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31-05-2007 - da
"La Repubblica"
La Virtus ci prende gusto
di Walter Fuochi
La Virtus dei sogni,
quella che accoppia cuore e testa, cervello e fegato,
insomma l´intero atlante anatomico, denuda il pret-a-porter
milanese, veramente poca roba. Passa ad Assago, azzanna
il primo punto della semifinale scudetto e aspetterà ora,
domenica sera, i rossi per gara 2. Li ha dominati, ieri,
dal primo all´ultimo minuto: con una sola sosta, che
poteva essere letale quando, sul +12 a 3´ dalla fine, ha
smesso letteralmente di giocare. L´Armani le è arrivata
a -2, pure con la palla in mano per ribaltarla,e pareva
che tutto il palasport soffiasse nelle sue vele
improvvisamente uscite da una tragica bonaccia. L´ultimo
minuto, invece, è tornato a tingersi di bianco e nero,
complice pure un fallo di Schultze, a metà campo, non si
sa se più efferato od inutile. Di sicuro, visto
dall´altra trincea, il match-ball: si stava +2 per la
Virtus, Blizzard, che era stato divelto a metà campo dal
cruccone folle, ha fatto 2/2 e, palla in mano a 23´´
dalla fine, era più di mezzo panettone. Ilievski s´è
potuto perfino concedere uno 0/2, poi Garris ha sbagliato
da tre (3/18 i rossi, orrore) e non c´è stato altro da
segnarsi in agenda. Solo l´1-0 bolognese. Meritato, se
ce n´è uno. Padrona per 39´ su 40´: per un solo
minuto, anche contabilmente, Milano è stata avanti. 2-0,
poi 22-20. Riga. Crolla Milano, confusa e infelice,
passati 40´ a cercare la formula alchemica per mettere
sotto quella Virtus che rinasceva sempre. Garris il
migliore (per un tempo), tra i più orridi Watson e
Bulleri, inespresso, più finte che colpi, Baby Gallinari.
La bella gente del Forum si mette comoda, Green fa gol
dopo 5 secondi, direttamente dalla palla a due, ma di qui,
per tutto il primo tempo, comanda la Virtus. Gioca meglio,
tira meglio, ha più testa. E si fa pure inseguire, da
Milano, non solo nel punteggio, ma pure nelle scelte
tattiche: passivamente, adattandosi per l´ansia che
scappino i treni. Mentre Markovski mette i cinque votati
sul sito internet (e adesso ci raccontiamo "Cappuccetto
rosso"), Djordjevic parte col quintettone: insieme
Watson e Blair, e anche in tutti gli altri duelli ogni
uomo in nero regala centimetri e chili al dirimpettaio in
bianco. Così, sul 10-15, l´Olimpia rinuncia alla coppia
d´omacci: mette Schultze da 4 e allora Zare s´abbassa
ancor di più, prima con Drejer e poi con Vukcevic, nel
ruolo. E Sale gli va dietro, con Gallo. Raccontata così,
sembra roba da scacchiera, e invece è una gara che corre,
pure troppo forte, sul pavimento. L´Armani parte con una
serie agghiacciante di palle perse, la Virtus ha più
mira, ma paga a rimbalzo, anche più del previsto: manco
quelli all´altezza della virilità, acchiappa. Però in
attacco è tre volte meglio, e quando Milano mette avanti
il naso (20-18), la seconda frazione porta la scarica da
tre: 5 triple, di 8 tentate, e la VidiVici è sempre
lontana. Anche di 10 punti (42-32 al 18´), di 8
all´intervallo (Giovannoni dopo Schultze, dall´arco).
Poi, non è solo sparatoria: in entrata ci sono varchi
ignobili e prima Glyniadakis poi Crosariol fanno bottino
da un centimetro. Insomma, quasi solo Virtus, alla pausa
di metà, e se Milano è lì lo deve a 10 punti quasi
filati di Garris. Non c´è traccia di Baby Gallo e ne
sono di molto confuse di Bulleri.
Ripresa. Prodromos Nikolaidis, indicato dalla giuria
telematica al posto di Petrovic (segue "Pinocchio")
entra per meno di due minuti, in una Virtus meno fluida
davanti e terrorizzata, dietro, da Blair. Milano si
riaccosta più volte, ma non sorpassa mai, e anche una
VidiVici che segna poco (8 punti in 7´) regge il
vantaggio fra i denti: +2 all´ultimo pitstop. Ed eccoci
qua, al giro della morte. Markovski insiste con Di Bella,
più danni della grandine, Djordjevic non sa più a chi
chieder punti, in una frazione che riparte dal ciapanò.
Proprio DiBo però gli dà un +5, con l´Olimpia che
aspetta 7´30´´ per il primo gol e scende sul -12, 61-73,
visto anche un tecnico a Djordjevic. Un antisportivo a
Vukcevic, su orrida persa di Best, costa 4 punti, e qui
Milano ha la vampata che riapre tutto: -6 a 2´, Di Bella
sfonda, Schultze segna, Green stoppa Best e poi vola di
là a segnare il -2 (71-73 a 1´11´´, con un 10-0). O
la Virtus ricomincia a giocare o è morta. Non ricomincia
ed è viva. Sbaglia Ilievski, uno contro cinque, Gallo fa
un tiro corto da tre a 33´, Schultze l´antisportivo
più stupido del mondo, a 23´´. E´ quel che basta per
svaligiarla.
LE PAGELLE
di F. Forni
BEST 6.5. Garris punisce la sua pigrizia
spesso. Infila qualche bel tiro, tra alti e bassi. Mette
il più 12 della quasi sicurezza. In 30´ 3/6, 1/2, 4
perse, 2 assist.
BLIZZARD 6.5. Dentro e fuori continuo,
anche per problemi di falli, non perde la bussola: infila
i liberi della vittoria. In 22´ 1/1, 2/4, 3 rimbalzi.
DREJER 6.5. Comincia facendo pari e
patta con Gallo in quello che all´inizio è il duello
più brutto. Poi tiene botta, grande difesa.
GIOVANNONI 6.5. Gira al largo e colpisce,
primo tempo da volpe. Meno dopo, ma è nel team che
chiude. In 16´ 1/3, 2/3, 4 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Fisicamente è il più
forte di tutti, con parecchi angoli ancora da smussare,
ma senza lui Blair gode. In 13´ 2/2, 3 rimbalzi.
DI BELLA 6. Fuori fase, non crea e non
distribuisce, tragico, prima di guidare il parziale
Virtus. Dopo la redenzione, si spegne. In 18´ 2/6, 0/1,
2 recuperi, 2 perse.
ILIEVSKI 6. Perde la bussola anche lui
qualche volta. Trova sentieri buoni in entrata. In 25´ 4/8,
0/2, 3 assist.
VUKCEVIC 6.5. Non perdona nel secondo
quarto, mani di fata. Buone difese, anche da lungo
mascherato. In 23´ 1/2, 2/4, 2 rimbalzi.
MICHELORI 6. Una minaccia latente con i
suoi anticipi. Cementa la difesa e dà una grossa mano
nel miglior momento bianconero. In 10´ 1/2, 1 recupero.
GLYNIADAKIS 6. E´ il primo che prende
rimbalzi, anche se rimane sempre un po´ troppo soft,
più portato ad allontanarsi che ad avvicinarsi. Alla
fine guarda. In 15´ 2/5, 6 rimbalzi.
30-05-2007 - da "bolognabasket.it"
Semifinale
play-off gara-1: Milano-Virtus 71-75
Semifinale
play-off gara-1: Milano - Virtus Bologna 71 - 75 -
Tabellini: Best 13, Blizzard 11, Vukcevic 10, Ilievski
9, Giovannoni 8, Drejer 7, Glyniadakis 7, Crosariol 4, Di
Bella 4, Michelori, Gugliotta, Nikolaidis.
Chi lavrebbe mai
detto dopo la sofferta serie con Biella? La Virtus è
venuta a Milano senza alcuna pressione, e con una grande
partita difensiva ha espugnato il DatchForum,
evidenziando i problemi della formazione di Sale
Djordjevic, che è anche stato sfortunato, perdendo nel
terzo quarto Massimo Bulleri. fin lì discreto.
E stata una partita molto intensa. I bianconeri
hanno messo la freccia con un secondo quarto da 29 punti,
e sono stati bravi a resistere allassalto
allarma bianca biancorosso nel terzo quarto, per
poi dare la stoccata nel periodo chiave. Milano è
rimasta a secco per oltre 7 minuti, e la partita sembrava
chiusa. Poi, sul +12 a 330, si è spenta la luce
bianconera. LOlimpia ha piazzato un 10-0 e ha avuto
il tiro del pareggio, sbagliato da Gallinari. I liberi di
Blizzard hanno poi chiuso la partita.
Singoli: per Milano bene soprattutto Kiwane Garris (16 e
21 di valutazione). Discreto anche Joe Blair (13+11), che
nonostante alcuni errori marchiani è stato importante
nel terzo quarto. Malino o malissimo gli altri. Per la
Virtus una vittoria di squadra, i migliori realizzatori
sono stati Best (13) e Blizzard (11), ma ottimo anche
limpatto tra gli altri, di Glyniadakis (7+6).
Cronaca: al Forum 7000 spettatori e - come da sondaggio -
Nikolaidis nei 12. Giocherà 1 minuto.
La Virtus parte col piede giusto, e con una gran difesa.
Dopo 5' il parziale è 8-2 per i bianconeri, con ottimo
impatto di Giovannoni. Milano però rientra rapidamente,
affidandosi a Blair e Bulleri. Un gioco da tre punti da
Garris regala il primo vantaggio all'Olimpia in chiusura
di primo quarto: 20-18.
Nel secondo periodo 4 piccoli per i bianconeri: le triple
di Vukcevic e le sportellate di Glyniadakis riportano
avanti le Vu Nere (24-31). L'Armani si riavvicina
aggrappandosi a Garris, ma viene ricacciata indietro. La
Vidivici tocca anche il +10, e a metà conduce 47-39 per
un fantastico secondo quarto offensivo da 29 punti.
L'Armani riparte con una gran difesa. Nei primi 5' del
quarto i bianconeri segnano solo 5 punti, tutti di Best.
Di là lo schema è uno solo: palla a Blair, che
capitalizza parecchio. Milano si rifà sotto, e chiude il
terzo quarto a -2: 60-62, con 4 liberi di Drejer a dare
ossigeno. Per la Virtus appena 15 punti segnati e 3/14
dal campo. Infortunio a Bulleri, che non rienterà.
Ultimo quarto: subito un libero di Gallinari per il -1,
poi l'Olimpia va in blackout totale. Milano resta a
digiuno per 7 minuti, subendo nel frattempo un 11-0 con
tecnico a Djordjevic incorporato. 61-73 Virtus a 3'30.
Finita? Assolutamente no. La Virtus tenta il suicidio,
con un antisportivo di Vukcevic e due sfondamenti. Milano
è galvanizzata e infila un un 10-0, trasformando il
sonnolento Forum in una polveriera. A 37 Gallinari
ha il tiro del pareggio, cerca il fallo ma non lo trova.
Di là fallo tattico su Blizzard, giudicato antisportivo.
Finita. Vince la Virtus 75-71, e domenica sera a Bologna
avrà loccasione per andare 2-0.
Ilievski -
Voto 6 (9pt, 4/8 da 2, 0/2 da 3) Gioca da
solo, ma in penetrazione è un gran bel giocare. Meno
bene in regia, dove finisce per creare più problemi ai
suoi che agli altri.
Best - Voto 6,5 (13pt, 3/6 da 2,
1/2 da 3) Aggredisce la partita dal primo minuto e
in penetrazione fa vedere che è una giornata di quelle
buone. Se poi trova pure la tripla da otto metri allo
scadere dei ventiquattro secondi, iniziano i problemi per
la difesa meneghina.
Blizzard - Voto 7 (11pt, 1/1 da 2,
2/4 da 3) Giornata no, eppure il modo di fare male
lo trova alla grande, con due bombe ravvicinate nel
secondo periodo e i liberi della staffa a trenta secondi
dal termine.
Nikolaidis - Voto ng In
campo grazie al sondaggio tra i tifosi, in avvio di
secondo tempo, rimane in campo due minuti senza incidere.
Spezzone utile per il premio simpatia, un po meno
per vincere la partita.
Drejer - Voto 6 (7pt, 0/4 da 2, 1/1
da 3) Qualcosa di buono in avvio, poi due dormite
difensive e un tiro dalla media lungo di un metro,
seguiti da un gioco da tre punti concesso a Garris, lo
tolgono dalla partita. Meglio nel secondo tempo, quando
riesce a raddrizzare una partita fin lì pessima.
Crosariol - Voto 6,5 (4pt, 2/2 da
2) Due stoppate, due schiacciate, e tanto lavoro
per la squadra.
Giovannoni - Voto 6 (8pt, 1/3 da
2, 2/3 da 3) Parte forte con cinque dei primi
sette punti bianconeri, poi si arena a difendere contro
gente più alta e più grossa, prima di trovare la tripla
che chiude il primo tempo. Esce dalla partita dopo il
battibecco con Schultze, ed è un peccato, visto quello
che si era visto in precedenza.
Gugliotta - Voto ng Trenta
secondi per volta senza avere il tempo di farsi sentire.
Vukcevic - Voto 6,5 (10pt, 1/2 da
2, 2/4 da 3) Se la Vu nera piazza i parziali
grazie al tiro da tre, tanto del merito va dato a lui.
Due su due in tre minuti e mezzo, per aprire il secondo
quarto, poi un altro canestro poco dopo per lottavo
punto del quarto.
Glyniadakis - Voto 6,5 (7pt, 2/5
da 2) Dietro si soffre, meglio pensare
allattacco, con ottimi spunti anche a rimbalzo.
Di Bella - Voto 6 (4pt, 2/6 da 2,
0/1 da 3) Uno sprazzo di vita nel quarto periodo
dopo svariati minuti in cui fa solo tanta confusione.
Michelori - Voto 6 (2pt, 1/2 da 2)
Giocare contro lunghi più alti e più grossi
costa una fatica indescrivibile, meglio metterla sulla
velocità, dove si vedono i risultati migliori.
Le parole di Zare
Markovski: Abbiamo lavorato per quaranta minuti
per vincere, e con i nervi saldi alla fine (anche se
Milano non ha mai mollato) meritatamente abbiamo vinto la
partita. Per la maggior parte dell'incontro siamo stati
in vantaggio, e l'intensità che abbiamo messo nell'ultimo
quarto è stata determinante. Non volevamo giocare per
forza con gli esterni, ma sul più dodici avevamo bisogno
degli esterni per allargare la difesa e battere la difesa
che aumentava la pressioni. E' bello vincere, ma come ho
detto ai giocatori, dobbiamo far finta che sia stata un'amichevole
perchè a Bologna, davanti a sette o magari ottomila
persone, dobbiamo assolutamente mantenere il fattore
campo, senza cedere ai facili entusiasmi.
Le parole di Claudio
Sabatini: Abbiamo giocato con la testa
libera, si vedeva che non avevamo troppa pressione sulle
spalle. Sarà una serie lunga, stasera abbiamo vinto per
merito nostro ma anche per demerito loro, che
probabilmente sentivano molto gara uno in casa. Sono
molto contento per i nostri tifosi che ci hanno seguito
qui a Milano e anche in televisione. Uno a zero ora, ma
dobbiamo dimenticare tutto in fretta per gara due. La
responsabilità è di Zare. Due happy hour, due vittorie,
decida lui se farlo o no. Io gli dò un dato, poi faccia
lui, è un uomo coraggioso, è una sua scelta. Aspettiamo
ancora a mettere Best nel carrello dei bolliti, perchè
non è ancora abbastanza stagionato. Diciamo che sono
contento di essere rimasto tredici o quattordici notti in
giardino, a Forte dei Marmi, a parlare con il suo agente.
30-05-2007 - da "La
Repubblica"
Villalta
racconta: "Tutti i tiri entravano e vedemmo la
stella"
di Luca Sancini
«Ventitré anni fa,
già. Il 1984. E come si fa a dimenticarsela quella sfida
Milano-Bologna, quel maggio in cui vincemmo lo scudetto
della stella? Io no di certo, la storia ce l´ho ancora
tutta in testa».
«Finale contro la Simac. Fortissimi, basta leggere:
Meneghin, D´Antoni, Bariviera, Carr. Aggressivi, duri,
esperti. E bella in casa loro, se ci sarà. Saliamo per
gara 1, tanti parlano di scudetto già assegnato, io
però ho belle sensazioni. Lo spogliatoio è unito, la
squadra è buona. Brunamonti, Bonamico, poi è arrivato
Van Breda Kolff, smistatore fenomenale, uno che tiene
cucita la squadra coi suoi passaggi e sa darti la palla
coi giri giusti. E Rolle, sotto canestro, è una pantera.
In semifinale abbiamo battuto la Berloni di Morandotti e
Sacchetti. Giocando bene, tranquilli. E ci ha fatto
morale».
«Gara 1 l´abbiamo preparata bene, per tutta la
settimana. Di là c´è Dan Peterson, la sua 1-3-1 sta
facendo impazzire tutti. Ma Bucci non è uno che dorme e
pure Messina, il secondo, sta al suo posto ma consigli al
capo ne dà. E Alberto li ascolta. Allora, ci diciamo in
palestra, qui Brunamonti e Van Breda la devono far girare
veloce, poi la palla va in angolo: o esco io, se Meneghin
me lo permette, o esce Fantin. Lì sono scoperti: se
iniziamo a far canestro, ce la giochiamo».
«Palla a due, pensieri a zero. Ho fatto tante partite
internazionali, Olimpiadi e Mondiali, però questo
palazzone di S.Siro è davvero grande, pare aver tutta
Milano sulle gradinate, un frastuono continuo. Noi in
nero, al solito, fuori casa. Milano contro Bologna, la
storia della pallacanestro. Il nostro motivo in più è
che questo sarebbe il decimo scudetto. Ne parliamo poco,
tra noi, ma sappiamo che la società ci spera: la stella
da cucire accanto alla Vu nera sarebbe, per l´avvocato
Porelli, il suggello più prezioso. Ma sta zitto pure lui
e io, che sono il capitano, provo a non pensarci ma la
testa finisce lì».
«Partita. Capiamo subito d´aver fatto bene i compiti:
esco io, esce Fantin, Van Breda e Roby ci armano,
puntiamo, spariamo. Canestro. Se sbagliamo, la piglia
Rolle. Una volta, un´altra ancora. Grandine. Fosse già
la stagione dopo, quella in cui misero il tiro da tre,
soffriremmo pure meno: tiriamo da lontano, ma ne facciamo
tanti che ci bastano. 86-82, sul pullman verso Bologna è
già festa. Milano non fa più paura, ci aspetta il
Madison da far saltare di gioia. Invece perdiamo gara 2 (75-71),
nonostante Meneghin si faccia buttar fuori. Orecchie
basse, bella a S.Siro, e il giorno prima, in pieno
allenamento, alzo la testa e urlo: guarda, guarda. Tutti
col naso all´insù e io: ma non la vedete lassù la
stella? Bucci mi manda a quel paese, eppure il giorno
dopo a Milano, 27 maggio, 77-74, la stella atterra
veramente. Sul petto di tutti, ma soprattutto sul mio,
capitano di quella Virtus».
Così parlò Renato Villalta. Ventitrè anni dopo.
