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31-03-2004 - da
"virtus.it"
Campionato:
FuturVirtus-Fabriano
90-71
Campionato:
FuturVirtus-Fabriano 90-71 - Tabellini:
Podestà 26, Smith 19, Brunson 14, Niccolai 12,
Pelussi 9, Zanus Fortes 4, Cummings 4, McCormack 2,
Brkic, Ceresi ne .
La Virtus completa il
tris d'orologio, battendo anche Fabriano 90-71. Partita
che si era messa molto bene nel secondo quarto, con le Vu
nere avanti di 13, ma che Fabriano ha lentamento
ricondotto su binari di parità: sul -1 ospite,
nell'ultimo parziale, la Virtus si è esaltata,
sfruttando l'ottimo impatto di Brunson e due bombe letali
di Niccolai. Menzione speciale per il playmaker sbarcato
a Bologna da una settimana: Rick ha chiuso la gara
d'esordio con 14 punti, 4/4 da due e 1/3 da 3, ma
soprattutto 8 assist, alcuni dei quali hanno fatto
balzare in piedi il pubblico del PalaMalaguti.
Straordinaria anche la prova di Samuele Podestà, 26
punti 8 rimbalzi, con 32 di valutazione.
Bucci schiera Cummings, Pelussi, Podestà, Smith e
Niccolai, alla prima partita da capitano bianconero. Bozo
Barac apre le danze con un libero su due e una bomba, per
il 4-0 ospite, cui replicano subito Cummings e Podestà.
Grazie ad un buon avvio di Flamini, Fabriano resta
avanti, e per il primo vantaggio bianconero bisogna
attendere 5', con un libero su 2 di Samuele Podestà.
E'proprio il pivot a trascinare la squadra nel primo
quarto, con 9 punti; Fabriano chiude comunque avanti di 1,
dopo il primo cesto bianconero di Rick Brunson. Nuovo
quarto, nuova musica: 6-0 Virtus, due liberi di Morri, e
un 7-0 tutto targato Charlie Smith costringono al time
out Cioppi sul 31-21 bianconero. A metà quarto va a
segno per la prima volta Nicholas, isolato per 15',
mentre dall'altra parte Rick Brunson inizia a dettare i
ritmi dell'attacco Carisbo, con ottimi passaggi e 6 punti
di fila a referto. Le Vu nere allungano fino al + 15, sul
42-27 con tripla di Charlie, e chiudono sul 48-35
all'intervallo. Brunson avvia il terzo quarto con un paio
di perle finalizzate da Pelussi e Podestà, poi commette
il 3°fallo e fa posto a McCormack. La Virtus rallenta e
spreca troppo, e Fabriano passa dal 60-42, massimo
vantaggio, al 62-54 con un gioco da 3 punti di Drew
Nicholas a 1'49" dalla fine del terzo quarto. Un
gran assist di Morri smarca A.Smith per il 56-62, poi
ancora Nicholas segna il 58-62: il break è di 16-2, e
con questo punteggio termina il terzo quarto, con i
marchigiani in piena rimonta. Pelussi sblocca la Virtus a
inizio ultimo quarto, con un libero prima e con un
prezioso piazzato poi: a 7'30 è 65-59. Fabriano non
molla: altro 5-0 e gli ospiti tornano a -1, sul 65-64.
Con la squadra in difficoltà, Rick Brunson inventa prima
un assist per Podestà, poi tripla e cesto in faccia a
Lestini: poi, un Niccolai con le polveri bagnate per
tutta la gara, inventa due bombe in 15": in totale,
un 13-2 che, a 4'25", proietta la Virtus a +12. Lì
termina di fatto la gara, che la Virtus conduce in porto
senza problemi, esaltandosi in contropiede e con giocate
spettacolari. Finisce larga, 90-71, con tanto di standing
ovation per Rick Brunson.
Le parole di Bucci:"
All'inizio li abbiamo affrontati con poca aggressività e
la partita è rimasta in equilibrio anche perchè loro
sono una squadra che sa giocare bene a pallacanestro. Poi
con l'ingresso di Brunson siamo riusciti a prendere un
buon margine di vantaggio. Nel terzo quarto però loro
sono stati bravi a riaprire la gara mettendoci parecchio
in difficoltà. In ogni caso sono soddisfatto, era
importante vincere in un periodo come questo con molte
partite ravvicinate. Brunson ha fatto un ottimo esordio,
ci ha dato sicurezza e tranquillità, ha fatto girare
benissimo la palla armando nella maniera migliore i
nostri tiratori. Mi è piaciuto molto anche Cummings che
si è sacrificato in difesa su Nicholas ed alla fine mi
ha dato quello che volevo."
28-03-2004 - da "virtus.it"
Campionato: Ragusa-FuturVirtus 68-91
Campionato: Ragusa-FuturVirtus
68-91
- Tabellini: Smith 24, Williams 22, Cummings 12,
McCormack 10, Podestà 7, Pelussi 6, Zanus Fortes 6, Li
Vecchi 4, Niccolai , Brkic ne.
La Virtus non concede
il bis a Ragusa, e resta sola al quarto posto, espugnando
il PalaMinardi con un autorevole 91 a 68. Dopo aver
subito 26 punti nel primo quarto, la Virtus ne concede
solo 42 nel resto della gara: il segreto della vittoria
bianconera è tutto nella difesa, nella supremazia sotto
le plance (42-26 il computo dei rimbalzi) e nella
conseguente possibilità di aprire un contropiede
devastante. Meriti di squadra, quindi, ma anche dei
singoli: Smith e Williams segnano 24 e 22 punti, mentre
Cummings e McCormack, pur a sprazzi, sono riusciti a
imprimere ritmi favorevoli alla squadra di Bucci. Ragusa,
che ora dovrà lottare strenuamente per non retrocedere,
resiste 15 minuti, aggrappandosi a Herman Smith, ma non
riceve grandi contributi da Mathis e soci.
Il primo cesto è di Charlie Smith, con replica immediata
di Sciutto, uno dei migliori nella gara di due settimane
fa. La Virtus allunga subito sul 10-5, ma dopo 3 minuti
la coppia arbitrale ha già sanzionato 3 falli a Podestà,
che viene rimpiazzato da Zanus Fortes. Il nono punto del
Ragno regala alle Vu nere lultimo vantaggio del
primo quarto, sul 13-15 a metà parziale, poi Ragusa
infila un break di 7-0, che, all8, la porta a
+5. Rintuzza Williams con due azioni personali, ma sulla
sirena è Saccardo a siglare, dalla lunetta, il libero
del massimo vantaggio per i siciliani (26-20). La
Popolare va avanti di 8 con Ferrienti in avvio di secondo
quarto, ma Bologna ha unimpennata dorgoglio e
ricuce lo svantaggio fino a pareggiare la gara al 14
a quota 32, con il quindicesimo punto di Charlie Smith. Lomonimo
avversario di Charlie, Herman, è lunico vero rebus
per la difesa bianconera: strette le maglie dietro, la
musica inizia a cambiare. Lultimo vantaggio della
squadra di Valli è il cesto di Peterson sul 36-35. Poi,
con McCormack in cabina di regia, il ritmo bianconero
diventa difficilmente sostenibile per i padroni di casa:
è proprio Ryan a condurre il break di 11-2 che consente
alla Carisbo di allungare sul +8 a 55. Poi, potendo
gestire lultimo possesso del primo tempo, la Virtus
affida la palla a Charlie Smith, che non tradisce: +10 al
tè, con il Ragno a quota 17 più 7 rimbalzi. Incassato
il primo canestro della ripresa da Saccardo, Bucci
rimanda sul parquet Cummings per McCormack. Podestà
segna il 49-40 Virtus, poi inizia lo show del black power
bianconero, cominciato da Tony Williams, che segna 10
punti filati, con tanto di bomba del +12, 49-61. Poi, per
la Virtus, segnano una tripla Smith e un cesto Cummings:
Maciariello tenta di sobbarcarsi il peso della rimonta,
con 5 punti consecutivi, ma è ancora Vonteego a segnare
lultimo canestro del terzo quarto, che si chiude
con 12 punti di vantaggio per gli ospiti. Nellultimo
parziale, Ragusa non ne ha più e segna appena 12 punti,
mentre la Virtus dilaga, trascinata da Williams e Smith
fino al +28.
