Falco Nero diede il suo nome a una guerra che fece un soldato di un alto e allampanato uomo di frontiera dell'Illinois di nome Abramo Lincoln. Egli probabilmente fu anche il più famoso e rispettato prigioniero di guerra della storia americana.

Si cavò il cappello davanti a migliaia di Americani pieni di ammirazione, assistette ad una ascensione in mongolfiera al Battery Park di New York, e costrinse un Presidente a interrompere bruscamente un tour di popolarità (popularity tour).

La Guerra di Falco Nero nacque a causa di dicerie circolanti nelle zone selvagge di frontiera, della immaginazione senza freni di un governatore con ambizioni politiche, e dei colpi di fucile sparati da spaventati soldati della guardia nazionale. Essa ebbe inizio nella primavera del 1831 quando donne Sauk e Fox danneggiarono le recinzioni che i coloni avevano eretto attraverso le piste Indiane. Presto si diffusero voci che la nazione si stava unendo con i suoi antichi alleati, i Potawatomi, i Winnebago, e i Kickapoo, per dichiarare guerra ai bianchi.

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Falco Nero, che aveva compreso di aver raggiunto un punto di non ritorno, lanciò la guerra che avrebbe poi portato il suo nome. Per due anni condusse un'abile campagna di guerriglia di frontiera, finché l'esercito dell'uomo bianco ridusse infine i suoi guerrieri a una manciata di uomini in condizioni miserevoli. Vestito di una pelle di daino bianca, il simbolo di pace della sua tribù, si arrese a Fort Crawford, Prairie du Chien, il 27 agosto 1832.

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Curiosamente il colonnello McKenney non fu colpito dal coraggio, dalla integrità o dalla popolarità del capo, ma dal suo comportamento verso le donne. McKenney scrisse:

La prova più evidente della sua buona natura si trova in una affermazione della sua autobiografia che dice che egli non ha mai avuto se non una donna nella sua vita."