30-05-2007 - da "La
Repubblica
Olimpia-Virtus, gioca la storia
di Walter Fuochi
Undicimiladuecento
posti il Forum milanese, 10.100 il Palalottomatica romano,
8.277 il PalaMalaguti bolognese e 6.000 il PalaSclavo
senese, scattano stasera le semifinali che il basket
italiano offre dai suoi teatri più ampi, levandone solo
gli 8.000 di Livorno e i 10.000 di Pesaro, che alla serie
A sta tentando, in queste ore, di restituirli. La cornice
non è il quadro, ma intanto aiuta a presentarlo bene. Le
luci della tv faranno il resto, reintroducendo pure
quella sana pasticca antitumulti che è l´instant replay.
Al valore delle squadre si chiede poi, ovviamente,
l´apporto decisivo. Sono le quattro che, in stagione,
hanno tracciato la miglior linea di rendimento: nessuna
outsider ne ha forzato il blocco e manca solo, per nuda
qualità di risultato, la Benetton squadra, molto più
meritevole della Benetton società. Sarà anche per
questo che Marco Atripaldi, ultimo rivale di scrivania
della Virtus e già da lunedì al lavoro su quella nuova
di Treviso, ha messo in cima alla lista dei coach
papabili e autocandidati per la panchina verde David
Blatt, tentando di riaverlo al timone dopo il ripudio
già decretato da mezzo club: quella barra l´aveva retta
bene, in mezzo a scroscianti tempeste.
Con Olimpia-Virtus, in onda da stasera alle 20.30, al
Forum e su Sky, il basket si riappropria della storia:
sono le due regine, già detto e scritto, anche se in
trent´anni di play-off questo è solo il sesto incrocio
e l´ultimo data a 11 anni fa. Viste tutte a bordo ring,
quelle cinque serie, ho fotogrammi nitidi d´ognuna,
incisi come memorie rupestri. Nel 79, il povero
Cosic che, preso San Siro, alza sulla palma il cuoio,
docile come una pallina da tennis, inarrivabile per i
bassotti milanesi. Nell´84, la schiacciata dello
scudetto di Brunamonti, davanti alla mia postazione tv.
Nell´85, Joe Barry Carroll che scorazza e devasta da una
sua personalissima ionosfera. Nel 95, dopo cinque
partite di soli schiaffoni (chi era in casa li dava, chi
viaggiava li prendeva), l´inedito, ansioso Danilovic che
confessa, arrivato tre ore prima al PalaDozza, d´averne
passata una tra gli scaffali della libreria Morandotti.
Nel 96, la Stefanel di Bodiroga che dipinge al
PalaDozza, violandolo dopo 28 vittorie di fila nei play-off,
e preparando l´altra tavolozza per la finale a
Casalecchio, allora casa Fortitudo.
Da stasera, altri film, altre epoche, altri mondi.
Sceneggiati da due squadre sopravvissute agli abissi: la
Virtus salvata come sapete, nella calda estate del 2003,
l´Olimpia stremata fino alle marce dei tifosi per la
salvezza, finchè qualcuno telefonò a Galliani, Galliani
ad Armani, e oggi siamo qui. Per fortuna, dell´una e
dell´altra, e di tutto ciò che può trarne uno sport
che ha bisogno di simboli forti, storie e glorie, antichi
vessilli e nuove solidità. Di qui si comincia stasera, e
chi freme per sapere su chi pesi la pressione citofonare
Ausl o rivolgersi agli esploratori con patente
dell´ufficio facce. Per i patiti delle lavagne, Milano
ha gli omacci in area e la Virtus i cannoni fuori, però
Milano ha pure ometti che possono infilzare i pari grado
(Bulleri, ma anche Green), e la Virtus una coop di mezzi
lunghi che in fondo l´Armani non ha mai squassato (due
vinte e una persa, nell´anno, e quella persa era lì, a
5´ dalla fine).
29-05-2007 - da "La
Repubblica"
Sabatini: "Otto milioni per
fare l'Eurolega, ma state sereni"
di W. Fuochi
Sabatini, la
Virtus è in Eurolega e in semifinale scudetto. Non ci
crede neanche lei.
«Faccio fatica, sì. Siamo in anticipo di due anni, ma
è tutta roba meritata».
In Eurolega ci siete pure perché leveranno due
licenze, a Benetton e Fortitudo, liberando due posti.
Sennò, vi toccava andare in finale.
«Vero, ma il varco c´era per tutti e ci siamo passati
noi: una società sana e ben gestita, a differenza
d´altre. E allora, un 50% del merito lo do a Zare, ai
ragazzi, ai nostri tifosi. E un altro 50, non volendo
passare per irriconoscente, a Beli, a Mancio, a Ataman, a
Miguelon. Grazie Fortitudo, per aver liberato il posto».
Due anni d´anticipo, ha detto.
«E potrebbe diventare un problema, se la gente, anziché
godersi la festa, pretenderà che le vinciamo pure, le
partite di Eurolega».
A Casalecchio va così da secoli.
«Ma non va bene e questo sarà un grande pubblico quando
vivrà sereno, pronto alla vittoria e alla sconfitta.
Martedì sera rifacciamo l´Happy hour al Crb,
ringraziamo i ragazzi, ci beviamo qualcosa e
all´indomani saliamo a Milano. Sereni».
Non sembra neanche l´inventore del Maraglio Day.
«Era una provocazione, per sollevare i problemi e
svelare le cattive abitudini: alla prepotenza,
all´arroganza, alle deroghe dei tanti che continuano a
far finta di nulla. Come voglio io il clima dentro i
palazzi si sa: l´ho già detto troppe volte per esser
confuso con altri. Domenica c´era quel clima. Tifosi
felici, i nostri ma anche i biellesi, poca polizia, tutti
in giro con la loro bella sciarpa».
Qualcuno ha esagerato.
«E io sono andato a dirlo, ai ragazzi della curva, di
non insolentire più Daniele Baiesi. Ero nero, a Biella,
quand´era toccato a me. Non posso tollerarlo a casa
mia».
Difese a Markovski, invece?
«Stavolta no, anche se uno dei soliti allenatori
aggiunti gli ha gridato di chiamare un time out, peraltro
già chiesto. Bene, abbiamo 2-3.000 allenatori
disponibili, l´anno prossimo ne tessereremo uno a
domenica. Perché non sfruttare tanta sapienza? E il
quintetto di gara 1 a Milano lo farà il mio amico
Filippo Zoboli, quello che era infuriato perché Zare
usava i 5 piccoli. Decida lui e noi li mettiamo. Poi, si
sa che tanti sbandano per troppo amore. Ma anche la mucca,
a furia di leccare il vitello, se lo mangiò».
Adesso, cosa chiede alla semifinale?
«Niente. Ho già avuto tanto, siamo leggeri, vediamo che
succede. Ecco, mi spiace che questa stagione magnifica,
ed anche scanzonata, stia finendo. Sono come uno in
vacanza che conta i giorni e pensa alla valigia. Ogni
partita che va via è una tristezza: non ci resta che
allungare questa serie. Lo merita anche un gruppo
fantastico. 12 giocatori potevano complicare la gestione:
un mattone ognuno, invece, anche domenica. In squadra
c´è sempre stato un clima stupendo. Merito di Zare. Gli
voglio bene».
Se rischiasse di perderlo?
«Mi auguro di no. Spero apprezzi come ha lavorato qui,
con serenità, dimostrando anima, cervello e coraggio.
Coi risultati, spero lo rispettino di più. Quei mormorii
e quegli urli ad ogni scelta sono inaccettabili. Quando
mi sventolarono il portafoglio sotto il naso, stavo male
per lui, non per me».
Pochi, fra ottomila.
«Più di quanti se ne possano sopportare».
Sull´Eurolega quanto potrà puntare?
«Dati 6,5 milioni i ricavi di quest´anno, con bilancio
in attivo e altre belle cifre che presto presenterò,
occorrerebbe salire a 8. Per fare un´Eurolega con un
progetto tecnico calibrato, e non solo per un anno,
contro chi spende il doppio o anche il triplo. Pubblico e
aziende saranno decisivi per quel milione e mezzo in più.
L´Eurolega può essere una minaccia o un´opportunità.
Buona la seconda. Allegri, parte un viaggio fantastico,
inimmaginabile. Godiamocelo».
Mercato, ha già idee?
«Farà Zare, ma a bocce ferme. Di sicuro, occorre
consolidare questo gruppo, resettare il progetto tecnico,
come ci costringe pure il traguardo colto in anticipo».
La crociata con Milano quando parte?
«Ho solo detto a Zare che vorrei far rizzare i capelli
in testa a Corbelli. E lui non sa come fare».
29-05-2007 - da "La
Repubblica"
La Virtus brinda e pensa a Milano
di M. Martelli
Le scene di giubilo, e
perfino i fuochi d´artificio, visti domenica sera per il
prepotente ritorno della Virtus in Eurolega, non sono
altro che la punta d´iceberg dell´onda che, dopo il 3-2
su Biella, si propaga fra tutto e tutti. Dall´estero,
dove oggi, tra quotidiani spagnoli e greci, non mancherà
uno speciale sulla nuova vita delle Vu Nere, a Bologna,
dove l´inno della massima competizione, il coinvolgente
"I feel devotion", già rimbomba come suoneria
di diversi cellulari, e certamente scandirà la serata
del nuovo Happy Hour sabatiniano: stasera alle 20, al Crb.
Potere della vittoria, potere dell´entusiasmo. Che poi
la pagina vada girata in fretta lo mandava a dire Fabio
Di Bella, nel dopopartita, raccontando che, da terza
contro sesta, la qualificazione era un atto da
conquistare, certo, ma anche da aspettarsi. Ora, entrata
nelle quattro, e rientrata in Eurolega, sentirsi svuotata
è la sensazione che può tagliare le gambe alla Virtus.
Cinque gare sono state asfissianti, le feste di queste
ore pure, ma alle porte c´è comunque una semifinale
aggredibile. Markovski ha già detto la sua, ai microfoni
di Sky, dopo la vittoria con Biella. «Milano è favorita:
loro secondi in stagione e col fattore campo, noi terzi».
Vero, anche se la bilancia oscilla. L´equilibrio è
chiaro, le munizioni pure: esterni per la Virtus, lunghi
per l´Aj. Ed è su quelle che si giocherà la serie.
Blair (assente ad aprile, nell´88-76 meneghino) e Watson
garantiscono a Djordjevic una copertura a rimbalzo senza
eguali in Italia: 8.1 Joseph, 9.8 TJ (e 11 di media,
addirittura, nella serie con Varese), fanno quasi 18 in
coppia, contro una squadra che ha in Giovannoni (5.7, ma
7.2 nella serie con Biella) il migliore sotto le plance.
Non sarebbe allora una sorpresa, se Markovski, già in
sofferenza nei quarti di finale, dovesse rispolverare
Grant, ex milanese, i cui duelli in allenamento con Blair
sono stati, nei probabili racconti di Vukcevic a
Markovski, una delle motivazioni nell´ingaggio di Tyrone,
che in nero debuttò proprio a Milano (senza brillare,
con 5 punti e 4 rimbalzi in 15´). Ma ora, più che una
chiave tecnica, servirà usarne una per capire chi avrà
ancora fame, se la Virtus, tronfia del suo risultato, o
Milano, dove Djordjevic si gioca molte chances di
permanenza in panchina. Intanto, l´Eurolega l´hanno
già intascata entrambe, e ci torneranno, l´anno
prossimo, 10 anni dopo l´ultima volta insieme: era il
96-97, e finirono proprio contro ai play-off (2-1
Milano negli ottavi). Domani, ore 20.30, la prima, nella
copertura capillare di Sky: diretta su Sky Sport 3,
mentre sul 2 va Siena-Roma.
28-05-2007 - da "La
Repubblica"
Bianconeri oltre ogni pronostico
di Walter Fuochi
Quattro anni fa
l´ultima Eurolega, cinque anni fa l´ultima semifinale (persa),
sei anni fa l´ultima vinta. Un passo alla volta, ma
anche tutto in una notte, la Virtus si riappropria di
ciò che ai tempi le era usuale, quasi dovuto per fama e
per censo. Torna in una semifinale di play-off ed è,
varcata questa sofferta forca con Biella, la sua
ventunesima, di 27 iscrizioni al tabellone per lo
scudetto. I quattro anni di digiuno (2003 e 06 in A1,
però fuori, 04 e 05 in LegaDue) sembrano
risalire ad un´era geologica, eppure non sono inediti:
per la storia, dopo lo scudetto della stella, la Virtus
stette 4 anni fuori dalle prime quattro (con Bucci nell´85,
con Gamba nell´86 e ´87, con Cosic nell´88),
riportatavi poi da Bob Hill.
Per la cronaca, invece, questa squadra che Zare Markovski
ha stabilmente pilotato nel poker di testa giunge laddove
nessuno pensava, all´inizio. Dopo sì, una volta
acclarato, a giochi in cammino, che c´erano armate di
cartone (la Fortitudo), gruppi in ritirata (Napoli) e
truccatori di carte (Treviso): il varco esisteva,
infilarcisi è stato un merito. Poi, nel momento della
resa, è pure giusto riconoscere alla magnifica Biella di
aver coperto, con ancor meno pronostico, lo stesso
percorso. Issata in semifinale, ma soprattutto già certa
dell´Eurolega, il suo vero obiettivo in questa lunga
ordalia coi piemontesi, la VidiVici potrebbe anche non
fermarsi qui, in un braccio di tabellone meno presidiato
che quello con Roma e Siena, per lei meno addentabili.
Con Milano conta due vittorie a una in stagione, e ci
rinverdirà, da mercoledì al Forum, la sfida epocale di
chi assomma 40 scudetti (25 a 15).
Si fermasse qui, però, la Virtus nelle prime quattro è
già da podio altissimo, comunque vada poi a finire: e
questo non viene detto per assolverne in anticipo
un´eventuale sazietà. Dunque, tanto vale collocarvela
subito, sui gradini da vertigine, in questa notte di
ritrovate euforie: in testa, ovviamente, Sabatini &
Markovski, la strana coppia discutibile e discussa,
almeno da chi conserva un amor di dibattito e non solo
voglie di soluzioni edittali, la coppia che, di questa
Virtus, è stata braccio e mente, testa e anima, motore e
benzina. Battendo le loro personalissime strade,
deragliando pure in qualche curva pericolosa (soprattutto
il patron con la sua eccentrica incontinenza verbale),
Sabatini e Markovski sono attraccati stanotte a una riva
che ne appagherà sogni, mire, ambizioni e perfino
vanità, meritando ora tutto questo riconoscimento.
C´era tanta strada da fare, per riportare la Virtus fra
le stelle, e quella strada i due l´hanno fatta,
opponendo tra l´altro, a rumori di fondo di pubblico e
critica che non erano solo peana, una continuità,
nell´arco stagionale, che testimonia belle solidità. In
febbraio la Virtus giocava la finale di Coppa Italia (perdendola
al pelo contro la banda Lorbek...), in aprile la Final
Four di Fiba Cup (c´è di meglio, ma si corre dove si è
iscritti), in maggio agganciava il terzo posto nella
prima fase (34 partite, non si bluffa) e a giugno
rincorrerà un pezzettino di scudetto. Chapeau.
28-05-2007 - da "La
Repubblica"
La Virtus si riprende il paradiso
di Walter Fuochi
Adesso non ci sono
più dubbi: la Virtus è nelle prime quattro squadre
d´Italia, ed è dove deve stare. L´ha detto un intero
campionato, non l´aveva ancora detto la serie con Biella,
fin qui sospesa su bilici infiniti e ieri sera invece
spazzata via dai più forti, di testa, di forza, di
talento, e pure col vento possente di ottomila che
gonfiavano di calore la loro vecchia bandiera, tornata
agli onori del mondo. Non è stata neppure una
sceneggiatura liscia, perché l´avvio della Virtus,
bollita dentro la pignatta a pressione di un approccio
comunque micidiale, era stato fiacco, impreciso. Ma è
vero pure che questa squadra non s´era mai liquefatta
nella tensione, e anche stavolta ne è uscita, nel modo
più brillante, perché quel che è venuto poi è stato
un tornado autentico, che ha sfondato le ormai sfinite
forze dei piemontesi: 5/13 Gaines, 6/17 Thomas, 4/10
Daniels, i diavoli neri erano tornati umani. E s´è
visto tutto, una volta sciolta la tensione. La difesa e
la regia. La mira e i rimbalzi. Il sistema di gioco e il
cuore per realizzare un disegno che poi così banale non
era, se è arrivato fin qui, camminando sempre
all´avanguardia. Va avanti la Virtus, esce Biella tra
gli applausi, ovviamente subiti surclassati dagli sfottò
ai cugini al mare, con tanto di Sabatini a balzellare sul
cubo, in mezzo al campo, fra centinaia di tifosi ebbri,
perché, come si sa, "chi non salta è Fortitudo".
E´ dura far venire le otto e mezzo quando l´arena non
formicola ancora, chi è già lì ha paura anche
dell´ombra dei canestri e c´è poco da dirgli che, di
sei gare 5 fatte in vita sua, la Virtus le ha vinte tutte.
Ricky Pittis, che presta ai nostri conteggi qualche
ricordo di quando pedalava e non commentava, arriva a tre
di queste belle perse, nel suo personalissimo cartellino:
Milano-Caserta, lo scudetto ´91, una semi Fortitudo-Benetton
nel ´96, una doccia orribile, in casa, con la Reggio
lombardiana nel ´98. Si tocchi chi vuole, perché è ora
di partire. E, tanto per cambiare sotto questi soffitti,
parte solo Biella. 6-0, poi 13-5, la Virtus glieli fa
anche sudare, quei cesti, però non fa mai gol, proprio
mai. Cerca la percussione, com´è giusto, ma trova
corridoi intasati. E, al solito, paga conti atroci a
rimbalzo. Biella è in media 96 al primo stop, la Virtus
ha conosciuto un -10 e assomma la miseria di 4 cestini,
cosicchè Markovski, nel secondo quarto a lui caro per le
alchimie, non può dilettarsi in azzardi. Ecco Vukcevic,
ecco una rimonta fino al 26-27, però rintuzzata da
Gaines e Daniles (26-32), mentre Bechi prova a vedere se
la zona inibisce. Ilievski e Drejer, dallo stesso angolo,
dicono di no. E Ilievski, con due botte da quello opposto,
addirittura sorpassa: 40-38, a 50´´, poi 43 di Vuk ed
è roba da cinema, un film horror soprattutto per la
torcida biellese, che ha visto costruire il bel castello
e poi prenderlo a picconate dai suoi (pure 4/10 dalla
linea). Troppa zona, poi, se posso permettermi: di fatto,
ha aperto i rubinetti nemici : 6 triple nel quarto,
ossigeno in bombole. All´intervallo si va sul +2 Virtus
ed è un bel bucato asciugato, anche perché, fischiando
i tre come vaporiere, Markovski divide i falli per 12 e
Bechi per 9. Poi, bisognerà anche prender due rimbalzi:
i 9 offensivi concessi sono stati veleno per topi, da
rimanerci stecchiti.
Ripresa. Alla sala dell´ergovis deve essere passata solo
la VidiVici, che esce per sbranare: 8-0 in un amen, e
c´è già tutto, in menù. Difesa da incubo, regia
prelibata di Best, triple di Blizzard e Giovannoni e
Biella che attraversa il deserto più sconfortante dei
210 minuti della sua serie. Il suo primo gol della
ripresa arriva dopo 6´42´´ e un 19-0: due di Thomas,
sotto però di 21 (62-41). Toccato il +22, la Virtus cade
in una melina un po´ prematura e lascia a Barlera (il
migliore di Biella, ed è un prestito bianconero) qualche
morso. +17 all´ultimo pitstop, senonchè la Virtus
continua coi digiuni e l´Angelico rivede, a 9´, un -12.
