MARZO 2004

 

31-03-2004 - da "virtus.it"

Campionato: FuturVirtus-Fabriano 90-71

Campionato: FuturVirtus-Fabriano 90-71 - Tabellini: Podestà 26, Smith 19, Brunson 14, Niccolai 12, Pelussi 9, Zanus Fortes 4, Cummings 4, McCormack 2, Brkic, Ceresi ne .

La Virtus completa il tris d'orologio, battendo anche Fabriano 90-71. Partita che si era messa molto bene nel secondo quarto, con le Vu nere avanti di 13, ma che Fabriano ha lentamento ricondotto su binari di parità: sul -1 ospite, nell'ultimo parziale, la Virtus si è esaltata, sfruttando l'ottimo impatto di Brunson e due bombe letali di Niccolai. Menzione speciale per il playmaker sbarcato a Bologna da una settimana: Rick ha chiuso la gara d'esordio con 14 punti, 4/4 da due e 1/3 da 3, ma soprattutto 8 assist, alcuni dei quali hanno fatto balzare in piedi il pubblico del PalaMalaguti. Straordinaria anche la prova di Samuele Podestà, 26 punti 8 rimbalzi, con 32 di valutazione.
Bucci schiera Cummings, Pelussi, Podestà, Smith e Niccolai, alla prima partita da capitano bianconero. Bozo Barac apre le danze con un libero su due e una bomba, per il 4-0 ospite, cui replicano subito Cummings e Podestà. Grazie ad un buon avvio di Flamini, Fabriano resta avanti, e per il primo vantaggio bianconero bisogna attendere 5', con un libero su 2 di Samuele Podestà. E'proprio il pivot a trascinare la squadra nel primo quarto, con 9 punti; Fabriano chiude comunque avanti di 1, dopo il primo cesto bianconero di Rick Brunson. Nuovo quarto, nuova musica: 6-0 Virtus, due liberi di Morri, e un 7-0 tutto targato Charlie Smith costringono al time out Cioppi sul 31-21 bianconero. A metà quarto va a segno per la prima volta Nicholas, isolato per 15', mentre dall'altra parte Rick Brunson inizia a dettare i ritmi dell'attacco Carisbo, con ottimi passaggi e 6 punti di fila a referto. Le Vu nere allungano fino al + 15, sul 42-27 con tripla di Charlie, e chiudono sul 48-35 all'intervallo. Brunson avvia il terzo quarto con un paio di perle finalizzate da Pelussi e Podestà, poi commette il 3°fallo e fa posto a McCormack. La Virtus rallenta e spreca troppo, e Fabriano passa dal 60-42, massimo vantaggio, al 62-54 con un gioco da 3 punti di Drew Nicholas a 1'49" dalla fine del terzo quarto. Un gran assist di Morri smarca A.Smith per il 56-62, poi ancora Nicholas segna il 58-62: il break è di 16-2, e con questo punteggio termina il terzo quarto, con i marchigiani in piena rimonta. Pelussi sblocca la Virtus a inizio ultimo quarto, con un libero prima e con un prezioso piazzato poi: a 7'30 è 65-59. Fabriano non molla: altro 5-0 e gli ospiti tornano a -1, sul 65-64. Con la squadra in difficoltà, Rick Brunson inventa prima un assist per Podestà, poi tripla e cesto in faccia a Lestini: poi, un Niccolai con le polveri bagnate per tutta la gara, inventa due bombe in 15": in totale, un 13-2 che, a 4'25", proietta la Virtus a +12. Lì termina di fatto la gara, che la Virtus conduce in porto senza problemi, esaltandosi in contropiede e con giocate spettacolari. Finisce larga, 90-71, con tanto di standing ovation per Rick Brunson.

Le parole di Bucci:" All'inizio li abbiamo affrontati con poca aggressività e la partita è rimasta in equilibrio anche perchè loro sono una squadra che sa giocare bene a pallacanestro. Poi con l'ingresso di Brunson siamo riusciti a prendere un buon margine di vantaggio. Nel terzo quarto però loro sono stati bravi a riaprire la gara mettendoci parecchio in difficoltà. In ogni caso sono soddisfatto, era importante vincere in un periodo come questo con molte partite ravvicinate. Brunson ha fatto un ottimo esordio, ci ha dato sicurezza e tranquillità, ha fatto girare benissimo la palla armando nella maniera migliore i nostri tiratori. Mi è piaciuto molto anche Cummings che si è sacrificato in difesa su Nicholas ed alla fine mi ha dato quello che volevo."


28-03-2004 - da "virtus.it"

Campionato: Ragusa-FuturVirtus 68-91

Campionato: Ragusa-FuturVirtus 68-91 - Tabellini: Smith 24, Williams 22, Cummings 12, McCormack 10, Podestà 7, Pelussi 6, Zanus Fortes 6, Li Vecchi 4, Niccolai , Brkic ne.

La Virtus non concede il bis a Ragusa, e resta sola al quarto posto, espugnando il PalaMinardi con un autorevole 91 a 68. Dopo aver subito 26 punti nel primo quarto, la Virtus ne concede solo 42 nel resto della gara: il segreto della vittoria bianconera è tutto nella difesa, nella supremazia sotto le plance (42-26 il computo dei rimbalzi) e nella conseguente possibilità di aprire un contropiede devastante. Meriti di squadra, quindi, ma anche dei singoli: Smith e Williams segnano 24 e 22 punti, mentre Cummings e McCormack, pur a sprazzi, sono riusciti a imprimere ritmi favorevoli alla squadra di Bucci. Ragusa, che ora dovrà lottare strenuamente per non retrocedere, resiste 15 minuti, aggrappandosi a Herman Smith, ma non riceve grandi contributi da Mathis e soci.
Il primo cesto è di Charlie Smith, con replica immediata di Sciutto, uno dei migliori nella gara di due settimane fa. La Virtus allunga subito sul 10-5, ma dopo 3 minuti la coppia arbitrale ha già sanzionato 3 falli a Podestà, che viene rimpiazzato da Zanus Fortes. Il nono punto del Ragno regala alle Vu nere l’ultimo vantaggio del primo quarto, sul 13-15 a metà parziale, poi Ragusa infila un break di 7-0, che, all’8’, la porta a +5. Rintuzza Williams con due azioni personali, ma sulla sirena è Saccardo a siglare, dalla lunetta, il libero del massimo vantaggio per i siciliani (26-20). La Popolare va avanti di 8 con Ferrienti in avvio di secondo quarto, ma Bologna ha un’impennata d’orgoglio e ricuce lo svantaggio fino a pareggiare la gara al 14’ a quota 32, con il quindicesimo punto di Charlie Smith. L’omonimo avversario di Charlie, Herman, è l’unico vero rebus per la difesa bianconera: strette le maglie dietro, la musica inizia a cambiare. L’ultimo vantaggio della squadra di Valli è il cesto di Peterson sul 36-35. Poi, con McCormack in cabina di regia, il ritmo bianconero diventa difficilmente sostenibile per i padroni di casa: è proprio Ryan a condurre il break di 11-2 che consente alla Carisbo di allungare sul +8 a 55”. Poi, potendo gestire l’ultimo possesso del primo tempo, la Virtus affida la palla a Charlie Smith, che non tradisce: +10 al tè, con il Ragno a quota 17 più 7 rimbalzi. Incassato il primo canestro della ripresa da Saccardo, Bucci rimanda sul parquet Cummings per McCormack. Podestà segna il 49-40 Virtus, poi inizia lo show del black power bianconero, cominciato da Tony Williams, che segna 10 punti filati, con tanto di bomba del +12, 49-61. Poi, per la Virtus, segnano una tripla Smith e un cesto Cummings: Maciariello tenta di sobbarcarsi il peso della rimonta, con 5 punti consecutivi, ma è ancora Vonteego a segnare l’ultimo canestro del terzo quarto, che si chiude con 12 punti di vantaggio per gli ospiti. Nell’ultimo parziale, Ragusa non ne ha più e segna appena 12 punti, mentre la Virtus dilaga, trascinata da Williams e Smith fino al +28.


