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Moukaushka, o Terra Tremante

Dipinto da:
George Cooke
Washington, 1837

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Un singolo, temerario atto innalzò Terra Tremante (o Terremoto) dalla condizione di umile proprietario di cavalli a quella di distinto guerriero che rappresentò il suo popolo davanti al Grande Padre a Washington.

Secondo quanto il colonnello McKenney sentì della storia, la serie di eventi che cambiò la vita del giovane guerriero iniziò quando un gruppo di viaggiatori in cammino verso una stazione commerciale, incontrò una banda di guerrieri del villaggio di Terra Tremante. Quando un francese rifiutò di prestare il suo cavallo, venne ucciso da uno degli Indiani. Gli altri cacciatori si precipitarono al villaggio Yankton per informare i capi e chiedere che l'assassino fosse giustiziato.

L'antico codice dei Sioux permetteva ad un parente della vittima di vendicarsi; se nessun parente era disposto, un amico poteva prendere il suo posto.

La tribù rise quando Terra Tremante annunciò pubblicamente che egli avrebbe vendicato l'onore del bianco sconosciuto, ma il ragazzo, che non era mai stato in un'azione di guerra, li zittì quando ritornò con lo scalpo del guerriero.

McKenney affermò che le motivazioni di Terra Tremante non erano la pietà per l'uomo bianco, che non aveva mai conosciuto, né il desiderio di cancellare la macchia di disonore del villaggio, ma semplicemente ambizione. Il giovane guerriero, egli scrisse, "colse al volo un'opportunità, presentatasi così fortuitamente, di liberarsi dalla sua umile condizione."

Evidentemente i capi non erano interessati alle motivazioni di Terra Tremante; non solo era stato giustiziato un assassino che aveva messo in pericolo il loro villaggio, ma, più importante, gli uomini bianchi erano soddisfatti e i Dragoni delle Jefferson Barracks in St. Louis non sarebbero apparsi.

L'ex proprietario di cavalli divenne quindi "un buon guerriero", che fu inviato a Washington nel 1837 come membro della delegazione che firmò un trattato col Grande Padre.

Terra Tremante fu colpito nella capitale da quella che McKenney definì "una febbre", ma rifiutò di cancellare l'appuntamento che aveva per farsi ritrarre. Come McKenney scrisse, il Sioux "era sotto l'influsso della febbre" quando posò per l'artista. Il ritratto fu finito tre giorni prima della sua morte nell'ottobre del 1837.

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