L'Ietan, il capo Oto, si guadagnò la nomea di Caino, ma il motivo per cui uccise suo fratello fu la vendetta, non l'invidia. Come Caino, egli non potè mai fuggire l'ombra del suo crimine.

Il colonnello McKenney aveva saputo la storia dal commissario indiano J. T. Irving che aveva visitato la tribù. Come disse al sovrintendente indiano, egli non potè distogliere gli occhi dal capo Oto durante il consiglio. Mancava la punta del naso dell'Indiano.

L'Ietan e suo fratello avevano combattuto selvaggiamente per alcuni pony. Durante la rissa il fratello portò via con un morso la punta del naso del capo. Mentre il sangue gli colava giù per il viso, L'Ietan si coprì la faccia con la sua coperta e si nascose nella tenda.

La mattina seguente, con i soli occhi che spuntavano dalla coperta, andò a trovare suo fratello e gli disse che lo aveva sfigurato per tutta la vita. "Stanotte andrò nella mia tenda e dormirò. Se sarò riuscito a perdonarti per il sorgere del sole, sarai salvo; se no, morirai."

L'intero villaggio aspettava con trepidazione il sorgere del sole. Quando si levò, il capo Oto uscì lentamente dalla sua tenda.

"Di' a mio fratello," disse a un guerriero, "che mi sono chiarito le idee. Deve morire. Digli che mi deve incontrare come un guerriero e sistemeremo la faccenda."

Ma suo fratello fuggì. L'Ietan lo inseguì per mesi prima di trovarlo. Da qualche parte nella prateria fratello affrontava fratello. Quindi l'inseguito lasciò la sua coperta e con calma aspettò la morte.

L'Ietan sparò, uccidendo sul colpo suo fratello. Poi si annerì il viso ed entrò in un lungo periodo di lutto. Come scrisse McKenney: "Dovettero passare molti anni prima che egli si riprendesse dalla profonda angoscia causata dal suo innaturale atto di vendetta."

Il suo ritratto fu dipinto quando egli accompagnò la larga delegazione Pawnee a Washington. La sua mutilazione ebbe luogo dieci anni dopo.