Tripla dissetante di Ilievski, che poi prende un tecnico
da querela (e paga poco perché annullano un cesto in
entrata a Thomas). Vukcevic rifà un +15 a meno di 7´,
Di Bella, ancora da tre, un +16. La zona dell´Angelico
è una povera intenzione già fatta a brandelli. Tocca
solo arrivare in fondo, tra feste, frizzi e lazzi per un
paradiso ritrovato.
LE PAGELLE di
Marco Martelli
BEST 7. Ricami stupendi a inizio ripresa.
Nel break c´è lui, che dirige, segna, detta il tempo.
In 20´, 4/9, 2 assist.
BLIZZARD 7. Si sblocca contro la zona
del secondo quarto, poi s´iscrive al bombardamento del
terzo. In 28´, 1/1, 3/5.
DREJER 6. Partenza discreta, poi cinque
punti contro la zona. E panchina. In 9´, 1/1, 1/3.
GIOVANNONI 7. Canestri pesanti (8 nella
fuga della ripresa), giocate di squadra: un collante
perfetto. In 29´, 3/8, 2/6, 7 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Subito due falli, lampi nel
finale. In 14´, 2/2.
GLYNIADAKIS 6. Un cesto alla Duncan (pick´n´roll:
due di tabellone), svirgolate dopo. In 12´, 1/1.
ILIEVSKI 6. Due colpi contro la zona,
nella rimonta, e ridà ossigeno a inizio ultimo quarto (da
+12 a +15), prima della consueta sceneggiata (tecnico).
Graziato, perché il potenziale -9 biellese finisce in
sfondamento. In 23´, 0/1, 3/3.
MICHELORI 6.5. Regala secondi possessi,
solidissimo. In 17´, 2/5, 5 rimbalzi (3 offensivi).
DI BELLA 6.5. Dieci punti che pesano,
nell´ultimo quarto, in una gara di continuo saliscendi.
In 17´, 2/3, 2/2.
VUKCEVIC 6.5. Cinque punti che la girano,
a fine primo tempo, dopo aver a lungo forzato. Altra
tripla, sul +12, che chiude tutto. In 17´, 1/3, 2/6.
GUGLIOTTA 6. Come fossimo nel football,
è chiamato per missioni speciali: sale, 2´ di difesa,
poi esce. Rispondendo presente. In 9´, 3 recuperi, 2
assist.
Sabatini: "Bravi a restare in
partita all´inizio ora possiamo fare il colpo grosso"
«Siamo stati bravi a
restare in partita all´inizio quando Biella ha avuto il
suo momento migliore. Ma l´esperienza delle precedenti
gare e il fattore campo sono servite a tirare fuori tutto
dopo l´intervallo. Dovevamo vincere, lo sentivamo.
Adesso possiamo anche fare il colpo a Milano». Guilherme
Giovannoni sintetizza così la felicità bianconera,
mentre il pubblico invade il parquet e Sabatini in piedi
su una sedia dirige il coro. Finalmente può sorridere
anche Zare Markovski: «Ci siamo sbloccati nel secondo
quarto passando da -9 a + 20 nel terzo quarto. I cambi
sono stati in grado di alzare il ritmo. Mi hanno dato
tranquillità. Milano? E´ favorita. Non abbiamo nulla da
perdere e quindi ce la giochiamo a viso aperto».
Palazzo pieno, degna cornice dell´impresa: 8120 le
presenze dichiarate. Era nell´aria, la decisione di
Claudio Sabatini di vendere a dieci euro i biglietti del
secondo anello ha portato al miglior colpo d´occhio
della stagione. PalaMalaguti stipato, bandiere
sventolanti e tutta l´atmosfera del big match. Ambiente
pronto per una gara sentita ed anche temuta: s´è
rivisto il «muro» bianconero, presente anche se non
incalzante. Non c´era in palio il mondo, come una decina
d´anni fa, ma l´emozione di tutto l´ambiente è stata
palpabile, per bianconeri e non. Anche l´Angelico ha
avuto i suoi cori e le sue voci, non tonanti come a casa,
ma l´angolo piemontese ha sempre prodotto calore, nei
momenti belli e in quelli brutti.
27-05-2007 - da "bolognabasket.it"
1/4
di finale play-off gara-5: Virtus-Biella 89-72
1/4 di finale
play-off gara-5: Virtus Bologna - Biella 89 - 72 -
Tabellini: Di Bella 14, Giovannoni 14, Ilievski 11,
Blizzard 11, Vukcevic 10, Best 8, Drejer 8, Crosariol 4,
Michelori 4, Glyniadakis 3, Petrovic 2, Gugliotta.
Claudio Sabatini aveva
già dichiarato una volta tra noi e gli avversari
ci sono 20 punti di differenza. Allora
finale promozione 2004 con Jesi non aveva portato
affatto bene. Stavolta è andata diversamente. La Virtus,
dopo un primo quarto da psicodramma, ha giocato al suo
meglio si è sbarazzata senza troppi patemi di una Biella
comunque grandiosa, al miglior risultato della sua storia
e seguita da un vero muro di tifosi.
E' un risultato che incornicia la straordinaria stagione
delle Vu Nere: significa semifinale e significa Eurolega,
salvo improbabili rovesci legati al caso Benetton.
E' la vittoria della Virtus ed è la vittoria di Zare
Markovski, spesso criticato anche su queste righe. L'allenatore
macedone ha regalato alla Virtus qualcosa che mancava
dalla stagione 2002-03. Ora davvero si può dire:
comunque vada (con Milano) sarà un successo.
E dire che gara5 era cominciata male per i bianconeri:
una pessima partenza e il rischio di tracollare già nel
primo quarto. Poi, però, è stata un'altra partita. Nel
secondo quarto la partita è stata rimessa in pari, e
nella ripresa i bianconeri hanno dato il colpo di grazia
con un parziale di 19-0 a inizio terzo quarto. Poi è
stato garbage time, anche se Biella è stata eroica a non
mollare fino al 40°.
I migliori? Per Biella senz'altro Paolo Barlera (11 con 5/5),
ed è una notizia che fa davvero piacere. Per la Virtus
non conviene davvero parlare di singoli. E' stata una
vittoria di squadra, con particolare menzione per i
cinque che hanno spaccato la partita: onore dunque a Best,
Blizzard, Gugliotta, Giovannoni e Crosariol. Un quintetto
classico, con play vero e centro puro, fa
piacere notare. MVP bianconero comunque è il tiro
pesante, col quale la Virtus letteralmente vive e muore.
Stasera 13/25, 52%. Con queste percentuali la Virtus non
perde mai.
Cronaca: la Virtus parte malissimo: subito 0-6 e grossi
problemi in ogni zona del campo. Bianconeri semplicemente
troppo brutti per essere veri. Palle perse, molli a
rimbalzo e in difesa, tutto. Il primo quarto si chiude 15-23,
e a Biella che spreca parecchio - il punteggio sta
decisamente stretto.
Nel secondo quarto la Vidivici gioca meglio, e con
pazienza ricuce lo strappo. Due volte si riavvicina, due
volte viene ricacciata indietro da Gaines. La terza è
quella buona: un 11-0 con tre triple regala ai bianconeri
il primo vantaggio del match: 43-38, poi ritoccato dalla
tripla di Thomas. 43-41 a metà.
Terzo quarto: la Virtus scende in campo con gli occhi
della tigre, e in sette fantastici minuti piazza un
parziale di 19-0 che chiude la partita. Il quintetto che
regala l'Eurolega ai bianconeri è composto da Best,
Blizzard, Giovannoni straordinari in attacco
Gugliotta e Crosariol clamorosi in difesa.
Ventello, come aveva chiesto il patron, e partita in
ghiaccio. Piccoli patemi quando Biella torna un paio di
volte a -12, ma i piemontesi vengono sempre ricacciati
indietro. Finisce 89-72, invasione di campo, e Virtus in
Eurolega. Ma non è finita qui: mercoledì a Milano c'è
gara1 di semifinale.
LE PAGELLE
Ilievski - Voto 6,5 (11 pt, 0/1 da 2,
3/3 da 3) Un primo tempo da quattro assist, con un
plus minus ampiamente positivo, per preparare la strada
al parzialone bianconero del terzo periodo.
Best - Voto 7 (8 pt, 4/9 da 2)
Allinizio subisce Porta, poi ci mette tanta
roba nellallungo bianconero, sia in penetrazione
che in regia. Signora partita per uno che non più di
quattro giorni fa veniva etichettato come bollito.
Blizzard - Voto 7,5 (11 pt, 1/1
da 2, 3/5 da 3) Diciotto minuti col freno a mano
tirato, poi tre bombe in cinque minuti, a cavallo
dellintervallo, per uno che non si dimentica mai
come si fa ad essere decisivo in una partita.
Drejer - Voto 6,5 (8 pt, 1/1 da 2,
1/3 da 3) Due mismatch contro il lungo, senza
attaccare luomo, fruttano due perse. Al terzo,
canestro, fallo di Frosini, e libero aggiuntivo a segno.
Con un grosso interrogativo sul perché queste cose si
verifichino con preoccupante continuità.
Crosariol - Voto 7 (4 pt, 2/2 da
2) Parte malissimo, prima di esaltarsi in un terzo
tempo da antologia per tutti i bianconeri. Splendida la
stoppata con cui azzera una penetrazione di Porta,
schiacciando la palla al tabellone.
Giovannoni - Voto 7,5 (14 pt, 3/8
da 2, 2/6 da 3) Suona la prima carica e Biella
tiene, suona la seconda e Biella finisce sotto di venti.
Esemplare per grinta e applicazione, e migliore in campo
con ampio margine.
Gugliotta - Voto 7 Tolto
dalla naftalina per mettere la museruola a Gaines, fa un
capolavoro nel momento contava di più. Non pago, toglie
dal match anche Thomas con un lavoro certosino di gambe e
nervi. Fondamentale.
Vukcevic - Voto 7 (10 pt, 1/3 da
2, 2/6 da 3) Segnare non è un grosso problema,
per questa volta è sufficiente dedicarsi alla squadra,
con la perla di uno sfondamento cercato contro un Barlera
lanciato a canestro.
Glyniadakis - Voto 6 (3 pt, 1/1
da 2) A rimbalzo fa il suo, pur dimostrando di non
essere ancora inserito al meglio nei meccanismi
bianconeri. Nel dubbio, meglio comunque averlo dalla
propria parte.
Di Bella - Voto 7 (14 pt, 2/2 da
2, 2/3 da 3) Applicazione e fosforo per tre quarti
e mezzo, poi è tempo di passare alla cassa a riscuotere
una doppia cifra realizzativa meritatissima.
Petrovic - Voto 6 (2 pt, 1/1 da 2)
Giusto il tempo per appoggiare a canestro una
penetrazione, senza avere minuti per altro.
Michelori - Voto 6,5 (4 pt, 2/5
da 2) Tuffi e sportellate sono il suo pane, questa
è la sua partita, anche se il tabellino lascerebbe
intendere ben altro.
Zare Markovski:
A questo punto parliamo di classifica della
stagione regolare vidimata, arrivando in semifinale.
Cè una certa regolarità con la finale di Coppa
Italia, da secondi. Arrivati terzi, era a questo punto
giusto confermare il risultato arrivando in semifinale.
Enorme gioia per la squadra che ha capito quantera
importante per il popolo virtussino tornare al più
presto in Eurolega. Con questo si chiude quello che
Claudio Sabatini ha iniziato quattro anni fa e accelerato
tre anni fa, con il ritorno in Serie A1. E un
piccolo Slam, perché arrivare sempre al podio non è
facile, e penso che sia giusto lodare tutto quello che è
stato fatto in questi quattro anni. Io non posso non
essere contento per questi due anni, ringraziando anche
Kris Lang, che è stato pedina fondamentale in questi
tempi. Ringrazio anche il gruppo che ha dato tutto in
questa partita. Sicuramente questo è lapice della
mia carriera, quando sono arrivato a Sassari da abusivo,
questa è una grande gioia, e vorrei ringraziare tutti
quelli che mi hanno aiutato, dallAvvocato Milia di
Sassari a Claudio Sabatini. Arrivare in Eurolega in due
anni, e riprendere possesso della città cestistica non
era facile, siamo riusciti comunque a farcela e a questo
punto possiamo gioire.
Psicologicamente al momento siamo scarichi, comunque
positivamente, andremo a Milano a viso aperto, sperando
di giocarcela magari senza linfortunio di Vukcevic,
come accadde invece in regular season.
Cè stato un discorso a quattrocchi con Best,
allintervallo, in cui lui ha riconosciuto che
abbiamo fatto bene nel primo tempo quando abbiamo
accelerato e ha prontamente eseguito nel terzo quarto. Da
persona umile qual è ha sicuramente fatto il suo
dovere.
26-05-2007 - da "La
Repubblica"
Il destino nelle mani bianconere
di Walter Fuochi
Lasciando perdere per
un attimo la contabilità dei rimpianti, perché ognuno
ricorda meglio le occasioni sprecate dei disastri
ricuciti, la Virtus sarà, domani sera a Casalecchio,
dove voleva essere: poi, se non vinci, in casa, una bella
di quarti di finale, non ti meriti niente, tantomeno
un´Eurolega. All´Arcoveggio non possono neppure
sentirsi trafitti dalla malasorte, avendo vissuto la
serie più di rincorsa che in fuga: lo 0-1 iniziale, la
lunga marcia in salita di gara 3 sono stati trafelati
inseguimenti. Davanti davvero, la VidiVici c´è stata
solo in gara 4. Non l´ha chiusa, amen. Colpe proprie,
anche meriti altrui. E pure qui, se si poteva scegliere
sull´esito dei due match-ball tirati da Reece Gaines, è
andata bene: se entrava quello di Casalecchio, si saliva
a Biella sull´1-2, entrato questo si gioca in casa sul 2-2.
E´ di nuovo un bel cascare, una volta digerito il rospo
che, 8 secondi prima di quel prodigio, s´era in Eurolega.
Nessuno ha però ancora chiuso la porta.
Scorre molto sentimento e passione, dentro questa serie,
perché qui porta sempre il treno dell´equilibrio. Vera
bellezza di gioco, un po´ meno. Meglio, a strappi
diseguali. In gara 4 l´Angelico è stata povera e spenta
per 32´: i suoi 49 punti (a 58) ne proiettavano a fatica
60 sul totale. La Virtus è stata avanti per 35´ sui 40´
regolamentari, senza pugno, però macinando continuità:
guidava di 9 a 7´50", di 8 a 3´50", di 6 a 2´10",
di 5 a 1´25", di 2 a 32", subendo il pari su
una prodezza. Non ha colpito, non s´è dissolta, e il
suo limite è stata semmai una tenue aggressività
offensiva: pochi falli presi (16 contro 26), pochi liberi
tirati (11 contro 26), Biella mai al bonus nel terzo e
quarto quarto, perché giocare spesso i primi 15-18"
dell´azione senza aggredire non crea allearmi nella
difesa altrui. Eppure, anche quel fandango lento aveva un
suo perché: la Virtus ci stava vincendo la partita, non
era il caso di tentar fughe in avanti e patatrac. Insomma,
prigioniera del suo dominio, non massiccio ma costante,
la VidiVici ha finito i risparmi, forzando poi troppe
triple contro la zona. Di zona se ne rivedrà, suppongo.
E di aggressività se ne dovrà veder di più, da parte
di chi gioca in casa. Ultima cosa. Finita in gloria gara
3, erano state rimosse dai cattivi pensieri le triple di
Black e Roller in piena libertà. Finita in pianti gara 4,
restano incise come marchi a fuoco le due di Daniels (sul
-8 e sul -6). La lezione è medesima: coi tiratori ci si
accoppia subito, coi compagni, per le feste, dopo.
25-05-2007 - da "La
Repubblica"
Gaines porta Biella alla 'bella'
contro la Virtus
di M. Martelli
Due squadre stupende,
ormai stremate, trascinatesi pure iersera fino al
supplementare, meritano, domenica, il palcoscenico di una
gara 5. Bellissima e straziante, la corsa di ieri l´ha
vinta l´Angelico, con la forza della disperazione e con
le residue energie, affiancando la Virtus nell´ultimo
rettilineo e poi sprintando, nel secondo overtime della
serie, con tutto l´ardore che aveva in corpo.
L´apoteosi, però, non trafigge la VidiVici, uscita a
testa alta e petto in fuori. Ma anche, vista la maratona
di ieri, stringendo un pugno di mosche. E un´occasione
persa. Era più questa, la "sua" partita, di
quanto non lo fosse stata gara 3. Il risultato non cambia,
2 a 2.
Avanti per gran parte della gara, rimasta fredda quando
impazzavano le rimontine piemontesi, Markovski sembrava
averla piegata, a fine terzo quarto, quando Blizzard, con
una tripla allo scadere, dava il +5 e, virtualmente, un
colpo da ko al morale rossoblù. Arrivava anche un +9,
infatti, poi il blocco: contro l´inedita zona di Bechi (Daniels
in punta), si materializzava l´incubo, nella seconda
parte di ultimo periodo. Quattro spari a vuoto da tre, un
paio di perse, solo due cesti trovati. Ma in contropiede,
con Best e Ilievski, mentre proprio il bulbo di Erik, fin
lì moscio, anzi assurdo, in ripetuti errori da un
centimetri, s´attizzava come nei giorni migliori: 8
punti in 3´, 13 negli ultimi 8´ di gara, supplementare
compreso.
L´ha ribaltata lui e l´ha vinta Biella, non c´è molto
da aggiungere. Se nonché, dopo una tripla di Giovannoni
(59-65 a 2´10´´), impattata dallo stesso Daniels,
Vukcevic, in penetrazione fulminante, firmava, a 1´15´´,
un 62-67 che pareva la partita. E l´Eurolega. Bechi,
abbassando il quintetto, si fa rincorrere da Markovski,
che resta con Giovannoni da 5, senza risolvere il
busillis della zona. Rewind, dunque, per riordinare le
idee. Porta, con un 2/2, scriveva il -3 a 1´15´´.
Ilievski, senza circolazione, prendeva una tripla folle
dal centro: ferro. Thomas, su rimbalzo d´attacco, faceva
-1 a 40´´. Di Bella, in lunetta a 32´´, solo un
libero (66-68). E Gaines, a 8´´, infilava il tiro che,
due giorni fa, poteva girare la serie. Lo mette, stavolta,
portando tutti all´overtime (68-68). Lì prova a
scappare Ilievski (+2, 69-71), ribaltano Daniels e Gaines
(73-71, 2´40´´) e Giovannoni, a differenza di gara 3,
non punisce il mis-match: contro Porta, un tiro lungo e
una persa. Polemica del brasiliano. Poteva starci un
fischio, ma fattore campo è fattore campo, a Bologna
come a Biella. Non è finita, però. Vukcevic (2+1)
impatta a 74. Thomas, fuori dai blocchi, insacca la
seconda bomba di giornata. Brutta scelta di Best, dopo.
Finisce lì, perché Biella non trema. Tutto in palio,
allora, a gara 5.
