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30-11-2003 - da
"virtus.it"
Campionato:
FuturVirtus-Novara 93-60
Campionato: FuturVirtus-Novara 93-60 - Tabellini:
Smith 32, Williams 15, Cummings 13, Niccolai 11, Brkic 7,
Podestà 7, Mc Cormack 5, Masieri 3, Pelussi, Martin n.e.
Dieci minuti di
rodaggio, e poi è solo Virtus. Le V nere vincono
largamente conto Novara, 93-60 dopo aver condotto con
autorevolezza per tutto il match. Ottimo esordio per
Samuele Podestà, 15 rimbalzi in 22 minuti; su tutti il
solito Charlie Smith, 32 punti e 30 di valutazione, con 9
rimbalzi.
La Virtus parte con Williams, Niccolai, Smith, Cummings e
il nuovo arrivato Podestà. Apre le danze Tony Williams,
poi si scalda la mano di Charlie Smith, che infila 3
bombe consecutive firmando l'11-0 iniziale. Novara inizia
a carburare con Ellis e Williams, e si arriva a fine
quarto punto a punto, 26-22. Altra musica nei successivi
10': la Virtus spinge sull'accelleratore e spreme un
break di 15-1, che lancia le V nere fino al +21 di metà
secondo quarto. Smith ne ha 22 prima dell'intervallo,
Podestà ha 3 falli e Bucci li rimette ambedue a sedere.
Si chiude 49-33 con un eloquente 57-26 di valutazione,
condito da un 36-18 a rimbalzo.
Nel terzo quarto il vantaggio è soltanto da
amministrare, e c'è spazio per sprazzi di show-time
firmati soprattutto da Tony Williams, che a campo aperto
va sempre a nozze. Novara non punge, e la Virtus può
correre in contropiede, allungando a +26 sul finire del
parziale, con tanto di trentesimo punto di Charlie Smith.
Intanto Samuele Podestà inizia a far sentire la sua
presenza sotto le plance: al 30' i suoi rimbalzi sono già
13, mentre dall'altra parte Monti è fermo a 8.
Ultimo parziale di garbage, buono per gonfiare le
statistiche individuali e oliare i meccanismi di squadra.
Il divario cresce, fino al +33 a 4' dal termine, quando
Podestà esce per falli ricevendo i primi cori dal suo
nuovo pubblico. Smith 3continua il suo show personale, e
arriva a 34 prima di ricevere la standing ovation del
PalaMalaguti a 1'30. Finisce 93-57, tra gli applausi dei
tifosi bianconeri.
Bucci:
"Sono soddisfatto della nostra gara, in settimana
abbiamo iniziato a lavorare sulla difesa e oggi si sono
visti i primi risultati. Stiamo crescendo e, anche se
abbiamo sbagliato qualcosa, l'importante è aver corso
fino alla fine. Siamo andati bene a rimbalzo, soprattutto
con Podestà; in settimana abbiamo aggiunto 3 giochi
nuovi e questa è stata la prima occasione per provarli:
penso che la squadra li abbia eseguiti abbastanza bene
anche se manca ancora un po' di fluidità che verrà col
tempo. In attacco dobbiamo avere pazienza e far girare la
palla per costruire buoni tiri e poi è importante
appoggiare la palla sotto canestro a Podestà che, oltre
ai rimbalzi, può darci un buon contributo anche
offensivo. Williams per noi è molto importante perchè
è un 4 veloce, in grado di allargare il campo e di
correre bene in contropiede; sicuramente la coppia
Williams-Podestà è molto ben assortita. Pelussi ha
preso una botta al ginocchio alla fine del primo tempo:
spero che non sia nulla di grave."
Podestà: "Sono contento di esser
tornato a giocare, anche se a Treviso sono stato bene.
Questo è un ambiente entusiasta, contagioso. Speriamo
che non sia un episodio, spero di poter essere utile alla
squadra. 15 rimbalzi oggi, sono contento ma devo cercare
di acquisire continuità, riconfermarmi di domenica in
domenica. Quanto alla squadra, è davvero ottima: abbiamo
tutti bisogno di conoscerci meglio, ma lavorando possiamo
compattare il gruppo.
29-11-2003 - da "La
Repubblica"
Podestà a lieto fine
di Marco Martelli
Stavolta è fatta,
Podestà è stato tesserato della Virtus. Di più, domani
giocherà contro Noavara. Avevamo scritto ieri che la
trattativa per averlo s´era bloccata, annotando pure il
comunicato della società, ma non chiusa. E infatti,
nella tarda serata di giovedì, mentre la Fortitudo
affrontava il Maccabi, la Virtus vinceva la sua
personalissima partita, strappando il centro alla
concorrenza di Livorno e ottenendone il prestito dalla
Benetton. Podestà è così arrivato ieri mattina a
Bologna e nel pomeriggio, al PalaMalaguti, ha fatto
allenamento. 27 anni, cresciuto nella Don Bosco Livorno,
'Samu´ esordì in A2 proprio con i labronici, nel 1996:
subito 10.7 punti e 9.4 rimbalzi di media, eliminato in
semifinale da Montecatini. L´anno dopo, nella sua prima
finale promozione, viene battuto 3-1 da Imola: 14 punti e
7 rimbalzi a fine stagione. Finale anche l´anno seguente
(chiuso a 15.4 punti e 7.6 rimbalzi), ma altra sconfitta,
in 5 gare contro Trieste. Dove passa, a metà della
stagione 2000, in A1, prima che, la scorsa estate, lo
chiami la Benetton. Ora, a Bologna, cercherà nuovamente
di tornare in A1.
«Ho saputo solo negli ultimi giorni - ha detto ieri -
che la Benetton m´avrebbe lasciato andare: alla fine
sono contento di essere qui, in un´altra società
blasonata, dopo la serietà di Treviso. Assorbito l´infortunio
dell´anno passato, alla Benetton cercavo minuti: non li
ho trovati e ora darò tutto. Vengo in una piazza
importante ed entusiasta: è vero, potevo tornare a
Livorno, dove ho tanti amici, o andare a Biella, con
persone di grande serietà». Podestà esordirà domani
col numero 14: andrà a rimpinguare il pacchetto lunghi,
portando ciò che manca alla FuturVirtus, ossia rimbalzi
e gioco spalle a canestro.
28-11-2003 - da "virtus.it"
FuturVirtus, preso Podestà!
Samuele Podestà è
nato a Sestri Levante il 12 gennaio 1976. Cresciuto nelle
giovanili della Don Bosco Livorno, ben presto è
diventato perno e capitano della prima squadra: nel 1996/1997,
prima stagione in A2, ha viaggiato a 11 punti e 10
rimbalzi di media a gara. Nel 1999/2000, a campionato in
corso, si è accasato alla Pallacanestro Trieste: con i
friulani ha esordito in serie A il 2 gennaio 2000, nella
partita vinta dalla squadra di Banchi contro Cantù per
75-65. Nei due anni seguenti si è classificato
rispettivamente quinto e quarto nella classifica dei
rimbalzisti italiani di serie A, conquistandosi così la
chiamata in Nazionale. Il primo luglio 2003 è stato
acquistato dalla Benetton Treviso di Ettore Messina.
26-11-2003 - da "virtus.it"
ULEB
Cup: FuturVirtus-Hapoel 71-79
ULEB Cup: FuturVirtus-Hapoel 71-79 - Tabellini:
Niccolai 19, Williams 13, Smith 12, Brkic 9, Pelussi 7,
Masieri 6, Martin 3, Mc Cormack 2, Di Marcantonio ne,
Noferini ne.
Esordio amaro, per la
Virtus di Bucci. In una gara equilibrata, i bianconeri si
arrendono all'Hapoel di Sheffer per 71 a 79. Questa sera,
il vero protagonista non è stato l'ex Maccabi, bensì il
nigeriano Awojobi, già visto a Imola, e oggi autore di
29 punti. Suo degno sparring partner è stato Solomon,
con 24 punti, molti dei quali nella seconda fase della
gara.
La prima Virtus di Bucci parte con Smith, Niccolai,
Williams, Pelussi e McCormack. L'Hapoel si appoggia, fin
dalle prime azioni, al reparto lunghi. E sono proprio
Muchtary e soprattutto l'ex imolese Awojobi a far male
alle V nere sotto le plance: il solo giocatore nigeriano
sigla 12 punti nel primo quarto, mettendo in difficoltà
Pelussi e Williams. Tony, però, alle difficoltà
difensive, oppone un'ottimo primo quarto in attacco, e
sorregge la squadra con i suoi 8 punti. Si chiude sul 16-19
per gli israeliani al 10'.
Masieri pareggia dalla distanza in apertura di secondo
quarto, ma gli ospiti reagiscono con un 7-0 che regala
all'Hapoel il massimo vantaggio a 5' dall'intervallo.
Bucci inserisce Brkic e Martin, che rispondono alla
chiamata puntualmente, David con 5 punti e Eloy con 3.
Con Awojobi in panchina, la Virtus può accorciare le
distanze, fino al sorpasso a 1'30 con 4 punti filati di
Smith. Poi, un cesto epico di Pelussi e uno in
contropiede di Niccolai, fissano il 39-35 con cui si va a
riposo.
Nel terzo quarto si accende Solomon, che segna e fa
segnare i compagni. Rientra Awojobi e rinascono i
problemi per la retroguardia Virtus, che passa a zona per
contrastare l'attacco di Gerusalemme. La squadra di
Drucker resta avanti, e chiude il terzo parziale a +5. Si
rientra in campo con bomba di Niccolai, cesto di Pelussi
e 2+1 dello stesso "gringo": 7-0 in due minuti
e Virtus sopra di 3. Niccolai prova a spezzare la
partita, con una tripla siderale e un'altra dall'angolo:
il +7 Virtus viene bruciato in un amen, con replica
repentina di Awojobi-Solomon-Sheffer, trio che propizia
un 12-0 che riporta in vantaggio gli ospiti a 3' dal
termine,71-66. Con Smith e Pelussi fuori per falli, la
Virtus si perde, e l'Hapoel è la seconda squadra a
violare il PalaMalaguti in questa Uleb Cup.
