SETTEMBRE 2000

30-09-2000 - Da "telebasket.com"

Verona-Bologna, il commento di Messina

Questo il commento di Ettore Messina dopo il termine della semifinale di andata di SuperCoppa: "Abbiamo offerto una prova di carattere, e dovete anche considerare che non è facile reggere questo ritmo per tutti i 40 minuti quando si hanno problemi di assenze. Poi abbiamo anche avuto problemi coi falli, Ginobili era a sedere a metà del primo tempo, ed io ho dovuto inserire Romboli. Qualche problema l'ho avuto anche con Frosini, che ha accusato un dolore, credo muscolare, alla parte dell'addome, e questo lo mette in forse per il ritorno. Riguardo alla gara, devo dire che la squadra mi è piaciuta, siamo stati aggressivi e veloci a schizzare in contropiede. La cosa più importante è che il contropiede ce lo andiamo a cercare; giochiamo di squadra, i ragazzi hanno mostrato oggi di essere in grado di sopperire ai momenti negativi che alcuni possono accusare nell'arco sei 40 minuti. Dobbiamo trovare continuità, limitare il numero degli errori, anche se devo dire che alcuni errori vengono fatti per inesperienza e gioventù. Verona, poi, è una squadra molto pericolosa, che corre e segna molto e noi domenica dovremo ripartire da zero. I quattro punti di vantaggio sono un'inezia". Messina si esprime anche sul grado di coinvolgimento di Griffith: "Ormai sta raggiungendo un livello costante, anche se è sicuro che possiamo fare meglio. Rashard ha sofferto i pochi minuti giocati da Ginobili, poiché Manu è il nostro migliore tiratore dall'arco. Abbiamo trovato, in qiesto senso, un buon contributo di Smodis, che ha esordito molto bene. Ovviamente deve trovare condizione; lui è un giocatore dalle buone qulità in uno contro uno. Dategli tempo. Sono contento, direi. Soprattutto per come siamo tornati sopra dopo essere andati sotto di quattro. Difesa e contropiede, l'attacco è stato equilibrato; sono cose importanti. Sì, sono soddisfatto, anche se ci sono alcune cose ancora da migliorare. Ci lavoriamo sopra, piano piano".


29-09-2000

Supercoppa, Müller-Kinder 77-81

Supercoppa: Müller Verona - Virtus Kinder Bologna 77-81 (42-45) - TABELLINI: Griffith 17, Ginobili 14, Frosini 13, Jaric 12, Smodis 12, Bonora 11, Sconochini 2, Andersen, Romboli, Brkic n.e.


29-09-2000 - Da "La Repubblica"

Supercoppa, la Kinder a Verona

di F. Forni

Terza contro quarta. Stasera la Kinder a Verona (20.30) affronterà la Muller, che la passata stagione arrivò, a sorpresa ma con pieno merito alle semifinali scudetto, proprio come i bianconeri. Questa è solo l'andata delle semifinali di Supercoppa, con in palio l'accesso alle Final Four di Siena (contro Treviso) nel prossimo weekend: non è la madre di tutte le partite. Anche se nessuno ci sta a fare delle figuracce si tratta solo un torneone prestagionale, ma potrebbe rappresentare una buona cartina tornasole per testare a che punto stanno i lavori. Messina ha recuperato Griffith (tracheite), Jaric (caviglia) e Sconochini (ginocchio) e potrà presentare un organico perlomeno all'altezza della talentuosa avversaria. Di quelli ora a Bologna mancherà solo Smodis, che ha ricominciato a lavorare con la squadra e potrebbe andare nei dieci domenica.
Caso Danilovic, che non c'è: Sasha ha ribadito che vorrebbe ritoccato verso l'alto il suo ingaggio. Madrigali in persona ha risposto che il contratto, firmato dal giocatore con la Virtus, fino al giugno 2001 c'è già, per un prolungamento se ne parlerà dopo l'inverno. Insomma, lo Zar rimarrà a Bologna: lo stesso siparietto ci fu qualche mese fa con la nuova proprietà appena insediata. Non ci sono emergenze, le magagne vere potrebbe procurarle l'avversaria odierna. La Muller, allenata da Pippo Faina, è reduce dalla galoppata trionfale con Varese, che ha sommerso sotto un tremendo 97-68, dopo averne presi 13 a Masnago. I Roosters erano senza Pozzecco, ma se ne hanno beccati tanti va tutto comunque a merito di Verona, che si sta confermando sui livelli, alti, degli ultimi mesi della stagione scorsa. Bullock ora fa coppia con Henry Williams, un ritorno: son due piccoletti di 1.80, ma nelle mani potrebbero avere 50 punti. Il ritorno del match è fissato per domenica alle 18 al PalaMalaguti.


29-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Aspettando la "prima" di Smodis

di A. Gallo

Toccano ferro, i bianconeri, ma oggi - palla a due alle 20,30 per la gara di andata in Veneto - potrebbero avere quasi problemi d'abbondanza. Concetti sconosciuti alla Kinder delle ultime stagioni. A Verona potrebbe debuttare uno dei giocatori più attesi della nuova Virtus, quel Matjaz Smodis che Roberto Brunamonti ha pescato in Slovenia. E' chiaro, però, che l'eventuale impiego del giovanotto del quale si dice un gran bene dovrà essere centellinato. Perché ha pochi allenamenti veri nelle gambe, perché ha una corporatura robusta - che è riuscito comunque ad asciugare in questo periodo di "riposo forzato" - e perché il confronto con la Muller non è certamente il più adatto al rientro di un ex infortunato. Verona fa maledettamente sul serio e arrivata a questo punto - nonostante quattro atleti, almeno tre di umore nero, a Sydney - la Kinder sta cominciando a fare un pensierino a Siena. Lo fa soprattutto Ale Frosini - facile dirlo adesso, ma l'avevamo scritto anche in precedenza: non avrebbe fatto comodo a Tanjevic? - che nella città del palio è nato e cresciuto. E che nella città di Romeo e Giulietta, invece, ha conosciuto la moglie. "Verona? E' una squadraccia - dice Fro buttandola subito sullo scherzo. Parte sempre senza fare grandi promesse ma alla fine si fa sentire. E raggiunge ottimi obiettivi. Battute a parte: la situazione è peggiorata perché in questa stagione hanno alzato le pretese della squadra. E hanno allestito un ottimo gruppo compiendo uno sforzo non indifferenti nel richiamare Williams e nel confermare quel Bullock che faceva gola a molti. E poi..". Già, c'è questa straordinaria coppia di mori, capace di rendersi pericolosa in attacco, e un gruppo assai equilibrato. "Con Camata, Conlon, lo stesso Schmidt e Albano. E' una squadra da rispettare. Noi ci teniamo a far bella figura. Io, poi, in particolare. In tribuna, oltre ai genitori di mia moglie, ci saranno molti amici. Ci tengo anche perché passare il turno significherebbe andare a Siena, la mia città. E' un confronto particolare . «Fro» è il primo a rendersi conto della forza degli scaligeri. "Hanno rifilato quasi trenta punti a Varese, noi abbiamo fatto altrettanto con la Scavolini, finirà in pareggio... Credo che sarà un confronto duro ed equilibrato, aperto a qualsiasi soluzione". Ci saranno scintille soprattutto sotto canestro. La Virtus, dopo due giorni di stop, ha ritrovato i muscoli di Griffith, ma di là ci sarà Camata. "Secondo me è almeno 125-130 chili. E' grande e grosso ma anche noi abbiamo il nostro supermassimo. Dobbiamo stare attenti perché lui diventa pericoloso se riceve il pallone vicino a canestro. Cercheremo di impedirglielo in qualche modo". Non sarà facile perché Griffith, così come Sconochini (reduce da un'infiammazione al ginocchio) e Jaric (vittima di una distorsione alla caviglia), non sarà al meglio della condizione. Ma Frosini ha altre motivazioni. "La nazionale? Cosa dire: dispiace perché si poteva puntare al podio. Le cose sarebbero andate diversamente se mi avessero convocato? E chi lo sa...".


28-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Danilovic vuole solo chiarezza

di A. Gallo

«E poi non sono sicuro di giocare ancora nella Kinder l'anno prossimo». Non c'è solo questo su Superbasket uscito ieri in edicola e che riporta un'intervista concessa da Sasha Danilovic giovedì scorso. Chiamato in causa parla dall'articolo di Superbasket parla anche il procuratore dell'asso di Sarajevo, Luciano Capicchioni. «Non è possibile - dice il manager - che Danilovic si sia espresso in quei termini. Non credo all'ultimatum, anche perché c'è un regolare contratto firmato. Certo, a Sasha piacerebbe tornare al precedente accordo, quello prima del taglio proposto da Cazzola, ma questa è un'altra storia e Madrigali non è obbligato a conoscerla. Danilovic giocherà ancora per la Virtus anche perché per questo club, tre anni fa, ha rinunciato alla Nba».
Di questo è convinto anche Marco Madrigali: «Forse c'è stato qualche problema di lingua - dice il presidente -. Non ci sono problemi: il contratto non ce l'aveva con Cazzola ma con la Virtus. Su questo punto ci siamo già chiariti. Lui ha chiesto un biennale anzi, per la verità, ero stato io a domandargli per quale motivo avrebbe dovuto ritirarsi a 31 anni. Le porte per Sasha sono aperte: ma per discutere del prolungamento c'è tempo. Cominceremo a farlo a febbraio, se avrà, come credo, lo stesso entusiasmo. Intanto ho apprezzato alcune parole che fanno parte del suo stile: ha proposto la candidatura di Abbio come capitano, riconoscendone i meriti». Tra un Abbio che si dice onorato della candidatura ma appoggia quella di Danilovic e un Sasha che ringrazia ma vota 'Tiramolla' alla fine potrebbe spuntare il nome di Brunamonti, come capitano non giocatore...


27-09-2000 - Da "Superbasket"

