IL ROMANZO A ROMA
Il romanzo a Roma risente
dell’influenza ellenistica ma anche della “fabula milesia” (di origine
greca perché il nome deriva dal luogo di origine di Aristide di Mileto) il
genere è popolare e i racconti riguardano amore e avventura, è come una sorta
di letteratura di consumo del mondo ellenistico.
Ci sono due elementi:
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il
racconto cornice narrato in prima persona
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inserzione
nel racconto principale di novelle narrate o ascoltate dai protagonista.
Viene introdotto a Roma nel 2° sec.
a.C. da Cornelio Sisenna ed ebbe una grande diffusione in ogni epoca; poichè
non fu ufficiale non è pervenuta però ha influenzato gli unici due romanzi
latini:
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il
SATIRYCON di Petronio
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le
METAMORFOSI di Apuleio
PETRONIO
Riguardo a Petronio abbiamo 2 questioni
aperte:
a) l’autore
b) il genere
a) Vari codici tramandano di un’opera narrativa misto prosa e versi intitolata “Satyricon”
e attribuita a Petronio Arbitro. Su di
lui e sulla datazione c’è molta discussione.
Oggi il Satyricon viene datato intorno al 1° sec. d.C. e riconosciamo Petronio come colui di cui parla Tacito come personaggio in vista alla corte di Nerone.
Nerone considerava elegante tutto quello che diceva Petronio, ma suscitò l’invidia di Tigellino, un prefetto del pretorio, che lo accusò di avere amicizie tra i cospiratori della congiura dei Pisoni.
Fu così obbligato al suicidio. Petronio manifestò sempre il suo anticonformismo e la sua eccentricità. Nel suo testamento non lasciò un’adulazione all’imperatore, come era usuale in quei tempi, ma ne descrisse le brutture e i difetti del principe. Questa identificazione è probabile perché il ritratto è simile al narratore e l’età è la stessa.
1. 1. Nel Satyricon c’è un personaggio che polemizza con l’epos di Lucano, contrapponendo al Bellum Civile , un suo Bellum civile più tradizionale.
2. 2. In vari passi vengono citati i nomi di cantanti, autori celebri ai tempi di Caligola e Nerone.
3. 3. Un inserto poetico del Satyricon è il Troiae Halosis (cioè presa) e Nerone aveva scritto un poemetto con questo titolo.
4. 4. Nel Satyricon ci sono analogie di forme e di linguaggio con l’Apokolokintosis di Seneca e vi sono riferimenti allo stile di Seneca filosofo, quindi i temi e i problemi culturali e letterali discussi nel Satyricon riportano al panorama culturale del 1° sec. d.C. e quindi si possono fare coincidere il Petronio del Satyricon con quello di Tacito.
b) Il Satyricon viene comunemente chiamato romanzo ma nel mondo antico non esisteva il genere. Noi raggruppiamo solo questo e le Metamorfosi. Il Satyricon ha in comune con i greci il fatto che racconta storie di viaggi, di avventure su un asse narrativo di viaggi.
Si allontana dai romanzi greci invece, per il fatto che non è tutto scritto in prosa ma vi sono pezzi in versi distanti fra loro e di diversa estensione e la fusione è la tipica della satira menippea. Il Satyricon ha in comune anche il fatto che pone al centro della vicenda un amore ostacolato da circostanze sfavorevoli e rivali, ma nei romanzi greci i protagonisti sono un giovane e una ragazza fedeli che conservano la purezza; nel Satyricon invece c’è l’amore tra Enclopio e Gitone, quindi un amore omosessuale e hanno anche rapporti sessuali con altre persone. Da questo evidenziamo l’intento parodico in confronto a trame dei romanzi greci, ma la parodia è un tratto caratteristico della satira menippea (un’altra analogia è nella lingua e nello stile perché troviamo tutti i registri narrativi).
Altro riferimento letterario è il mimo, che come il Satyricon rappresentava la vita quotidiana degli strati più bassi della società. Altro genere è la favola Milesia, per quanto riguarda le inserte fabule che sono ben 5 cioè novelle raccontate da personaggi diversi e inserite nella cornice del racconto. Due favole sono di argomento erotico e licenzioso.
Il Satyricon non è riconducibile ad un genere letterario, è formato da un pastiche letterario. Ma è comunque un romanzo per i caratteri più ampi, ma ciò che importa è l’intento dell’autore: divertire, senza alcun intento morale.