26-11-2003 - da "La
Repubblica"
L'emozione di Bucci per il ritorno
di M. Martelli
Sei anni dopo torna in
sella alla Virtus. Come ci torna, Bucci?
«Con un accordo di sette mesi, non c´è nulla che mi
garantisca un altro anno. D´altronde sono in debito con
la città e in debito con me stesso. Porelli mi ha fatto
conoscere la Virtus e per me è importante e particolare
essere tornato qui: è la terza volta, e c´è sempre il
3, dopo l´83 e il 93. Sono contento ed emozionato,
e quando si provano emozioni vuol dire che c´è qualcosa
dentro. Mi batte il cuore per il primo allenamento, per
la partita di domani. Le emozioni ti spronano a far bene:
ho voglia di ricominciare, di parlare con la squadra».
Una squadra condannata a vincere.
«E´ inutile nascondersi. Il presidente mi ha chiesto di
cercare di arrivare in A1, in una maniera o nell´altra.
Questo è il desiderio di Sabatini, che farà di tutto
per metterci nelle condizioni di far bene. Stiamo
cercando un italiano, Podestà, perché non sarebbe
oculato bruciare tutti i visti ora. Speriamo che Podestà
arrivi, anche Messina mi ha detto che lo lascerebbe
volentieri. Siamo vicini (in serata, la trattativa era in
dirittura d´arrivo, ndr), ma ci vuole della calma. Sul
campo sarà un mese difficile: ogni allenatore ha la
propria filosofia, mi ci vorrà un po´ per mettere la
mia. Difesa aggressiva, mentalità, tanto contropiede: la
gente deve anche divertirsi. E se si accorge che ce la
metti tutta, poi ti vuole bene».
Allenata con tante vittorie, vista tracollare in
Federazione, ora al timone per farla risalire.
«Spero di diventare uno dei tanti che faranno bene con e
per la Virtus. Tutti abbiamo visto la Virtus vincere
scudetti: adesso siamo in un momento difficile. Bisogna
stringere i denti e voler tornare in A1, dove la Virtus
ci starebbe per diritto. Risalire sarà dura: tutti
giocano contro di noi al massimo. Dico solo una cosa:
guardiamo meno gli altri e più noi stessi. Avere
sicurezza nei nostri mezzi».
Ma dopo l´esonero del 97, si aspettava di tornare?
«Fu un brutto colpo: tutto sommato eravamo secondi con 6
punti sulla terza. Non mi era mai successo in 25 anni: ma
nel contempo ho metabolizzato e pensato che avrei
allenato solo se mi divertivo. Appena Sabatini mi ha
chiamato, lunedì sera, ho sentito di nuovo il profumo
della panchina, la voglia di vivere la squadra: in due
ore ci siamo messi d´accordo. Sicuramente mi batte più
forte il cuore e già domani (oggi, ndr) sarò
emozionato, tanto emozionato».
E il «fantasma» di Messina, che ha «bruciato» gli
illustri successori?
«Ma no, non ci penso: rispetto troppo Ettore. Facciamo
campionato diversi, la gente sa che la situazione è
diversa. E poi ho parlato con lui: è felice per me. E
allora io sono felice due volte».
25-11-2003 - da "virtus.it"
Il
ritorno di Alberto Bucci
Alberto Bucci torna
all'Arcoveggio. Aria di casa, per l'allenatore che nell'83-84
guidò la Granarolo alla conquista del decimo scudetto:
questa, per Bucci, è la terza volta sulla panchina
bianconera.
"E'la terza volta... c'è sempre un 3 di mezzo: 83,
93, e 2003. Sono contento ed emozionato, ho qualcosa
dentro che mi dà la carica per affrontare il primo
allenamento, per la partita di domani. Ho voglia di
cominciare e parlare con la squadra: mi è stato chiesto
di arrivare in Serie A, in una maniera o nellaltra.
Non mi interessano i soldi e il futuro: ho un debito con
la città e con me stesso, sono arrivato con Porelli, mi
ha fatto conoscere la Virtus, ed è importante essere qui
di nuovo. Spero di diventare uno dei tanti che hanno
fatto bene con la Virtus. Quando Sabatini mi ha chiamato,
mi sono sentito battere il cuore, emozionato come nell83:
so che entrare in campo domani sera, dopo sei anni
lontano da Bologna, sarà unemozione."
La squadra:
"Sarà un mese difficile, ogni coach ha la sua idea
non discuto quello che cera prima, ho una filosofia
e cercherò di metterla insieme. Ci sono 4 giornate poi
c'è la sosta, e in gennaio spero di avere la mia Virtus:
difesa aggressiva, mentalità, contropiede. Partiremo
dalla difesa, che è una questione di mentalità. Poi,
cerchiamo un lungo, italiano, per completare la rosa:
Podestà è un giocatore che speriamo di ingaggiare, la
società farà di tutto per trovare laccordo."
L'avversario di domani
"L'Hapoel è una buona squadra, Solomon è un
piccolo veloce, gran giocatore, e poi hanno Sheffer che
giocava nel Maccabi, altro grande giocatore, di tecnica
super. Domani resterà fuori Cummings, finiamo la
rotazione dei tre Usa poi vedremo."
25-11-2003 - da "La
Repubblica"
Albertone
parte terza: la più difficile
di W.
Fuochi
All´indomani d´una
vittoria, com´era già accaduto a Basket City, sull´altra
sponda, a Boniciolli, Giampiero Ticchi ha perso la
panchina della Virtus. S´è dimesso, ma vi è stato
indotto: evidentemente, adesso come allora, le decisioni
erano maturate prima. Ticchi non viene allontanato, e
almeno sul piano personale c´è un´accettata
condivisione d´intenti, ma incassa un´ovvia bocciatura.
Le sue riflessioni sono esposte qui sopra, ma la sua
vicenda somiglia a tante altre di tanti sport: gli sono
mancati soprattutto i risultati e chi l´ha invitato a
farsi da parte ritiene insomma che la squadra valesse più
del suo quinto posto in classifica, in fitto condominio.
Lo scossone più forte, forse già decisivo, s´era avuto
a Fabriano, poi Badalona suturò qualche malumore, mentre
le ultime uscite hanno proposto, se non lo stesso film,
trame troppo simili: vittoria su Rimini, con un grande
Smith, sconfitta coi belgi, senza Smith, vittoria a
Sassari, con un grande Smith. Non si vedeva molto altro,
troppo spesso, in questa Virtus.
La grigliata di pesce fresco, promessa in simpatica
metafora in avvio di stagione, dopo l´anno delle
ostriche avariate, Ticchi non è riuscito a servirla:
spiace per la persona, di bello spessore umano, ma pure
lui conosceva le regole del gioco, e soprattutto i
carichi che si metteva sulla schiena. Da coach del
Castelmaggiore diventava l´allenatore della Virtus, con
relativi obblighi e pressioni: lo confidò nelle prime
interviste, l´ha ribadito ieri, ritenendo che la sua
avventura sia affogata proprio nell´impervia copertura
di quel ruolo che faceva tremare le vene.
Tornerà dunque in sella Alberto Bucci, alla sua terza
vita virtussina, dopo l´esonero del ´97 firmato Cazzola:
curiosamente, tre investiture distanziate di 10 anni e,
se la cabala l´assisterà di nuovo, felici al primo
colpo. Nell´83 arrivò e fu la stella. Nel ´93 tornò,
dopo Messina, e ne confermò lo scudetto, facendo anzi il
bis. Nel 2003 viene ripescato, e in questo senso già
spediva indizi il volo a Badalona cui l´invitò Sabatini:
che intanto vedesse la squadra, sia dentro che fuori
campo. Bucci era nel fior della carriera le altre volte (il
boom di Fabriano la prima, la serie Livorno-Verona-Pesaro
poi), mentre questo giro lo fa dopo esperienze magre a
Fabriano (subentrando, l´unica altra sua volta) e a
Parma, l´anno scorso, nella femminile. Ci dirà oggi che
progetti ha su questa Virtus; poi, dirà la stagione se
ha ancora piede pesante da calare sul gas, entusiasmo per
raddrizzare la barca fin qui vacillante, mano tecnica per
instradare un quintetto su vie diverse da quelle tentate
con Ticchi. Con lui, scommette e rischia Sabatini,
rincorrendo una ricostruzione forzatamente affrettata e
faticosa. E forse, s´è visto, più dura di quanto si
temesse.
24-11-2003 - da "virtus.it"
Si
è dimesso Ticchi, Alberto Bucci nuovo coach della Virtus?
Giampiero Ticchi
lascia la conduzione tecnica della Virtus, ma resta nellorganico
della società: la decisione è stata presa stamattina,
dopo un colloquio con il presidente Claudio Sabatini, di
rientro dalla trasferta vittoriosa di Sassari. Lidea
del presidente, di concerto con Ticchi, è quella di
affidare la squadra ad Alberto Bucci, il coach della
Granarolo che nell83/84 vinse il decimo scudetto
virtussino, quello della stella. Ticchi e Sabatini hanno
spiegato alla stampa le motivazioni di questa decisione:
Ho incontrato il presidente dopo la gara di Sassari
- ha esordito Ticchi - e vedevo che era contento, ma non
felice. Per me quella di ieri era stata una vittoria
importante, ma mentre parlavo con Sabatini, notavo che
per lui le cose stavano diversamente. Allora abbiamo
parlato, anche della situazione non bella che si è
creata; una parte del pubblico contro di me, le critiche
di certa parte della stampa. Ho sentito fin dall'inizio
che non ero ben visto dal pubblico, non avendo il blasone
da Virtus: ero sempre quello del CastelMaggiore, anche se
io mi sentivo la persona giusta per questa squadra. A me
piacciono le sfide, ma quando ho visto che anche Sabatini
non era più sicuro, ho pensato che per dare anima e
corpo alla Virtus potevo anche fare il consigliere
personale del presidente, lasciando la panchina a qualche
altro allenatore. Non è una scelta tecnica, potrei dire
che è una questione "di immagine". Comunque la
squadra lavevo in mano, anche a livello umano.
