AponusOrigine e sviluppo della città. La città di Abano Terme sorge alle pendici dei Colli Euganei formatisi circa 34 milioni di anni fa in seguito alle alluvioni della pianura Padana e a fenomeni di vulcanesimo sottomarino. L’elemento caratterizzante del territorio aponense è la presenza di sorgenti termominerali famose fin dall’antichità. Il "misterioso" fenomeno, chiarito negli anni ‘60 da studiosi dell’Università di Padova, si realizza attraverso un circuito geotermico della durata di circa 50 anni. Inizia nelle Piccole Dolomiti dove l’acqua fredda, proveniente dalle zone di ricarica naturale, confluisce in un percorso sotterraneo, che talvolta giunge alla profondità di circa 4000 metri, attraversando banchi di rocce e acquisendo così le tipiche proprietà termali e si conclude nel bacino euganeo che, per la sua conformazione geologica, permette all’acqua di risalire naturalmente in superficie.Il toponimo Abano contiene un evidente riferimento all’acqua sia per la presenza della radice indoeuropea - ap, sia per l’associazione al dio Aponus, nume tutelare delle fonti termali in età paleoveneta e romana.Le origini delle cure termali risalgono all’VIII secolo a. C., quando gli antichi abitanti della zona si recavano al vicino lago sacro per compiere riti legati al recupero della salute. La ricostruzione del profilo dell’area termale sia in epoca paleoveneta che successivamente romana, risulta per gli archeologi assai difficoltosa a causa della poca documentazione a disposizione.A partire dal I secolo d. C., ritrovamenti archeologici attestano sul colle Montirone di Abano la presenza di un tempio dedicato al dio Apono e, nei pressi, un emporium di vasellame destinato a rifornire i visitatori che molto probabilmente utilizzavano il recipiente per bere l’acqua terapeutica. In occasione di uno scavo sono stati infatti rinvenuti dei raffinati esemplari di vasi di tipo Aco e rhytà che testimoniano la presenza di un’utenza raffinata e in grado di apprezzare elementi di gusto ellenistico e celtico. L'antica frequentazione delle terme, se pur con momenti di relativo abbandono è documentata fino a tutto il V secolo d. C.. Tardoantico e Medioevo VI - XIV secoloLe
successive vicende politiche che videro succedersi nel territorio
l’occupazione longobarda, carolingia e sassone sconvolsero la vita di
queste campagne e i primi documenti che ci offrono informazioni su Abano
risalgono al X secolo epoca in cui è attestata la presenza della pieve
di San Lorenzo, localizzata nell’area dell’attuale Duomo, che
naturalmente si sosteneva grazie alla comunità agricola che si era
riorganizzata nel territorio. Dominazione Veneziana 1405-1797La
conquista della terraferma da parte della Repubblica di Venezia e nel
1405 del padovano, segna per il territorio aponense un importante
momento di riorganizzazione non tanto amministrativo, poichè rimane
sostanzialmente immutato il regime carrarese, ma del sistema della
proprietà fondiaria che vede subentrare il patriziato veneziano nei
territori confiscati ai nobili padovani ribelli. In tal modo ad Abano
giunge la nobile famiglia Malipiero che si prodigò in interventi di
bonifica del territorio e alla fine del 1500 realizzò una splendida
villa in stile palladiano tutt'oggi apprezzabile nella sua notevole
struttura architettonica. Successivamente ad Abano arriva un’altra
famiglia veneziana: quella dei Mocenigo tra i cui esponenti ci furono
dogi, ambasciatori e gran capitani. Principalmente durante il XVIII
secolo i suoi membri si prodigarono per bonificare un territorio
denominato Guazzi proprio per le sue frequenti inondazioni, ricavandone
terreni che vennero destinati alla coltivazione della vite del frumento
e del granoturco col quale si faceva la polenta, l’alimento base della
popolazione contadina. i Mocenigo realizzarono anch’essi una villa,
ancor oggi apprezzabile, all’interno della loro proprietà che
comprendeva oltre alle dimore per i massari e i braccianti, ai magazzini
e luoghi per l’attività agricola anche un’osteria e una fornace di
mattoni situate al cosiddetto ponte della fabbrica. Dal Rinnovamento Settecentesco ad oggiL’affermazione
dell’Illuminismo e degli interessi "enciclopedici" per tutti
i saperi e in modo particolare per quelli legati alla natura
determinarono nel settecento una totale riconsiderazione del termalismo
dedicandovi una grande quantità di studi che contribuì a riscoprire