25-03-2004 - da "virtus.it"

La Virtus presenta il nuovo playmaker

Scattate le foto di rito, con la casacca numero 16 griffata Virtus Carisbo, il nuovo arrivato ha raccontato le sue prime impressioni da giocatore delle Vu nere. “Sono venuto alla Virtus - ha detto - perché sapevo che condurre in alto questa squadra è un’impresa importante, che valeva la pena tentare. So anche che la società ha una grande tradizione, e voglio aiutare a riportare la squadra ad altissimo livello”. Per l'ex giocatore dei Bulls, è la prima volta in Europa: "Sono un play vecchio stile – ha detto Rick - Mi piace giocare duro e cercare di vincere. Per me è una sfida venire in Europa, ma non penso più all’Nba: voglio giocare, divertirmi e vincere qui. Quanto all'Italia, so che ci ha giocato Joe Bryant, il padre di Kobe, - ha continuato Brunson - e questa è già una garanzia. In più Pete Myers, che era mio assistente allenatore, mi ha parlato di Bologna, dicendomi che è una delle migliori città del paese". Le ultime parole di Brunson sono per il suo passato tra i pro: “Anche se non sono stato mai scelto, ho comunque giocato 7 anni in Nba. E so che il basket europeo si è avvicinato molto a quello americano. Ci sono, infatti, giocatori europei che mi hanno impressionato. Come Nowitzki, Parker, e Manu Ginobili”. Dopo la citazione per l’ultimo grande eroe recente della storia bianconera, Brunson si è accomiatato poter sostenere già oggi il primo allenamento con i nuovi compagni, sotto la guida di Alberto Bucci e dello staff tecnico bianconero.

Eric “Rick” Brunson è nato a Syracuse il 14 giugno del 1972. Playmaker di 193 centimetri, ha frequentato la Temple University, da cui è uscito nel 94/95, dopo due anni di NCAA. Il primo anno fuori dal college, stagione 1995/1996, lo ha passato in Australia, nelle fila degli Adelaide Super Sixers con 21.6 punti e quasi 6 assist di media. I Quad City Thunder e i Connecticut Pride sono le due squadre CBA in cui ha militato prima di firmare, nel 1996/1997, per i Portland Trailblazers. Per Rick, che aveva avuto brevi esperienze di preseason a Orlando e ai Knicks, si trattava della prima chiamata tra i pro: in oltre 16 minuti di media, ha giocato 38 partite con i Blazers, con 4.3 punti a partita. Lasciati i Blazers, ha fatto ritorno in CBA ai Connecticut Pride, per poi trasferirsi a New York, dove ha disputato complessivamente 54 partite tra il 98/99 e il 99/00. Dopo una parentesi ai Boston Celtics e di nuovo a New York, Brunson è tornato a Portland, dove, nel 2001/2002, ha giocato 59 partite con 2 punti e 2 assist di media. La firma con i gloriosi Chicago Bulls è del settembre 2002: con la maglia numero 9 della franchigia che fu di Michael Jordan, è sceso in campo 54 volte, di cui 17 nel 2002/2003, e 37 in questa stagione.
Le sue medie NBA sono di 10 minuti, 2.5 punti, 1.2 rimbalzi e 1.8 assist in 190 match: il suo high score è di 19 punti contro i Los Angeles Lakers, il 4 febbraio del 1998, in maglia Blazers.
Nella stagione corrente ha avuto un high di 12 punti a dicembre contro i Detroit Pistons, mentre contro i L.A. Clippers, il 27 gennaio, ha messo a referto 10 assist.


25-03-2004 - da "La Repubblica"

E' arrivato Rick Brunson

di Marco Martelli

«Vi chiedo le vostre preghiere per tutti coloro che soffrono, per tutti coloro il cui senso di sicurezza è stato minacciato. Prego che costoro saranno confortati da un potere più grande di ciascuno di noi, con le parole del salmo 23: 'Anche se cammino nella valle delle tenebre, io non ho timore perché Tu sei con me». Così parlò George W. Bush agli Stati Uniti, l´11 settembre 2001. E così avrebbe parlato, il presidente americano, alla notizia del taglio di Rick Brunson, dieci giorni fa, da parte dei Chicago Bulls.
E´ chiaramente uno scherzo, una gag, pure un po´ macabra, che compare nella home page del sito RickBrunson.com, costruito da un gruppo di fan del nuovo playmaker della Carisbo, in arrivo oggi a Bologna: da Bush a Sabatini, il passo è fatto. Ironico, pungente e tremendamente sarcastico, il sito è un inno al Brunson «benchwarmer» (scaldapanchine), universalmente riconosciuto come «journeyman» della Nba: un giramondo, insomma. Scorrendo le pagine del sito, listato a lutto per l´uscita di scena dalla Nba, si trovano perle di tutto rispetto: in quella delle statistiche, ad esempio, si accostano le cifre di Brunson a quelle dei più grandi leader. Nei punti segnati, i 38.387 di Chamberlain affiancano i suoi 483: «A 2.5 punti a gara, mancano 15162 partite per raggiungerlo. O 185 stagioni». Dal sito si esce divertiti: un po´ meno, forse, se si pensa alla sua nuova mansione. Ma a rendere il ritratto meno pittoresco e più tendente alle attitudini cestistiche, basta qualche frase di Bill Cartwright, suo coach a Chicago: «E´ un esempio enorme per i giovani che ogni giorno lo vedono lavorare: non li aiuta solo a parole, ma mostrando loro come si lavora. E quando ha avuto la possibilità di giocare è stato straordinario».
Uomo tranquillo, che ha la madre come modello spirituale e persona che più ammira al mondo, sposato con due figli, in arrivo anche loro a Bologna per Pasqua, Rick Daniel tenta per la prima volta la carta europea. Ha alle spalle quattro anni di Ncaa a Temple (91-95), come compagno di squadra di Eddie Jones e Aaron McKie. Non è mai stato scelto dalla Nba, che assaggerà poi dal '97, dopo un anno in Australia e uno in Cba, firmando con Portland (38 partite, 4.3 punti e 2.6 assist in 16´, col 36% da tre). Viene quindi la parentesi a New York, due stagioni a 835 mila dollari complessivi, da terzo play dietro Charlie Ward e Chris Childs (54 partite, 1.6 punti e 1.3 assist). E poi si comincia a viaggiare: Miami, Boston, ancora Knicks, una stagione da 591 mila dollari a Portland (59 gare, 2.1 punti, 1.9 assist) e, l´anno scorso, 700 mila dollari nei Bulls (37 gare, 3.2 punti, 2.2 assist). Poi Toronto, ancora Chicago e il taglio.
Adesso, finalmente, la Virtus, per centrare la promozione in A1. E dimostrare che la panchina non è «la casa di Rick», come cianciano i suoi terribili webmaster. Da oggi può provarci: lo presentano alle 13.30 in azienda da Sabatini, poi provano a tesserarlo e, così facendo, sarà Bucci a decidere chi, a Ragusa, giocherà e chi no.