Devo ringraziare Ticchi, - ha ribattuto Sabatini, a
fianco del coach - per il discorso che mi ha fatto
stamattina, e anche perché ha deciso di non lasciare
questo nostro progetto. Stasera incontrerò probabilmente
Alberto Bucci, non solo un allenatore, ma anche un amico.
A Bucci, daccordo con Ticchi, vorremmo affidare la
conduzione tecnica della squadra. E un rischio
anche cambiare la guida della Virtus, me ne assumo ogni
responsabilità. Ma Bucci è la persona giusta, conosce
la Virtus, conosce Bologna: spero che accetti. Quanto
alla squadra, siamo a 6 vinte e 6 perse, e qualcuna labbiamo
lasciata per strada per un soffio: abbiamo bisogno di un
lungo italiano, lo stiamo cercando, e lo prenderemo prima
possibile. Faremo un altro sforzo economico, ma un
pubblico come il nostro lo merita."
23-11-2003 - da "virtus.it"
Campionato: Sassari-FuturVirtus
72-81
Campionato: Sassari-FuturVirtus 72-81 - Tabellini:
Smith 31, Williams 21, Cummings 10, Niccolai 8, Pelussi 6,
Brkic 5, McCormack, Di Marcantonio, Mc Cormack, Masieri n.e.
La Virtus batte
Sassari e torna alla vittoria in campionato, la seconda
in trasferta dopo Ferrara. Lo fa con autorevolezza,
mettendo la freccia nel secondo quarto e mantenendo un
consistente margine di vantaggio per tutta la seconda
parte di gara. Stratosferica la prestazione di Charlie
Smith, ancora una volta devastante. Il Ragno ha firmato
stasera 31 punti, di cui 27 da oltre la linea dei 6,25.
Suo sparring partner è stato Williams, che con 21 punti
messi a segno è tornato ad incidere notevolmente in fase
offensiva.
Sassari parte forte, affidandosi in avvio al tiro pesante
e alla supremazia sotto canestro: Rotondo e Di
Giuliomaria lanciano i sardi sul 21-13, ma si vedono
fischiare ben presto 3 penalità a testa. Dall'altra
parte le V nere iniziano a sbloccarsi, finché il Ragno
incanala una serie da fuoriclasse, un 5/5 da tre che
consente alla Virtus di sorpassare sul 23-21. Mc Ghee
dall'angolo riporta avanti, a fine primo quarto, i
padroni di casa, 24-23. Nel secondo quarto si placa
Smith, ma si accende il resto della squadra: mentre
Sassari si arena a quota 31, La Virtus trova 6 punti di
Tony Williams e due preziose bombe di Niccolai,per un 12-0
che porta la squadra di Ticchi sul +11. All'intervallo,
44-33 per la Virtus, e netta supremazia anche sotto
canestro, nonostante l'assenza di Barlera.
Alla ripresa del gioco, Williams inchioda con una
schiacciata il +13, ma i ragazzi di Ciani non si danno
per vinti. Tornano in campo Rotondo e Di Giuliomaria, che
spingono la Dinamo fino a -9. La Virtus resta ferma a
quota 49 per qualche minuto: la sbloccano Cummings e
Williams, e si torna a +13, 53-40. Sassari si affida alla
panchina, e con Eppheimer e Carrizo si riavvicina ancora,
fino al -6 al 29'. A dar respiro alla Virtus è ancora
Smith, che con la sua settima bomba, sigla il 52-61 di
fine terzo quarto. Negli ultimi 10'la Virtus gestisce il
vantaggio, subendo un solo riavvicinamento sul 58-63 a
inizio quarto, vanificato da una reazione imperiosa del
duo Smith-Williams. La nona bomba di Smith ipoteca la
gara sul 75-65 a meno di 2'dalla sirena, ed è proprio il
Ragno a segnare l'ultimo cesto virtussino della serata,
che coincide con il suo trentunesimo punto.
22-11-2003 - da "La
Repubblica"
Paolo
Barlera, stagione finita?
di M.
Martelli
Rischio di stagione
finita per Paolo Barlera: secondo i primi accertamenti,
un problema al rachide lombare lo terrà fuori per almeno
tre mesi. Si teme, però, che andrà peggio. Non finisce
quindi la sfortuna del pivot bianconero, che dopo aver
perso tutto il 2000-2001 per una grave malattia subisce
un altro pesante stop, proprio nella stagione seguente al
rientro a tempo pieno.
La Virtus dovrà tornare sul mercato per tamponare la già
vistosa falla sotto canestro. Santucci e Ticchi
sceglieranno la via da percorrere, anche in virtù della
nuova regola sugli extracomunitari, tramutata da 3+1 a 4
(in pratica, l´aggiunta di uno straniero non implica il
taglio d´un altro). Si potrebbe pensare all´aggiunta di
un giocatore italiano: torna in mente Samuele Podestà,
su cui la Virtus insisterà ora pesantemente, ma che fin
qui Treviso ha ritenuto inamovibile. Un altro nome è
quello di Jonathan Garavaglia, 27 enne ala-pivot già in
Italia con Milano e già tastato in estate: proprio ieri
è stato tagliato dalla Cba. Ma la priorità sembra ora
rivolta al mercato americano: si punta su un centro che
possa essere dominante, anche perché la Virtus si
giocherebbe l´ultimo visto a disposizione. Scartata l´idea
di vedere quel Nick Sheppard in prova alla Skipper, si
apre la masnada di nomi dalle leghe minori americane.
Cba, soprattutto, dove attualmente gioca il 28 enne
mancino Zendon Hamilton, 2.10 per 115 Kg, ultimo taglio
dei Golden State Warriors prima del via della Nba, e che
ora viaggia a 21 punti e 13 rimbalzi di media con Yakima.
Un altro papabile è Rodney Rogers, solamente omonimo del
veterano Nba: Rogers, centro di 202 per 110 Kg, potrebbe
ottenere a breve il passaporto italiano. La Mps Siena ha
annunciato ieri l´ingaggio di Luca Vitali, play di 1.98,
classe 1986, che aveva giocato alcune partite nella
FuturVirtus, sciogliendo poi il suo contratto.
18-11-2003 - da "virtus.it"
ULEB
Cup: FuturVirtus-Pepinster 67-72
ULEB Cup: FuturVirtus-Pepinster
67-72
- Tabellini: Cummings 13, Niccolai 12, Williams
11, Brkic 8, Martin 8, Barlera 5, Mc Cormack 3, Masieri 2,
Di Marcantonio 2, Pelussi 2.
La Virtus non replica
il buon esordio europeo di Badalona, e viene sconfitta in
casa dal Verviers. Shipp migliore dei suoi, con 20 punti:
di qua, Cummings 13, Niccolai 12, Williams 11.
All'esordio casalingo in Uleb, le V nere lasciano sfogare
il giovanile ardore del Verviers: si parte con un secco 9-2,
con la Virtus versione WWF che fatica a trovare il
canestro. I valloni vanno anche sopra di 9, ma lentamente
Martin e soci recuperano, sospinti dalle bombe del
giovane argentino. Si chiude sul 20-14, ma la sfuriata
degli ospiti sembra esaurirsi lentamente. Nel secondo
quarto, infatti, c'è il sorpasso siglato da Masieri a 6':
ma non si tratta di un'inversione di tendenza, visto che
il Verviers torna rapidamente avanti con un break di 10-0,
fino al 34-22, massimo vantaggio della gara. La V si
ridesta ancora, lentamente, e arriva fino al -6 con bomba
di Niccolai. Si va a riposo sul 37-32. Niccolai firma il
nuovo pareggio a quota 37, ma è ancora una pia illusione:
7-2 di break e a metà terzo quarto il Verviers è avanti
ancora di 5. Con un quintetto atipico, Ticchi recupera
lentamente affidandosi soprattutto a Williams, libero di
costruirsi l'uno contro uno. Il nuovo vantaggio Virtus lo
sigla Cummings al 28', ma la V non riesce a scappare, e
chiude sopra di 2 al 30', 54/52. In avvio di ultimo
quarto, minibreak per i belgi, a cui la V ribatte colpo
su colpo, e a 3' è ancora equilibrio, 64-63 per il
Pepinster. A 1'26 canestro di Moya, Barlera fa 1/2 e a 1'
è avanti di 2 il Pepinster. A 30" fallo di Cummings
su Shipp, Cummings sbaglia la bomba. E i belgi hanno in
tasca la vittoria.
Coach Ticchi:
Era una partita pericolosa, come sapevamo. Loro sono una
squadra fisica e molto organizzata. abbiamo avuto poca
energie e poca intensità, abbiamo trovato sprazzi, ma i
ragazzi non reagivano alle sollecitazioni. Mi sembravano
tutti senza energie, hanno fatto errori banali, di
concentrazione e in una partita queste cose fanno la
differenza, come i liberi, che abbiamo tirato con il 56%.
Percentuali basse, se perdiamo fiducia ci blocchiamo.
Anche se la coppa non è la competizione più importante,
è un peccato. Ci teniamo a far bene, soprattutto in casa.
E' una sconfitta che fa male alla fiducia.