25-03-2004 - da "virtus.it"
La Virtus presenta il nuovo
playmaker
Scattate le foto di
rito, con la casacca numero 16 griffata Virtus Carisbo,
il nuovo arrivato ha raccontato le sue prime impressioni
da giocatore delle Vu nere. Sono venuto alla Virtus
- ha detto - perché sapevo che condurre in alto questa
squadra è unimpresa importante, che valeva la pena
tentare. So anche che la società ha una grande
tradizione, e voglio aiutare a riportare la squadra ad
altissimo livello. Per l'ex giocatore dei Bulls, è
la prima volta in Europa: "Sono un play vecchio
stile ha detto Rick - Mi piace giocare duro e
cercare di vincere. Per me è una sfida venire in Europa,
ma non penso più allNba: voglio giocare,
divertirmi e vincere qui. Quanto all'Italia, so che ci ha
giocato Joe Bryant, il padre di Kobe, - ha continuato
Brunson - e questa è già una garanzia. In più Pete
Myers, che era mio assistente allenatore, mi ha parlato
di Bologna, dicendomi che è una delle migliori città
del paese". Le ultime parole di Brunson sono per il
suo passato tra i pro: Anche se non sono stato mai
scelto, ho comunque giocato 7 anni in Nba. E so che il
basket europeo si è avvicinato molto a quello americano.
Ci sono, infatti, giocatori europei che mi hanno
impressionato. Come Nowitzki, Parker, e Manu Ginobili.
Dopo la citazione per lultimo grande eroe recente
della storia bianconera, Brunson si è accomiatato poter
sostenere già oggi il primo allenamento con i nuovi
compagni, sotto la guida di Alberto Bucci e dello staff
tecnico bianconero.
Eric Rick
Brunson è nato a Syracuse il 14 giugno del 1972.
Playmaker di 193 centimetri, ha frequentato la Temple
University, da cui è uscito nel 94/95, dopo due anni di
NCAA. Il primo anno fuori dal college, stagione 1995/1996,
lo ha passato in Australia, nelle fila degli Adelaide
Super Sixers con 21.6 punti e quasi 6 assist di media. I
Quad City Thunder e i Connecticut Pride sono le due
squadre CBA in cui ha militato prima di firmare, nel 1996/1997,
per i Portland Trailblazers. Per Rick, che aveva avuto
brevi esperienze di preseason a Orlando e ai Knicks, si
trattava della prima chiamata tra i pro: in oltre 16
minuti di media, ha giocato 38 partite con i Blazers, con
4.3 punti a partita. Lasciati i Blazers, ha fatto ritorno
in CBA ai Connecticut Pride, per poi trasferirsi a New
York, dove ha disputato complessivamente 54 partite tra
il 98/99 e il 99/00. Dopo una parentesi ai Boston Celtics
e di nuovo a New York, Brunson è tornato a Portland,
dove, nel 2001/2002, ha giocato 59 partite con 2 punti e
2 assist di media. La firma con i gloriosi Chicago Bulls
è del settembre 2002: con la maglia numero 9 della
franchigia che fu di Michael Jordan, è sceso in campo 54
volte, di cui 17 nel 2002/2003, e 37 in questa stagione.
Le sue medie NBA sono di 10 minuti, 2.5 punti, 1.2
rimbalzi e 1.8 assist in 190 match: il suo high score è
di 19 punti contro i Los Angeles Lakers, il 4 febbraio
del 1998, in maglia Blazers.
Nella stagione corrente ha avuto un high di 12 punti a
dicembre contro i Detroit Pistons, mentre contro i L.A.
Clippers, il 27 gennaio, ha messo a referto 10 assist.
25-03-2004 - da "La
Repubblica"
E' arrivato Rick Brunson
di Marco Martelli
«Vi chiedo le vostre
preghiere per tutti coloro che soffrono, per tutti coloro
il cui senso di sicurezza è stato minacciato. Prego che
costoro saranno confortati da un potere più grande di
ciascuno di noi, con le parole del salmo 23: 'Anche se
cammino nella valle delle tenebre, io non ho timore perché
Tu sei con me». Così parlò George W. Bush agli Stati
Uniti, l´11 settembre 2001. E così avrebbe parlato, il
presidente americano, alla notizia del taglio di Rick
Brunson, dieci giorni fa, da parte dei Chicago Bulls.
E´ chiaramente uno scherzo, una gag, pure un po´
macabra, che compare nella home page del sito RickBrunson.com,
costruito da un gruppo di fan del nuovo playmaker della
Carisbo, in arrivo oggi a Bologna: da Bush a Sabatini, il
passo è fatto. Ironico, pungente e tremendamente
sarcastico, il sito è un inno al Brunson «benchwarmer»
(scaldapanchine), universalmente riconosciuto come «journeyman»
della Nba: un giramondo, insomma. Scorrendo le pagine del
sito, listato a lutto per l´uscita di scena dalla Nba,
si trovano perle di tutto rispetto: in quella delle
statistiche, ad esempio, si accostano le cifre di Brunson
a quelle dei più grandi leader. Nei punti segnati, i 38.387
di Chamberlain affiancano i suoi 483: «A 2.5 punti a
gara, mancano 15162 partite per raggiungerlo. O 185
stagioni». Dal sito si esce divertiti: un po´ meno,
forse, se si pensa alla sua nuova mansione. Ma a rendere
il ritratto meno pittoresco e più tendente alle
attitudini cestistiche, basta qualche frase di Bill
Cartwright, suo coach a Chicago: «E´ un esempio enorme
per i giovani che ogni giorno lo vedono lavorare: non li
aiuta solo a parole, ma mostrando loro come si lavora. E
quando ha avuto la possibilità di giocare è stato
straordinario».
