NOVEMBRE 2003

 

30-11-2003 - da "virtus.it"

Campionato: FuturVirtus-Novara 93-60

Campionato: FuturVirtus-Novara 93-60 - Tabellini: Smith 32, Williams 15, Cummings 13, Niccolai 11, Brkic 7, Podestà 7, Mc Cormack 5, Masieri 3, Pelussi, Martin n.e.

Dieci minuti di rodaggio, e poi è solo Virtus. Le V nere vincono largamente conto Novara, 93-60 dopo aver condotto con autorevolezza per tutto il match. Ottimo esordio per Samuele Podestà, 15 rimbalzi in 22 minuti; su tutti il solito Charlie Smith, 32 punti e 30 di valutazione, con 9 rimbalzi.
La Virtus parte con Williams, Niccolai, Smith, Cummings e il nuovo arrivato Podestà. Apre le danze Tony Williams, poi si scalda la mano di Charlie Smith, che infila 3 bombe consecutive firmando l'11-0 iniziale. Novara inizia a carburare con Ellis e Williams, e si arriva a fine quarto punto a punto, 26-22. Altra musica nei successivi 10': la Virtus spinge sull'accelleratore e spreme un break di 15-1, che lancia le V nere fino al +21 di metà secondo quarto. Smith ne ha 22 prima dell'intervallo, Podestà ha 3 falli e Bucci li rimette ambedue a sedere. Si chiude 49-33 con un eloquente 57-26 di valutazione, condito da un 36-18 a rimbalzo.
Nel terzo quarto il vantaggio è soltanto da amministrare, e c'è spazio per sprazzi di show-time firmati soprattutto da Tony Williams, che a campo aperto va sempre a nozze. Novara non punge, e la Virtus può correre in contropiede, allungando a +26 sul finire del parziale, con tanto di trentesimo punto di Charlie Smith. Intanto Samuele Podestà inizia a far sentire la sua presenza sotto le plance: al 30' i suoi rimbalzi sono già 13, mentre dall'altra parte Monti è fermo a 8.
Ultimo parziale di garbage, buono per gonfiare le statistiche individuali e oliare i meccanismi di squadra. Il divario cresce, fino al +33 a 4' dal termine, quando Podestà esce per falli ricevendo i primi cori dal suo nuovo pubblico. Smith 3continua il suo show personale, e arriva a 34 prima di ricevere la standing ovation del PalaMalaguti a 1'30. Finisce 93-57, tra gli applausi dei tifosi bianconeri.

Bucci: "Sono soddisfatto della nostra gara, in settimana abbiamo iniziato a lavorare sulla difesa e oggi si sono visti i primi risultati. Stiamo crescendo e, anche se abbiamo sbagliato qualcosa, l'importante è aver corso fino alla fine. Siamo andati bene a rimbalzo, soprattutto con Podestà; in settimana abbiamo aggiunto 3 giochi nuovi e questa è stata la prima occasione per provarli: penso che la squadra li abbia eseguiti abbastanza bene anche se manca ancora un po' di fluidità che verrà col tempo. In attacco dobbiamo avere pazienza e far girare la palla per costruire buoni tiri e poi è importante appoggiare la palla sotto canestro a Podestà che, oltre ai rimbalzi, può darci un buon contributo anche offensivo. Williams per noi è molto importante perchè è un 4 veloce, in grado di allargare il campo e di correre bene in contropiede; sicuramente la coppia Williams-Podestà è molto ben assortita. Pelussi ha preso una botta al ginocchio alla fine del primo tempo: spero che non sia nulla di grave."

Podestà: "Sono contento di esser tornato a giocare, anche se a Treviso sono stato bene. Questo è un ambiente entusiasta, contagioso. Speriamo che non sia un episodio, spero di poter essere utile alla squadra. 15 rimbalzi oggi, sono contento ma devo cercare di acquisire continuità, riconfermarmi di domenica in domenica. Quanto alla squadra, è davvero ottima: abbiamo tutti bisogno di conoscerci meglio, ma lavorando possiamo compattare il gruppo.


29-11-2003 - da "La Repubblica"

Podestà a lieto fine

di Marco Martelli

Stavolta è fatta, Podestà è stato tesserato della Virtus. Di più, domani giocherà contro Noavara. Avevamo scritto ieri che la trattativa per averlo s´era bloccata, annotando pure il comunicato della società, ma non chiusa. E infatti, nella tarda serata di giovedì, mentre la Fortitudo affrontava il Maccabi, la Virtus vinceva la sua personalissima partita, strappando il centro alla concorrenza di Livorno e ottenendone il prestito dalla Benetton. Podestà è così arrivato ieri mattina a Bologna e nel pomeriggio, al PalaMalaguti, ha fatto allenamento. 27 anni, cresciuto nella Don Bosco Livorno, 'Samu´ esordì in A2 proprio con i labronici, nel 1996: subito 10.7 punti e 9.4 rimbalzi di media, eliminato in semifinale da Montecatini. L´anno dopo, nella sua prima finale promozione, viene battuto 3-1 da Imola: 14 punti e 7 rimbalzi a fine stagione. Finale anche l´anno seguente (chiuso a 15.4 punti e 7.6 rimbalzi), ma altra sconfitta, in 5 gare contro Trieste. Dove passa, a metà della stagione 2000, in A1, prima che, la scorsa estate, lo chiami la Benetton. Ora, a Bologna, cercherà nuovamente di tornare in A1.
«Ho saputo solo negli ultimi giorni - ha detto ieri - che la Benetton m´avrebbe lasciato andare: alla fine sono contento di essere qui, in un´altra società blasonata, dopo la serietà di Treviso. Assorbito l´infortunio dell´anno passato, alla Benetton cercavo minuti: non li ho trovati e ora darò tutto. Vengo in una piazza importante ed entusiasta: è vero, potevo tornare a Livorno, dove ho tanti amici, o andare a Biella, con persone di grande serietà». Podestà esordirà domani col numero 14: andrà a rimpinguare il pacchetto lunghi, portando ciò che manca alla FuturVirtus, ossia rimbalzi e gioco spalle a canestro.


28-11-2003 - da "virtus.it"

FuturVirtus, preso Podestà!

Samuele Podestà è nato a Sestri Levante il 12 gennaio 1976. Cresciuto nelle giovanili della Don Bosco Livorno, ben presto è diventato perno e capitano della prima squadra: nel 1996/1997, prima stagione in A2, ha viaggiato a 11 punti e 10 rimbalzi di media a gara. Nel 1999/2000, a campionato in corso, si è accasato alla Pallacanestro Trieste: con i friulani ha esordito in serie A il 2 gennaio 2000, nella partita vinta dalla squadra di Banchi contro Cantù per 75-65. Nei due anni seguenti si è classificato rispettivamente quinto e quarto nella classifica dei rimbalzisti italiani di serie A, conquistandosi così la chiamata in Nazionale. Il primo luglio 2003 è stato acquistato dalla Benetton Treviso di Ettore Messina.


26-11-2003 - da "virtus.it"

ULEB Cup: FuturVirtus-Hapoel 71-79

ULEB Cup: FuturVirtus-Hapoel 71-79 - Tabellini: Niccolai 19, Williams 13, Smith 12, Brkic 9, Pelussi 7, Masieri 6, Martin 3, Mc Cormack 2, Di Marcantonio ne, Noferini ne.

Esordio amaro, per la Virtus di Bucci. In una gara equilibrata, i bianconeri si arrendono all'Hapoel di Sheffer per 71 a 79. Questa sera, il vero protagonista non è stato l'ex Maccabi, bensì il nigeriano Awojobi, già visto a Imola, e oggi autore di 29 punti. Suo degno sparring partner è stato Solomon, con 24 punti, molti dei quali nella seconda fase della gara.
La prima Virtus di Bucci parte con Smith, Niccolai, Williams, Pelussi e McCormack. L'Hapoel si appoggia, fin dalle prime azioni, al reparto lunghi. E sono proprio Muchtary e soprattutto l'ex imolese Awojobi a far male alle V nere sotto le plance: il solo giocatore nigeriano sigla 12 punti nel primo quarto, mettendo in difficoltà Pelussi e Williams. Tony, però, alle difficoltà difensive, oppone un'ottimo primo quarto in attacco, e sorregge la squadra con i suoi 8 punti. Si chiude sul 16-19 per gli israeliani al 10'.
Masieri pareggia dalla distanza in apertura di secondo quarto, ma gli ospiti reagiscono con un 7-0 che regala all'Hapoel il massimo vantaggio a 5' dall'intervallo. Bucci inserisce Brkic e Martin, che rispondono alla chiamata puntualmente, David con 5 punti e Eloy con 3. Con Awojobi in panchina, la Virtus può accorciare le distanze, fino al sorpasso a 1'30 con 4 punti filati di Smith. Poi, un cesto epico di Pelussi e uno in contropiede di Niccolai, fissano il 39-35 con cui si va a riposo.
Nel terzo quarto si accende Solomon, che segna e fa segnare i compagni. Rientra Awojobi e rinascono i problemi per la retroguardia Virtus, che passa a zona per contrastare l'attacco di Gerusalemme. La squadra di Drucker resta avanti, e chiude il terzo parziale a +5. Si rientra in campo con bomba di Niccolai, cesto di Pelussi e 2+1 dello stesso "gringo": 7-0 in due minuti e Virtus sopra di 3. Niccolai prova a spezzare la partita, con una tripla siderale e un'altra dall'angolo: il +7 Virtus viene bruciato in un amen, con replica repentina di Awojobi-Solomon-Sheffer, trio che propizia un 12-0 che riporta in vantaggio gli ospiti a 3' dal termine,71-66. Con Smith e Pelussi fuori per falli, la Virtus si perde, e l'Hapoel è la seconda squadra a violare il PalaMalaguti in questa Uleb Cup.


