Dalle imposte socchiuse
irraggiò il fiat della luce
e in quel sonoro fulgore
oscuri tocchi, schegge di colore
ghirigori di flauto, evanescenti forme
in un giorno infinito come il tempo
si disegnarono tutte le cose
che esistono e non sono
in questo assurdo giardino
come le rose
fulgenti nel mattino
che per un soffio ad una ad una cedono
i fragili petali al vento.