento, alzo la testa e urlo: guarda, guarda. Tutti col naso all´insù e io: ma non la vedete lassù la stella? Bucci mi manda a quel paese, eppure il giorno dopo a Milano, 27 maggio, 77-74, la stella atterra veramente. Sul petto di tutti, ma soprattutto sul mio, capitano di quella Virtus».
Così parlò Renato Villalta. Ventitrè anni dopo.


30-05-2007 - da "La Repubblica

Olimpia-Virtus, gioca la storia

di Walter Fuochi

Undicimiladuecento posti il Forum milanese, 10.100 il Palalottomatica romano, 8.277 il PalaMalaguti bolognese e 6.000 il PalaSclavo senese, scattano stasera le semifinali che il basket italiano offre dai suoi teatri più ampi, levandone solo gli 8.000 di Livorno e i 10.000 di Pesaro, che alla serie A sta tentando, in queste ore, di restituirli. La cornice non è il quadro, ma intanto aiuta a presentarlo bene. Le luci della tv faranno il resto, reintroducendo pure quella sana pasticca antitumulti che è l´instant replay. Al valore delle squadre si chiede poi, ovviamente, l´apporto decisivo. Sono le quattro che, in stagione, hanno tracciato la miglior linea di rendimento: nessuna outsider ne ha forzato il blocco e manca solo, per nuda qualità di risultato, la Benetton squadra, molto più meritevole della Benetton società. Sarà anche per questo che Marco Atripaldi, ultimo rivale di scrivania della Virtus e già da lunedì al lavoro su quella nuova di Treviso, ha messo in cima alla lista dei coach papabili e autocandidati per la panchina verde David Blatt, tentando di riaverlo al timone dopo il ripudio già decretato da mezzo club: quella barra l´aveva retta bene, in mezzo a scroscianti tempeste.
Con Olimpia-Virtus, in onda da stasera alle 20.30, al Forum e su Sky, il basket si riappropria della storia: sono le due regine, già detto e scritto, anche se in trent´anni di play-off questo è solo il sesto incrocio e l´ultimo data a 11 anni fa. Viste tutte a bordo ring, quelle cinque serie, ho fotogrammi nitidi d´ognuna, incisi come memorie rupestri. Nel ‘79, il povero Cosic che, preso San Siro, alza sulla palma il cuoio, docile come una pallina da tennis, inarrivabile per i bassotti milanesi. Nell´84, la schiacciata dello scudetto di Brunamonti, davanti alla mia postazione tv. Nell´85, Joe Barry Carroll che scorazza e devasta da una sua personalissima ionosfera. Nel ‘95, dopo cinque partite di soli schiaffoni (chi era in casa li dava, chi viaggiava li prendeva), l´inedito, ansioso Danilovic che confessa, arrivato tre ore prima al PalaDozza, d´averne passata una tra gli scaffali della libreria Morandotti. Nel ‘96, la Stefanel di Bodiroga che dipinge al PalaDozza, violandolo dopo 28 vittorie di fila nei play-off, e preparando l´altra tavolozza per la finale a Casalecchio, allora casa Fortitudo.
Da stasera, altri film, altre epoche, altri mondi. Sceneggiati da due squadre sopravvissute agli abissi: la Virtus salvata come sapete, nella calda estate del 2003, l´Olimpia stremata fino alle marce dei tifosi per la salvezza, finchè qualcuno telefonò a Galliani, Galliani ad Armani, e oggi siamo qui. Per fortuna, dell´una e dell´altra, e di tutto ciò che può trarne uno sport che ha bisogno di simboli forti, storie e glorie, antichi vessilli e nuove solidità. Di qui si comincia stasera, e chi freme per sapere su chi pesi la pressione citofonare Ausl o rivolgersi agli esploratori con patente dell´ufficio facce. Per i patiti delle lavagne, Milano ha gli omacci in area e la Virtus i cannoni fuori, però Milano ha pure ometti che possono infilzare i pari grado (Bulleri, ma anche Green), e la Virtus una coop di mezzi lunghi che in fondo l´Armani non ha mai squassato (due vinte e una persa, nell´anno, e quella persa era lì, a 5´ dalla fine).


29-05-2007 - da "La Repubblica"

Sabatini: "Otto milioni per fare l'Eurolega, ma state sereni"

di W. Fuochi

Sabatini, la Virtus è in Eurolega e in semifinale scudetto. Non ci crede neanche lei.
«Faccio fatica, sì. Siamo in anticipo di due anni, ma è tutta roba meritata».
In Eurolega ci siete pure perché leveranno due licenze, a Benetton e Fortitudo, liberando due posti. Sennò, vi toccava andare in finale.
«Vero, ma il varco c´era per tutti e ci siamo passati noi: una società sana e ben gestita, a differenza d´altre. E allora, un 50% del merito lo do a Zare, ai ragazzi, ai nostri tifosi. E un altro 50, non volendo passare per irriconoscente, a Beli, a Mancio, a Ataman, a Miguelon. Grazie Fortitudo, per aver liberato il posto».
Due anni d´anticipo, ha detto.
«E potrebbe diventare un problema, se la gente, anziché godersi la festa, pretenderà che le vinciamo pure, le partite di Eurolega».
A Casalecchio va così da secoli.
«Ma non va bene e questo sarà un grande pubblico quando vivrà sereno, pronto alla vittoria e alla sconfitta. Martedì sera rifacciamo l´Happy hour al Crb, ringraziamo i ragazzi, ci beviamo qualcosa e all´indomani saliamo a Milano. Sereni».
Non sembra neanche l´inventore del Maraglio Day.
«Era una provocazione, per sollevare i problemi e svelare le cattive abitudini: alla prepotenza, all´arroganza, alle deroghe dei tanti che continuano a far finta di nulla. Come voglio io il clima dentro i palazzi si sa: l´ho già detto troppe volte per esser confuso con altri. Domenica c´era quel clima. Tifosi felici, i nostri ma anche i biellesi, poca polizia, tutti in giro con la loro bella sciarpa».
Qualcuno ha esagerato.
«E io sono andato a dirlo, ai ragazzi della curva, di non insolentire più Daniele Baiesi. Ero nero, a Biella, quand´era toccato a me. Non posso tollerarlo a casa mia».
Difese a Markovski, invece?
«Stavolta no, anche se uno dei soliti allenatori aggiunti gli ha gridato di chiamare un time out, peraltro già chiesto. Bene, abbiamo 2-3.000 allenatori disponibili, l´anno prossimo ne tessereremo uno a domenica. Perché non sfruttare tanta sapienza? E il quintetto di gara 1 a Milano lo farà il mio amico Filippo Zoboli, quello che era infuriato perché Zare usava i 5 piccoli. Decida lui e noi li mettiamo. Poi, si sa che tanti sbandano per troppo amore. Ma anche la mucca, a furia di leccare il vitello, se lo mangiò».
Adesso, cosa chiede alla semifinale?
«Niente. Ho già avuto tanto, siamo leggeri, vediamo che succede. Ecco, mi spiace che questa stagione magnifica, ed anche scanzonata, stia finendo. Sono come uno in vacanza che conta i giorni e pensa alla valigia. Ogni partita che va via è una tristezza: non ci resta che allungare questa serie. Lo merita anche un gruppo fantastico. 12 giocatori potevano complicare la gestione: un mattone ognuno, invece, anche domenica. In squadra c´è sempre stato un clima stupendo. Merito di Zare. Gli voglio bene».
Se rischiasse di perderlo?
«Mi auguro di no. Spero apprezzi come ha lavorato qui, con serenità, dimostrando anima, cervello e coraggio. Coi risultati, spero lo rispettino di più. Quei mormorii e quegli urli ad ogni scelta sono inaccettabili. Quando mi sventolarono il portafoglio sotto il naso, stavo male per lui, non per me».
Pochi, fra ottomila.
«Più di quanti se ne possano sopportare».
Sull´Eurolega quanto potrà puntare?
«Dati 6,5 milioni i ricavi di quest´anno, con bilancio in attivo e altre belle cifre che presto presenterò, occorrerebbe salire a 8. Per fare un´Eurolega con un progetto tecnico calibrato, e non solo per un anno, contro chi spende il doppio o anche il triplo. Pubblico e aziende saranno decisivi per quel milione e mezzo in più. L´Eurolega può essere una minaccia o un´opportunità. Buona la seconda. Allegri, parte un viaggio fantastico, inimmaginabile. Godiamocelo».
Mercato, ha già idee?
«Farà Zare, ma a bocce ferme. Di sicuro, occorre consolidare questo gruppo, resettare il progetto tecnico, come ci costringe pure il traguardo colto in anticipo».
La crociata con Milano quando parte?
«Ho solo detto a Zare che vorrei far rizzare i capelli in testa a Corbelli. E lui non sa come fare».


29-05-2007 - da "La Repubblica"

La Virtus brinda e pensa a Milano

di M. Martelli

Le scene di giubilo, e perfino i fuochi d´artificio, visti domenica sera per il prepotente ritorno della Virtus in Eurolega, non sono altro che la punta d´iceberg dell´onda che, dopo il 3-2 su Biella, si propaga fra tutto e tutti. Dall´estero, dove oggi, tra quotidiani spagnoli e greci, non mancherà uno speciale sulla nuova vita delle Vu Nere, a Bologna, dove l´inno della massima competizione, il coinvolgente "I feel devotion", già rimbomba come suoneria di diversi cellulari, e certamente scandirà la serata del nuovo Happy Hour sabatiniano: stasera alle 20, al Crb.
Potere della vittoria, potere dell´entusiasmo. Che poi la pagina vada girata in fretta lo mandava a dire Fabio Di Bella, nel dopopartita, raccontando che, da terza contro sesta, la qualificazione era un atto da conquistare, certo, ma anche da aspettarsi. Ora, entrata nelle quattro, e rientrata in Eurolega, sentirsi svuotata è la sensazione che può tagliare le gambe alla Virtus. Cinque gare sono state asfissianti, le feste di queste ore pure, ma alle porte c´è comunque una semifinale aggredibile. Markovski ha già detto la sua, ai microfoni di Sky, dopo la vittoria con Biella. «Milano è favorita: loro secondi in stagione e col fattore campo, noi terzi». Vero, anche se la bilancia oscilla. L´equilibrio è chiaro, le munizioni pure: esterni per la Virtus, lunghi per l´Aj. Ed è su quelle che si giocherà la serie.
Blair (assente ad aprile, nell´88-76 meneghino) e Watson garantiscono a Djordjevic una copertura a rimbalzo senza eguali in Italia: 8.1 Joseph, 9.8 TJ (e 11 di media, addirittura, nella serie con Varese), fanno quasi 18 in coppia, contro una squadra che ha in Giovannoni (5.7, ma 7.2 nella serie con Biella) il migliore sotto le plance. Non sarebbe allora una sorpresa, se Markovski, già in sofferenza nei quarti di finale, dovesse rispolverare Grant, ex milanese, i cui duelli in allenamento con Blair sono stati, nei probabili racconti di Vukcevic a Markovski, una delle motivazioni nell´ingaggio di Tyrone, che in nero debuttò proprio a Milano (senza brillare, con 5 punti e 4 rimbalzi in 15´). Ma ora, più che una chiave tecnica, servirà usarne una per capire chi avrà ancora fame, se la Virtus, tronfia del suo risultato, o Milano, dove Djordjevic si gioca molte chances di permanenza in panchina. Intanto, l´Eurolega l´hanno già intascata entrambe, e ci torneranno, l´anno prossimo, 10 anni dopo l´ultima volta insieme: era il ‘96-97, e finirono proprio contro ai play-off (2-1 Milano negli ottavi). Domani, ore 20.30, la prima, nella copertura capillare di Sky: diretta su Sky Sport 3, mentre sul 2 va Siena-Roma.


28-05-2007 - da "La Repubblica"

Bianconeri oltre ogni pronostico

di Walter Fuochi

Quattro anni fa l´ultima Eurolega, cinque anni fa l´ultima semifinale (persa), sei anni fa l´ultima vinta. Un passo alla volta, ma anche tutto in una notte, la Virtus si riappropria di ciò che ai tempi le era usuale, quasi dovuto per fama e per censo. Torna in una semifinale di play-off ed è, varcata questa sofferta forca con Biella, la sua ventunesima, di 27 iscrizioni al tabellone per lo scudetto. I quattro anni di digiuno (2003 e ‘06 in A1, però fuori, ‘04 e ‘05 in LegaDue) sembrano risalire ad un´era geologica, eppure non sono inediti: per la storia, dopo lo scudetto della stella, la Virtus stette 4 anni fuori dalle prime quattro (con Bucci nell´85, con Gamba nell´86 e ´87, con Cosic nell´88), riportatavi poi da Bob Hill.
Per la cronaca, invece, questa squadra che Zare Markovski ha stabilmente pilotato nel poker di testa giunge laddove nessuno pensava, all´inizio. Dopo sì, una volta acclarato, a giochi in cammino, che c´erano armate di cartone (la Fortitudo), gruppi in ritirata (Napoli) e truccatori di carte (Treviso): il varco esisteva, infilarcisi è stato un merito. Poi, nel momento della resa, è pure giusto riconoscere alla magnifica Biella di aver coperto, con ancor meno pronostico, lo stesso percorso. Issata in semifinale, ma soprattutto già certa dell´Eurolega, il suo vero obiettivo in questa lunga ordalia coi piemontesi, la VidiVici potrebbe anche non fermarsi qui, in un braccio di tabellone meno presidiato che quello con Roma e Siena, per lei meno addentabili. Con Milano conta due vittorie a una in stagione, e ci rinverdirà, da mercoledì al Forum, la sfida epocale di chi assomma 40 scudetti (25 a 15).
Si fermasse qui, però, la Virtus nelle prime quattro è già da podio altissimo, comunque vada poi a finire: e questo non viene detto per assolverne in anticipo un´eventuale sazietà. Dunque, tanto vale collocarvela subito, sui gradini da vertigine, in questa notte di ritrovate euforie: in testa, ovviamente, Sabatini & Markovski, la strana coppia discutibile e discussa, almeno da chi conserva un amor di dibattito e non solo voglie di soluzioni edittali, la coppia che, di questa Virtus, è stata braccio e mente, testa e anima, motore e benzina. Battendo le loro personalissime strade, deragliando pure in qualche curva pericolosa (soprattutto il patron con la sua eccentrica incontinenza verbale), Sabatini e Markovski sono attraccati stanotte a una riva che ne appagherà sogni, mire, ambizioni e perfino vanità, meritando ora tutto questo riconoscimento. C´era tanta strada da fare, per riportare la Virtus fra le stelle, e quella strada i due l´hanno fatta, opponendo tra l´altro, a rumori di fondo di pubblico e critica che non erano solo peana, una continuità, nell´arco stagionale, che testimonia belle solidità. In febbraio la Virtus giocava la finale di Coppa Italia (perdendola al pelo contro la banda Lorbek...), in aprile la Final Four di Fiba Cup (c´è di meglio, ma si corre dove si è iscritti), in maggio agganciava il terzo posto nella prima fase (34 partite, non si bluffa) e a giugno rincorrerà un pezzettino di scudetto. Chapeau.


