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« I CHIODI E I DADI »
« Il poemetto di Cristini mi riporta alla profondità
di quella natura (di don Primo Mazzolari n.d.r.), nella immagine di
quello che abbiamo perduto con lui. Ciò che colpisce ne Il
grande grido è la sincerità dell'accento, il dolore
delle constatazioni (che ritroviamo centrate ed esatte nella nostra
esperienza), e la necessità del dettato...
Giovanni Cristini ha 36 anni, ma conserva nel volto ancora i segni
della ingenuità intrepida, e nell'occhio i lampi appassionati
che erano così evidenti in don Primo. Questo suo poemetto per
me ha il gran pregio della spontaneità e della passione:
né io credo che senza passione, e senza gli stessi errori
della passione (il colpo di spada di Pietro all'orecchio del servo
del sinedrio) si possano quaggiù, fin che tocca a noi vivi,
professare fedi... E penso con tutto il cuore che Cristini ha detto
la verità, e fatto della poesia, con questa sua testimonianza
così ben incarnata nella sua fedeltà e passione di
discepolo.»
Carlo Betocchi (« Giornale del mattino » 26.4.61)