Intervista allo Zar: Sasha parla del suo futuro

Chissà che soprannome bisognerebbe dargli adesso, a Predrag "Sasha" Danilovic, dopo che da "Rondine in blue jeans" era passato anche fin troppo bruscamente a "zar". Magari la verità stava sempre in mezzo, fra il ragazzo che sogna e il campione che segna. Quello che si ferma a parlare con Superbasket è il capitano della Jugoslavia. Sorride mentre lo dice, sorride di soddisfazione. A lui farebbe un immenso piacere essere chiamato "capitano", a 30 anni, dopo che di fatto lo era già a 23, non lo nasconde.
"Lo sono già della Jugoslavia, certo che mi piacerebbe esserlo anche della Kinder", conferma. "Ma nella Virtus lo merita come me e più di me Abbio e dunque adesso penso solo alla Jugoslavia e poi... E poi non sono sicuro di giocare ancora nella Kinder, l'anno prossimo".
Sasha ti spiazza così, quando ancora stai parlando di Jugoslavia e di Giochi. E allora vale la pena far scorrere in avanti veloci le pagine del taccuino con gli appunti. Ci torneremo dopo, al discorso appena abbozzato su Sydney.
Che significa "non so se giocherò ancora nella Kinder"?
"Che io ho firmato un contratto di un anno con il signor Alfredo Cazzola, accettando di ridurre il mio ingaggio perché lui ne aveva bisogno e me l'aveva chiesto. Ma adesso il mio agente e la nuova proprietà della Virtus stanno trattando per un nuovo contratto biennale. A me va bene, perché mi piacerebbe finire la mia carriera nella Kinder, però l'importo deve essere ritoccato verso l'alto. Sono un po’ sorpreso che l'accordo non sia stato trovato e mi auguro che accada prima della fine delle Olimpiadi. Anzi, sono certo che sarà così. Io, ripeto, ho tutte le intenzioni e la volontà di giocare ancora a Bologna. Ma c'è un nuovo contratto, con le mie richieste da firmare. E ancora non so niente. Io penso che loro siano consapevoli delle mie richieste e anche della mia volontà di non andarmene. Sapevano anche che del mio contratto volevo riparlarne, che era da rivedere rispetto a quello che avevo accettato di firmare con la precedente società".
E' insoddisfatto o sospettoso?
"No, sono tranquillo e soprattutto non voglio accendere una di quelle polemiche che in Italia e soprattutto a Bologna nascono per un niente. Ripeto solo che io sono qui in attesa di sapere come è andata la trattativa, cioè se è stata conclusa. Fisicamente sto benissimo, voglio giocare nella Virtus, da molto tempo ho fatto sapere a quali condizioni è possibile trovare un'intesa che vada bene a me e a loro. Poi, ho aggiunto: spero che l'accordo con il mio agente, Capicchioni, si trovi prima della fine dei Giochi. Magari è già successo mentre ne stiamo parlando qua (21 settembre, ndr)".
Al capitano della nazionale jugoslava, prima di tutto, chiediamo un parere su Jestratjevic, che a Bologna nessuno conosce ancora bene.
"E' un cinque dal grande talento, che sono sicuro può migliorare ancora tantissimo e che troverà in Messina e Consolini due allenatori ideali per completarsi. E' ancora giovane, può fare strada. Io, se sarò a Bologna, aiuterò tutti per farlo inserire al meglio".
Al giocatore della Virtus, comunque: a inizio Giochi, nella Nazionale fortitudinizzata il migliore è stato Abbio.
"Lo potevo immaginare, mi fa un grande piacere".
Siamo passati al capitolo Olimpiadi: la Jugoslavia sembra più forte dell'anno scorso e lei stesso ha dichiarato le sue convinzioni in proposito.
"Non ho detto che siamo più forti dell'anno scorso, ma che fisicamente siamo più preparati dell'anno scorso. Poi, giochiamo partita per partita, non ci interessa chi troveremo in fondo, se ci arriveremo, ma con chi giocheremo la prossima partita.
Che cosa rappresentano per lei, oggi le Olimpiadi?
"Non hanno lo stesso fascino delle prime, quelle di quattro anni fa a Atlanta, ma sono sempre un bell'avvenimento. Anche solo per la gente che vedi in giro, che arriva qui da tutto il mondo. L'unica cosa che rompe è che ti fai un mazzo così per tre mesi per arrivare secondo".
Ma come: appartiene alla categoria di quelli che si arrendono al Dream Team?
"Ma è una cosa che hai dentro, c’è poco da fare, dai. Ti alleni e ti sbatti con la consapevolezza che puoi vincere solo per arrivare al secondo posto. Poi, ripeto, le Olimpiadi sono belle lo stesso per tanti altri motivi. Anche solo per il Villaggio. Ma che scatole partire per arrivare secondo. Se ci arriviamo, secondi? No, non faccio pronostici. Se è più forte quella o quanto siamo più forti noi di quell'altra. La mia finale è sempre la partita che deve venire dopo".

Parola di capitano. Il capitano che ai Giochi si è presentato tirato a lucido e che dopo le partite non si vede più girare con il ghiaccio sulle caviglie come capitava quasi sempre agli Europei '99. Danilovic nella Jugoslavia 2000 gioca molto, sarebbe il primo per minutaggio se Obradovic non l'avesse tolto di squadra dopo soli sei minuti del match con l'Angola, avendolo visto nervoso e avendogli appena visto fischiare un tecnico per proteste (come si dice: il lupo perde il pelo...). E tira bene, soprattutto da due.


27-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Forza Virtus, tutti in coro con Dalla

di A. Gallo

Non ci sono Smodis e Sconochini nella seconda amichevole con l'Efes di Mulaomerovic. Ma a queste assenze scontate si aggiungono quelle di Jaric e Griffith. Non dovrebbero esserci problemi particolari, però, perché gli ultimi due dovrebbero recuperare in vista del confronto con la Muller, in programma venerdì a Verona, a partire dalle 20,30. Un match insidioso a giudicare dalla facilità con cui gli scaligeri si sono sbarazzati di Varese. In attesa di conoscere il futuro e di capire se a Siena, il 6 e 7 ottobre, con Paf e Benetton, ci sarà spazio per la Kinder, il presidente bianconero, Marco Madrigali, annuncia una serata a sorpresa, dedicata agli abbonati. La nuova creatura bianconera, compresi i reduci australiani, sarà presentata l'11 ottobre alle 21. Una serata particolare perché non è prevista alcun incontro né tantomeno esibizione. Grande curiosità per scoprire l'ultimo gioiello che i tifosi non hanno ancora visto, Nikola Jestratjevic. Ma anche grande attesa perché, al PalaMalaguti, si esibirà Lucio Dalla. Lucio, grande tifoso bianconero, non è nuovo a exploit canori legati al mondo della pallacanestro. Chi segue la Virtus da tempo ricorderà una sua performance canora, durante il torneo Battilani - un tempo rappresentava il precampionato per la Virtus - e prima di un confronto con Pesaro. Ma in quell'occasione, bisogna tornare indietro di vent'anni, Dalla cantò un brano. L'11 ottobre darà vita a un vero concerto, dopo che Madrigali avrà presentato uno per uno i componenti del club. L'unico modo per assistere al concerto è legato alla tessera: la campagna abbonamenti bianconera resterà aperta fino alla prima gara di campionato in programma al PalaMalaguti il 15 ottobre. Una curiosità legata a Brunamonti. A seguito dell'Efes Pilsen c'è il giornalista Ismet Badem, che cura 'Fanatik Basket', settimanale turco del pallone a spicchi. Ismet ha preteso una foto accanto al suo playmaker preferito. E' passato qualche anno dal suo ritiro, ma il numero uno resta sempre Roberto Brunamonti.


26-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Bonora, la paura è solo un ricordo

di A. Gallo

"Mamma li turchi". Al PalaMalaguti sono di scena quelli dell'Efes Pilsen che, non più tardi di due anni fa, sottrassero Savic alla Virtus offrendogli una montagna d'oro (che secondo Zoran non è mai stata completata...). "Mamma li turchi", è il caso di dire, ma Davide Bonora, per tutti molto più semplicemente "Pando", non è tipo da lasciarsi impressionare. Al massimo si resta colpiti vedendo le lunghe ferite (ora rimarginate) che porta a spasso con orgoglio, come un vecchio capo indiano. Sgobba in allenamento, Pando, e cerca la percussione con la sfrontatezza di un bambino. O meglio con la decisione di chi vuol far capire al mondo intero che lui, Bonora Davide da Bologna, non ha paura di nessuno. E questo atteggiamento - musica e parole di Messina - servono a Davide, per ritrovare se stesso, ma anche alla Kinder per ritrovarsi, tra le mani, un playmaker coi fiocchi. Adesso, per di più, gli entra anche il tiro dalla lunga distanza, ma Bonora non è tipo da lasciarsi distrarre da questioni di questo tipo. Tantopiù che in ballo c'è ancora la qualificazione alla "final four" di Supercoppa, trofeo che lui vinse nel 1997, battendo nettamente al PalaVerde quella Kinder che poi avrebbe portato a casa Eurolega e scudetto. Ma Davide preferisce soffermarsi sui compagni e su chi potrebbe sottrargli spazio in questo periodo così importante (almeno per lui e per il suo futuro). "Fantastico Jaric - dice Bonora tornando con la mente al confronto con la Scavolini Pesaro - è stato lui, da solo, a scavare il primo solco. Poi la squadra ha fatto il resto". Conquistando l'accesso alla semifinale. Dall'altra parte dell'oceano, intanto, c'è l'Italia, che procede tra alti e bassi. Un'Italia che avrebbe potuto e dovuto essere sua, se non si fosse rotto un ginocchio a metà dicembre. Il pensiero della nazionale - Davide è stato uno di quelli che vincendo l'oro a Parigi ha permesso alla nazionale di tornare ai giochi olimpici dopo sedici anni di attesa - non lo assilla. In ballo c'è il suo futuro. Messina è contento perché Davide, fermato e rallentato solo dal colpo all'occhio rimediato a Faenza, sta tornando a essere un protagonista. Madrigali, che è il presidente, sponsorizza Davide - "ho sempre fatto parte del partito che spera che resti in bianconero", il giudizio espresso dal numero uno in un'intervista - la stagione potrebbe anche vedere in campo la Virtus in 88 occasioni e allora... Allora meglio premunirsi e se un playmaker di valore lo si ha già in casa...


26-09-2000

Supercoppa, è Verona la prossima avversaria

La Kinder, che ieri ha sfidato in amichevole i turchi dell'Efes Pilsen (vittoria bianconera), giocherà giovedì in trasferta e al PalaMalaguti domenica alle 18 contro la Müller Verona. La vincente del doppio confronto prenderà parte alla final four di Supercoppa, che si disputerà a Siena.


24-09-2000 - Da "telebasket.com"

Bologna-Pesaro, parlano i protagonisti

Marko Jaric - "Abbiamo semplicemente fatto tutto quello che ha detto il coach. Ed è per questo che abbiamo vinto". E' semplice il commento del dopo gara di Marko Jaric, l'eroe della partita. 27 punti, 6/9 da due, 5/6 da tre, ottima difesa, molto bene in regia. Una gara totale la sua, che da subito ha preso per mano la squadra in attacco quando Melvin Booker aveva cominciato a bombardare il canestro bolognese. "E' come ho detto, abbiamo fatto tutto quello che ha detto coach Messina, ed è per questo che abbiamo vinto. Davvero una bella gara, credo che non sia facile battere una squadra come la Scavolini di trenta punti. Loro hanno cominciato a difendere forte su di me da subito, quando hanno visto che la mia giornata era buona. Ma sono stati grandi i miei compagni, che sono stati pronti a giocare con me". Pubblico che ha tributato una vera e propria ovazione a Jaric: "Fa piacere, senza dubbio. Se non giochiamo bene la gente non viene a vederci, è importante dare il massimo per avere la folla attorno". E' più facile giocare con uno come Griffith accanto? Marko Jaric non ha dubbi: "Certamente, hai una sicurazza in più. Puoi difendere più aggressivo, tanto sai che c'è lui dietro a chiudere i buchi. E poi in attacco, ogni volta che gli dai la palla, sai che farà una cosa importante. Possiamo ancora migliorare, possiamo ancora fare bene, e considerate che ci mancano ancora gli Olimpionici. Ma sono ugualmente contento del fatto che in sette, praticamente, abbiamo battuto una squadra come la Scavolini cui va il mio rispetto più totale"

Davide Bonora - Dopo la sconfitta di Pesaro avete ritrovato i vostri punti di riferimento in campo; il ritorno è andato decisamente meglio: "Sì, siamo stati soprattutto molto intensi, magari con qualche sbavatura offensiva, però quando sei così intenso in difesa puoi permetterti di fare contropiede e di trovare tanti punti facili. E questo ha fatto la differenza tra noi e loro". In attacco, anche quando non c'era contropiede, siete sembrati molto pazienti anche nella ricerca di Griffith, ed anche Messina ha individuato nella buona circolazione di palla il punto forte della serata: "Sai, Rashard è la nostra prima opzione e tutti i palloni devono passare dalle sue mani a metà campo, mentre in contropiede siamo liberi di fare un po' quello che vogliamo. A difesa schierata Griffith ha dimostrato di essere molto altruista e di cercare sempre il compagno libero. Ogni volta che ha la palla può sempre creare qualcosa di positivo". Grande partita di Jaric: "Marko ci ha dato subito questa impronta di grande aggressività, col tiro ha scavato il primo solco importante e noi siamo stati bravi a stargli dietro".