22-03-2004 - da "Il Resto del Carlino"

Virtus, arriva il regista

Vince prima di andare in campo la Carisbo: la telenovela del regista è finita. A giorni arriverà Rick Daniel Brunson, esperto regista di 31 anni appena tagliato dai Chicago Bulls. Inseguito da altre formazioni, ha raggiunto l’accordo con il club bianconero: toccherà a lui pilotare la squadra di Bucci nei playoff. Con l’obiettivo di vincerli, ovviamente.
Brunson doveva essere e Brunson sarà. E’ il più costoso della lista in mano alla dirigenza virtussina, che per rivoluzionare la squadra e trasformarla in una macchina da corsa per la A non ha badato a spese. Ma è anche quello che ha il passato più glorioso, se così si può dire: sette stagioni nella Nba, con una media di due punti e mezzo a partita, sono comunque un bel viaggio per uno partito tra i professionisti senza esser chiamato.
Alla bella notizia dell’arrivo del regista inseguito per mesi e a quella che il mercato della Virtus finalmente può abbassare la saracinesca, Alberto Bucci abbina una vittoria importante, perchè fa salire di una posizione la Carisbo: adesso è quarto posto, spalla a spalla con Montecatini, battuta in casa da Novara seconda la regola che la fase orologio sarà anche un fastidio in più, ma qualche sorpresa la regala sempre.
«Sono ovviamente soddisfatto di come è finita la partita e di come l’abbiamo giocata — racconta il tecnico bianconero — Siamo partiti benissimo mettendo in campo un'ottima difesa. Abbiamo preso subito un buon vantaggio e dopo siamo riusciti a controllare la gara fino alla fine senza problemi».
Scattata la fotografia più nitida di un incontro dalla storia facile, Bucci guarda un bicchiere ancora a metà: «Sono contento perchè abbiamo fatto un altro passo in avanti; ora non resta che riuscire a giocare in questa maniera anche in trasferta».
Ha un’altra faccia rispetto a quella del coach della Carisbo il suo collega di Rimini: Murat Didin è visibilmente contrariato dalla partita appena persa dai suoi.
«Abbiamo giocato un primo quarto terribile, non credo che nella storia della pallacanestro si sia mai vista una valutazione di 53 a -3; abbiamo dato loro la possibilità di prendere subito un buon margine di vantaggio e cercare di recuperare su questo campo è sempre difficile».
Più che un’analisi, è un atto di accusa: nei confronti dell’atteggiamento che Rimini ha avuto a Casalecchio. «Dobbiamo pensare a noi stessi, capire quello che dobbiamo fare in campo, perché la pallacanestro è un gioco di aiuti, un gioco di squadra — continua il tecnico turco della Conad — : le migliori squadre sono quelle che giocano bene assieme e che mettono in atto la difesa migliore. A volte invece la mia squadra gioca in maniera troppo individualista, cercando con troppa insistenza il tiro da tre punti. Spero che la partita di questa sera ci serva da lezione per il prosieguo della fase ad orologio». Per poter raggiungere una buona posizione nella griglia dei playoff.


15-03-2004 - da "La Repubblica"

Comincia bene l'orologio della Virtus

di M. Martelli

Sincronizzata dalla difesa del suo primo quarto, e da un attacco che, sulle proprie tavole, ha avuto poche volte problemi a debordare, la Carisbo fa scattar bene l´orologio, straccia Rimini e si affaccia con buon piglio al suo ultimo colpetto di make-up. Atterrerà giovedì Rick Brunson, il playmaker scelto dallo staff per guidarla nell´ultimo, caliente bimestre: ci sono i tempi tecnici per buttarlo dentro a Ragusa, ma difficilmente, tra jet-lag e quant´altro, la Virtus se lo vorrà portare in Sicilia. L´arrivo dell´ex Bulls, poi, costringerà, da regolamento, a tener fuori un altro colored: diventerà difficile scegliere quale, se Williams sarà quello di ieri e Cummings dovesse trovare un decente habitat anche fuori da Bologna.
Mai in discussione, ieri, la partita con Rimini, ed è stata un´altra giornata in cui maledire vecchie edizioni di questa Virtus, due mesi fa rimontata e mazziata dagli stessi di ieri. L´unico vero sussulto si è avuto in avvio, dopo 18 secondi, quando Charles Smith scippava subito Gonzales e volava a schiacciargli sulla testa: la ricaduta è stata brutta e le stesse movenze di Smith a terra, mani sul viso e gamba immobile, hanno fatto pensare al peggio, ricordando pure i problemi all´anca che ne hanno sopito, l´anno scorso, la carriera Nba. Rialzatosi sulle proprie gambe e spostato ai margini della panchina per qualche palpata dei dottori e qualche allungamento, Charlie è poi rientrato, testando la zampa con un palo da tre, primo errore di una Virtus che stava già sull´8-2 (al 3´). Lo era grazie a Williams, a punire Gabini prima e Bryan poi, come aveva fatto nel ritorno di campionato.
Sulle ali dei suoi neri, si sono adagiati anche gli altri, azzerando i bomber di Didin (Monroe più Tvrdic, 0/10 a metà) e trovando autostrade davanti: sull´8-4, Bologna ha sparato un 7-0, e poi, dopo due liberi di Labaque, uno stordente 17-0 (un solo errore, Niccolai da tre) per il 32-6 del tabellone. Da due è stato un bersaglio continuo: 11/11 nel primo quarto, altri 5 filati nei primi 4´ del secondo, quando era Mc Cormack a rovinare l´idillio. Pur in frenata, a metà gara era comunque +16, con l´86% da due e 15 recuperi. Con queste premesse, pure il secondo tempo è stato vellutato. Prima, c´era stato tempo per salutare, in parterre, Sani Becirovic: all´annuncio dello speaker, qualche applauso dalle tribune. Ma anche qualche fischio, tutt´altro che celato, per l´uomo che mise in moto la giustizia contro la Virtus.