26-11-2003 - da "La Repubblica"

L'emozione di Bucci per il ritorno

di M. Martelli

Sei anni dopo torna in sella alla Virtus. Come ci torna, Bucci?
«Con un accordo di sette mesi, non c´è nulla che mi garantisca un altro anno. D´altronde sono in debito con la città e in debito con me stesso. Porelli mi ha fatto conoscere la Virtus e per me è importante e particolare essere tornato qui: è la terza volta, e c´è sempre il 3, dopo l´83 e il ‘93. Sono contento ed emozionato, e quando si provano emozioni vuol dire che c´è qualcosa dentro. Mi batte il cuore per il primo allenamento, per la partita di domani. Le emozioni ti spronano a far bene: ho voglia di ricominciare, di parlare con la squadra».
Una squadra condannata a vincere.
«E´ inutile nascondersi. Il presidente mi ha chiesto di cercare di arrivare in A1, in una maniera o nell´altra. Questo è il desiderio di Sabatini, che farà di tutto per metterci nelle condizioni di far bene. Stiamo cercando un italiano, Podestà, perché non sarebbe oculato bruciare tutti i visti ora. Speriamo che Podestà arrivi, anche Messina mi ha detto che lo lascerebbe volentieri. Siamo vicini (in serata, la trattativa era in dirittura d´arrivo, ndr), ma ci vuole della calma. Sul campo sarà un mese difficile: ogni allenatore ha la propria filosofia, mi ci vorrà un po´ per mettere la mia. Difesa aggressiva, mentalità, tanto contropiede: la gente deve anche divertirsi. E se si accorge che ce la metti tutta, poi ti vuole bene».
Allenata con tante vittorie, vista tracollare in Federazione, ora al timone per farla risalire.
«Spero di diventare uno dei tanti che faranno bene con e per la Virtus. Tutti abbiamo visto la Virtus vincere scudetti: adesso siamo in un momento difficile. Bisogna stringere i denti e voler tornare in A1, dove la Virtus ci starebbe per diritto. Risalire sarà dura: tutti giocano contro di noi al massimo. Dico solo una cosa: guardiamo meno gli altri e più noi stessi. Avere sicurezza nei nostri mezzi».
Ma dopo l´esonero del ‘97, si aspettava di tornare?
«Fu un brutto colpo: tutto sommato eravamo secondi con 6 punti sulla terza. Non mi era mai successo in 25 anni: ma nel contempo ho metabolizzato e pensato che avrei allenato solo se mi divertivo. Appena Sabatini mi ha chiamato, lunedì sera, ho sentito di nuovo il profumo della panchina, la voglia di vivere la squadra: in due ore ci siamo messi d´accordo. Sicuramente mi batte più forte il cuore e già domani (oggi, ndr) sarò emozionato, tanto emozionato».
E il «fantasma» di Messina, che ha «bruciato» gli illustri successori?
«Ma no, non ci penso: rispetto troppo Ettore. Facciamo campionato diversi, la gente sa che la situazione è diversa. E poi ho parlato con lui: è felice per me. E allora io sono felice due volte».


25-11-2003 - da "virtus.it"

Il ritorno di Alberto Bucci

Alberto Bucci torna all'Arcoveggio. Aria di casa, per l'allenatore che nell'83-84 guidò la Granarolo alla conquista del decimo scudetto: questa, per Bucci, è la terza volta sulla panchina bianconera.
"E'la terza volta... c'è sempre un 3 di mezzo: 83, 93, e 2003. Sono contento ed emozionato, ho qualcosa dentro che mi dà la carica per affrontare il primo allenamento, per la partita di domani. Ho voglia di cominciare e parlare con la squadra: mi è stato chiesto di arrivare in Serie A, in una maniera o nell’altra. Non mi interessano i soldi e il futuro: ho un debito con la città e con me stesso, sono arrivato con Porelli, mi ha fatto conoscere la Virtus, ed è importante essere qui di nuovo. Spero di diventare uno dei tanti che hanno fatto bene con la Virtus. Quando Sabatini mi ha chiamato, mi sono sentito battere il cuore, emozionato come nell’83: so che entrare in campo domani sera, dopo sei anni lontano da Bologna, sarà un’emozione."
La squadra:
"Sarà un mese difficile, ogni coach ha la sua idea non discuto quello che c’era prima, ho una filosofia e cercherò di metterla insieme. Ci sono 4 giornate poi c'è la sosta, e in gennaio spero di avere la mia Virtus: difesa aggressiva, mentalità, contropiede. Partiremo dalla difesa, che è una questione di mentalità. Poi, cerchiamo un lungo, italiano, per completare la rosa: Podestà è un giocatore che speriamo di ingaggiare, la società farà di tutto per trovare l’accordo."
L'avversario di domani
"L'Hapoel è una buona squadra, Solomon è un piccolo veloce, gran giocatore, e poi hanno Sheffer che giocava nel Maccabi, altro grande giocatore, di tecnica super. Domani resterà fuori Cummings, finiamo la rotazione dei tre Usa poi vedremo."


25-11-2003 - da "La Repubblica"

Albertone parte terza: la più difficile

di W. Fuochi

All´indomani d´una vittoria, com´era già accaduto a Basket City, sull´altra sponda, a Boniciolli, Giampiero Ticchi ha perso la panchina della Virtus. S´è dimesso, ma vi è stato indotto: evidentemente, adesso come allora, le decisioni erano maturate prima. Ticchi non viene allontanato, e almeno sul piano personale c´è un´accettata condivisione d´intenti, ma incassa un´ovvia bocciatura. Le sue riflessioni sono esposte qui sopra, ma la sua vicenda somiglia a tante altre di tanti sport: gli sono mancati soprattutto i risultati e chi l´ha invitato a farsi da parte ritiene insomma che la squadra valesse più del suo quinto posto in classifica, in fitto condominio. Lo scossone più forte, forse già decisivo, s´era avuto a Fabriano, poi Badalona suturò qualche malumore, mentre le ultime uscite hanno proposto, se non lo stesso film, trame troppo simili: vittoria su Rimini, con un grande Smith, sconfitta coi belgi, senza Smith, vittoria a Sassari, con un grande Smith. Non si vedeva molto altro, troppo spesso, in questa Virtus.
La grigliata di pesce fresco, promessa in simpatica metafora in avvio di stagione, dopo l´anno delle ostriche avariate, Ticchi non è riuscito a servirla: spiace per la persona, di bello spessore umano, ma pure lui conosceva le regole del gioco, e soprattutto i carichi che si metteva sulla schiena. Da coach del Castelmaggiore diventava l´allenatore della Virtus, con relativi obblighi e pressioni: lo confidò nelle prime interviste, l´ha ribadito ieri, ritenendo che la sua avventura sia affogata proprio nell´impervia copertura di quel ruolo che faceva tremare le vene.
Tornerà dunque in sella Alberto Bucci, alla sua terza vita virtussina, dopo l´esonero del ´97 firmato Cazzola: curiosamente, tre investiture distanziate di 10 anni e, se la cabala l´assisterà di nuovo, felici al primo colpo. Nell´83 arrivò e fu la stella. Nel ´93 tornò, dopo Messina, e ne confermò lo scudetto, facendo anzi il bis. Nel 2003 viene ripescato, e in questo senso già spediva indizi il volo a Badalona cui l´invitò Sabatini: che intanto vedesse la squadra, sia dentro che fuori campo. Bucci era nel fior della carriera le altre volte (il boom di Fabriano la prima, la serie Livorno-Verona-Pesaro poi), mentre questo giro lo fa dopo esperienze magre a Fabriano (subentrando, l´unica altra sua volta) e a Parma, l´anno scorso, nella femminile. Ci dirà oggi che progetti ha su questa Virtus; poi, dirà la stagione se ha ancora piede pesante da calare sul gas, entusiasmo per raddrizzare la barca fin qui vacillante, mano tecnica per instradare un quintetto su vie diverse da quelle tentate con Ticchi. Con lui, scommette e rischia Sabatini, rincorrendo una ricostruzione forzatamente affrettata e faticosa. E forse, s´è visto, più dura di quanto si temesse.


24-11-2003 - da "virtus.it"

Si è dimesso Ticchi, Alberto Bucci nuovo coach della Virtus?

Giampiero Ticchi lascia la conduzione tecnica della Virtus, ma resta nell’organico della società: la decisione è stata presa stamattina, dopo un colloquio con il presidente Claudio Sabatini, di rientro dalla trasferta vittoriosa di Sassari. L’idea del presidente, di concerto con Ticchi, è quella di affidare la squadra ad Alberto Bucci, il coach della Granarolo che nell’83/84 vinse il decimo scudetto virtussino, quello della stella. Ticchi e Sabatini hanno spiegato alla stampa le motivazioni di questa decisione:

“Ho incontrato il presidente dopo la gara di Sassari - ha esordito Ticchi - e vedevo che era contento, ma non felice. Per me quella di ieri era stata una vittoria importante, ma mentre parlavo con Sabatini, notavo che per lui le cose stavano diversamente. Allora abbiamo parlato, anche della situazione non bella che si è creata; una parte del pubblico contro di me, le critiche di certa parte della stampa. Ho sentito fin dall'inizio che non ero ben visto dal pubblico, non avendo il blasone da Virtus: ero sempre quello del CastelMaggiore, anche se io mi sentivo la persona giusta per questa squadra. A me piacciono le sfide, ma quando ho visto che anche Sabatini non era più sicuro, ho pensato che per dare anima e corpo alla Virtus potevo anche fare il consigliere personale del presidente, lasciando la panchina a qualche altro allenatore. Non è una scelta tecnica, potrei dire che è una questione "di immagine". Comunque la squadra l’avevo in mano, anche a livello umano.”