Ettore Messina - Ettore Messina ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe. Il coach della Kinder non ha gradito qualche parola un po' troppo spinta circa la scialba prestazione di Pesaro. Per l'ex cittì le gare di
precampionato devono avere una valenza ben precisa; "Sicuramente la partita è stata giocata bene da tutta la squadra - è l'acchito di Messina - credo che abbiamo fatto meglio le cose che non avevamo fatto bene a Pesaro. Riguardo a questo, visto che ho letto determinate cose nel dopo Pesaro e visto che presumo leggerò cose diverse dopo questa gara, vorrei dire la mia: siamo in precampionato, ci sta giocare non bene a Pesaro come ci sta giocare meglio il ritorno ed ancora meno bene la prossima. Vorrei ricordare che il nostro precampionato ha come obiettivo fare andare in forma i titolari per favorire il ritorno di quelli che sono alle Olimpiadi. Stiamo andando abbastanza bene, ci saranno alti e bassi per quanto concerne i risultati, però non credo che la prestazione di squadra e singoli sia da valutare in funzione di vittorie o sconfitte, perché (come è successo a Pesaro, ndr) ci sono delle volte che i ragazzi vanno in campo e la mattina hanno fatto atletica. Farebbe piacere andare in finale di SuperCoppa e magari vincerla, ma il nostro lavoro deve essere più lungimirante". Poi Messina, dopo il piccolo sfogo iniziale, passa a valutare ciò che di buono c'è stato nella gara con la Scavolini: "E' stato sicuramente importante che Jaric abbia sempre fatto canestro, è stato importante il contributo di Romboli; però mi sento di dire che più importante è stato l'atteggiamento della squadra in difesa, dove siamo stati più reattivi ed intensi. In attacco abbiamo avuto un'ottima circolazione di palla, e non perché di colpo sia cambiata la regia di Jaric, bensì perché è normale che i giocatori si applichino e facciano passi avanti e passi indietro". Momento difficile, invece, per Andersen: "David continua a fare gli errori dell'anno passato, ed è questo che mi sorprende. Speravo che dopo un anno a questo livello le cose potessero essere differenti. Comunque sono fiducioso, il fatto di lavorare con Griffith, Frosini e Smodis tra poco spero possa fungere da ulteriore stimolo". Messina fa luce sulle condizioni di Sconochini e Smodis: "Hugo ha problemi al ginocchio operato lo scorso anno; farà tre giorni di terapia e spero sia a posto per metà della prossima settimana. Smodis ancora non ha visto il pallone, quindi pronosticare la data del rientro nei dieci è difficile. Forse nella seconda del turno semifinale di SuperCoppa andrà nei dieci, ma è ancora presto per dirlo".


23-09-2000 - Da "telebasket.com"

Supercoppa, Kinder-Scavolini 89-65

Supercoppa: Virtus Kinder Bologna - Scavolini Pesaro 89-65 - TABELLINI: Jaric 27, Griffith 18, Ginobili 16, Bonora 10, Frosini 7, Romboli 7, Andersen 4, Ghedini, Barlera, Brkic.

La Kinder asfalta la Scavolini alla sua maniera, con un terribile parziale ad inizio gara. Il dato della valutazione del primo tempo è emblematico, 74-19, complice l'ottimo 71% al tiro totale dal campo della Kinder e l'orribile 36% (12/33) dei ragazzi di Pillastrini. Eroe della serata Marko Jaric, autore di 27 punti di cui 20 nei in sette minuti incredibili di primo quarto. Fantastico Marko, assolutamente inarrestabile al tiro (6/9 e 5/6 da tre), per lui anche quattro assist. La Kinder soffre all'inizio la precisione dall'arco di Booker, che parte alla grande con 8 punti filati. Sul 7-10 per Pesaro Jaric trova la via del canestro, sorpassa sul 11-10, poi la Virtus non si volterà più indietro a guardare la Scavolini. Pesaro galleggia e dopo il primo parziale della Kinder trova punti con Maggioli sui secondi tiri e con il solito Booker. Ma la difesa Kinder ringhia e Pesaro va in apnea all'inizio del secondo quarto. Dal 26-19 per la Kinder si passa al 52-28, con un parziale terribile di 26-9. La partita è già archiviata, ma la Kinder comincia anche a dare la palla sotto a Griffith, ancora una volta incontenibile in pivot basso. L'assenza di Middleton e quella di De Marco Johnson si faano sentire più di quella di Sconochini, Pesaro non trova la via per portare Griffith, una vera presenza, fuori dall'area colorata. Finisce ancora una volta con i baby in campo per la Virtus; Pesaro paga senz'altro la buona difesa Kinder all'interno dell'area e la giornata scadente al tiro dei suoi esterni. La Virtus va avanti; nelle semifinali ci sarà o Varese o Verona.


22-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Pesaro-Bologna, commenti e pagelle

Messina lancia i fumogeni in campo in questo primo incontro di una certa sostanza, almeno per la Scavolini, di questa Supercoppa. Le nebbie arrivano dal settore regia dove Jaric guida le musica e Bonora spesso si ritrova ala piccola. Dove la formazione bolognese non nasconde assolutamente nulla è sotto canestro perché Griffith dopo 15 minuti di partita mette a sedere il giovane pivot Marco Maggioli con 4 falli. Il negrone della Kinder lascia il segno sotto i rimbalzi mettendo a nudo quelli che potrebbero essere i pericoli reali della squadra di casa, comunque solida nel reparto delle guardie con vecchie volpi come Middleton, la forza fisica di un Traina, la velocità di Zanelli. Se Messina da una parte sperimenta Jaric e deve usare con il contagocce Ginobili subito colpito dai falli, sull'altro versante Pillastrini tiene «buono»» Booker, sicuramente un play di valore assoluto nel campionato italiano, uno insomma che fa danni, e pesanti contro chiunque. Un incontro comunque sul filo dell'equilibrio, ristretto in un fazzoletto, e che trova un mini break solo nel finale del secondo tempo quando il frigorigero Tusek, più veloce, ruba qualche palla a Griffith in schermaglie sotto canestro innestando il contropiede di Pesaro che sale ad un più 7 subito recuperato dalla Virtus. Nella Kinder se Jaric non ha abbagliato rispetto alle sue potenzialità e se Sconochini ha giocato a sprazzi, nella Scavolini molto bene Middleton, mentre Zanelli, giocatore sicuramente di grandi potenzialità, risente, ad un certo livello, della mancanza di pericolosità dal perimetro. Una partita che Pesaro, nel terzo tempo, con Booker in campo cerca di strappare andando anche a nove punti di vantaggio ma alla Kinder con Griffith marcato da Magnifico, basta qualche buon duetto sdotto le plance per non far allargare il divario e contenerlo in termini tali da rischiare il meno possibile sabato sera al Palamalagutti. Lo strano di questo incontro tra una formazione di assoluto livello, la Kinder, la una Scavolini sicuramente di seconda fascia di questo campionato, è che il livello del gioco è stato scadente e pasticciato, l'esatto contrario di quello che dovrebbe regalare al pubblico questa nuova regola di gioco dei quattro tempi dove l'ultimo quarto dovrebbe regalare le cose migliori. Occorre però tenere presente che si è di fronte a due formazioni ancora in stato di incubazione e quindi slegate e comunque con i due tecnici più impegnati a capire uomini e tattica che a cercare sostanza di punti dalla partita. Infatti da una parte Messina lascia nel tempo che conta Griffith a lungo a sedere, così sull'altro fronte Pillastrini con Booker. Tutto questo lasciando stare le assenze pesanti sul fronte Kinder così come, nella sua dimensione, Pesaro che non ha Johnson ed ha anche perso Middleton per una contrattura muscolare.

Jaric. L'uomo che visse due volte nel basket bolognese sembra aver messo su un fisico niente male. Spalle e muscoli pronunciati e Messina gli affida la cabina di regia. Lui inizia facendo una discreta confusione e poi fa fatica a riprendersi. Eppure dovrebbe spaccare il mondo. Voto 5,5.
Ginobili. Il nuovo gaucho virtussino soffre un po' la difesa di Zanelli, ma conferma - se ce ne fosse stato bisogno - di essere in possesso di una mano fatata. Canestri dalla distanza e anche una schiacciata spettacolo. Non sarà facile lasciarlo ai margini. Voto 7.
Sconochini. Che dire del gaucho originario? E' voluto rimanere a tutti i costi e Messina, anche per le assenze di Danilovic e Rigadeau, gli dà fiducia. Poi è costretto a toglierlo molto velocemente ogni volta che lo schiera. Con lui in campo la Scavolini prende sempre il massimo vantaggio. Voto 5,5.
Frosini. Con il totem nero vestito di rosso ottiene spazi e occasioni. Si fa sempre trovare pronto. E se ne accorgono anche i pesaresi: 11 punti e 10 rimbalzi. Voto 6+.
Griffith. Lui è una garanzia, non solo perché dove va va vince lo scudetto. Ma anche perché sotto le plance è una specie di montagna che non si muove e non si tocca. In difesa fa girare lontano pivot e guardie, in attacco risulta il miglior realizzatore della Kinder. Certo, se fosse ancora in vigore la regola dei tre secondi... Voto 7+.
Bonora. Tenta di recuperare confidenza con il parquet. Lo fa in punta di piedi, com'è sua natura ed abitudine. C'è tanto da lavorare, ma l'impegno non manca. Voto 5,5.
Andersen. Siamo in periodo di «canguri» e lui è evidentemente favorito. Entra e dà un paio di stop al povero Maggioli. E' un lampo, seguito da momenti grigi. Voto 6.
Romboli. Scampoli di partita, ma anche una bomba. Bravo. Voto 6.


21-09-2000

Supercoppa, Scavolini-Kinder 80-73

Supercoppa: Scavolini Pesaro - Virtus Kinder Bologna 80-73 (44-40) - TABELLINI: Griffith 21, Ginobili 12, Frosini 11, Jaric 8, Sconochini 7, Andersen 6, Bonora 6, Romboli 3, Barlera ne, Brkic ne.


21-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Madrigali: "Virtus pigliatutto? Intanto mi diverte"

di A. Gallo

Un presidente felice. Marco Madrigali, dopo il confronto con Imola non usa tanti giri di parole: «Mi sono proprio divertito». Gli è piaciuto il gioco di una squadra che corre e diverte.
Madrigali rifarebbe quello che ha fatto prima dell'estate?
«Sì. Sono contento, anche se l'ambientamento, con il mercato di mezzo, è stato un po' violento».
Soddisfatto della Virtus?
«Intimamente sì. Ma per essere soddisfatti bisogna guardare i risultati alla fine. Dobbiamo aspettare quelli».
Che idea si è fatto del basket?
«Che ha bisogno di tutti. Dei giornalisti, del pubblico, di una federazione più forte, della Lega. E ancora del Coni. E degli sponsor. Perché tutto vada per il verso giusto è necessario che tutto funzioni».
Stampa e tivù...
«La copertura televisiva è fondamentale: gli sponsor ragionano in termini di audience».
Un giudizio sul nuovo regolamento.
«Faremo fatica ad abituarci. Però, e lo dico da buongustaio, il basket è più bello e veloce. Abbiamo fatto bene a costruire una rosa così ampia, perché questa pallacanestro veloce spreme i giocatori. Avremo bisogno di tutti».
La maglia rossa resta un esperimento o...
«Resta tale».
Ma il pubblico con il quale lei spesso conversa che dice?
«Mi fanno domande di ogni genere, com'è giusto che sia».
La Fortitudo è ancora la squadra da battere?
«La Fortitudo è l'Italia. E per questo è da battere».
I rapporti con i "cugini" come sono?
«Premesso che non abbiamo gradi di parentela con nessuno i rapporti sono buoni».
Ha scambiato quattro chiacchiere con Seràgnoli?
«Sì. Una volta al telefono. Ci siamo ripromessi di incontrarci con più calma a colazione».
Lo scudetto è un fatto privato tra voi e Paf?
«Per il basket mi auguro che ci siano anche altri realtà».
Ma non c'è troppa disparità tra voi e le altre?
«Mi sembra che Benetton e Siena si siano mosse bene sul mercato. Aspetterei prima di formulare un giudizio del genere».
Ha fatto un pensiero alla Supercoppa o preferisce altri trofei?
«Ho già detto in un'occasione che mi interessa vincere tutto. Abbiamo solo metà squadra. Se riusciremo a vincere sarò contento. Ma una sconfitta non cambierebbe il mio giudizio. Stiamo facendo giocare anche i ragazzini: a Reggio Emilia sono andati bene».
Il futuro di Bonora?
«Dal primo giorno hanno detto che era partente. Davide è un ragazzo delizioso che ha recuperato dal punto di vista fisico e psicologico. Mi sono sempre schierato dalla parte di chi lo vuole in bianconero».
Non ci sono pochi italiani in questo gruppo?
«Non vorrei fare polemica ma non mi sembra che altri, tolte poche eccezioni, abbiano organici diversi».
Chi sarà il capitano della Virtus?
«Ci vorrà una lunga riunione con Messina. I candidati sono due, entrambi meritevoli. Ma purtroppo non ci possono essere due capitani: ricorreremo alla roulette».
E' vero che state pensando a una festa per Binelli e a ritirare la maglia?
«Ritengo che Augusto debba essere considerato molto bene, il fatto del ritiro della maglia, invece, non mi sembra prioritario. Sono dell'idea che le maglie non andrebbero mai ritirate. Farlo o meno non toglie nulla a quello che uno ha fatto per un club. Anzi: credo che possa essere lo stimolo per un giovane che potrebbe ambire al numero di Binelli per cercare di emularne le gesta. Penso a Matteo Brunamonti. Per Matteo sarebbe motivo d'orgoglio indossare la maglia del padre».