28-05-2007 - da "La Repubblica"

La Virtus si riprende il paradiso

di Walter Fuochi

Adesso non ci sono più dubbi: la Virtus è nelle prime quattro squadre d´Italia, ed è dove deve stare. L´ha detto un intero campionato, non l´aveva ancora detto la serie con Biella, fin qui sospesa su bilici infiniti e ieri sera invece spazzata via dai più forti, di testa, di forza, di talento, e pure col vento possente di ottomila che gonfiavano di calore la loro vecchia bandiera, tornata agli onori del mondo. Non è stata neppure una sceneggiatura liscia, perché l´avvio della Virtus, bollita dentro la pignatta a pressione di un approccio comunque micidiale, era stato fiacco, impreciso. Ma è vero pure che questa squadra non s´era mai liquefatta nella tensione, e anche stavolta ne è uscita, nel modo più brillante, perché quel che è venuto poi è stato un tornado autentico, che ha sfondato le ormai sfinite forze dei piemontesi: 5/13 Gaines, 6/17 Thomas, 4/10 Daniels, i diavoli neri erano tornati umani. E s´è visto tutto, una volta sciolta la tensione. La difesa e la regia. La mira e i rimbalzi. Il sistema di gioco e il cuore per realizzare un disegno che poi così banale non era, se è arrivato fin qui, camminando sempre all´avanguardia. Va avanti la Virtus, esce Biella tra gli applausi, ovviamente subiti surclassati dagli sfottò ai cugini al mare, con tanto di Sabatini a balzellare sul cubo, in mezzo al campo, fra centinaia di tifosi ebbri, perché, come si sa, "chi non salta è Fortitudo".
E´ dura far venire le otto e mezzo quando l´arena non formicola ancora, chi è già lì ha paura anche dell´ombra dei canestri e c´è poco da dirgli che, di sei gare 5 fatte in vita sua, la Virtus le ha vinte tutte. Ricky Pittis, che presta ai nostri conteggi qualche ricordo di quando pedalava e non commentava, arriva a tre di queste belle perse, nel suo personalissimo cartellino: Milano-Caserta, lo scudetto ´91, una semi Fortitudo-Benetton nel ´96, una doccia orribile, in casa, con la Reggio lombardiana nel ´98. Si tocchi chi vuole, perché è ora di partire. E, tanto per cambiare sotto questi soffitti, parte solo Biella. 6-0, poi 13-5, la Virtus glieli fa anche sudare, quei cesti, però non fa mai gol, proprio mai. Cerca la percussione, com´è giusto, ma trova corridoi intasati. E, al solito, paga conti atroci a rimbalzo. Biella è in media 96 al primo stop, la Virtus ha conosciuto un -10 e assomma la miseria di 4 cestini, cosicchè Markovski, nel secondo quarto a lui caro per le alchimie, non può dilettarsi in azzardi. Ecco Vukcevic, ecco una rimonta fino al 26-27, però rintuzzata da Gaines e Daniles (26-32), mentre Bechi prova a vedere se la zona inibisce. Ilievski e Drejer, dallo stesso angolo, dicono di no. E Ilievski, con due botte da quello opposto, addirittura sorpassa: 40-38, a 50´´, poi 43 di Vuk ed è roba da cinema, un film horror soprattutto per la torcida biellese, che ha visto costruire il bel castello e poi prenderlo a picconate dai suoi (pure 4/10 dalla linea). Troppa zona, poi, se posso permettermi: di fatto, ha aperto i rubinetti nemici : 6 triple nel quarto, ossigeno in bombole. All´intervallo si va sul +2 Virtus ed è un bel bucato asciugato, anche perché, fischiando i tre come vaporiere, Markovski divide i falli per 12 e Bechi per 9. Poi, bisognerà anche prender due rimbalzi: i 9 offensivi concessi sono stati veleno per topi, da rimanerci stecchiti.
Ripresa. Alla sala dell´ergovis deve essere passata solo la VidiVici, che esce per sbranare: 8-0 in un amen, e c´è già tutto, in menù. Difesa da incubo, regia prelibata di Best, triple di Blizzard e Giovannoni e Biella che attraversa il deserto più sconfortante dei 210 minuti della sua serie. Il suo primo gol della ripresa arriva dopo 6´42´´ e un 19-0: due di Thomas, sotto però di 21 (62-41). Toccato il +22, la Virtus cade in una melina un po´ prematura e lascia a Barlera (il migliore di Biella, ed è un prestito bianconero) qualche morso. +17 all´ultimo pitstop, senonchè la Virtus continua coi digiuni e l´Angelico rivede, a 9´, un -12. Tripla dissetante di Ilievski, che poi prende un tecnico da querela (e paga poco perché annullano un cesto in entrata a Thomas). Vukcevic rifà un +15 a meno di 7´, Di Bella, ancora da tre, un +16. La zona dell´Angelico è una povera intenzione già fatta a brandelli. Tocca solo arrivare in fondo, tra feste, frizzi e lazzi per un paradiso ritrovato.

LE PAGELLE di Marco Martelli
BEST 7. Ricami stupendi a inizio ripresa. Nel break c´è lui, che dirige, segna, detta il tempo. In 20´, 4/9, 2 assist.
BLIZZARD 7. Si sblocca contro la zona del secondo quarto, poi s´iscrive al bombardamento del terzo. In 28´, 1/1, 3/5.
DREJER 6. Partenza discreta, poi cinque punti contro la zona. E panchina. In 9´, 1/1, 1/3.
GIOVANNONI 7. Canestri pesanti (8 nella fuga della ripresa), giocate di squadra: un collante perfetto. In 29´, 3/8, 2/6, 7 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Subito due falli, lampi nel finale. In 14´, 2/2.
GLYNIADAKIS 6. Un cesto alla Duncan (pick´n´roll: due di tabellone), svirgolate dopo. In 12´, 1/1.
ILIEVSKI 6. Due colpi contro la zona, nella rimonta, e ridà ossigeno a inizio ultimo quarto (da +12 a +15), prima della consueta sceneggiata (tecnico). Graziato, perché il potenziale -9 biellese finisce in sfondamento. In 23´, 0/1, 3/3.
MICHELORI 6.5. Regala secondi possessi, solidissimo. In 17´, 2/5, 5 rimbalzi (3 offensivi).
DI BELLA 6.5. Dieci punti che pesano, nell´ultimo quarto, in una gara di continuo saliscendi. In 17´, 2/3, 2/2.
VUKCEVIC 6.5. Cinque punti che la girano, a fine primo tempo, dopo aver a lungo forzato. Altra tripla, sul +12, che chiude tutto. In 17´, 1/3, 2/6.
GUGLIOTTA 6. Come fossimo nel football, è chiamato per missioni speciali: sale, 2´ di difesa, poi esce. Rispondendo presente. In 9´, 3 recuperi, 2 assist.

Sabatini: "Bravi a restare in partita all´inizio ora possiamo fare il colpo grosso"
«Siamo stati bravi a restare in partita all´inizio quando Biella ha avuto il suo momento migliore. Ma l´esperienza delle precedenti gare e il fattore campo sono servite a tirare fuori tutto dopo l´intervallo. Dovevamo vincere, lo sentivamo. Adesso possiamo anche fare il colpo a Milano». Guilherme Giovannoni sintetizza così la felicità bianconera, mentre il pubblico invade il parquet e Sabatini in piedi su una sedia dirige il coro. Finalmente può sorridere anche Zare Markovski: «Ci siamo sbloccati nel secondo quarto passando da -9 a + 20 nel terzo quarto. I cambi sono stati in grado di alzare il ritmo. Mi hanno dato tranquillità. Milano? E´ favorita. Non abbiamo nulla da perdere e quindi ce la giochiamo a viso aperto».
Palazzo pieno, degna cornice dell´impresa: 8120 le presenze dichiarate. Era nell´aria, la decisione di Claudio Sabatini di vendere a dieci euro i biglietti del secondo anello ha portato al miglior colpo d´occhio della stagione. PalaMalaguti stipato, bandiere sventolanti e tutta l´atmosfera del big match. Ambiente pronto per una gara sentita ed anche temuta: s´è rivisto il «muro» bianconero, presente anche se non incalzante. Non c´era in palio il mondo, come una decina d´anni fa, ma l´emozione di tutto l´ambiente è stata palpabile, per bianconeri e non. Anche l´Angelico ha avuto i suoi cori e le sue voci, non tonanti come a casa, ma l´angolo piemontese ha sempre prodotto calore, nei momenti belli e in quelli brutti.


27-05-2007 - da "bolognabasket.it"

1/4 di finale play-off gara-5: Virtus-Biella 89-72

1/4 di finale play-off gara-5: Virtus Bologna - Biella 89 - 72 - Tabellini: Di Bella 14, Giovannoni 14, Ilievski 11, Blizzard 11, Vukcevic 10, Best 8, Drejer 8, Crosariol 4, Michelori 4, Glyniadakis 3, Petrovic 2, Gugliotta.

Claudio Sabatini aveva già dichiarato una volta “tra noi e gli avversari ci sono 20 punti di differenza”. Allora – finale promozione 2004 con Jesi – non aveva portato affatto bene. Stavolta è andata diversamente. La Virtus, dopo un primo quarto da psicodramma, ha giocato al suo meglio si è sbarazzata senza troppi patemi di una Biella comunque grandiosa, al miglior risultato della sua storia e seguita da un vero muro di tifosi.
E' un risultato che incornicia la straordinaria stagione delle Vu Nere: significa semifinale e significa Eurolega, salvo improbabili rovesci legati al caso Benetton.
E' la vittoria della Virtus ed è la vittoria di Zare Markovski, spesso criticato anche su queste righe. L'allenatore macedone ha regalato alla Virtus qualcosa che mancava dalla stagione 2002-03. Ora davvero si può dire: comunque vada (con Milano) sarà un successo.
E dire che gara5 era cominciata male per i bianconeri: una pessima partenza e il rischio di tracollare già nel primo quarto. Poi, però, è stata un'altra partita. Nel secondo quarto la partita è stata rimessa in pari, e nella ripresa i bianconeri hanno dato il colpo di grazia con un parziale di 19-0 a inizio terzo quarto. Poi è stato garbage time, anche se Biella è stata eroica a non mollare fino al 40°.
I migliori? Per Biella senz'altro Paolo Barlera (11 con 5/5), ed è una notizia che fa davvero piacere. Per la Virtus non conviene davvero parlare di singoli. E' stata una vittoria di squadra, con particolare menzione per i cinque che hanno spaccato la partita: onore dunque a Best, Blizzard, Gugliotta, Giovannoni e Crosariol. Un quintetto “classico”, con play vero e centro puro, fa piacere notare. MVP bianconero comunque è il tiro pesante, col quale la Virtus letteralmente vive e muore. Stasera 13/25, 52%. Con queste percentuali la Virtus non perde mai.
Cronaca: la Virtus parte malissimo: subito 0-6 e grossi problemi in ogni zona del campo. Bianconeri semplicemente troppo brutti per essere veri. Palle perse, molli a rimbalzo e in difesa, tutto. Il primo quarto si chiude 15-23, e a Biella – che spreca parecchio - il punteggio sta decisamente stretto.
Nel secondo quarto la Vidivici gioca meglio, e con pazienza ricuce lo strappo. Due volte si riavvicina, due volte viene ricacciata indietro da Gaines. La terza è quella buona: un 11-0 con tre triple regala ai bianconeri il primo vantaggio del match: 43-38, poi ritoccato dalla tripla di Thomas. 43-41 a metà.
Terzo quarto: la Virtus scende in campo con gli occhi della tigre, e in sette fantastici minuti piazza un parziale di 19-0 che chiude la partita. Il quintetto che regala l'Eurolega ai bianconeri è composto da Best, Blizzard, Giovannoni – straordinari in attacco – Gugliotta e Crosariol – clamorosi in difesa. Ventello, come aveva chiesto il patron, e partita in ghiaccio. Piccoli patemi quando Biella torna un paio di volte a -12, ma i piemontesi vengono sempre ricacciati indietro. Finisce 89-72, invasione di campo, e Virtus in Eurolega. Ma non è finita qui: mercoledì a Milano c'è gara1 di semifinale.

LE PAGELLE
Ilievski
- Voto 6,5 (11 pt, 0/1 da 2, 3/3 da 3) – Un primo tempo da quattro assist, con un plus minus ampiamente positivo, per preparare la strada al parzialone bianconero del terzo periodo.
Best - Voto 7 (8 pt, 4/9 da 2) – All’inizio subisce Porta, poi ci mette tanta roba nell’allungo bianconero, sia in penetrazione che in regia. Signora partita per uno che non più di quattro giorni fa veniva etichettato come bollito.
Blizzard - Voto 7,5 (11 pt, 1/1 da 2, 3/5 da 3) – Diciotto minuti col freno a mano tirato, poi tre bombe in cinque minuti, a cavallo dell’intervallo, per uno che non si dimentica mai come si fa ad essere decisivo in una partita.
Drejer - Voto 6,5 (8 pt, 1/1 da 2, 1/3 da 3) – Due mismatch contro il lungo, senza attaccare l’uomo, fruttano due perse. Al terzo, canestro, fallo di Frosini, e libero aggiuntivo a segno. Con un grosso interrogativo sul perché queste cose si verifichino con preoccupante continuità.
Crosariol - Voto 7 (4 pt, 2/2 da 2) – Parte malissimo, prima di esaltarsi in un terzo tempo da antologia per tutti i bianconeri. Splendida la stoppata con cui azzera una penetrazione di Porta, schiacciando la palla al tabellone.
Giovannoni - Voto 7,5 (14 pt, 3/8 da 2, 2/6 da 3) – Suona la prima carica e Biella tiene, suona la seconda e Biella finisce sotto di venti. Esemplare per grinta e applicazione, e migliore in campo con ampio margine.
Gugliotta - Voto 7 – Tolto dalla naftalina per mettere la museruola a Gaines, fa un capolavoro nel momento contava di più. Non pago, toglie dal match anche Thomas con un lavoro certosino di gambe e nervi. Fondamentale.
Vukcevic - Voto 7 (10 pt, 1/3 da 2, 2/6 da 3) – Segnare non è un grosso problema, per questa volta è sufficiente dedicarsi alla squadra, con la perla di uno sfondamento cercato contro un Barlera lanciato a canestro.
Glyniadakis - Voto 6 (3 pt, 1/1 da 2) – A rimbalzo fa il suo, pur dimostrando di non essere ancora inserito al meglio nei meccanismi bianconeri. Nel dubbio, meglio comunque averlo dalla propria parte.
Di Bella - Voto 7 (14 pt, 2/2 da 2, 2/3 da 3) – Applicazione e fosforo per tre quarti e mezzo, poi è tempo di passare alla cassa a riscuotere una doppia cifra realizzativa meritatissima.
Petrovic - Voto 6 (2 pt, 1/1 da 2) – Giusto il tempo per appoggiare a canestro una penetrazione, senza avere minuti per altro.
Michelori - Voto 6,5 (4 pt, 2/5 da 2) – Tuffi e sportellate sono il suo pane, questa è la sua partita, anche se il tabellino lascerebbe intendere ben altro.

Zare Markovski: ”A questo punto parliamo di classifica della stagione regolare vidimata, arrivando in semifinale. C’è una certa regolarità con la finale di Coppa Italia, da secondi. Arrivati terzi, era a questo punto giusto confermare il risultato arrivando in semifinale. Enorme gioia per la squadra che ha capito quant’era importante per il popolo virtussino tornare al più presto in Eurolega. Con questo si chiude quello che Claudio Sabatini ha iniziato quattro anni fa e accelerato tre anni fa, con il ritorno in Serie A1. E’ un piccolo Slam, perché arrivare sempre al podio non è facile, e penso che sia giusto lodare tutto quello che è stato fatto in questi quattro anni. Io non posso non essere contento per questi due anni, ringraziando anche Kris Lang, che è stato pedina fondamentale in questi tempi. Ringrazio anche il gruppo che ha dato tutto in questa partita. Sicuramente questo è l’apice della mia carriera, quando sono arrivato a Sassari da abusivo, questa è una grande gioia, e vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato, dall’Avvocato Milia di Sassari a Claudio Sabatini. Arrivare in Eurolega in due anni, e riprendere possesso della città cestistica non era facile, siamo riusciti comunque a farcela e a questo punto possiamo gioire.
Psicologicamente al momento siamo scarichi, comunque positivamente, andremo a Milano a viso aperto, sperando di giocarcela magari senza l’infortunio di Vukcevic, come accadde invece in regular season.
C’è stato un discorso a quattr’occhi con Best, all’intervallo, in cui lui ha riconosciuto che abbiamo fatto bene nel primo tempo quando abbiamo accelerato e ha prontamente eseguito nel terzo quarto. Da persona umile qual è ha sicuramente fatto il suo dovere”.


