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CONCERTO GROSSO

«La vocazione mistica che fiorisce in umiltà, senza la tensione rischiosa di Turoldo,in una pacatezza ch'è la sua forza: una profonda e purissima risorsa in mezzo alle agonie del mondo, alla disperata ansia gnoseologica, all'aridità tormentosa dello spirito...

Un poeta che non gonfia le gote ma si addentra - nello splendore dell'inno manzoniano - a interrogare la natura, a conoscere l'uomo, a ricostruire - di là dall'instabilità dell'esistere - del ponte con l'eterno...

Ed è come chiudere un salmo, uscire dall'incenso d'una chiesa ed avere - dentro - una nuova placante certezza. Giacché Cristini, ancorché i signori della critica torcano il naso, non teme di restaurare quella nozione di sacra, poetica eloquenza che è caratteristica al filone concettoso ed aureo di una tradizione che da Dante giunge:fino ad Eliot »

Giannetto Valzelli («Giornale di Brescia » 13.8.59)