21-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Supercoppa, Virtus a Pesaro

di A. Gallo

Di là mancherà DeMarco Johnson, ma anche la Kinder non scherza perché ai quattro olimpici si aggiungerà l'assenza di Smodis, che così dovrà saltare il faccia a faccia con il connazionale Tusek che, come lui, ha ottenuto la qualifica da comunitario. Giocatore sgraziato Tusek, ma tremendamente efficace, come assicurava non più tardi di due anni fa Nesterovic, che provò a sponsorizzare l'arrivo del connazionale al posto di Paspalj. Altre storie, altra Virtus. Quella di stasera - palla a due al Bpa Palas alle 21 - cercherà di mettere in crisi la banda di Pillastrini, messa in croce, nella gara d'esordio dal Progresso. Rispetto a quel confronto «Pilla» avrà Tusek e Maggioli in più, ma Johnson in meno. Rispetto a dieci giorni fa la Virtus ha una maggiore autonomia nelle gambe e una certa sicurezza nel proprio gioco. Che cerca di coinvolgere con maggiore insistenza i lunghi. Anche perché là sotto, a beneficiare degli assist dei compagni, c'è un certo Griffith. Per la Virtus che ha battuto due volte Reggio Emilia e Imola si tratta del test più severo. La conquista della Supercoppa non è l'obiettivo dichiarato dei bianconeri, ma andare avanti significherebbe rodare i nuovi e offrire maggiori chance a Bonora. La Virtus, che sabato giocherà il ritorno a Casalecchio, ha fissato un'amichevole con l'Efes Pilsen.


20-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Classe Kinder: Lineltex piegata

di A. Gallo

«Chi non salta è un Fortitudo», cantano i tifosi a partita ormai chiusa. E Marco Madrigali, camicia arrotolata all'altezza dei gomiti e inappuntabile cravatta gialla, salta e batte le mani, contento. E dalla curva si alza il primo coro per il diciottesimo presidente bianconero. La Kinder, dopo la galoppata di ieri sera, è qualificata. E per giunta a punteggio pieno. Meglio di così - con quattro uomini a Sydney e uno, Smodis, ancora in attesa del debutto - non poteva andare. Anche perché a tratti questa la è irresistibile e lascia solo le briciole agli avversari. Come quella che entra in campo all'inizio - Jaric, Ginobili, Sconochini, Frosini e Griffith - e non dà tregua al centrocampo imolese. Al punto che, dopo poco più di tre minuti, il punteggio è di 17 a 2. E bisogna attendere 3'05" per vedere il primo canestro di Gorenc e della Lineltex. La forbice si allarga fino ai 17, 19 a 2 e, più tardi, 36 a 19, perché Jaric galoppa, Ginobili e soprattutto Sconochini non sono da meno, e Griffith, là sotto, dà più garanzie dei vecchi Bot e Cct. Il suo rendimento è assicurato. Imola, viceversa, fatica perché Esposito e Gorenc non sono in sintonia. Vitucci tenta la carta Pietrini per irretire Griffith, prima di affidarsi, all'inizio del terzo quarto, al quintetto piccolo, con Ambrassa numero quattro. Così Imola riesce a rosicchiare il vantaggio e a portarsi a tre lunghezze in un paio di occasioni - 48 a 45 e 50 a 47 - prima che Griffith, sempre lui, affibbi un'altra pesante spallata alla band di Vitucci. Un paio di azioni scellerate di Andersen - che all'inizio del secondo quarto manda il tilt con il secondo tentativo (fallito!) di schiacciata il tabellone dei 24 secondi - ridanno fiato alla Lineltex perché Frosini e Ginobili sono seduti in panchina con quattro falli sul groppone. Ma ci pensa sempre lui, Rashard, che sotto canestro si fa largo per ricevere gli scarichi dei compagni che vengono tramutati in punti sonanti. Si chiude con un'inutile fallo tecnico a Gorenc che bisticcia con il pubblico del parterre per un altrettanto inutile ma soprattutto pericoloso fallo su Ginobili, che stava schiacciando. Domani trasferta a Pesaro, il ritorno al PalaMalaguti sabato sera, alle 20,30. Sempre con la Scavolini, che batte Rimini e beffa il Progresso.

Ginobili: Non ha le percentuali da favola delle altre serate di Supercoppa ma la vitalità e la capacità di mettere le mani su ogni pallone restano enormi (7 recuperi). Anche lui contribuisce, e non è poco, ad annullare Esposito e finisce con una devastante schiacciata.
Bonora: stavolta lascia il timone agli altri per i primi 7'. Quando entra conferma di avere gambe e ritmi quasi come prima dell'incidente.
Sconochini: stavolta fa ache il Ginobili nel senso che tira e fa canestro (5/8) usando forza e fantasia. Con lui il contropiede della Kinder è un galoppo nella pampa.
Frosini: sporca i passaggi dentro l'area ma anche i palleggi dei piccoli imolesi. Conti per divertirsi deve passare lontano dall'area colorata.
Andersen: il canguro parte malino facendo anche un po' di confusione poi prende le misure della partita portando alla causa anche 12 rimbalzi.
Griffith: la montagna nera si abbatte su Sanders e Pietrini con una gamma di tiri da stage estivo (12/15)
Brkic: si ritaglia 7' con un bel canestro.
Jaric: va forte pure lui nel gioco in velocità della Virtus. Tiro un po' sbilenco (2/7) ma gambe già in ordine.


19-09-2000

Supercoppa, Kinder-Lineltex 93-83

Supercoppa: Virtus Kinder Bologna - Lineltex Imola 93-83 (48-42) - TABELLINI: Griffith 29, Ginobili 18, Sconochini 14, Andersen 10, Jaric 9, Bonora 5, Frosini 4, Barlera 2, Brkic 2, Romboli.

Nel prossimo turno di Supercoppa - ad eliminazione diretta - la Virtus affronterà la Scavolini. La gara di andata si giocherà a Pesaro giovedì 21, quella di ritorno al PalaMalaguti sabato 23, ore 20:30.


18-09-2000 - Da "La Repubblica"

Jaric: "In Virtus per vincere"

di V. Desalvo

Fuori dalla Nazionale, dentro alla Virtus. Gli hanno girato il mappamondo, a Marko Jaric. E non deve essere immediato abituarsi alle novità.
Sono cominciate le Olimpiadi, che effetto fa guardarle in tv?
"E' difficile, come il periodo che sto vivendo. Ho il morale giù, inutile nasconderlo. Avevo lavorato troppo per andare a Sydney e trovarsi fuori dalla Jugoslavia per motivi che non riguardano la pallacanestro, scelte solo politiche, diciamo, mi dispiace. Però guarderò lo stesso le partite e vorrei che il mio paese vincesse: non sono così malato da fare il tifo contro".
In questi casi si dice che l'esclusione potrebbe essere uno stimolo
E' un motivo in più, sicuro. Però sono tranquillo: se entrassi in campo per spaccare il mondo riuscirei solo a giocare male. Invece devo essere intelligente, molto intelligente, cercando con calma di prendermi il mio gioco. Messina mi sta aiutando molto, e mi aiuta pure il fatto che tutti sappiano la verità. Per questo è la prima volta che ho deciso di non dire nulla".
Poche settimane in Bianconero: che differenze ci sono con la Fortitudo?
"Non ho avuto il tempo per farmi un'idea completa, ma qualcosa l'ho notata. Stando dentro alla Virtus si vede che è una società che esiste da tantissimo tempo e da tantissimo tempo è vincente. La Fortitudo invece è una società che è venuta fuori negli ultimi sei, sette anni, investendo molti soldi e pensando che con quelli si può comperare tutto. Non hanno l'esperienza della Virtus.
Adesso c'è Danilovic
"Ed è un piacere giocare con lui: tra poco diventerà una leggenda e sarà bello cercare di rubargli tutto quello che posso guardando come fa, come si comporta, il suo stile".
Messina ha detto che lei è un play
"Anche io mi vedo così. E ho sempre guardato ai play con il mio fisico, da Magic a Rigaudeau. Il bello adesso sarà giocarci insieme, al francese. Perché noi possiamo farlo".
Quanto vale la Virtus?
"Secondo me siamo forti, davvero. Per lo scudetto c'è la Fortitudo e ci siamo noi, almeno sulla carta, perché altre squadre possono venire fuori. Poi io voglio vincere, in questi due anni".


18-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Intervista a Ginobili

di A. Gallo

Ginobili, in questo momento c'è una Kinder dimezzata. Ma lei, da solo, vale il prezzo del biglietto.
«Non esageriamo. Devo ancora a pensare a tanti aspetti del mio modo di stare in campo».
Contro la Bipop, però, ha firmato il primo trentello stagionale.
«Massimo rispetto per Reggio Emilia, però loro avevano mille problemi. E sono un club che milita in A2».
Non vorrà negare che ogni suo tiro si trasformi in canestro.
«E' un buon momento. Sto tirando da tre con percentuali superiori al 50 per cento. Di solito oscillo tra il 35 e il 40. Sto approfittando di questa situazione. Sperando che continui, ovviamente».
Il marchio di fabbrica della Virtus è la sua celebre difesa. E lei...
«Io devo abituarmi. In passato difendevo, ma solo un po'. Certe volte lo facevo altre volte no. Qua non me lo posso permettere. E' solo questione di concentrarsi su questo aspetto».
Le gambe non le mancano.
«Appunto. Sono capace di difendere. Ma devo ricordarmi di farlo».
Quanto vale, per lei, Hugo Sconochini?
«Tanto, tantissimo».
Un aiuto indispensabile, vero?
«Proprio così. E' dal primo giorno che mi aiuta. Così non mi sento solo. I suoi amici sono diventati i miei amici. So dove andare a fare la spesa, dove mangiare. A Reggio Calabria fu diverso perché arrivai da solo. Qua, invece, ho una guida straordinaria in Hugo».
Differenze tra Reggio Calabria e Bologna?
«E' presto per dirlo. Là sono rimasto due anni, qua 20 giorni. E poi sapete anche voi quali sono i ritmi della preparazione. Allenamenti intensi al mattino e al pomeriggio. Di sera trovi solo la forza per raggiungere il letto e dormire».
Virtus, Bologna, una piazza che lotta per il titolo.
«Era il mio sogno. Sono arrivato a Reggio Calabria, in A2, volevo la A1. Conquista la promozioni».
Nella Città dei Canestri. Dove si vive di basket e di derby.
«Me ne hanno parlato. Me ne accorgo girando per strada, dove tutti ti riconoscono. Il derby per ora l'ho visto solo in tivù. Non vedo l'ora di poter giocare una partita simile».
Per vincere, vero?
«Mi sono reso conto di una cosa: a Bologna conta solo la vittoria. Per questo ci sono grandi investimenti, perché si vuole vincere. Nello sport è uno degli aspetti più belli. Il secondo posto qua non conta proprio».


17-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Messina ritrova Bonora e Smodis

di A.Gallo

Ritorno al passato, in casa bianconera. In palestra, forse, avranno pensato al primo successo internazionale della Virtus, quella Coppa Coppe conquistata nel 1990 a Firenze, contro il Real Madrid. In campo c'era Lauro Bon. Che ieri si è allenato con la sua ex squadra per vivacizzare il cinque contro cinque all'Arcoveggio. A parte con il preparatore atletico Francesco Cuzzolin, hanno lavorato Bonora, Andersen e Smodis. "Pandoro" già domani dovrebbe riprendere a correre — fermato precauzionalmente dopo il colpo subito all'occhio sinistro a Faenza — per essere in campo contro la Lineltex, mentre David attende l'esito di un esame. Perché la sua sublussazione alla spalla sinistra è recidiva e, per questo, più grave.


