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Leonardo Rosito

in "Santa Croce"

 


A chi, entrato nella Chiesa di Santa Croce, percorre tutto il corridoio della Sacrestia, appare la "Cappella del Noviziato" (Cappella Medici).
Quasi nascoste nella sacrestiola a sinistra dell' Altare, sono collocate due opere di Leonardo Rosito:

  • il Tabernacolo
  • e il piedistallo per lo stesso.
[ Santa Croce - Cappella del Noviziato o de' Medici ]

[ per talune note sulla Cappella, cliccare sull'immagine ]
   

Il Tabernacolo, opera del 1985, rappresenta:

  • nella porta del Ciborio, Cristo che spezza il pane
  • nelle formelle laterali, Angeli adoranti. 
 
Il piedistallo, che fu ordinato al Maestro dai Frati della Basilica, prosegue il discorso tematico e stilistico già iniziato con la "Via Crucis dell'umanità" ( 1984 ) e perseguito anche con il tabernacolo nel 1985.  
L'opera, che si sviluppa su tre lati del piedistallo, svolge il tema della "Chiamata Universale alla Salvezza", in consonanza con la solenne chiusura del II millennio cristiano. L'iniziativa è dei Francescani Conventuali della Basilica fiorentina, mentre il progetto, totale e nei minimi particolari, è affidato, come di solito, al Padre Massimiliano, fratello dell'artista e Direttore della rivista .

[ per una vista migliore delle formelle, cliccare sulle stesse ]

La tematica viene espressa in nove formelle bronzee disposta su tre fasce

Nella prima fascia abbiamo l'elaborazione di un concetto espresso da San Paolo secondo cui il Cristo avrebbe unito i due popoli, in cui si riteneva che Dio avesse diviso l'umanità: il popolo eletto e quello dei pagani. L'idea è espressa in maniera veramente efficace con il Gesù Bambino della formella centrale verso il quale si dirigono i Re Magi e la regina di Saba, che pur non appartenendo al popolo ebraico, ebbero l'intuizione della divinità del Cristo.

Nella fascia centrale, la samaritana ed il figliol prodigo delle formelle laterali vengono abbracciati dal Cristo nella formella centrale a simboleggiare l'accoglienza riservata da Cristo anche a chi aveva smarrito la retta via ed a chi, come la Samaritana, era ritenuta degna di disprezzo non solo come peccatrice, ma anche perché non ebrea. Scena inedita nell'iconografia cristiana.
Nella terza fascia, a sinistra i due inviati da Giosuè ad esplorare la terra promessa, tornano con un gigantesco grappolo di uva simbolo della grandezza della ricompensa divina agli uomini puri. A destra il contadino che separa il grano dalla pula simboleggia il giudizio universale. Al centro il banchetto divino a cui saranno chiamati tutti gli uomini giusti. 
Anche in questa impegnativa opera Rosito si è dimostrato artista completo, capace di coniugare valori formali con le profonde indicazioni biblico-teologiche del fratello, dando così nuova vita ad episodi molto lontani nel tempo, ma sempre attuali.