26-05-2007 - da "La Repubblica"

Il destino nelle mani bianconere

di Walter Fuochi

Lasciando perdere per un attimo la contabilità dei rimpianti, perché ognuno ricorda meglio le occasioni sprecate dei disastri ricuciti, la Virtus sarà, domani sera a Casalecchio, dove voleva essere: poi, se non vinci, in casa, una bella di quarti di finale, non ti meriti niente, tantomeno un´Eurolega. All´Arcoveggio non possono neppure sentirsi trafitti dalla malasorte, avendo vissuto la serie più di rincorsa che in fuga: lo 0-1 iniziale, la lunga marcia in salita di gara 3 sono stati trafelati inseguimenti. Davanti davvero, la VidiVici c´è stata solo in gara 4. Non l´ha chiusa, amen. Colpe proprie, anche meriti altrui. E pure qui, se si poteva scegliere sull´esito dei due match-ball tirati da Reece Gaines, è andata bene: se entrava quello di Casalecchio, si saliva a Biella sull´1-2, entrato questo si gioca in casa sul 2-2. E´ di nuovo un bel cascare, una volta digerito il rospo che, 8 secondi prima di quel prodigio, s´era in Eurolega. Nessuno ha però ancora chiuso la porta.
Scorre molto sentimento e passione, dentro questa serie, perché qui porta sempre il treno dell´equilibrio. Vera bellezza di gioco, un po´ meno. Meglio, a strappi diseguali. In gara 4 l´Angelico è stata povera e spenta per 32´: i suoi 49 punti (a 58) ne proiettavano a fatica 60 sul totale. La Virtus è stata avanti per 35´ sui 40´ regolamentari, senza pugno, però macinando continuità: guidava di 9 a 7´50", di 8 a 3´50", di 6 a 2´10", di 5 a 1´25", di 2 a 32", subendo il pari su una prodezza. Non ha colpito, non s´è dissolta, e il suo limite è stata semmai una tenue aggressività offensiva: pochi falli presi (16 contro 26), pochi liberi tirati (11 contro 26), Biella mai al bonus nel terzo e quarto quarto, perché giocare spesso i primi 15-18" dell´azione senza aggredire non crea allearmi nella difesa altrui. Eppure, anche quel fandango lento aveva un suo perché: la Virtus ci stava vincendo la partita, non era il caso di tentar fughe in avanti e patatrac. Insomma, prigioniera del suo dominio, non massiccio ma costante, la VidiVici ha finito i risparmi, forzando poi troppe triple contro la zona. Di zona se ne rivedrà, suppongo. E di aggressività se ne dovrà veder di più, da parte di chi gioca in casa. Ultima cosa. Finita in gloria gara 3, erano state rimosse dai cattivi pensieri le triple di Black e Roller in piena libertà. Finita in pianti gara 4, restano incise come marchi a fuoco le due di Daniels (sul -8 e sul -6). La lezione è medesima: coi tiratori ci si accoppia subito, coi compagni, per le feste, dopo.


25-05-2007 - da "La Repubblica"

Gaines porta Biella alla 'bella' contro la Virtus

di M. Martelli

Due squadre stupende, ormai stremate, trascinatesi pure iersera fino al supplementare, meritano, domenica, il palcoscenico di una gara 5. Bellissima e straziante, la corsa di ieri l´ha vinta l´Angelico, con la forza della disperazione e con le residue energie, affiancando la Virtus nell´ultimo rettilineo e poi sprintando, nel secondo overtime della serie, con tutto l´ardore che aveva in corpo. L´apoteosi, però, non trafigge la VidiVici, uscita a testa alta e petto in fuori. Ma anche, vista la maratona di ieri, stringendo un pugno di mosche. E un´occasione persa. Era più questa, la "sua" partita, di quanto non lo fosse stata gara 3. Il risultato non cambia, 2 a 2.
Avanti per gran parte della gara, rimasta fredda quando impazzavano le rimontine piemontesi, Markovski sembrava averla piegata, a fine terzo quarto, quando Blizzard, con una tripla allo scadere, dava il +5 e, virtualmente, un colpo da ko al morale rossoblù. Arrivava anche un +9, infatti, poi il blocco: contro l´inedita zona di Bechi (Daniels in punta), si materializzava l´incubo, nella seconda parte di ultimo periodo. Quattro spari a vuoto da tre, un paio di perse, solo due cesti trovati. Ma in contropiede, con Best e Ilievski, mentre proprio il bulbo di Erik, fin lì moscio, anzi assurdo, in ripetuti errori da un centimetri, s´attizzava come nei giorni migliori: 8 punti in 3´, 13 negli ultimi 8´ di gara, supplementare compreso.
L´ha ribaltata lui e l´ha vinta Biella, non c´è molto da aggiungere. Se nonché, dopo una tripla di Giovannoni (59-65 a 2´10´´), impattata dallo stesso Daniels, Vukcevic, in penetrazione fulminante, firmava, a 1´15´´, un 62-67 che pareva la partita. E l´Eurolega. Bechi, abbassando il quintetto, si fa rincorrere da Markovski, che resta con Giovannoni da 5, senza risolvere il busillis della zona. Rewind, dunque, per riordinare le idee. Porta, con un 2/2, scriveva il -3 a 1´15´´. Ilievski, senza circolazione, prendeva una tripla folle dal centro: ferro. Thomas, su rimbalzo d´attacco, faceva -1 a 40´´. Di Bella, in lunetta a 32´´, solo un libero (66-68). E Gaines, a 8´´, infilava il tiro che, due giorni fa, poteva girare la serie. Lo mette, stavolta, portando tutti all´overtime (68-68). Lì prova a scappare Ilievski (+2, 69-71), ribaltano Daniels e Gaines (73-71, 2´40´´) e Giovannoni, a differenza di gara 3, non punisce il mis-match: contro Porta, un tiro lungo e una persa. Polemica del brasiliano. Poteva starci un fischio, ma fattore campo è fattore campo, a Bologna come a Biella. Non è finita, però. Vukcevic (2+1) impatta a 74. Thomas, fuori dai blocchi, insacca la seconda bomba di giornata. Brutta scelta di Best, dopo. Finisce lì, perché Biella non trema. Tutto in palio, allora, a gara 5.
E bisognerà ricaricare, per prendersi Eurolega e semifinale. Biella, quando pareva cotta, ha tirato fuori energie insospettabili. La Virtus, per la prima volta in stagione, ha perso all´overtime (l´unico, invero, giocato fuori casa), smarrendo la bussola nel settore dov´è più fornita: i play. Best fuori nel finale dei 40´, Ilievski scollegato per tutta la gara, Di Bella in cortocircuito quand´era in contumacia Best. Imprecare ci sta, sentirsi in porto troppo presto no. E l´impressione che, sulla partita, la Virtus abbia messo sempre una mano sola, e non una seconda, è forte. Anche all´inizio (9-0, Biella primo cesto dopo 5´45´´), s´era fatta presto rimontare (con un 14-0, e un digiuno di 5´46´´...), chiudendo avanti all´intervallo grazie a Di Bella prima e Michelori poi. Anche nell´ultimo quarto, quel +9 firmato Blizzard (58-49 a 7´50´´), è durato un amen. Non una novità, quella dei vantaggi bevuti. Da registrare, domenica sera, in una gara che vale Europa, semifinale, orgoglio.

LE PAGELLE
BEST 5. Discreta gestione, però molto rallentata, ed è spesso corto al tiro, soprattutto quando si decide: uno da tre, sul 75-77 quasi al 44´, scheggia il ferro. Poi, pure due perse tragiche nel finale dei regolari. Insomma, sotto tono. In 26´, 2/8, 0/2, 7 rimbalzi, 3 assist.
BLIZZARD 6. Sbaglia gli ultimi quattro tiri, alcuni facili, dopo una partita da killer (il 54-49 alla sirena del 30´...), tenuto pure qualche minuto di troppo in panca. In 26´, 3/6, 2/5, 4 rimbalzi.
DREJER 5.5. Attacca l´anello subito, poi si perde per strada. In 17´, 1/3, 1/2, 2 rimbalzi.
GIOVANNONI 6. Primo cesto dopo 31´ di fatiche, fruttuose. Poi una tripla (il 65-59 a 2´10´´), ma alla fine paga parecchio la fatica e non ci vede più. In 34´, 1/5, 1/4, 8 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Incespica ancora in falli prematuri, poi si rialza, e sarebbe stato utile alla fine, per aprire un po´ l´ombrello. In 19´, 3/4, 6 rimbalzi.
DI BELLA 5. Non dà frutti: un punto negli ultimi due attacchi dei regolamentari (il libero del 68-66 a 32´´). E fa pasticci dopo. In 19´, 2/5, 0/1, 2 perse.
ILIEVSKI 4.5. Fuori tema. Va sempre per fatturare in proprio. Senza sfondare mai definitivamente e aprendo le porte delle difesa. Con lui la squadra non gira (-27 di plus/minus!) e manca il tiro della vita a 56", da 8 metri, troppi, sul +3). In 30´, 4/5, 2/6, 2 perse.
VUKCEVIC 7. Mani ferme nei quarti di mezzo. E anche nel supplementare fa qualcosa, pure dietro, quasi decisivo. In 22´, 3/3, 2/4, 2 assist.
PETROVIC 5. Due mattoni subito, in un quintetto che imbarca. Non si rivede più. In 8´, 1/1, 0/2.
MICHELORI 6. Otto punti tonanti nel secondo quarto, poi gli viene concesso meno spazio e lì Daniels comincia a ballare. In 17´, 4/5, 2 rimbalzi.

Markovski: 'Troppo distratti quand´eravamo in testa'
L´amaro in bocca rimane, eccome. Claudio Sabatini lascia il palazzo su di giri, ma non nel modo voluto. «Non possiamo regalare delle partite in questo modo, assolutamente». Telegrafico anche sulle fischiate. «Non siamo abituati a commentare gli arbitraggi». Scotta, ed è umano, anche per Markovski, che al solito non alza il volume. «Non prendiamo in mezzo gli arbitri, sono stati irrilevanti, 49 per una squadra, 51 per l´altra. I nostri problemi sono stati ben altri». Tutti concentrati quando pareva fatta? «Le due triple di Daniels hanno accorciato di un possesso la rincorsa dell´Angelico. Lì siamo stati poco avveduti. In 2´ abbiamo buttato all´aria quello che per 38´ era andato bene. Ogni situazione in tutto il campo era stata gestita nel modo migliore. Non siamo stati capaci di gestire una situazione favorevole e l´abbiamo pagata carissima». Anche stavolta a yo-yo, presa e poi persa, gara 5 ora è un rebus. «Ormai è evidente che in questa serie non c´è una regola». E infatti il quintetto basso stavolta non ha funzionato. «L´ho schierato perché Biella con Daniels da centro lo permetteva». Rimane il fatto che domenica ci si giocherà la casa, con la pressione addosso. «Non farei problemi che non ci sono. L´ho detto anche ai ragazzi negli spogliatoi di stare tranquilli. Abbiamo lavorato tutto l´anno per avere la migliore situazione possibile in classifica per giocarci i play-off».


24-05-2007 - da "bolognabasket.it"

1/4 di finale play-off gara-4: Biella-Virtus 84-79 dts

1/4 di finale play-off gara-4: Biella - Virtus Bologna 84 - 79 dts - Tabellini: Ilievski 16, Blizzard 13, Vukcevic 13, Michelori 8, Giovannoni 7, Crosariol 6, Drejer 5, Di Bella 5, Best 4, Petrovic 2, Glyniadakis, Bonfiglio ne.

Grossa occasione persa dalla Virtus, che dopo aver condotto per quasi tutta la partita torna a Bologna con le pive nel sacco, e con la prospettiva di una gara5 tutt'altro che semplice, da disputarsi domenica. A lungo è stata la gara della Virtus che, tenendo basso il ritmo e difendendo bene, aveva sempre mantenuto qualche punto di vantaggio. In particolare nell'ultimo quarto i bianconeri hanno avuto anche 9 punti di vantaggio, e soprattutto conducevano di cinque lunghezze a 1'23 dalla fine. Un patrimonio che non andava sprecato. Invece in quegli 86” le Vu Nere hanno segnato la miseria di 1 punto, subendone 6. Due liberi di Porta, un tap-in di Thomas, e un fantastico canestro di Gaines per la parità. Nel supplementare ha poi prevalso Biella, che aveva tutta l'inerzia del mondo. Ora per Zare Markovski c'è da preparare una gara5 davvero insidiosa, se si pensa a come ha giocato Biella finora al PalaMalaguti.
Singoli: tra i bianconeri segnaliamo Vukcevic: 13, tutti importanti. Le cifre premiano anche Ilievski (16) e Blizzard (13), ma per loro ci son stati errori pesanti nel finale. Malissimo invece la coppia in cabina di regia, sia Best che Di Bella. Per Biella oltre al citato Gaines (18) da segnalare uno spaziale Thomas (21+14, e sarebbe un piccolo) e uno strano Daniels. Inguardabile fino al 35', ha poi messo 13 punti tra la fine dei tempi regolamentari e il supplementare. E 9 rimbalzi, tanto per gradire. I rimbalzi offensivi concessi sono stati anche stasera uno dei principali problemi della Virtus, soprattutto quando Markovski ha schierato l'ormai noto quintetto piccolo con Giovannoni pivot. Quintetto che stasera non ha pagato, anzi.
Cronaca: si parte con uno 0/3 di Best, e vari rimbalzi offensivi di Coppenrath, ma la difesa bianconera tiene, e costringe Biella a un digiuno di 6 minuti. 9-0 Virtus prima, 14-5 poi, con ottimo impatto di Blizzard e Ilievski. Poi però si spegne la luce, e l'Angelico, trascinata da Paolo Barlera, infila un 8-0. 13-14 al 10'.
Secondo quarto: c'è Petrovic in campo, e tira tutto quello che si muove. Dopo due mattoni, arriva il canestro. Biella va avanti con le triple di Roller, rispondono Vukcevic e Di Bella. Il ritmo si alza, ci sono tante transizioni, e la partita si avvia all'intervallo in equilibrio. Negli ultimo due minuti, però, la Virtus infila un 7-0 con Drejer e Michelori. 31 a 38 a metà.
Si riparte: La Vidivici difende benino, ma non segna mai. Biella, pur faticando, rosicchia punto dopo punto e si riporta avanti con un 12-4. Ancora equilibrio quindi, ma i bianconeri lucrano ancora nell'ultimo minuto. Prima un tap-in di un presentissimo Crosariol, poi una gran tripla di Blizzard sulla sirena: 49-54 all'ultima pausa.
Ultimo quarto, ancora punteggio basso. Si vive di mini-parziali. Subito 4-0 Virtus (+9), risponde Biella con un 5-0. Ancora 4-0 bianconero, poi si sveglia Daniels, fin lì deleterio, e infila 8 punti in fila per i suoi. Rispondono Giovannoni da tre e Vukcevic. La Virtus è sopra 62-67 a 1'23. Poi però si spegne la luce ancora, in coincidenza col quintetto a 5 piccoli di Markovski. Due liberi di Porta per il -3, un tap-in di Thomas per il -1, un solo libero di Di Bella (a 32”), e il canestro della parità di Gaines a 8”. Di Bella si impicca, e c'è ancora overtime. La Virtus in stagione non ne aveva ancora perso uno, ma succede stasera. Dopo la tripla di Ilievski per il +2, la Virtus non ci prende più. Biella con Daniels (marcato da un impotente Giovannoni, sic!) e Gaines si riporta avanti. L'ultima parità è su un gioco da tre punti di Vukcevic, a cui però risponde immediatamente un Thomas indiavolato: 77-74. Blizzard sbaglia un libero, e poi anche un tiretto da 2 metri. Di là invece Biella non perdona mai dalla lunetta. Finisce 84-79, e Biella si guadagna il biglietto per gara5.