16-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Sublussazione per David Andersen

di A.Gallo

Sublussazione per David Andersen. E per di più recidiva: il cangurino dovrà star fermo fino a lunedì, dopodiché sarà possibile capire i tempi di recupero. Sapere, per esempio, se potrà essere in campo il giorno dopo, con la Lineltex, nel match che può dare alla Kinder la qualificazione ai quarti di finale (ma attenzione alla rabbia agonistica di Vincenzino Esposito che vorrà riscattare la scialba prova confezionata al PalaCattani di Faenza). Fermo David, così come Griffith e Bonora, ai quali sono state prescritte 48 ore di riposo. Da lunedì dovrebbe riprendere anche Matjaz Smodis, il grande assente di questo inizio di Supercoppa. Ma Pandoro è sicuramente il più dispiaciuto anche perché queste prime uscite avevano confermato l'ipotesi formulata dal giovanotto e cioè che le sue condizioni, dopo il grave infortunio, siano in grande crescita. Chi approfitta di ogni partita per dare un saggio delle sue capacità, intanto, è Manu Ginobili. Guidato dalla mano del connazionale Sconochini, Ginobili probabilmente sta andando al di là delle aspettative, perché si è subito calato con entusiasmo nella nuova realtà. La cura Messina gli servirà soprattutto per imparare a gestirsi, a non forzare certe situazioni e per inserirsi in un sistema difensivo del quale la Virtus si è giovata, nelle ultime stagioni, per innescare poi il contropiede. Forse Reggio Emilia non era il test più adatto, ma Ginobili, comunque, si è mangiato tutti gli avversari. Dimostrando altresì che bisogna prestare molta attenzione alla sua mano mancina. Quella con la quale è in grado di confezionare un incredibile numero di magie.


15-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Reggio Emilia-Bologna, commenti e pagelle

di A.Gallo

Debutta Jaric che ha il 20 sulle spalle. Lo stesso numero che aveva scelto lo scorso anno, all'All Star Game, quando il 5 era stato scelto da Danilovic. Debutta Marko, si infortuna alla spalla sinistra Andersen — rientra negli spogliatoi nel terzo quarto, accompagnato dal masseur Silvano Piazza: lo stesso problema dello scorso anno? — e resta fermo Bonora. L'oculista di fiducia della Kinder suggerisce prudenza, e 'Pandoro', che pure avrebbe una voglia matta di giocare per recuperare il tempo perduto, obbedisce e si sistema a fianco della panchina, con Smodis e Griffith. Quintetto obbligato per Messina, mentre dall'altra parte la Bipop, che ha rinunciato a Hamilton, parte con Masoni e Conte. L'inizio bianconero è brillante: Ginobili, da tre, non sbaglia un colpo. In un amen il punteggio è 5-20: la partita sembra chiusa, ma la Virtus si addormenta e consente a Reggio di rientrare in partita. Il canestro in apertura di seconda frazione di Morales porta la truppa di Marcelletti a una sola lunghezza 22-23, ma un canestro di Jaric (con tiro libero addizionale) riallarga la forbice. I reggiani smettono di segnare, la Kinder — Messina chiama in causa anche Barlera, ma presto lo richiama in panchina — invece trova il canestro anche se Marcelletti prova a intasare l'area dei tre secondi con la zona 2-3. Frosini non trova ostacoli sulla propria strada e Dell'Agnello, dall'altra parte, è troppo solo. A un certo punto c'è quasi una Virtus juniores con Ghedini, Barlera, Brkic e i vecchi Ginobili (23 anni) e Romboli (25), ma riesce ugualmente a giocare in scioltezza. Peccato per l'infortunio di Andersen: le sue condizioni saranno valutate in giornata.

Ginobili 8: non ha problemi di falli, può sbizzarrirsi in attacco.Trenta punti con 4 su 6 da due; 5 su 9 da tre, 7 rimbalzi e 4 assist. Un solo neo: 8 palloni persi. Ma non bisogna dimenticare che nelle sette stoppate che colleziona la Virtus, addirittura cinque portano la sua firma e delle sue straordinarie leve che lo fanno restare in aria a dispetto della forza di gravità (34 di valutazione).
Ghedini 6: un passo indietro rispetto alle due precedenti esperienze. Qualche errore di troppo. Ma è giovane ed è solo sbagliando che può trovare maggiore sicurezza.
Sconochini 6: ordinaria amministrazione per il Condor. Non cerca i numeri, Hugo, sembra quasi che voglia fare il massimo per concedere spazio al suo connazionale che deve ambientarsi nella Città dei Canestri.
Frosini 6,5: non ha avversari della sua stazza. Fro ne approfitta per costruire una prova tutta sostanza con 6 su 9 al tiro, 6 rimbalzi, una stoppa e quattro palloni recuperati. Per un totale di 19 di valutazione.
Andersen 6,5: peccato. Peccato veramente perché, nei 21 minuti in cui è rimasto in partita, è stato pressoché perfetto: 3 su 3 al tiro, 5 rimbalzi, una stoppata e due palloni recuperati (16 di valutazione).
Romboli 7: approfitta dell'assenza di Bonora per mettersi in evidenza. Rombolino corre veloce, si alterna con Jaric nel ruolo di play e chiude con 8 di valutazione (1 su 2 da due e 2 su 3 dalla lunga distanza).
Brkic 7: il gemello di Barlera, nonostante l'incredibile magrezza, riesce a rendersi utile. I compagni lo cercano — soprattutto Jaric che forse lo ha scelto come pupillo — e lui si fa trovare pronto. Quattro rimbalzi non sono molti, ma là sotto, quando transita nell'area dei tre secondi, viene spostato come un fuscello.
Barlera 5: tre apparizioni, due 'cazziatoni' di Messina che non gradisce il suo atteggiamento svagato: 3 rimbalzi, 3 palloni persi e troppi errori.
Jaric 6: l'esordio di Marko è bagnato da 13 punti con 3 su 8 da due e 2 su 3 da tre. Tre rimbalzi, un assist e anche per lui 8 palloni persi.


14-09-2000

Supercoppa: Bipop-Kinder 71-88

Supercoppa: Bipop Reggio Emilia - Virtus Kinder Bologna 73-86 (28-50) - TABELLINI: Ginobili 30, Frosini 15, Jaric 13, Romboli 9, Andersen 8, Sconochini 5, Brkic 4, Barlera 2, Ghedini 2, Pulvirenti.


14-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Virtus a Reggio senza Griffith, ma debutta Jaric

di A. Gallo

Una buona e una cattiva. La buona notizia arriva dalla Fip, nella persona del suo numero uno, Fausto Maifredi. Da ieri Matjaz Smodis è, a tutti gli effetti, un giocatore comunitario. E la Kinder ha così risolto il rebus del numero quattro: lo sloveno — l'ecografia di ieri ha dato risposte confortanti: da lunedì riprenderà ad allenarsi con i compagni — si alternerà nel ruolo con David Andersen. La cattiva, invece, è legata all'omone nero: un trauma distorsivo riportato da Griffith nel match con Imola ha provocato una tendinite. «Il giocatore — dice il medico, Alessandro Lelli — dovrà restare a riposo assoluto per almeno 48 ore. Poi valuteremo l'evoluzione». Rashard, non sarà in campo questa sera (palla a due alle 21) al palasport di Reggio Emilia. Per uno che esce un altro che resta (Bonora) e un terzo che potrebbe esordire (Jaric). Davide, superato l'insidioso esame Fazzi, ha smaltito la contusione rimediata all'occhio sinistro: stasera riprenderà il posto in campo. E potrebbe alternarsi, in cabina di regia, con Jaric, che si è allenato. Come si è allenato Barlera, che potrebbe entrare nei dieci. Un'occasione per il giovanotto nato in Liberia. Un'occasione da prendere al volo come ha fatto, per esempio, il baby Ghedini. Che in due partite è rimasto in campo 40 minuti. Non solo le gambe non si sono incrociate per la paura, ma ha fornito prove di personalità. Quella personalità che non difetta a Ginobili che, però, ammette i propri difetti. «Devo imparare a gestirmi in situazioni di emergenza. Messina me l'aveva detto dopo il quarto fallo. Me l'ha ripetuto nello spogliatoio. Mi piace giocare a pallacanestro: per me non è solo un lavoro. Così devo solo ringraziare perché con un allenatore così bravo posso solo migliorare». Passa in rassegna ai compagni, Manu, e si dichiara soddisfatto. «Per 20-25 minuti abbiamo fatto proprio bene. Ma possiamo fare ancora meglio».


13-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Imola-Bologna, commenti e pagelle

di A. Gallo

Fuori Ginobili per 5 falli, fuori Bonora per un colpo rimediato all'occhio. La Kinder soffre per un paio di minuti, nell'ultimo quarto, quando Vincenzino dà segni di un timido risveglio. Ma senza quei due ci pensa Sconochini a caricarsi sulle spalle i compagni e a dare alla Virtus il secondo successo in Supercoppa. Pur priva di Smodis e Jaric la Kinder ha una panchina più lunga e sfrutta nel migliore dei modi la serata storta di Esposito, che non s'infiamma e non infiamma. Corre, la Kinder, che non ha paura di affrontare Imola sul suo stesso campo, in velocità, mettendo in crisi un paio di corridori del calibro di Fazzi ed Esposito. Il duello del "Diablo" con Ginobili è uno degli effetti speciali di questo incontro: Manu, fermato presto dai falli, infila comunque 11 punti in sei minuti, e per giunta con solo tre tiri. Ginobili ispiratissimo, Griffith solido e reattivo, Bonora tirato a lucido. A questi tre aggiungiamo Sconochini, che lascia sfogare l'estro del suo connazionale, ma in difesa si fa sentire. E il giovane Ghedini, che non trema quando Messina lo chiama. In difesa si attacca ai polpacci di Esposito e Gorenc - non concedendo loro nemmeno un attimo di respiro - e in attacco si toglie lo sfizio di insaccare la bomba che dà il massimo vantaggio, +21 sul 23-44. La Lineltex - Vitucci ha meno uomini da ruotare -, invece, fatica parecchio. Perché Fazzi non riesce a sbarazzarsi di Bonora, mentre Gorenc appare prigioniero dei propri fantasmi. Oggi, intanto, ecografia per Smodis (potrebbe riprendere lunedì), mentre Jaric potrebbe rientrare domani sera a Reggio Emilia.

Il successo con la Lineltex vale praticamente il passaggio del turno, ma Ettore Messina più che alla Super Coppa pensa all'atteggiamento della sua Kinder: «Pensavo che avessimo quindici, venti minuti nelle gambe - ha confessato il coach delle V nere - ed effettivamente nei secondi due quarti eravamo stanchi, ma abbiamo fatto quello su cui stiamo lavorando. Con Ginobili che ha avuto seri problemi di falli devo dire che i giovani (Romboli, Ghedini e Brkic, ndr) si sono comportati bene. La vittoria è importante soprattutto per i giocatori che stanno faticando in palestra, ma anche perché di fronte c'era Imola». Oltre alla fiammata iniziale di Ginobili ha impressionato la mole di Rashard Griffith (14 punti, 14 rimbalzi e 21 di valutazione), ostacolo insormontabile per i lunghi della Lineltex. «Griffith ci deve dare questo e anche di più - conclude Messima - ma bisognerà aspettare che sia al cento per cento. Rashard, comunque, sta dimostrando un ottimo feeling con i compagni».

Ginobili 7: i primi minuti sono da fantabasket. Diverte, segna con facilità e se impara a gestire il problema dei falli...
Bonora 8: da tre fa cilecca, ma fa bene tutto il resto. Compresa la grinta di chi entra senza paura del contatto.
Sconochini 7: si fa sentire in attacco e in difesa. Raccogliendo pure 8 rimbalzi: 20 di valutazione.
Frosini 6: in pareggio il duello con
Conti.
Andersen 6: una schiacciata spettacolare, ma pure qualche sciocchezza.
Griffith 7: forse non ha ancora 30 minuti nelle gambe. Ma questo è un centro che sposta.
Ghedini 6,5: un'altra buona prova per il «marine» delle giovanili che si ritaglia uno spazio di 24 minuti


12-09-2000

Supercoppa: Lineltex-Kinder 74-86

Supercoppa: Lineltex Imola - Virtus Kinder Bologna 74-86 (33-48) TABELLINI: Griffith 14, Sconochini 13, Ginobili 13, Andersen 12, Bonora 12, Frosini 11, Ghedini 5, Brkic 3, Romboli 3, Bruno n.e.