E bisognerà ricaricare, per prendersi Eurolega e
semifinale. Biella, quando pareva cotta, ha tirato fuori
energie insospettabili. La Virtus, per la prima volta in
stagione, ha perso all´overtime (l´unico, invero,
giocato fuori casa), smarrendo la bussola nel settore
dov´è più fornita: i play. Best fuori nel finale dei
40´, Ilievski scollegato per tutta la gara, Di Bella in
cortocircuito quand´era in contumacia Best. Imprecare ci
sta, sentirsi in porto troppo presto no. E l´impressione
che, sulla partita, la Virtus abbia messo sempre una mano
sola, e non una seconda, è forte. Anche all´inizio (9-0,
Biella primo cesto dopo 5´45´´), s´era fatta presto
rimontare (con un 14-0, e un digiuno di 5´46´´...),
chiudendo avanti all´intervallo grazie a Di Bella prima
e Michelori poi. Anche nell´ultimo quarto, quel +9
firmato Blizzard (58-49 a 7´50´´), è durato un amen.
Non una novità, quella dei vantaggi bevuti. Da
registrare, domenica sera, in una gara che vale Europa,
semifinale, orgoglio.
LE PAGELLE
BEST 5. Discreta gestione, però molto
rallentata, ed è spesso corto al tiro, soprattutto
quando si decide: uno da tre, sul 75-77 quasi al 44´,
scheggia il ferro. Poi, pure due perse tragiche nel
finale dei regolari. Insomma, sotto tono. In 26´, 2/8, 0/2,
7 rimbalzi, 3 assist.
BLIZZARD 6. Sbaglia gli ultimi quattro
tiri, alcuni facili, dopo una partita da killer (il 54-49
alla sirena del 30´...), tenuto pure qualche minuto di
troppo in panca. In 26´, 3/6, 2/5, 4 rimbalzi.
DREJER 5.5. Attacca l´anello subito,
poi si perde per strada. In 17´, 1/3, 1/2, 2 rimbalzi.
GIOVANNONI 6. Primo cesto dopo 31´ di
fatiche, fruttuose. Poi una tripla (il 65-59 a 2´10´´),
ma alla fine paga parecchio la fatica e non ci vede più.
In 34´, 1/5, 1/4, 8 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Incespica ancora in falli
prematuri, poi si rialza, e sarebbe stato utile alla fine,
per aprire un po´ l´ombrello. In 19´, 3/4, 6 rimbalzi.
DI BELLA 5. Non dà frutti: un punto
negli ultimi due attacchi dei regolamentari (il libero
del 68-66 a 32´´). E fa pasticci dopo. In 19´, 2/5, 0/1,
2 perse.
ILIEVSKI 4.5. Fuori tema. Va sempre per
fatturare in proprio. Senza sfondare mai definitivamente
e aprendo le porte delle difesa. Con lui la squadra non
gira (-27 di plus/minus!) e manca il tiro della vita a 56",
da 8 metri, troppi, sul +3). In 30´, 4/5, 2/6, 2 perse.
VUKCEVIC 7. Mani ferme nei quarti di
mezzo. E anche nel supplementare fa qualcosa, pure dietro,
quasi decisivo. In 22´, 3/3, 2/4, 2 assist.
PETROVIC 5. Due mattoni subito, in un
quintetto che imbarca. Non si rivede più. In 8´, 1/1, 0/2.
MICHELORI 6. Otto punti tonanti nel
secondo quarto, poi gli viene concesso meno spazio e lì
Daniels comincia a ballare. In 17´, 4/5, 2 rimbalzi.
Markovski: 'Troppo distratti
quand´eravamo in testa'
L´amaro in bocca rimane,
eccome. Claudio Sabatini lascia il palazzo su di giri, ma
non nel modo voluto. «Non possiamo regalare delle
partite in questo modo, assolutamente». Telegrafico
anche sulle fischiate. «Non siamo abituati a commentare
gli arbitraggi». Scotta, ed è umano, anche per
Markovski, che al solito non alza il volume. «Non
prendiamo in mezzo gli arbitri, sono stati irrilevanti,
49 per una squadra, 51 per l´altra. I nostri problemi
sono stati ben altri». Tutti concentrati quando pareva
fatta? «Le due triple di Daniels hanno accorciato di un
possesso la rincorsa dell´Angelico. Lì siamo stati poco
avveduti. In 2´ abbiamo buttato all´aria quello che per
38´ era andato bene. Ogni situazione in tutto il campo
era stata gestita nel modo migliore. Non siamo stati
capaci di gestire una situazione favorevole e l´abbiamo
pagata carissima». Anche stavolta a yo-yo, presa e poi
persa, gara 5 ora è un rebus. «Ormai è evidente che in
questa serie non c´è una regola». E infatti il
quintetto basso stavolta non ha funzionato. «L´ho
schierato perché Biella con Daniels da centro lo
permetteva». Rimane il fatto che domenica ci si
giocherà la casa, con la pressione addosso. «Non farei
problemi che non ci sono. L´ho detto anche ai ragazzi
negli spogliatoi di stare tranquilli. Abbiamo lavorato
tutto l´anno per avere la migliore situazione possibile
in classifica per giocarci i play-off».
24-05-2007 - da "bolognabasket.it"
1/4
di finale play-off gara-4: Biella-Virtus 84-79 dts
1/4 di finale
play-off gara-4: Biella - Virtus Bologna 84 - 79 dts -
Tabellini: Ilievski 16, Blizzard 13, Vukcevic 13,
Michelori 8, Giovannoni 7, Crosariol 6, Drejer 5, Di
Bella 5, Best 4, Petrovic 2, Glyniadakis, Bonfiglio ne.
Grossa occasione persa
dalla Virtus, che dopo aver condotto per quasi tutta la
partita torna a Bologna con le pive nel sacco, e con la
prospettiva di una gara5 tutt'altro che semplice, da
disputarsi domenica. A lungo è stata la gara della
Virtus che, tenendo basso il ritmo e difendendo bene,
aveva sempre mantenuto qualche punto di vantaggio. In
particolare nell'ultimo quarto i bianconeri hanno avuto
anche 9 punti di vantaggio, e soprattutto conducevano di
cinque lunghezze a 1'23 dalla fine. Un patrimonio che non
andava sprecato. Invece in quegli 86 le Vu Nere
hanno segnato la miseria di 1 punto, subendone 6. Due
liberi di Porta, un tap-in di Thomas, e un fantastico
canestro di Gaines per la parità. Nel supplementare ha
poi prevalso Biella, che aveva tutta l'inerzia del mondo.
Ora per Zare Markovski c'è da preparare una gara5
davvero insidiosa, se si pensa a come ha giocato Biella
finora al PalaMalaguti.
Singoli: tra i bianconeri segnaliamo Vukcevic: 13, tutti
importanti. Le cifre premiano anche Ilievski (16) e
Blizzard (13), ma per loro ci son stati errori pesanti
nel finale. Malissimo invece la coppia in cabina di regia,
sia Best che Di Bella. Per Biella oltre al citato Gaines
(18) da segnalare uno spaziale Thomas (21+14, e sarebbe
un piccolo) e uno strano Daniels. Inguardabile fino al 35',
ha poi messo 13 punti tra la fine dei tempi regolamentari
e il supplementare. E 9 rimbalzi, tanto per gradire. I
rimbalzi offensivi concessi sono stati anche stasera uno
dei principali problemi della Virtus, soprattutto quando
Markovski ha schierato l'ormai noto quintetto piccolo con
Giovannoni pivot. Quintetto che stasera non ha pagato,
anzi.
Cronaca: si parte con uno 0/3 di Best, e vari rimbalzi
offensivi di Coppenrath, ma la difesa bianconera tiene, e
costringe Biella a un digiuno di 6 minuti. 9-0 Virtus
prima, 14-5 poi, con ottimo impatto di Blizzard e
Ilievski. Poi però si spegne la luce, e l'Angelico,
trascinata da Paolo Barlera, infila un 8-0. 13-14 al 10'.
Secondo quarto: c'è Petrovic in campo, e tira tutto
quello che si muove. Dopo due mattoni, arriva il canestro.
Biella va avanti con le triple di Roller, rispondono
Vukcevic e Di Bella. Il ritmo si alza, ci sono tante
transizioni, e la partita si avvia all'intervallo in
equilibrio. Negli ultimo due minuti, però, la Virtus
infila un 7-0 con Drejer e Michelori. 31 a 38 a metà.
Si riparte: La Vidivici difende benino, ma non segna mai.
Biella, pur faticando, rosicchia punto dopo punto e si
riporta avanti con un 12-4. Ancora equilibrio quindi, ma
i bianconeri lucrano ancora nell'ultimo minuto. Prima un
tap-in di un presentissimo Crosariol, poi una gran tripla
di Blizzard sulla sirena: 49-54 all'ultima pausa.
Ultimo quarto, ancora punteggio basso. Si vive di mini-parziali.
Subito 4-0 Virtus (+9), risponde Biella con un 5-0.
Ancora 4-0 bianconero, poi si sveglia Daniels, fin lì
deleterio, e infila 8 punti in fila per i suoi.
Rispondono Giovannoni da tre e Vukcevic. La Virtus è
sopra 62-67 a 1'23. Poi però si spegne la luce ancora,
in coincidenza col quintetto a 5 piccoli di Markovski.
Due liberi di Porta per il -3, un tap-in di Thomas per il
-1, un solo libero di Di Bella (a 32), e il
canestro della parità di Gaines a 8. Di Bella si
impicca, e c'è ancora overtime. La Virtus in stagione
non ne aveva ancora perso uno, ma succede stasera. Dopo
la tripla di Ilievski per il +2, la Virtus non ci prende
più. Biella con Daniels (marcato da un impotente
Giovannoni, sic!) e Gaines si riporta avanti. L'ultima
parità è su un gioco da tre punti di Vukcevic, a cui
però risponde immediatamente un Thomas indiavolato: 77-74.
Blizzard sbaglia un libero, e poi anche un tiretto da 2
metri. Di là invece Biella non perdona mai dalla lunetta.
Finisce 84-79, e Biella si guadagna il biglietto per gara5.
23-05-2007 - da "La
Repubblica"
Cento Virtus in una sera, quella
buona spunta alla fine
di Walter Fuochi
Le cento Virtus che
può contenere l´arena del PalaMalaguti, splendide e
mefitiche, inebrianti e sconfortanti, sfilano tutte nella
maratona che la magnifica Biella perde solo all´ultimo
secondo, spalancando davanti a quelle cento nemiche le
porte della semifinale scudetto e dell´Eurolega. Né
Maraglia né Happy hour, semplicemente orribile per
mollezza, presunzione e carattere smarrito, una prima
Virtus cede il campo all´Angelico, che la devasta nel
primo tempo oltre ogni decenza (53 punti imbucati). Ne
compare poi un´altra che sa almeno dove prendere le
clave: difendendo, come aveva sbancato Biella, questa
seconda Virtus sta per ripetersi qui. Ma sul +7 a 3´33´´,
quando sberluccicano già sul legno le penne del pavone,
spunta la VidiVici cicalona che si fa portare ai
supplementari: o li salva, vedete voi, nel ciapanò
dell´ultimo minuto. L´ultima Virtus, nell´overtime,
sfrutta a questo punto la superiorità: quel che resta
del roster biellese è molto meno delle sue ricche
rotazioni. Chi va a dama sono Vukcevic e Di Bella, mentre
Gaines e Daniels hanno già portato troppe croci per
riuscirci. 10/20 il primo, 10/15 (più 13 rimbalzi) il
secondo sono stati indigesti fino alla fine. O quasi:
quando il morone coi capelli sparati ha schiaffeggiato
dentro la palla del - 2 mancavano solo 38 centesimi.
Manco una piscina di Lourdes avrebbe più fatto il
miracolo.
Racconto. In una calura liquida da estate tropicale,
tracannando fuori dall´arena una boccetta d´acqua
Virtus (esiste, non era solo un annuncio), Marco
Atripaldi è molto più abbottonato della sua camicia, a
parlargli di prossima destinazione Benetton, mentre
all´interno, stivato dentro il suo gessato di Broccolino,
Daniele Baiesi, bolognese da tre anni di stanza in
Piemonte, non raccoglierebbe nemmeno la domanda, sulla
sua ipotizzata successione a gm dell´Angelico: poiché
la meriterebbe, caldeggio io. Biella accoppia in
quintetto per la prima volta due lunghi e, contro una
Virtus che s´addormenta, dei propri ritmi blandi,
attacca bene la difesa schierata: 5 su 5 il suo avvio,
anche se subito la coperta si scopre su Giovannoni, che
manda avanti la Virtus. Il terzo fallo di Best (assurdo,
due secondi dopo il secondo) fa saltare le retrovie: la
VidiVici comincia a prender cesto pure quando realizza e
sui raid suicidi di Di Bella, Biella trova piste
sahariane. 25-24 al primo riposino, quando Markovski
immette un quintetto da ritiro della patente (se si può
ancora dire), becca un 14-0 che vale un - 10 e, di lì,
deve ricucire una partita: non so se ha stoffa per un
Caraceni o per dei bermuda taroccati, quella che ha
Biella è invece lana vergine, perché adesso l´Angelico,
sulla non-difesa altrui, esalta i suoi talenti strepitosi.
Un ultimo ricongiungimento di Michelori (38-42 al 17´)
viene spazzato da Gaines e Daniels, issando Biella a 53 (contro
41), roba da psicanalisi, per una squadra che a Biella
aveva difeso bene, e qui non ha imbracciato neppure i
randelli (11 falletti commessi dopo 20´), per farsi
ammazzare al tiro (60% altrui, 70 da due) e a rimbalzo (19
a 12).
Ripresa. Torna Best, innesca il tonante Crosariol e la
Virtus si rimette a ruggire. Più che altro, anche Biella
pare preda della sindrome delle squadre piccole davanti
al tabernacolo ("oddio vinciamo") e ne combina
di tutti i colori. Palle perse, quarti falli di Daniels
eThomas (oddio, severi), ma proprio quando pare
all´abisso, sorpassata da un libero di Drejer (57-56 al
26´), in capo a un 16-3, si ripiglia. Lucra liberi e
tiene la Virtus al buio. +7 al 30´. La Virtus non ci sta,
pure l´arena si scalda. Zare non paga dazio su un
antisportivo su Coppenrath, anzi lucra di tutto sulla
persa biellese. E, poi, su un antisportivo di Black,
Vukcevic infila 4 punti per sorpasso e allungo. 78-75 a 5´28´´,
poi tripla dello stesso Vuk che pare, col +7, la partita.
Gaines viene fuori anche di lì, riaprendola, dopodichè
quasi la vince Roller, da tre, a 42´´: 89-87 per Biella,
la Virtus è inchiodata, non difenderebbe su un paracarro.
Vukcevic salva il pari con due liberi a 33´´, Daniels
sbaglia una rimessa da minibasket e Vuk stesso appoggia
sul ferro il match-ball, come fa Gaines di là, da tre
metri. Overtime. Giovannoni-Best-Blizzard firmano un +6,
andando al ferro ormai sono autostrade e Di Bella lo sa.
Biella non mette più il naso avanti, la Virtus va.
Sabatini euforico, Zare stremato: 'Non
tutto benissimo, ma ci sta'
«VINTA, persa vinta. Adesso proviamo a chiuderla».
Sabatini sintetizza così patimenti e feste. Gioia
supplementare, ma c´è da rimettersi in moto subito.
Markovski lo sa e difende tutte le sue scelte, anche
quelle dei momenti peggiori. «Si gioca ogni due giorni,
c´è bisogno di rotazioni». Il risultato è pesante.
«Una bella partita, al cardiopalma. Abbiamo vinto con
merito, anzi abbiamo aspettato più del dovuto. Biella
nel primo tempo ha giocato in modo straordinario. Alla
fine abbassando ancora il quintetto abbiamo migliorato la
circolazione della palla, trovando uomini liberi per
tirare da fuori». Terzo supplementare vinto (dopo
Avellino e Varese) in volata, giocato a sprazzi. «Ci
siamo anche tolti - ha aggiunto Zare - la scimmia di
dosso delle vittoria in casa nei play-off». Ma c´è
stato anche molto di più, tra le sofferenze. «All´inizio
Biella ha fatto troppi punti da rimbalzo d´attacco o su
nostre palle perse, correndo per il campo. Aggiustando la
faccenda, il gioco è stato nostro e abbiamo recuperato
un divario che era importante. Quando era quasi fatto
abbiamo mollato un po´, lasciando cesti facili. Ma c´è
stata la voglia di far bene, come il rimbalzo d´attacco
di Giovannoni o il recupero di Blizzard. È Biella che
per tre volte ha giocato sempre allo stesso modo, al suo
livello. La differenza l´abbiamo fatta noi, quando siamo
riusciti a fare quello che volevamo, in modo giusto». Il
coach, abbracciato da Sabatini nella pancia del
PalaMalaguti, dà anche una pagella individuale. «Molto
bravo Guillerme, non solo in attacco. È stato il
migliore anche sui cambi difensivi». Bechi giustamente
non molla. «Giocheremo così anche gara quattro, per
vincerla. Poteva finire in ogni modo, brava la Virtus.
Volevamo quel tiro da Gaines, l´aveva già messo mille
volte».
LE PAGELLE
(da Il Resto del Carlino)
Ilievski 6 (3/6 da due, 0/3 da tre, 4/4
nei liberi , 2 rimbalzi, 3 perse, 4 falli commessi e 3
subiti in 24). Esagera parecchio nei momenti
peggiori della Virtus, ma inventa pure.
Best 6+ (4/7 da due, 1/2 nei liberi, 3
rimbalzi, 2 recuperate, 2 assist in 23). Quando non
cè, si capisce quanto serva. Gestisce male i falli,
è vero, ma nel terzo quarto è il motore della rimonta
evitando pure che la squadra sbandi in difesa.
Blizzard 6 (2/2 da due, 2/5 da tre, 0/2
nei liberi, una persa, 4 assist in 34).
Nelleconomia della squadra cè sempre ed è
per quello che gioca quasi 35 minuti.
Drejer 6 (3/7 da due, 0/2 da tre, 2/3
nei liberi, 3 recuperate, 2 perse, un assist in 18).
A volte sbanda, ma dà sempre la sensazione di essere in
partita.
Crosariol 7 (3/3 da due, 2/3 nei liberi,
3 rimbalzi, 2 recuperi in 16). Domina linizio
del terzo quarto senza però prendere il controllo
dellarea in difesa.
Gugliotta ng (un fallo in 3).
Vukcevic 8 (5/6 da due, 1/3 da tre, 5/5
ai liberi, 2 perse, 2 recuperi e 2 assist). Markovski gli
fa tirare il fiato e lui, dallultimo quarto in poi,
prende per mano la squadra.
Glyniadakis ng (0/1 da due, un rimbalzo
in 3).
Di Bella 6 (3/5 da due, 0/ 2 da tre, 3/4
nei liberi, un recupero, una persa, 2 assist in 25).
Non può giocare con Ilievski perché si rischia luscita
di strada. Quando è solo, o con Best, gestisce misura,
velocità e a volte può pure esagerare senza mettere in
pericolo gli equilibri.
Giovannoni 8 (4/7 da due, 3/4 da tre, 3/3
nei liberi, 8 rimbalzi, 3 recuperate e 3 perse in 35).
Super, la prova migliore e più continua della sua
stagione virtussina. Difende, segna, prende rimbalzi e
carica la squadra.
Petrovic ng (solo 2).