23-05-2007 - da "La Repubblica"

Cento Virtus in una sera, quella buona spunta alla fine

di Walter Fuochi

Le cento Virtus che può contenere l´arena del PalaMalaguti, splendide e mefitiche, inebrianti e sconfortanti, sfilano tutte nella maratona che la magnifica Biella perde solo all´ultimo secondo, spalancando davanti a quelle cento nemiche le porte della semifinale scudetto e dell´Eurolega. Né Maraglia né Happy hour, semplicemente orribile per mollezza, presunzione e carattere smarrito, una prima Virtus cede il campo all´Angelico, che la devasta nel primo tempo oltre ogni decenza (53 punti imbucati). Ne compare poi un´altra che sa almeno dove prendere le clave: difendendo, come aveva sbancato Biella, questa seconda Virtus sta per ripetersi qui. Ma sul +7 a 3´33´´, quando sberluccicano già sul legno le penne del pavone, spunta la VidiVici cicalona che si fa portare ai supplementari: o li salva, vedete voi, nel ciapanò dell´ultimo minuto. L´ultima Virtus, nell´overtime, sfrutta a questo punto la superiorità: quel che resta del roster biellese è molto meno delle sue ricche rotazioni. Chi va a dama sono Vukcevic e Di Bella, mentre Gaines e Daniels hanno già portato troppe croci per riuscirci. 10/20 il primo, 10/15 (più 13 rimbalzi) il secondo sono stati indigesti fino alla fine. O quasi: quando il morone coi capelli sparati ha schiaffeggiato dentro la palla del - 2 mancavano solo 38 centesimi. Manco una piscina di Lourdes avrebbe più fatto il miracolo.
Racconto. In una calura liquida da estate tropicale, tracannando fuori dall´arena una boccetta d´acqua Virtus (esiste, non era solo un annuncio), Marco Atripaldi è molto più abbottonato della sua camicia, a parlargli di prossima destinazione Benetton, mentre all´interno, stivato dentro il suo gessato di Broccolino, Daniele Baiesi, bolognese da tre anni di stanza in Piemonte, non raccoglierebbe nemmeno la domanda, sulla sua ipotizzata successione a gm dell´Angelico: poiché la meriterebbe, caldeggio io. Biella accoppia in quintetto per la prima volta due lunghi e, contro una Virtus che s´addormenta, dei propri ritmi blandi, attacca bene la difesa schierata: 5 su 5 il suo avvio, anche se subito la coperta si scopre su Giovannoni, che manda avanti la Virtus. Il terzo fallo di Best (assurdo, due secondi dopo il secondo) fa saltare le retrovie: la VidiVici comincia a prender cesto pure quando realizza e sui raid suicidi di Di Bella, Biella trova piste sahariane. 25-24 al primo riposino, quando Markovski immette un quintetto da ritiro della patente (se si può ancora dire), becca un 14-0 che vale un - 10 e, di lì, deve ricucire una partita: non so se ha stoffa per un Caraceni o per dei bermuda taroccati, quella che ha Biella è invece lana vergine, perché adesso l´Angelico, sulla non-difesa altrui, esalta i suoi talenti strepitosi. Un ultimo ricongiungimento di Michelori (38-42 al 17´) viene spazzato da Gaines e Daniels, issando Biella a 53 (contro 41), roba da psicanalisi, per una squadra che a Biella aveva difeso bene, e qui non ha imbracciato neppure i randelli (11 falletti commessi dopo 20´), per farsi ammazzare al tiro (60% altrui, 70 da due) e a rimbalzo (19 a 12).
Ripresa. Torna Best, innesca il tonante Crosariol e la Virtus si rimette a ruggire. Più che altro, anche Biella pare preda della sindrome delle squadre piccole davanti al tabernacolo ("oddio vinciamo") e ne combina di tutti i colori. Palle perse, quarti falli di Daniels eThomas (oddio, severi), ma proprio quando pare all´abisso, sorpassata da un libero di Drejer (57-56 al 26´), in capo a un 16-3, si ripiglia. Lucra liberi e tiene la Virtus al buio. +7 al 30´. La Virtus non ci sta, pure l´arena si scalda. Zare non paga dazio su un antisportivo su Coppenrath, anzi lucra di tutto sulla persa biellese. E, poi, su un antisportivo di Black, Vukcevic infila 4 punti per sorpasso e allungo. 78-75 a 5´28´´, poi tripla dello stesso Vuk che pare, col +7, la partita. Gaines viene fuori anche di lì, riaprendola, dopodichè quasi la vince Roller, da tre, a 42´´: 89-87 per Biella, la Virtus è inchiodata, non difenderebbe su un paracarro. Vukcevic salva il pari con due liberi a 33´´, Daniels sbaglia una rimessa da minibasket e Vuk stesso appoggia sul ferro il match-ball, come fa Gaines di là, da tre metri. Overtime. Giovannoni-Best-Blizzard firmano un +6, andando al ferro ormai sono autostrade e Di Bella lo sa. Biella non mette più il naso avanti, la Virtus va.

Sabatini euforico, Zare stremato: 'Non tutto benissimo, ma ci sta'
«VINTA, persa vinta. Adesso proviamo a chiuderla». Sabatini sintetizza così patimenti e feste. Gioia supplementare, ma c´è da rimettersi in moto subito. Markovski lo sa e difende tutte le sue scelte, anche quelle dei momenti peggiori. «Si gioca ogni due giorni, c´è bisogno di rotazioni». Il risultato è pesante. «Una bella partita, al cardiopalma. Abbiamo vinto con merito, anzi abbiamo aspettato più del dovuto. Biella nel primo tempo ha giocato in modo straordinario. Alla fine abbassando ancora il quintetto abbiamo migliorato la circolazione della palla, trovando uomini liberi per tirare da fuori». Terzo supplementare vinto (dopo Avellino e Varese) in volata, giocato a sprazzi. «Ci siamo anche tolti - ha aggiunto Zare - la scimmia di dosso delle vittoria in casa nei play-off». Ma c´è stato anche molto di più, tra le sofferenze. «All´inizio Biella ha fatto troppi punti da rimbalzo d´attacco o su nostre palle perse, correndo per il campo. Aggiustando la faccenda, il gioco è stato nostro e abbiamo recuperato un divario che era importante. Quando era quasi fatto abbiamo mollato un po´, lasciando cesti facili. Ma c´è stata la voglia di far bene, come il rimbalzo d´attacco di Giovannoni o il recupero di Blizzard. È Biella che per tre volte ha giocato sempre allo stesso modo, al suo livello. La differenza l´abbiamo fatta noi, quando siamo riusciti a fare quello che volevamo, in modo giusto». Il coach, abbracciato da Sabatini nella pancia del PalaMalaguti, dà anche una pagella individuale. «Molto bravo Guillerme, non solo in attacco. È stato il migliore anche sui cambi difensivi». Bechi giustamente non molla. «Giocheremo così anche gara quattro, per vincerla. Poteva finire in ogni modo, brava la Virtus. Volevamo quel tiro da Gaines, l´aveva già messo mille volte».

LE PAGELLE (da Il Resto del Carlino)
Ilievski 6 (3/6 da due, 0/3 da tre, 4/4 nei liberi , 2 rimbalzi, 3 perse, 4 falli commessi e 3 subiti in 24’). Esagera parecchio nei momenti peggiori della Virtus, ma inventa pure.
Best 6+ (4/7 da due, 1/2 nei liberi, 3 rimbalzi, 2 recuperate, 2 assist in 23’). Quando non c’è, si capisce quanto serva. Gestisce male i falli, è vero, ma nel terzo quarto è il motore della rimonta evitando pure che la squadra sbandi in difesa.
Blizzard 6 (2/2 da due, 2/5 da tre, 0/2 nei liberi, una persa, 4 assist in 34’). Nell’economia della squadra c’è sempre ed è per quello che gioca quasi 35 minuti.
Drejer 6 (3/7 da due, 0/2 da tre, 2/3 nei liberi, 3 recuperate, 2 perse, un assist in 18’). A volte sbanda, ma dà sempre la sensazione di essere in partita.
Crosariol 7 (3/3 da due, 2/3 nei liberi, 3 rimbalzi, 2 recuperi in 16’). Domina l’inizio del terzo quarto senza però prendere il controllo dell’area in difesa.
Gugliotta ng (un fallo in 3’).
Vukcevic 8 (5/6 da due, 1/3 da tre, 5/5 ai liberi, 2 perse, 2 recuperi e 2 assist). Markovski gli fa tirare il fiato e lui, dall’ultimo quarto in poi, prende per mano la squadra.
Glyniadakis ng (0/1 da due, un rimbalzo in 3’).
Di Bella 6 (3/5 da due, 0/ 2 da tre, 3/4 nei liberi, un recupero, una persa, 2 assist in 25’). Non può giocare con Ilievski perché si rischia l’uscita di strada. Quando è solo, o con Best, gestisce misura, velocità e a volte può pure esagerare senza mettere in pericolo gli equilibri.
Giovannoni 8 (4/7 da due, 3/4 da tre, 3/3 nei liberi, 8 rimbalzi, 3 recuperate e 3 perse in 35’). Super, la prova migliore e più continua della sua stagione virtussina. Difende, segna, prende rimbalzi e carica la squadra.
Petrovic ng (solo 2’).
Michelori 7 (4/6 da due, 4/5 nei liberi, 7 rimbalzi, 2 recuperi in 20’). Come Giovannoni è l’anima della rimonta. Stavolta fa anche 4/5 ai liberi nel canestro maledetto della Coppa Italia.


22-05-2007 - da "bolognabasket.it"

1/4 di finale play-off gara-3: Virtus-Biella 104-102 dts

1/4 di finale play-off gara-3: Virtus Bologna - Biella 104 - 102 dts - Tabellini: Giovannoni 20, Vukcevic 18, Michelori 12, Ilievski 10, Blizzard 10, Best 9, Di Bella 9, Drejer 8, Crosariol 8, Glyniadakis , Gugliotta , Petrovic.

La Virtus ha battuto l'Angelico Biella 104-102 al termine di una partita stupenda, conclusa dopo un supplementare.E' stata una partita dai due volti. Nel primo tempo la partita è sembrata la fotocopia di gara1, con i bianconeri molli in difesa e Biella avanti facile, trascinata dai suoi tre mori, soprattutto un incontenibile Daniels (alla fine 24+13). Nel secondo tempo però le cose sono cambiate. La Vidivici ha mostrato la faccia cattiva, e con una grandissima difesa ha rimesso la partita in equilibrio, e aveva ribaltato l'inerzia. Sugli scudi Giovannoni (20+8), Vukcevic (18) e il cuore straordinario di Andrea Michelori (12+7). Sul +7 al 36' sembrava finita, ma Biella è davvero una squadra straordinaria, che non muore mai. Un grandissimo Gaines (23) ha riaperto la partita, e una tripla di Roller ha dato il +2 ai piemontesi, riacchiappati poi dai liberi di Vukcevic. Sbagliati, di qua e di là, i match-point, si è andati all'overtime, che la Virtus ha vinto con una scelta azzardata, da Zare Markovski: cinque piccoli in campo, contro un Daniels fin lì immarcabile. Una di quelle scelte che se vinci, Markovski è un genio, se perdi, Markovski viene crocifisso. La Virtus ha vinto, con un supplementare straordinario di tutti i suoi piccoli, che hanno davvero spiazzato gli avversari. Evviva. Ora si resetta tutto, e tra appena 48 ore i bianconeri vanno a Biella per vincere. Sarà un'altra partita indecifrabile.
La Virtus parte contratta, e si trova subito sotto 3-8 con ottimo impatto di Frosini e Gaines. Inoltre Best commette rapidamente tre falli, il terzo dei quali davvero sciocco. La reazione bianconera è affidata allora a Giovannoni (11 nel quarto) e Drejer, che riportano la Virtus avanti. Una tripla di Thomas sulla sirena restituisce però il vantaggio a Biella: 24-25 al 10°. Il rientro in campo dei bianconeri però è da incubo, e ricorda molto gara1. Attacco prevedibile, e difesa molle: Black e Daniels fanno quel che vogliono, e in breve Biella si trova sopra 24-34. La Vidivici reagisce, con Vukcevic e soprattutto con un Michelori commovente, che però da soli possono poco. L'Angelico oggi è davvero in palla, e soprattutto è in palla Erik Daniels, letteralmente immarcabile. E così Biella va al riposo sul massimo vantaggio (41-53), sbagliando anche sulla sirena la tripla del +15. I piemontesi hanno dominato a rimbalzo e tirato col 70% (!!!) da due.
Terzo quarto: scende in campo un'altra Virtus. C'è Best, e si vede. E c'è anche Andrea Crosariol, che infila 7 punti e una difesa sontuosa. Biella è costretta a un canestro dal campo nei primi 6', e incassa un 16-3 che vale il sorpasso Virtus (57-56). Con Daniels e Thomas con problemi di falli, l'Angelico si aggrappa a chi non ti aspetti, mentre i bianconeri si bloccano. Taylor Coppenrath subisce falli a ripetizione e infila 5 liberi (su 6), e riporta avanti i suoi. A lui si aggiunge Roller, e così i rossoblu rispondono con un 10-2, e al 30' il punteggio è 59-66.
Ultimo quarto: c'è ancora la difesa bianconera versione extralusso. Biella fa una fatica d'inferno a segnare, e viene lentamente rimontata. Prima colpisce Giovannoni, poi Michelori e Vukcevic. Con la tripla di quest'ultimo la Virtus tocca il +7 (82-75). Finita? Per niente. Basta un attimo di distrazione e Gaines e Thomas infilano un 6-0 che vale il -1 (82-81). Canestro e fallo di Vukcevic, risponde Black da tre. Due liberi di Michelori, risponde Gaines. A 46” Best forza e sbaglia, risponde Roller da 3 per il +2 biellese, 87-89. a 32' due liberi di Vukcevic sul quinto di Thomas per la parità a quota 89. Sulla rimessa ruba Blizzard, l'ultimo tiro è per Vukcevic, ed è sbagliato. Di là Gaines ha la palla della vittoria, ma entra ed esce. Overtime.
Nel supplementare Markovski gioca d'azzardo. Dentro Di Bella, Best, Ilievski e Blizzard. Il pivot? Giovannoni, naturalmente. E anche il cambio sistematico, con Best e Ilievski spesso e volentieri sotto canestro a coprire Daniels. L'azzardo paga: subito 6-0, e attacco che gira come un orologio svizzero. I piccoli segnano tutti, mentre l'attacco piemontese si inceppa. Bechi prova anche il doppio pivot, ma è troppo tardi. Vince la Virtus per 104-102, e tra 48 ore a Biella potrà tentare di chiudere la serie.


21-05-2007 - da "La Repubblica"

Virtus, stavolta è lei Biellissima

di M. Martelli

Roboante nella portata, splendente per quel che s´è visto negli interi 40´, la vittoria in Piemonte restituisce la Virtus alla serie, al campionato, e soprattutto a se stessa. E´ la vittoria dei reietti e dei mezzi infortunati, di quelli, insomma, che da settembre a maggio l´avevano portata al terzo posto in classifica. Ma cosa sia cambiato nel corpo e nella mente di una squadra che tre giorni fa subiva 97 punti in casa e ieri, in un campo pronto ad esplodere per il raddoppio, ha prodotto la miglior prestazione difensiva dell´anno, è solo in parte spiegabile leggendo roster e quintetto. C´è orgoglio e concentrazione, ci sarà pure quell´Happy Hour in piscina, vedendo Sabatini quasi aggrapparsi alla curva dei suoi tifosi, nella sera dell´1-1, una sera in cui tutto entra e tutto gira, e in cui però non va scomodata la fortuna, ma solo il merito di chi, in quel modo, l´ha fatta andare.
Tutti gli uomini in nero hanno girato a mille, spronati dall´avvio super, non per caso arrivato col quintetto d´una stagione intera, quello che per quasi metà aveva formato il parterre milionario di giovedì: Best e Drejer, s´intende. L´esibizione prima offensiva (27 punti nel primo quarto, 9/15 dal campo) è diventata, coi minuti, totalmente difensiva, pensando prima a spegnere l´ardore rossoblù e adagiandosi poi, davanti, sui cannoni in giornata. I 14 recuperi registrati a metà, il 27% con cui girava Biella dopo 20´, e il 3/15 del trio di mori (e 7/28 globale di Thomas e Gaines), debordanti in gara 1, accecati ieri, sono la fotografia migliore della serata, anche più del Drejer che iniziava, del Di Bella che instradava e del Giovannoni che, lungo tutto l´arco della gara, cuciva.
Così, il motore di Biella, soprattutto Daniels, svagato fin dal primo possesso, s´è spento, fors´anche patita, nell´approccio alla gara, l´atmosfera del Grande Evento che si respirava sotto le cupole. I cori fuori dal palazzetto; i trenta metri di fila, a due ore dal via, per prender posto sulle tribune; pure la coreografia all´entrata dei beniamini, una distesa di palloncini rossoblù gonfiata dall´oooooh di attesa e dall´esplosione, all´ingresso dei dodici. In più, la "carrambata" più toccante, degna della Carrà, altrochè Sabba. In parterre siede Stephon Marbury, stella dei New York Knicks, cugino, di ennesimo grado, del biellese Jamel Thomas. Un abbraccio eterno, durato una ventina di secondi, in cui è racchiuso l´affetto di una famiglia su cui ESPN girò addirittura un film. Roba da pelle d´oca, e prevedibile lotta personale di Jamel, in campo: c´è anche questo, nel suo sballato 3/15.
Un clima da urlo, insomma, cui reagisce, sangue agli occhi, la Virtus. Non lasciasse in avvio qualche rimbalzo d´attacco, scapperebbe subito. Invece, all´inizio resta dietro: con un 7-0 Porta scrive l´11-7 al 5´, forza il primo timeout bianconero, eppure Zare, al rientro, sceglie di non frullare all´impazzata, ma di credere nei suoi. I dodici li userà poi tutti, senza impazienza: e tutti segneranno almeno un gol. Ha ragione lui. La Virtus esce con un tonante 16-2: lo guida Drejer, che ne fa 8, e anche Petrovic, quando il danese spreca il secondo fallo, insacca il +10, 16-26, con una tabellata. Segnali, dicono. Agile in attacco, con punti di riferimento precisi, da lì la VidiVici diventa bella soprattutto dietro. Biella esce dagli schemi, si fida troppo del talento e solo Roller, ancora dal centro, trova aria. Il tedesco chiude il primo quarto (21-27) e nello stesso modo segnerà, nel secondo, l´unico canestro dal campo biellese (1/9). E´ un digiuno lungo 9´ (e di soli liberi: 10/10), quello cui la Virtus costringe l´Angelico, per costruirsi il corposo vantaggio, mentre Di Bella, con 8 punti per aprire il periodo, la spinge fino al +17 (21-38). Biella, per i primi liberi, impiega 4´, e potrebbe anche finire stesa, se la Virtus non sprecasse qualche appoggio e qualche tiro aperto. Rosicchiata fino al -11 (appunto Roller, 34-45), l´ultimo minuto è tutto Vu: Giovannoni da sotto, Vukcevic da fuori, 34-50 all´intervallo. L´animo rasserenato, l´1-1 ad un passo. Compiuto, addirittura debordando, in un secondo tempo senza storia.

