Profili: GIGI SERAFINI


Gigione

di Gianfranco Civolani - da "I Cavalieri della Vu Nera. I 125 anni della SEF Virtus attraverso i suoi campioni" - Ed. Tempi Stretti, 1996

 

Mi avevano raccontato del mitico Nino Calebotta che in un paesino di nome Casinalbo aveva incrociato un lasagnone anima lunga e l'aveva convinto a fare un salto a Bologna per provare a giocare al canestro. Lui il lasagnone era un contadinone che di pallacanestro e di sport in genere sapeva zero, ma insomma Ninone lo aveva convinto e così il lasagnone si era aggregato al gruppo dei giovani e aveva incomincia-to a fare due corse e tre salti. E io feci la conoscenza di Gigi Serafini alla fine degli anni sessanta e quando la prima squadra della Virtus e le ragazza della Libertas furono invitati al torneo di Zagabria. E là in Croazia vidi il lasagnone che la sera di vigilia giocava a nascondarella con una mia giocatrice, sedici anni lui e quindici lei e se dico nascondarella non lo dico affatto maliziosamente perché noscondarella era e tale restava. Poi sul campo quell'impunito di Dadone Lombardi - già campione consacrato - diede una storica mangiata di faccia a GiginoGigione e fu quasi comico vedere un lasagnone così con tanti lacrimoni che gli scendevano dagli occhioni. Più tardi Gigione Serafini diventò un giocatore vero. Era del cinquantuno e a vent'anni stava già in Nazionale e alle Olimpiadi di Monaco lo vidi con i miei occhi fallire il canestro che contro Cuba ci poteva dare il bronzo. In verità Gigione quel canestro in corsa lo realizzò di prepotenza, ma l'arbitro sentenziò che erano "passi" e fu un dramma perché Cuba era in testa di uno e vinse così, mentre Gigione si disperava e noi tutti non riuscivamo a capire se l'arbitro avesse visto giusto o magari ce l'avesse avuta con noi italiani. Gigione Serafini affinò la sua tecnica e con il suo gancio mortifero imparò a spazzar via strategie di squadra intesa a contenerlo e a ridurlo. Gigione beccava i rimbalzi, infilava i paniere e divento un super. Vinse uno scudetto con Din-Don-Dan Peterson in panca, il settimo della storia virtussina. E ancor oggi Gigi Serafini figura al sesto posto tremila punti) fra i realizzatori bianconeri di tutti i tempi e vanta 112 gettoni azzurri e fra i rimbalzisti virtussini di sempre è addirittura il secondo, come dire che il lasagnone ha contrappuntato un'epoca e va ricordato come uno dei migliori centri italiani della Virtus degli ultimi cinquant'anni, cito a memoria:  Nino Calebotta, Gigi Rapini, Gus Binelli, il primissimo Villalta (che poi con la canotta Virtus diventò un numero quattro), Tojo Ferracini (troppo poco in Virtus per incidere) e non so più chi. Gigione oggi ha quarantotto anni. So che lavora alacremente nel ramo dell'impiantistica sportiva. So che sposò una ragazza dell'ambiente (la sorella di Chico Mora) e so che è sempre così stupendamente affabile e disponibile. Mi viene facile dire che Gigione è sempre stato un gran buon figliolone, ma forse gli faccio torto. Gigione si che fa rima con figliolone, ma in questo caso fa rima con campione.

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