Michelori 7 (4/6 da due, 4/5 nei liberi,
7 rimbalzi, 2 recuperi in 20). Come Giovannoni è
lanima della rimonta. Stavolta fa anche 4/5 ai
liberi nel canestro maledetto della Coppa Italia.
22-05-2007 - da "bolognabasket.it"
1/4
di finale play-off gara-3: Virtus-Biella 104-102 dts
1/4 di finale
play-off gara-3: Virtus Bologna - Biella 104 - 102 dts -
Tabellini: Giovannoni 20, Vukcevic 18, Michelori 12,
Ilievski 10, Blizzard 10, Best 9, Di Bella 9, Drejer 8,
Crosariol 8, Glyniadakis , Gugliotta , Petrovic.
La Virtus ha battuto l'Angelico
Biella 104-102 al termine di una partita stupenda,
conclusa dopo un supplementare.E' stata una partita dai
due volti. Nel primo tempo la partita è sembrata la
fotocopia di gara1, con i bianconeri molli in difesa e
Biella avanti facile, trascinata dai suoi tre mori,
soprattutto un incontenibile Daniels (alla fine 24+13).
Nel secondo tempo però le cose sono cambiate. La
Vidivici ha mostrato la faccia cattiva, e con una
grandissima difesa ha rimesso la partita in equilibrio, e
aveva ribaltato l'inerzia. Sugli scudi Giovannoni (20+8),
Vukcevic (18) e il cuore straordinario di Andrea
Michelori (12+7). Sul +7 al 36' sembrava finita, ma
Biella è davvero una squadra straordinaria, che non
muore mai. Un grandissimo Gaines (23) ha riaperto la
partita, e una tripla di Roller ha dato il +2 ai
piemontesi, riacchiappati poi dai liberi di Vukcevic.
Sbagliati, di qua e di là, i match-point, si è andati
all'overtime, che la Virtus ha vinto con una scelta
azzardata, da Zare Markovski: cinque piccoli in campo,
contro un Daniels fin lì immarcabile. Una di quelle
scelte che se vinci, Markovski è un genio, se perdi,
Markovski viene crocifisso. La Virtus ha vinto, con un
supplementare straordinario di tutti i suoi piccoli, che
hanno davvero spiazzato gli avversari. Evviva. Ora si
resetta tutto, e tra appena 48 ore i bianconeri vanno a
Biella per vincere. Sarà un'altra partita indecifrabile.
La Virtus parte contratta, e si trova subito sotto 3-8
con ottimo impatto di Frosini e Gaines. Inoltre Best
commette rapidamente tre falli, il terzo dei quali
davvero sciocco. La reazione bianconera è affidata
allora a Giovannoni (11 nel quarto) e Drejer, che
riportano la Virtus avanti. Una tripla di Thomas sulla
sirena restituisce però il vantaggio a Biella: 24-25 al
10°. Il rientro in campo dei bianconeri però è da
incubo, e ricorda molto gara1. Attacco prevedibile, e
difesa molle: Black e Daniels fanno quel che vogliono, e
in breve Biella si trova sopra 24-34. La Vidivici
reagisce, con Vukcevic e soprattutto con un Michelori
commovente, che però da soli possono poco. L'Angelico
oggi è davvero in palla, e soprattutto è in palla Erik
Daniels, letteralmente immarcabile. E così Biella va al
riposo sul massimo vantaggio (41-53), sbagliando anche
sulla sirena la tripla del +15. I piemontesi hanno
dominato a rimbalzo e tirato col 70% (!!!) da due.
Terzo quarto: scende in campo un'altra Virtus. C'è Best,
e si vede. E c'è anche Andrea Crosariol, che infila 7
punti e una difesa sontuosa. Biella è costretta a un
canestro dal campo nei primi 6', e incassa un 16-3 che
vale il sorpasso Virtus (57-56). Con Daniels e Thomas con
problemi di falli, l'Angelico si aggrappa a chi non ti
aspetti, mentre i bianconeri si bloccano. Taylor
Coppenrath subisce falli a ripetizione e infila 5 liberi
(su 6), e riporta avanti i suoi. A lui si aggiunge Roller,
e così i rossoblu rispondono con un 10-2, e al 30' il
punteggio è 59-66.
Ultimo quarto: c'è ancora la difesa bianconera versione
extralusso. Biella fa una fatica d'inferno a segnare, e
viene lentamente rimontata. Prima colpisce Giovannoni,
poi Michelori e Vukcevic. Con la tripla di quest'ultimo
la Virtus tocca il +7 (82-75). Finita? Per niente. Basta
un attimo di distrazione e Gaines e Thomas infilano un 6-0
che vale il -1 (82-81). Canestro e fallo di Vukcevic,
risponde Black da tre. Due liberi di Michelori, risponde
Gaines. A 46 Best forza e sbaglia, risponde Roller
da 3 per il +2 biellese, 87-89. a 32' due liberi di
Vukcevic sul quinto di Thomas per la parità a quota 89.
Sulla rimessa ruba Blizzard, l'ultimo tiro è per
Vukcevic, ed è sbagliato. Di là Gaines ha la palla
della vittoria, ma entra ed esce. Overtime.
Nel supplementare Markovski gioca d'azzardo. Dentro Di
Bella, Best, Ilievski e Blizzard. Il pivot? Giovannoni,
naturalmente. E anche il cambio sistematico, con Best e
Ilievski spesso e volentieri sotto canestro a coprire
Daniels. L'azzardo paga: subito 6-0, e attacco che gira
come un orologio svizzero. I piccoli segnano tutti,
mentre l'attacco piemontese si inceppa. Bechi prova anche
il doppio pivot, ma è troppo tardi. Vince la Virtus per
104-102, e tra 48 ore a Biella potrà tentare di chiudere
la serie.
21-05-2007 - da "La
Repubblica"
Virtus,
stavolta è lei Biellissima
di M. Martelli
Roboante nella portata,
splendente per quel che s´è visto negli interi 40´, la
vittoria in Piemonte restituisce la Virtus alla serie, al
campionato, e soprattutto a se stessa. E´ la vittoria
dei reietti e dei mezzi infortunati, di quelli, insomma,
che da settembre a maggio l´avevano portata al terzo
posto in classifica. Ma cosa sia cambiato nel corpo e
nella mente di una squadra che tre giorni fa subiva 97
punti in casa e ieri, in un campo pronto ad esplodere per
il raddoppio, ha prodotto la miglior prestazione
difensiva dell´anno, è solo in parte spiegabile
leggendo roster e quintetto. C´è orgoglio e
concentrazione, ci sarà pure quell´Happy Hour in
piscina, vedendo Sabatini quasi aggrapparsi alla curva
dei suoi tifosi, nella sera dell´1-1, una sera in cui
tutto entra e tutto gira, e in cui però non va scomodata
la fortuna, ma solo il merito di chi, in quel modo, l´ha
fatta andare.
Tutti gli uomini in nero hanno girato a mille, spronati
dall´avvio super, non per caso arrivato col quintetto
d´una stagione intera, quello che per quasi metà aveva
formato il parterre milionario di giovedì: Best e Drejer,
s´intende. L´esibizione prima offensiva (27 punti nel
primo quarto, 9/15 dal campo) è diventata, coi minuti,
totalmente difensiva, pensando prima a spegnere l´ardore
rossoblù e adagiandosi poi, davanti, sui cannoni in
giornata. I 14 recuperi registrati a metà, il 27% con
cui girava Biella dopo 20´, e il 3/15 del trio di mori (e
7/28 globale di Thomas e Gaines), debordanti in gara 1,
accecati ieri, sono la fotografia migliore della serata,
anche più del Drejer che iniziava, del Di Bella che
instradava e del Giovannoni che, lungo tutto l´arco
della gara, cuciva.
Così, il motore di Biella, soprattutto Daniels, svagato
fin dal primo possesso, s´è spento, fors´anche patita,
nell´approccio alla gara, l´atmosfera del Grande Evento
che si respirava sotto le cupole. I cori fuori dal
palazzetto; i trenta metri di fila, a due ore dal via,
per prender posto sulle tribune; pure la coreografia
all´entrata dei beniamini, una distesa di palloncini
rossoblù gonfiata dall´oooooh di attesa e dall´esplosione,
all´ingresso dei dodici. In più, la "carrambata"
più toccante, degna della Carrà, altrochè Sabba. In
parterre siede Stephon Marbury, stella dei New York
Knicks, cugino, di ennesimo grado, del biellese Jamel
Thomas. Un abbraccio eterno, durato una ventina di
secondi, in cui è racchiuso l´affetto di una famiglia
su cui ESPN girò addirittura un film. Roba da pelle
d´oca, e prevedibile lotta personale di Jamel, in campo:
c´è anche questo, nel suo sballato 3/15.
Un clima da urlo, insomma, cui reagisce, sangue agli
occhi, la Virtus. Non lasciasse in avvio qualche rimbalzo
d´attacco, scapperebbe subito. Invece, all´inizio resta
dietro: con un 7-0 Porta scrive l´11-7 al 5´, forza il
primo timeout bianconero, eppure Zare, al rientro,
sceglie di non frullare all´impazzata, ma di credere nei
suoi. I dodici li userà poi tutti, senza impazienza: e
tutti segneranno almeno un gol. Ha ragione lui. La Virtus
esce con un tonante 16-2: lo guida Drejer, che ne fa 8, e
anche Petrovic, quando il danese spreca il secondo fallo,
insacca il +10, 16-26, con una tabellata. Segnali, dicono.
Agile in attacco, con punti di riferimento precisi, da
lì la VidiVici diventa bella soprattutto dietro. Biella
esce dagli schemi, si fida troppo del talento e solo
Roller, ancora dal centro, trova aria. Il tedesco chiude
il primo quarto (21-27) e nello stesso modo segnerà, nel
secondo, l´unico canestro dal campo biellese (1/9). E´
un digiuno lungo 9´ (e di soli liberi: 10/10), quello
cui la Virtus costringe l´Angelico, per costruirsi il
corposo vantaggio, mentre Di Bella, con 8 punti per
aprire il periodo, la spinge fino al +17 (21-38). Biella,
per i primi liberi, impiega 4´, e potrebbe anche finire
stesa, se la Virtus non sprecasse qualche appoggio e
qualche tiro aperto. Rosicchiata fino al -11 (appunto
Roller, 34-45), l´ultimo minuto è tutto Vu: Giovannoni
da sotto, Vukcevic da fuori, 34-50 all´intervallo.
L´animo rasserenato, l´1-1 ad un passo. Compiuto,
addirittura debordando, in un secondo tempo senza storia.
Sabatini: "Ai miei ho detto solo:
sorridete oppure non vi pago"
Ride tutta la Virtus e ne ha motivo. In primis Sabatini.
«Grande partita, abbiamo dimostrato di non aver paura di
perdere. E tutti hanno giocato alla grande, anche Best,
che con la sinistra fasciata doveva andare quasi sempre
con la destra, non la sua mano. Si è sacrificato».
Strapazzare così l´Angelico a domicilio non era
riuscito a nessuno. «Bravi noi e giusta la nostra parola
d´ordine: sorridere. Gli ho detto che se non si
presentavano ridendo non li avrei pagati». Tutti
rilassati e felici. «Dobbiamo esserlo. La Virtus ha un
grande organico e Zare Markovski. Abbiamo fatto il nostro
dovere e rimesso la bilancia al posto giusto. Come
volevamo».
Il coach snocciola come sua abitudine i numeri, che
stavolta sono tutti buoni. «La Virtus ha prodotto una
serata molto intensa, dove ha fatto vedere le sue cifre
migliori e soprattutto la difesa di cui è capace».
Anche davanti non è andata malaccio. «Vero. Perchè la
squadra ha convinzione nei propri mezzi e per lunghi
tratti abbiamo fatto attacchi praticamente senza errori».
Faccia felice anche per Di Bella, uno degli eroi.
«Ritrovato lo spirito. In gara 1 eravamo troppo convinti
di vincere e invece ci siamo smontati. L´Happy hour ci
ha tirato su e tutti abbiamo fatto la partita che ci
aspettavamo».
LE PAGELLE
BEST 6. All´inizio Porta lo tortura,
fatica se pressato, ma è discreto nel resto e detta
sempre tempi giusti. In 23´, 1/5, 1/2, 5 perse.
BLIZZARD 7. Mastino dietro, nel primo
tempo in crisi d´ossigeno davanti. Poi quella scarica di
tre bombe che sgonfia Biella. In 21´, 0/3, 3/3, 3
rimbalzi, 3 recuperi.
DREJER 7. Mani salde e fantasia, solo
guai di falli. In 22´, 1/2, 2/4, 5 rimbalzi.
GIOVANNONI 7. Gli manca solo il tiro,
ottimo il resto. In 26´, 4/6, 0/4, 4 rimbalzi, 4
recuperi.
CROSARIOL 6. Subito una schiacciata e
due falli, fuori a lungo. In 11´, 2/2.
DI BELLA 7.5. Secondo quarto arrembante,
testa e gambe pronte: comanda la serata. In 17´, 5/5, 1/2,
4 rimbalzi, 2 assist.
ILIEVSKI 6. Poca vena, zero egoismi. In
16´, 2/3, 1/3, 6 assist.
GUGLIOTTA 6. Spot difensivo efficace. In
10´, 2/2, 0/1.
VUKCEVIC 6. Un paio di belle triple alla
sirena. In 14´, 0/1, 2/3.
PETROVIC 6. Siluro da 8 metri, gol. In 8´,
0/1, 1/2.
MICHELORI 6. Fatica prima, meglio dopo.
In 20´, 2/3, 0/1, 5 rimbalzi.
GLYNIADAKIS 7. Dentro nell´emergenza.
Mani discrete, buon bersaglio per i passatori e fisico
che si fa sentire. In 12´, 3/5, 3 rimbalzi.
20-05-2007 - da "bolognabasket.it"
1/4
di finale play-off gara-2: Biella-Virtus 69-94
1/4 di finale
play-off gara-2: Biella - Virtus Bologna 69 - 94 -
Tabellini: Di Bella 14, Giovannoni 11, Drejer 11,
Ilievski 9, Blizzard 9, Glyniadakis 9, Vukcevic 8, Best 6,
Michelori 6, Gugliotta 4, Crosariol 4, Petrovic 3.
Si potrebbe dire che
gli happy hour il giorno prima della partita o la
presenza di Stephon Marbury, stella di New York, in Nba,
e cugino del biellese Jamel Thomas, portino bene alla
Virtus. Si potrebbe pure dire che una giornata in tribuna
per Drejer sia la mossa decisiva per andare a dettar
legge su uno dei campi più difficili dItalia, come
quello del palaBiella. A dire il vero però, bisognerebbe
parlare di una Vidivici che pareggia la serie con una
gara di orgoglio, e soprattutto di forza, in cui ognuno,
in momenti diversi, piazza il suo sostanzioso mattoncino,
e che va a farsi perdonare la pessima prova offerta
solamente giovedì scorso, tra le mura amiche del
PalaMalaguti.
Torna Best, torna soprattutto Drejer, si fa vedere
splendidamente Glyniadakis, una sentenza sul pick and
roll, e nella giornata in cui gli americani di Biella
steccano allunisono, la Vidivici porta a casa il
punticino che significa parità e che riapre, o richiude,
i giochi nella corsa allEurolega e quindi alle
semifinali playoff. Cercava difesa dura e contropiede,
Markovski, li ha trovati tra un bicchiere di vino e una
seduta di stretching, facendo sentire alla squadra il
calore del suo pubblico in un rassicurante abbraccio
tardo pomeridiano al Cierrebì. Per guarire il ventello
di Montegranaro era servita una pizza, stavolta sono
bastate due olive, segno che il gruppo cè e che
può pensare serenamente a giocarsi la serie con il
fattore campo nuovamente a favore. A margine, gradito
ritorno di chi non si faceva vedere proprio da tanto
tempo. Concedere settanta punti a Biella, per di più in
una gara due in cui la Vidivici si giocava buona parte
della sua stagione, è cosa che si possono permettere
solo quelle squadre con una signora difesa. E la Virtus
è una di queste.
La partita, ora.
Comincia bene la Vidivici, mentre Biella paga un po
di emozione soprattutto nelle sue stelle e fatica a
macinare gioco. Thomas finisce per forzare, mentre Drejer
fa subito male, con due assist per lo 0-4 iniziale. Tutti
daccordo meno Best, che non sembra voler
assecondare i compagni e aiuta Biella a innescare l11-3
che significa sorpasso, sulla bomba del naturalizzato
argentino Porta. Timeout Vidivici, e 0-10 firmato tutto
Drejer Glyniadakis, con due giochi da tre punti
completati dal greco, per il 13-23 Vidivici. Jamel Thomas
muove il tabellino biellese dalla lunetta ma Petrovic
trova la più incredibile delle triple, di tabella da
sette metri e mezzo, allo scadere dei ventiquattro
secondi, e tiene in doppia cifra il vantaggio Vidivici.
Roller tira fuori lorgoglio dei lanieri e sulla
sirena del primo quarto trova la bomba del 21-27, colpo
potenzialmente devastante sugli umori della gara. Non è
così, perchè la Virtus reagisce dorgoglio, e con
cinque punti ispirati da Drejer stampa un parzialone di 0-14,
per il 27-41 del sedicesimo minuto di gara. Biella non
segna dal campo per nove minuti, nel secondo periodo, e
la forbice inevitabilmente si allarga. Bologna invece ha
tanta roba da un Di Bella in formissima, mentre Vukcevic,
con la bomba a fil di sirena, rende il favore a Roller
per il 34-50 su cui si va alla pausa lunga.
Si segna poco nel terzo quarto, in pieno stile post
season, e bastano tre bombe di Blizzard a spegnere il
tentativo di riscossa dei tre mori biellesi che tanto
male avevano fatto alle Vu nere giovedì sera. Bastano un
paio di giocate di solidità di Michelori e Vukcevic, per
mettere in ghiaccio la partita, e la persa di Gaines, con
infrazione di ventiquattro secondi subito successiva sa
tanto di bandiera bianca, sul 52-77 a otto minuti dal
termine della gara.
Da lì, il ritmo cala e in pieno garbage time il canestro
lo trovano proprio tutti. E Gugliotta a firmare, in
contropiede, il 59-90 che sa di punizione troppo pesante
per Biella, dimostratasi semplicemente dipendente dai
suoi americani. Eventualità sfavorevole stavolta,
determinante assoluta in gara1. Scherzi di uno sport in
cui nel giro di tre giorni cambia tutto. Si chiude sul 69-94,
con il pubblico di Biella che continua a cantare in piedi,
incitando i propri beniamini. Sventolatori e insultatori
prendano appunti, grazie.
LE PAGELLE
Ilievski (9pti, 2/3, 1/3) - voto 6.5
Serata tranquilla, gioca per i compagni (6
assistenze) e fa bottino alla fine.
Best (6pti, 1/5, 1/2) - voto 6
Non sta bene e si vede. 5 perse anche banali, ma
con lui in campo la palla circola meglio.
Blizzard (9pti, 0/3, 3/3) - voto 7
Primo tempo silenzioso, poi spara tre triple
assassine nel terzo quarto.
Petrovic (3pti, 0/1, 1/2) - voto 5.5
Imbrocca una preghiera di tabella, poi guai a
ripetizione. Non la sua serata.
Drejer (11pti, 1/2, 2/4) - voto 6.5
Dopo l'esclusione risponde presente con un grande
primo quarto. Anche 5 rimbalzi. Genio e sregolatezza
certo, ma è meglio averlo.