16-11-2003 - da "virtus.it"
Campionato:
FuturVirtus-Rimini 87-76
Campionato: FuturVirtus-Rimini 87-76 - Tabellini:
Smith 30, Cummings 19, Niccolai 9, Mc Cormack 9, Barlera
7, Williams 5, Masieri 3, Di Marcantonio 3, Pelussi 2,
Martin.
La Virtus doma Rimini,
con una gara devastante di Smith e un'ottima conferma del
collettivo, alla seconda vittoria filata in pochi giorni.
Trenta i punti dell'ex San Antonio Spurs, quasi tutti
nella prima parte della partita. Rimini ruggisce per un
tempo, ma quando la Virtus ha premuto sull'accelleratore,
la gara ha preso una direzione non più rimediabile.
Rimini parte forte, con un ottimo avvio di Guarasci e
Tassinari. Quest'ultimo è il vero rebus per la difesa
bianconera nel primo quarto: tre bombe dall'angolo per
lui, l'ultima delle quali lancia Rimini sul 21-13,
massimo vantaggio sul finire del parziale. Il 25-16 al 10"
non pare un buon auspicio, ma la Virtus torna in campo
trasformata e vorace. In 2 minuti e mezzo, due bombe di
Smith e due cesti di Cummings scandiscono il break 13-0
che consegna alla V il primo vantaggio. Vantaggio che
acquisisce spessore, fino al +11 siglato dai 6.25 da uno
scatenato Smith che in 16 minuti firma 20 punti (26 al
riposo per lui). Il primo tempo termina sul 48-34.
Forte del vantaggio conquistato nel secondo quarto la
Virtus scende sul terreno di gioco molto più tranquilla
e riesce a gestire la gara senza patemi. Il solito Smith
con la settima tripla della sua partita firma il +21 a
metà del terzo quarto; Rimini non riesce a rientrare
mentre i bianconeri trovano facilmente la via del
canestro e, con la tripla di Cummings, il terzo quarto si
chiude sul 73-50. L'ultimo parziale non regala ulteriori
emozioni dal punto di vista del risultato; Rimini non
riesce a scuotersi dal torpore in cui è precipitata nel
secondo quarto mentre i bianconeri continuano a trovare
la via del canestro con semplicità e riescono quindi a
controllare la gara regalando anche qualche giocata
spettacolare al pubblico. Solo nel finale gli ospiti si
riavvicinano con un paio di conclusioni da oltre l'arco
dei 6.25. Tra gli applausi degli oltre 4000 del
PalaMalaguti la gara si chiude sull' 87-76.
Ticchi: "Questa
sera, a tratti, abbiamo giocato una buona pallacanestro;
siamo partiti un po' contratti, non riuscivamo ad
esprimere una difesa aggressiva, poi ci siamo sciolti e
tutto è stato più facile. Quella di questa sera è una
tappa molto importante per trovare finalmente una precisa
identità di squadra ed ora ci attende un'ulteriore
verifica martedì in coppa. A parte il primo quarto, sono
contento dell'atteggiamento con cui i miei ragazzi sono
scesi sul terreno di gioco. Pelussi ha giocato una buona
gara, ci teneva a vincere il duello tutto argentino con
Gonzales. In ogni caso è stata la prova della squadra a
fare la differenza. La scelta di non far partire Williams
in quintetto è stata concordata con il giocatore: io ho
a disposizione dieci giocatori e tutti devono essere
pronti a giocare, eventualmente anche in quintetto.
Infine un'elogio anche per Masieri che questa sera si è
reso molto utile a rimbalzo."
Smith: "Non è stata solo la mia prestazione
a portarci al successo ma quella di tutta la squadra.
Abbiamo giocato con la giusta aggressività e siamo
riusciti a ribaltare la partita con un ottimo secondo
quarto. Dobbiamo convincerci a giocare sempre con questa
intensità perchè tutte le altre squadre, quando giocano
contro la Virtus, danno il 110% per batterci".
15-11-2003 - da "Il
Resto del Carlino"
FuturVirtus,
parla Sabatini
di A. Gallo
Claudio Sabatini,
giovedì prossimo il Tar del Lazio dovrà fissare
l'udienza per discutere del caso Virtus. E della revoca
dell'affiliazione, deliberata il 4 agosto e ribadita il
31. Pronto alla battaglia?
«Così pronto che ho deciso di abbondonare tutte le
cause».
Prego?
«Ho ritirato il mandato ai nostri legali. L'ho fatto in
tutte le sedi, sia quelle sportive sia quelle
amministrative».
Perché?
«Basta udienze davanti al Tar, Consiglio di Stato e
giudici vari: salta anche l'udienza del 20 novembre».
Ma il motivo di questa decisione?
«In fondo non faccio nulla di nuovo. L'avevo detto in
estate che le questioni legali non mi interessavano».
Ha parlato con il presidente federale Maifredi?
«Non ancora. Ho chiamato Prandi, il presidente della
Lega basket, mi è sembrato soddisfatto. Credo che sia
stato una piacevole sorpresa».
In estate, però, aveva parlato anche di alcune
carte che, se autentiche
«Le carte ci sono ancora, ma non ho intenzioni di usarle».
L'ha detto all'avvocato Porelli?
«Non ancora. Quando lo saprà, probabilmente, si
arrabbierà un po'. Ma era la cosa giusta da fare. Alle
spalle abbiamo un'estate da dimenticare, tutti sanno
quello che è successo. Il presente è una squadra di
basket che vuole giocare».
A proposito di gioco, martedì, sul vostro aereo
è salito Alberto Bucci.
«E allora?».
E' un allenatore, dobbiamo pensare male?
«E perché? Avevo invitato anche Renato Villalta, questo
non significa che Niccolai rischiasse il posto. Ho
invitato Alberto senza secondi fini. Ticchi, lo ripeto,
può lavorare tranquillo».
Passiamo alla campagna abbonamenti.
«Resterà aperta, per il discorso Virtus Star Club,
ancora per la prossima settimana».
I numeri, però
«Mi aspettavo qualcosa di più. Devo ammetterlo, ho
perso una scommessa».
Capitolo pivot.
«Non torniamo sul mercato, i giocatori li abbiamo.
Dobbiamo dar loro modo di crescere. A Barcellona, per
esempio, ho visto una prestazione convincente e convinta
di Di Marcantonio».
Dobbiamo dedurre che la tribuna di Fabriano abbia
fatto bene a Brkic.
«David è un signor giocatore. Solo che ogni tanto
dobbiamo ricordarglielo. Io credo che possa fare ancora
di più. Questa squadra ha un grande potenziale, deve
solo dimostrarlo».
Come?
«Noi dobbiamo concergli il tempo per crescere. Loro
devono migliorare».
Intanto arriva Rimini: quante persone si aspetta
dopo i 7.510 del big match con la Bipop?
«Tutti quelli che ci meritiamo».
Tradotto in cifre?
«Io ho la coscienza a posto, la squadra altrettanto.
Quando ci sarà un bello spettacolo ne avremo ancora di
più».
13-11-2003 - da "La
Repubblica"
La
vittoria di Badalona restituisce fiducia
di M.
Martelli
Cambio pelle in due
giorni netti. Domenica, a Fabriano, una FuturVirtus
inguardabile; a Badalona, invece, una Virtus capace di
dominare 40´ contro una squadra di categoria superiore.
Evidentemente, la strigliata del patron Sabatini prima
della partenza ha punto nell´orgoglio. «Ci ha detto di
lottare, di giocare ogni partita come fosse l´ultima: e
ci ha ricordato che chi gioca per la Virtus lo deve fare
per vincere», questo il breve ed edulcorato sunto di
Andrea Niccolai, prima di imbarcarsi sul volo di ritorno.
Decisivo AirNick, con un ultimo quarto da 3 bombe e un
assist: diversamente da domenica, dov´era andata male.
«Mi piace essere protagonista, amo prendermi grosse
responsabilità: questa è andata bene», ha aggiunto,
per poi chiosare la giornata brandendo il microfono dell´aereo,
ringraziando chi aveva accompagnato la Virtus a prendersi
questa nobile vittoria. E chiedendo tanta gente per
domenica (20 euro prezzo più economico, metà per gli
under 18).
Ma Niccolai è solo una delle tante note liete di una
serata che, come ha detto Charles Smith sull´aereo, «servirà
come esempio per il futuro, perché ha fugato i dubbi sul
nostro valore»: da Barlera, che senza problemi di falli
ha 214 cm da far pesare; a McCormack, che partito in
sordina sta crescendo in personalità; fino allo stesso
Ragno, ormai incoronato leader. Ma soprattutto la nota
lieta viene da Brkic, fuori a Fabriano per scelta
tecnica, di bell´impatto martedì con 12 punti in 14´,
ma soprattutto grande reattività. Ciò che non deve fare
la Virtus è vedere, ora, tutto rosa: il bilancio è 3-5
in campionato, a 4 vittorie da Reggio (e una sola sopra
le ultime). Domenica arriva Rimini (8 punti), poi il
calendario propone due match con formazioni che l´appaiano
(a Sassari) o seguono (Novara): una vittoria in Uleb Cup
farà morale, ma una striscia, anche mini, in campionato
conterebbe di più.
La vittoria sulla Joventut è poi servita anche a Ticchi
per tirare un sospiro di sollievo: mai messo in
discussione dalla società, è vero, ma lo stentato avvio
aveva già fatto aggrottare qualche ciglia. Dopo essersi
tolto dalla spalla la scimmia di Boniciolli, volato a
Messina, Ticchi si toglie quella della vittoria, con gli
annessi complimenti di Sabatini: la Virtus ha giocato
corale, ha costruito tiri, è rimasta sopra anche con la
panchina (Martìn a parte), lucrando gioie anche da Di
Marcantonio, che in difesa ha mosso bene i suoi 125 chili.
