Alla I guerra mondiale seguì il crollo economico di estensione realmente mondiale, perché riguardò tutti quegli uomini e quelle donne la cui esistenza era impigliata in qualche modo nei meccanismi del mercato capitalistico. Gli U.S.A divennero l’epicentro di quello che fu il più grande terremoto economico: la grande crisi fra le due guerre, in cui l’economia capitalistica parve crollare. ( Grande depressione-crollo della Borsa di Wall Street -29 ottobre 1929- recessione dell’economia industriale, crisi di produzione, disoccupazione solo la Germania nazista e l’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche eliminarono il fenomeno della disoccupazione ) Alla crisi economica succede il collasso dei valori e delle istituzioni della civiltà liberale, il cui progresso, nel corso dell’Ottocento, era dato per scontato almeno nelle parti avanzate del mondo.
La minaccia ai valori del liberalismo venne dai governi totalitari: tutti erano autoritari e ostili alle istituzioni politiche democratiche, tutti favorivano la polizia e l’esercito, tutti assumevano posizioni nazionalistiche, tutti dipendevano dalla grande crisi economica.