Crosariol (4pti, 2/2) - voto 5.5
Problemi di falli, ma in difesa non concede mai un tiro
facile.
Giovannoni (11pti, 4/6, 0/4) - voto 7
Punti, difesa, rimbalzi. Ma soprattutto una grinta
pazzesca.
Gugliotta (4pti, 2/2, 0/1) - voto 6
Minuti di legna in difesa, e insoliti punti in
garbage time.
Vukcevic (8pti, 0/1, 2/3) - voto 7
Prima segna sulla sirena di metà partita, poi
infila una tripla impossibile che pianta l'ultimo chiodo
nella bara biellese. In mezzo anche cose importanti in
difesa.
Di Bella (14 pti, 5/5, 1/2) - voto 7.5
Scava il baratro nel secondo quarto con le sue
penetrazioni. Poi non pensa nemmeno a fermarsi, e
continua a martellare fino alla fine.
Glyniadakis (9pti, 3/5) - voto 6.5
Subito due giochi da tre punti, poi una presenza
continua sotto le plance. Appare già ben integrato.
Bella sorpresa.
Michelori (6 pti, 2/3, 0/1) - voto 6
Prima soffre, poi si sblocca nell'ultimo quarto.
Anche 5 rimbalzi.
Le parole di Zare
Markovski:
E' stata una partita intensa. Noi abbiamo
giocato la difesa che volevamo, e in attacco abbiamo
gestito il pallone alla perfezione. Per cui il finale è
stato meritatamente tranquillo. Questa squadra ha uno
spirito forte, che è stato costruito. Ora dobbiamo
concentrarci ancora di più tecnicamente. La presenza di
Best ci ha dato maggiori possibilità di gestire il
pallone. Vorrei menzionare i nuovi arrivati che stanno
cercando di integrarsi velocemente e hanno potuto dare
qualcosa fin dal primo quarto.
Le parole di Fabio
Di Bella:
Io sono molto legato a Biella. Avendo perso il
fattore campo era importante il riscatto su questo campo
difficile. Sabatini e la società si aspettavano una
reazione importante e labbiamo data. Siamo entrati
in gara1 con poca convinzione, pensando probabilmente di
aver già vinto. Biella invece ha ottimi giocatori e ci
ha fatto male. Il presidente si è arrabbiato,
giustamente, ma ha reagito con la testa e ci ha
rigenerati in poco tempo. E comunque importante
venire qua e vincere facendo fare loro settanta punti.
Possono comunque capitare partite brutte, ma oggi serviva
una partita di carattere e labbiamo dimostrato.
Siamo stati attivi in difesa, e sono entrati anche alcuni
tiri fortunati. Best oggi ha voluto giocare nonostante la
microfrattura alla mano, quindi per lui tanto di cappello.
Gara tre? Dico solo che siamo contenti che ci sarà anche
gara quattro.
19-05-2007 - da "La
Repubblica"
Sabatini: "Contrordine,
qui siamo tutti allegrissimi"
di M. Martelli
Sabatini è ormai un
libro aperto. Vince? Dilaga. Perde in volata? Alza il
volume. Perde coi favori del pronostico? Se la ride,
sdrammatizza, dice "chissenefrega". In realtà,
è incazzato come una pantera. Se fino a ieri si
muovevano i cannoni per conquistare l´Eurolega, oggi non
ha senso dire che "va bene così", pronti con
la paletta e il secchiello. Se l´altro ieri la squadra
è stata in ritiro, in città, come non faceva mai, oggi
stride questa partenza in relax, per un match di play-off
come fosse una gita scolastica. Sempre meglio, comunque,
questa vigilia con aperitivo, ultima trovata del nostro,
che quella sovreccitata del Maraglio Day: in attesa
magari di viverne una analcolica, niente più che un
giorno prima normale, laddove si fa sport.
«Festeggiamo - ha detto ieri il patron nell´ennesima
conferenza stampa -, perché è stato un grande anno.
Domani sera (stasera alle 20, ndr), invitiamo giocatori,
parenti e tifosi all´Happy Hour in piscina al Crb. Si
sta un po´ insieme, in attesa, domenica, di andare a
Biella. Non ci alleneremo. Là perderemo, poi magari
vinciamo la terza e sull´1-2 vedremo a chi pesa la palla.
Zare è d´accordo: non è uno yesman, abbiamo deciso
insieme». Il confronto è con gara 1. «Tutti mogi,
tristi. Avverto un ambiente mai contento, pieno di
masturbazioni mentali, come tutti quei ricchi che non
ridono mai. Biella era felice, i dirigenti si
abbracciavano: noi tutti tristi, dall´inizio. Anch´io
non ero tranquillo, sapevo che avremmo perso. E così
dico, senza mancar di rispetto a Biella, che con noi e
Siena è un esempio di gestione, che la Virtus ha perso
contro se stessa. Tesi? Forse sì, era una prima volta.
Per Zare anche». Recriminazioni? «Nessuna. Se sorprende
Markovski, sorprendono anche quelli dietro di noi, con
più soldi e meno vittorie. Drejer? Zare è un grande
aziendalista: mesi fa poteva metterlo fuori squadra e
deprezzarlo, invece non l´ha fatto». L´ha fatto adesso,
cosa cambia? «Sono scelte sue. Tutti dovremmo baciarlo
in fronte, per quel che ha fatto fin qui. E il suo
contratto è già depositato in Lega fino al 2010».
19-05-2007 - da "La
Repubblica"
Markovski: "Noi, sfiduciati e
impauriti ora proviamo a liberare la testa"
di M. Martelli
Rimettere insieme i
cocci, dopo uno 0-1 che pare piombo fuso, non sarà
facile, a casa Virtus. Intanto, un coccio tornerà dentro.
Christian Drejer, domani a Biella, sarà nei dodici.
Retromarcia di Markovski? Più o meno, accoppiata però,
soprattutto, con l´inadeguatezza di Tyrone Grant, presto
in tribuna. Sempre stando sul campo, c´è poca fiducia
nel recupero di Best: di nuovo Bonfiglio più di
Gugliotta, par di capire. Questo, almeno, ha detto il
pomeriggio di ieri, uno dei più concitati della stagione:
un pomeriggio in cui ci si è sdoppiati, prima a sentir
Sabatini, poi per la replica di Markovski, che in
palestra c´è andato, come tutti, e non in ciabatte (ma
in bermuda sì).
Seduta defatigante, corsettine, stretching e tiro: il
normale post-gara durante i play-off. Non il "liberi
tutti" padronale, insomma, e c´è stato spazio,
allora, dopo le parole del patron, per sentire finalmente,
in un giorno mediaticamente completo, come da tempo non
si viveva, l´opinione dell´ombelico del mondo Virtus:
Zare nostrum. Equilibrista tra gli annunci e le trovate
del patron, la gestione dell´ultimo mese, detto fuori
dai denti, non è piaciuta. Il ritiro pre-gara 1 (mai
fatto prima), il trio di nuovi e la presenza in quintetto
di Bonfiglio sono sintomi di quanto, probabilmente, si
sia andati troppo oltre. Non è il tempo di aprire il
vaso di Pandora, piuttosto quello di (cercare di)
resettare. Tra un mojito e una corsettina, se la marcia
di avvicinamento a gara 2 sarà questa.
«Non è niente di strano. Almeno incoraggiamo,
sgombriamo le teste. Non dobbiamo pensare in modo
sovietico, cioè ritenendo che la sola quantità, senza
testa, sia l´unica medicina. Mentalmente non siamo
brillanti, vedo una squadra sfiduciata e impaurita per il
modo in cui sono arrivate le ultime due vittorie, e
magari ci siamo pure allenati molto, dopo Varese e prima
di Biella. Il ritiro? Ecco, forse il gruppo s´è
responsabilizzato troppo. L´avevo deciso io, per tenerlo
concentrata sull´obiettivo».
D´altronde, ormai si parla di tutto tranne che di basket,
in casa Virtus. «Io non l´ho fatto per quello. L´ho
fatto soprattutto per omogeneizzare il gruppo. E non
parlerei di tre nuovi, ma di uno solo: Petrovic, che è
una scelta tecnica, mentre Glyniadakis sostituisce Lang e
Nikolaidis Best. Drejer? Scelta obbligata, viste le
ultime cinque. E dopo la palla persa finale di Girona, ne
avesse fatta un´altra ieri, non m´avreste chiesto
spiegazioni? E io non mi sarei suicidato, pensandoci?
Dovevo farlo. Ora torna dentro». Vien da chiedersi,
sempre, se non si possa avere una vigilia normale,
regolare, tra Maragli Days e bordate a Prandi, condanne
ai criticoni e feste in piscina. «Non è normale, quello
che stiamo facendo ora, parlando?». Quasi. Perché il
vortice di emozioni, anche per la squadra, è troppo, e
troppo in fretta: esclusioni, cambi, schemi, brindisi. E
dai ritiri, si passa ora alle partenze in giornata.
«Perché i giorni della settimana non sono tutti
uguali». In Virtus anche meno che altrove.
18-05-2007 - da "La
Repubblica"
Sbaraglio Day, la Virtus va a fondo
di M. Martelli
Dietro quelle recenti
vittorie allo spasimo, imbracciando il fucile dei nani,
il campanello d´allarme era già trillato. Non s´è
sentito, evidentemente. E così, al primo incrocio ad
alta tensione, arriva la suonata coi controfiocchi.
Biella, al PalaMalaguti, non solo vince, ma lo fa
piallando, a tutte le latitudini, la VidiVici : a
rimbalzo, a difesa schierata, nell´intensità. E´ un 1-0
meritato, costruito senza una prestazione monstre, senza
percentuali da urlo, ma semplicemente con la logica,
punendo la più grossa lacuna della seconda parte di
stagione bianconera: la difesa, appunto. Pigliare 97
punti in casa, addirittura stretti (Biella, a 4´ dalla
fine, toccava i 92), è il peggior debutto possibile nel
play-off. Stare sotto per 30´ larghi, sorpassando, per
l´ultima volta, al 21´, fa anche più male.
Non sorridono, nel palco presidenziale, gli esclusi della
vigilia. Ma gli ardori da bar Sport («se c´era quello,
forse
», eccetera) possono anche non essere spesi:
viste le facce, sarebbe comunque finita così, chiunque
la giocasse. Unici dubbi, forse, sul terzo escluso in tre
giorni: dopo Drejer e Best, in tribuna (per Bonfiglio)
c´è finito Gugliotta, miglior difensore della truppa.
Difficile però che potesse cambiar le cose pure lui: da
tempo il campo manco lo toccava.
La vince, Biella, tranciando l´ultimo periodo. Ci era
entrata scialando un +9 (tecnico a Thomas), venendo
accostata sul -3 (72-75), e chiedendo allora a Gaines,
fin lì etereo, di prenderla per mano: 7 punti in fila, 9
in 3´, tamponando ogni cesto bianconero. Piemonte a
tutto gas: 78-86 al 35´. Markovski, allora, ci ha
riprovato: fuori Crosariol, il migliore di serata, per
vincerla coi cannoni. Non ne avevano più, però:
Ilievski, dopo un primo tempo onnipotente (13, 5/7), ha
girato a 2/9 nella ripresa; Vukcevic, il gemello siamese,
è scoppiato a fine terzo quarto. Non è il suo gioco,
creare, leggere e punire, e le energie se ne sono presto
andate, senza aver nulla, in supporto, dagli esordienti:
Petrovic, nel secondo tempo, non ha visto campo;
Nikolaidis, che pure c´è stato, è stato più
invisibile del Domopak. Bene, invece, aveva fatto
Glyniadakis, nel primo tempo, insaccando tutto quello che,
più tardi, avrebbe insaccato Crosariol. Insieme, non si
poteva: sono lo stesso giocatore. Nullo Grant, scaricato
a fine gara, è mancato Blizzard, e non poco. Oltre alla
difesa, ovvio. Da salvare? Poca roba. Anzi, niente.
Markovski aveva scelto di buttar subito dentro tutti.
Dopo 6´ erano già 10, a inizio secondo quarto gli
ultimi: ne guadagnava lo spirito, meno il gioco,
evidentemente macchinoso, sbloccato solo dalla radiosa
solitudine di Ilievski. Senza imprimere il marchio sulla
gara, ferma sulle gambe dietro (Biella, che punta il
cesto, tira 12 liberi in 10´), finisce sotto quando
Vlado rifiata (27-21). L´Angelico scappa con un 11-0 e
tanto Daniels, coi suoi banchetti nel cuore dell´area,
lontano dalle leve di Crosariol (che invece protegge bene
il ferro), profittando pure della zona che Zare sfodera
dopo 8 mesi. Tiene poco, si salva su due piazzati di
Thomas (merce sua), ma davanti, con la coppia Vukcevic-Ilievski,
rosicchia fino al 42-42. Ci aveva anche provato,
Markovski, con una Virtus dal doppio lungo. Poco abituata,
infatti non decollata. E deraglia, nella ripresa, quando
prende fuoco Roller, in passeggio su Di Bella. E Gaines,
in passeggio su tutti. 0-1, sempre a tre vittorie
dall´Eurolega. Più lontana, adesso.
Le parole del coach bianconero
La
debacle fa male, Markovski non può che ammettere la
superiorità altrui. «Abbiamo perso tre quarti su
quattro, Biella ha comandato con merito. Hanno preso
molti rimbalzi d´attacco: e hanno segnato sedici punti
con i secondi tiri. I nostri recuperi non potevano
bastare».
La differenza è stata tutta nell´animo. «Non abbiamo
subito tatticamente, ma in intensità. Anche se qualche
scelta affrettata in attacco è stata grave, permettendo
facili contropiedi». I nuovi non hanno cambiato gli
equilibri, per Zare. Nemmeno, però, hanno fatto
confusione. «Le certezze ci mancano da un pezzo: ora si
parlerà di Drejer, ma la realtà è che fatica dalla
quinta di ritorno. Senza Lang da parecchio tempo e senza
Best da ieri era indispensabile operare il triplo innesto.
Hanno giocato in tutti 25´, non pessimi, e non
determinanti per l´esito finale. Piuttosto, Grant è
perso. Non può più dare nulla». Altro giro, altro turn
over. Non occorre essere indovini: il morettone, a Biella,
dovrebbe solo guardare.
LE PAGELLE
BONFIGLIO sv.
In 9´ 0/1 da tre.
BLIZZARD 5.5. Primo cesto dopo 22´,
ultimo pari bianconero (a 55). Quarto fallo al 28´.
Finita. In 27´, 0/3, 2/3, 4 rimbalzi, 3 assist.
PETROVIC 5.5. Assaggio insipido di
partita. In 10´, 2/2, 0/1.
GIOVANNONI 5.5. Daniels gli può giocare
sopra e lo fa. In 20´, 2/3, 1/4, 8 rimbalzi.
GRANT 4.5. Tre rigori falliti, 7´ senza
fiducia: lui e gli altri (in lui).
DI BELLA 5. Tanta volontà, ma Roller lo
doppia quando conta. In 22´, 1/6, 0/1.
ILIEVSKI 5.5. Gioca da prima punta,
senza creare. Subito traina, dopo deraglia in zingarate
deleterie. In 28´, 6/11, 1/5.
VUKCEVIC 5. Non gli bastano i centri
iniziali. Dopo, buio. In 21´, 5/8, 1/4.
NIKOLAIDIS 5. Prova a difendere, ma non
la mette. In 11´, 1/1, 0/2.
MICHELORI 5.5. Trova muri in area. In 14´,
2/2, 3 rimbalzi.
CROSARIOL 7. Non è la boa di salvezza,
solo il migliore. In 27´, 6/7, 3 rimbalzi, 4 stoppate.
GLYNIADAKIS 6. Discreto spot, qualcosa
fa vedere. In 4´, 2/4, 1 rimbalzo.
17-05-2007 - da "virtus.it"
1/4
di finale play-off gara-1: Virtus-Biella 87-97
1/4 di finale
play-off gara-1: Virtus Bologna - Biella 87- 97 -
Tabellini: Ilievski 18, Vukcevic 18, Crosariol 12,
Giovannoni 9, Di Bella 8, Blizzard 6, Nikolaidis 4,
Petrovic 4, Glyniadakis 4, Michelori 4, Grant, Bonfiglio.
15-05-2007 - da "La
Repubblica"
Due giornate di squalifica al campo
della Virtus: pagherà 12 mila euro
di M. Martelli
Ma certo, è riuscito
una bellezza il Maraglio Day. Peccato solo che un giudice
sportivo poco goliardico l´abbia pensata diversamente:
due giornate di squalifica al campo della Virtus,
pagabili in 12 mila euro. Va così, la federbasket, con
le multe, fa cassa, e dunque giovedì con Biella (niente
Sky) si giocherà qui: la flaccida legge lo consente. Ci
sarebbero pure altri 1.150 euro «per uso di strumenti
sonori, offese e minacce verbali collettive frequenti
agli arbitri, lancio di oggetti non contundenti
collettivo e frequente, colpendo, e lancio di sputi
collettivo e frequente, colpendo». Ma niente paura, va
tutto sul conto in tavola: come sempre, e purtroppo, per
la gioia di chi continuerà a infestare le arene. Carta
di credito e passa la paura.
Anzi, con la tesi che è stata una carezza e non un pugno
s´allinea pure, non sorprendentemente, Claudio Sabatini.
E poiché la provocazione può assurgere ad arte retorica,
«trovo scandaloso cavarmela con soli 12 mila euro: due
fatture domenicali della nostra security». Ed erompe, il
patron: «Abbiamo passato i limiti? Squalifica. Dura. Lo
dissi un anno fa, l´ho ridetto ieri in Lega:
decuplichiamo le pene, o un giorno, come il calcio,
piangeremo un morto, prima di metter tutto a norma, in
due settimane. Denuncio una situazione allucinante, ci
sono posti dove sputare e colpire costa 700 euro, noi qui
siamo gente perbene costretta dall´andazzo a diventar
permale». Tortuoso, ma ognuno batte le sue strade:
quella di adeguarsi al vizio, dopo aver predicato la
virtù (con puntuali lodi raccolte), non pare una via
maestra.
Ma motivazioni e postilla della sentenza annunciano altri
strascichi. Le due giornate, si legge nel comunicato,
arrivano perché «in tre occasioni più persone
invadevano il campo di gioco: nel secondo periodo un
dirigente non tesserato della Società (Sabatini, ndr)
entrava in campo protestando avverso le decisioni
arbitrali, contribuendo a fomentare il pubblico; durante
il quarto periodo più persone invadevano il campo
insultando e minacciando gli arbitri e uno di questi
scagliava con violenza il pallone contro il secondo
arbitro, colpendolo senza danno a un orecchio; a fine
gara, durante un´invasione pacifica, nuovamente alcuni
tifosi s´avvicinavano agli arbitri per insultarli, fatto
che non degenerava per l´intervento degli addetti al
servizio d´ordine». E allora: «Si trasmettono gli atti
alla Procura Federale per accertare eventuali
responsabilità della Società, anche alla luce delle
dichiarazioni rese alla stampa nei giorni precedenti da
parte di un dirigente non tesserato». Sempre lui, carta
canta: il clima acceso era stato annunciato in conferenza
stampa. «Rischiato grosso? Ma no. A Bologna il pubblico
è educato e gli 80 uomini di security sono stati
tempestivi. Poi, rischio calcolato. Ma le provocazioni
devono esser forti, per cambiare. A fare il bravo, a
mettere i biglietti nominali mi sono beccato del pezzo di
m..., adesso volto pagina». Discutibile. Se si può
ancora.