12-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Supercoppa, stasera si gioca Imola-Virtus

di A. Gallo

Stasera si fa sul serio. E non solo perché la Lineltex Imola ha espugnato Reggio Emilia, battendo la Bipop per 83 a 66, dopo che il primo tempo si era chiuso con il minimo scarto, 36 a 34. Si fa sul serio e la Virtus deve fare a meno, ancora una volta, di Marko Jaric. Il giovane serbo di passaporto greco avrebbe dovuto debuttare a Faenza con la nuova casacca, ma la faringite accusata in questi giorni ha suggerito allo staff medico bianconero di lasciare a riposo il giovanotto. Un problema in più per Ettore Messina perché Marko, con le sue lunghe leve, avrebbe potuto far comodo soprattutto nella marcatura di Vincenzino Esposito che, a marzo, con una capigliatura alla Iverson, fece impazzire una Kinder piena di acciacchi. Test interessante per Rashard Griffith, che dall'altra parte del campo, a sgomitare per la migliore posizione sotto canestro, troverà l'esperto Sanders, che potrà avvalersi anche degli aiuti di Conti. Una partita vera, insomma, più vera di quella che giovedì scorso ha visto l'esordio bianconero in Supercoppa. Con qualche allenamento in più, nelle gambe, la Virtus dovrebbe aver migliorato la propria autonomia, ma non sarà facile tener dietro a quel folletto impazzito che risponde al nome di Cristiano Fazzi. Se Sanders rappresenta un buon test per Griffith, Fazzi è sicuramente l'uomo migliore per capire come procede il recupero di un Davide Bonora sin qui soddisfatto dal lavoro svolto. Il quintetto dell'Andrea Costa — indisponibili ancora Romboli e M'bahia — è completato dallo sloveno Gorenc, che la Virtus prese a gettone, un anno fa, in attesa del recupero di Danilovic. Attenzione anche alla panchina: perché il principe Ambrassa ha scelto Imola per tornare a essere un terminale offensivo importante.Palla a due al PalaCattani di Faenza alle 20,30. Giovedì, invece, trasferta a Reggio Emilia: si comincia mezz'ora più tardi.


11-09-2000 - Da "Telebasket.com"

Rinviato l'esordio di Jaric

di A. Gallo

Marko Jaric non esordirà, come preventivato, sul parquet di Faenza domani sera. Il giocatore è stato colpito già da domenica da una faringite che ne ha sconsigliato l'impiego. Esordio rinviato, dunque; Jaric si era aggregato al resto della squadra nell'immediata vigilia del match casalingo contro Reggio Emilia, ma ora, con ogni probabilità, dovrà stare a riposo qualche giorno. Lo staff medico della Kinder seguirà tutti i miglioramenti della condizione fisica del giocatore, per determinare poi la data del suo rientro.


11-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Bonora: "Me la gioco fino alla fine"

di A. Gallo

Si può rompere (un ginocchio), ma non si piega (alle avversità). Non molla, Davide, non molla perché vuol giocarsi fino in fondo la possibilità di restare in bianconero. E' cresciuto nella Virtus, Bonora, ma per un motivo (prima l'esilio a Verona e il trasferimento a Treviso) o per l'altro (il terribile infortunio dello scorso 12 dicembre) non è mai riuscito a ritagliarsi quello spazio che avrebbe meritato.
Bonora che effetto le ha fatto rientrare dopo nove mesi?
«Io e il dottor Lelli ogni tanto ci guardiamo nelle palle degli occhi e facciamo gesti scaramantici, potete capire il motivo... Sono molto contento: mi manca ancora il ritmo e la capacità di leggere le situazioni di gioco con una frazione d'anticipo. Ma sono veramente soddisfatto».
L'altra sera è finito per terra sullo stesso parquet dopo quel terribile infortunio: ha avuto paura?
«No. E questo dà l'idea di quello che sto provando in questo momento. In più occasioni ho cercato anche il contatto fisico con gli avversari. Il professore, Enzo Grandi, me l'ha ripetuto spesso durante la rieducazione. Leggeva nei miei occhi questa sicurezza. E non essendo per natura un incosciente significa una sola cosa: mi sento a mio agio. Il ginocchio risponde alle sollecitazioni».
Ma il suo futuro sarà ancora bianconero?
«La situazione è chiara: con la società abbiamo imboccato questa strada. A loro interessava una preparazione adeguata, io volevo lavorare con un preparatore come Cuzzolin e con un tecnico come Messina. Altri discorsi si faranno più avanti. Ma se mi dicono che c'è una possibilitù su cento non ho dubbi: resto qua e me la gioco».
Non la spaventa l'idea di essere uno dei dodici e finire in tribuna?
«In questo momento non mi spaventa nulla. Voglio capire se sono un giocatore di un certo tipo e per questo non voglio svendermi al primo offerente. Preferisco restare qua».
Dediche da fare?
«Tante. La prima alla mia famiglia, che mi è stata vicino e ha sofferto. L'altra sera, per esempio, i miei non sapevano se venire: mia madre è un po' ansiosa, come tutte le mamme. Dal punto di vista tecnico devo dire grazie a Lelli, che mi ha operato, a Grandi e Cuzzolin che mi hanno seguito».
Domani è in programma la trasferta a Faenza. Ci sarà un tipo tosto come Fazzi.
«Bel test. In amichevole ho retto con Busca, che gioca di fisico. L'altra sera ho tenuto botta, fino a quando le gambe hanno girato, con due ragazzi interessanti. Adesso c'è Fazzi, reduce da un grande campionato. Uno tosto, tonico. Un bell'esame. Per me è interessante continuare perché se voglio giocarmela devo crescere nelle difficoltà».
Si è parlato spesso negli ultimi mesi della Kinder di Madrigali dando per scontato che non ci fosse spazio per lei. Una situazione che l'ha ferita?
«In alcune occasioni apri il giornale e ci resti male. Altre volte ti arrabbi proprio. E' successo anche a me. Ma ho sempre pensato che un giorno avrei potuto parlare io. Non ho ancora fatto nulla di speciale: ora sono in una situazione in cui mi viene perdonato tutto, ogni errore. So che non andrà sempre così. Questa è la mia sfida: so che se riuscirò a vincerla potrò parlare. E' una sfida importante: voglio vincerla. Ma adesso pensiamo solo a Imola».


10-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

La maglia di Binelli ritirata per sempre?

di A. Gallo

Una festa bianconera per Augusto? Per ora si tratta solo di voci. Indiscrezioni che, però, hanno già trovato qualche timida conferma. Una festa — nella prima decade di ottobre — per il Binelli virtussino doc che si dovrebbe consumare e celebrare al PalaMalaguti, su quelle tavole che l'hanno visto protagonista nelle ultime stagioni, dopo una vita passata al PalaDozza. Non si tratterebbe dell'ultima partita perché il giovanotto — compirà 36 anni il 23 settembre — sta ancora giocando per Castel Maggiore. Né tantomeno della sfida dell'addio perché il futuro non lo si può ipotecare. Chiamiamola allora la partita del ringraziamento, o molto più semplicemente la festa di Augusto. Perché non bisogna dimenticare quello che questo ragazzone, con la zazzera sale e pepe (dove il pepe, per altro, è sempre più scarso), ha fatto con i colori bianconeri addosso. Ha vinto un'Eurolega — potendo alzare il trofeo, a Barcellona, da capitano — una Coppa delle Coppe, una Supercoppa, 5 scudetti, 5 Coppe Italia, un bronzo agli europei del 1985. Senza dimenticare, poi, quei numeri che fanno parte della storia della V nera: 558 presenze (nessuno come lui), 406 stoppate distribuite, 4.394 punti realizzati, 986 falli subiti (e 1.664 commessi). E ancora 10.341 minuti da protagonista, sempre con la canotta numero 11 sulle spalle. Avete notato, l'altra sera, che nessuno ha indossato la numero 11? Qualcosa, grazie al cielo, è cambiato: la numerazione delle maglie ora può andare dal 4 al 20. Per la Virtus dal 5, dal momento che la prima è appesa lassù, alla volta del PalaMalaguti, con la scritta Brunamonti. Ecco, quel numero 4 potrebbe trovarsi di fianco l'11. Augusto è andato a Castel Maggiore, ma il legame con la società nella quale è diventato uomo è ancora forte. Marco Madrigali, da vero gentleman, qualche tempo fa disse che le bandiere sono fatte per restare nella storia. E allora, forse, quel numero 11 sarà ritirato per sempre. E consegnato a lui, Augusto, l'uomo che adesso vuol far grande Castel Maggiore.


09-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Ginobili: "Partiti col piede giusto"

di A. Gallo

Quella canotta rossa — che da lontano sfuma nel color arancio degli ovetti Kinder — ha quantomeno trovato un estimatore. «Non mi piace — spiega Ginobili — che la gente si abitui agli stessi colori». Le nuove maglie, seppur provvisorie — la Champion le ha disegnate solo per Supercoppa e Coppa Italia —, faranno discutere per un mese. E sicuramente non piaceranno molto all'avvocato Porelli, presidente onorario, che negli anni Settanta aveva rinunciato a uno sponsor pur di mantenere il bianco e nero.
Al di là delle maglie, Manu, protagonista di alcuni numeri che hanno infiammato la folla (e che dovrebbero dare nuova linfa agli abbonamenti, attestati a quota 5.700), parla di una prova soddisfacente. «Il risultato contava il giusto. Mancano i giocatori olimpici, ma chi c'era ha fatto bene».
Stessa musica per il gigante nero. «Stiamo crescendo — spiega Griffith —. Quando arriveranno gli altri non potremo che migliorare. Personalmente posso dire di essermi sentito bene nei primi venti minuti. E di aver pagato nella seconda metà. Ma posso crescere anch'io».


08-09-2000 - Da "La Repubblica"

Cioccolato Griffith, subito il più buono

di F. Forni

Buona la prima. Mezza Virtus è bastata per domare la Bibop, come da pronostico. Venti minuti discreti, venti così, classici da preparazione. Da lontano il rosso vivo delle canotte è diventato un arancione intenso: proprio come sulle merendine e sulle barrette. Color Kinder, avete già capito. L’effetto un po’ strano della novità è rimasto, ma data l’atmosfera soft e la curiosità per Griffith e Ginobili, i migliori, i mugugni sugli spalti non sono stati troppi. Sono mancati gli ottoni squillanti della Kinder Band, mentre il tifo organizzato si è finalmente potuto sistemare nella curva tanto bramata. Il colpo d’occhio al PalaMalaguti era buono, a settembre iniziato evidentemente la voglia di basket è tanta.
Madrigali ha conservato il suo posto preCazzola, in quarta fila di parterre, Messina e il suo staff erano tutti in maniche corte, mentre la gente non aspettava altro che la presentazione, tributando l’ovazione più grande a Hugo Sconochini. L’entusiasmo (anche per Jaric e Smodis, in borghese) ha fatto effetto. Subito 60 per la Virtus in 100 secondi, con due schaccioni, di Ginobili e Griffith, i più attesi. La scarica si è fermata lì, perchè Reggio ha provato a reagire (78 a 4’), ma non è durata più di tanto, leggerina. Così Rashard ha mangiato in testa ad Hamilton e Morales, che gli concedevano qualche centimetro e due decine di chili. E l’omone ha spadroneggiato: 10 punti nei primi 9’, 15 (6/8 al tiro) in 16’ del primo tempo, con 10 rimbalzi e 20 di valutazione. Applausi per lui: pure troppi, ormai anche quando si sistemava la canotta (come nel finale, quando però ha toccato i 14 rimbalzi). A ruota Ginobili, che con le veroniche prima ha deliziato, poi si è scaldato con 4 bombe filate, risolvendo in fretta i patemi dei 24 secondi per andare al tiro. Che tra l’altro non si sono fatti sentire più di tanto: la prima infrazione della Kinder è venuta dopo 14’. Le pause per i quattro tempi non hanno sortito effetti particolari, se non di allungare il match di qualche minuto.
Un sorriso per Bonora, che ha alzato i pugni al cielo quando ha segnato la tripla del 3320 al 17’. Per Davide è stato un ritorno alla vita, che in campo s’era fermata a dicembre, partita contro Cantù. Intanto Ginobili ha continuato a martellare da fuori: +16 alla fine del secondo quarto. Giochi fatti e benzina buona, che ha cominciato a scarseggiare (come la mira...) per tutti: 3 punti per la Kinder nei primi 6’ della ripresa. La Bibop non era in grado di fare molto di più, così è filata via liscia, secondo programma, con qualche bella giocata di Andersino. A proposito: Andersone, che fine ha fatto? Disperso? No, sta provando in Grecia, per il Peristeri ed altre squadre di seconda fascia. Nel finale anche un paio di liberi per baby Brunamonti. Sarà più ostica la trasferta di martedì a Faenza (20.30) con Imola. Altra sostanza, ben diversa, anche se Messina riavrà Jaric.