Uomo tranquillo, che ha la madre come modello spirituale
e persona che più ammira al mondo, sposato con due
figli, in arrivo anche loro a Bologna per Pasqua, Rick
Daniel tenta per la prima volta la carta europea. Ha alle
spalle quattro anni di Ncaa a Temple (91-95), come
compagno di squadra di Eddie Jones e Aaron McKie. Non è
mai stato scelto dalla Nba, che assaggerà poi dal '97,
dopo un anno in Australia e uno in Cba, firmando con
Portland (38 partite, 4.3 punti e 2.6 assist in 16´, col
36% da tre). Viene quindi la parentesi a New York, due
stagioni a 835 mila dollari complessivi, da terzo play
dietro Charlie Ward e Chris Childs (54 partite, 1.6 punti
e 1.3 assist). E poi si comincia a viaggiare: Miami,
Boston, ancora Knicks, una stagione da 591 mila dollari a
Portland (59 gare, 2.1 punti, 1.9 assist) e, l´anno
scorso, 700 mila dollari nei Bulls (37 gare, 3.2 punti, 2.2
assist). Poi Toronto, ancora Chicago e il taglio.
Adesso, finalmente, la Virtus, per centrare la promozione
in A1. E dimostrare che la panchina non è «la casa di
Rick», come cianciano i suoi terribili webmaster. Da
oggi può provarci: lo presentano alle 13.30 in azienda
da Sabatini, poi provano a tesserarlo e, così facendo,
sarà Bucci a decidere chi, a Ragusa, giocherà e chi no.
22-03-2004 - da "Il
Resto del Carlino"
Virtus, arriva il regista
Vince prima di andare
in campo la Carisbo: la telenovela del regista è finita.
A giorni arriverà Rick Daniel Brunson, esperto regista
di 31 anni appena tagliato dai Chicago Bulls. Inseguito
da altre formazioni, ha raggiunto laccordo con il
club bianconero: toccherà a lui pilotare la squadra di
Bucci nei playoff. Con lobiettivo di vincerli,
ovviamente.
Brunson doveva essere e Brunson sarà. E il più
costoso della lista in mano alla dirigenza virtussina,
che per rivoluzionare la squadra e trasformarla in una
macchina da corsa per la A non ha badato a spese. Ma è
anche quello che ha il passato più glorioso, se così si
può dire: sette stagioni nella Nba, con una media di due
punti e mezzo a partita, sono comunque un bel viaggio per
uno partito tra i professionisti senza esser chiamato.
Alla bella notizia dellarrivo del regista inseguito
per mesi e a quella che il mercato della Virtus
finalmente può abbassare la saracinesca, Alberto Bucci
abbina una vittoria importante, perchè fa salire di una
posizione la Carisbo: adesso è quarto posto, spalla a
spalla con Montecatini, battuta in casa da Novara seconda
la regola che la fase orologio sarà anche un fastidio in
più, ma qualche sorpresa la regala sempre.
«Sono ovviamente soddisfatto di come è finita la
partita e di come labbiamo giocata racconta
il tecnico bianconero Siamo partiti benissimo
mettendo in campo un'ottima difesa. Abbiamo preso subito
un buon vantaggio e dopo siamo riusciti a controllare la
gara fino alla fine senza problemi».
Scattata la fotografia più nitida di un incontro dalla
storia facile, Bucci guarda un bicchiere ancora a metà:
«Sono contento perchè abbiamo fatto un altro passo in
avanti; ora non resta che riuscire a giocare in questa
maniera anche in trasferta».
Ha unaltra faccia rispetto a quella del coach della
Carisbo il suo collega di Rimini: Murat Didin è
visibilmente contrariato dalla partita appena persa dai
suoi.
«Abbiamo giocato un primo quarto terribile, non credo
che nella storia della pallacanestro si sia mai vista una
valutazione di 53 a -3; abbiamo dato loro la possibilità
di prendere subito un buon margine di vantaggio e cercare
di recuperare su questo campo è sempre difficile».
Più che unanalisi, è un atto di accusa: nei
confronti dellatteggiamento che Rimini ha avuto a
Casalecchio. «Dobbiamo pensare a noi stessi, capire
quello che dobbiamo fare in campo, perché la
pallacanestro è un gioco di aiuti, un gioco di squadra
continua il tecnico turco della Conad : le
migliori squadre sono quelle che giocano bene assieme e
che mettono in atto la difesa migliore. A volte invece la
mia squadra gioca in maniera troppo individualista,
cercando con troppa insistenza il tiro da tre punti.
Spero che la partita di questa sera ci serva da lezione
per il prosieguo della fase ad orologio». Per poter
raggiungere una buona posizione nella griglia dei playoff.
15-03-2004 - da "La
Repubblica"
Comincia bene l'orologio della
Virtus
di M. Martelli
Sincronizzata dalla
difesa del suo primo quarto, e da un attacco che, sulle
proprie tavole, ha avuto poche volte problemi a
debordare, la Carisbo fa scattar bene l´orologio,
straccia Rimini e si affaccia con buon piglio al suo
ultimo colpetto di make-up. Atterrerà giovedì Rick
Brunson, il playmaker scelto dallo staff per guidarla
nell´ultimo, caliente bimestre: ci sono i tempi tecnici
per buttarlo dentro a Ragusa, ma difficilmente, tra jet-lag
e quant´altro, la Virtus se lo vorrà portare in Sicilia.
L´arrivo dell´ex Bulls, poi, costringerà, da
regolamento, a tener fuori un altro colored: diventerà
difficile scegliere quale, se Williams sarà quello di
ieri e Cummings dovesse trovare un decente habitat anche
fuori da Bologna.
Mai in discussione, ieri, la partita con Rimini, ed è
stata un´altra giornata in cui maledire vecchie edizioni
di questa Virtus, due mesi fa rimontata e mazziata dagli
stessi di ieri. L´unico vero sussulto si è avuto in
avvio, dopo 18 secondi, quando Charles Smith scippava
subito Gonzales e volava a schiacciargli sulla testa: la
ricaduta è stata brutta e le stesse movenze di Smith a
terra, mani sul viso e gamba immobile, hanno fatto
pensare al peggio, ricordando pure i problemi all´anca
che ne hanno sopito, l´anno scorso, la carriera Nba.
Rialzatosi sulle proprie gambe e spostato ai margini
della panchina per qualche palpata dei dottori e qualche
allungamento, Charlie è poi rientrato, testando la zampa
con un palo da tre, primo errore di una Virtus che stava
già sull´8-2 (al 3´). Lo era grazie a Williams, a
punire Gabini prima e Bryan poi, come aveva fatto nel
ritorno di campionato.
Sulle ali dei suoi neri, si sono adagiati anche gli
altri, azzerando i bomber di Didin (Monroe più Tvrdic, 0/10
a metà) e trovando autostrade davanti: sull´8-4,
Bologna ha sparato un 7-0, e poi, dopo due liberi di
Labaque, uno stordente 17-0 (un solo errore, Niccolai da
tre) per il 32-6 del tabellone. Da due è stato un
bersaglio continuo: 11/11 nel primo quarto, altri 5
filati nei primi 4´ del secondo, quando era Mc Cormack a
rovinare l´idillio. Pur in frenata, a metà gara era
comunque +16, con l´86% da due e 15 recuperi. Con queste
premesse, pure il secondo tempo è stato vellutato.
Prima, c´era stato tempo per salutare, in parterre, Sani
Becirovic: all´annuncio dello speaker, qualche applauso
dalle tribune. Ma anche qualche fischio, tutt´altro che
celato, per l´uomo che mise in moto la giustizia contro
la Virtus.