“Devo ringraziare Ticchi, - ha ribattuto Sabatini, a fianco del coach - per il discorso che mi ha fatto stamattina, e anche perché ha deciso di non lasciare questo nostro progetto. Stasera incontrerò probabilmente Alberto Bucci, non solo un allenatore, ma anche un amico. A Bucci, d’accordo con Ticchi, vorremmo affidare la conduzione tecnica della squadra. E’ un rischio anche cambiare la guida della Virtus, me ne assumo ogni responsabilità. Ma Bucci è la persona giusta, conosce la Virtus, conosce Bologna: spero che accetti. Quanto alla squadra, siamo a 6 vinte e 6 perse, e qualcuna l’abbiamo lasciata per strada per un soffio: abbiamo bisogno di un lungo italiano, lo stiamo cercando, e lo prenderemo prima possibile. Faremo un altro sforzo economico, ma un pubblico come il nostro lo merita."


23-11-2003 - da "virtus.it"

Campionato: Sassari-FuturVirtus 72-81

Campionato: Sassari-FuturVirtus 72-81 - Tabellini: Smith 31, Williams 21, Cummings 10, Niccolai 8, Pelussi 6, Brkic 5, McCormack, Di Marcantonio, Mc Cormack, Masieri n.e.

La Virtus batte Sassari e torna alla vittoria in campionato, la seconda in trasferta dopo Ferrara. Lo fa con autorevolezza, mettendo la freccia nel secondo quarto e mantenendo un consistente margine di vantaggio per tutta la seconda parte di gara. Stratosferica la prestazione di Charlie Smith, ancora una volta devastante. Il Ragno ha firmato stasera 31 punti, di cui 27 da oltre la linea dei 6,25. Suo sparring partner è stato Williams, che con 21 punti messi a segno è tornato ad incidere notevolmente in fase offensiva.
Sassari parte forte, affidandosi in avvio al tiro pesante e alla supremazia sotto canestro: Rotondo e Di Giuliomaria lanciano i sardi sul 21-13, ma si vedono fischiare ben presto 3 penalità a testa. Dall'altra parte le V nere iniziano a sbloccarsi, finché il Ragno incanala una serie da fuoriclasse, un 5/5 da tre che consente alla Virtus di sorpassare sul 23-21. Mc Ghee dall'angolo riporta avanti, a fine primo quarto, i padroni di casa, 24-23. Nel secondo quarto si placa Smith, ma si accende il resto della squadra: mentre Sassari si arena a quota 31, La Virtus trova 6 punti di Tony Williams e due preziose bombe di Niccolai,per un 12-0 che porta la squadra di Ticchi sul +11. All'intervallo, 44-33 per la Virtus, e netta supremazia anche sotto canestro, nonostante l'assenza di Barlera.
Alla ripresa del gioco, Williams inchioda con una schiacciata il +13, ma i ragazzi di Ciani non si danno per vinti. Tornano in campo Rotondo e Di Giuliomaria, che spingono la Dinamo fino a -9. La Virtus resta ferma a quota 49 per qualche minuto: la sbloccano Cummings e Williams, e si torna a +13, 53-40. Sassari si affida alla panchina, e con Eppheimer e Carrizo si riavvicina ancora, fino al -6 al 29'. A dar respiro alla Virtus è ancora Smith, che con la sua settima bomba, sigla il 52-61 di fine terzo quarto. Negli ultimi 10'la Virtus gestisce il vantaggio, subendo un solo riavvicinamento sul 58-63 a inizio quarto, vanificato da una reazione imperiosa del duo Smith-Williams. La nona bomba di Smith ipoteca la gara sul 75-65 a meno di 2'dalla sirena, ed è proprio il Ragno a segnare l'ultimo cesto virtussino della serata, che coincide con il suo trentunesimo punto.


22-11-2003 - da "La Repubblica"

Paolo Barlera, stagione finita?

di M. Martelli

Rischio di stagione finita per Paolo Barlera: secondo i primi accertamenti, un problema al rachide lombare lo terrà fuori per almeno tre mesi. Si teme, però, che andrà peggio. Non finisce quindi la sfortuna del pivot bianconero, che dopo aver perso tutto il 2000-2001 per una grave malattia subisce un altro pesante stop, proprio nella stagione seguente al rientro a tempo pieno.
La Virtus dovrà tornare sul mercato per tamponare la già vistosa falla sotto canestro. Santucci e Ticchi sceglieranno la via da percorrere, anche in virtù della nuova regola sugli extracomunitari, tramutata da 3+1 a 4 (in pratica, l´aggiunta di uno straniero non implica il taglio d´un altro). Si potrebbe pensare all´aggiunta di un giocatore italiano: torna in mente Samuele Podestà, su cui la Virtus insisterà ora pesantemente, ma che fin qui Treviso ha ritenuto inamovibile. Un altro nome è quello di Jonathan Garavaglia, 27 enne ala-pivot già in Italia con Milano e già tastato in estate: proprio ieri è stato tagliato dalla Cba. Ma la priorità sembra ora rivolta al mercato americano: si punta su un centro che possa essere dominante, anche perché la Virtus si giocherebbe l´ultimo visto a disposizione. Scartata l´idea di vedere quel Nick Sheppard in prova alla Skipper, si apre la masnada di nomi dalle leghe minori americane. Cba, soprattutto, dove attualmente gioca il 28 enne mancino Zendon Hamilton, 2.10 per 115 Kg, ultimo taglio dei Golden State Warriors prima del via della Nba, e che ora viaggia a 21 punti e 13 rimbalzi di media con Yakima. Un altro papabile è Rodney Rogers, solamente omonimo del veterano Nba: Rogers, centro di 202 per 110 Kg, potrebbe ottenere a breve il passaporto italiano. La Mps Siena ha annunciato ieri l´ingaggio di Luca Vitali, play di 1.98, classe 1986, che aveva giocato alcune partite nella FuturVirtus, sciogliendo poi il suo contratto.


18-11-2003 - da "virtus.it"

ULEB Cup: FuturVirtus-Pepinster 67-72

ULEB Cup: FuturVirtus-Pepinster 67-72 - Tabellini: Cummings 13, Niccolai 12, Williams 11, Brkic 8, Martin 8, Barlera 5, Mc Cormack 3, Masieri 2, Di Marcantonio 2, Pelussi 2.

La Virtus non replica il buon esordio europeo di Badalona, e viene sconfitta in casa dal Verviers. Shipp migliore dei suoi, con 20 punti: di qua, Cummings 13, Niccolai 12, Williams 11.

All'esordio casalingo in Uleb, le V nere lasciano sfogare il giovanile ardore del Verviers: si parte con un secco 9-2, con la Virtus versione WWF che fatica a trovare il canestro. I valloni vanno anche sopra di 9, ma lentamente Martin e soci recuperano, sospinti dalle bombe del giovane argentino. Si chiude sul 20-14, ma la sfuriata degli ospiti sembra esaurirsi lentamente. Nel secondo quarto, infatti, c'è il sorpasso siglato da Masieri a 6': ma non si tratta di un'inversione di tendenza, visto che il Verviers torna rapidamente avanti con un break di 10-0, fino al 34-22, massimo vantaggio della gara. La V si ridesta ancora, lentamente, e arriva fino al -6 con bomba di Niccolai. Si va a riposo sul 37-32. Niccolai firma il nuovo pareggio a quota 37, ma è ancora una pia illusione: 7-2 di break e a metà terzo quarto il Verviers è avanti ancora di 5. Con un quintetto atipico, Ticchi recupera lentamente affidandosi soprattutto a Williams, libero di costruirsi l'uno contro uno. Il nuovo vantaggio Virtus lo sigla Cummings al 28', ma la V non riesce a scappare, e chiude sopra di 2 al 30', 54/52. In avvio di ultimo quarto, minibreak per i belgi, a cui la V ribatte colpo su colpo, e a 3' è ancora equilibrio, 64-63 per il Pepinster. A 1'26 canestro di Moya, Barlera fa 1/2 e a 1' è avanti di 2 il Pepinster. A 30" fallo di Cummings su Shipp, Cummings sbaglia la bomba. E i belgi hanno in tasca la vittoria.
Coach Ticchi:
Era una partita pericolosa, come sapevamo. Loro sono una squadra fisica e molto organizzata. abbiamo avuto poca energie e poca intensità, abbiamo trovato sprazzi, ma i ragazzi non reagivano alle sollecitazioni. Mi sembravano tutti senza energie, hanno fatto errori banali, di concentrazione e in una partita queste cose fanno la differenza, come i liberi, che abbiamo tirato con il 56%. Percentuali basse, se perdiamo fiducia ci blocchiamo. Anche se la coppa non è la competizione più importante, è un peccato. Ci teniamo a far bene, soprattutto in casa. E' una sconfitta che fa male alla fiducia.