21-03-2004 - da "virtus.it"

Campionato: FuturVirtus-Rimini 83-69

Campionato: FuturVirtus-Rimini 83-69 - Tabellini: Smith 28, Williams 17, Cummings 11, Pelussi 11, Podestà 8, McCormack 6, Zanus Fortes 2, Niccolai, Ceresi ne, Brkic ne.

La Virtus ha bisogno di poco più di 9 minuti per avere ragione della Conad Rimini, nella prima gara dell'orologio. Il trio americano della Carisbo ha dato subito la svolta alla gara, imprimendo un ritmo offensivo incontenibile per gli ospiti: 15-6 all'inizio, poi un 17-0 che, al 9', fissava il punteggio sul +26 per le Vu nere. Di lì in poi, Rimini ha fatto quello che poteva, ottenendo uno scarso apporto dalle sue punte, mai innescate adeguatamente (Monroe 5, Tvrdic addirittura fermo a quota zero), e dovendosi affidare alle bombe di Tassinari (15 punti con 5/5 da 3) e ai cesti di Gabini (22 punti). Nella buona prova collettiva della Virtus, spiccano invece, i 28 punti di Charlie Smith, sempre incisivo e spettacolare, e i 17 di un Williams determinante nel break che ha spezzato la partita.
Bucci mette in campo Cummings, Podestà, Williams, Niccolai e Smith. Il Ragno inizia schiacciando il 2-0 nel cesto dei Crabs, e ricadendo male: si teme l'infortunio, ma Charlie si rimette in sesto dopo una sosta ai box di un minuto. Nel frattempo la Virtus va sull'8-0 in due minuti: Rimini risponde con Gabini e Gonzales, segnando gli ultimi due cesti prima di un incredibile parziale bianconero. Williams ispira la fuga con 7 punti di fila, Labaque segna il 15-6, poi è solo Virtus. In quattro minuti Rimini subisce 17 punti, non riuscendo ad arginare un ispirato Cummings e un redivivo Smith, e senza avere alcun contributo da Tvrdic e Monroe. Il 32-6 che Podestà sigla schiacciando al 9'sa tanto di sentenza senza appello, così come il 53 a -3 di valutazione di squadra a fine primo quarto. Didin tenta la carta Ingles, che dà qualche frutto, aiutando Rimini a risalire fino al -16 a 1'40" dall'intervallo, grazie anche ad un ottimo secondo quarto di Gabini, il più vivo dei suoi. Prima del té, l'ultimo tentativo è di McCormack in contropiede, ma non va a buon fine, e si va al riposo sul 47-31.
Rimini prova ad alzare la tensione sul parquet, e riesce anche a ridurre il distacco fino al -14 in un paio di occasioni. La Virtus però non dà mai l'impressione di subire il ritorno degli ospiti, e allunga di nuovo negli ultimi 4', tornando sul +23 con un break di 8-1. La Conad piazza una tripla con Tassinari, chiudendo il terzo parziale sul -20, 63-43. Che non ci sia più partita lo si capisce dai ritmi blandi e dalle difese più rilassate da ambo le parti: Spider Smith ne approfitta per rimpinguare il proprio bottino, mentre il riminese Tassinari arriva a quota 15 con 5 bombe su 5 tentativi. Il 77-63 finale porta la squadra di Bucci a quota 32; dovesse servire, le Vu nere vanno anche sul 2-1 nello scontro diretto con Rimini.

Le parole di Alberto Bucci a fine gara:
"Sono ovviamente soddisfatto: siamo partiti benissimo mettendo in campo un'ottima difesa. Abbiamo preso subito un buon vantaggio e dopo siamo riusciti a controllare la gara fino alla fine senza problemi. Sono contento perchè abbiamo fatto un altro passo in avanti; ora non resta che riuscire a giocare in questa maniera anche in trasferta."


15-03-2004 - da "Il Resto del Carlino"

Bucci: "Nessuna scusa"

Alberto Bucci si presenta con un certo ritardo in sala stampa. Avrà certo avuto qualcosa da rimproverare ai suoi giocatoriche hanno perduto la gara contro ogni logica.
E’ scuro come la pece in volto e si fa fatica a fargli tirar fuori qualche commento alla partita.
«Noi abbiamo perduto e non abbiamo scusanti. Quando certe partite si affrontano con sufficenza e con distrazione non si può che andare incontro a figuracce come quella rimediata a Ragusa».
Nessun dubbio nemmeno sull’alibi dell’assenza di Li Vecchi subito infortunato al rentro sul parquet. «Capita in un campionato lungo come il nostro — il commento di Bucci — di dover fare a meno di questo o di quell’elemento. Dovrebbero essere tutti gli altri a sopperire all’assenza. Nessuna scusante, ripeto. Non sono stati i singoli a venire meno ma è stata la squadra a giocare senza la giusta concentrazione. Abbiamo iniziato ad un ritmo molto blando ed abbiamo continuato così per tutta la partita, difendendo anche molto male».
«E’ vero — continua Bucci — che alla fine del primo tempo avevamo dato l’impressione di essere riusciti a dare una svolta al confronto, ma è stata un’illusione. Ci siamo fatti riprendere da Ragusa in avvio di ripresa e i siciliani non hanno più mollato».
Cosa cambia per noi dopo questa sconfitta? assolutamente niente. Dobbiamo rimetterci immediatamente al lavoro e cercare di riprendere le fila del gioco e della tenuta. Ci attendono impegni abbastanza difficili ma non disperiamo di riuscire a superarli».
Qualcuno accenna al prossimo arrivo di un playmaker di gran livello (anche ieri Cummings è apparso ininfluente e Mc Cormack appena un buon cambio), ma Bucci dribbla la domanda andandosene e prendendosela con una parte di pubblico. «In trent’anni di attività non aveva mai ricevuto battute così pesanti e così incivili. Capisco che si debba essere contenti per la vittoria della propria squadra ma non capisco perchè si debba esternare tale contentezza lanciando insulti vero gli sconfitti.
Infine parola a Giorgino Valli (ex bianconero ai tempi di Messina: «Un successo ottenuto con il cuore. Un grazie ai miei ragazzi, autori di questo miracolo. una vittoria che non migliora la nostra classifica ma che servirà come grande iniezione di fiducia per tutto l’ambiente.


14-03-2004 - da "virtus.it"

Campionato: Ragusa-FuturVirtus 96-92

Campionato: Ragusa-FuturVirtus 96-92 - Tabellini: Smith 30, Podestà 13, Niccolai 12, Williams 10, McCormack 10, Cummings 7, Pelussi 6, Zanus Fortes 4, Brkic, Ceresi ne.