Sabatini: "Ai miei ho detto solo: sorridete oppure non vi pago"
Ride tutta la Virtus e ne ha motivo. In primis Sabatini. «Grande partita, abbiamo dimostrato di non aver paura di perdere. E tutti hanno giocato alla grande, anche Best, che con la sinistra fasciata doveva andare quasi sempre con la destra, non la sua mano. Si è sacrificato». Strapazzare così l´Angelico a domicilio non era riuscito a nessuno. «Bravi noi e giusta la nostra parola d´ordine: sorridere. Gli ho detto che se non si presentavano ridendo non li avrei pagati». Tutti rilassati e felici. «Dobbiamo esserlo. La Virtus ha un grande organico e Zare Markovski. Abbiamo fatto il nostro dovere e rimesso la bilancia al posto giusto. Come volevamo».
Il coach snocciola come sua abitudine i numeri, che stavolta sono tutti buoni. «La Virtus ha prodotto una serata molto intensa, dove ha fatto vedere le sue cifre migliori e soprattutto la difesa di cui è capace». Anche davanti non è andata malaccio. «Vero. Perchè la squadra ha convinzione nei propri mezzi e per lunghi tratti abbiamo fatto attacchi praticamente senza errori». Faccia felice anche per Di Bella, uno degli eroi. «Ritrovato lo spirito. In gara 1 eravamo troppo convinti di vincere e invece ci siamo smontati. L´Happy hour ci ha tirato su e tutti abbiamo fatto la partita che ci aspettavamo».

LE PAGELLE
BEST 6. All´inizio Porta lo tortura, fatica se pressato, ma è discreto nel resto e detta sempre tempi giusti. In 23´, 1/5, 1/2, 5 perse.
BLIZZARD 7. Mastino dietro, nel primo tempo in crisi d´ossigeno davanti. Poi quella scarica di tre bombe che sgonfia Biella. In 21´, 0/3, 3/3, 3 rimbalzi, 3 recuperi.
DREJER 7. Mani salde e fantasia, solo guai di falli. In 22´, 1/2, 2/4, 5 rimbalzi.
GIOVANNONI 7. Gli manca solo il tiro, ottimo il resto. In 26´, 4/6, 0/4, 4 rimbalzi, 4 recuperi.
CROSARIOL 6. Subito una schiacciata e due falli, fuori a lungo. In 11´, 2/2.
DI BELLA 7.5. Secondo quarto arrembante, testa e gambe pronte: comanda la serata. In 17´, 5/5, 1/2, 4 rimbalzi, 2 assist.
ILIEVSKI 6. Poca vena, zero egoismi. In 16´, 2/3, 1/3, 6 assist.
GUGLIOTTA 6. Spot difensivo efficace. In 10´, 2/2, 0/1.
VUKCEVIC 6. Un paio di belle triple alla sirena. In 14´, 0/1, 2/3.
PETROVIC 6. Siluro da 8 metri, gol. In 8´, 0/1, 1/2.
MICHELORI 6. Fatica prima, meglio dopo. In 20´, 2/3, 0/1, 5 rimbalzi.
GLYNIADAKIS 7. Dentro nell´emergenza. Mani discrete, buon bersaglio per i passatori e fisico che si fa sentire. In 12´, 3/5, 3 rimbalzi.


20-05-2007 - da "bolognabasket.it"

1/4 di finale play-off gara-2: Biella-Virtus 69-94

1/4 di finale play-off gara-2: Biella - Virtus Bologna 69 - 94 - Tabellini: Di Bella 14, Giovannoni 11, Drejer 11, Ilievski 9, Blizzard 9, Glyniadakis 9, Vukcevic 8, Best 6, Michelori 6, Gugliotta 4, Crosariol 4, Petrovic 3.

Si potrebbe dire che gli happy hour il giorno prima della partita o la presenza di Stephon Marbury, stella di New York, in Nba, e cugino del biellese Jamel Thomas, portino bene alla Virtus. Si potrebbe pure dire che una giornata in tribuna per Drejer sia la mossa decisiva per andare a dettar legge su uno dei campi più difficili d’Italia, come quello del palaBiella. A dire il vero però, bisognerebbe parlare di una Vidivici che pareggia la serie con una gara di orgoglio, e soprattutto di forza, in cui ognuno, in momenti diversi, piazza il suo sostanzioso mattoncino, e che va a farsi perdonare la pessima prova offerta solamente giovedì scorso, tra le mura amiche del PalaMalaguti.
Torna Best, torna soprattutto Drejer, si fa vedere splendidamente Glyniadakis, una sentenza sul pick and roll, e nella giornata in cui gli americani di Biella steccano all’unisono, la Vidivici porta a casa il punticino che significa parità e che riapre, o richiude, i giochi nella corsa all’Eurolega e quindi alle semifinali playoff. Cercava difesa dura e contropiede, Markovski, li ha trovati tra un bicchiere di vino e una seduta di stretching, facendo sentire alla squadra il calore del suo pubblico in un rassicurante abbraccio tardo pomeridiano al Cierrebì. Per guarire il ventello di Montegranaro era servita una pizza, stavolta sono bastate due olive, segno che il gruppo c’è e che può pensare serenamente a giocarsi la serie con il fattore campo nuovamente a favore. A margine, gradito ritorno di chi non si faceva vedere proprio da tanto tempo. Concedere settanta punti a Biella, per di più in una gara due in cui la Vidivici si giocava buona parte della sua stagione, è cosa che si possono permettere solo quelle squadre con una signora difesa. E la Virtus è una di queste.
La partita, ora.
Comincia bene la Vidivici, mentre Biella paga un po’ di emozione soprattutto nelle sue stelle e fatica a macinare gioco. Thomas finisce per forzare, mentre Drejer fa subito male, con due assist per lo 0-4 iniziale. Tutti d’accordo meno Best, che non sembra voler assecondare i compagni e aiuta Biella a innescare l’11-3 che significa sorpasso, sulla bomba del naturalizzato argentino Porta. Timeout Vidivici, e 0-10 firmato tutto Drejer Glyniadakis, con due giochi da tre punti completati dal greco, per il 13-23 Vidivici. Jamel Thomas muove il tabellino biellese dalla lunetta ma Petrovic trova la più incredibile delle triple, di tabella da sette metri e mezzo, allo scadere dei ventiquattro secondi, e tiene in doppia cifra il vantaggio Vidivici. Roller tira fuori l’orgoglio dei lanieri e sulla sirena del primo quarto trova la bomba del 21-27, colpo potenzialmente devastante sugli umori della gara. Non è così, perchè la Virtus reagisce d’orgoglio, e con cinque punti ispirati da Drejer stampa un parzialone di 0-14, per il 27-41 del sedicesimo minuto di gara. Biella non segna dal campo per nove minuti, nel secondo periodo, e la forbice inevitabilmente si allarga. Bologna invece ha tanta roba da un Di Bella in formissima, mentre Vukcevic, con la bomba a fil di sirena, rende il favore a Roller per il 34-50 su cui si va alla pausa lunga.
Si segna poco nel terzo quarto, in pieno stile post season, e bastano tre bombe di Blizzard a spegnere il tentativo di riscossa dei tre mori biellesi che tanto male avevano fatto alle Vu nere giovedì sera. Bastano un paio di giocate di solidità di Michelori e Vukcevic, per mettere in ghiaccio la partita, e la persa di Gaines, con infrazione di ventiquattro secondi subito successiva sa tanto di bandiera bianca, sul 52-77 a otto minuti dal termine della gara.
Da lì, il ritmo cala e in pieno garbage time il canestro lo trovano proprio tutti. E’ Gugliotta a firmare, in contropiede, il 59-90 che sa di punizione troppo pesante per Biella, dimostratasi semplicemente dipendente dai suoi americani. Eventualità sfavorevole stavolta, determinante assoluta in gara1. Scherzi di uno sport in cui nel giro di tre giorni cambia tutto. Si chiude sul 69-94, con il pubblico di Biella che continua a cantare in piedi, incitando i propri beniamini. Sventolatori e insultatori prendano appunti, grazie.

LE PAGELLE
Ilievski
(9pti, 2/3, 1/3) - voto 6.5 – Serata tranquilla, gioca per i compagni (6 assistenze) e fa bottino alla fine.
Best (6pti, 1/5, 1/2) - voto 6 – Non sta bene e si vede. 5 perse anche banali, ma con lui in campo la palla circola meglio.
Blizzard (9pti, 0/3, 3/3) - voto 7 – Primo tempo silenzioso, poi spara tre triple assassine nel terzo quarto.
Petrovic (3pti, 0/1, 1/2) - voto 5.5 – Imbrocca una preghiera di tabella, poi guai a ripetizione. Non la sua serata.
Drejer (11pti, 1/2, 2/4) - voto 6.5 – Dopo l'esclusione risponde presente con un grande primo quarto. Anche 5 rimbalzi. Genio e sregolatezza certo, ma è meglio averlo.
Crosariol (4pti, 2/2) - voto 5.5 – Problemi di falli, ma in difesa non concede mai un tiro facile.
Giovannoni (11pti, 4/6, 0/4) - voto 7 – Punti, difesa, rimbalzi. Ma soprattutto una grinta pazzesca.
Gugliotta (4pti, 2/2, 0/1) - voto 6 – Minuti di legna in difesa, e insoliti punti in garbage time.
Vukcevic (8pti, 0/1, 2/3) - voto 7 – Prima segna sulla sirena di metà partita, poi infila una tripla impossibile che pianta l'ultimo chiodo nella bara biellese. In mezzo anche cose importanti in difesa.
Di Bella (14 pti, 5/5, 1/2) - voto 7.5 – Scava il baratro nel secondo quarto con le sue penetrazioni. Poi non pensa nemmeno a fermarsi, e continua a martellare fino alla fine.
Glyniadakis (9pti, 3/5) - voto 6.5 – Subito due giochi da tre punti, poi una presenza continua sotto le plance. Appare già ben integrato. Bella sorpresa.
Michelori (6 pti, 2/3, 0/1) - voto 6 – Prima soffre, poi si sblocca nell'ultimo quarto. Anche 5 rimbalzi.

Le parole di Zare Markovski:
”E' stata una partita intensa. Noi abbiamo giocato la difesa che volevamo, e in attacco abbiamo gestito il pallone alla perfezione. Per cui il finale è stato meritatamente tranquillo. Questa squadra ha uno spirito forte, che è stato costruito. Ora dobbiamo concentrarci ancora di più tecnicamente. La presenza di Best ci ha dato maggiori possibilità di gestire il pallone. Vorrei menzionare i nuovi arrivati che stanno cercando di integrarsi velocemente e hanno potuto dare qualcosa fin dal primo quarto.”

Le parole di Fabio Di Bella:
”Io sono molto legato a Biella. Avendo perso il fattore campo era importante il riscatto su questo campo difficile. Sabatini e la società si aspettavano una reazione importante e l’abbiamo data. Siamo entrati in gara1 con poca convinzione, pensando probabilmente di aver già vinto. Biella invece ha ottimi giocatori e ci ha fatto male. Il presidente si è arrabbiato, giustamente, ma ha reagito con la testa e ci ha rigenerati in poco tempo. E’ comunque importante venire qua e vincere facendo fare loro settanta punti. Possono comunque capitare partite brutte, ma oggi serviva una partita di carattere e l’abbiamo dimostrato. Siamo stati attivi in difesa, e sono entrati anche alcuni tiri fortunati. Best oggi ha voluto giocare nonostante la microfrattura alla mano, quindi per lui tanto di cappello. Gara tre? Dico solo che siamo contenti che ci sarà anche gara quattro.”


19-05-2007 - da "La Repubblica"

Sabatini: "Contrordine, qui siamo tutti allegrissimi"

di M. Martelli

Sabatini è ormai un libro aperto. Vince? Dilaga. Perde in volata? Alza il volume. Perde coi favori del pronostico? Se la ride, sdrammatizza, dice "chissenefrega". In realtà, è incazzato come una pantera. Se fino a ieri si muovevano i cannoni per conquistare l´Eurolega, oggi non ha senso dire che "va bene così", pronti con la paletta e il secchiello. Se l´altro ieri la squadra è stata in ritiro, in città, come non faceva mai, oggi stride questa partenza in relax, per un match di play-off come fosse una gita scolastica. Sempre meglio, comunque, questa vigilia con aperitivo, ultima trovata del nostro, che quella sovreccitata del Maraglio Day: in attesa magari di viverne una analcolica, niente più che un giorno prima normale, laddove si fa sport.
«Festeggiamo - ha detto ieri il patron nell´ennesima conferenza stampa -, perché è stato un grande anno. Domani sera (stasera alle 20, ndr), invitiamo giocatori, parenti e tifosi all´Happy Hour in piscina al Crb. Si sta un po´ insieme, in attesa, domenica, di andare a Biella. Non ci alleneremo. Là perderemo, poi magari vinciamo la terza e sull´1-2 vedremo a chi pesa la palla. Zare è d´accordo: non è uno yesman, abbiamo deciso insieme». Il confronto è con gara 1. «Tutti mogi, tristi. Avverto un ambiente mai contento, pieno di masturbazioni mentali, come tutti quei ricchi che non ridono mai. Biella era felice, i dirigenti si abbracciavano: noi tutti tristi, dall´inizio. Anch´io non ero tranquillo, sapevo che avremmo perso. E così dico, senza mancar di rispetto a Biella, che con noi e Siena è un esempio di gestione, che la Virtus ha perso contro se stessa. Tesi? Forse sì, era una prima volta. Per Zare anche». Recriminazioni? «Nessuna. Se sorprende Markovski, sorprendono anche quelli dietro di noi, con più soldi e meno vittorie. Drejer? Zare è un grande aziendalista: mesi fa poteva metterlo fuori squadra e deprezzarlo, invece non l´ha fatto». L´ha fatto adesso, cosa cambia? «Sono scelte sue. Tutti dovremmo baciarlo in fronte, per quel che ha fatto fin qui. E il suo contratto è già depositato in Lega fino al 2010».