16-11-2003 - da "virtus.it"

Campionato: FuturVirtus-Rimini 87-76

Campionato: FuturVirtus-Rimini 87-76 - Tabellini: Smith 30, Cummings 19, Niccolai 9, Mc Cormack 9, Barlera 7, Williams 5, Masieri 3, Di Marcantonio 3, Pelussi 2, Martin.

La Virtus doma Rimini, con una gara devastante di Smith e un'ottima conferma del collettivo, alla seconda vittoria filata in pochi giorni. Trenta i punti dell'ex San Antonio Spurs, quasi tutti nella prima parte della partita. Rimini ruggisce per un tempo, ma quando la Virtus ha premuto sull'accelleratore, la gara ha preso una direzione non più rimediabile.
Rimini parte forte, con un ottimo avvio di Guarasci e Tassinari. Quest'ultimo è il vero rebus per la difesa bianconera nel primo quarto: tre bombe dall'angolo per lui, l'ultima delle quali lancia Rimini sul 21-13, massimo vantaggio sul finire del parziale. Il 25-16 al 10" non pare un buon auspicio, ma la Virtus torna in campo trasformata e vorace. In 2 minuti e mezzo, due bombe di Smith e due cesti di Cummings scandiscono il break 13-0 che consegna alla V il primo vantaggio. Vantaggio che acquisisce spessore, fino al +11 siglato dai 6.25 da uno scatenato Smith che in 16 minuti firma 20 punti (26 al riposo per lui). Il primo tempo termina sul 48-34.
Forte del vantaggio conquistato nel secondo quarto la Virtus scende sul terreno di gioco molto più tranquilla e riesce a gestire la gara senza patemi. Il solito Smith con la settima tripla della sua partita firma il +21 a metà del terzo quarto; Rimini non riesce a rientrare mentre i bianconeri trovano facilmente la via del canestro e, con la tripla di Cummings, il terzo quarto si chiude sul 73-50. L'ultimo parziale non regala ulteriori emozioni dal punto di vista del risultato; Rimini non riesce a scuotersi dal torpore in cui è precipitata nel secondo quarto mentre i bianconeri continuano a trovare la via del canestro con semplicità e riescono quindi a controllare la gara regalando anche qualche giocata spettacolare al pubblico. Solo nel finale gli ospiti si riavvicinano con un paio di conclusioni da oltre l'arco dei 6.25. Tra gli applausi degli oltre 4000 del PalaMalaguti la gara si chiude sull' 87-76.

Ticchi: "Questa sera, a tratti, abbiamo giocato una buona pallacanestro; siamo partiti un po' contratti, non riuscivamo ad esprimere una difesa aggressiva, poi ci siamo sciolti e tutto è stato più facile. Quella di questa sera è una tappa molto importante per trovare finalmente una precisa identità di squadra ed ora ci attende un'ulteriore verifica martedì in coppa. A parte il primo quarto, sono contento dell'atteggiamento con cui i miei ragazzi sono scesi sul terreno di gioco. Pelussi ha giocato una buona gara, ci teneva a vincere il duello tutto argentino con Gonzales. In ogni caso è stata la prova della squadra a fare la differenza. La scelta di non far partire Williams in quintetto è stata concordata con il giocatore: io ho a disposizione dieci giocatori e tutti devono essere pronti a giocare, eventualmente anche in quintetto. Infine un'elogio anche per Masieri che questa sera si è reso molto utile a rimbalzo."
Smith: "Non è stata solo la mia prestazione a portarci al successo ma quella di tutta la squadra. Abbiamo giocato con la giusta aggressività e siamo riusciti a ribaltare la partita con un ottimo secondo quarto. Dobbiamo convincerci a giocare sempre con questa intensità perchè tutte le altre squadre, quando giocano contro la Virtus, danno il 110% per batterci".


15-11-2003 - da "Il Resto del Carlino"

FuturVirtus, parla Sabatini

di A. Gallo

Claudio Sabatini, giovedì prossimo il Tar del Lazio dovrà fissare l'udienza per discutere del caso Virtus. E della revoca dell'affiliazione, deliberata il 4 agosto e ribadita il 31. Pronto alla battaglia?
«Così pronto che ho deciso di abbondonare tutte le cause».
Prego?
«Ho ritirato il mandato ai nostri legali. L'ho fatto in tutte le sedi, sia quelle sportive sia quelle amministrative».
Perché?
«Basta udienze davanti al Tar, Consiglio di Stato e giudici vari: salta anche l'udienza del 20 novembre».
Ma il motivo di questa decisione?
«In fondo non faccio nulla di nuovo. L'avevo detto in estate che le questioni legali non mi interessavano».
Ha parlato con il presidente federale Maifredi?
«Non ancora. Ho chiamato Prandi, il presidente della Lega basket, mi è sembrato soddisfatto. Credo che sia stato una piacevole sorpresa».
In estate, però, aveva parlato anche di alcune carte che, se autentiche…
«Le carte ci sono ancora, ma non ho intenzioni di usarle».
L'ha detto all'avvocato Porelli?
«Non ancora. Quando lo saprà, probabilmente, si arrabbierà un po'. Ma era la cosa giusta da fare. Alle spalle abbiamo un'estate da dimenticare, tutti sanno quello che è successo. Il presente è una squadra di basket che vuole giocare».
A proposito di gioco, martedì, sul vostro aereo è salito Alberto Bucci.
«E allora?».
E' un allenatore, dobbiamo pensare male?
«E perché? Avevo invitato anche Renato Villalta, questo non significa che Niccolai rischiasse il posto. Ho invitato Alberto senza secondi fini. Ticchi, lo ripeto, può lavorare tranquillo».
Passiamo alla campagna abbonamenti.
«Resterà aperta, per il discorso Virtus Star Club, ancora per la prossima settimana».
I numeri, però…
«Mi aspettavo qualcosa di più. Devo ammetterlo, ho perso una scommessa».
Capitolo pivot.
«Non torniamo sul mercato, i giocatori li abbiamo. Dobbiamo dar loro modo di crescere. A Barcellona, per esempio, ho visto una prestazione convincente e convinta di Di Marcantonio».
Dobbiamo dedurre che la tribuna di Fabriano abbia fatto bene a Brkic.
«David è un signor giocatore. Solo che ogni tanto dobbiamo ricordarglielo. Io credo che possa fare ancora di più. Questa squadra ha un grande potenziale, deve solo dimostrarlo».
Come?
«Noi dobbiamo concergli il tempo per crescere. Loro devono migliorare».
Intanto arriva Rimini: quante persone si aspetta dopo i 7.510 del big match con la Bipop?
«Tutti quelli che ci meritiamo».
Tradotto in cifre?
«Io ho la coscienza a posto, la squadra altrettanto. Quando ci sarà un bello spettacolo ne avremo ancora di più».


13-11-2003 - da "La Repubblica"

La vittoria di Badalona restituisce fiducia

di M. Martelli

Cambio pelle in due giorni netti. Domenica, a Fabriano, una FuturVirtus inguardabile; a Badalona, invece, una Virtus capace di dominare 40´ contro una squadra di categoria superiore. Evidentemente, la strigliata del patron Sabatini prima della partenza ha punto nell´orgoglio. «Ci ha detto di lottare, di giocare ogni partita come fosse l´ultima: e ci ha ricordato che chi gioca per la Virtus lo deve fare per vincere», questo il breve ed edulcorato sunto di Andrea Niccolai, prima di imbarcarsi sul volo di ritorno. Decisivo AirNick, con un ultimo quarto da 3 bombe e un assist: diversamente da domenica, dov´era andata male. «Mi piace essere protagonista, amo prendermi grosse responsabilità: questa è andata bene», ha aggiunto, per poi chiosare la giornata brandendo il microfono dell´aereo, ringraziando chi aveva accompagnato la Virtus a prendersi questa nobile vittoria. E chiedendo tanta gente per domenica (20 euro prezzo più economico, metà per gli under 18).
Ma Niccolai è solo una delle tante note liete di una serata che, come ha detto Charles Smith sull´aereo, «servirà come esempio per il futuro, perché ha fugato i dubbi sul nostro valore»: da Barlera, che senza problemi di falli ha 214 cm da far pesare; a McCormack, che partito in sordina sta crescendo in personalità; fino allo stesso Ragno, ormai incoronato leader. Ma soprattutto la nota lieta viene da Brkic, fuori a Fabriano per scelta tecnica, di bell´impatto martedì con 12 punti in 14´, ma soprattutto grande reattività. Ciò che non deve fare la Virtus è vedere, ora, tutto rosa: il bilancio è 3-5 in campionato, a 4 vittorie da Reggio (e una sola sopra le ultime). Domenica arriva Rimini (8 punti), poi il calendario propone due match con formazioni che l´appaiano (a Sassari) o seguono (Novara): una vittoria in Uleb Cup farà morale, ma una striscia, anche mini, in campionato conterebbe di più.
La vittoria sulla Joventut è poi servita anche a Ticchi per tirare un sospiro di sollievo: mai messo in discussione dalla società, è vero, ma lo stentato avvio aveva già fatto aggrottare qualche ciglia. Dopo essersi tolto dalla spalla la scimmia di Boniciolli, volato a Messina, Ticchi si toglie quella della vittoria, con gli annessi complimenti di Sabatini: la Virtus ha giocato corale, ha costruito tiri, è rimasta sopra anche con la panchina (Martìn a parte), lucrando gioie anche da Di Marcantonio, che in difesa ha mosso bene i suoi 125 chili. Ticchi ha ruotato 9 uomini nei primi 7´, usandone alla fine 11 (dentro anche Noferini), con Ceresi a bagnare il piede negli ultimi 30´´: e su eventuali scelte dubbie nel finale, non c´è stato neanche tempo di recriminare. Solo da gioire. Questo basta, per ora. Da qui in avanti, si vedrà.