Ticchi ha ruotato 9 uomini nei primi 7´, usandone alla
fine 11 (dentro anche Noferini), con Ceresi a bagnare il
piede negli ultimi 30´´: e su eventuali scelte dubbie
nel finale, non c´è stato neanche tempo di recriminare.
Solo da gioire. Questo basta, per ora. Da qui in avanti,
si vedrà.
12-11-2003 - da "La
Repubblica"
La
Coppa fa bene alla FuturVirtus
Lo dicevamo un po´
tutti, che Joventut e Virtus non potevano stare insieme
nella stessa frase. Una squadra di Legadue italiana,
bassa Legadue, contro una di Liga Acb, pur dal rendimento
finora medio, ma con nazionali come Digbeu, Marco e lo
stesso Radulovic. Bene, tutti smentiti. Come nel più
classico Davide contro Golia, Davidino è diventato re.
Giocando insieme, come mai quest´anno, punendo le
amnesie altrui e limitando le proprie, la Wwf sgraffigna
due punti come mai avremmo pensato. Avanti 40´, anche a
+14, in confusione solo alla fine, quando Digbeu, l´unico
col fuoco dentro, l´ha minacciata, alla fine la porta a
casa. E´ Charles Smith, col siluro del +6 a 1´01´´
dalla fine, a distruggere la Penya: miglior realizzatore,
il Ragno, ma sarebbe ingiusto citarne solo uno, dopo una
prova così incredibile.
Non c´era Tabak (gastroenterite), ma c´è stata, fin da
subito, tanta Virtus: parte sparata (11-0 in 3´), con
inedito gioco. Ci vogliono oltre 4´ per vedere il primo
canestro locale, ma intanto Cummings macina gioco e Smith
finalizza. I primi patemi arrivano quando un Aito
infuriato allunga la difesa: uomo press e Virtus tendente
alla banana. Digbeu (l´uomo giusto per il gioco fisico)
piazza due liberi per il -3 (10-13), ma la Wwf torna a
spingere: Brkic è la nota più lieta, ed è proprio un
suo canestro a mandare i bianconeri a riposo su un
incredibile +12. Il gioco fisico della Penya pesa sui
bianconeri, ma pesa di più il salto da Legadue all´Europa:
volano mazzate, che di qua non si fischiano, mentre di là
pure i sospiri valgono un trillo (6 falli a nel primo
quarto, 17 a 6 a metà, con 24 liberi a 8). E´ infatti
con la lunetta (19 punti) che Badalona rimane in partita,
ma al riposo è comunque +7.
Il rientro è soft per entrambe: Badalona butta via 9
attacchi di fila, la Virtus ne infila solo due, ma
sufficienti per il 34-47. Si sveglia Arnold e arrivano i
dolori: 7 punti filati e Badalona torna a -6, ma c´è
Barlera che chiude alla grande il terzo quarto. Sprint
finale. Aito va a zona 2-3 e la Virtus infila tre triple
(Niccolai, Smith, Niccolai). Poi un´altra, di Masieri, e
Badalona s´affida ad Arnold. Lui e Alzamora devastano l´area
bianconera, fino al -4 a 3´, quando un ?ignorantissimo´
Niccolai spara da 8 metri e serve poi un assist a Di
Marcantonio (+6 a 2´). Digbeu non ci sta: 70-73 a 1´24´´.
E lì la chiude Smith, rendendo gioiosa e incredibile una
giornata trascorsa nella massima serenità.
In mattinata, Claudio Sabatini e l´assessore Carlo
Monaco erano stati ricevuti dal vice sindaco di
Barcellona Jordi Portabella, nella Sala del Dipartimento
di Urbanistica. Strette di mano, sorrisi, anche qualche
siparietto. Come quando Sabatini, a domanda di Portabella
("Ma senta, ci sono altre squadre a Bologna?")
ha risposto: "No no, solo noi". Oppure quando
una svista ha colpito Monaco ("La Virtus è una
squadra di grande storia e tradizione, che gioca a calcio...").
Quindi la partita e l´incredibile epilogo. Due punti
prestigiosi, anzi, di più.
11-11-2003 - da "bolognabasket.it"
ULEB
Cup: Badalona-FuturVirtus
70-78
ULEB Cup: Badalona-FuturVirtus
70-78
- Tabellini: Smith 25, Brkic 12, Cummings 10,
Niccolai 9, Mc Cormack 8, Masieri 6, Di Marcantonio 5,
Barlera 3, Pelussi, Martin , Ceresi.
La Virtus, dopo unestate
di passione, ha debuttato vincendo in Europa. Non si
tratta più della blasonata e remunerativa Euroleague,
bensì dellULEB Cup, erede di quella Saporta che fu.
Certo, non è la stessa cosa, ma bisogna tenere conto che
la Virtus di questanno gioca in Legadue, dopo le
note vicissitudine estive, e che questanno di
purgatorio sarà senzaltro il preludio
alla partecipazione in Eurolegue, garantita per le
prossime due stagioni a patto che i bianconeri militino
nella massima serie italiana.
In ogni caso, questo primo appuntamento europeo del nuovo
corso, il primo con la partnership di WWF e Champion (sponsor
tecnico) ha mobilitato addirittura un charter da Bologna,
capitanato da Claudio Sabatini e comprendente squadra,
cronisti e tifosi, che hanno potuto assaporare una
giornata tra paella e Ramblas ripensando ai bei tempi che
furono, a partire naturalmente dallaprile 1998 e
dalla conquista della prima, storica Eurolega. Presenti
anche virtussini storici come Alberto Bucci e VIP come lassessore
Carlo Monaco, che ha approfittato delloccasione per
una visita ufficiale al Dipartimento di Urbanistica dellAyuntamento
de Barcelona. Nelloccasione Claudio Sabatini ha
affermato scherzosamente che non ci sono altre squadre a
Bologna oltre alla Virtus.
Lavversario, la Joventut Badalona, è una compagine
storica del basket spagnolo, tra le favorite per la
vittoria finale in questa coppa. Al suo attivo vanta tra
laltro la conquista di unEurolega e una
memorabile partita contro i Los Angeles Lakers di Magic
Johnson, persa allultimo secondo per 116-114.
E tutto questo non fa altro che dare maggior risalto allimpresa
dei bianconeri, che sono usciti vincitori conducendo dal
1° al 40° minuto, e giocando finalmente di squadra. Una
bella boccata di ossigeno anche per Giampiero Ticchi, che
dopo due sconfitte consecutive. A volte il basket è
proprio strano, perché appare proprio difficile credere
che i catalani siano inferiori al Fabriano Basket che due
giorni fa ha sconfitto i bianconeri. Interessante anche
notare che senza Anthony Williams, fuori per regole ULEB,
si sia giocato parecchio meglio. Il tempo dirà se si
tratta di un caso o di una tendenza.
La cronaca: la Virtus parte bene, benissimo, oltre ogni
più rosea aspettativa. Un 11-0 perentorio, firmato
Cummings e Smith, che costringe immediatamente al timeout
lex blaugrana Aito. I neroverdi provano a reagire,
e si riavvicinano a 3 punti, ma nel primo quarto lattacco
bianconero è davvero devastante. Il primo parziale si
chiude 26-14 per le Vu Nere.
Nel secondo quarto la Joventut cerca a più riprese laggancio,
soprattutto con il pressing a tutto campo e giocando in
maniera massiccia sotto canestro con Alzamora e Jamie
Arnold. I neroverdi lucrano un sacco di tiri liberi (onestamente
non proprio tutti meritatissimi: 24 a 8 il conto dei
liberi allintervallo), e riducono il distacco. La
Virtus, nonostante alcuni passaggi a vuoto (grottesca la
palla persa da Vonteego Cummings dopo aver chiesto
timeout alla maniera americana), riesce comunque a
reagire limitando i danni e chiud il tempo con 7 preziosi
punti di vantaggio, ed un insolito +10 nel conto dei
rimbalzi.
La ripresa si apre con il quarto fallo di Vonteego
Cummings, che costringe coach Ticchi a schierare
quintetti inediti, e a variare radicalmente gli schemi di
attacco, che per il 99% passano dalle mani di Charlie
Smith che decide cosa fare. I bianconeri partono comunque
6-0, ma poi perdono di lucidità, soprattutto a rimbalzo,
e Badalona si rifà sotto, sfruttando i lunghi e un
Nikola Radulovic infallibile dalla lunetta. Allultimo
intervallo sono ancora 7 i punti di vantaggio per i
bianconeri.
Lultima frazione si apre con una scarica dalla
lunga distanza per la Virtus: Masieri, Niccolai e Smith
portano a 14 le lunghezze di vantaggio. Sembra fatta, ma
non è così. La Joventut prova lultimo disperato
assalto, e sono ancora Alzamora e Arnold gli alfieri dei
neroverdi, che rientrano fino a 3, prima che Andrea
Niccolai e Charlie Smith (tripla allo scadere dei 24
a 102 dalla sirena) piantino gli ultimi
chiodi nella loro bara. Finisce 78-70, e gloria per tutti.
Ora occorre concentrarsi sulla partita di domenica con
Rimini che, senza nulla togliere a questa straordinaria
impresa, è molto più importante.
11-11-2003 - da "La
Repubblica"
FuturVirtus: ci vorrebbe un
processo, altrochè una coppa
di Walter Fuochi
Quel che meno serviva,
di questi tempi, a una squadra che deve ancora diventare
tale, è una coppa europea. Terzultima in A2, inchiodata
a un bilancio deprimente di 3 partite vinte e 5 perse, la
Virtus vola invece a Badalona a spendersi in un
torneo da figurante. Meglio sarebbe, potendo, non salire
su questo sipario e lavorare duro nel retropalco. Ma non
si può, e d´altra parte questo è il destino stagionale
dei bianconeri, fra la scelta e la condanna: quello di
dover recitare una parte forte e stentorea, 'da Virtus´,
avendone invece gambe gracili; e quello di travalicare,
pressochè quotidianamente, in un caso mediatico. Quando
servirebbe insomma una vita normale, da squadra di
basket, continua invece la sovraesposizione fra manifesti
e polemiche, bisticci e colpi di teatro, Bazzani e Wwf. E
c´è poca difesa: simile a un sopravvissuto a un
disastro aereo, la Virtus sconta la sua impossibilità di
essere banale.