Spulciando il Regolamento di Giustizia della Fip, non si
capisce se pendano spade di Damocle, al prossimo sbocco
d´ira: in caso di recidiva, altri euro o porte chiuse.
L´unica certezza è se una gara viene interrotta: lì
c´è squalifica. Gran parte del pubblico ha però inteso
il Maraglio Day come una sfilata a chi peggio si conciava.
Pochi (ma buoni, come già letto) hanno sfogato, al primo
fischio, i propri istinti. E la brutta pagina di domenica
a Casalecchio ha impegnato a lungo, ieri, l´assemblea
della Lega. «E´ stato un modo di confrontarsi - ha
detto Enrico Prandi, presidente uscente -, e tutti hanno
condiviso il problema di fondo, che investe impiantistica
e sicurezza. Si valuterà quale strada prendere: se
astenersi dall´omologazione di certi palazzi o inasprire
le pene». Buon play-off, in ogni caso. A proposito, e
con Biella? «Basta maragliate. Tutto torna normale.
Sarà una festa del basket».
14-05-2007 - da "La
Repubblica"
La Virtus batte Varese in rimonta e
a suon di triple
di M. Martelli
Chiamatela vittoria di
cuore, di sofferenza, e pure d´una buona dose di terga,
perché di razionale e logico, ieri, nel 97-93 che
spedisce la Virtus, dopo un supplementare, al terzo posto
in classifica, c´è veramente poco. Imbarazzante in
difesa, maciullata prima da Holland, poi dal miglior
Galanda del quinquennio (8/12), quindi dal solito
indigesto Capin (22 con 9/10 ai liberi), la VidiVici la
vince coi "nani", i cinque piccoli con
Giovannoni finto pivot: quelli cui Markovski decide di
appigliarsi, ancora una volta dopo Avellino, quando non
resta che imbracciare il fucile e sparare.
Zare lo sceglie a 5´ dalla fine, sotto di 8, 63-71, e da
lì sarà una sinfonia di triple: prima sbagliate, poi
tutte a segno. Ne sgancia 13 la Vu, tra ultimo quarto e
supplementare, infilandone tre di seguito per rimontare (dal
70-77 al 79-79) e due per aprire l´overtime (Ilievski
per l´86-83, Vukcevic per l´89-85). Così viene
rimontata Varese, rimasta avanti per 38´, largamente
migliore, al netto del risultato finale, bloccatasi però
quando contava. Perfetta per tre quarti, la Whirlpool
può recriminare sui propri errori: un brutto finale di
terzo quarto (tecnico Hafnar, palla in mano sul +11) e un
rigore sbagliato di Galanda (il potenziale +6 a 1´40´´).
Lì, i gemelli dello spogliatoio, Vukcevic ed Ilievski,
si sono scatenati: 16 punti filati, 8 a testa, per
prolungare la gara e trionfare. Dopo gli 11 (7 Dusan, 2
Vlado) ad aprire l´ultimo quarto della rimonta. Una
staffetta da 51 punti sui 97 globali. Entusiasmante.
E´ apoteosi, alla fine. Da cui però si estranea
Markovski. Lascia il campo, infatti, a 6´´ dalla sirena,
imbucando il tunnel, mentre ancora si gioca e si viaggia
in lunetta. In sala stampa, non concederà domande. Solo
il suo commento, nemmeno sulla partita. «Non parlerei
della gara - dice -, perché è stata una guerra vinta da
noi. Parlerei della Virtus terza, e andate a vedere quali
erano i giocatori l´ultima volta che ha finito al terzo
posto. Altra cosa, l´ultima. Non sono nato a Bologna, ma
subire offese durante la partita non lo permetto a
nessuno. E fa bene Sabatini quando restituisce gli
abbonamenti. Anzi, io potrei anche esser peggio. Onore a
questa squadra, che lavorando quotidianamente si batte
fino all´ultimo per questi colori». E va via. Lasciando
poi Sabatini, che sgancia il suo rituale attacco alla
stampa. Intanto, Zare è già fuori, inghiottito dalla
sua auto. Non c´è verso, la Virtus rimane sempre
all´estremo, nella vittoria e nella sconfitta. Intanto,
adesso è in alto: terza, a tre vittorie dal sogno
Eurolega.
LE PAGELLE
BEST 5.5. Levato sull´8-16. L´antifona
pare già chiara, ma riappare, e non male, nella ripresa.
Pessima gestione del supplementare, dove sbaglia un
rigore e subisce Capin. In 28´, 2/6, 1/2.
BLIZZARD 7. Quando la vede, spara bene.
In 42´, 2/3, 2/5.
DREJER 4.5. Holland gli passa sopra, in
attacco non si nasconde, ma sono solo pali. In 8´, 0/2,
0/2.
GIOVANNONI 7. E´ l´unico vivo, per
lungo tempo. Lotta, recupera palle, anche se da lontano
non ha mira. Una tripla chiave, sul -7 a poco dalla fine.
In 35´, 3/5, 1/7, 8 rimbalzi.
CROSARIOL 6. Sepolto subito, non aveva
fatto danni. In 7´, 1/2.
GUGLIOTTA 5. Il primo a uscire dalla
panca, dopo tre "ne" consecutivi. Lo chiamano
per Holland, in 4´ non risponde.
MICHELORI 6. Prova a tamponare, non vede
un pallone. In 23´, 1/2.
DI BELLA 5.5. Tentativi a testa bassa.
In 15´, 1/1 da tre.
ILIEVSKI 8. Secondo tempo troneggiante.
Fa sempre canestro, in ogni momento chiave, sigillando
rimonta e tempi regolamentari. In 33´, 5/6, 5/7, 5
assist.
VUKCEVIC 8.5. Assalta all´arma bianca,
finchè trova le piste giuste. 18 negli ultimi 15´,
basta questo. In 26´, 3/6, 5/7.
13-05-2007 - da "bolognabasket.it"
Campionato: Virtus-Varese 97-93
dts
Campionato: Virtus Bologna - Varese 97 - 93
dts - Tabellini: Ilievski 26, Vukcevic 25, Blizzard 12,
Giovannoni 12, Di Bella 7, Best 7, Michelori 6, Crosariol
2, Grant , Drejer , Gugliotta, Glyniadakis ne
Se la Virtus l'anno
prossimo sarà in Eurolega dovrà decidare una statua a
due giocatori: Dusan Vukcevic e Vlado Ilievski. Sono loro
che hanno ripreso per i capelli una partita giocata
malissimo dai bianconeri, persa e ripersa sul -10 al 37'.
Con questa rocambolesca vittoria, la seconda di fila in
casa al supplementare, la Vidivici agguanta il terzo
posto, e una grossa fetta di Eurolega. Basterà (si fa
per dire) arrivare in semifinale, se Siena andrà in
finale. Nei quarti c'è Biella, avversario ostico e campo
molto caldo.
La Virtus ha vinto e va bene così. Ma per battere Biella
occorrerà difendere molto meglio rispetto alle ultime
tre partite. E magari rivedere le rotazioni, perchè
Drejer e Grant appaiono ormai ai margini, e bisognerà
curare in frettissima l'inserimento dei nuovi , magari
cercando nuove soluzioni tattiche per i lunghi, dato che
a oggi l'unico quintetto veramente affidabile è quello
con Michelori da numero 5 e Giovannoni da
4. Bene il pubblico, corretto e molto caldo.
Nel Maraglio Day (molto soft, anche se qualche
personaggio pittoresco si è visto, tipo uno vestito da
sceicco), il prepartita è interamente dedicato ai cugini
della Fortitudo, che oggi hanno terminato il loro
campionato: il DJ passa canzoni tipo tutti al
mare e la curva ha una coreagrafia balneare, con
tanto di striscione al sole...stesi. Poi si
passa al basket giocato. Vista la tripletta di acquisti,
da oggi il turnover è d'obbligo. Come previsto dentro
Glyniadakis (NE alla fine) per Evtimov, e per oggi basta.
Vedremo se e quando giocheranno anche Petrovic e
Nikolaidis.
La Virtus parte 6-2, ma è un fuoco di paglia. Drejer
sbaglia di tutto e di più (valutazione -6), e in difesa
vengono concessi metri di spazio a Galanda, che non si fa
certo pregare. Varese sorpassa e tenta l'allungo: 8-16.
La reazione è affidata al quintetto operaio (dentro
Gugliotta a mordere Holland), e ai punti di Blizzard e
Giovannoni: 14-18 alla prima sirena.
Secondo quarto: pronti, via. La panchina bianconera si
prende un tecnico, e il pubblico esplode di rabbia: si
vede anche gente sui rotori, come voleva Claudio Sabatini.
Intanto però Varese, giocando davvero bene, scappa,
complice anche il quintetto piccolo bianconero che rende
onnipotente Howell. La Virtus è semplicemente troppo
brutta per essere vera, e dalla panchina non viene
proposto nessun correttivo per cambiare le cose. A metà
la Whirpool conduce 30-44, e l'impressione è che il
vantaggio le vada stretto.
Nel terzo quarto i bianconeri provano a rientrare: subito
un 7-0 firmato Best e Ilievski. Ma oltre il -7 la Virtus
non riesce ad andare, e viene ricacciata indietro, colpo
su colpo, da uno strepitoso Carter. 53-62 al 30°,
ringraziando un tecnico ad Hafnar.
Ultimo quarto (in teoria). Le Vu Nere producono il
massimo sforzo e tornano subito a -5, ma vengono
ricacciate indietro da un super Capin e da Galanda. Sul
63-73 a 4' sembra finita. Ma Vukcevic e Ilievski la
pensano diversamente. Il primo mette 8 punti e riporta la
Virtus a contatto, il secondo firma due volte il canestro
della parità. Prima da tre a 24, poi in appoggio a
3 dopo i liberi di Keys. 81 pari: overtime.
Subito Ilievski e Vuckevic per il +4 Vu. Galanda e Capin
riportano avanti Varese. Un antisportivo (generoso) di
Keys frutta 3 liberi (su 4) di Giovannoni. Capin, ancora
dalla lunetta pareggia. Ilievski firma il 94-92 in
entrata. a 30 Keys si impicca e perde palla. Falli
sistematici, basta il 3 / 4 di Fabio Di Bella. Finisce 97-93,
la Virtus è terza. Nel post-partita poi spazio alla
polemica: Zare Markovski dirà che non tollera di essere
offeso da nessuno, dati gli straordinari risultati della
squadra, e anche il patron Sabatini apparirà molto
seccato. Per Varese invece non parlerà Ruben Magnano, ma
l'amministratore delegato Gianni Carparo.
13-05-2007 - da "Il
Corriere di Bologna"
Sabatini lancia il "maraglio-day"
e andrà al palazzo con le scarpe zebrate
di D. Labanti
Per chiudere in
bellezza una stagione già da 21 successi, la Virtus
cerca la ventiduesima vittoria ed è a quattro trionfi
dall'Eurolega. Il contorno è già quello più frizzante
possibile: oggi è il «Maraglio Day» e il focoso patron
Sabatini chiama il pubblico virtussino a scaldarsi. Sui
rotori non si potrà andare, ma sarà gradito lo spirito
animalesco al posto del consueto aplomb. «È un'idea
esplosa a caldo, dopo Teramo, perché rivendico maggiore
equità. Confido nel nostro pubblico, lo vorrei sempre
corretto ma più caldo e partecipativo. Dobbiamo
incendiarci un po', senza perdere sportività. Diciamo
che la Virtus ha sempre avuto l'aria snob, ora cerca più
coinvolgimento ».
Sono pronte 500 bandiere e 1000 trombette, l'impianto
audio sarà adeguato per produrre tonnellate di decibel,
le tribune saranno vicine al campo. Oltre al kit
distribuito all'ingresso, il pubblico dovrà metterci un
po' di fantasia nel vestirsi e nel far baccano: sul forum
dei Forever Boys se ne parla da tre giorni, senza
dimenticare le stilettate ai cugini della Fortitudo. Al
più maraglio, promette la Virtus, una giuria presieduta
dall'assessore Cevenini assegnerà una crociera premio
offerta da Msc.
Sabatini comanda il suo popolo: «Ho già estratto dalla
scarpiera un paio di calzature zebrate terribili, degne
del peggior Cavalli. Le indossavo a Firenze nel '90 e
portò bene. E spero che Fornaciari non venga davvero in
bermuda e calzini bianchi, rischierebbe di vincere la
crociera ». Da rabbia a goliardia, la virata di Sabatini
prelude a una domenica diversa per la pacatezza
virtussina. «Su rotori non faremo sedere nessuno ma i
tifosi vogliamo risvegliarli sul serio. L'entusiasmo è
positivo, abbiamo ricevuto messaggi di tifosi interessati
all'iniziativa. Non chiedo tifo scorretto, ma tifo caldo:
nei playoff ci servirà, manca poco per conquistare l'Eurolega».
Sabatini ha appena visto Juve-Bologna in tv e s'apre,
facilmente, il capitolo arbitrale. Il vero busillis che
ha scatenato questo «Maraglio Day». «Ho sempre
rispettato gli arbitri, però le regole devono essere
uguali. Non può essere che il salotto buono sia solo a
Bologna e che a noi si possa fare tutto. Ho visto i
rossoblu a Torino, andiamo in giro a fare sempre la
figura dei più fessi del mondo. Bisogna finirla. La
Virtus s'adegua ai campi dov'è andata, voglio vedere chi
avrà il coraggio di sostenere che il nuovo format del
PalaMalaguti non è a norma. Visto che paga, invece di un
mega impianto da 13 mila posti sarebbe meglio costruire
un garage da 3 mila: uno di quei palasport in cui il
fattore campo si sente».
Dopo le canzonette dedicate alle spiagge, non si placa la
carica del patron bianconero. Oggi accoglierà tutti con
la sua «fanga» sostantivo maraglio doc
zebrata e alzerà il volume dello stereo. Bandiere e
trombette, la festa è assicurata e dietro le quinte la
Virtus vuol riprendersi uno scranno nelle «gerarchie che
contano». E chiede al tifo, compatto, di dare una mano.
10-05-2007 - da "La
Repubblica"
La Virtus dà l'addio al secondo
posto, al massimo può arrivare terza
di F. Forni
I regali stavolta non
arrivano, la Virtus si mangia il secondo posto con le sue
mani, senza forza e testa dopo aver inseguito e superato:
pochi 4 canestri negli ultimi 10´, l´ultimo vantaggio
è stato la tripla di Ilievski a 6´23´´. Al massimo,
ora, si potrà arrivare terzi: meglio, terzi per forza,
se si batte Varese. Sennò quarti. Secondi mai più: lì,
o Milano o Roma.
Dopo quella tripla del 73-70, si diceva, s´è incassato
uno 0-6 (tecnico a Vlado, costato 4 punti) che ha
cambiato padrone alla partita: aveva, il nuovo, la faccia
di Giuseppe Poeta, 18 punti nella ripresa (11 nei 10´
finali, 34 di valutazione), al suo top in carriera. La
VidiVici, che ieri ha aggiunto i tre pezzi nuovi (e forse
ne dovrà valutare l´innesto anche a scapito di grandi
firme ora sbiaditissime), s´è spenta adagio, tenendo
botta fino a rubare con Blizzard la palla della speranza:
assist a Vukcevic per l´83-84 a 34". Sulla rimessa
per Teramo tripla di Janicenoks, l´uomo di Best (che
prima aveva concesso di tutto a Poeta): libero fronte a
canestro. Poi Travis ha sparato una pietra alle stelle:
fine dei canditi.
Peccato, pesano le 17 palle perse, contro gente che per
indole non difende alla morte e non è bastato l´ottimo
lavoro, anche paziente, del terzo quarto, quando con la
difesa e la forza di Crosariol la Virtus ha preso il
comando per la prima volta dopo 28´20´´ (58-56).
Pareva il passo buono, non è durato. Esame mancato e
dire che a Teramo mancavano Bernard e Woodward, e il
bomber Grundy aveva un solo allenamento alle spalle e un
ginocchio agli sgoccioli. Non è parso zoppo in avvio,
dove le belle statuine della Virtus han imbarcato di
tutto: un primo quarto da suicidio. La prima fiammella
l´ha accesa Ilievski, a lanciare un 14-2 bianconero,
fatto di ottime scelte e mani felici (6/6), iscritto
tutto il centrocampo di Markovski. Aggancio quasi fatto (33-34),
poi altra spallata abruzzese, e thè quasi alla pari.
Dura invece star lì nella ripresa, pure dentro un
palasport caldino. Sabatini, alla fine: «Brava Teramo,
ma vista tanta gente sui rotori non metterò più una
lira per la security a Casalecchio, anzi rinforzerò i
miei rotori, sperando che ci si sieda più gente
possibile».
Mercato, infine. Trascorse con frenesia le ultime ore, la
Virtus ha chiuso la squadra con altre due pedine. Dopo
Glyniadakis, ieri sono stati siglati gli accordi con
Vladimir Petrovic, 30 anni, ala di 1.98 vista a Siena nei
play-off 05 (7 gare, 8.3 punti e 4.7 rimbalzi), e
con Prodromos Nikolaidis, 28 anni, 2.00, terzo
realizzatore del disastrato Aek di questa stagione (11 a
gara), dotato della mano che ha attizzato l´occhio di
Markovski (43% da tre). Verranno tesserati oggi, utili
per i play-off. E se il secondo verrà tenuto come
salvagente, pure il primo partirà dalla tribuna ma
potrebbe, allenandosi bene, minare il ruolo di Drejer.
Certo, la Virtus non lascia nulla d´intentato:
utilizzati tutti i 18 tesseramenti, allinea il roster
più lungo d´Europa, con 15 professionisti arruolabili e
tre destinati alla tribuna (due il Panathinaikos...).
Buona gestione.
LE PAGELLE
BEST 4. Poeta gli passa sopra, di brutto.
Sbaglia gli ultimi attacchi e le difese. In 21´, 4/6, 0/3,
2 perse, 1 assist.
BLIZZARD 6. Tiene dietro, davanti cala.
In 31´, 2/2, 2/6, 4 rimbalzi.
DERJER 4. Due cesti, poi viene
incenerito. In 17´, 2/3, 1 rimbalzo, 4 perse.
GIOVANNONI 6. Parecchia fatica, qualche
colpo discreto. In 15´, 1/3, 2/4, 4 rimbalzi.
GRANT 4.5. Fuori sincrono. 1/3, 0/1, 1
rimbalzo.
DI BELLA 6.5. Ce ne mette tanta, coi
suoi tipici pro e contro. In 21´, 2/4, 0/2, 5/6, 5
recuperi.
ILIEVSKI 6. Mani fatate, ma si fa dare
un tecnico da isterico. Decisivo. In 15´, 3/4, 2/2, 3
perse.
VUKCEVIC 6. Buoni attacchi, costante.
Meno in chiusura. In 25´, 4/4, 2/6.
MICHELORI 6. Fatica sotto. In 23´, 2/2,
3 rimbalzi.
CROSARIOL 6.5. L´unico ombrello
difensivo. Discreto anche davanti. In 19´, 3/4, 6
rimbalzi, 1 stoppata.
09-05-2007 - da "virtust.it"
Campionato: Teramo-Virtus 91-87
Campionato: Teramo - Virtus Bologna 91 - 87
- Tabellini: Vukcevic 16, Best 13, Ilievski 12, Blizzard
10, Michelori 9, Giovannoni 8, Di Bella 6, Crosariol 6,
Drejer 4, Grant 2, Evtimov ne, Gugliotta ne.