Alla Virtus non bastano 30 punti di Charlie Smith per espugnare una combattiva Ragusa, protesa inutilmente nello sforzo di evitare l'ultimo posto prima della fase ad orologio. I siciliani hanno potuto contare sulle 3 prestazioni eccezionali di Hermann Smith e Sciutto (25 a testa) e di Donthe Mathis (26), tenendo la testa avanti per quasi tutto il match. La Virtus chiude così al quinto posto la stagione regolare, dovendo affrontare in trasferta Montecatini, Jesi e la stessa Popolare: al PalaMalaguti, invece, giocheranno Rimini, Scafati e Fabriano.
Prima della gara, il PalaMinardi si ferma per un minuto di raccoglimento, per commemorare le vittime dell'attacco terroristico di Madrid. Per la Virtus scendono in campo Cummings, Smith, Podestà, Niccolai e Williams, a cui Valli oppone Hermann Smith, Mazzella, Mathis, Sciutto e Fernandez.
Dopo il primo vantaggio bolognese (3-0), i padroni di casa passano subito avanti, trascinati da Donthe Matis. Virtus contratta, e Ragusa che ne approfitta, fino a spingersi anche sul +7, sul 17-10 al 6', tirando con oltre il 70% da due. Le Vu nere iniziano a spingere, e in due minuti, al traino di Niccolai e Smith, impattano e sorpassano con un 12-2 che vale il 27-24 dopo 9'40"; prima della sirena, il neo acquisto di Ragusa Tommasiello segna il 26-27. Si fatica a trovare la via del canestro in avvio di secondo quarto, ma quando la Virtus riesce a correre sembra subito poter prendere il largo: dal 33-32 di Sciutto, un 6-0 bianconero fissa il massimo vantaggio esterno sul +5 al 15'. Il break della Carisbo non basta ad indirizzare la partita, vista la strenua resistenza dei ragazzi di Valli guidati da Mathis, che a 3'30 dall'intervallo porta di nuovo avanti i suoi. Gli ultimi due minuti, però, sono tutti bianconeri: Pelussi trascina con 4 punti nel finale, e il primo tempo si chiude con il massimo vantaggio per la Virtus, 51-45. Si torna in campo e la Popolare ha uno scatto d'orgoglio e torna a -2, respinta sul -5 dal punto numero 17 di Charlie Smith, che però commette subito dopo il suo terzo fallo. Sceso Charlie, è il suo omonimo avversario a ribaltare la gara: 3 bombe di fila di Hermann (con 4/4 dai 6.25) portano Ragusa sul 58-56 e Bucci deve rischiarare le idee dei suoi con un minuto di sospensione. Ragusa torna a +6 a 1'50", ma sale in cattedra Samuele Podestà, che segna 7 punti di fila e contribuisce a chiudere a -1 il terzo parziale. Ragusa non si spegne, e riesce sempre a tenere la testa avanti, rispondendo colpo su colpo alla Virtus, che si affida al Ragno e a Tony Williams. Ma la Popolare ha tre uomini che, a turno, feriscono sempre le Vu nere: si prende una pausa Hermann Smith, ma salgono sugli scudi Sciutto e Mathis, che porta a +7 Ragusa, sull'81-75. Il clima si scalda, in vista di un finale che si preannuncia torrido: il primo a scaldarsi, a 4 giri di lancette dalla fine, è Charlie Smith, che segna 5 punti d'oro, impattando a quota 83 a 3'40". Ragusa trova due punti di Mathis e 4 di Ferrienti, mentre la Virtus non riesce ad andare oltre due liberi lucrati da Tony Williams: Bucci si affida al fallo sistematico, ma la partita è nelle mani della Popolare.


08-03-2004 - da "La Repubblica"

E' una domenica da Virtus, travolta Jesi

di M. Martelli

Confusa prima e devastante poi, la Virtus spazza via Jesi con il marchio di fabbrica che l´aveva sospinta in tante altre serate. Quei cinque minuti che, sull´ultima curva, piegarono Scafati; quei 5´ che, in avvio, zittirono Novara, la Carisbo li ha replicati ieri, contro la prima della classe. Senza che quasi ce ne fosse il sentore.
La cronaca va iniziata da qui, dal freddo 31-34 che la Sicc, tremendamente quadrata per 17´, aveva costruito col raziocinio, la difesa, qualche penetrazione dei piccoli e qualche flash del guerriero Rocca. Charles Smith, fermo a un grigio 1/7, piazza lì la sua griffe, con 4 colpi filati e 9 punti: gli danno una mano Niccolai, enorme come nell´attuale bimestre, e il duo Pelussi-Podestà, a spegnere il già moscio Singleton e a trovare le misure a Mason l´argentino. Nick e il Ragno hanno spinto un 12-2, sifonato a 15-2 sulla sirena, con un´altra tripla di Smith. La Virtus va al riposo sul +10 (46-36): impensabile, fin lì.
Ma impensabile è pure il terzo quarto, iniziato dove la Carisbo aveva terminato: altre due triple di Smith (7 cesti in fila: 18 punti), due centri di Pelussi e Zanus, pompano il parziale a un irreale 27-4 (58-38). A quel punto, c´è tanto garbage time, iniziato, pure quello, con Jesi imbambolata: il primo cesto dal campo (Robinson, da tre) arriva dopo 7´ di ripresa che, sommandoci la prima metà, diventano 9 senza panieri. In mezzo, solo 6 liberi. Un grande sprazzo bianconero, insomma, roba da vera Virtus, che fa contento Bucci: «Bella vittoria, che conta più per il morale che per la classifica: siamo felici, perché dovendo lavorare molto in palestra, è dura mantenere la concentrazione senza vittorie. Ben venga questa, contro la migliore di tutti».
Come detto, l´avvisaglia era stata di tutt´altro match. Sarà stata colpa della neve, ma in avvio c´erano solo mani ghiacciate: il tassametro dice 2/10 dopo 5´, e per fortuna che pure Jesi fa 3/9. Poi un tentativo di sprint: Podestà, dopo due erroracci, trova la luce contro Rocca, quindi anche Smith e Cummings trovano difesa e contropiede. Ma sul 17-10, tegola per Bucci: terzo fallo di Cummings, dentro McCormack a (non) tenere il play jesino, Blizzard o Whiting che fosse. Con loro, Jesi ricuce con un 7-0, poi sorpassa anche, in avvio di secondo quarto. Bagna il piede Li Vecchi, ma con Smith e Cummings fuori, e McCormack a dirigere, l´attacco non trova aria: due giochi da tre di Niccolai (27-23) anticipano sette errori filati, che Jesi incassa e porta a casa, mettendo in ritmo Robinson (7 filati) e finendo sul 31-34 di cui sopra.
Tornando ora alla fine, con la partita messa in tasca, c´è stato tempo per i nuovi, ovviamente timidi. Zanus Fortes falcidiato dai falli, Li Vecchi bene a rimbalzo, ma presto ci sarà il terzo, e ultimo, arrivo: atterra oggi al Marconi Michael Hawkins (183 cm, 30 anni), play Usa appena tagliato da Sioux Falls, nella Cba. Sosterrà un provino, prima della firma: la prima scelta sarebbe Joe Crispin, che però ha una moglie partoriente. Verrà quindi guardato Hawkins, un McDonald´s Open alle spalle (con la maglia dell´Olympiakos, anno ?98), sparute apparizioni a Charlotte e Cleveland, sostituto di Jasikevicius nel Barcellona del 2001.
Abbonamenti, infine. Oggi apre la campagna per orologio e play-off (tutti compresi, finchè la Vu va): prezzi da 170 a 490 euro, previste agevolazioni varie.