12-11-2003 - da "La Repubblica"

La Coppa fa bene alla FuturVirtus

Lo dicevamo un po´ tutti, che Joventut e Virtus non potevano stare insieme nella stessa frase. Una squadra di Legadue italiana, bassa Legadue, contro una di Liga Acb, pur dal rendimento finora medio, ma con nazionali come Digbeu, Marco e lo stesso Radulovic. Bene, tutti smentiti. Come nel più classico Davide contro Golia, Davidino è diventato re. Giocando insieme, come mai quest´anno, punendo le amnesie altrui e limitando le proprie, la Wwf sgraffigna due punti come mai avremmo pensato. Avanti 40´, anche a +14, in confusione solo alla fine, quando Digbeu, l´unico col fuoco dentro, l´ha minacciata, alla fine la porta a casa. E´ Charles Smith, col siluro del +6 a 1´01´´ dalla fine, a distruggere la Penya: miglior realizzatore, il Ragno, ma sarebbe ingiusto citarne solo uno, dopo una prova così incredibile.
Non c´era Tabak (gastroenterite), ma c´è stata, fin da subito, tanta Virtus: parte sparata (11-0 in 3´), con inedito gioco. Ci vogliono oltre 4´ per vedere il primo canestro locale, ma intanto Cummings macina gioco e Smith finalizza. I primi patemi arrivano quando un Aito infuriato allunga la difesa: uomo press e Virtus tendente alla banana. Digbeu (l´uomo giusto per il gioco fisico) piazza due liberi per il -3 (10-13), ma la Wwf torna a spingere: Brkic è la nota più lieta, ed è proprio un suo canestro a mandare i bianconeri a riposo su un incredibile +12. Il gioco fisico della Penya pesa sui bianconeri, ma pesa di più il salto da Legadue all´Europa: volano mazzate, che di qua non si fischiano, mentre di là pure i sospiri valgono un trillo (6 falli a nel primo quarto, 17 a 6 a metà, con 24 liberi a 8). E´ infatti con la lunetta (19 punti) che Badalona rimane in partita, ma al riposo è comunque +7.
Il rientro è soft per entrambe: Badalona butta via 9 attacchi di fila, la Virtus ne infila solo due, ma sufficienti per il 34-47. Si sveglia Arnold e arrivano i dolori: 7 punti filati e Badalona torna a -6, ma c´è Barlera che chiude alla grande il terzo quarto. Sprint finale. Aito va a zona 2-3 e la Virtus infila tre triple (Niccolai, Smith, Niccolai). Poi un´altra, di Masieri, e Badalona s´affida ad Arnold. Lui e Alzamora devastano l´area bianconera, fino al -4 a 3´, quando un ?ignorantissimo´ Niccolai spara da 8 metri e serve poi un assist a Di Marcantonio (+6 a 2´). Digbeu non ci sta: 70-73 a 1´24´´. E lì la chiude Smith, rendendo gioiosa e incredibile una giornata trascorsa nella massima serenità.
In mattinata, Claudio Sabatini e l´assessore Carlo Monaco erano stati ricevuti dal vice sindaco di Barcellona Jordi Portabella, nella Sala del Dipartimento di Urbanistica. Strette di mano, sorrisi, anche qualche siparietto. Come quando Sabatini, a domanda di Portabella ("Ma senta, ci sono altre squadre a Bologna?") ha risposto: "No no, solo noi". Oppure quando una svista ha colpito Monaco ("La Virtus è una squadra di grande storia e tradizione, che gioca a calcio..."). Quindi la partita e l´incredibile epilogo. Due punti prestigiosi, anzi, di più.


11-11-2003 - da "bolognabasket.it"

ULEB Cup: Badalona-FuturVirtus 70-78

ULEB Cup: Badalona-FuturVirtus 70-78 - Tabellini: Smith 25, Brkic 12, Cummings 10, Niccolai 9, Mc Cormack 8, Masieri 6, Di Marcantonio 5, Barlera 3, Pelussi, Martin , Ceresi.

La Virtus, dopo un’estate di passione, ha debuttato vincendo in Europa. Non si tratta più della blasonata e remunerativa Euroleague, bensì dell’ULEB Cup, erede di quella Saporta che fu.
Certo, non è la stessa cosa, ma bisogna tenere conto che la Virtus di quest’anno gioca in Legadue, dopo le note vicissitudine estive, e che quest’anno di “purgatorio” sarà senz’altro il preludio alla partecipazione in Eurolegue, garantita per le prossime due stagioni a patto che i bianconeri militino nella massima serie italiana.
In ogni caso, questo primo appuntamento europeo del nuovo corso, il primo con la partnership di WWF e Champion (sponsor tecnico) ha mobilitato addirittura un charter da Bologna, capitanato da Claudio Sabatini e comprendente squadra, cronisti e tifosi, che hanno potuto assaporare una giornata tra paella e Ramblas ripensando ai bei tempi che furono, a partire naturalmente dall’aprile 1998 e dalla conquista della prima, storica Eurolega. Presenti anche virtussini storici come Alberto Bucci e VIP come l’assessore Carlo Monaco, che ha approfittato dell’occasione per una visita ufficiale al Dipartimento di Urbanistica dell’Ayuntamento de Barcelona. Nell’occasione Claudio Sabatini ha affermato scherzosamente che non ci sono altre squadre a Bologna oltre alla Virtus.
L’avversario, la Joventut Badalona, è una compagine storica del basket spagnolo, tra le favorite per la vittoria finale in questa coppa. Al suo attivo vanta tra l’altro la conquista di un’Eurolega e una memorabile partita contro i Los Angeles Lakers di Magic Johnson, persa all’ultimo secondo per 116-114.
E tutto questo non fa altro che dare maggior risalto all’impresa dei bianconeri, che sono usciti vincitori conducendo dal 1° al 40° minuto, e giocando finalmente di squadra. Una bella boccata di ossigeno anche per Giampiero Ticchi, che dopo due sconfitte consecutive. A volte il basket è proprio strano, perché appare proprio difficile credere che i catalani siano inferiori al Fabriano Basket che due giorni fa ha sconfitto i bianconeri. Interessante anche notare che senza Anthony Williams, fuori per regole ULEB, si sia giocato parecchio meglio. Il tempo dirà se si tratta di un caso o di una tendenza.

La cronaca: la Virtus parte bene, benissimo, oltre ogni più rosea aspettativa. Un 11-0 perentorio, firmato Cummings e Smith, che costringe immediatamente al timeout l’ex blaugrana Aito. I neroverdi provano a reagire, e si riavvicinano a 3 punti, ma nel primo quarto l’attacco bianconero è davvero devastante. Il primo parziale si chiude 26-14 per le Vu Nere.
Nel secondo quarto la Joventut cerca a più riprese l’aggancio, soprattutto con il pressing a tutto campo e giocando in maniera massiccia sotto canestro con Alzamora e Jamie Arnold. I neroverdi lucrano un sacco di tiri liberi (onestamente non proprio tutti meritatissimi: 24 a 8 il conto dei liberi all’intervallo), e riducono il distacco. La Virtus, nonostante alcuni passaggi a vuoto (grottesca la palla persa da Vonteego Cummings dopo aver chiesto timeout alla maniera americana), riesce comunque a reagire limitando i danni e chiud il tempo con 7 preziosi punti di vantaggio, ed un insolito +10 nel conto dei rimbalzi.
La ripresa si apre con il quarto fallo di Vonteego Cummings, che costringe coach Ticchi a schierare quintetti inediti, e a variare radicalmente gli schemi di attacco, che per il 99% passano dalle mani di Charlie Smith che decide cosa fare. I bianconeri partono comunque 6-0, ma poi perdono di lucidità, soprattutto a rimbalzo, e Badalona si rifà sotto, sfruttando i lunghi e un Nikola Radulovic infallibile dalla lunetta. All’ultimo intervallo sono ancora 7 i punti di vantaggio per i bianconeri.
L’ultima frazione si apre con una scarica dalla lunga distanza per la Virtus: Masieri, Niccolai e Smith portano a 14 le lunghezze di vantaggio. Sembra fatta, ma non è così. La Joventut prova l’ultimo disperato assalto, e sono ancora Alzamora e Arnold gli alfieri dei neroverdi, che rientrano fino a –3, prima che Andrea Niccolai e Charlie Smith (tripla allo scadere dei 24” a 1’02” dalla sirena) piantino gli ultimi chiodi nella loro bara. Finisce 78-70, e gloria per tutti. Ora occorre concentrarsi sulla partita di domenica con Rimini che, senza nulla togliere a questa straordinaria impresa, è molto più importante.