21-03-2004 - da "virtus.it"
Campionato:
FuturVirtus-Rimini
83-69
Campionato:
FuturVirtus-Rimini 83-69 - Tabellini:
Smith 28, Williams 17, Cummings 11, Pelussi 11, Podestà 8, McCormack
6, Zanus Fortes 2, Niccolai, Ceresi ne, Brkic ne.
La Virtus ha bisogno
di poco più di 9 minuti per avere ragione della Conad
Rimini, nella prima gara dell'orologio. Il trio americano
della Carisbo ha dato subito la svolta alla gara,
imprimendo un ritmo offensivo incontenibile per gli
ospiti: 15-6 all'inizio, poi un 17-0 che, al 9', fissava
il punteggio sul +26 per le Vu nere. Di lì in poi,
Rimini ha fatto quello che poteva, ottenendo uno scarso
apporto dalle sue punte, mai innescate adeguatamente (Monroe
5, Tvrdic addirittura fermo a quota zero), e dovendosi
affidare alle bombe di Tassinari (15 punti con 5/5 da 3)
e ai cesti di Gabini (22 punti). Nella buona prova
collettiva della Virtus, spiccano invece, i 28 punti di
Charlie Smith, sempre incisivo e spettacolare, e i 17 di
un Williams determinante nel break che ha spezzato la
partita.
Bucci mette in campo Cummings, Podestà, Williams,
Niccolai e Smith. Il Ragno inizia schiacciando il 2-0 nel
cesto dei Crabs, e ricadendo male: si teme l'infortunio,
ma Charlie si rimette in sesto dopo una sosta ai box di
un minuto. Nel frattempo la Virtus va sull'8-0 in due
minuti: Rimini risponde con Gabini e Gonzales, segnando
gli ultimi due cesti prima di un incredibile parziale
bianconero. Williams ispira la fuga con 7 punti di fila,
Labaque segna il 15-6, poi è solo Virtus. In quattro
minuti Rimini subisce 17 punti, non riuscendo ad arginare
un ispirato Cummings e un redivivo Smith, e senza avere
alcun contributo da Tvrdic e Monroe. Il 32-6 che Podestà
sigla schiacciando al 9'sa tanto di sentenza senza
appello, così come il 53 a -3 di valutazione di squadra
a fine primo quarto. Didin tenta la carta Ingles, che dà
qualche frutto, aiutando Rimini a risalire fino al -16 a
1'40" dall'intervallo, grazie anche ad un ottimo
secondo quarto di Gabini, il più vivo dei suoi. Prima
del té, l'ultimo tentativo è di McCormack in
contropiede, ma non va a buon fine, e si va al riposo sul
47-31.
Rimini prova ad alzare la tensione sul parquet, e riesce
anche a ridurre il distacco fino al -14 in un paio di
occasioni. La Virtus però non dà mai l'impressione di
subire il ritorno degli ospiti, e allunga di nuovo negli
ultimi 4', tornando sul +23 con un break di 8-1. La Conad
piazza una tripla con Tassinari, chiudendo il terzo
parziale sul -20, 63-43. Che non ci sia più partita lo
si capisce dai ritmi blandi e dalle difese più rilassate
da ambo le parti: Spider Smith ne approfitta per
rimpinguare il proprio bottino, mentre il riminese
Tassinari arriva a quota 15 con 5 bombe su 5 tentativi.
Il 77-63 finale porta la squadra di Bucci a quota 32;
dovesse servire, le Vu nere vanno anche sul 2-1 nello
scontro diretto con Rimini.
Le parole di Alberto Bucci a fine gara:
"Sono ovviamente soddisfatto: siamo partiti
benissimo mettendo in campo un'ottima difesa. Abbiamo
preso subito un buon vantaggio e dopo siamo riusciti a
controllare la gara fino alla fine senza problemi. Sono
contento perchè abbiamo fatto un altro passo in avanti;
ora non resta che riuscire a giocare in questa maniera
anche in trasferta."
15-03-2004 - da "Il
Resto del Carlino"
Bucci: "Nessuna scusa"
Alberto Bucci si
presenta con un certo ritardo in sala stampa. Avrà certo
avuto qualcosa da rimproverare ai suoi giocatoriche hanno
perduto la gara contro ogni logica.
E scuro come la pece in volto e si fa fatica a
fargli tirar fuori qualche commento alla partita.
«Noi abbiamo perduto e non abbiamo scusanti. Quando
certe partite si affrontano con sufficenza e con
distrazione non si può che andare incontro a figuracce
come quella rimediata a Ragusa».
Nessun dubbio nemmeno sullalibi dellassenza
di Li Vecchi subito infortunato al rentro sul parquet. «Capita
in un campionato lungo come il nostro il commento
di Bucci di dover fare a meno di questo o di quellelemento.
Dovrebbero essere tutti gli altri a sopperire allassenza.
Nessuna scusante, ripeto. Non sono stati i singoli a
venire meno ma è stata la squadra a giocare senza la
giusta concentrazione. Abbiamo iniziato ad un ritmo molto
blando ed abbiamo continuato così per tutta la partita,
difendendo anche molto male».
«E vero continua Bucci che alla fine
del primo tempo avevamo dato limpressione di essere
riusciti a dare una svolta al confronto, ma è stata unillusione.
Ci siamo fatti riprendere da Ragusa in avvio di ripresa e
i siciliani non hanno più mollato».
Cosa cambia per noi dopo questa sconfitta? assolutamente
niente. Dobbiamo rimetterci immediatamente al lavoro e
cercare di riprendere le fila del gioco e della tenuta.
Ci attendono impegni abbastanza difficili ma non
disperiamo di riuscire a superarli».
Qualcuno accenna al prossimo arrivo di un playmaker di
gran livello (anche ieri Cummings è apparso ininfluente
e Mc Cormack appena un buon cambio), ma Bucci dribbla la
domanda andandosene e prendendosela con una parte di
pubblico. «In trentanni di attività non aveva mai
ricevuto battute così pesanti e così incivili. Capisco
che si debba essere contenti per la vittoria della
propria squadra ma non capisco perchè si debba esternare
tale contentezza lanciando insulti vero gli sconfitti.
Infine parola a Giorgino Valli (ex bianconero ai tempi di
Messina: «Un successo ottenuto con il cuore. Un grazie
ai miei ragazzi, autori di questo miracolo. una vittoria
che non migliora la nostra classifica ma che servirà
come grande iniezione di fiducia per tutto lambiente.
14-03-2004 - da "virtus.it"
Campionato: Ragusa-FuturVirtus 96-92
Campionato: Ragusa-FuturVirtus
96-92
- Tabellini: Smith 30, Podestà 13, Niccolai
12, Williams 10, McCormack 10, Cummings 7,
Pelussi 6, Zanus Fortes 4, Brkic, Ceresi ne.
Alla Virtus non
bastano 30 punti di Charlie Smith per espugnare una
combattiva Ragusa, protesa inutilmente nello sforzo di
evitare l'ultimo posto prima della fase ad orologio. I
siciliani hanno potuto contare sulle 3 prestazioni
eccezionali di Hermann Smith e Sciutto (25 a testa) e di
Donthe Mathis (26), tenendo la testa avanti per quasi
tutto il match. La Virtus chiude così al quinto posto la
stagione regolare, dovendo affrontare in trasferta
Montecatini, Jesi e la stessa Popolare: al PalaMalaguti,
invece, giocheranno Rimini, Scafati e Fabriano.
