XILOGRAFIA - l'arte di incidere il legno


La xilografia è l'arte incisoria più semplice, sia per il materiale usato, sia perché non richiede l'impiego di agenti chimici, tuttavia è la più difficile per quanto riguarda l'esecuzione, poiché non ammette errori o ripensamenti e necessita di assoluta padronanza della tecnica, abilità e fermezza di mano.
La xilografia è la più antica tecnica di stampa. I suoi precedenti sono da ricercare probabilmente nei sistemi seriali per stampare le stoffe, diffusi fin dall'antichità in varie parti del mondo,
Le prime applicazioni nella stampa su carta, sono conseguenti all'invenzione della carta stessa in estremo Oriente e alla sua diffusione in Occidente.
Le prime attestazioni di rotoli o libri impressi con tavolette di legno recanti caratteri incisi in rilievo, si hanno in Cina, dove l'uso di questo sistema iniziò nel VII secolo e successivamente fu perfezionato in Corea.
I più antichi esemplari di libri stampati che si conoscono, sono il -Dharani-Sutra-, stampato in Corea verso il 751 e il cinese -Chin-KangChin- o -Sutra del Diamante- datato 11 maggio 868. L'arte dell'incisione sul legno si presume abbia avuto sviluppo contemporaneo anche in Giappone, per i suoi rapporti con Cina e Corea. Infatti, nella biblioteca imperiale di Tokio, è conservato un esemplare del -Tripithaka-, un libro sacro dei buddisti, stampato in 1500 volumi e risalente al 982-991; nel XIV sec. Fu ristampato con caratteri del X sec. E inciso su 6000 legni.
In Occidente la xilografia fu introdotta verso la fine del XIII sec. attraverso le Fiandre, terre di frequenti immigrazioni e rapporti commerciali con popoli Armeni e Persiani, che conoscevano i segreti della tecnica xilografica.
In Italia si diffuse ad opera di Venezia; secondo quanto riporta Cennino Cennini nel "Libro dell'Arte" alla fine del XIV sec., la xilografia inizialmente fu impiegata per la stampa su stoffe e per la produzione di carte geografiche e carte da gioco. Agli inizi del 1300 fu impiegata per la produzione di immagini sacre su fogli volanti e per testi di propaganda religiosa.

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La xilografia si affermò come arte indipendente dal libro, nella seconda metà del 1400 e toccò i suoi vertici più alti con artisti che, pur incidendo raramente di propria mano, eseguivano disegni che sfruttavano completamente le possibilità espressive di questa tecnica.
Tra i maggiori maestri nordici, ricordiamo Dürer, Burgkmeir, Cranach, Baldung, Altorfer, Hans Holbein il Giovane, Urs Graf, Luca de Lejda. Alcuni di essi giunsero anche in Italia: Dürer soggiornò a lungo a Venezia, prima città in Italia dove si impiantarono numerose stamperie e dove operò intensamente Aldo Manuzio.
Successivamente sorsero varie officine in molte città italiane (Ferrara, Pavia, Milano, Modena, Brescia, Firenze, Roma, Napoli) e i più celebri artisti si cimentarono in questa tecnica, che per tutto il 1500 ebbe grande popolarità e raggiunse qualità altissima.

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All'inizio del '900 la xilografia tornò ad essere un importante mezzo espressivo e pittori famosi come Gauguin, Vallotton, Munch, ritroveranno nel legno originale la primitiva capacità di espressione.
In Italia la rinascita della xilografia originale avvenne nell'ambito del gusto "liberty" e fu dovuta all'opera di Adolfo De Carolis, che fu un abilissimo xilografo, oltre che pittore, ceramista, scenografo e scrittore.

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Abbiamo visto che la xilografia nacque come mezzo esplicativo del testo scritto, affiancandolo, arricchendolo e talvolta sostituendolo e con esso si è evoluta. Tra la fine dell'8oo e gli inizi del '900, assistiamo ad un rapido fiorire dell'attività editoriale in funzione soprattutto di un rinnovato interesse per l'incisione su legno, della quale si riscopre il peculiare carattere espressivo.

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Nei primi anni del"900, alcune riviste si impegnarono in favore della rinascita della xilografia.
"Leonardo" ed "Hermes" a Firenze ; "Xilografia" a Faenza; "L'Eroica" a La Spezia; "Convito" a Roma .
Ancora in Toscana : " Il Frontespizio", "Solaria", "Mal'Aria", "Illustrazione Toscana", "Il Regno" e "La Diana".

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Nell'estate del 1912 si tenne a Levanto , la "I Mostra Internazionale di Xilografia".

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Nel corso del nostro secolo, sono molti gli artisti che nella xilografia hanno trovato un sentiero di ricerca sempre nuovo.

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1968-78 Biennali Internazionali della Grafica d'Arte di Palazzo Strozzi, organizzate dall'Unione Fiorentina: proposero un vastissimo panorama dell'incisione e della grafica di tutto il mondo, contribuendo a divulgarne la conoscenza e tentando anche di sgombrare il campo dalle sofisticazioni in quegli anni molto in uso.
Conclusa questa esperienza però in Italia si registra scarsità di spazi e occasioni espositive per l'incisione su legno.
A Firenze nel 1980, fu costituita nei Musei di santa Croce, la Mostra Permanente delle xilografie di Pietro Parigi.


Spigolature dal libro "LA XILOGRAFIA" di Gabriella Gentilini (1997)

   

[ Bottega di Wolgemut - Il Battesimo di Gesù ]

Bottega di Wolgelmut
Il Battesimo di Gesù
Xilografia cm. 9x7,3 tratta dal
"Liber Chronicarum" 1494

Per documentazioni sulla xilografia citiamo
il sito dell'Università di Lecce

Albrecht Dürer
Beckman Max
Bramanti Bruno
Costantini Costante
De Carolis Adolfo
De Witt Antonio Antony
Disertori Benvenuto
Escher Maurits Cornelis
Faraoni Enzo
Felix Vallotton (1800)
Gill Eric
Guasti Marcello
Hans Baldung Grien (1500)
Josè Guadalupe Posada
Kalashnikov Anatoli Ivanovich
Kitagawa Utamaro (1700)
Lotti Dilvo
Maccari Mino
Mantelli Emilio
Marangoni Tranquillo
Masereel Frans
Parigi Pietro
Picasso Pablo (1900)
Sensani Gino Carlo
Soffici Ardengo
Terreni Gino
Ugo Da Carpi
Viani Lorenzo
Zetti Italo


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