11-11-2003 - da "La Repubblica"

FuturVirtus: ci vorrebbe un processo, altrochè una coppa

di Walter Fuochi

Quel che meno serviva, di questi tempi, a una squadra che deve ancora diventare tale, è una coppa europea. Terzultima in A2, inchiodata a un bilancio deprimente di 3 partite vinte e 5 perse, la Virtus vola invece a Badalona a spendersi in un torneo da figurante. Meglio sarebbe, potendo, non salire su questo sipario e lavorare duro nel retropalco. Ma non si può, e d´altra parte questo è il destino stagionale dei bianconeri, fra la scelta e la condanna: quello di dover recitare una parte forte e stentorea, 'da Virtus´, avendone invece gambe gracili; e quello di travalicare, pressochè quotidianamente, in un caso mediatico. Quando servirebbe insomma una vita normale, da squadra di basket, continua invece la sovraesposizione fra manifesti e polemiche, bisticci e colpi di teatro, Bazzani e Wwf. E c´è poca difesa: simile a un sopravvissuto a un disastro aereo, la Virtus sconta la sua impossibilità di essere banale.
Eppure una crisi è in corso e un processo, dopo l´immonda partita di Fabriano, andrà pur fatto. Il processo a una squadra molle, confusa, indolente, forse convinta che sarebbe bastato un colpo di gas per ribaltare la gara. Invece, se c´è un dio, la magata non è riuscita, ed è giusto così: dopo aver giocato male, la Virtus ha perso peggio. Il processo andrebbe fatto pure a un allenatore che ancora deve trovare un gioco, gerarchie meno labili e pure corazze per una pressione atipica come tutto, ma non imprevista. Poco ha cavato Ticchi, da un materiale forse affastellato con la fretta e anche gli errori tipici delle ricostruzioni in corsa, però poco, nell´attesa di modellarlo, ha saputo vincere anche a spallate: ogni tanto ci vuole, e tra i suoi e i fabrianesi senza Nicholas gli organici erano tanto dispari da non dover imprecare su un ultimo, disgraziato pallone. Poi, che in volata la Virtus abbia più perso che vinto è un altro allarme: non solo per Ticchi, però, e più per giocatori che, passati per prime scelte Nba o centinaia di gare in A, sballano giocate decisive come fossero bambini. Volando su Barcellona, stridente revival d´un esodo massiccio che celebrò un´Eurolega, l´ultimo pensiero lasciato a terra è per una campagna abbonamenti che, al di là dei giudizi di gusto (e siamo di nuovo in area mediatica...), faticherà di più. Perché, in pieno lancio, le è mancata l´unica, vera benzina dello sport. Vittorie, anziché sconfitte.


10-11-2003 - da "La Repubblica"

La FuturVirtus cade all'ultimo secondo

di M. Martelli

A condannare la FuturVirtus è, alla fine, un libero di Antonio Smith, a un secondo e briciole. Sfortuna, si potrà dire, visto che l´Antonio viaggiava con 3/8 (ferri e tabelloni tumefatti). O ingiustizia, visto che il fallo sull´omone era arrivato dopo una più che sospetta infrazione di passi: si stava sull´82 pari, poteva essere supplementare. Giustizia, invece, per tutto il resto, e soprattutto per una Fabriano superiore in tutto: a rimbalzo, nel gioco di squadra, nella reattività. Palloni vaganti tutti biancoblù, troppo molli, invece, i bianconeri. Che, se hanno salvato la faccia, e rischiato di vincere, devono solo ringraziare Charles Smith che, in avvio d´ultimo periodo, s´è preso tutto sulle spalle: 16 punti in 4´, 22 alla fine d´un quarto in cui la FuturVirtus aveva toccato anche il -11 (74-63 a 7´) e poi sorpassato, con il Ragno, a 2´. Pelussi, lì, ha sbagliato i due liberi del +3, e Fabriano pareggiato con Morri, a 82. Negli ultimi due attacchi Virtus, pochissima gloria: una palla contesa (che la legge truffa dà ai locali), un tiro da tre, affrettato e scellerato, di Niccolai a 18´´. Ferro. Sul match-ball ecco l´altro Smith, Antonio. Forse passi, certamente fallo, un libero e tutti a casa.
Ma ha vinto chi l´ha meritato, dominando senza fenomeni (e senza il cannoniere Nicholas), ma con tanti buoni giocatori: Barac l´aveva instradata, Morri l´ha sempre condotta, Cinciarini e Lestini, entrambi 20 enni, l´hanno affossata. Bologna ha attaccato alla rinfusa, con punti griffati dal solo talento: dietro, poi, è stata asfaltata a rimbalzo (47-28, 24 di Smith) e non ha tenuto una penetrazione.
Fin dall´avvio, troppo sfilacciato per essere vero, si vede la serata: briglie sciolte davanti, praterie concesse dietro (malgrado Barlera). Fabriano schizza avanti sui piazzati di Barac, che sotto fa fatica e allora impallina da fuori un dormiente Williams. In più, Flamini fa il vuoto a rimbalzo d´attacco, e Morri fa il resto in faccia a Cummings. La FuturVirtus tocca il -9 alla prima pausa, suturato da qualche personalismo in un mare di errori. Rientro soft, e Fabriano subito a +11 con Morri: poi McCormack si sveglia e con un minimo di raziocinio la Virtus rimane aggrappata, ma sempre in ritardo di un giro. -7 a inizio ultimo quarto, quando Smith ci prova. Una pacca sulle spalle, niente più. Brutta botta, specie riaprendo, stamattina a piaga fresca, i botteghini degli abbonamenti.

LE PAGELLE
MCCORMACK 6.5. Tutto il peggio all´inizio, tra regia orribile e difesa fantasma. Ripresa, però, da applausi. In 23´, 4/4, 1/1, 4 perse.
CUMMINGS 5.5. Dietro legge male, davanti litiga col ferro, ma si sbatte eccome: così, però, perde energie e nello sprint è a sedere. In 33´, 6/15, 1/1, 2 assist.
SMITH 7. Flamini lo buggera a rimbalzo in una prima metà piuttosto silenziosa. Dipinge un ultimo quarto da marziano: 22 punti, 16 filati. In 35´, 9/11, 5/9, 6 recuperi, 4 stoppate (una siderale).
WILLIAMS 4.5. Da rincorrere col bastone per la sua (non) difesa (contro Barac...). Davanti, poi, «vede la porta» anche troppo. Emblematico un attacco: tripla, ferro, rimbalzo, ancora tripla, ancora ferro. In 27´, 4/6, 0/4, 7 rimbalzi.
BARLERA 6. In avvio, l´unico con la testa nel match: faticherà davanti, ma dietro è l´ombrello giusto contro Smith. In 23´, 2/3, 4 stoppate.
PELUSSI 5. Pessimo davanti, zero impatto anche dietro, dove servirebbe anzichenò. Sul ferro i due liberi di un +3: poteva chiuderla. In 17´, 0/3, 3 rimbalzi.
NICCOLAI 5. Bagna il debutto con una scucchiaiata, ma anche con una folle tripla per vincerla. Gli va male. In 20´, 1/1, 0/2.
MASIERI 5.5. Soliti falli precoci, davanti l´imbrocca poco. Ma senza palla non può nulla, se non gli si costruisce qualcosa. In 20´, 1/3 da tre.


09-11-2003 - da "virtus.it"

Campionato: Fabriano-FuturVirtus 83-82

Fabriano-FuturVirtus 83-82 - Tabellini: Smith 34, Cummings 16, Mc Cormack 13, Williams 10, Barlera 4, Masieri 3, Niccolai 2, Pelussi, Martin n.e., Di Marcantonio n.e.

La Virtus esce sconfitta dal difficile campo di Fabriano, battuta sul filo di lana. Una gara altalenante che poteva finire ai supplementari, non fosse stato per un'ultima, confusa azione, che ha consentito a Fabriano di portare a casa la vittoria, grazie ad un libero allo scadere di Antonio Smith. Oltre all'amarezza della sconfitta di misura, c'è la nota positiva di un quarto quarto spaziale di Charles Smith.
Fabriano non schiera Nicholas, ma parte forte, e sostenuta da Morri e Barac infila sei bombe nel solo primo quarto. La Virtus fatica ad entrare partita, soprattutto in difesa: ma l’ingresso di Andres Pelussi fa crescere la retroguardia bianconera, e si torna sul -4 con bomba di Masieri. Con percentuali incredibili dalla lunga distanza Fabriano cerca di prendere il largo, e torna sul +8, 31/23, ma la Virtus, affidandosi alle prime scelte Nba, coglie un break di 6-0 e con l’entrata morbida di Charlie Smith torna a -2 sul finire del secondo parziale. Prima dell’intervallo, però, Morri spara un’altra tripla, e Antonio Smith chiude sulla sirena per il 40-33 di metà gara. Morri si ripresenta con 5 punti in due minuti e porta Fabriano sul +11, massimo vantaggio della gara. Ma la Virtus prende forza proprio in questo momento: la bomba di McCormack dall’angolo propizia un parziale di 12-1 che fissa la parità sul 50-50. Subito la spezza Morri con una fortunosa tripla di tabella, che demoralizza la V e lancia nuovamente i marchigiani a +7 alla fine del terzo quarto, 63-56. Fabriano allunga di nuovo nell’ultimo quarto, fino al 72-61, ma la Virtus, con un moto di orgoglio e classe, torna pari con un parziale di 9-0, di cui 7 di Smith, autore di un enorme quarto quarto. E proprio Smith sigla il primo vantaggio, 80-79. L'ultimo minuto è da incubo. Morri fa 1/2 dalla lunetta, ed è 82 pari. Poi, ci sarebbe una palla a due, ma la nuova regola del possesso alternato su palla contesa, la consegna a Fabriano. Stoppata del Ragno, palla Virtus. Sbaglia Niccolai da tre a 18". Palla a Fabriano, fallo sanzionato a McCormack su A.Smith a 1". Un libero su due, la vince Fabriano 83-82.