08-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Supercoppa, commenti e pagelle

di A. Gallo

Tengono banco le maglie, al PalaMalaguti, perché tra Virtus e Reggio Emilia non c'è partita. Gli uomini di Marcelletti hanno un solo sussulto, nel primo quarto, con un missile che dà il primo e unico vantaggio alla Bipop, 7-8. Tengono banco le maglie perché sotto le luci dei riflettori il rosso che il giorno prima era sembrato acceso, tende all'arancione. La tonalità degli ovetti Kinder, insomma, diventerà materia di discussione, al bar, nei prossimi giorni.
Nella serata del debutto - è scomparsa la Kinder band, come sottolinea la curva - si vedono i numeri di Ginobili, che ha due garretti esplosivi; la solidità di Griffith (che per altro non aveva avversari dall'altra parte); il ritorno di Bonora (che scivola sulla stessa metà campo, ma si rialza prontamente per rassicurare il pubblico, ma soprattutto se stesso); l'entusiasmo del giovane Ghedini e l'esordio, sul parquet amico, di Brunamonti Matteo, classe 1984. Ce n'è abbastanza perché la curva cominci a cantare "Ci sono due Brunamonti". Kinder che tocca il massimo in vantaggio in due occasioni, sul 44 a 25 e sul 65 a 46 e che ora attende l'esito del confronto tra Reggio Emilia e Imola.

Ginobili 7: 3 su 6 da due punti, un paio di schiacciate e 6 palloni recuperati per una valutazione di 18.
Bonora 8: forse non è il migliore. Ma non era facile, nove mesi dopo quel terribile 12 dicembre, ritrovarsi su quello stesso parquet, con tanti dubbi. Per Pandoro 31 minuti, 4 falli subiti, 6 rimbalzi, 6 perse e 3 recuperate: 9 di valutazione.
Sconochini 6: il Condor lascia la ribalta al suo connazionale. Per Hugo ordinaria amministrazione in 26 minuti con 3 rimbalzi, 1 stoppata data, 6 perse e 4 recuperate: 2 su 5 al tiro e 6 di valutazione.
Frosini 6: 31 minuti, 7 falli subiti (ma solo 4 su 9 ai liberi), 6 rimbalzi e 3 recuperate. Per un totale di 10 di valutazione.
Andersen 6: 23 minuti per il cangurino che raccoglie 7 rimbalzi ma perde anche 5 palloni.
Griffith 7: dall'altra parte non ha avversari della sua stazza. Ma raccoglie 14 rimbalzi (6 in attacco), dimostra di avere una mano morbida in attacco (6 su 9), ma risulta ancora troppo falloso. Anche perché deve trovare l'intesa con i compagni nei raddoppi.
Romboli 6: 15 minuti, 4 rimbalzi, 2 perse e 2 recuperate.
Ghedini 6,5: regge il campo per 14 minuti, sbattendosi in difesa.


07-09-2000

Supercoppa: Kinder-Bipop 77-61

Supercoppa: Virtus Kinder Bologna - Bipop Reggio Emilia 77-61 (41-25) - TABELLINI: Ginobili 21, Griffith 15, Frosini 8, Bonora 8, Sconochini 8, Andersen 7, Romboli 5, Ghedini 3, Brunamonti 2, Bruno.


07-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Virtus, una signora in rosso

di A. Gallo

La parola, e soprattutto il giudizio, ai tifosi. Che stasera, sicuramente, avranno un sussulto. Già, perché la Virtus scenderà in campo con una canotta — è la proposta Champion per Supercoppa e Coppa Italia (per incrementare il merchandising) — rossa. Si parte da un nero sfumato sulle spalline (molto large: segueno la moda a stelle e strisce) e poi via via verso un rosso acceso. Che culmina, con la stessa tonalità, nei calzoncini. L'effetto, ieri, nella sala riunioni Cto, ha fatto pensare al Milan. Già, perché quei colori, tradizionalmente, appartengono più a Maldini di quanto possano essere accostati a Frosini e Sconochini, che si sono improvvisati modelli prima dell'allenamento.Ma l'effetto migliore lo darà il campo. Intanto c'è il giudizio di Ettore Messina, chiamato in causa da Paolo Macchiavelli, direttore sportivo della Virtus. «Maglia molto bella e particolare. Fa un po' effetto dopo tanti anni di bianco e nero. Ricorda un po' l'esperienza dei Chicago Bulls: avevano una maglia bianca e una rossa, inserirono anche la nera. Speriamo che l'esperienza porti fortuna pure a noi. E' un segno di apertura, della voglia di sperimentare. Anche se il bianco e il nero, insieme con la tradizione sono ben chiari nella testa di tutti noi». Nuova anche l'altra canotta, bianca, con le spalline nere (o grigie): completi che saranno utilizzati solo in Supercoppa e Coppa Italia. Per Eurolega e campionato, invece, sarà necessario attendere. La terza maglia, quella rossa appunto, servirà per incrementare il merchandising (parola di Michela Colombo di Champion) e per stupire chi, per 129 anni, ha sempre indossato il bianconero. Anche se poco tempo fa, nell'aula magna di Santa Lucia, in occasione delle celebrazioni per i 125 anni di storia, sfilò uno stendardo celeste. Ma archivi alla mano per ritrovare il rosso puro (almeno per quel che concerne i calzoncini) basta tornare agli anni Ottanta. A Pesaro la Virtus di Brunamonti si presentò senza pantaloncini e la Scavolini prestò i suoi.
Partita speciale (palla a due alle 20,30 al PalaMalaguti), quella di oggi, per Davide Bonora, che torna a giocare una partita vera — sarà lui a dirigere le operazioni dal campo — dopo quel terribile 12 dicembre. Quando il suo ginocchio fece crac in volo. L'intervento di Alessandro Lelli, la rieducazione con Enzo Grandi e oggi, finalmente, la fine del tunnel. «Mi interessa vedere come si muove la squadra — dice Messina —, come si muoveranno i nuovi. Contro Siena, in amichevole, ho visto un'autonomia superiore a quella che avrei pensato. Con un calo nella seconda parte». Potrebbe esserci, un po' a sorpresa, Marko Jaric, che ieri si è allenato (anche se non ha finito il lavoro). Occhi puntati su Griffith che contro Siena, seppur senza avversari, ha fatto vedere di essere concentrato.


06-09-2000

Nuove maglie per Supercoppa e Coppa Italia

Presentate oggi le maglie che la Virtus Kinder utilizzera' per la Supercoppa (che inizia domani sera contro Reggio Emilia, ore 20:30 a Casalecchio) e per la Final Eight di Coppa Italia. Per esigenze di sponsor, il rosso abbonda, nelle nuove casacche. Fortunatamente, per le partite di Campionato e di Eurolega la maglia dovrebbe tornare ai suoi classici colori, ed essere bianconera al 100%. Potete vedere Frosini e Sconochini in versione bianco-rosso-nero nella sezione "Foto - stagione 2000-01" (foto tratta da "Bianconero")


06-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Frosini: "Giochero' per me stesso"

di D. Baiesi

A poco più di 24 ore dall'inizio ufficiale della stagione della Kinder, Alessandro Frosini scalda il motore. E' carico Fro,dopo un'estate passata ad allenarsi con il suo allenatore nella sua Siena. Si aspettava, probabilmente, una chiamata di Tanjevic; chiamata che non è arrivata, lasciandogli il consueto amaro in bocca. Morto un Papa se ne fa un altro, si dice da queste parti. "Vorrà dire che io giocherò per me stesso e per questo club - sintetizza Frosini - la Virtus che ha deciso di aprire un ciclo importante e che vuole vincere il più possibile. Ci tengo davvero". Dopo il campionato dello scorso anno, Frosini si ritroverà accanto un giocatore come Griffith, uno che prende spazio in tutti i sensi. "Ma possiamo giocare assieme" conferma Fro, che poi, sul colored della Virtus aggiunge: "E' grosso, giocandoci contro in allenamento posso dirti che è un giocatore che prende benissimo posizione, che copre l'area. Ovviamente Rashard è un ottimo rimbalzista, e le sue qualità si vedono anche nella metà campo offensiva dove può far male dal post basso. Decisamente una presenza". Virtus non ancora al completo, che domani scenderà in campo contro la Bipop Reggio Emilia per la gara inaugurale del girone di Supercoppa. "Noi ancora siamo indietro, perché non essendo al completo il lavoro svolto è per forza parziale. Grazie all'aiuto degli juniores ci stiamo allenando bene, svolgiamo un discreto lavoro, atletica e palla, e poi stiamo cercando di dare un'impronta a questa nuova squadra, cercando di inserire i nuovi come Smodis, Griffith e Ginobili". La novità con la elle maiuscola saranno i 24 secondi: come vede Frosini la nuova regola? "Dal mio punto di vista significa che bisogna correre di più, e con noi far correre anche la palla senza pensarci troppo. Spero solo che questa nuova regola non induca troppe squadre a mettersi a zona, anche se credo che sarà magari una scelta quasi obbligata per le squadre un attimo più deboli. Non so, in NBA è vero che ci sono regolamenti appositi, ma credo anche che gli Stati Uniti siano una realtà troppo diversa dalla nostra anche dal punto di vista fisico. Vedremo come le squadre decideranno di adeguarsi".


06-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Kinder, le novita' arrivano via etere

di A. Gallo

Oggi la Kinder presenterà le maglie con le quali affronterà la Supercoppa (che la Champion abbia previsto colori diversi dai tradizionali bianco e nero ai quali, nelle ultime stagioni, è stato aggiunto il rosso?).
Tra le possibili sorprese una certezza: la Virtus ha cambiato radio. Le gesta dei bianconeri saranno raccontate da LatteMiele (106.250 e 98.700 mhz). E le radiocronache saranno affidate nuovamente a Gianni Zoboli, che per anni ha seguito la Virtus con Bologna 101.
La Kinder ha giocato al PalaMalaguti con Siena senza Smodis, Sconochini e Barlera. Una buona sgambata per 40 minuti (punteggio top secret). Vrankovic, intanto, potrebbe firmare per l'Aek che perderà Tsakalidis. Infine Smodis. Oggi chat su Telebasket.com a partire dalle 17,15. Lo sloveno sarà al PalaMalaguti, a osservare i compagni, aiutato nelle risposte da Daniele Baiesi.


05-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Amichevole con Siena

di A. Gallo

La Kinder scenderà in campo nel pomeriggio in amichevole contro Siena. Ieri, al PalaMalaguti, s'è fermato Sconochini. Infiammazione del muscolo retto laterale della coscia per il Condor, che stasera, comunque, potrebbe giocare qualche minuto. Smodis sarà rivisto da Alessandro Lelli, mentre per Barlera c'è la sospetta lesione del menisco. Dovesse provare ancora dolore Paolo sarà sottoposto a una Tac. In caso di intervento dovrà restare fuori 30 giorni. Da domani sera (dalle 19 alle 20,30), alla gelateria Oliviero, distribuzione degli abbonamenti sottoscritti con il Gruppo Vincere. Sempre domani, infine, chat con Smodis: dalle 15 lo sloveno sarà su Telebasket.com con Daniele Baiesi.


