“Le Regole del quotidiano
in rapporto alle norme comportamentali. L’uso di strumenti
tecnologici dentro e fuori le mura scolastiche come mezzo di
aggregazione”
Si è conclusa la II° edizione del progetto: “Le Regole del
quotidiano in rapporto alle norme comportamentali. L’uso di
strumenti tecnologici dentro e fuori le mura scolastiche come
mezzo di aggregazione”, promosso dai Comuni di San Giovanni La
punta, Tremestieri Etneo, Acicastello e Gravina di Catania.
Un progetto
sulle “norme comportamentali” destinato alle classi IV e
V elementari e agli alunni di 1° e 2° media, che si è posto
diversi obiettivi quali la diffusione del concetto di rispetto
delle regole e del vivere civile, infondendo ai ragazzi motivi
di riflessione su argomenti riguardanti il fenomeno del
“Bullismo” e delle “Molestie ai minori”, nonché in un momento di
incontro con i genitori e i docenti ha tentato di eviscerare le
possibili cause di devianza giovanile e degli “usi e
costumi” dei giovani, analizzando i dati emersi dalle
interviste effettuate in corso d’opera.
I moduli
indirizzati ai ragazzi si sono articolati all’interno di 60
minuti per ogni singola classe, trascorsi a contatto con loro e
nel corso dei quali si sono affrontati i temi previsti con
l’ausilio di video proiezioni di slides.
Per facilitare
la comprensione e per catturare la loro attenzione, è stata
presentata una fiaba a tema con alcune animazioni che ha
trattato gli argomenti, e alla fine sono seguiti momenti di
riflessione guidata che hanno avuto lo scopo di far emergere
eventuali disagi presenti, e sottolineare l’importanza del
coinvolgimento del corpo docente e della famiglia in qualunque
circostanza di fatti anomali, che si possono verificare dentro e
fuori la scuola, dentro e fuori le mura domestiche, in ambienti
di svago e aggregazione.
Una riflessione
è stata dedicata ai dati raccolti che hanno messo in risalto che
circa l’80% di loro fa uso di chats, cellulari e posta
elettronica per comunicare, e che spesso non sono attentamente
supervisionati dalla famiglia, alcuni hanno ammesso l’uso delle
chats nelle ore notturne, approfittando del fatto che i genitori
stessero dormendo, mentre non sono state riscontrate particolari
figure riconducibili a comportamenti da “Bullo”, ma semplici
atteggiamenti assunti da ragazzi/e che rientrano nella
classificazione “iperattivi”.
Parecchi di
loro hanno dichiarato di avere ricevuto foto e filmati definiti
dagli stessi ragazzi come “sconci” provenienti da numeri
sconosciuti, oltre a squilli sul proprio telefonino sempre da
numeri sconosciuti. E’stato raccomandato loro di fare sempre
riferimento ai genitori e agli insegnanti in presenza di
particolari condizioni e di utilizzare bigliettini anche
anonimi, da depositare dentro al registro di classe per
segnalare eventuali situazioni di disagio.
Complessivamente il progetto è
stato ben accolto dagli alunni che hanno gradito il lavoro
presentato manifestando interesse e intervenendo nel dibattito
post proiezione con argomentazioni valide e in tema. Anche i più
irrequieti presenti nelle varie strutture sono stati coinvolti e
catturati, lasciando leggere loro i racconti. Mentre le famiglie
intervenute ai seminari hanno manifestato il loro interesse
auspicando una nuova edizione del progetto
Il progetto si è sviluppato in
280 ore di lezioni e nello specifico un impegno in termini di
tempo pari a 124 ore per le classi elementari e di 156 ore per
le classi medie.
Gli alunni
destinatari del progetto ammontano a 2888 unità, e precisamente
n° 1181 alunni frequentanti la scuola elementare e n° 1707
studenti di scuola media.
Dai dati elaborati si evince che i ragazzi fanno un uso
spropositato di strumenti tecnologici, che li pone in una mera
condizione di fragilità rispetto ai pericoli che si annidano in
rete. Internet, il telefonino e le chats sono ottimi strumenti
di comunicazione ma devono assolutamente essere utilizzati con
parsimonia e soprattutto con una attenta, vigile e discreta
supervisione da parte dei genitori soprattutto nei momenti in
cui i ragazzi si trovano a dover fornire dati sensibili, per
accedere ai servizi offerti.
Di seguito i grafici scaturiti dalle interviste:
|