08-11-2003 - da "La Repubblica"

FuturVirtus in Europa col marchio WWF

di M. Martelli

Continua a staccare tessere la campagna abbonamenti della FuturVirtus: dopo le 1606 di giovedì, si sono aggiunte le 404 di ieri, che ad un passo meno sostenuto della giornata inaugurale portano comunque il totale oltre le duemila unità (2010). La prelazione per gli abbonati degli ultimi due anni proseguirà anche lunedì: da martedì, vendita aperta a tutti gli altri.
E ieri è stato pure svelato il perché dell´inserimento, nelle formule di abbonamento, di uno sconto ai soci del Wwf. La Virtus spa ha infatti stretto un accordo con l´importante associazione per la salvaguardia della natura. Virtus e WWF cammineranno a braccetto per tutta la stagione europea dei bianconeri: si partirà dunque da Badalona, martedì prossimo, quando sulla canotta comparirà il celebre logo del panda, nella prima partita di Uleb Cup, dove la società bianconera porterà pure un charter di tifosi.
«Partiamo dalla Spagna - è stato spiegato -, perché qui, nel 1975, è stata firmata la più importante Convenzione contro l´inquinamento del Mediterraneo, ossia la Convenzione di Barcellona, per la quale da domani i governi dei paesi mediterranei si riuniranno in Italia, al fine di avere regole più severe contro l´incubo petrolio». Il binomio Virtus-Wwf avrà il supporto dell´Oasi Wwf Villa Romana di Russi, devastata due anni fa da un incendio, e che per tutto l´anno si chiamerà «Oasi Wwf-Virtus»; inoltre, ad ogni vittoria dei ragazzi di Ticchi, vedrà spuntare un nuovo albero. Al Wwf verranno inoltre devolute le eventuali multe sanzionate ai giocatori.
Infine, alla palestra dell´Arcoveggio, sono disponibili i 500 tagliandi acquistati da Sabatini per la trasferta di domani a Fabriano (ore 18.15): i neo-abbonati potranno ritirarli oggi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Per il pullman, riferimento ai Forever Boys (tel. 1780-151979).


07-11-2003 - da "La Repubblica"

Primo canestro della FuturVirtus nel derby delle tessere

di Walter Fuochi

Milleseicentosei abbonamenti alla Virtus sottoscritti il primo giorno sono la cifra sbucata iersera sui terminali della Carisbo, alla chiusura degli sportelli. E´ un buon dato, dopo che s´era navigato a vista, nei pronostici e negli umori, sconquassati dalla vistosa, aggressiva campagna spinta da Sabatini a paginate a pagamento sui quotidiani. «Un gran bell´avvio - ha detto lui - anche se mancano parametri di riferimento». La campagna resterà aperta fino a metà mese, l´obiettivo è nella sfida enunciata. Pagando un euro in più, rispetto alla tessera della Skipper, contare alla fine un abbonato in più. Gli 'altri´ sono 4.175.
Pagina intera di pubblicità su 4 quotidiani. Fondo nero, caratteri bianchi, titolo «Noi più». Sotto, una tabella a specchio. A sinistra la Fortitudo. Scudetti 1, Coppe Italia 1, Supercoppa 1. A destra la Virtus. Scudetti 15, Coppe Italia 8, Eurolega 2, Coppa delle Coppe 1, Supercoppa 1. Sotto, i listini: 325, 628, 1067, 1171 euro la Fortitudo, a seconda del settore. E la Virtus? 326, 629, 1068, 1172. Un euro in più, dappertutto. Così, ieri mattina, la vecchia-nuova Virtus andava a caccia sui giornali della sua dispersa, un tempo enorme, schiera di tifosi. La pubblicità comparativa s´era vista fin qui su fustini e telefonini. Sbarca ora, sfacciatamente, nello sport.
Chiaro il messaggio: siamo meglio, costiamo di più. Perfino ovvio, non ci fosse che le cose stanno clamorosamente a rovescio. Perché la Virtus radiata dalla federbasket per debiti, salvata al pelo dal fallimento in tribunale, iscritta in A2 come Castelmaggiore, in attesa di ritornare Virtus, seguita da 5, 6, 7 mila tifosi, ogni partita di più (a ingresso gratis, però), è una Vu nera un po´ così. «Pagherete quando ce lo meriteremo», disse Sabatini. Il momento è giunto, la sorpresa pure.
Quell´euro in più ha spiazzato Basket City. E´ solare che il prezzo sia alto: la Virtus offre una LegaDue e un´Uleb Cup, la Fortitudo un´A1 e un´Euroleague (tacendo pure d´una classifica che annaspa e di una che vola). Ma è altrettanto solare che la partita non sia sul prodotto, ma sulla sua stessa sopravvivenza, e confina con quell´iniziale idea di azionariato popolare ora messa da parte. Letta sia come sfida forte che come ironica boutade («è solo un gioco», c´è pur stampato), la campagna è stata rimpallata dalla città fortitudina (sono vivi per miracolo e vengono pure a sfottere) e ha diviso pure quella bianconero che, fra caro prezzi 'provocatorio' e stile irritualmente aggressivo, deve ora decidere se mettersi in fila o meno. L´ha fatto ieri, ma i conti si faranno solo alla fine, stabilendo se il fustino abbia lavato più o meno bianco. O anche agitato i fantasmi dell´estate dei disastri e l´ansia di non rivederli mai più.
La Virtus avrebbe avuto più spinta battendo Reggio, davanti ai 7.500 entrati, l´ultima volta, gratis. Un po´ di tessere se le giocherà a Fabriano, ma pure qui il risultato è fuori fuoco. L´appello è stato puntato sull´identità, sull´orgoglio e pure sui grandi numeri che, in regime di gratuità, hanno detto che la 'creatura´ era giusta. Ora i tifosi della Virtus che fu (e semmai sarà) hanno davanti l´autobus che il 4 agosto, alla radiazione, non c´era, e il 31, al perdono negato, neppure. Salirci o stare giù è scelta loro.


05-11-2003 - da "La Repubblica"

Orgoglio FuturVirtus, parte il derby delle tessere

di M. Martelli

Quest´anno niente derby sul campo, e allora Claudio Sabatini lo inventa fuori. E´ stata presentata ieri la campagna abbonamenti della Virtus per questa stagione, una vernice decisamente incentrata sulla rivalità cittadina. Il manifesto divulgativo, ideato dall´artista argentino Miguel Sal, dice «Noi più» in testa e, al centro, mette a confronto tra le due bacheche: quindi i prezzi, che ricalcano quelli della campagna Fortitudo. Ma aumentati di 1 euro. Eccoli: 326 euro (325 il prezzo Skipper) per la gradinata, 629 (628, e così via) per i distinti, 1068 per la tribuna e 1172 per il parterre. Sotto il listino, la quota abbonati: 4175 sono stati quelli biancoblù, «Noi Può» appare invece nel lato Virtus. La scommessa è tutta qui: farne almeno uno in più. Impresa difficile. «Ma non ho mai amato chi non ha il coraggio di prendersi un tiro da 3 sulla sirena», ha detto Mr. FuturVirtus. «Con questa campagna vogliamo ribadire che il valore e la storia non si discutono: la Virtus vale sempre la Fortitudo, anzi, di più».
E oltre alle facilitazioni per diverse fasce di tifosi (-10% per il coniuge o convivente, - 50% per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, - 5% per gli iscritti al WWF, 100 Euro prezzo fisso per tutti i ragazzi al di sotto dei 14 anni), Sabatini ha deciso di regalare agli abbonati anche le trasferte, pullman compresi: «Abbiamo comprato 500 biglietti per Fabriano e Jesi e 1000 per Pavia, Osimo, Rimini e Montecatini: saranno a disposizione degli abbonati. Magari sarà un´idea che prenderà piede, per sfatare il tabù delle trasferte con carri blindati». Il manifesto, a piè pagina, termina così: «C´è chi può e chi non può. Noi può. Anche quest´anno abbiamo vinto una grande sfida. Potevamo piangere, arrabbiarci, rinunciare. Abbiamo preferito ridere. E´ solo un gioco. Non riprovateci». Sabatini spinge proprio sul tasto dell´ironia: «La Virtus non è andata in A2, ma ce l´hanno messa. Ma vogliamo riderci sopra, come io ho riso per il busto a Madrigali. E´ solo un gioco, come la raccolta delle firme e il sito per salvare la Fortitudo. Lo spirito dev´essere questo. E´ chiaro, puntiamo a fare almeno una tessera in più: chiedo un atto di fede. In abbonamento abbiamo dato il massimo: e chiediamo il minimo che si può chiedere al pubblico della Virtus». Si parte domani e fino a lunedì prossimo riguarderà gli abbonati degli ultimi due anni. Da martedì 11, spazio a tutti gli altri. La tessera: in tutte le filiali Carisbo, con pagamento in contanti o addebito su conto corrente.


04-11-2003 - da "virtus.it"

Campagna abbonamenti 2003/2004: "Noi più"

"Un Euro in piu della Fortitudo. E'il minimo che potevamo chiedere e il massimo che potevamo offrire. Tutte le partite che giocheremo quest'anno a un Euro in più della Fortitudo, perché credo che la Virtus, in qualsiasi categoria venga messa, valga sempre un Euro in più. E' solo un gioco: dopo tante polemiche, gogliamo sorridere, e questa è una maniera per dimenticare ogni tensione. Nasce così, dalle parole di Claudio Sabatini, "Noi più", la campagna abbonamenti 2003/2004 della Virtus. La campagna, curata per quanto riguarda il claim da Miguel Sal, rappresenta una novità assoluta dal punto di vista della comunicazione: si tratta, infatti, del primo caso di pubblicità comparativa in cui i prezzi sono più alti della concorrenza. Ma la storia, le vittorie, la Virtus, valgono di più.
Le tessere si potranno sottoscrivere a partire dal 6 novembre presso tutte le filiali Carisbo: gli abbonamenti offriranno ai tifosi tutte le partite che la Virtus giocherà al PalaMalaguti, da qui a fine stagione, in Italia e in Europa. E non solo: la società metterà a disposizione degli abbonati anche biglietti e pullmann per le trasferte più vicine.