LE PAGELLE
CUMMINGS 6.5. Gran partenza, accelerando e soprattutto servendo (3 assist nel primo quarto). Tre falli risibili lo levano di torno: quando torna è già apparecchiato. In 23´, 2/5, 1/4, 5 assist.
SMITH 7.5. Un inedito striscione dice «No Charlie, no party»: in avvio, infatti, c´è poco da stappare. Poi la sfuriata: 18 punti in 4´ (proiezione 180?), un paio di rimbalzi sopra il ferro. Contro il povero Rossini. Prima, contro Robinson, era stata più dura. In 34´, 4/6, 5/12, 6 rimbalzi, 3 assist.
NICCOLAI 7. Momento straordinario. Punge la zona jesina del secondo tempo, facendo ballare la sua gente. Ancora meglio nel secondo quarto, quando non segnava nessuno: tripla e canestro più fallo di platino (e di fortuna). In 28´, 1/2, 4/8, 5/5 liberi.
WILLIAMS 6.5. Dominato all´andata da Singleton, ieri gli lascia un 1/5 nel primo quarto. Fa bottino nel secondo tempo, ma offrendo buoni spunti. In 28´, 6/10, 0/1, 7 falli subiti.
PODESTA´ 7. Parte con due ferri, ma il primo passaggio è sempre per lui. Pur subendo il gancio Princeton di Rocca, alla lunga paga: svetta a rimbalzo, chiude dietro, aiuta con tempismo. Riscattando un mese di flanella. In 27´, 7/12, insolito 4/4 ai liberi, 15 rimbalzi (6 offensivi).
MC CORMACK 5.5. Parte malissimo, con airball, titubanza e groviera dietro. Arma bene il braccio di Smith, difende dignitosamente, poi va, su un parquet ormai vellutato. In 16´, 0/1, 0/2.
PELUSSI 6.5. Continua la guardia a Singleton, ha fiducia nel tiro pure se non gli entra (cesto dopo due ferri). Con due falli, difende ancora meglio. In 12´, 1/3, 3 recuperi.
ZANUS FORTES 6. Autoscontri sfigati. In 5´, 1/1, 4 falli.
LI VECCHI 6. Minuti trasparenti davanti, ma atletici dietro. In 15´, 0/1, 0/1, 5 rimbalzi.
BRKIC sv. In 10´, 0/1 da tre.


06-03-2004 - da "virtus.it"

Campionato: FuturVirtus-Jesi 92-73

Campionato: FuturVirtus-Jesi 92-73 - Tabellini: Smith 25, Niccolai 19, Podestà 18, Williams 14, Cummings 7, Pelussi 4, Zanus Fortes 2, McCormack 2, Li Vecchi 1, Brkic.

La "missione capolista" è compiuta: la Virtus rifila 19 punti a Jesi, attaccandola con grande lucidità e limitando le punte avversarie, da Rocca a Singleton a Robinson. La gara è rimasta in sospeso per 18 minuti, fino al 36-36, poi la Carisbo l'ha spaccata a fine primo tempo e subito dopo l'intervallo; in 3', un 21-0 a cui Jesi non ha saputo né potuto reagire, anche a causa di una mira sbilenca dai 6.25 (5/24). Grande partita di Charlie Smith (25) e Niccolai (19), trascinatori durante il break decisivo, e ottimo anche il contributo di Podestà (18 e 15 rimbalzi).
Entrambe le formazioni partono senza sorprese in quintetto. La prima fase è di studio e ferri stretti da ambo le parti: Jesi mette sempre la testa avanti fino all'8-6, seguita passo dopo passo dalla Virtus, che trova in Podestà un ottimo terminale offensivo, in grado di segnare 6 dei primi 8 punti. La prima tripla di Smith al 6'porta avanti la Virtus, che mette la freccia grazie al Ragno e a Cummings, e con un 9-2 scappa sul 17-10 a 1'35. Nel giro di un minuto, però, Whiting e Blizzard riportano i marchigiani in parità, a quota 17, prima del cesto finale di Podestà per il +2 bianconero. Cummings resta in panchina nel secondo quarto, complici i 3 falli commessi, e fanno il loro esordio sia Li Vecchi che Zanus Fortes. La Carisbo va a +4 sul 27-23 al 13', ma 7 punti filati di Jamal Robinson rimandano avanti gli ospiti. Sul 32-29 per Jesi si scatena Charlie Smith, che con 7 punti a raffica riporta in parità le V nere, sul 36-36 a 1'53. La difesa virtussina si stringe nelle ultime azioni del primo tempo: Jesi non segna più, Niccolai e Smith ne fanno altri 5 a testa, per un 10-0 che fissa il risultato sul 46-36 al té. Il primo minuto del terzo quarto è fatale alla Sicc: una tripla di Smith, 2 liberi di Pelussi, e ancora una bomba di Smith lasciano i gialloverdi a -18. Singleton dalla lunetta sblocca la squadra di Gresta, dopo un terribile 21-0 rimediato in poco più di 3 minuti, ma la Virtus non accenna a calare il ritmo, proiettandosi anzi sul +24, con solita tripla di un Niccolai indigesto alla zona predisposta dal coach avversario. Il terzo quarto si chiude sul 72-52, e gli ultimi 10' sembrano una formalità per i padroni di casa. Per sbrigarla, la Virtus si affida a un Tony Williams tuttofare, che prende sfondi, segna, e regala anche il massimo vantaggio ai suoi sul +26 a 4'25"dal termine. Il match finisce 92-73, tra gli applausi del pubblico.

Le parole di Bucci:
"Per noi questa era una partita molto importante, Jesi è una buonissima squadra, forse quella che più mi ha impressionato durante tutto il campionato per continuità e solidità. Per noi era importante vincere per tenere alto il morale e poter inserire con serenità i nuovi arrivati. Siamo riusciti a giocare bene, non ci siamo lasciati sorprendere dai loro cambi di difesa ed alla fine abbiamo vinto; la gara di stasera ci dà morale anche se siamo consapevoli di non aver ancora fatto nulla. Adesso dobbiamo lavorare in palestra per inserire al meglio Zanus Fortes e Li Vecchi; sono sicuro che tra un mesetto anche loro saranno in grado di dare un contributo importante."