Prima della gara, il PalaMinardi si ferma per un minuto
di raccoglimento, per commemorare le vittime dell'attacco
terroristico di Madrid. Per la Virtus scendono in campo
Cummings, Smith, Podestà, Niccolai e Williams, a cui
Valli oppone Hermann Smith, Mazzella, Mathis, Sciutto e
Fernandez.
Dopo il primo vantaggio bolognese (3-0), i padroni di
casa passano subito avanti, trascinati da Donthe Matis.
Virtus contratta, e Ragusa che ne approfitta, fino a
spingersi anche sul +7, sul 17-10 al 6', tirando con
oltre il 70% da due. Le Vu nere iniziano a spingere, e in
due minuti, al traino di Niccolai e Smith, impattano e
sorpassano con un 12-2 che vale il 27-24 dopo 9'40";
prima della sirena, il neo acquisto di Ragusa Tommasiello
segna il 26-27. Si fatica a trovare la via del canestro
in avvio di secondo quarto, ma quando la Virtus riesce a
correre sembra subito poter prendere il largo: dal 33-32
di Sciutto, un 6-0 bianconero fissa il massimo vantaggio
esterno sul +5 al 15'. Il break della Carisbo non basta
ad indirizzare la partita, vista la strenua resistenza
dei ragazzi di Valli guidati da Mathis, che a 3'30
dall'intervallo porta di nuovo avanti i suoi. Gli ultimi
due minuti, però, sono tutti bianconeri: Pelussi
trascina con 4 punti nel finale, e il primo tempo si
chiude con il massimo vantaggio per la Virtus, 51-45. Si
torna in campo e la Popolare ha uno scatto d'orgoglio e
torna a -2, respinta sul -5 dal punto numero 17 di
Charlie Smith, che però commette subito dopo il suo
terzo fallo. Sceso Charlie, è il suo omonimo avversario
a ribaltare la gara: 3 bombe di fila di Hermann (con 4/4
dai 6.25) portano Ragusa sul 58-56 e Bucci deve
rischiarare le idee dei suoi con un minuto di sospensione.
Ragusa torna a +6 a 1'50", ma sale in cattedra
Samuele Podestà, che segna 7 punti di fila e
contribuisce a chiudere a -1 il terzo parziale. Ragusa
non si spegne, e riesce sempre a tenere la testa avanti,
rispondendo colpo su colpo alla Virtus, che si affida al
Ragno e a Tony Williams. Ma la Popolare ha tre uomini
che, a turno, feriscono sempre le Vu nere: si prende una
pausa Hermann Smith, ma salgono sugli scudi Sciutto e
Mathis, che porta a +7 Ragusa, sull'81-75. Il clima si
scalda, in vista di un finale che si preannuncia torrido:
il primo a scaldarsi, a 4 giri di lancette dalla fine, è
Charlie Smith, che segna 5 punti d'oro, impattando a
quota 83 a 3'40". Ragusa trova due punti di Mathis e
4 di Ferrienti, mentre la Virtus non riesce ad andare
oltre due liberi lucrati da Tony Williams: Bucci si
affida al fallo sistematico, ma la partita è nelle mani
della Popolare.
08-03-2004 - da "La
Repubblica"
E'
una domenica da Virtus, travolta Jesi
di M.
Martelli
Confusa prima e
devastante poi, la Virtus spazza via Jesi con il marchio
di fabbrica che l´aveva sospinta in tante altre serate.
Quei cinque minuti che, sull´ultima curva, piegarono
Scafati; quei 5´ che, in avvio, zittirono Novara, la
Carisbo li ha replicati ieri, contro la prima della
classe. Senza che quasi ce ne fosse il sentore.
La cronaca va iniziata da qui, dal freddo 31-34 che la
Sicc, tremendamente quadrata per 17´, aveva costruito
col raziocinio, la difesa, qualche penetrazione dei
piccoli e qualche flash del guerriero Rocca. Charles
Smith, fermo a un grigio 1/7, piazza lì la sua griffe,
con 4 colpi filati e 9 punti: gli danno una mano
Niccolai, enorme come nell´attuale bimestre, e il duo
Pelussi-Podestà, a spegnere il già moscio Singleton e a
trovare le misure a Mason l´argentino. Nick e il Ragno
hanno spinto un 12-2, sifonato a 15-2 sulla sirena, con
un´altra tripla di Smith. La Virtus va al riposo sul +10
(46-36): impensabile, fin lì.
Ma impensabile è pure il terzo quarto, iniziato dove la
Carisbo aveva terminato: altre due triple di Smith (7
cesti in fila: 18 punti), due centri di Pelussi e Zanus,
pompano il parziale a un irreale 27-4 (58-38). A quel
punto, c´è tanto garbage time, iniziato, pure quello,
con Jesi imbambolata: il primo cesto dal campo (Robinson,
da tre) arriva dopo 7´ di ripresa che, sommandoci la
prima metà, diventano 9 senza panieri. In mezzo, solo 6
liberi. Un grande sprazzo bianconero, insomma, roba da
vera Virtus, che fa contento Bucci: «Bella vittoria, che
conta più per il morale che per la classifica: siamo
felici, perché dovendo lavorare molto in palestra, è
dura mantenere la concentrazione senza vittorie. Ben
venga questa, contro la migliore di tutti».
Come detto, l´avvisaglia era stata di tutt´altro match.
Sarà stata colpa della neve, ma in avvio c´erano solo
mani ghiacciate: il tassametro dice 2/10 dopo 5´, e per
fortuna che pure Jesi fa 3/9. Poi un tentativo di sprint:
Podestà, dopo due erroracci, trova la luce contro Rocca,
quindi anche Smith e Cummings trovano difesa e
contropiede. Ma sul 17-10, tegola per Bucci: terzo fallo
di Cummings, dentro McCormack a (non) tenere il play
jesino, Blizzard o Whiting che fosse. Con loro, Jesi
ricuce con un 7-0, poi sorpassa anche, in avvio di
secondo quarto. Bagna il piede Li Vecchi, ma con Smith e
Cummings fuori, e McCormack a dirigere, l´attacco non
trova aria: due giochi da tre di Niccolai (27-23)
anticipano sette errori filati, che Jesi incassa e porta
a casa, mettendo in ritmo Robinson (7 filati) e finendo
sul 31-34 di cui sopra.
Tornando ora alla fine, con la partita messa in tasca, c´è
stato tempo per i nuovi, ovviamente timidi. Zanus Fortes
falcidiato dai falli, Li Vecchi bene a rimbalzo, ma
presto ci sarà il terzo, e ultimo, arrivo: atterra oggi
al Marconi Michael Hawkins (183 cm, 30 anni), play Usa
appena tagliato da Sioux Falls, nella Cba. Sosterrà un
provino, prima della firma: la prima scelta sarebbe Joe
Crispin, che però ha una moglie partoriente. Verrà
quindi guardato Hawkins, un McDonald´s Open alle spalle
(con la maglia dell´Olympiakos, anno ?98), sparute
apparizioni a Charlotte e Cleveland, sostituto di
Jasikevicius nel Barcellona del 2001.