Eppure una crisi è in corso e un processo, dopo l´immonda
partita di Fabriano, andrà pur fatto. Il processo a una
squadra molle, confusa, indolente, forse convinta che
sarebbe bastato un colpo di gas per ribaltare la gara.
Invece, se c´è un dio, la magata non è riuscita, ed è
giusto così: dopo aver giocato male, la Virtus ha perso
peggio. Il processo andrebbe fatto pure a un allenatore
che ancora deve trovare un gioco, gerarchie meno labili e
pure corazze per una pressione atipica come tutto, ma non
imprevista. Poco ha cavato Ticchi, da un materiale forse
affastellato con la fretta e anche gli errori tipici
delle ricostruzioni in corsa, però poco, nell´attesa di
modellarlo, ha saputo vincere anche a spallate: ogni
tanto ci vuole, e tra i suoi e i fabrianesi senza
Nicholas gli organici erano tanto dispari da non dover
imprecare su un ultimo, disgraziato pallone. Poi, che in
volata la Virtus abbia più perso che vinto è un altro
allarme: non solo per Ticchi, però, e più per giocatori
che, passati per prime scelte Nba o centinaia di gare in
A, sballano giocate decisive come fossero bambini.
Volando su Barcellona, stridente revival d´un esodo
massiccio che celebrò un´Eurolega, l´ultimo pensiero
lasciato a terra è per una campagna abbonamenti che, al
di là dei giudizi di gusto (e siamo di nuovo in area
mediatica...), faticherà di più. Perché, in pieno
lancio, le è mancata l´unica, vera benzina dello sport.
Vittorie, anziché sconfitte.
10-11-2003 - da "La
Repubblica"
La
FuturVirtus cade all'ultimo secondo
di M.
Martelli
A condannare la FuturVirtus è, alla fine, un libero di Antonio Smith,
a un secondo e briciole. Sfortuna, si potrà dire, visto
che l´Antonio viaggiava con 3/8 (ferri e tabelloni
tumefatti). O ingiustizia, visto che il fallo sull´omone
era arrivato dopo una più che sospetta infrazione di
passi: si stava sull´82 pari, poteva essere
supplementare. Giustizia, invece, per tutto il resto, e
soprattutto per una Fabriano superiore in tutto: a
rimbalzo, nel gioco di squadra, nella reattività.
Palloni vaganti tutti biancoblù, troppo molli, invece, i
bianconeri. Che, se hanno salvato la faccia, e rischiato
di vincere, devono solo ringraziare Charles Smith che, in
avvio d´ultimo periodo, s´è preso tutto sulle spalle:
16 punti in 4´, 22 alla fine d´un quarto in cui la
FuturVirtus aveva toccato anche il -11 (74-63 a 7´) e
poi sorpassato, con il Ragno, a 2´. Pelussi, lì, ha
sbagliato i due liberi del +3, e Fabriano pareggiato con
Morri, a 82. Negli ultimi due attacchi Virtus, pochissima
gloria: una palla contesa (che la legge truffa dà ai
locali), un tiro da tre, affrettato e scellerato, di
Niccolai a 18´´. Ferro. Sul match-ball ecco l´altro
Smith, Antonio. Forse passi, certamente fallo, un libero
e tutti a casa.
Ma ha vinto chi l´ha meritato, dominando senza fenomeni
(e senza il cannoniere Nicholas), ma con tanti buoni
giocatori: Barac l´aveva instradata, Morri l´ha sempre
condotta, Cinciarini e Lestini, entrambi 20 enni, l´hanno
affossata. Bologna ha attaccato alla rinfusa, con punti
griffati dal solo talento: dietro, poi, è stata
asfaltata a rimbalzo (47-28, 24 di Smith) e non ha tenuto
una penetrazione.
Fin dall´avvio, troppo sfilacciato per essere vero, si
vede la serata: briglie sciolte davanti, praterie
concesse dietro (malgrado Barlera). Fabriano schizza
avanti sui piazzati di Barac, che sotto fa fatica e
allora impallina da fuori un dormiente Williams. In più,
Flamini fa il vuoto a rimbalzo d´attacco, e Morri fa il
resto in faccia a Cummings. La FuturVirtus tocca il -9
alla prima pausa, suturato da qualche personalismo in un
mare di errori. Rientro soft, e Fabriano subito a +11 con
Morri: poi McCormack si sveglia e con un minimo di
raziocinio la Virtus rimane aggrappata, ma sempre in
ritardo di un giro. -7 a inizio ultimo quarto, quando
Smith ci prova. Una pacca sulle spalle, niente più.
Brutta botta, specie riaprendo, stamattina a piaga
fresca, i botteghini degli abbonamenti.
LE PAGELLE
MCCORMACK 6.5. Tutto il peggio all´inizio,
tra regia orribile e difesa fantasma. Ripresa, però, da
applausi. In 23´, 4/4, 1/1, 4 perse.
CUMMINGS 5.5. Dietro legge male, davanti
litiga col ferro, ma si sbatte eccome: così, però,
perde energie e nello sprint è a sedere. In 33´, 6/15,
1/1, 2 assist.
SMITH 7. Flamini lo buggera a rimbalzo
in una prima metà piuttosto silenziosa. Dipinge un
ultimo quarto da marziano: 22 punti, 16 filati. In 35´,
9/11, 5/9, 6 recuperi, 4 stoppate (una siderale).
WILLIAMS 4.5. Da rincorrere col bastone
per la sua (non) difesa (contro Barac...). Davanti, poi,
«vede la porta» anche troppo. Emblematico un attacco:
tripla, ferro, rimbalzo, ancora tripla, ancora ferro. In
27´, 4/6, 0/4, 7 rimbalzi.
BARLERA 6. In avvio, l´unico con la
testa nel match: faticherà davanti, ma dietro è l´ombrello
giusto contro Smith. In 23´, 2/3, 4 stoppate.
PELUSSI 5. Pessimo davanti, zero impatto
anche dietro, dove servirebbe anzichenò. Sul ferro i due
liberi di un +3: poteva chiuderla. In 17´, 0/3, 3
rimbalzi.
NICCOLAI 5. Bagna il debutto con una
scucchiaiata, ma anche con una folle tripla per vincerla.
Gli va male. In 20´, 1/1, 0/2.
MASIERI 5.5. Soliti falli precoci,
davanti l´imbrocca poco. Ma senza palla non può nulla,
se non gli si costruisce qualcosa. In 20´, 1/3 da tre.
09-11-2003 - da "virtus.it"
Campionato: Fabriano-FuturVirtus
83-82
Fabriano-FuturVirtus
83-82
- Tabellini: Smith 34, Cummings 16, Mc Cormack
13, Williams 10, Barlera 4, Masieri 3, Niccolai 2,
Pelussi, Martin n.e., Di Marcantonio n.e.
La Virtus esce
sconfitta dal difficile campo di Fabriano, battuta sul
filo di lana. Una gara altalenante che poteva finire ai
supplementari, non fosse stato per un'ultima, confusa
azione, che ha consentito a Fabriano di portare a casa la
vittoria, grazie ad un libero allo scadere di Antonio
Smith. Oltre all'amarezza della sconfitta di misura, c'è
la nota positiva di un quarto quarto spaziale di Charles
Smith.
Fabriano non schiera Nicholas, ma parte forte, e
sostenuta da Morri e Barac infila sei bombe nel solo
primo quarto. La Virtus fatica ad entrare partita,
soprattutto in difesa: ma lingresso di Andres
Pelussi fa crescere la retroguardia bianconera, e si
torna sul -4 con bomba di Masieri. Con percentuali
incredibili dalla lunga distanza Fabriano cerca di
prendere il largo, e torna sul +8, 31/23, ma la Virtus,
affidandosi alle prime scelte Nba, coglie un break di 6-0
e con lentrata morbida di Charlie Smith torna a -2
sul finire del secondo parziale. Prima dellintervallo,
però, Morri spara unaltra tripla, e Antonio Smith
chiude sulla sirena per il 40-33 di metà gara. Morri si
ripresenta con 5 punti in due minuti e porta Fabriano sul
+11, massimo vantaggio della gara. Ma la Virtus prende
forza proprio in questo momento: la bomba di McCormack
dallangolo propizia un parziale di 12-1 che fissa
la parità sul 50-50. Subito la spezza Morri con una
fortunosa tripla di tabella, che demoralizza la V e
lancia nuovamente i marchigiani a +7 alla fine del terzo
quarto, 63-56. Fabriano allunga di nuovo nellultimo
quarto, fino al 72-61, ma la Virtus, con un moto di
orgoglio e classe, torna pari con un parziale di 9-0, di
cui 7 di Smith, autore di un enorme quarto quarto. E
proprio Smith sigla il primo vantaggio, 80-79. L'ultimo
minuto è da incubo. Morri fa 1/2 dalla lunetta, ed è 82
pari. Poi, ci sarebbe una palla a due, ma la nuova regola
del possesso alternato su palla contesa, la consegna a
Fabriano. Stoppata del Ragno, palla Virtus. Sbaglia
Niccolai da tre a 18". Palla a Fabriano, fallo
sanzionato a McCormack su A.Smith a 1". Un libero su
due, la vince Fabriano 83-82.
08-11-2003 - da "La
Repubblica"
FuturVirtus in Europa col marchio
WWF
di M. Martelli
Continua a staccare
tessere la campagna abbonamenti della FuturVirtus: dopo
le 1606 di giovedì, si sono aggiunte le 404 di ieri, che
ad un passo meno sostenuto della giornata inaugurale
portano comunque il totale oltre le duemila unità (2010).