questa pratica terapeutica che anche se non era scomparsa, era di fatto
poco considerata. Si avviò così nella zona del Montirone, ricca di
sorgenti naturali, un’attività di ristrutturazione edilizia di
edifici per bagni realizzando anche un piccolo oratorio per i malati. La
nobile famiglia padovana dei Dondi dall’Orologio, proprietaria in
Abano di un consistente patrimonio fondiario e di due ville delle quali
una in centro al paese e oggi sede del Museo Civico, realizzò lo
stabilimento termale più importante che, grazie al suo successivo
proprietario, godette dell’intervento del noto architetto neoclassico
Giuseppe Jappelli. Egli realizzò anche un monumento celebrativo oggi
inserito nel Parco del Montirone. |
Stazione termale Abano Terme è considerata la stazione termale più importante in Italia e tra le prime in Europa. Il ruolo le deriva da una qualità ricettiva e terapeutica all’avanguardia e capace di integrarsi alla perfezione nell’ambiente che la circonda, merito di una serie di sforzi congiunti tra le varie forze economiche ed imprenditoriali cittadine nonché delle decisioni urbanistiche e ambientali delle amministrazioni degli ultimi anni, che hanno individuato nel termalismo locale il punto di forza dell’economia della città. Abano conta oggi 78 alberghi termali i quali offrono una capacità totale di 10.500 posti letto, 120 piscine, 50 campi da tennis, parchi e giardini, servizi di alta qualità nel campo delle cure termali alle quali si abbinano oggi la cura estetica del corpo, il fitness, tutto ciò che è in grado di rigenerare l’organismo in ogni suo aspetto. La città di Abano accoglie annualmente 250.000 ospiti con 2 milioni di presenze, metà delle quali di origine straniera provenienti soprattutto dai paesi d’oltralpe quali Germania, Austria, Svizzera e Francia. Ad attirare un così gran numero di turisti è la caratteristica praticamente unica dei componenti terapeutici per i quali la città è famosa : l’acqua termale ed il fango. Conosciuta e sfruttata fin dai tempi dei Romani, che già 2.000 anni fa si curavano ad Abano (l’antica Aponus) , l’acqua termale ha da poco svelato il segreto della sua provenienza. Studi approfonditi condotti dall’Università di Padova e dal Centro Studi Termali "Pietro D’Abano" hanno consentito di stabilire come le falde di acqua termale presenti nel sottosuolo dell’intero bacino euganeo giungano dalle precipitazioni piovose delle Prealpi, in particolare dai Monti Lessini sopra Verona. Per compiere questo tragitto sotterraneo di circa 100 km ed arrivare nella zona euganea, le acque impiegano un tempo stimato dai 25 ai 30 anni,nel corso del quale si arricchiscono di decine di sali minerali diversi e aumentano la propria temperatura fino ad 80/90 gradi prima di compiere la risalita verso la superficie. La composizione chimica delle acque è fondamentale nel momento in cui viene aggiunta al fango per produrre una particolarissima microflora vegetale e animale nel corso del processo di maturazione. A quel punto il fango è pronto a condurre la propria azione terapeutica nel campo delle malattie reumatiche, nell’osteoartrosi, nei dolori articolari, nei postumi di traumi e di fratture, nonché nelle malattie dell’apparato respiratorio che l’acqua termale nebulizzata in aereosol o inalata contribuisce a combattere. Oltre alle proprietà curative dell’acqua termale, la città si distingue per le particolari strutture terapeutiche degli alberghi. A differenza delle altre stazioni termali italiane o straniere, dove esiste normalmente un unico stabilimento al quale tutti devono accedere per le cure, ogni albergo di Abano possiede infatti un reparto curativo nel proprio interno che rende agevole e confortevole il trattamento fangoterapico, grazie anche al fatto che ciascun albergo estrae l’acqua termale da un proprio pozzo abitualmente situato nell’area di sua pertinenza. Le cure dei fanghi, abbinate alle classiche tecniche di massoterapia e di tonificazione del corpo e alle moderne azioni di ntervento per il benessere dell’organismo, costituiscono oggi la soluzione migliore per chi cerca il recupero psicofisico in pieno relax ma senza trascurare lo svago all’insegna della cultura, l’arte, la storia offerta dai luoghi che circondano la città. Il tutto riempito da una qualità di vita e di tradizionale accoglienza frutto di ben 2000 anni di esperienza nel settore.
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