Abbonamenti, infine. Oggi apre la campagna per orologio e
play-off (tutti compresi, finchè la Vu va): prezzi da
170 a 490 euro, previste agevolazioni varie.
LE PAGELLE
CUMMINGS 6.5. Gran partenza,
accelerando e soprattutto servendo (3 assist nel primo
quarto). Tre falli risibili lo levano di torno: quando
torna è già apparecchiato. In 23´, 2/5, 1/4, 5 assist.
SMITH 7.5. Un inedito striscione dice «No
Charlie, no party»: in avvio, infatti, c´è poco da
stappare. Poi la sfuriata: 18 punti in 4´ (proiezione
180?), un paio di rimbalzi sopra il ferro. Contro il
povero Rossini. Prima, contro Robinson, era stata più
dura. In 34´, 4/6, 5/12, 6 rimbalzi, 3 assist.
NICCOLAI 7. Momento straordinario. Punge
la zona jesina del secondo tempo, facendo ballare la sua
gente. Ancora meglio nel secondo quarto, quando non
segnava nessuno: tripla e canestro più fallo di platino
(e di fortuna). In 28´, 1/2, 4/8, 5/5 liberi.
WILLIAMS 6.5. Dominato all´andata da
Singleton, ieri gli lascia un 1/5 nel primo quarto. Fa
bottino nel secondo tempo, ma offrendo buoni spunti. In
28´, 6/10, 0/1, 7 falli subiti.
PODESTA´ 7. Parte con due ferri, ma il
primo passaggio è sempre per lui. Pur subendo il gancio
Princeton di Rocca, alla lunga paga: svetta a rimbalzo,
chiude dietro, aiuta con tempismo. Riscattando un mese di
flanella. In 27´, 7/12, insolito 4/4 ai liberi, 15
rimbalzi (6 offensivi).
MC CORMACK 5.5. Parte malissimo, con
airball, titubanza e groviera dietro. Arma bene il
braccio di Smith, difende dignitosamente, poi va, su un
parquet ormai vellutato. In 16´, 0/1, 0/2.
PELUSSI 6.5. Continua la guardia a
Singleton, ha fiducia nel tiro pure se non gli entra (cesto
dopo due ferri). Con due falli, difende ancora meglio. In
12´, 1/3, 3 recuperi.
ZANUS FORTES 6. Autoscontri sfigati. In
5´, 1/1, 4 falli.
LI VECCHI 6. Minuti trasparenti davanti,
ma atletici dietro. In 15´, 0/1, 0/1, 5 rimbalzi.
BRKIC sv. In 10´, 0/1 da tre.
06-03-2004 - da "virtus.it"
Campionato:
FuturVirtus-Jesi
92-73
Campionato:
FuturVirtus-Jesi 92-73 - Tabellini:
Smith 25, Niccolai 19, Podestà
18, Williams 14,
Cummings 7, Pelussi 4, Zanus Fortes 2, McCormack 2, Li
Vecchi 1, Brkic.
La "missione
capolista" è compiuta: la Virtus rifila 19 punti a
Jesi, attaccandola con grande lucidità e limitando le
punte avversarie, da Rocca a Singleton a Robinson. La
gara è rimasta in sospeso per 18 minuti, fino al 36-36,
poi la Carisbo l'ha spaccata a fine primo tempo e subito
dopo l'intervallo; in 3', un 21-0 a cui Jesi non ha
saputo né potuto reagire, anche a causa di una mira
sbilenca dai 6.25 (5/24). Grande partita di Charlie Smith
(25) e Niccolai (19), trascinatori durante il break
decisivo, e ottimo anche il contributo di Podestà (18 e
15 rimbalzi).
Entrambe le formazioni partono senza sorprese in
quintetto. La prima fase è di studio e ferri stretti da
ambo le parti: Jesi mette sempre la testa avanti fino
all'8-6, seguita passo dopo passo dalla Virtus, che trova
in Podestà un ottimo terminale offensivo, in grado di
segnare 6 dei primi 8 punti. La prima tripla di Smith al
6'porta avanti la Virtus, che mette la freccia grazie al
Ragno e a Cummings, e con un 9-2 scappa sul 17-10 a 1'35.
Nel giro di un minuto, però, Whiting e Blizzard
riportano i marchigiani in parità, a quota 17, prima del
cesto finale di Podestà per il +2 bianconero. Cummings
resta in panchina nel secondo quarto, complici i 3 falli
commessi, e fanno il loro esordio sia Li Vecchi che Zanus
Fortes. La Carisbo va a +4 sul 27-23 al 13', ma 7 punti
filati di Jamal Robinson rimandano avanti gli ospiti. Sul
32-29 per Jesi si scatena Charlie Smith, che con 7 punti
a raffica riporta in parità le V nere, sul 36-36 a 1'53.
La difesa virtussina si stringe nelle ultime azioni del
primo tempo: Jesi non segna più, Niccolai e Smith ne
fanno altri 5 a testa, per un 10-0 che fissa il risultato
sul 46-36 al té. Il primo minuto del terzo quarto è
fatale alla Sicc: una tripla di Smith, 2 liberi di
Pelussi, e ancora una bomba di Smith lasciano i
gialloverdi a -18. Singleton dalla lunetta sblocca la
squadra di Gresta, dopo un terribile 21-0 rimediato in
poco più di 3 minuti, ma la Virtus non accenna a calare
il ritmo, proiettandosi anzi sul +24, con solita tripla
di un Niccolai indigesto alla zona predisposta dal coach
avversario. Il terzo quarto si chiude sul 72-52, e gli
ultimi 10' sembrano una formalità per i padroni di casa.
Per sbrigarla, la Virtus si affida a un Tony Williams
tuttofare, che prende sfondi, segna, e regala anche il
massimo vantaggio ai suoi sul +26 a 4'25"dal termine.
Il match finisce 92-73, tra gli applausi del pubblico.
Le parole di Bucci:
"Per noi questa era una partita molto importante,
Jesi è una buonissima squadra, forse quella che più mi
ha impressionato durante tutto il campionato per
continuità e solidità. Per noi era importante vincere
per tenere alto il morale e poter inserire con serenità
i nuovi arrivati. Siamo riusciti a giocare bene, non ci
siamo lasciati sorprendere dai loro cambi di difesa ed
alla fine abbiamo vinto; la gara di stasera ci dà morale
anche se siamo consapevoli di non aver ancora fatto nulla.
Adesso dobbiamo lavorare in palestra per inserire al
meglio Zanus Fortes e Li Vecchi; sono sicuro che tra un
mesetto anche loro saranno in grado di dare un contributo
importante."
06-03-2004 - da "La
Repubblica"
Bucci
prepara la sfida alla capolista
di M.