19-05-2007 - da "La Repubblica"

Markovski: "Noi, sfiduciati e impauriti ora proviamo a liberare la testa"

di M. Martelli

Rimettere insieme i cocci, dopo uno 0-1 che pare piombo fuso, non sarà facile, a casa Virtus. Intanto, un coccio tornerà dentro. Christian Drejer, domani a Biella, sarà nei dodici. Retromarcia di Markovski? Più o meno, accoppiata però, soprattutto, con l´inadeguatezza di Tyrone Grant, presto in tribuna. Sempre stando sul campo, c´è poca fiducia nel recupero di Best: di nuovo Bonfiglio più di Gugliotta, par di capire. Questo, almeno, ha detto il pomeriggio di ieri, uno dei più concitati della stagione: un pomeriggio in cui ci si è sdoppiati, prima a sentir Sabatini, poi per la replica di Markovski, che in palestra c´è andato, come tutti, e non in ciabatte (ma in bermuda sì).
Seduta defatigante, corsettine, stretching e tiro: il normale post-gara durante i play-off. Non il "liberi tutti" padronale, insomma, e c´è stato spazio, allora, dopo le parole del patron, per sentire finalmente, in un giorno mediaticamente completo, come da tempo non si viveva, l´opinione dell´ombelico del mondo Virtus: Zare nostrum. Equilibrista tra gli annunci e le trovate del patron, la gestione dell´ultimo mese, detto fuori dai denti, non è piaciuta. Il ritiro pre-gara 1 (mai fatto prima), il trio di nuovi e la presenza in quintetto di Bonfiglio sono sintomi di quanto, probabilmente, si sia andati troppo oltre. Non è il tempo di aprire il vaso di Pandora, piuttosto quello di (cercare di) resettare. Tra un mojito e una corsettina, se la marcia di avvicinamento a gara 2 sarà questa.
«Non è niente di strano. Almeno incoraggiamo, sgombriamo le teste. Non dobbiamo pensare in modo sovietico, cioè ritenendo che la sola quantità, senza testa, sia l´unica medicina. Mentalmente non siamo brillanti, vedo una squadra sfiduciata e impaurita per il modo in cui sono arrivate le ultime due vittorie, e magari ci siamo pure allenati molto, dopo Varese e prima di Biella. Il ritiro? Ecco, forse il gruppo s´è responsabilizzato troppo. L´avevo deciso io, per tenerlo concentrata sull´obiettivo».
D´altronde, ormai si parla di tutto tranne che di basket, in casa Virtus. «Io non l´ho fatto per quello. L´ho fatto soprattutto per omogeneizzare il gruppo. E non parlerei di tre nuovi, ma di uno solo: Petrovic, che è una scelta tecnica, mentre Glyniadakis sostituisce Lang e Nikolaidis Best. Drejer? Scelta obbligata, viste le ultime cinque. E dopo la palla persa finale di Girona, ne avesse fatta un´altra ieri, non m´avreste chiesto spiegazioni? E io non mi sarei suicidato, pensandoci? Dovevo farlo. Ora torna dentro». Vien da chiedersi, sempre, se non si possa avere una vigilia normale, regolare, tra Maragli Days e bordate a Prandi, condanne ai criticoni e feste in piscina. «Non è normale, quello che stiamo facendo ora, parlando?». Quasi. Perché il vortice di emozioni, anche per la squadra, è troppo, e troppo in fretta: esclusioni, cambi, schemi, brindisi. E dai ritiri, si passa ora alle partenze in giornata. «Perché i giorni della settimana non sono tutti uguali». In Virtus anche meno che altrove.


18-05-2007 - da "La Repubblica"

Sbaraglio Day, la Virtus va a fondo

di M. Martelli

Dietro quelle recenti vittorie allo spasimo, imbracciando il fucile dei nani, il campanello d´allarme era già trillato. Non s´è sentito, evidentemente. E così, al primo incrocio ad alta tensione, arriva la suonata coi controfiocchi. Biella, al PalaMalaguti, non solo vince, ma lo fa piallando, a tutte le latitudini, la VidiVici : a rimbalzo, a difesa schierata, nell´intensità. E´ un 1-0 meritato, costruito senza una prestazione monstre, senza percentuali da urlo, ma semplicemente con la logica, punendo la più grossa lacuna della seconda parte di stagione bianconera: la difesa, appunto. Pigliare 97 punti in casa, addirittura stretti (Biella, a 4´ dalla fine, toccava i 92), è il peggior debutto possibile nel play-off. Stare sotto per 30´ larghi, sorpassando, per l´ultima volta, al 21´, fa anche più male.
Non sorridono, nel palco presidenziale, gli esclusi della vigilia. Ma gli ardori da bar Sport («se c´era quello, forse…», eccetera) possono anche non essere spesi: viste le facce, sarebbe comunque finita così, chiunque la giocasse. Unici dubbi, forse, sul terzo escluso in tre giorni: dopo Drejer e Best, in tribuna (per Bonfiglio) c´è finito Gugliotta, miglior difensore della truppa. Difficile però che potesse cambiar le cose pure lui: da tempo il campo manco lo toccava.
La vince, Biella, tranciando l´ultimo periodo. Ci era entrata scialando un +9 (tecnico a Thomas), venendo accostata sul -3 (72-75), e chiedendo allora a Gaines, fin lì etereo, di prenderla per mano: 7 punti in fila, 9 in 3´, tamponando ogni cesto bianconero. Piemonte a tutto gas: 78-86 al 35´. Markovski, allora, ci ha riprovato: fuori Crosariol, il migliore di serata, per vincerla coi cannoni. Non ne avevano più, però: Ilievski, dopo un primo tempo onnipotente (13, 5/7), ha girato a 2/9 nella ripresa; Vukcevic, il gemello siamese, è scoppiato a fine terzo quarto. Non è il suo gioco, creare, leggere e punire, e le energie se ne sono presto andate, senza aver nulla, in supporto, dagli esordienti: Petrovic, nel secondo tempo, non ha visto campo; Nikolaidis, che pure c´è stato, è stato più invisibile del Domopak. Bene, invece, aveva fatto Glyniadakis, nel primo tempo, insaccando tutto quello che, più tardi, avrebbe insaccato Crosariol. Insieme, non si poteva: sono lo stesso giocatore. Nullo Grant, scaricato a fine gara, è mancato Blizzard, e non poco. Oltre alla difesa, ovvio. Da salvare? Poca roba. Anzi, niente.
Markovski aveva scelto di buttar subito dentro tutti. Dopo 6´ erano già 10, a inizio secondo quarto gli ultimi: ne guadagnava lo spirito, meno il gioco, evidentemente macchinoso, sbloccato solo dalla radiosa solitudine di Ilievski. Senza imprimere il marchio sulla gara, ferma sulle gambe dietro (Biella, che punta il cesto, tira 12 liberi in 10´), finisce sotto quando Vlado rifiata (27-21). L´Angelico scappa con un 11-0 e tanto Daniels, coi suoi banchetti nel cuore dell´area, lontano dalle leve di Crosariol (che invece protegge bene il ferro), profittando pure della zona che Zare sfodera dopo 8 mesi. Tiene poco, si salva su due piazzati di Thomas (merce sua), ma davanti, con la coppia Vukcevic-Ilievski, rosicchia fino al 42-42. Ci aveva anche provato, Markovski, con una Virtus dal doppio lungo. Poco abituata, infatti non decollata. E deraglia
, nella ripresa, quando prende fuoco Roller, in passeggio su Di Bella. E Gaines, in passeggio su tutti. 0-1, sempre a tre vittorie dall´Eurolega. Più lontana, adesso.

Le parole del coach bianconero
La debacle fa male, Markovski non può che ammettere la superiorità altrui. «Abbiamo perso tre quarti su quattro, Biella ha comandato con merito. Hanno preso molti rimbalzi d´attacco: e hanno segnato sedici punti con i secondi tiri. I nostri recuperi non potevano bastare».
La differenza è stata tutta nell´animo. «Non abbiamo subito tatticamente, ma in intensità. Anche se qualche scelta affrettata in attacco è stata grave, permettendo facili contropiedi». I nuovi non hanno cambiato gli equilibri, per Zare. Nemmeno, però, hanno fatto confusione. «Le certezze ci mancano da un pezzo: ora si parlerà di Drejer, ma la realtà è che fatica dalla quinta di ritorno. Senza Lang da parecchio tempo e senza Best da ieri era indispensabile operare il triplo innesto. Hanno giocato in tutti 25´, non pessimi, e non determinanti per l´esito finale. Piuttosto, Grant è perso. Non può più dare nulla». Altro giro, altro turn over. Non occorre essere indovini: il morettone, a Biella, dovrebbe solo guardare.

LE PAGELLE
BONFIGLIO sv. In 9´ 0/1 da tre.
BLIZZARD 5.5. Primo cesto dopo 22´, ultimo pari bianconero (a 55). Quarto fallo al 28´. Finita. In 27´, 0/3, 2/3, 4 rimbalzi, 3 assist.
PETROVIC 5.5. Assaggio insipido di partita. In 10´, 2/2, 0/1.
GIOVANNONI 5.5. Daniels gli può giocare sopra e lo fa. In 20´, 2/3, 1/4, 8 rimbalzi.
GRANT 4.5. Tre rigori falliti, 7´ senza fiducia: lui e gli altri (in lui).
DI BELLA 5. Tanta volontà, ma Roller lo doppia quando conta. In 22´, 1/6, 0/1.
ILIEVSKI 5.5. Gioca da prima punta, senza creare. Subito traina, dopo deraglia in zingarate deleterie. In 28´, 6/11, 1/5.
VUKCEVIC 5. Non gli bastano i centri iniziali. Dopo, buio. In 21´, 5/8, 1/4.
NIKOLAIDIS 5. Prova a difendere, ma non la mette. In 11´, 1/1, 0/2.
MICHELORI 5.5. Trova muri in area. In 14´, 2/2, 3 rimbalzi.
CROSARIOL 7. Non è la boa di salvezza, solo il migliore. In 27´, 6/7, 3 rimbalzi, 4 stoppate.
GLYNIADAKIS 6. Discreto spot, qualcosa fa vedere. In 4´, 2/4, 1 rimbalzo.


17-05-2007 - da "virtus.it"

1/4 di finale play-off gara-1: Virtus-Biella 87-97

1/4 di finale play-off gara-1: Virtus Bologna - Biella 87- 97 - Tabellini: Ilievski 18, Vukcevic 18, Crosariol 12, Giovannoni 9, Di Bella 8, Blizzard 6, Nikolaidis 4, Petrovic 4, Glyniadakis 4, Michelori 4, Grant, Bonfiglio.


15-05-2007 - da "La Repubblica"

Due giornate di squalifica al campo della Virtus: pagherà 12 mila euro

di M. Martelli

Ma certo, è riuscito una bellezza il Maraglio Day. Peccato solo che un giudice sportivo poco goliardico l´abbia pensata diversamente: due giornate di squalifica al campo della Virtus, pagabili in 12 mila euro. Va così, la federbasket, con le multe, fa cassa, e dunque giovedì con Biella (niente Sky) si giocherà qui: la flaccida legge lo consente. Ci sarebbero pure altri 1.150 euro «per uso di strumenti sonori, offese e minacce verbali collettive frequenti agli arbitri, lancio di oggetti non contundenti collettivo e frequente, colpendo, e lancio di sputi collettivo e frequente, colpendo». Ma niente paura, va tutto sul conto in tavola: come sempre, e purtroppo, per la gioia di chi continuerà a infestare le arene. Carta di credito e passa la paura.
Anzi, con la tesi che è stata una carezza e non un pugno s´allinea pure, non sorprendentemente, Claudio Sabatini. E poiché la provocazione può assurgere ad arte retorica, «trovo scandaloso cavarmela con soli 12 mila euro: due fatture domenicali della nostra security». Ed erompe, il patron: «Abbiamo passato i limiti? Squalifica. Dura. Lo dissi un anno fa, l´ho ridetto ieri in Lega: decuplichiamo le pene, o un giorno, come il calcio, piangeremo un morto, prima di metter tutto a norma, in due settimane. Denuncio una situazione allucinante, ci sono posti dove sputare e colpire costa 700 euro, noi qui siamo gente perbene costretta dall´andazzo a diventar permale». Tortuoso, ma ognuno batte le sue strade: quella di adeguarsi al vizio, dopo aver predicato la virtù (con puntuali lodi raccolte), non pare una via maestra.
Ma motivazioni e postilla della sentenza annunciano altri strascichi. Le due giornate, si legge nel comunicato, arrivano perché «in tre occasioni più persone invadevano il campo di gioco: nel secondo periodo un dirigente non tesserato della Società (Sabatini, ndr) entrava in campo protestando avverso le decisioni arbitrali, contribuendo a fomentare il pubblico; durante il quarto periodo più persone invadevano il campo insultando e minacciando gli arbitri e uno di questi scagliava con violenza il pallone contro il secondo arbitro, colpendolo senza danno a un orecchio; a fine gara, durante un´invasione pacifica, nuovamente alcuni tifosi s´avvicinavano agli arbitri per insultarli, fatto che non degenerava per l´intervento degli addetti al servizio d´ordine». E allora: «Si trasmettono gli atti alla Procura Federale per accertare eventuali responsabilità della Società, anche alla luce delle dichiarazioni rese alla stampa nei giorni precedenti da parte di un dirigente non tesserato». Sempre lui, carta canta: il clima acceso era stato annunciato in conferenza stampa. «Rischiato grosso? Ma no. A Bologna il pubblico è educato e gli 80 uomini di security sono stati tempestivi. Poi, rischio calcolato. Ma le provocazioni devono esser forti, per cambiare. A fare il bravo, a mettere i biglietti nominali mi sono beccato del pezzo di m..., adesso volto pagina». Discutibile. Se si può ancora.
Spulciando il Regolamento di Giustizia della Fip, non si capisce se pendano spade di Damocle, al prossimo sbocco d´ira: in caso di recidiva, altri euro o porte chiuse. L´unica certezza è se una gara viene interrotta: lì c´è squalifica. Gran parte del pubblico ha però inteso il Maraglio Day come una sfilata a chi peggio si conciava. Pochi (ma buoni, come già letto) hanno sfogato, al primo fischio, i propri istinti. E la brutta pagina di domenica a Casalecchio ha impegnato a lungo, ieri, l´assemblea della Lega. «E´ stato un modo di confrontarsi - ha detto Enrico Prandi, presidente uscente -, e tutti hanno condiviso il problema di fondo, che investe impiantistica e sicurezza. Si valuterà quale strada prendere: se astenersi dall´omologazione di certi palazzi o inasprire le pene». Buon play-off, in ogni caso. A proposito, e con Biella? «Basta maragliate. Tutto torna normale. Sarà una festa del basket».


14-05-2007 - da "La Repubblica"

La Virtus batte Varese in rimonta e a suon di triple

di M. Martelli

Chiamatela vittoria di cuore, di sofferenza, e pure d´una buona dose di terga, perché di razionale e logico, ieri, nel 97-93 che spedisce la Virtus, dopo un supplementare, al terzo posto in classifica, c´è veramente poco. Imbarazzante in difesa, maciullata prima da Holland, poi dal miglior Galanda del quinquennio (8/12), quindi dal solito indigesto Capin (22 con 9/10 ai liberi), la VidiVici la vince coi "nani", i cinque piccoli con Giovannoni finto pivot: quelli cui Markovski decide di appigliarsi, ancora una volta dopo Avellino, quando non resta che imbracciare il fucile e sparare.
Zare lo sceglie a 5´ dalla fine, sotto di 8, 63-71, e da lì sarà una sinfonia di triple: prima sbagliate, poi tutte a segno. Ne sgancia 13 la Vu, tra ultimo quarto e supplementare, infilandone tre di seguito per rimontare (dal 70-77 al 79-79) e due per aprire l´overtime (Ilievski per l´86-83, Vukcevic per l´89-85). Così viene rimontata Varese, rimasta avanti per 38´, largamente migliore, al netto del risultato finale, bloccatasi però quando contava. Perfetta per tre quarti, la Whirlpool può recriminare sui propri errori: un brutto finale di terzo quarto (tecnico Hafnar, palla in mano sul +11) e un rigore sbagliato di Galanda (il potenziale +6 a 1´40´´). Lì, i gemelli dello spogliatoio, Vukcevic ed Ilievski, si sono scatenati: 16 punti filati, 8 a testa, per prolungare la gara e trionfare. Dopo gli 11 (7 Dusan, 2 Vlado) ad aprire l´ultimo quarto della rimonta. Una staffetta da 51 punti sui 97 globali. Entusiasmante.
E´ apoteosi, alla fine. Da cui però si estranea Markovski. Lascia il campo, infatti, a 6´´ dalla sirena, imbucando il tunnel, mentre ancora si gioca e si viaggia in lunetta. In sala stampa, non concederà domande. Solo il suo commento, nemmeno sulla partita. «Non parlerei della gara - dice -, perché è stata una guerra vinta da noi. Parlerei della Virtus terza, e andate a vedere quali erano i giocatori l´ultima volta che ha finito al terzo posto. Altra cosa, l´ultima. Non sono nato a Bologna, ma subire offese durante la partita non lo permetto a nessuno. E fa bene Sabatini quando restituisce gli abbonamenti. Anzi, io potrei anche esser peggio. Onore a questa squadra, che lavorando quotidianamente si batte fino all´ultimo per questi colori». E va via. Lasciando poi Sabatini, che sgancia il suo rituale attacco alla stampa. Intanto, Zare è già fuori, inghiottito dalla sua auto. Non c´è verso, la Virtus rimane sempre all´estremo, nella vittoria e nella sconfitta. Intanto, adesso è in alto: terza, a tre vittorie dal sogno Eurolega.