06-03-2004 - da "La Repubblica"

Bucci prepara la sfida alla capolista

di M. Martelli

A vuoto per due volte con Reggio Emilia, la Virtus cercherà domani di fare il primo sgambetto alla capolista di turno. Arriva Jesi, stessi punti della Bipop, ma che alla Carisbo, e ad Alberto Bucci in particolare, ha sempre fatto più impressione dei reggiani. Risale infatti al 7 dicembre scorso, nelle Marche, la peggior serata della gestione del coach: la Virtus rimase in partita 15´, fu staccata a fine primo tempo e battuta nel secondo, senza mai la possibilità, rimediata altre volte, di giocarsela all´ultima palla. «Penso che la Sicc sia la migliore del lotto - attacca Bucci -. Non hanno una panchina lunghissima, infatti giocano praticamente in sette, ma sono rodati e hanno coesione: soprattutto non hanno cambiato nulla dall´inizio dell´anno, e questo si vede. Tra loro, che stanno insieme da agosto, e noi, ci sono molti mesi di lavoro in più». Jesi più di Reggio, dunque, secondo Bucci: «Se dovessi dire chi la spunta per la promozione immediata, direi Jesi: almeno a me hanno fatto più colpo. O forse abbiamo incontrato Reggio in momenti particolari per loro».
A proposito di momenti, quello della Carisbo sembra più che buono. Divelta Novara a domicilio, la squadra comincia a trovare una quadratura e procede forte pure l´inserimento dei due nuovi, Zanus Fortes e Li Vecchi, già schierati da Bucci nei migliori quintetti in palestra. Domani ci saranno entrambi: il centro con la maschera, l´ala almeno nei dieci, lasciando in tribuna il giovane Ceresi. «Porterò Li Vecchi, magari potrà già darci un po´ di rotazione in più. Ma la squadra, in questo periodo, ha fatto buone partite, lavora bene in allenamento: complessivamente la vedo crescere. Abbiamo ancora i nostri problemi, come le pause che dobbiamo eliminare e il ritmo che va tenuto alto. Ma abbiamo anche le nostre certezze: una su tutte, la difesa». Dove la Carisbo è attualmente terza, dietro al citato duo di testa.
Ora manca solo una pedina, il play americano. «C´è tempo, ma non troppo - conclude Bucci -; l´orologio è vicino e a un certo punto il mercato chiuderà. Dovrà essere un buon playmaker, ma non ci priveremo di nessuno. Terremo quattro americani: non vorremmo trovarci scoperti se, tocchiamoci, qualcuno si fa male». Andrà quindi trovato l´assetto migliore, e tutto lascia pensare che il «sacrificato» potrà essere Tony Williams. Con Zanus Fortes, ma anche Li Vecchi, che può dare minuti da 4, il pacchetto lunghi ha fatto numero: dei due, rimane più sguarnito il reparto esterni. Uno in predicato di venire, Tierre Brown, sta facendo faville nella Nbdl: l´altra notte, 36 punti e 6 assist. Ma come la Aba, da dove arriverebbe l´ex Aek Joe Crispin, ogni lega minore americana va presa con le molle. La Cba, e le cifre ad effetto del secondo Eric Murdock, l´hanno ampiamente dimostrato.


05-03-2004 - da "La Repubblica"

Due Virtus in sei mesi per trovare quella buona

di M. Martelli

Cummings, Niccolai, Smith, Williams, Podestà in quintetto, più McCormack, Li Vecchi, Brkic, Pelussi, Zanus Fortes a sedere, più Bucci in panchina. E´ la Virtus che domenica sfiderà Jesi, e non somiglia neanche un po´ a quella che cominciò l´avventura. Sembrano passate ere, nel vorticare frenetico delle porte girevoli del Grand Hotel Virtus, e invece son solo mesi. Intensi, ma sempre meno di duecento giorni.
Serve una data, per l´inizio della storia, e si può dire allora che correva il 2 settembre 2003, quando Claudio Sabatini partorì l´idea: fondò FuturVirtus, società di comunicazione, in realtà scatola vuota per contenerci tutto, e fu questo il marchio che avrebbe fatto da filo conduttore tra il Progresso di prima e la Virtus di poi. Applicandolo sulle maglie rossoblù, ridipinte di bianconero, Sabatini fece il suo ingresso nel Castelmaggiore: formalmente da sponsor, sostanzialmente da plenipotenziario, raccogliendo una squadra costruita per la salvezza per cercare di trasformarla in una corazzata da promozione.
Altra data, il 13 settembre. A Ferrara, al Memorial Scopa, s´alza il sipario sulla FuturVirtus: in campo (o in tribuna), con le maglie (o le polo) fresche di stampa, c´è il coach Giampiero Ticchi, più Vitali, Noferini, Masieri, Barlera, Martin, Harrelson, Giovannoni, Di Marcantonio, Brkic e Cummings. Ne sono rimasti, all´oggi, solo gli ultimi due. Via gli altri, in un processo brutale per velocità, ma generosamente rivolto all´ossessiva ricerca della promozione, senza risparmio di idee, anche confuse, fatiche inesauste, contraccolpi tenaci. E quattrini, tanti quattrini. Nove se ne sono andati, tra giocatori e coach; nove ne sono arrivati, in attesa dell´ultimo tassello. Al play americano che verrà, l´hotel consegnerà la chiave della stanza numero 19.
Ferrara, dunque. Sera d´estate. Ci sono Sabatini e Scariolo, dietro la panchina del predestinato Ticchi, ad osservare la creatura. Di prim´acchito, proprio non va. Via il lentopede bianco Ty Harrelson, peraltro in prova, rispedito in America a (non) fare la squadra negli sgangherati Fresno Heat Wave della Aba. Via Rafael «Fao» Giovannoni, fratello ciccio del Guillerme trevigiano, tornato al Paulistano di Sao Paulo, in Brasile, a giocar poco e male. E subito aperto il cancello arrivi.
Il primo rinforzo arriva il 17 settembre: Anthony Williams, da Reggio Calabria, è il secondo Usa della nuova Virtus. Lo stesso giorno, Sabatini s´accorda con Brkic, eredità vera Virtus, mentre il 23 è il giorno di McCormack: serve un play, possibilmente italiano, e il passaporto del newyorkese è buono. Tra l´altro, l´argentino Eloy Martin ha problemi di visto e non debutterà alla prima di campionato con Pavia. Quel giorno, in quintetto c´è Giacomo Noferini: salto triplo, dalla C1 all´A2. A fine dicembre verrà mandato a Forlì, in B1.
Ticchi ne ha due vinte (Pavia e Osimo) e due perse (Imola e Montecatini), quando Sabatini ingaggia quella che, per il coach, è la chiave della squadra: El Gringo Pelussi lascia Cordoba il 9 ottobre, ma pure il suo esordio, a Scafati, salta per problemi di visto. Chi debutta in Campania è Charles Smith, colpo gobbo del mercato firmato il 15. Tagliato dai greci del Makedonikos, tre quarti d´Europa si domanda (e si risponde) se Charlie sia mezzo rotto. Si scoprirà meno rotto del previsto. In quei giorni, lo staff lascia per strada Luca Vitali: il padre ricompra il cartellino del figliolo, portandolo a Siena, aggregato alla prima squadra fino al battesimo del fuoco a Tel Aviv.
Siamo appena a metà. Prima del big match con la Bipop, Sabatini chiude con Niccolai, cercato da settembre: esordirà a Fabriano, la settimana dopo, fallendo la tripla della partita. Ancora un mese e la Virtus cambia due volte pelle. Ticchi vince a Sassari, ma Sabatini chiama Bucci: con lui, qualche giorno più tardi, arriva la rivoluzione dei lunghi, con Podestà arruolato, dopo lunghi tira e molla, per coprire la dolorosa perdita di Barlera e la cessione di Di Marcantonio, spedito a Trapani.
Pressoché rifatta, la squadra non è ancora vincente. Manca un play e scarseggiano anche i giocatori: Martin torna in Argentina, e con lui lascia Bologna anche Masieri, ultimo superstite del Bignami che, un anno fa, stupì con un quinto dei mezzi e il doppio della programmazione (e del tempo per farla). Due bimbi in panchina, ma la Virtus 'sgasa´ di nuovo: ecco Li Vecchi e Zanus Fortes, e manca infine questo benedetto playmaker, Brown o Crispin che sia. Arrivato lui, diciannovesimo cliente in sei mesi del Grand Hotel Virtus, le porte girevoli smetteranno di frullare.