04-11-2003 - da "La Repubblica"

FuturVirtus, apre la campagna abbonamenti

La Virtus presenta oggi la campagna abbonamenti per la stagione in corso, in apertura giovedì 6 agli sportelli Carisbo. L´ha annunciato ieri con un comunicato, che parla di tessera per campionato, Coppa Uleb ed eventuali play-off, non citando invece il vagheggiato progetto di richiedere anche impegni pluriennali. Oggi sapremo, all´illustrazione d´un piano che sarebbe partito meglio con un successo sulla Bipop, anche se Sabatini afferma di voler ringraziare un pubblico che ha prodotto domenica l´affluenza record di 7.510 spettatori, portandoli a oltre 25 mila (sempre in crescendo) in 4 gare al PalaMalaguti. L´ingresso era gratuito e adesso, chiusa la fase sperimentale, la società si misurerà col mercato.
Resta una classifica sofferente e pure questa sconfitta in volata che, rivisto il finale, alleggerisce con molti errori dei giocatori qualche colpa della panchina. Eccolo, il film. Cummings sbaglia da un metro, sul -1, a 1´10´´. Di là, perde palla Damiao, ma Pelussi e Williams si fanno subito scippare da Young un passaggio d´approccio a metà campo: è il +3 reggiano, a 40´´. Nell´attacco successivo, la Virtus manca tre colpi da tre: in fila Smith, Cummings e Williams. Negli ultimi 16´´, Young fa partita con un libero (su 4), e un rimbalzo decisivo levato da Damiao a Pelussi. La presenza in parterre di Ataman ha acceso dietrologie, ma non risultano in corso dibattiti sulla panchina. L´allenatore turco ha dichiarato di aver fatto un giro in Italia per vedere qualche partita: oltre a Casalecchio, era a Milano giovedì per Breil-Benetton e ieri sera a Roma-Barcellona.


02-11-2003 - da "virtus.it"

Campionato: FuturVirtus-Reggio Emilia 61-65

FuturVirtus-Reggio Emilia 61-65 - Tabellini: Smith 16, Williams 12, Cummings 11, Masieri 8, Pelussi 6, Barlera 2, Brkic 2, Di Marcantonio 2, McCormack 2, Martin.

Davanti a un PalaMalaguti gremito da quasi 7000 persone, la Virtus cede alla capolista Reggio Emilia, dopo una gara emozionante e a lungo condotta. In tribuna anche numerose autorità e Sasha Danilovic, acclamato a gran voce da tutto il pubblico, accorso in gran numero per questa sfida.
Alla palla a due la Virtus si mostra subito concentrata: Barlera e Smith firmano subito il 5-0, ma Reggio rientra presto, con due triple. Si procede punto a punto, anche se i tre falli in pochi minuti di Barlera costringono Ticchi a rivedere l’assetto di squadra già al 6’. Smith gioca un primo quarto da incorniciare, ma gli ospiti rispondono punto su punto e Mordente al 10’ sigla il 19-18. Altra musica nel secondo parziale: Smith non segna, ma ci pensano Williams e Cummings a cambiar ritmo alla gara. Dal 29 pari segnato da Robinson a 3’20 dall’intervallo Reggio smette di segnare, e le V nere salutano l’ingresso a palazzo di Sasha Danilovic infilando un parziale di 9-0: e sul 38-29 si va al riposo, con 9 di Smith, 8 di Cummings e 8 di Williams.
Stesso copione anche nel terzo parziale, anche se si segna col contagocce: la Carire tenta di rientrare ma viene respinta da Smith e Cummings. Gli ultimi due cesti sono degli ospiti, e al 30’ è ancora +6 Virtus, 50-44. La capolista non si arrende: altro break, 9-0, ma per gli uomini di Frates, e a 6’30 la V deve inseguire di nuovo, 53-50. Masieri sfodera la sua specialità e mette a referto due bombe, ma Young replica prontamente: a 4’è ancora parità, 56-56. Prova a spezzare gli equilibri Sartori con 2 bombe, ma la Virtus rientra nuovamente con tenacia, racimolando punti dalla lunetta. A 57 secondi Reggio è ancora avanti, 62-61. La Virtus ci crede fino all’ultimo, ma Young recupera un pallone decisivo a 40” e lo trasforma in 2 punti che valgono la partita, 65-61

Subito dopo la gara, coach Giampiero Ticchi non nasconde la sua amarezza per il risultato. Ma contro Reggio i segnali positivi non sono mancati:
"Per noi era una partita determinante, - ha detto Ticchi - perché contro Reggio dovevamo dimostrare se il nostro lavoro ci aveva portato nelle condizioni di poter competere con le migliori del campionato. Possiamo competere, ma siamo indietro a livello di tenuta psicofisica: nel momento cruciale ci siamo affidati troppo alle conclusioni individuali, dovevamo giocare più di squadra. Loro difendono molto bene, e nel terzo quarto quando avevamo in mano il match abbiamo consentito agli ospiti di rientrare, perdendo qualche pallone restituendo loro entusiasmo. Peccato, ora dobbiamo rincorrere, mentre questa gara poteva farci lottare da subito per la zona alta della classifica."


01-11-2003 - da "La Repubblica"

FuturVirtus, Niccolai all'esordio?

di W. Fuochi

Al di là degli esodi biblici verso la terra promessa di Casalecchio o le estemporanee provocazioni di Sabatini sulla Fortitudo da salvare raccogliendo firme virtussine, la Futur gioca domani contro Reggio Emilia una partita di svolta per il suo campionato. E´ ora che parli il pallone, insomma, e dica se questa squadra, ormai rodata e da completare solo con un lungo, è all´altezza del compito che 'deve´ portare a termine: il ritorno in A1. S´è per un pezzo dibattuto d´altro, intorno alla Virtus, e non è stato un male, rivedendo la luce dopo un periodo orribile. Ma adesso, al clima di mobilitazione continua e di festa ritrovata intorno a un parquet, smentendo pure la pretesa frigidità di questo pubblico, va annessa l´indispensabile risposta di quanta sostanza ci sia dentro il progetto. Il gioco non fa sconti: perfino più spietato, in questo, degli arbitri d´un lodo.
La Bipop è il miglior gruppo del torneo, secondo la classifica odierna, che rispecchia la griglia di partenza. Ha uomini, mezzi, organizzazione e una storia di traguardi sfiorati, in A2, che si dice fortifichino l´esperienza. La Virtus deve batterla per fare un salto di qualità, in verità già avviato dalla vittoria di Ferrara. Viceversa, non evaderà dal folto plotone di mezzo e manterrà la sua precaria contabilità di classifica, rimpiangendo all´oggi forse più i due punti lasciati alla derelitta Imola che non quelli ceduti qui a Montecatini (che, difatti, è l´altra prima). Sei giornate su 32 di stagione regolare sono il segmento lasciato alle spalle e c´è ampio tempo per svoltare: ma è domani il giorno per capire se questa squadra può fare presto la voce del padrone, o le restano invece tanti lavori d´assemblaggio. Lo sforzo per migliorarla è stato generoso, e anche l´ultima addizione di Niccolai, anziano ma non sfiorito, è quella d´un uomo che, ovunque sia transitato, ha portato spirito e umore giusti. Non ancora prontissimo, Nick esordirà comunque domani, mentre continuano i sondaggi di mercato: Joey Beard ha fatto sapere di guadagnare bene in Belgio, Podestà non si muove, viceversa il ritorno di Eubanks alla Viola potrebbe rimettere sul banchetto Cittadini. A proposito di movimenti, saltando il Mediterraneo giunge notizia da Malaga (stesso girone europeo della Skipper) dell´esonero del giovane coach Paco Alonso. In lista per succedergli, Imbroda o Scariolo, che già col club andaluso trattò in estate (e che, fra parentesi, mariterà a metà novembre la sua dona Blanca).
Chiusa parentesi, si aspettano per domani al PalaMalaguti oltre cinquemila spettatori. La locandina è quella del big match, non solo per i bolognesi che sfidano la capolista guardando da basso, ma pure per la folta tifoseria reggiana che, vincendo qui, potrebbe davvero lanciare la fuga verso quel primo posto che dà l´A1 subito, senza passare dai play-off. Ovvio, casa Virtus era abituata ad altri nomi, per le sue lotte di vertice italiane ed europee, ma questo passa il convento, e c´è da dire che la fila al portone dei frati fa supporre sublime anche la scodella di zuppa. Non si paga, ma forse si pagherà da dopodomani, se Sabatini vedrà fiorire il risultato sperato. Purtroppo, ancora una volta due calendari fatti da gente che forse stava su Marte (e pensare invece che le due leghe abitano a Bologna), proporranno due partite in città, alla stessa ora. E va bene che sono due platee non molto mescolabili, ma la domenica dopo, e sarà l´ennesima, si faranno due partite fuori e nessun canestro a Basket City. Va bene tutto, ma potrebbe andar meglio.


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