09-05-2007 - da "virtus.it"
Mercato: alla Virtus Vladimir
Petrovic e Prodromos Nikolaidis
Virtus Pallacanestro
comunica di aver raggiunto l'accordo con Vladimir
Petrovic e Prodromos Nikolaidis. I due giocatori e
Andreas Glyniadakis si uniranno al gruppo di Markovski a
partire da domani.
09-05-2007 - da "La
Repubblica"
Glyniadakis, nuovo pivot per la
Virtus
di M. Martelli
Il weekend greco di
Claudio Sabatini porta con sè un figlio d´Ellade: il 25enne
Andreas Glyniadakis, centro di 2.15, cretese di nascita
ma ateniese di adozione, diventerà oggi il nuovo lungo
della squadra di Zare Markovski. La VidiVici l´ha chiuso
ieri, nell´ennesima corsa contro il tempo, e ha
incassato così un giocatore solido, certamente ambizioso,
benché lontano dai campi europei da quasi due anni. Era
infatti l´estate 2005 quando Glyniadakis, scelto un paio
di stagioni prima dai Detroit Pistons, decideva di
buttarsi sul sogno americano, giocando prima la Summer
League con la franchigia del Michigan, e poi, dopo il
taglio in ottobre, operando l´inusuale scelta (per un
europeo) di entrare in una squadra della D-League: i
Roanoke Dazzle. Finito presto ad Albuquerque, i 12.3
punti e 5.5 rimbalzi prodotti lì lo hanno oltremodo
spinto a provarci fino in fondo, così che il sogno è
diventato realtà durante l´ultima stagione. Il 10
novembre scorso, infatti, debuttava nella Nba con la
maglia dei Seattle Sonics: 2´ a fine secondo quarto. E
il 22 segnava il primo canestro: 2 punti, oltre a 3
rimbalzi e 4 falli, in una gara a Los Angeles contro i
Clippers. Non decollava, però, la sua stagione Nba: 19
volte "non entrato" su 32 gare, un massimo di 8
punti in 12´ segnati contro i Grizzlies. A gennaio era
già tornato ad Albuquerque: 14.6 punti e 6 rimbalzi di
media, un massimo di 27 punti. Ora sbarca a Bologna, con
un contratto di poche partite prima di ripartire,
probabilmente, per una Summer League americana. «Forse
le mie scelte mi sono costate denaro dichiarava
tempo fa -, ma non ho rimpianti e voglio continuare a
perseguirle. La situazione in D- League non è facile:
pochi comfort, certamente meno di quelli che ha un
giocatore in una buona squadra europea. Questo mi ha reso
più forte». Ragazzo maturo ed intelligente, a detta di
tutti, sfrutterà la Virtus per testare il livello della
sua pallacanestro: prenderà quel che il sistema è in
grado di riservargli, ma non essendo un mangiapalloni è
chiaro che a lui (come a Grant, visto il recente utilizzo)
si chiederà di convertire in punti le briciole che
arrivano nei pressi del canestro. Difficile da accoppiare
a Crosariol o Michelori, da sperimentare al fianco di
Tyrone, Glyniadakis prende nei 12 il posto di Evtimov.
Markovski gestirà così quattro lunghi, in attesa di
vedere se il mercato restituirà anche un altro esterno,
che nel caso spingerebbe fuori uno tra Vukcevic e Drejer
(e i dubbi del tecnico non sono millanta). Il difficile
pressing su Vasiliadis sta proseguendo, e anche su altri
comunitari sparsi in Europa (tra Spagna e Francia)
Markovski lima le ultime offerte. Poi, dopo il setaccio e
l´eventuale firma, si passerà alla chimica. Delicata,
va detto subito, per ammortizzare l´inserimento, alla
vigilia dei playoff, di due giocatori nuovi in uno
spogliatoio che lavora assieme da sette mesi, e che al
suo interno ha trovato equilibri e minutaggi millimetrici.
Finora, di certo, i risultati hanno dato ragione. Stasera
a Teramo (ore 20.30, diretta Radio Nettuno), contro una
squadra all´ultimissima spiaggia, ne serve uno
fondamentale per il prossimo futuro: vittoria vorrebbe
dire mezzo secondo posto, un passaggio chiave per la
corsa all´Eurolega.
06-05-2007 - da "La
Repubblica"
Impresa Virtus nell'overtime,
Michelori rimonta Avellino
di F. Forni
Una bella botta di
fortuna. Non è mancata la volontà alla Virtus, ma con
la sola fede non avrebbe vinto sotto di 9 (83-92) a 2´42´´
dalla fine del supplementare. Nella partita più pazza
dell´anno, incassati pure 15 punti in 3´30´´ di
overtime, la VidiVici è rimasta attaccata con unghie e
denti al suo secondo posto. Il recupero lo ha lanciato e
concluso Michelori, fin lì tra i peggiori in campo.
S´è redento, anche di altri finali tristi per lui, con
10 punti negli ultimi 5´, segnando prima il 90-95 della
speranza a 1´37´´. Lì Avellino ha tremato. Era stata
a lungo perfetta, con un Ramel Curry "atomico"
(18 punti negli ultimi 5´) invece s´è impappinata con
giocate sbilenche di Radulovic. Virtus sul 95-96 a 47
secondi dal gong dopo la bomba di Ilevski e poi unico,
grande, raptus difensivo con Michelori che stoppa Curry e
vola in contropiede per il +1. Poi a 34´´ due liberi di
Petrov a ribaltare, prima dell´uno contro uno di Andrea
per il 99-98 a 13" dalla sirena. Possesso ad
Avellino, fallo di Vlado su Dorkofikis a sei metri dal
canestro: l´ex reggiano ha fatto due volte palo per il
tripudio generale. Passione e risurrezione: tutta la
partita era stata seguita da Atene via telefonino dagli
stati generali di Effe e Vu. Con animi opposti e sul +9
dell´Air che è sembrato definitivo, Sacrati, se n´era
andato, raccontano, non certo amareggiato, per fumarsi
una sigaretta. Tremenda delusione per Bonicolli,
immeritata: gli s´è rotto anche Jamison. Sarebbe stato
il trionfo, con la salvezza matematica, ma è mancata la
ciliegina, di fronte ad un´avversaria che non ha mai
mollato. E che aveva aggrappato anche il supplementare di
rincorsa, con due liberi di Di Bella a 5", prima che
Petrov mancasse il tiro (fuori equilibrio) del sacco del
PalaMalaguti. E´ stato davvero un pomeriggio sulle
montagne russe, col secondo tempo comunque sempre gestito
da Avellino (un solo vantaggio Virtus, 67-66 al 35´) con
un Curry montante, dopo che Zimmermann (uscito per falli
a 5" dal 40´) aveva spaccato in due l´area di
Markovski con le sue entrate. Poi il supplementare, senza
Best (poco male) e il leader Blizzard, sistemato con
attacchi alla bersagliera e polmoni buoni. «S´è
giocato male, ma con della voglia - ha detto Markovski -
andiamo avanti. E continueremo a cercare anche due
elementi per i play-off. Siamo secondi, le nostre
aspettative sono alte». Non sembrava dovesse finire in
un thrilling, pareva tutta in discesa, grazie alla mano
felice di Blizzard e alla difesa collaborativi dell´Air.
Virtus avanti di 11 (21-10) dopo 7´30 senza fare nemmeno
gli straordinari, ordinata dietro. Poi Curry ha
cominciato ad inquadrare il canestro, accompagnato dagli
stessi che hanno piegato la Fortitudo una settimana fa.
Con i tiri da fuori di Strong e l´energia di Zimmermann
s´è formato un trio da 30 punti in 15´. Il primo
sorpasso (25-26 all´11´) l´ha firmato Curry dall´arco
e da lì il comando di Avellino è stato costante. Virtus
a lunghi tratti inguardabile: cinque centri e quindici
pali nel secondo quarto. Un comodo appoggio di Jamison ha
siglato il +8 (38-46) prima dell´intervallo. Markovski
negli spogliatoi ha «pettinato» i suoi, rientrati dopo
quasi 20´, appena in tempo per la palla a due. Il liscio
e busso ha sortito un effetto parziale. A Teramo
mercoledì ci vorrà più qualità.
LE PAGELLE
BEST 5. Rilevatori generosi, con 8
assist. Quasi nullo in 25´ con 3/5, 0/2.
BLIZZARD 6.5. Dieci punti (otto filati)
dopo 7´ tenendo a bada Curry. Poi rifiata e la Virtus ne
soffre. In 36´ 3/3, 2/3.
DREJER 5. Non incide mai. In 24´ 2/3, 0/2.
GIOVANNONI 7. Energico, sbaglia, ma è
su tanti palloni. In 31´ 3/6, 2/6, 14 rimbalzi.
GRANT 5.5. Mani discrete, passo lento.
In 10´ 1/3, 1/1, 3 rimbalzi.
DI BELLA 6. Liberi fondamentali (7/8)
c´è nei momenti della salvezza, ma anche in quelli
pessimi. In 19´ 1/2, 0/2, 5 rimbalzi, 4 perse.
ILIEVSKI 6.5. Orrido, fino alla tripla
del 95-96: mezza partita. In 31´ 4/8, 2/11, 3 perse.
VUKCEVIC 6. Segna prima dei momenti
topici. In 27´ 3/3, 3/8.
MICHELORI 7. Sempre sbilenco prima dei
10 carati nel supplementare. In 15´ 4/8, 3/5 liberi, 3
rimbalzi.
CROSARIOL 5.5. Un passo indietro. In 9´
2/5, 3 rimbalzi.
05-05-2007 - da "bolognabasket.it"
Campionato: Virtus-Avellino
99-98 dopo 1 tempo supplementare
Campionato: Virtus Bologna - Avellino 99 -
98 dts - Tabellini: Blizzard 15, Vukcevic 15, Ilievski 15,
Giovannoni 12, Michelori 11, Di Bella 9, Best 6, Grant 6,
Drejer 6, Crosariol 4, Evtimov ne, Gugliotta ne.
Non sarà un granchè,
invadere il campo per una vittoria contro Avellino, ma
quando la partita è bella, e il risultato arriva in
maniera incredibile, allora è anche giusto far festa.
Risalendo da un -9 nel supplementare, e ringraziando due
liberi ciccati da Dorkofikis, Bologna si salva da una
sconfitta in certi momenti apparsa ineluttabile, e si
avvicina al secondo posto. Non sarà contento Markovski,
di tutte queste nefandezze della sua squadra, ma gli
attributi lo faranno felice, insieme al punteggio.
In fondo, la vita potrebbe anche essere semplice, pur con
un Best sempre più in versione gregario timido: basta
leggere qualche dignitoso segnale da parte di Drejer, e
lasciare che Blizzard tiri in un canestro che, quando ci
prova lui, si apre come il mar Rosso davanti alla squadra
capitanata da Mosè, antico esterno ebreo. Quando poi
anche Vukcevic riceve lo stesso trattamento da parte di
un ferro poco propenso ai due di picche, arriva anche il
21-10. Easy, si direbbe, se non fosse che lAvellino
attuale non è sponsorizzata Lidl, invero, e con Strong-Curry
dimezzano lo scarto, quando la V cala un po il
ritmo. 25-20 alla prima sirena.
Il riso con Curry è roba che Boniciolli apprezza anche
più delle mule di Trieste, ricambiato con la tripla del
sorpasso, a prova che il basket è roba psichedelica per
cui ti addormenti un attimo e ti trovi dentro un fosso
che ti manca un rene. 25-26, con ulteriore saltino di
Boniciolli quando Zimmer frei fa 2+1. Fuori Di
Bella, dentro Best alla ricerca del rene perduto, insieme
ad un Blizzard incredulo davanti a quanto sprecato dai
suoi compagni. Senza ladeguata virilità, la
partita scorre con difese a cui non era stato avvertito
che si tratta di campionato, e non di scrimmage in attesa
di guardare lEurolega in TV: Avellino
sparagnineggia, con i suoi colorati a cui non sembra vero
di poter godere di cotanta manna. 33-38, dice il cubo sul
parquet, come un pipistrello cattivo che svolazza sulle
letargie virtussine. E se poi Strong vince il duello dei
nomen-omen con Best, poco da ridere per Markovski. Ci
sarebbe da mettere del limone, buon frutto astringente,
nella difesa V, che concede di tutto annegando, senza
personalità, fino al 38-46 che fa gioire le ugole ospiti,
e fa pensare a quelle di casa che al mare non ci siano
solo gli amici degli spot.
Zare non deve aver fatto trovare bignè ai suoi, durante
lintervallo, tanto che la Virtus rientra in campo
quando gli arbitri stanno già per alzare una insolita
palla a uno. Ci saranno state cazziate, ma non cè
peggior sordo di chi non vuol sbattersi: il black power
irpino continua a fare i suoi comodi, sacramentando sui
liberi sbagliati (4 volte 1/2), mentre Best fa 4 falli e
viene panchinato. A salvar la capra virtussina,
nellattesa di potersi mangiare il cavolo, ci pensa
il white (un po meno) power avellinese, con le
corbellerie di Dorkofikis e Radulovic che permettono un
blando rientro sul 51-54. E lo si potrebbe anche trovar
subito, il già citato cavolo, se Ilievski avesse mano
non forgiata sulla mitologica forma dei crani reggiani.
Serve ricordarsi che il basket è sport dove 1+1 può
anche far 3, evitando follie a metà campo e dando palla
a chi è caldo: Blizzard e Vukcevic cuciono, 57-60 al 30.
Sembra la fiaba della lepre che non riesce ad agguantare
la tartaruga, ma Best sembra dire ai suoi ti frugo nel
frigo, per tirare fuori qualcosa: dagli scaffali più
nascosti arrivano gli assist per una squadra altrimenti
in difficoltà, e un recupero a metà campo permette a
Blizzard di mettere, alfin, il naso avanti sul 67-66 al
35. Glielo taglia, però, codesto naso, una sestina
di Curry dalla lunetta, con ciliegina del quinto fallo di
Best e nuovo +4 di Avellino. Ormai nelle mani di un
Ilievski con mani stavolta sponsorizzate Pritt, cè
la parità, un errore pesante di Curry dalla lunetta, e
il 76-76 di Drejer con cui si entra nellultimo
minuto. Yes Zimmermann, yes Ilievski in situazioni di
entrate contro difese di aiuti inesistenti, +2 di
Zimmermann a 10 dalla lunetta, pareggio di Di Bella
a 5. Avellino impiccata, e spettro dei
supplementari che non viene scacciato da una forzata di
Petrov. 80, voglia di overtime.
Più che cambiar uomini, o vergar schemi, Markovski
dovrebbe trovar qualcuno a ghigliottinare Curry, che fa
quel che gli pare davanti agli errori di Drejer e
Michelori. Non difendendo più, la V becca 3-12 in 150,
complicandosi la vita. Cè del braccino, in
Avellino, con Radulovic che cerca in tutti i modi di
rimettere Bologna in partita: Di Bella fa 92-95, Ilievski
95-96, Michelori sorpassa, Petrov controsorpassa,
Ilievski si incarta salvandosi in palla a due con
possesso V a 22. Michelori fa 99-98, Ilievski
commette fallo su Dorkofikis a 1: 0/2, salvezza.
LE PAGELLE
Ilievski - Voto 7 (15 pt, 4/8 da 2,
2/11 da 3) Gioca da leader un finale di gara in
cui ha il merito di trovare un tiro dalla lunga che non
è mai entrato prima. Scelte alle volte discutibili,
eppure finisce per essere uno dei migliori tra i
bianconeri.
Best - Voto 6,5 (6 pt, 3/6 da 2,
0/2 da 3) I due falli in un amen arrivino, ma
aprono il secondo tempo e non la partita. Cè così
tempo per ammirare diciassette minuti filati, ed era cosa
che non capitava da un pezzo. Peccato per il fallo che lo
tira fuori dalla partita a quattro minuti dal termine.
Blizzard - Voto 7 (15 pt, 3/3 da
2, 2/3 da 3) Lo vedi dannarsi lanima dietro,
e pensi che qualcosa in attacco verrà meno. Invece no,
dieci punti nei primi sette, e Avellino finisce doppiata
ancora prima di cominciare.
Torna in tempo per rimediare agli errori altrui, con
cinque punti chiave nel terzo quarto, poi i falli lo
tolgono dal match.
Drejer - Voto 5 (6 pt, 2/3 da 2,
0/2 da 3) In avvio mostra la faccia cattiva, e
piazza subito due penetrazioni, poi si siede sul suo
scoglio, a meditare sui massimi sistemi ammirando le
altrui virtù.
Crosariol - Voto 5,5 (4 pt, 2/5
da 2) Due canestri e due calci ai tabelloni
pubblicitari di pura frustrazione in una partita in cui
potrebbe sempre fare meglio.
Giovannoni - Voto 6 (12 pt, 3/6
da 2, 2/6 da 3) Il primo canestro, che arriva dopo
quattro errori e diciotto minuti di partita, fa quasi
gridare al miracolo. La battaglia del terzo quarto lo
carica, ma non finalizza mai nel modo giusto, complice un
bislacco impiego da centro. Trova il modo di essere
decisivo con una bomba chiave per arrivare ai
supplementari.
Vukcevic - Voto 6 (15 pt, 3/3 da
2, 3/8 da 3) Due bombe salvagente in momenti
veramente critici per la Vu nera, ma in mezzo, la colpa
grave di aver permesso a Strong di entrare in partita,
nel primo tempo.
Di Bella - Voto 5,5 (9 pt, 1/2 da
2, 0/2 da 3) La potenza è nulla senza controllo,
diceva una pubblicità ormai entrata negli annali. La
citazione perfetta per una partita in cui il capitano
azzecca solo gli ultimi sei secondi, con i due liberi del
supplementare.
Grant - Voto 6 (6 pt, 1/3 da 2, 1/1
da 3) Jamison è una gran brutta gatta da pelare,
e in difesa si fatica. Meglio davanti, dove approfitta
delle difficoltà del centro avversario per colpire dalla
distanza, pur giocando poco e niente.
Michelori - Voto 5,5 (11 pt, 4/8
da 2) La quantità cè, la qualità meno,
con una prima parte di supplementare giocata come peggio
non era proprio possibile fare. Meglio dopo, quando a
rimbalzo aiuta i suoi a portare a casa partita e secondo
posto.
Zare Markovski:
Magari avevamo qualche credito da qualche parte, e siamo
stati bravi a non mollare. Grande spirito di squadra, per
non voler buttare ciò che abbiamo costruito in questo
campionato. Psicologicamente abbiamo fatto vedere una
gran cosa, pur non essendo tanto intensi in difesa. Nel
primo tempo abbiamo fatto appena fatto nove falli, mentre
loro hanno tirato dodici liberi, chiarendo una situazione
che non poteva andarci bene. Dovevamo per questo
abbassare il quintetto per avere maggiore intensità e
velocizzare la partita. Alla fine, grazie alla voglia di
non buttare il lavoro fatto fino ad oggi, siamo riusciti
a farcela.
La partita ci ha portato verso i quattro piccoli, e sono
contento del fatto che nessuno dei miei si sia tirato
indietro dal marcare i lunghi avversari in post basso.
Per i playoff dobbiamo comunque avere due giocatori in
più: uno sempre a disposizione per qualsiasi infortunio,
o meno, e laltro per coprire le nostre ambizioni,
ovviamente alte poiché ora siamo in seconda posizione.
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