La prelazione per gli abbonati degli ultimi due anni
proseguirà anche lunedì: da martedì, vendita aperta a
tutti gli altri.
E ieri è stato pure svelato il perché dell´inserimento,
nelle formule di abbonamento, di uno sconto ai soci del
Wwf. La Virtus spa ha infatti stretto un accordo con l´importante
associazione per la salvaguardia della natura. Virtus e
WWF cammineranno a braccetto per tutta la stagione
europea dei bianconeri: si partirà dunque da Badalona,
martedì prossimo, quando sulla canotta comparirà il
celebre logo del panda, nella prima partita di Uleb Cup,
dove la società bianconera porterà pure un charter di
tifosi.
«Partiamo dalla Spagna - è stato spiegato -, perché
qui, nel 1975, è stata firmata la più importante
Convenzione contro l´inquinamento del Mediterraneo,
ossia la Convenzione di Barcellona, per la quale da
domani i governi dei paesi mediterranei si riuniranno in
Italia, al fine di avere regole più severe contro l´incubo
petrolio». Il binomio Virtus-Wwf avrà il supporto dell´Oasi
Wwf Villa Romana di Russi, devastata due anni fa da un
incendio, e che per tutto l´anno si chiamerà «Oasi Wwf-Virtus»;
inoltre, ad ogni vittoria dei ragazzi di Ticchi, vedrà
spuntare un nuovo albero. Al Wwf verranno inoltre
devolute le eventuali multe sanzionate ai giocatori.
Infine, alla palestra dell´Arcoveggio, sono disponibili
i 500 tagliandi acquistati da Sabatini per la trasferta
di domani a Fabriano (ore 18.15): i neo-abbonati potranno
ritirarli oggi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.
Per il pullman, riferimento ai Forever Boys (tel. 1780-151979).
07-11-2003 - da "La
Repubblica"
Primo canestro della FuturVirtus nel
derby delle tessere
di Walter Fuochi
Milleseicentosei
abbonamenti alla Virtus sottoscritti il primo giorno sono
la cifra sbucata iersera sui terminali della Carisbo,
alla chiusura degli sportelli. E´ un buon dato, dopo che
s´era navigato a vista, nei pronostici e negli umori,
sconquassati dalla vistosa, aggressiva campagna spinta da
Sabatini a paginate a pagamento sui quotidiani. «Un gran
bell´avvio - ha detto lui - anche se mancano parametri
di riferimento». La campagna resterà aperta fino a metà
mese, l´obiettivo è nella sfida enunciata. Pagando un
euro in più, rispetto alla tessera della Skipper,
contare alla fine un abbonato in più. Gli 'altri´ sono
4.175.
Pagina intera di pubblicità su 4 quotidiani. Fondo nero,
caratteri bianchi, titolo «Noi più». Sotto, una
tabella a specchio. A sinistra la Fortitudo. Scudetti 1,
Coppe Italia 1, Supercoppa 1. A destra la Virtus.
Scudetti 15, Coppe Italia 8, Eurolega 2, Coppa delle
Coppe 1, Supercoppa 1. Sotto, i listini: 325, 628, 1067,
1171 euro la Fortitudo, a seconda del settore. E la
Virtus? 326, 629, 1068, 1172. Un euro in più,
dappertutto. Così, ieri mattina, la vecchia-nuova Virtus
andava a caccia sui giornali della sua dispersa, un tempo
enorme, schiera di tifosi. La pubblicità comparativa s´era
vista fin qui su fustini e telefonini. Sbarca ora,
sfacciatamente, nello sport.
Chiaro il messaggio: siamo meglio, costiamo di più.
Perfino ovvio, non ci fosse che le cose stanno
clamorosamente a rovescio. Perché la Virtus radiata
dalla federbasket per debiti, salvata al pelo dal
fallimento in tribunale, iscritta in A2 come
Castelmaggiore, in attesa di ritornare Virtus, seguita da
5, 6, 7 mila tifosi, ogni partita di più (a ingresso
gratis, però), è una Vu nera un po´ così. «Pagherete
quando ce lo meriteremo», disse Sabatini. Il momento è
giunto, la sorpresa pure.
Quell´euro in più ha spiazzato Basket City. E´ solare
che il prezzo sia alto: la Virtus offre una LegaDue e un´Uleb
Cup, la Fortitudo un´A1 e un´Euroleague (tacendo pure d´una
classifica che annaspa e di una che vola). Ma è
altrettanto solare che la partita non sia sul prodotto,
ma sulla sua stessa sopravvivenza, e confina con quell´iniziale
idea di azionariato popolare ora messa da parte. Letta
sia come sfida forte che come ironica boutade («è solo
un gioco», c´è pur stampato), la campagna è stata
rimpallata dalla città fortitudina (sono vivi per
miracolo e vengono pure a sfottere) e ha diviso pure
quella bianconero che, fra caro prezzi 'provocatorio' e
stile irritualmente aggressivo, deve ora decidere se
mettersi in fila o meno. L´ha fatto ieri, ma i conti si
faranno solo alla fine, stabilendo se il fustino abbia
lavato più o meno bianco. O anche agitato i fantasmi
dell´estate dei disastri e l´ansia di non rivederli mai
più.
La Virtus avrebbe avuto più spinta battendo Reggio,
davanti ai 7.500 entrati, l´ultima volta, gratis. Un po´
di tessere se le giocherà a Fabriano, ma pure qui il
risultato è fuori fuoco. L´appello è stato puntato
sull´identità, sull´orgoglio e pure sui grandi numeri
che, in regime di gratuità, hanno detto che la 'creatura´
era giusta. Ora i tifosi della Virtus che fu (e semmai
sarà) hanno davanti l´autobus che il 4 agosto, alla
radiazione, non c´era, e il 31, al perdono negato,
neppure. Salirci o stare giù è scelta loro.
05-11-2003 - da "La
Repubblica"
Orgoglio
FuturVirtus, parte il derby delle tessere
di M.
Martelli
Quest´anno niente
derby sul campo, e allora Claudio Sabatini lo inventa
fuori. E´ stata presentata ieri la campagna abbonamenti
della Virtus per questa stagione, una vernice decisamente
incentrata sulla rivalità cittadina. Il manifesto
divulgativo, ideato dall´artista argentino Miguel Sal,
dice «Noi più» in testa e, al centro, mette a
confronto tra le due bacheche: quindi i prezzi, che
ricalcano quelli della campagna Fortitudo. Ma aumentati
di 1 euro. Eccoli: 326 euro (325 il prezzo Skipper) per
la gradinata, 629 (628, e così via) per i distinti, 1068
per la tribuna e 1172 per il parterre. Sotto il listino,
la quota abbonati: 4175 sono stati quelli biancoblù, «Noi
Può» appare invece nel lato Virtus. La scommessa è
tutta qui: farne almeno uno in più. Impresa difficile.
«Ma non ho mai amato chi non ha il coraggio di prendersi
un tiro da 3 sulla sirena», ha detto Mr. FuturVirtus. «Con
questa campagna vogliamo ribadire che il valore e la
storia non si discutono: la Virtus vale sempre la
Fortitudo, anzi, di più».
E oltre alle facilitazioni per diverse fasce di tifosi (-10%
per il coniuge o convivente, - 50% per i ragazzi dai 14
ai 18 anni, - 5% per gli iscritti al WWF, 100 Euro prezzo
fisso per tutti i ragazzi al di sotto dei 14 anni),
Sabatini ha deciso di regalare agli abbonati anche le
trasferte, pullman compresi: «Abbiamo comprato 500
biglietti per Fabriano e Jesi e 1000 per Pavia, Osimo,
Rimini e Montecatini: saranno a disposizione degli
abbonati. Magari sarà un´idea che prenderà piede, per
sfatare il tabù delle trasferte con carri blindati». Il
manifesto, a piè pagina, termina così: «C´è chi può
e chi non può. Noi può. Anche quest´anno abbiamo vinto
una grande sfida. Potevamo piangere, arrabbiarci,
rinunciare. Abbiamo preferito ridere. E´ solo un gioco.
Non riprovateci». Sabatini spinge proprio sul tasto dell´ironia:
«La Virtus non è andata in A2, ma ce l´hanno messa. Ma
vogliamo riderci sopra, come io ho riso per il busto a
Madrigali. E´ solo un gioco, come la raccolta delle
firme e il sito per salvare la Fortitudo. Lo spirito dev´essere
questo. E´ chiaro, puntiamo a fare almeno una tessera in
più: chiedo un atto di fede. In abbonamento abbiamo dato
il massimo: e chiediamo il minimo che si può chiedere al
pubblico della Virtus». Si parte domani e fino a lunedì
prossimo riguarderà gli abbonati degli ultimi due anni.
Da martedì 11, spazio a tutti gli altri. La tessera: in
tutte le filiali Carisbo, con pagamento in contanti o
addebito su conto corrente.
04-11-2003 - da "virtus.it"
Campagna
abbonamenti 2003/2004: "Noi più"
"Un Euro in piu
della Fortitudo. E'il minimo che potevamo chiedere e il
massimo che potevamo offrire. Tutte le partite che
giocheremo quest'anno a un Euro in più della Fortitudo,
perché credo che la Virtus, in qualsiasi categoria venga
messa, valga sempre un Euro in più. E' solo un gioco:
dopo tante polemiche, gogliamo sorridere, e questa è una
maniera per dimenticare ogni tensione. Nasce così, dalle
parole di Claudio Sabatini, "Noi più", la
campagna abbonamenti 2003/2004 della Virtus. La campagna,
curata per quanto riguarda il claim da Miguel Sal,
rappresenta una novità assoluta dal punto di vista della
comunicazione: si tratta, infatti, del primo caso di
pubblicità comparativa in cui i prezzi sono più alti
della concorrenza. Ma la storia, le vittorie, la Virtus,
valgono di più.