Martelli
A vuoto per due volte
con Reggio Emilia, la Virtus cercherà domani di fare il
primo sgambetto alla capolista di turno. Arriva Jesi,
stessi punti della Bipop, ma che alla Carisbo, e ad
Alberto Bucci in particolare, ha sempre fatto più
impressione dei reggiani. Risale infatti al 7 dicembre
scorso, nelle Marche, la peggior serata della gestione
del coach: la Virtus rimase in partita 15´, fu staccata
a fine primo tempo e battuta nel secondo, senza mai la
possibilità, rimediata altre volte, di giocarsela all´ultima
palla. «Penso che la Sicc sia la migliore del lotto -
attacca Bucci -. Non hanno una panchina lunghissima,
infatti giocano praticamente in sette, ma sono rodati e
hanno coesione: soprattutto non hanno cambiato nulla dall´inizio
dell´anno, e questo si vede. Tra loro, che stanno
insieme da agosto, e noi, ci sono molti mesi di lavoro in
più». Jesi più di Reggio, dunque, secondo Bucci: «Se
dovessi dire chi la spunta per la promozione immediata,
direi Jesi: almeno a me hanno fatto più colpo. O forse
abbiamo incontrato Reggio in momenti particolari per loro».
A proposito di momenti, quello della Carisbo sembra più
che buono. Divelta Novara a domicilio, la squadra
comincia a trovare una quadratura e procede forte pure l´inserimento
dei due nuovi, Zanus Fortes e Li Vecchi, già schierati
da Bucci nei migliori quintetti in palestra. Domani ci
saranno entrambi: il centro con la maschera, l´ala
almeno nei dieci, lasciando in tribuna il giovane Ceresi.
«Porterò Li Vecchi, magari potrà già darci un po´ di
rotazione in più. Ma la squadra, in questo periodo, ha
fatto buone partite, lavora bene in allenamento:
complessivamente la vedo crescere. Abbiamo ancora i
nostri problemi, come le pause che dobbiamo eliminare e
il ritmo che va tenuto alto. Ma abbiamo anche le nostre
certezze: una su tutte, la difesa». Dove la Carisbo è
attualmente terza, dietro al citato duo di testa.
Ora manca solo una pedina, il play americano. «C´è
tempo, ma non troppo - conclude Bucci -; l´orologio è
vicino e a un certo punto il mercato chiuderà. Dovrà
essere un buon playmaker, ma non ci priveremo di nessuno.
Terremo quattro americani: non vorremmo trovarci scoperti
se, tocchiamoci, qualcuno si fa male». Andrà quindi
trovato l´assetto migliore, e tutto lascia pensare che
il «sacrificato» potrà essere Tony Williams. Con Zanus
Fortes, ma anche Li Vecchi, che può dare minuti da 4, il
pacchetto lunghi ha fatto numero: dei due, rimane più
sguarnito il reparto esterni. Uno in predicato di venire,
Tierre Brown, sta facendo faville nella Nbdl: l´altra
notte, 36 punti e 6 assist. Ma come la Aba, da dove
arriverebbe l´ex Aek Joe Crispin, ogni lega minore
americana va presa con le molle. La Cba, e le cifre ad
effetto del secondo Eric Murdock, l´hanno ampiamente
dimostrato.
05-03-2004 - da "La
Repubblica"
Due
Virtus in sei mesi per trovare quella buona
di M.
Martelli
Cummings, Niccolai,
Smith, Williams, Podestà in quintetto, più McCormack,
Li Vecchi, Brkic, Pelussi, Zanus Fortes a sedere, più
Bucci in panchina. E´ la Virtus che domenica sfiderà
Jesi, e non somiglia neanche un po´ a quella che cominciò
l´avventura. Sembrano passate ere, nel vorticare
frenetico delle porte girevoli del Grand Hotel Virtus, e
invece son solo mesi. Intensi, ma sempre meno di duecento
giorni.
Serve una data, per l´inizio della storia, e si può
dire allora che correva il 2 settembre 2003, quando
Claudio Sabatini partorì l´idea: fondò FuturVirtus,
società di comunicazione, in realtà scatola vuota per
contenerci tutto, e fu questo il marchio che avrebbe
fatto da filo conduttore tra il Progresso di prima e la
Virtus di poi. Applicandolo sulle maglie rossoblù,
ridipinte di bianconero, Sabatini fece il suo ingresso
nel Castelmaggiore: formalmente da sponsor,
sostanzialmente da plenipotenziario, raccogliendo una
squadra costruita per la salvezza per cercare di
trasformarla in una corazzata da promozione.
Altra data, il 13 settembre. A Ferrara, al Memorial
Scopa, s´alza il sipario sulla FuturVirtus: in campo (o
in tribuna), con le maglie (o le polo) fresche di stampa,
c´è il coach Giampiero Ticchi, più Vitali, Noferini,
Masieri, Barlera, Martin, Harrelson, Giovannoni, Di
Marcantonio, Brkic e Cummings. Ne sono rimasti, all´oggi,
solo gli ultimi due. Via gli altri, in un processo
brutale per velocità, ma generosamente rivolto all´ossessiva
ricerca della promozione, senza risparmio di idee, anche
confuse, fatiche inesauste, contraccolpi tenaci. E
quattrini, tanti quattrini. Nove se ne sono andati, tra
giocatori e coach; nove ne sono arrivati, in attesa dell´ultimo
tassello. Al play americano che verrà, l´hotel
consegnerà la chiave della stanza numero 19.
Ferrara, dunque. Sera d´estate. Ci sono Sabatini e
Scariolo, dietro la panchina del predestinato Ticchi, ad
osservare la creatura. Di prim´acchito, proprio non va.
Via il lentopede bianco Ty Harrelson, peraltro in prova,
rispedito in America a (non) fare la squadra negli
sgangherati Fresno Heat Wave della Aba. Via Rafael «Fao»
Giovannoni, fratello ciccio del Guillerme trevigiano,
tornato al Paulistano di Sao Paulo, in Brasile, a giocar
poco e male. E subito aperto il cancello arrivi.
Il primo rinforzo arriva il 17 settembre: Anthony
Williams, da Reggio Calabria, è il secondo Usa della
nuova Virtus. Lo stesso giorno, Sabatini s´accorda con
Brkic, eredità vera Virtus, mentre il 23 è il giorno di
McCormack: serve un play, possibilmente italiano, e il
passaporto del newyorkese è buono. Tra l´altro, l´argentino
Eloy Martin ha problemi di visto e non debutterà alla
prima di campionato con Pavia. Quel giorno, in quintetto
c´è Giacomo Noferini: salto triplo, dalla C1 all´A2. A
fine dicembre verrà mandato a Forlì, in B1.
Ticchi ne ha due vinte (Pavia e Osimo) e due perse (Imola
e Montecatini), quando Sabatini ingaggia quella che, per
il coach, è la chiave della squadra: El Gringo Pelussi
lascia Cordoba il 9 ottobre, ma pure il suo esordio, a
Scafati, salta per problemi di visto. Chi debutta in
Campania è Charles Smith, colpo gobbo del mercato
firmato il 15. Tagliato dai greci del Makedonikos, tre
quarti d´Europa si domanda (e si risponde) se Charlie
sia mezzo rotto. Si scoprirà meno rotto del previsto. In
quei giorni, lo staff lascia per strada Luca Vitali: il
padre ricompra il cartellino del figliolo, portandolo a
Siena, aggregato alla prima squadra fino al battesimo del
fuoco a Tel Aviv.