LE PAGELLE
BEST 5.5. Levato sull´8-16. L´antifona pare già chiara, ma riappare, e non male, nella ripresa. Pessima gestione del supplementare, dove sbaglia un rigore e subisce Capin. In 28´, 2/6, 1/2.
BLIZZARD 7. Quando la vede, spara bene. In 42´, 2/3, 2/5.
DREJER 4.5. Holland gli passa sopra, in attacco non si nasconde, ma sono solo pali. In 8´, 0/2, 0/2.
GIOVANNONI 7. E´ l´unico vivo, per lungo tempo. Lotta, recupera palle, anche se da lontano non ha mira. Una tripla chiave, sul -7 a poco dalla fine. In 35´, 3/5, 1/7, 8 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Sepolto subito, non aveva fatto danni. In 7´, 1/2.
GUGLIOTTA 5. Il primo a uscire dalla panca, dopo tre "ne" consecutivi. Lo chiamano per Holland, in 4´ non risponde.
MICHELORI 6. Prova a tamponare, non vede un pallone. In 23´, 1/2.
DI BELLA 5.5. Tentativi a testa bassa. In 15´, 1/1 da tre.
ILIEVSKI 8. Secondo tempo troneggiante. Fa sempre canestro, in ogni momento chiave, sigillando rimonta e tempi regolamentari. In 33´, 5/6, 5/7, 5 assist.
VUKCEVIC 8.5. Assalta all´arma bianca, finchè trova le piste giuste. 18 negli ultimi 15´, basta questo. In 26´, 3/6, 5/7.


13-05-2007 - da "bolognabasket.it"

Campionato: Virtus-Varese 97-93 dts

Campionato: Virtus Bologna - Varese 97 - 93 dts - Tabellini: Ilievski 26, Vukcevic 25, Blizzard 12, Giovannoni 12, Di Bella 7, Best 7, Michelori 6, Crosariol 2, Grant , Drejer , Gugliotta, Glyniadakis ne

Se la Virtus l'anno prossimo sarà in Eurolega dovrà decidare una statua a due giocatori: Dusan Vukcevic e Vlado Ilievski. Sono loro che hanno ripreso per i capelli una partita giocata malissimo dai bianconeri, persa e ripersa sul -10 al 37'. Con questa rocambolesca vittoria, la seconda di fila in casa al supplementare, la Vidivici agguanta il terzo posto, e una grossa fetta di Eurolega. Basterà (si fa per dire) arrivare in semifinale, se Siena andrà in finale. Nei quarti c'è Biella, avversario ostico e campo molto caldo.
La Virtus ha vinto e va bene così. Ma per battere Biella occorrerà difendere molto meglio rispetto alle ultime tre partite. E magari rivedere le rotazioni, perchè Drejer e Grant appaiono ormai ai margini, e bisognerà curare in frettissima l'inserimento dei nuovi , magari cercando nuove soluzioni tattiche per i lunghi, dato che a oggi l'unico quintetto veramente affidabile è quello con Michelori da numero “5” e Giovannoni da “4”. Bene il pubblico, corretto e molto caldo.
Nel Maraglio Day (molto soft, anche se qualche personaggio pittoresco si è visto, tipo uno vestito da sceicco), il prepartita è interamente dedicato ai cugini della Fortitudo, che oggi hanno terminato il loro campionato: il DJ passa canzoni tipo “tutti al mare” e la curva ha una coreagrafia balneare, con tanto di striscione “al sole...stesi”. Poi si passa al basket giocato. Vista la tripletta di acquisti, da oggi il turnover è d'obbligo. Come previsto dentro Glyniadakis (NE alla fine) per Evtimov, e per oggi basta. Vedremo se e quando giocheranno anche Petrovic e Nikolaidis.
La Virtus parte 6-2, ma è un fuoco di paglia. Drejer sbaglia di tutto e di più (valutazione -6), e in difesa vengono concessi metri di spazio a Galanda, che non si fa certo pregare. Varese sorpassa e tenta l'allungo: 8-16. La reazione è affidata al quintetto operaio (dentro Gugliotta a mordere Holland), e ai punti di Blizzard e Giovannoni: 14-18 alla prima sirena.
Secondo quarto: pronti, via. La panchina bianconera si prende un tecnico, e il pubblico esplode di rabbia: si vede anche gente sui rotori, come voleva Claudio Sabatini. Intanto però Varese, giocando davvero bene, scappa, complice anche il quintetto piccolo bianconero che rende onnipotente Howell. La Virtus è semplicemente troppo brutta per essere vera, e dalla panchina non viene proposto nessun correttivo per cambiare le cose. A metà la Whirpool conduce 30-44, e l'impressione è che il vantaggio le vada stretto.
Nel terzo quarto i bianconeri provano a rientrare: subito un 7-0 firmato Best e Ilievski. Ma oltre il -7 la Virtus non riesce ad andare, e viene ricacciata indietro, colpo su colpo, da uno strepitoso Carter. 53-62 al 30°, ringraziando un tecnico ad Hafnar.
Ultimo quarto (in teoria). Le Vu Nere producono il massimo sforzo e tornano subito a -5, ma vengono ricacciate indietro da un super Capin e da Galanda. Sul 63-73 a 4' sembra finita. Ma Vukcevic e Ilievski la pensano diversamente. Il primo mette 8 punti e riporta la Virtus a contatto, il secondo firma due volte il canestro della parità. Prima da tre a 24”, poi in appoggio a 3” dopo i liberi di Keys. 81 pari: overtime.
Subito Ilievski e Vuckevic per il +4 Vu. Galanda e Capin riportano avanti Varese. Un antisportivo (generoso) di Keys frutta 3 liberi (su 4) di Giovannoni. Capin, ancora dalla lunetta pareggia. Ilievski firma il 94-92 in entrata. a 30” Keys si impicca e perde palla. Falli sistematici, basta il 3 / 4 di Fabio Di Bella. Finisce 97-93, la Virtus è terza. Nel post-partita poi spazio alla polemica: Zare Markovski dirà che non tollera di essere offeso da nessuno, dati gli straordinari risultati della squadra, e anche il patron Sabatini apparirà molto seccato. Per Varese invece non parlerà Ruben Magnano, ma l'amministratore delegato Gianni Carparo.


13-05-2007 - da "Il Corriere di Bologna"

Sabatini lancia il "maraglio-day" e andrà al palazzo con le scarpe zebrate

di D. Labanti

Per chiudere in bellezza una stagione già da 21 successi, la Virtus cerca la ventiduesima vittoria ed è a quattro trionfi dall'Eurolega. Il contorno è già quello più frizzante possibile: oggi è il «Maraglio Day» e il focoso patron Sabatini chiama il pubblico virtussino a scaldarsi. Sui rotori non si potrà andare, ma sarà gradito lo spirito animalesco al posto del consueto aplomb. «È un'idea esplosa a caldo, dopo Teramo, perché rivendico maggiore equità. Confido nel nostro pubblico, lo vorrei sempre corretto ma più caldo e partecipativo. Dobbiamo incendiarci un po', senza perdere sportività. Diciamo che la Virtus ha sempre avuto l'aria snob, ora cerca più coinvolgimento ».
Sono pronte 500 bandiere e 1000 trombette, l'impianto audio sarà adeguato per produrre tonnellate di decibel, le tribune saranno vicine al campo. Oltre al kit distribuito all'ingresso, il pubblico dovrà metterci un po' di fantasia nel vestirsi e nel far baccano: sul forum dei Forever Boys se ne parla da tre giorni, senza dimenticare le stilettate ai cugini della Fortitudo. Al più maraglio, promette la Virtus, una giuria presieduta dall'assessore Cevenini assegnerà una crociera premio offerta da Msc.
Sabatini comanda il suo popolo: «Ho già estratto dalla scarpiera un paio di calzature zebrate terribili, degne del peggior Cavalli. Le indossavo a Firenze nel '90 e portò bene. E spero che Fornaciari non venga davvero in bermuda e calzini bianchi, rischierebbe di vincere la crociera ». Da rabbia a goliardia, la virata di Sabatini prelude a una domenica diversa per la pacatezza virtussina. «Su rotori non faremo sedere nessuno ma i tifosi vogliamo risvegliarli sul serio. L'entusiasmo è positivo, abbiamo ricevuto messaggi di tifosi interessati all'iniziativa. Non chiedo tifo scorretto, ma tifo caldo: nei playoff ci servirà, manca poco per conquistare l'Eurolega».
Sabatini ha appena visto Juve-Bologna in tv e s'apre, facilmente, il capitolo arbitrale. Il vero busillis che ha scatenato questo «Maraglio Day». «Ho sempre rispettato gli arbitri, però le regole devono essere uguali. Non può essere che il salotto buono sia solo a Bologna e che a noi si possa fare tutto. Ho visto i rossoblu a Torino, andiamo in giro a fare sempre la figura dei più fessi del mondo. Bisogna finirla. La Virtus s'adegua ai campi dov'è andata, voglio vedere chi avrà il coraggio di sostenere che il nuovo format del PalaMalaguti non è a norma. Visto che paga, invece di un mega impianto da 13 mila posti sarebbe meglio costruire un garage da 3 mila: uno di quei palasport in cui il fattore campo si sente».
Dopo le canzonette dedicate alle spiagge, non si placa la carica del patron bianconero. Oggi accoglierà tutti con la sua «fanga» — sostantivo maraglio doc — zebrata e alzerà il volume dello stereo. Bandiere e trombette, la festa è assicurata e dietro le quinte la Virtus vuol riprendersi uno scranno nelle «gerarchie che contano». E chiede al tifo, compatto, di dare una mano.


10-05-2007 - da "La Repubblica"

La Virtus dà l'addio al secondo posto, al massimo può arrivare terza

di F. Forni

I regali stavolta non arrivano, la Virtus si mangia il secondo posto con le sue mani, senza forza e testa dopo aver inseguito e superato: pochi 4 canestri negli ultimi 10´, l´ultimo vantaggio è stato la tripla di Ilievski a 6´23´´. Al massimo, ora, si potrà arrivare terzi: meglio, terzi per forza, se si batte Varese. Sennò quarti. Secondi mai più: lì, o Milano o Roma.
Dopo quella tripla del 73-70, si diceva, s´è incassato uno 0-6 (tecnico a Vlado, costato 4 punti) che ha cambiato padrone alla partita: aveva, il nuovo, la faccia di Giuseppe Poeta, 18 punti nella ripresa (11 nei 10´ finali, 34 di valutazione), al suo top in carriera. La VidiVici, che ieri ha aggiunto i tre pezzi nuovi (e forse ne dovrà valutare l´innesto anche a scapito di grandi firme ora sbiaditissime), s´è spenta adagio, tenendo botta fino a rubare con Blizzard la palla della speranza: assist a Vukcevic per l´83-84 a 34". Sulla rimessa per Teramo tripla di Janicenoks, l´uomo di Best (che prima aveva concesso di tutto a Poeta): libero fronte a canestro. Poi Travis ha sparato una pietra alle stelle: fine dei canditi.
Peccato, pesano le 17 palle perse, contro gente che per indole non difende alla morte e non è bastato l´ottimo lavoro, anche paziente, del terzo quarto, quando con la difesa e la forza di Crosariol la Virtus ha preso il comando per la prima volta dopo 28´20´´ (58-56). Pareva il passo buono, non è durato. Esame mancato e dire che a Teramo mancavano Bernard e Woodward, e il bomber Grundy aveva un solo allenamento alle spalle e un ginocchio agli sgoccioli. Non è parso zoppo in avvio, dove le belle statuine della Virtus han imbarcato di tutto: un primo quarto da suicidio. La prima fiammella l´ha accesa Ilievski, a lanciare un 14-2 bianconero, fatto di ottime scelte e mani felici (6/6), iscritto tutto il centrocampo di Markovski. Aggancio quasi fatto (33-34), poi altra spallata abruzzese, e thè quasi alla pari. Dura invece star lì nella ripresa, pure dentro un palasport caldino. Sabatini, alla fine: «Brava Teramo, ma vista tanta gente sui rotori non metterò più una lira per la security a Casalecchio, anzi rinforzerò i miei rotori, sperando che ci si sieda più gente possibile».
Mercato, infine. Trascorse con frenesia le ultime ore, la Virtus ha chiuso la squadra con altre due pedine. Dopo Glyniadakis, ieri sono stati siglati gli accordi con Vladimir Petrovic, 30 anni, ala di 1.98 vista a Siena nei play-off ‘05 (7 gare, 8.3 punti e 4.7 rimbalzi), e con Prodromos Nikolaidis, 28 anni, 2.00, terzo realizzatore del disastrato Aek di questa stagione (11 a gara), dotato della mano che ha attizzato l´occhio di Markovski (43% da tre). Verranno tesserati oggi, utili per i play-off. E se il secondo verrà tenuto come salvagente, pure il primo partirà dalla tribuna ma potrebbe, allenandosi bene, minare il ruolo di Drejer. Certo, la Virtus non lascia nulla d´intentato: utilizzati tutti i 18 tesseramenti, allinea il roster più lungo d´Europa, con 15 professionisti arruolabili e tre destinati alla tribuna (due il Panathinaikos...). Buona gestione.

LE PAGELLE
BEST 4. Poeta gli passa sopra, di brutto. Sbaglia gli ultimi attacchi e le difese. In 21´, 4/6, 0/3, 2 perse, 1 assist.
BLIZZARD 6. Tiene dietro, davanti cala. In 31´, 2/2, 2/6, 4 rimbalzi.
DERJER 4. Due cesti, poi viene incenerito. In 17´, 2/3, 1 rimbalzo, 4 perse.
GIOVANNONI 6. Parecchia fatica, qualche colpo discreto. In 15´, 1/3, 2/4, 4 rimbalzi.
GRANT 4.5. Fuori sincrono. 1/3, 0/1, 1 rimbalzo.
DI BELLA 6.5. Ce ne mette tanta, coi suoi tipici pro e contro. In 21´, 2/4, 0/2, 5/6, 5 recuperi.
ILIEVSKI 6. Mani fatate, ma si fa dare un tecnico da isterico. Decisivo. In 15´, 3/4, 2/2, 3 perse.
VUKCEVIC 6. Buoni attacchi, costante. Meno in chiusura. In 25´, 4/4, 2/6.
MICHELORI 6. Fatica sotto. In 23´, 2/2, 3 rimbalzi.
CROSARIOL 6.5. L´unico ombrello difensivo. Discreto anche davanti. In 19´, 3/4, 6 rimbalzi, 1 stoppata.


09-05-2007 - da "virtust.it"

Campionato: Teramo-Virtus 91-87

Campionato: Teramo - Virtus Bologna 91 - 87 - Tabellini: Vukcevic 16, Best 13, Ilievski 12, Blizzard 10, Michelori 9, Giovannoni 8, Di Bella 6, Crosariol 6, Drejer 4, Grant 2, Evtimov ne, Gugliotta ne.


09-05-2007 - da "virtus.it"

Mercato: alla Virtus Vladimir Petrovic e Prodromos Nikolaidis

Virtus Pallacanestro comunica di aver raggiunto l'accordo con Vladimir Petrovic e Prodromos Nikolaidis. I due giocatori e Andreas Glyniadakis si uniranno al gruppo di Markovski a partire da domani.


09-05-2007 - da "La Repubblica"

Glyniadakis, nuovo pivot per la Virtus

di M. Martelli

Il weekend greco di Claudio Sabatini porta con sè un figlio d´Ellade: il 25enne Andreas Glyniadakis, centro di 2.15, cretese di nascita ma ateniese di adozione, diventerà oggi il nuovo lungo della squadra di Zare Markovski. La VidiVici l´ha chiuso ieri, nell´ennesima corsa contro il tempo, e ha incassato così un giocatore solido, certamente ambizioso, benché lontano dai campi europei da quasi due anni. Era infatti l´estate 2005 quando Glyniadakis, scelto un paio di stagioni prima dai Detroit Pistons, decideva di buttarsi sul sogno americano, giocando prima la Summer League con la franchigia del Michigan, e poi, dopo il taglio in ottobre, operando l´inusuale scelta (per un europeo) di entrare in una squadra della D-League: i Roanoke Dazzle. Finito presto ad Albuquerque, i 12.3 punti e 5.5 rimbalzi prodotti lì lo hanno oltremodo spinto a provarci fino in fondo, così che il sogno è diventato realtà durante l´ultima stagione. Il 10 novembre scorso, infatti, debuttava nella Nba con la maglia dei Seattle Sonics: 2´ a fine secondo quarto. E il 22 segnava il primo canestro: 2 punti, oltre a 3 rimbalzi e 4 falli, in una gara a Los Angeles contro i Clippers. Non decollava, però, la sua stagione Nba: 19 volte "non entrato" su 32 gare, un massimo di 8 punti in 12´ segnati contro i Grizzlies. A gennaio era già tornato ad Albuquerque: 14.6 punti e 6 rimbalzi di media, un massimo di 27 punti. Ora sbarca a Bologna, con un contratto di poche partite prima di ripartire, probabilmente, per una Summer League americana. «Forse le mie scelte mi sono costate denaro – dichiarava tempo fa -, ma non ho rimpianti e voglio continuare a perseguirle. La situazione in D- League non è facile: pochi comfort, certamente meno di quelli che ha un giocatore in una buona squadra europea. Questo mi ha reso più forte». Ragazzo maturo ed intelligente, a detta di tutti, sfrutterà la Virtus per testare il livello della sua pallacanestro: prenderà quel che il sistema è in grado di riservargli, ma non essendo un mangiapalloni è chiaro che a lui (come a Grant, visto il recente utilizzo) si chiederà di convertire in punti le briciole che arrivano nei pressi del canestro. Difficile da accoppiare a Crosariol o Michelori, da sperimentare al fianco di Tyrone, Glyniadakis prende nei 12 il posto di Evtimov. Markovski gestirà così quattro lunghi, in attesa di vedere se il mercato restituirà anche un altro esterno, che nel caso spingerebbe fuori uno tra Vukcevic e Drejer (e i dubbi del tecnico non sono millanta). Il difficile pressing su Vasiliadis sta proseguendo, e anche su altri comunitari sparsi in Europa (tra Spagna e Francia) Markovski lima le ultime offerte. Poi, dopo il setaccio e l´eventuale firma, si passerà alla chimica. Delicata, va detto subito, per ammortizzare l´inserimento, alla vigilia dei playoff, di due giocatori nuovi in uno spogliatoio che lavora assieme da sette mesi, e che al suo interno ha trovato equilibri e minutaggi millimetrici. Finora, di certo, i risultati hanno dato ragione. Stasera a Teramo (ore 20.30, diretta Radio Nettuno), contro una squadra all´ultimissima spiaggia, ne serve uno fondamentale per il prossimo futuro: vittoria vorrebbe dire mezzo secondo posto, un passaggio chiave per la corsa all´Eurolega.


