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Il colonnello McKenney e Rana di Sorgente erano ormai anziani quando guardarono indietro e ripensarono alle loro vite, ricordando le vecchie battaglie, i grandi consigli, i guerrieri e gli statisti, rossi e bianchi, che avevano raggiunto gli antenati. I giorni più memorabili della sua vita, Rana di Sorgente disse al sovrintendente indiano, furono quelli che trascorse in lunghe cacce solitarie nella foresta o giocando il violento gioco indiano del lacrosse o facendo da intermediario tra il suo popolo e le altre tribù per evitare la guerra. Tirando soddisfatto boccate alla sua pipa, ammetteva di essere un uomo felice; aveva una piccola capanna di legno, una anziana moglie fedele, alcuni pony, cani, un appezzamento coltivato a fagioli e zucche, e un focolare dove poter bere del whiskey e parlare con gli anziani dei giorni della loro giovinezza. McKenney lo considerava un uomo amabile e gentile, ma sapeva da altri capi che Rana di Sorgente poteva essere un tremendo uomo di guerra quando la sua famiglia o i suoi amici erano in pericolo. Aveva sentito di come Rana di Sorgente avesse inseguito per miglia un gruppo di guerrieri Osage che avevano razziato il suo villaggio e poi ucciso quelli che vi si trovavano. Comunque, non furono le imprese del Cherokee sul sentiero di guerra che lo avevano reso una leggenda nelle canzoni e nelle storie della sua gente, ma la sua abilità sul campo di gioco. McKenney, che molte volte assistette a questi turbolenti incontri, li trovava
"molto emozionanti". Scrisse:
Rana di Sorgente fu un tenace sostenitore della tesi del governo secondo cui i Cherokee dovevano spostarsi a ovest se volevano sopravvivere. Egli e la sua famiglia furono tra i primi del loro popolo a cedere le loro terre agli Stati Uniti e a trasferirsi in Arkansas. Come disse McKenney di Tooan Tuh (o Yoosto): "Egli è un uomo di indole eccellente e molto corretto e degno di rispetto in tutti i suoi rapporti. Come tale, fu rispettato dalla sua gente."
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