Le tessere si potranno sottoscrivere a partire dal 6
novembre presso tutte le filiali Carisbo: gli abbonamenti
offriranno ai tifosi tutte le partite che la Virtus
giocherà al PalaMalaguti, da qui a fine stagione, in
Italia e in Europa. E non solo: la società metterà a
disposizione degli abbonati anche biglietti e pullmann
per le trasferte più vicine.
04-11-2003 - da "La
Repubblica"
FuturVirtus,
apre la campagna abbonamenti
La Virtus presenta
oggi la campagna abbonamenti per la stagione in corso, in
apertura giovedì 6 agli sportelli Carisbo. L´ha
annunciato ieri con un comunicato, che parla di tessera
per campionato, Coppa Uleb ed eventuali play-off, non
citando invece il vagheggiato progetto di richiedere
anche impegni pluriennali. Oggi sapremo, all´illustrazione
d´un piano che sarebbe partito meglio con un successo
sulla Bipop, anche se Sabatini afferma di voler
ringraziare un pubblico che ha prodotto domenica l´affluenza
record di 7.510 spettatori, portandoli a oltre 25 mila (sempre
in crescendo) in 4 gare al PalaMalaguti. L´ingresso era
gratuito e adesso, chiusa la fase sperimentale, la società
si misurerà col mercato.
Resta una classifica sofferente e pure questa sconfitta
in volata che, rivisto il finale, alleggerisce con molti
errori dei giocatori qualche colpa della panchina.
Eccolo, il film. Cummings sbaglia da un metro, sul -1, a
1´10´´. Di là, perde palla Damiao, ma Pelussi e
Williams si fanno subito scippare da Young un passaggio d´approccio
a metà campo: è il +3 reggiano, a 40´´. Nell´attacco
successivo, la Virtus manca tre colpi da tre: in fila
Smith, Cummings e Williams. Negli ultimi 16´´, Young fa
partita con un libero (su 4), e un rimbalzo decisivo
levato da Damiao a Pelussi. La presenza in parterre di
Ataman ha acceso dietrologie, ma non risultano in corso
dibattiti sulla panchina. L´allenatore turco ha
dichiarato di aver fatto un giro in Italia per vedere
qualche partita: oltre a Casalecchio, era a Milano giovedì
per Breil-Benetton e ieri sera a Roma-Barcellona.
02-11-2003 - da "virtus.it"
Campionato:
FuturVirtus-Reggio
Emilia 61-65
FuturVirtus-Reggio Emilia 61-65 -
Tabellini:
Smith 16, Williams 12, Cummings 11, Masieri 8, Pelussi 6,
Barlera 2, Brkic 2, Di Marcantonio 2, McCormack 2, Martin.
Davanti a un
PalaMalaguti gremito da quasi 7000 persone, la Virtus
cede alla capolista Reggio Emilia, dopo una gara
emozionante e a lungo condotta. In tribuna anche numerose
autorità e Sasha Danilovic, acclamato a gran voce da
tutto il pubblico, accorso in gran numero per questa
sfida.
Alla palla a due la Virtus si mostra subito concentrata:
Barlera e Smith firmano subito il 5-0, ma Reggio rientra
presto, con due triple. Si procede punto a punto, anche
se i tre falli in pochi minuti di Barlera costringono
Ticchi a rivedere lassetto di squadra già al 6.
Smith gioca un primo quarto da incorniciare, ma gli
ospiti rispondono punto su punto e Mordente al 10
sigla il 19-18. Altra musica nel secondo parziale: Smith
non segna, ma ci pensano Williams e Cummings a cambiar
ritmo alla gara. Dal 29 pari segnato da Robinson a 320
dallintervallo Reggio smette di segnare, e le V
nere salutano lingresso a palazzo di Sasha
Danilovic infilando un parziale di 9-0: e sul 38-29 si va
al riposo, con 9 di Smith, 8 di Cummings e 8 di Williams.
Stesso copione anche nel terzo parziale, anche se si
segna col contagocce: la Carire tenta di rientrare ma
viene respinta da Smith e Cummings. Gli ultimi due cesti
sono degli ospiti, e al 30 è ancora +6 Virtus, 50-44.
La capolista non si arrende: altro break, 9-0, ma per gli
uomini di Frates, e a 630 la V deve inseguire di
nuovo, 53-50. Masieri sfodera la sua specialità e mette
a referto due bombe, ma Young replica prontamente: a 4è
ancora parità, 56-56. Prova a spezzare gli equilibri
Sartori con 2 bombe, ma la Virtus rientra nuovamente con
tenacia, racimolando punti dalla lunetta. A 57 secondi
Reggio è ancora avanti, 62-61. La Virtus ci crede fino
allultimo, ma Young recupera un pallone decisivo a
40 e lo trasforma in 2 punti che valgono la
partita, 65-61
Subito dopo la gara,
coach Giampiero Ticchi non nasconde la sua amarezza per
il risultato. Ma contro Reggio i segnali positivi non
sono mancati:
"Per noi era una partita determinante, - ha
detto Ticchi - perché contro Reggio dovevamo
dimostrare se il nostro lavoro ci aveva portato nelle
condizioni di poter competere con le migliori del
campionato. Possiamo competere, ma siamo indietro a
livello di tenuta psicofisica: nel momento cruciale ci
siamo affidati troppo alle conclusioni individuali,
dovevamo giocare più di squadra. Loro difendono molto
bene, e nel terzo quarto quando avevamo in mano il match
abbiamo consentito agli ospiti di rientrare, perdendo
qualche pallone restituendo loro entusiasmo. Peccato, ora
dobbiamo rincorrere, mentre questa gara poteva farci
lottare da subito per la zona alta della classifica."
01-11-2003 - da "La
Repubblica"
FuturVirtus,
Niccolai all'esordio?
di W.
Fuochi
Al di là degli esodi
biblici verso la terra promessa di Casalecchio o le
estemporanee provocazioni di Sabatini sulla Fortitudo da
salvare raccogliendo firme virtussine, la Futur gioca
domani contro Reggio Emilia una partita di svolta per il
suo campionato. E´ ora che parli il pallone, insomma, e
dica se questa squadra, ormai rodata e da completare solo
con un lungo, è all´altezza del compito che 'deve´
portare a termine: il ritorno in A1. S´è per un pezzo
dibattuto d´altro, intorno alla Virtus, e non è stato
un male, rivedendo la luce dopo un periodo orribile. Ma
adesso, al clima di mobilitazione continua e di festa
ritrovata intorno a un parquet, smentendo pure la pretesa
frigidità di questo pubblico, va annessa l´indispensabile
risposta di quanta sostanza ci sia dentro il progetto. Il
gioco non fa sconti: perfino più spietato, in questo,
degli arbitri d´un lodo.
La Bipop è il miglior gruppo del torneo, secondo la
classifica odierna, che rispecchia la griglia di partenza.
Ha uomini, mezzi, organizzazione e una storia di
traguardi sfiorati, in A2, che si dice fortifichino l´esperienza.
La Virtus deve batterla per fare un salto di qualità, in
verità già avviato dalla vittoria di Ferrara.
Viceversa, non evaderà dal folto plotone di mezzo e
manterrà la sua precaria contabilità di classifica,
rimpiangendo all´oggi forse più i due punti lasciati
alla derelitta Imola che non quelli ceduti qui a
Montecatini (che, difatti, è l´altra prima). Sei
giornate su 32 di stagione regolare sono il segmento
lasciato alle spalle e c´è ampio tempo per svoltare: ma
è domani il giorno per capire se questa squadra può
fare presto la voce del padrone, o le restano invece
tanti lavori d´assemblaggio. Lo sforzo per migliorarla
è stato generoso, e anche l´ultima addizione di
Niccolai, anziano ma non sfiorito, è quella d´un uomo
che, ovunque sia transitato, ha portato spirito e umore
giusti. Non ancora prontissimo, Nick esordirà comunque
domani, mentre continuano i sondaggi di mercato: Joey
Beard ha fatto sapere di guadagnare bene in Belgio,
Podestà non si muove, viceversa il ritorno di Eubanks
alla Viola potrebbe rimettere sul banchetto Cittadini. A
proposito di movimenti, saltando il Mediterraneo giunge
notizia da Malaga (stesso girone europeo della Skipper)
dell´esonero del giovane coach Paco Alonso. In lista per
succedergli, Imbroda o Scariolo, che già col club
andaluso trattò in estate (e che, fra parentesi, mariterà
a metà novembre la sua dona Blanca).
Chiusa parentesi, si aspettano per domani al PalaMalaguti
oltre cinquemila spettatori. La locandina è quella del
big match, non solo per i bolognesi che sfidano la
capolista guardando da basso, ma pure per la folta
tifoseria reggiana che, vincendo qui, potrebbe davvero
lanciare la fuga verso quel primo posto che dà l´A1
subito, senza passare dai play-off. Ovvio, casa Virtus
era abituata ad altri nomi, per le sue lotte di vertice
italiane ed europee, ma questo passa il convento, e c´è
da dire che la fila al portone dei frati fa supporre
sublime anche la scodella di zuppa. Non si paga, ma forse
si pagherà da dopodomani, se Sabatini vedrà fiorire il
risultato sperato. Purtroppo, ancora una volta due
calendari fatti da gente che forse stava su Marte (e
pensare invece che le due leghe abitano a Bologna),
proporranno due partite in città, alla stessa ora. E va
bene che sono due platee non molto mescolabili, ma la
domenica dopo, e sarà l´ennesima, si faranno due
partite fuori e nessun canestro a Basket City. Va bene
tutto, ma potrebbe andar meglio.
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