06-05-2007 - da "La Repubblica"

Impresa Virtus nell'overtime, Michelori rimonta Avellino

di F. Forni

Una bella botta di fortuna. Non è mancata la volontà alla Virtus, ma con la sola fede non avrebbe vinto sotto di 9 (83-92) a 2´42´´ dalla fine del supplementare. Nella partita più pazza dell´anno, incassati pure 15 punti in 3´30´´ di overtime, la VidiVici è rimasta attaccata con unghie e denti al suo secondo posto. Il recupero lo ha lanciato e concluso Michelori, fin lì tra i peggiori in campo. S´è redento, anche di altri finali tristi per lui, con 10 punti negli ultimi 5´, segnando prima il 90-95 della speranza a 1´37´´. Lì Avellino ha tremato. Era stata a lungo perfetta, con un Ramel Curry "atomico" (18 punti negli ultimi 5´) invece s´è impappinata con giocate sbilenche di Radulovic. Virtus sul 95-96 a 47 secondi dal gong dopo la bomba di Ilevski e poi unico, grande, raptus difensivo con Michelori che stoppa Curry e vola in contropiede per il +1. Poi a 34´´ due liberi di Petrov a ribaltare, prima dell´uno contro uno di Andrea per il 99-98 a 13" dalla sirena. Possesso ad Avellino, fallo di Vlado su Dorkofikis a sei metri dal canestro: l´ex reggiano ha fatto due volte palo per il tripudio generale. Passione e risurrezione: tutta la partita era stata seguita da Atene via telefonino dagli stati generali di Effe e Vu. Con animi opposti e sul +9 dell´Air che è sembrato definitivo, Sacrati, se n´era andato, raccontano, non certo amareggiato, per fumarsi una sigaretta. Tremenda delusione per Bonicolli, immeritata: gli s´è rotto anche Jamison. Sarebbe stato il trionfo, con la salvezza matematica, ma è mancata la ciliegina, di fronte ad un´avversaria che non ha mai mollato. E che aveva aggrappato anche il supplementare di rincorsa, con due liberi di Di Bella a 5", prima che Petrov mancasse il tiro (fuori equilibrio) del sacco del PalaMalaguti. E´ stato davvero un pomeriggio sulle montagne russe, col secondo tempo comunque sempre gestito da Avellino (un solo vantaggio Virtus, 67-66 al 35´) con un Curry montante, dopo che Zimmermann (uscito per falli a 5" dal 40´) aveva spaccato in due l´area di Markovski con le sue entrate. Poi il supplementare, senza Best (poco male) e il leader Blizzard, sistemato con attacchi alla bersagliera e polmoni buoni. «S´è giocato male, ma con della voglia - ha detto Markovski - andiamo avanti. E continueremo a cercare anche due elementi per i play-off. Siamo secondi, le nostre aspettative sono alte». Non sembrava dovesse finire in un thrilling, pareva tutta in discesa, grazie alla mano felice di Blizzard e alla difesa collaborativi dell´Air. Virtus avanti di 11 (21-10) dopo 7´30 senza fare nemmeno gli straordinari, ordinata dietro. Poi Curry ha cominciato ad inquadrare il canestro, accompagnato dagli stessi che hanno piegato la Fortitudo una settimana fa. Con i tiri da fuori di Strong e l´energia di Zimmermann s´è formato un trio da 30 punti in 15´. Il primo sorpasso (25-26 all´11´) l´ha firmato Curry dall´arco e da lì il comando di Avellino è stato costante. Virtus a lunghi tratti inguardabile: cinque centri e quindici pali nel secondo quarto. Un comodo appoggio di Jamison ha siglato il +8 (38-46) prima dell´intervallo. Markovski negli spogliatoi ha «pettinato» i suoi, rientrati dopo quasi 20´, appena in tempo per la palla a due. Il liscio e busso ha sortito un effetto parziale. A Teramo mercoledì ci vorrà più qualità.

LE PAGELLE
BEST 5. Rilevatori generosi, con 8 assist. Quasi nullo in 25´ con 3/5, 0/2.
BLIZZARD 6.5. Dieci punti (otto filati) dopo 7´ tenendo a bada Curry. Poi rifiata e la Virtus ne soffre. In 36´ 3/3, 2/3.
DREJER 5. Non incide mai. In 24´ 2/3, 0/2.
GIOVANNONI 7. Energico, sbaglia, ma è su tanti palloni. In 31´ 3/6, 2/6, 14 rimbalzi.
GRANT 5.5. Mani discrete, passo lento. In 10´ 1/3, 1/1, 3 rimbalzi.
DI BELLA 6. Liberi fondamentali (7/8) c´è nei momenti della salvezza, ma anche in quelli pessimi. In 19´ 1/2, 0/2, 5 rimbalzi, 4 perse.
ILIEVSKI 6.5. Orrido, fino alla tripla del 95-96: mezza partita. In 31´ 4/8, 2/11, 3 perse.
VUKCEVIC 6. Segna prima dei momenti topici. In 27´ 3/3, 3/8.
MICHELORI 7. Sempre sbilenco prima dei 10 carati nel supplementare. In 15´ 4/8, 3/5 liberi, 3 rimbalzi.
CROSARIOL 5.5. Un passo indietro. In 9´ 2/5, 3 rimbalzi.


05-05-2007 - da "bolognabasket.it"

Campionato: Virtus-Avellino 99-98 dopo 1 tempo supplementare

Campionato: Virtus Bologna - Avellino 99 - 98 dts - Tabellini: Blizzard 15, Vukcevic 15, Ilievski 15, Giovannoni 12, Michelori 11, Di Bella 9, Best 6, Grant 6, Drejer 6, Crosariol 4, Evtimov ne, Gugliotta ne.

Non sarà un granchè, invadere il campo per una vittoria contro Avellino, ma quando la partita è bella, e il risultato arriva in maniera incredibile, allora è anche giusto far festa. Risalendo da un -9 nel supplementare, e ringraziando due liberi ciccati da Dorkofikis, Bologna si salva da una sconfitta in certi momenti apparsa ineluttabile, e si avvicina al secondo posto. Non sarà contento Markovski, di tutte queste nefandezze della sua squadra, ma gli attributi lo faranno felice, insieme al punteggio.
In fondo, la vita potrebbe anche essere semplice, pur con un Best sempre più in versione gregario timido: basta leggere qualche dignitoso segnale da parte di Drejer, e lasciare che Blizzard tiri in un canestro che, quando ci prova lui, si apre come il mar Rosso davanti alla squadra capitanata da Mosè, antico esterno ebreo. Quando poi anche Vukcevic riceve lo stesso trattamento da parte di un ferro poco propenso ai due di picche, arriva anche il 21-10. Easy, si direbbe, se non fosse che l’Avellino attuale non è sponsorizzata Lidl, invero, e con Strong-Curry dimezzano lo scarto, quando la V cala un po’ il ritmo. 25-20 alla prima sirena.
Il riso con Curry è roba che Boniciolli apprezza anche più delle mule di Trieste, ricambiato con la tripla del sorpasso, a prova che il basket è roba psichedelica per cui ti addormenti un attimo e ti trovi dentro un fosso che ti manca un rene. 25-26, con ulteriore saltino di Boniciolli quando Zimmer frei fa 2+1. Fuori Di Bella, dentro Best alla ricerca del rene perduto, insieme ad un Blizzard incredulo davanti a quanto sprecato dai suoi compagni. Senza l’adeguata virilità, la partita scorre con difese a cui non era stato avvertito che si tratta di campionato, e non di scrimmage in attesa di guardare l’Eurolega in TV: Avellino sparagnineggia, con i suoi colorati a cui non sembra vero di poter godere di cotanta manna. 33-38, dice il cubo sul parquet, come un pipistrello cattivo che svolazza sulle letargie virtussine. E se poi Strong vince il duello dei nomen-omen con Best, poco da ridere per Markovski. Ci sarebbe da mettere del limone, buon frutto astringente, nella difesa V, che concede di tutto annegando, senza personalità, fino al 38-46 che fa gioire le ugole ospiti, e fa pensare a quelle di casa che al mare non ci siano solo gli amici degli spot.
Zare non deve aver fatto trovare bignè ai suoi, durante l’intervallo, tanto che la Virtus rientra in campo quando gli arbitri stanno già per alzare una insolita palla a uno. Ci saranno state cazziate, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sbattersi: il black power irpino continua a fare i suoi comodi, sacramentando sui liberi sbagliati (4 volte 1/2), mentre Best fa 4 falli e viene panchinato. A salvar la capra virtussina, nell’attesa di potersi mangiare il cavolo, ci pensa il white (un po’ meno) power avellinese, con le corbellerie di Dorkofikis e Radulovic che permettono un blando rientro sul 51-54. E lo si potrebbe anche trovar subito, il già citato cavolo, se Ilievski avesse mano non forgiata sulla mitologica forma dei crani reggiani. Serve ricordarsi che il basket è sport dove 1+1 può anche far 3, evitando follie a metà campo e dando palla a chi è caldo: Blizzard e Vukcevic cuciono, 57-60 al 30’.
Sembra la fiaba della lepre che non riesce ad agguantare la tartaruga, ma Best sembra dire ai suoi ti frugo nel frigo, per tirare fuori qualcosa: dagli scaffali più nascosti arrivano gli assist per una squadra altrimenti in difficoltà, e un recupero a metà campo permette a Blizzard di mettere, alfin, il naso avanti sul 67-66 al 35’. Glielo taglia, però, codesto naso, una sestina di Curry dalla lunetta, con ciliegina del quinto fallo di Best e nuovo +4 di Avellino. Ormai nelle mani di un Ilievski con mani stavolta sponsorizzate Pritt, c’è la parità, un errore pesante di Curry dalla lunetta, e il 76-76 di Drejer con cui si entra nell’ultimo minuto. Yes Zimmermann, yes Ilievski in situazioni di entrate contro difese di aiuti inesistenti, +2 di Zimmermann a 10” dalla lunetta, pareggio di Di Bella a 5”. Avellino impiccata, e spettro dei supplementari che non viene scacciato da una forzata di Petrov. 80, voglia di overtime.
Più che cambiar uomini, o vergar schemi, Markovski dovrebbe trovar qualcuno a ghigliottinare Curry, che fa quel che gli pare davanti agli errori di Drejer e Michelori. Non difendendo più, la V becca 3-12 in 150”, complicandosi la vita. C’è del braccino, in Avellino, con Radulovic che cerca in tutti i modi di rimettere Bologna in partita: Di Bella fa 92-95, Ilievski 95-96, Michelori sorpassa, Petrov controsorpassa, Ilievski si incarta salvandosi in palla a due con possesso V a 22”. Michelori fa 99-98, Ilievski commette fallo su Dorkofikis a 1”: 0/2, salvezza.

LE PAGELLE
Ilievski
- Voto 7 (15 pt, 4/8 da 2, 2/11 da 3) – Gioca da leader un finale di gara in cui ha il merito di trovare un tiro dalla lunga che non è mai entrato prima. Scelte alle volte discutibili, eppure finisce per essere uno dei migliori tra i bianconeri.
Best - Voto 6,5 (6 pt, 3/6 da 2, 0/2 da 3) – I due falli in un amen arrivino, ma aprono il secondo tempo e non la partita. C’è così tempo per ammirare diciassette minuti filati, ed era cosa che non capitava da un pezzo. Peccato per il fallo che lo tira fuori dalla partita a quattro minuti dal termine.
Blizzard - Voto 7 (15 pt, 3/3 da 2, 2/3 da 3) – Lo vedi dannarsi l’anima dietro, e pensi che qualcosa in attacco verrà meno. Invece no, dieci punti nei primi sette, e Avellino finisce doppiata ancora prima di cominciare.
Torna in tempo per rimediare agli errori altrui, con cinque punti chiave nel terzo quarto, poi i falli lo tolgono dal match.
Drejer - Voto 5 (6 pt, 2/3 da 2, 0/2 da 3) – In avvio mostra la faccia cattiva, e piazza subito due penetrazioni, poi si siede sul suo scoglio, a meditare sui massimi sistemi ammirando le altrui virtù.
Crosariol - Voto 5,5 (4 pt, 2/5 da 2) – Due canestri e due calci ai tabelloni pubblicitari di pura frustrazione in una partita in cui potrebbe sempre fare meglio.
Giovannoni - Voto 6 (12 pt, 3/6 da 2, 2/6 da 3) – Il primo canestro, che arriva dopo quattro errori e diciotto minuti di partita, fa quasi gridare al miracolo. La battaglia del terzo quarto lo carica, ma non finalizza mai nel modo giusto, complice un bislacco impiego da centro. Trova il modo di essere decisivo con una bomba chiave per arrivare ai supplementari.
Vukcevic - Voto 6 (15 pt, 3/3 da 2, 3/8 da 3) – Due bombe salvagente in momenti veramente critici per la Vu nera, ma in mezzo, la colpa grave di aver permesso a Strong di entrare in partita, nel primo tempo.
Di Bella - Voto 5,5 (9 pt, 1/2 da 2, 0/2 da 3) – La potenza è nulla senza controllo, diceva una pubblicità ormai entrata negli annali. La citazione perfetta per una partita in cui il capitano azzecca solo gli ultimi sei secondi, con i due liberi del supplementare.
Grant - Voto 6 (6 pt, 1/3 da 2, 1/1 da 3) – Jamison è una gran brutta gatta da pelare, e in difesa si fatica. Meglio davanti, dove approfitta delle difficoltà del centro avversario per colpire dalla distanza, pur giocando poco e niente.
Michelori - Voto 5,5 (11 pt, 4/8 da 2) – La quantità c’è, la qualità meno, con una prima parte di supplementare giocata come peggio non era proprio possibile fare. Meglio dopo, quando a rimbalzo aiuta i suoi a portare a casa partita e secondo posto.

Zare Markovski: Magari avevamo qualche credito da qualche parte, e siamo stati bravi a non mollare. Grande spirito di squadra, per non voler buttare ciò che abbiamo costruito in questo campionato. Psicologicamente abbiamo fatto vedere una gran cosa, pur non essendo tanto intensi in difesa. Nel primo tempo abbiamo fatto appena fatto nove falli, mentre loro hanno tirato dodici liberi, chiarendo una situazione che non poteva andarci bene. Dovevamo per questo abbassare il quintetto per avere maggiore intensità e velocizzare la partita. Alla fine, grazie alla voglia di non buttare il lavoro fatto fino ad oggi, siamo riusciti a farcela.
La partita ci ha portato verso i quattro piccoli, e sono contento del fatto che nessuno dei miei si sia tirato indietro dal marcare i lunghi avversari in post basso. Per i playoff dobbiamo comunque avere due giocatori in più: uno sempre a disposizione per qualsiasi infortunio, o meno, e l’altro per coprire le nostre ambizioni, ovviamente alte poiché ora siamo in seconda posizione.


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