01-03-2004 - da "La Repubblica"

La Virtus passeggia a Novara, e adesso arrivano i rinforzi

di M. Martelli

Agile e comoda per 40´, annotando un blackout (3 minuti, capirai) comunque evitabile, la Virtus si prende la seconda trasferta della gestione Bucci, svellendo Novara. Una partita sul velluto, giocando un primo tempo a tratti imbarazzante per superiorità dimostrata e svogliatezza altrui; una partita, insomma, che per tre quarti s´è giocata giusto sulle locandine. Lì, con la testa già al casello, la Virtus ha smesso di piegare le gambe e preso un 14-2 che regalava un -12 alla Cimberio (63-75): due liberi e tripla di Smith, tripla e sviamento di Niccolai. Finita, se mai si fosse seriamente riaperta.
Infatti, la Virtus l´ha dominata fin dall´inizio, pagando un po´ con le seconde linee, che in settimana saranno rinforzate, contro chi della panchina era stato privato in settimana (ko Marin e Rossi). E se l´odissea Bologna-Novara via Padova poteva debilitarla, dopo otto ore di pullman, la Carisbo ha fatto spallucce e preso poi a spallate i piemontesi, prendendosi una boccata d´ossigeno, due bei punti e fors´anche una sporta di fiducia, in vista dell´imminente Jesi e dell´orologio. Sugli scudi, alla fine, c´è salito soprattutto Cummings: aveva da tenere Colson, uno sondato per sostituirlo, e l´ha impacchettato (4/12).
Seguita in parterre da chi c´è stato (Coldebella), da chi è passato di striscio (Crespi) e da chi potrebbe starci in futuro (Arrigoni, gm di Cantù), la partenza è stata devastante, con precisione in attacco e gran guardia dietro, se lo spauracchio Colson minacciava stelle filanti. Subito un 10-2, poi un 27-4 (proiezione 180), fino a un 44-15 di brutale dominio, sotto la regia di Cummings e lo strapotere a rimbalzo, onestamente contro il nulla. Un po´ di flanella quando salgono le seconde linee (Brkic e McCormack), ma Vonteego continua a pompare e Smith è imprendibile per Novara, che ha un Williams da censurare (1/9 finale) e Monti che cicca da un metro. A metà (33-56), la valutazione è doppia, il contagiri dice 22/41 (54%, contro 32), pur chiudendo in frenata. Frenata che sarebbe stata replicata a cavallo dell´ultimo quarto, senza problemi a riallungare.
Altro da dire non c´è, o meglio ce ne sarebbe parlando della cornice, un palestrone in cui fanno più cagnara i distinti che i 14 curvaioli. Clima però divertente, con sparuti urlacci verso i tre grigi, e coretti per Bazzani e Madrigali, segno che tutto il mondo è paese. Ah, Novara doveva stare in B, non fosse crepata la Virtus che fu. Ripescati, almeno ringraziassero.

Moderatamente contento, alla fine, Bucci. «Abbiamo difeso bene nel primo tempo, soprattutto Cummings contro Colson: nel complesso, abbiamo preparato bene la gara. Poi, nel secondo, quando noi siamo calati, loro hanno fatto vedere di che pasta sono fatti. E se la vittoria è sembrata molto agile, c´è gran merito nostro». Peccato per la pausa, unica macchia del match. «Abbiamo commesso l´errore di abbassare il ritmo su un netto vantaggio, pensando di aver già vinto: non possiamo permettercelo e non dovremo farlo nelle prossime settimane».
Vittoria comoda, quindi, ma la rosa è sempre ristretta. Andata bene con Sassari e ieri, con Jesi sarà più durà: entrerà Zanus Fortes, da opporre a Rocca, e potrebbe esserci anche Li Vecchi. Ma soprattutto, prima dell´orologio, la Virtus conta di avere il play Usa. Tornato a sondare il terreno, poco fertile, per Kenny Satterfield, la Virtus osserva Mateen Cleaves, giocatore di livello, ma con zero esperienza europea, attualmente nella Nbdl ad Huntsville (13.5 punti e 5.7 assist a gara). Ma il nome più caldo è Tierre Brown, nella Nbdl a Charleston, dov´è miglior realizzatore (17.6) e assistman (7.2). Solo che, come già fu col ?polacco´ Lynn Greer, è in corso un derby con Roma, attualmente in vantaggio.

LE PAGELLE
CUMMINGS 7.5. Squillo alto e chiaro verso chi l´aveva criticato (noi compresi) e risposta sul campo, com´era doverosa, dopo le interviste cazzute. Ottima regia, primo passo che batte chiunque, difesa che toglie il fiato a Colson. In 32´, 5/8, 2/7.
SMITH 8. Azzera Braswell in avvio, davanti viaggia ad altezze inarrivabili. Cinque punti filati quando Novara rivede una lucina (63-75, -12). In 38´, 8/11, 5/9, 7 rimbalzi, 3 assist.
NICCOLAI 6.5. Due triple nel rush iniziale, un po´ scentrato dopo, risalendo con i cinque della staffa. Beccatissimo dal pubblico, ma non è una novità. In 37´, 1/3, 4/7, 2 assist.
WILLIAMS 6.5. Sente l´onda della squadra, la investe e la cavalca. In 30´, 2/8, 1/1, 5 rimbalzi.
PODESTA´ 7. Cercato spesso, funziona sia da sponda che come terminale. In 25´, 6/7, 7 rimbalzi.
MC CORMACK 5. C´è lui su Braswell, quando il piccolo trova un po´ di luce. Tre falli in 9´, qualche persa sparsa. In 12´, 0/1.
PELUSSI 6. Subito un piazzato da sei metri e una rubata ad effetto sul palleggio di Colson. Cazziato da Bucci per l´impatto soft nel terzo quarto. In 16´, 2/4, 6 rimbalzi.
BRKIC 6. Nota stonata nel primo tempo (era difficile...), meglio nel terzo quarto, quando gli altri sonnecchiano un po´. In 8´, 1/1, 1/1, 5 rimbalzi.


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