Siamo appena a metà. Prima del big match con la Bipop,
Sabatini chiude con Niccolai, cercato da settembre:
esordirà a Fabriano, la settimana dopo, fallendo la
tripla della partita. Ancora un mese e la Virtus cambia
due volte pelle. Ticchi vince a Sassari, ma Sabatini
chiama Bucci: con lui, qualche giorno più tardi, arriva
la rivoluzione dei lunghi, con Podestà arruolato, dopo
lunghi tira e molla, per coprire la dolorosa perdita di
Barlera e la cessione di Di Marcantonio, spedito a
Trapani.
Pressoché rifatta, la squadra non è ancora vincente.
Manca un play e scarseggiano anche i giocatori: Martin
torna in Argentina, e con lui lascia Bologna anche
Masieri, ultimo superstite del Bignami che, un anno fa,
stupì con un quinto dei mezzi e il doppio della
programmazione (e del tempo per farla). Due bimbi in
panchina, ma la Virtus 'sgasa´ di nuovo: ecco Li Vecchi
e Zanus Fortes, e manca infine questo benedetto
playmaker, Brown o Crispin che sia. Arrivato lui,
diciannovesimo cliente in sei mesi del Grand Hotel
Virtus, le porte girevoli smetteranno di frullare.
01-03-2004 - da "La
Repubblica"
La
Virtus passeggia a Novara, e adesso arrivano i rinforzi
di M.
Martelli
Agile e comoda per 40´,
annotando un blackout (3 minuti, capirai) comunque
evitabile, la Virtus si prende la seconda trasferta della
gestione Bucci, svellendo Novara. Una partita sul
velluto, giocando un primo tempo a tratti imbarazzante
per superiorità dimostrata e svogliatezza altrui; una
partita, insomma, che per tre quarti s´è giocata giusto
sulle locandine. Lì, con la testa già al casello, la
Virtus ha smesso di piegare le gambe e preso un 14-2 che
regalava un -12 alla Cimberio (63-75): due liberi e
tripla di Smith, tripla e sviamento di Niccolai. Finita,
se mai si fosse seriamente riaperta.
Infatti, la Virtus l´ha dominata fin dall´inizio,
pagando un po´ con le seconde linee, che in settimana
saranno rinforzate, contro chi della panchina era stato
privato in settimana (ko Marin e Rossi). E se l´odissea
Bologna-Novara via Padova poteva debilitarla, dopo otto
ore di pullman, la Carisbo ha fatto spallucce e preso poi
a spallate i piemontesi, prendendosi una boccata d´ossigeno,
due bei punti e fors´anche una sporta di fiducia, in
vista dell´imminente Jesi e dell´orologio. Sugli scudi,
alla fine, c´è salito soprattutto Cummings: aveva da
tenere Colson, uno sondato per sostituirlo, e l´ha
impacchettato (4/12).
Seguita in parterre da chi c´è stato (Coldebella), da
chi è passato di striscio (Crespi) e da chi potrebbe
starci in futuro (Arrigoni, gm di Cantù), la partenza è
stata devastante, con precisione in attacco e gran
guardia dietro, se lo spauracchio Colson minacciava
stelle filanti. Subito un 10-2, poi un 27-4 (proiezione
180), fino a un 44-15 di brutale dominio, sotto la regia
di Cummings e lo strapotere a rimbalzo, onestamente
contro il nulla. Un po´ di flanella quando salgono le
seconde linee (Brkic e McCormack), ma Vonteego continua a
pompare e Smith è imprendibile per Novara, che ha un
Williams da censurare (1/9 finale) e Monti che cicca da
un metro. A metà (33-56), la valutazione è doppia, il
contagiri dice 22/41 (54%, contro 32), pur chiudendo in
frenata. Frenata che sarebbe stata replicata a cavallo
dell´ultimo quarto, senza problemi a riallungare.
Altro da dire non c´è, o meglio ce ne sarebbe parlando
della cornice, un palestrone in cui fanno più cagnara i
distinti che i 14 curvaioli. Clima però divertente, con
sparuti urlacci verso i tre grigi, e coretti per Bazzani
e Madrigali, segno che tutto il mondo è paese. Ah,
Novara doveva stare in B, non fosse crepata la Virtus che
fu. Ripescati, almeno ringraziassero.
Moderatamente
contento, alla fine, Bucci. «Abbiamo difeso bene nel
primo tempo, soprattutto Cummings contro Colson: nel
complesso, abbiamo preparato bene la gara. Poi, nel
secondo, quando noi siamo calati, loro hanno fatto vedere
di che pasta sono fatti. E se la vittoria è sembrata
molto agile, c´è gran merito nostro». Peccato per la
pausa, unica macchia del match. «Abbiamo commesso l´errore
di abbassare il ritmo su un netto vantaggio, pensando di
aver già vinto: non possiamo permettercelo e non dovremo
farlo nelle prossime settimane».
Vittoria comoda, quindi, ma la rosa è sempre ristretta.
Andata bene con Sassari e ieri, con Jesi sarà più durà:
entrerà Zanus Fortes, da opporre a Rocca, e potrebbe
esserci anche Li Vecchi. Ma soprattutto, prima dell´orologio,
la Virtus conta di avere il play Usa. Tornato a sondare
il terreno, poco fertile, per Kenny Satterfield, la
Virtus osserva Mateen Cleaves, giocatore di livello, ma
con zero esperienza europea, attualmente nella Nbdl ad
Huntsville (13.5 punti e 5.7 assist a gara). Ma il nome
più caldo è Tierre Brown, nella Nbdl a Charleston, dov´è
miglior realizzatore (17.6) e assistman (7.2). Solo che,
come già fu col ?polacco´ Lynn Greer, è in corso un
derby con Roma, attualmente in vantaggio.
LE PAGELLE
CUMMINGS 7.5. Squillo alto e chiaro
verso chi l´aveva criticato (noi compresi) e risposta
sul campo, com´era doverosa, dopo le interviste cazzute.
Ottima regia, primo passo che batte chiunque, difesa che
toglie il fiato a Colson. In 32´, 5/8, 2/7.
SMITH 8. Azzera Braswell in avvio,
davanti viaggia ad altezze inarrivabili. Cinque punti
filati quando Novara rivede una lucina (63-75, -12). In
38´, 8/11, 5/9, 7 rimbalzi, 3 assist.
NICCOLAI 6.5. Due triple nel rush
iniziale, un po´ scentrato dopo, risalendo con i cinque
della staffa. Beccatissimo dal pubblico, ma non è una
novità. In 37´, 1/3, 4/7, 2 assist.
WILLIAMS 6.5. Sente l´onda della
squadra, la investe e la cavalca. In 30´, 2/8, 1/1, 5
rimbalzi.
PODESTA´ 7. Cercato spesso, funziona
sia da sponda che come terminale. In 25´, 6/7, 7
rimbalzi.
MC CORMACK 5. C´è lui su Braswell,
quando il piccolo trova un po´ di luce. Tre falli in 9´,
qualche persa sparsa. In 12´, 0/1.
PELUSSI 6. Subito un piazzato da sei
metri e una rubata ad effetto sul palleggio di Colson.
Cazziato da Bucci per l´impatto soft nel terzo quarto.
In 16´, 2/4, 6 rimbalzi.
BRKIC 6. Nota stonata nel primo tempo (era
difficile...), meglio nel terzo quarto, quando gli altri
sonnecchiano un po´. In 8´, 1/1, 1/1, 5 rimbalzi.
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