04-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

La Kinder rinnova la sponsorizzazione

di M. Becca

Accordo annuale con la Kinder. Adesso c'è anche la firma sul contratto. L'accordo è annuale perché, in pratica, è stato portato avanti, con le stesse modalità, quel biennale sottoscritto nella passata stagione dal quale la Ferrero era uscita, il 30 giugno, per il mancato conseguimento della finale scudetto. Identica la cifra: nelle casse bianconere dovrebbero arrivare quattro o cinque miliardi. Prosegue, intanto, la campagna abbonamenti che resterà aperta fino all'inizio del campionato, ma la Kinder potrebbe anche decidere di posticipare il termine a fine ottobre. Da oggi, intanto, la prevendita, nella sede Ebc, dei tagliandi validi per la gara di apertura di Supercoppa, in programma giovedì, tra Virtus e Bipop. Smodis — mercoledì è prevista una chat a partire dalle 15 con Telebasket.com e Daniele Baiesi — da oggi riprenderà a lavorare in piscina, per non aggravare la sua situazione, ma per mantenersi comunque in allenamento. Potrebbe arrivare anche oggi, intanto, Marko Jaric. E il giovane serbo di passaporto greco, nonostante il lavoro svolto con la rappresentativa nazionale jugoslava, potrebbe riprendere anche subito ad allenarsi. Domani, probabilmente, test a porte chiuse con Siena per valutare l'amalgama di un gruppo che dovrà fare a meno di Smodis, ma che potrà contare sulle lunghe leve e sull'entusiasmo di David Andersen.


03-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Sconochini: "Paf forte, ma non la temiamo"

di M. Becca

«Hugo.. Hugo». Risuonerà ancora per tre anni nelle volte del PalaMalaguti l'incitamento per Sconochini che ha saputo come pochi accattivarsi le simpatie dei tifosi. C'era stato qualche dubbio nel corso del mercato estivo, allorchè si era profilata l'ipotesi che tornasse su campi a lui già conosciuti come Reggio C., Milano e soprattutto Roma, ma dopo la firma del conterraneo Ginobili è arrivata la sua. Una proposta contrattuale pluriennale dopo un anno obiettivamente non esaltante che cosa le ha detto? «Mi ha dimostrato molto chiaramente che sia il presidente Madrigali che il coach Messina hanno una grande fiducia nei miei confronti. Mi ha fatto molto piacere, specie pensando che l'anno scorso, a causa di infortuni, non ho potuto dare il meglio. Ora sta a me ripagarli con prove in campo sempre più positive». L'introduzione delle nuove regole produrrà sensibili cambiamenti nel gioco, specie per gli esterni come lei. Cosa ne pensa ? «Le trovo ottime. Ne trarrà vantaggio il gioco che sarà più veloce e spettacolare. Esalteranno chi è dotato di scatto e reattività. La Kinder è ben attrezzata a queste novità, si vede che è stata preparata molto bene a tavolino». Ma anche le altre squadre europee che faranno le Coppe sono state allestite alla grande. Chi teme di più? «E' troppo presto per dare giudizi, anche perché, sinceramente, non ho seguito per ora tutti i cambiamenti a livello europeo». Sicuramente conosce l'organico dei concittadini della Paf che ha in organico un bel gruppo di guardie. Chi è più forte? «Lo dirà il primo derby. E' indubbio che è un team veramente competitivo ed inoltre parte col vantaggio di aver già un notevole amalgama grazie alle partite della nazionale. Ma, come sempre, non temiamo nessuno». Oltre a Ginobili è arrivato a Bologna un altro argentino, Julio Cruz che ha vestito la maglia rossoblù. Lo conosce? «No, non ho mai avuto l'occasione. So che è molto bravo e l'ha già dimostrato segnando subito nella prima partita. Degli amici comuni mi hanno detto che è anche simpatico e stanno organizzando un incontro fra noi tre».

Nella mattinata di ieri Messina ha lasciato la palestra dell'Arcoveggio per partecipare quale invitato al raduno degli arbitri e l'allenamento dei bianconeri (tutti presenti tranne ovviamente Smodis)è stato anticipato alle 12 e diretto dai vice Consolini e Molin. I giocatori dopo una pausa di un giorno e mezzo torneranno in palestra all'Arcoveggio lunedì mattina, mentre la seduta del pomeriggio verrà sostenuta al PalaMalaguti che li vedrà scendere in campo per la prima partita ufficiale giovedì contro la Bibop per la prima gara della SuperCoppa.


02-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Smodis infortunato, fuori per tre settimane

di M. Becca

I controlli sanitari effettuati a Smodis, dopo l'infortunio occorsogli nel corso dell'allenamento pomeridiano, hanno purtroppo confermato che si tratta, come ci ha precisato il dottor Troccoli, fisiatra componente lo staff medico della Virtus, di uno stiramento con una piccola lesione muscolare al retto femorale della gamba destra. Dopo le ecografie la prognosi dei medici è di tre settimane. Dopo la pausa precauzionale concessa nei giorni scorsi a Ginobili e Griffith, il coach Messina si ritrova ad una settimana dal primo appuntamento agonistico ufficiale (giovedì 7 si giocherà la gara interna di SuperCoppa contro la Bipop) senza uno dei giocatori più attesi. Martedì o mercoledì dovrebbe rientrare Jaric.


02-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Bonora: "Voglio giocarmi tutte le chance"

di M. Becca

E' il più a rischio di taglio, o meglio, di temporaneo trasferimento ad altra squadra. Davide Bonora lo sa, ma sembra che non lo preoccupi. Dopo il suo tanto agognato ritorno nella città dove era nato e dove aveva praticato il basket giovanile, quando si apprestava a guidare la squadra degli amati colori bianconeri, ha dovuto prima assistere al rientro nel team di Rigaudeau , quindi subire un infortunio gravissimo al ginocchio ed infine quest'anno si è visto arrivare in squadra un esterno come Jaric, che già in tempi passati e allorchè indossava un'altra maglia è stato indicato dai tecnici giocatore con le caratteristiche del play del futuro prossimo. Si profila dunque per lui la possibilità di lasciare un'altra volta la divisa della Kinder.
«Non mi sono mai sentito bene come adesso. - ci ha dichiarato con tono molto sereno e tranquillo - Ho il ginocchio “nuovo” e tanta voglia di lavorare. Con l'arrivo di Cuzzolin e Molin in aggiunta a Messina e Consolini mi ritrovo tra le persone che mi conoscono meglio». Ma per giocare in quale squadra? «Circa un mese fa ho parlato con lo staff della Virtus ed abbiamo concordato che tra un mese, quando ritorneranno i miei compagni che sono alle Olimpiadi con le varie nazionali, ci rincontreremo per valutare la mia posizione. Io ora negli allenamenti mi impegno al massimo, perché voglio giocarmi fino in fondo le mie chances». Non c'è mai stato un momento in cui si sia pentito del ritorno in bianconero? «No assolutamente. Era il mio sogno tornare alla Virtus e l'ho realizzato. So che ho ancora la fiducia dei tecnici, altrimenti mi avrebbero ceduto quando ci sono state le richieste. Spero di non deluderli».


01-09-2000 - Da "La Repubblica"

Ginobili, un funambolo per la Virtus

di F. Forni

Emanuel Ginobili, un po’ come Griffith, è un altro elemento che il tifoso della Virtus aspettava da un po’. Dopo l’omone il funambolo: veloce, saltatore, l’uomo dell’uno contro uno e del tiro da tre in faccia al difensore. Non è che Messina sia impazzito: Manu oltre a questo si è fatto notare per essere già un ottimo giocatore, sulla carta tagliato su misura dal sarto per il gioco più veloce e diretto imposto dai 24 secondi. «Aspetto solo di cominciare a giocare. Per me la Kinder rappresenta il salto di qualità definitivo. Se sono davvero bravo devo dimostrarlo qui a Bologna. Sapete più o meno come mi muovo in campo: mi piace la palla, non è un segreto. Come è chiaro che in difesa devo aumentare di almeno qualche livello la mia efficacia». A Manu piace avere il gioco in mano, ma riesce a cavarsela bene anche quando si tratta di non concludere: per dimostrarlo però di rado avrà i 30’ che gli erano concessi a Reggio Calabria. «Non sarà un problema se non partirò titolare, come è molto probabile che sarà quando ci saremo tutti. Giusto così: le rotazioni non mancheranno, essere nei primi cinque conterà relativamente, gli esterni della Virtus sono tanti e tutti fenomenali, i minuti però non aumenteranno. Dovrò dare più qualità che quantità. Le occasioni non mancheranno, il mio obiettivo è essere in grado di fare qualcosa di utile. La Virtus è obbligata a tornare a vincere trofei pesanti, spero di dare una mano. Magari anche con qualche giocata spettacolare per gasare il pubblico Bologna per me è un punto d’arrivo: per la pallacanestro, questo è uno dei posti dove si vince e si guadagna di più. Lo sarà anche di partenza, devo ancora crescere come giocatore».
Le doti atletiche per diventare una buona sentinella non gli mancano, anche se taglia e sagoma sono ben diverse da quelle del fratellone Hugo, col quale Manu fa naturalmente coppia fissa. dal giorno del raduno. Ginobili è più alto (1.97) ma nettamente più leggero del Condor e pure più giovane. «Non accetterei — abbozza Sconochini — una gara di schiacciate con lui. Non l’ho convinto a venire io: gli ho solo parlato delle differenze tra Italia e Grecia…».


01-09-2000 - Da "Il Resto del Carlino"

Frosini: "Tanjevic, mi hai deluso"

di M. Becca

Si è presentato al primo allenamento già rodato ed ha così superato senza particolare fatica le prime 'cure' del preparatore Cuzzolin. Alessandro Frosini, l'unico centro fisso nel travagliato scorso campionato, con l'arrivo di Griffith e Jestratjevic ha forse temuto per il suo posto in squadra ed ha voluto presentarsi già tirato. «No, non è stato quello. Ero fermo da un po' di tempo ed allora ho sentito il bisogno di andare in palestra». La comitiva azzurra è in procinto di partire. Lei che ha 99 presenze è stato lasciato a casa dopo esser stato chiamato in primavera per le visite mediche.
Ma Tanjevic non le ha mai telefonato?
«No. In maggio mi chiamarono per gli accertamenti sanitari come tutti i probabili olimpici, poi non ho più saputo nulla».
Che giudizio può dare sui pivot che sono partiti per Sydney?
«Posso rispondere con i dati che tutti conoscono: Camata ha fatto nelle fila della Muller Verona il suo primo campionato come pivot titolare, Maggioli viene dall'A2. Non credo occorra aggiungere altro».
Sotto i tabelloni delle squadre bolognesi si vedranno visi nuovi. Quali caratteristiche vede in Zukauskas, Griffith e... Barlera?
«Il pivot lituano me lo ricordo bene per averlo affrontato quando giocava nello Zalgiris. Occupa tanto spazio e si sa far valere sia in difesa che in attacco col un tiro molto morbido. Griffith è bello grosso ed è il classico centro molto bravo a giocare spalle a canestro. E' molto mobile per la stazza che ha. Barlera è giovanissimo ed ha margini immensi davanti a lui sia tecnici che fisici. Mi sembra portato a diventare un 5 anche se ha un buon tiro».
In campo con l'arrivo di Griffith cambierà posizione?
«Non lo so. E' probabile che il coach mi sposti e mi faccia giocare da 4. Non ho problemi».

Prima tegola per i bianconeri: Matjaz Smodis nel corso dell'allenamento ha riportato lo stiramento del retto femorale della gamba destra. Intanto David Andersen ha ripreso ieri pomeriggio gli allenamenti con la Virtus. Era atterrato in mattinata all'aeroporto Marconi proveniente dall'Australia, dopo aver disputato in Nuova Zelanda, con la maglia della nazionale juniores australiana, le qualificazioni per i Mondiali Juniores 2000. La segreteria della Virtus, infine, informa che gli abbonamenti per la stagione 2000/1 possono essere ritirati presso le filiali Carisbo dove sono stati sottoscritti e che sono validi per l'ingresso in occasione dell'incontro del prossimo 7 settembre per la prima gara ufficiale che vedrà al PalaMalaguti (ore 20,30) la Kinder opposta alla Bipop Reggio Emilia.


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