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mostra organizzata, nell'ambito dell'iniziativa ARTISTI DI CASA NOSTRA, dal Quartiere 2 presso la Chiesa di San Martino a Mensola. L'invito all'inaugurazione, avvenuta l'8 maggio, ci ha fatto così ritrovare due "vecchi amici": |
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la Chiesa di San Martino a Mensola, | |||||||
chiesa di un'abbazia esistente
nel sec. IX, eretta nel sec. XI in forme romaniche (di cui restano
tracce) e rifatta intorno il 1460 con elegante architettura rinascimentale,
rimessa in valore da recenti restauri. Il portico che precede
la facciata è del '500; bello il campanile. L'INTERNO è diviso in tre navate da colonne di pietra serena con capitelli ionici; in fondo, elegante arcata aperta sul presbiterio. A destra, bella acquasantiera marmorea del '400. Al 1° altare a destra, con incorniciatura rinascimentale a colonne, Madonna col Bambino e i Santi Andrea e Sebastiano, tavola dei primi del Cinquecento, e, nella lunetta, affresco con Crocifisso fra le Sante Maddalena e Lucia. All'altare in fondo alla navata destra, Madonna e le Sante Lucia e Margherita, trittico di Taddeo Gaddi, avente nella predella l'Annunciazione, la Pietà con i due committenti e Martirio di Sant'Orsola e le Sue Vergini (il trittico fu ridotto nel '400 a tavola rettangolare con l'aggiunta di figure fra le cuspidi, dipinte nella maniera di Cos. Rosselli). Ai pilastri dell'arco santo, due cibori del '400 (in quello a destra, sportello con Cristo portacroce, attribuito a Neri di Bicci). All'altar maggiore, Madonna col Bambino fra i Santi Giuliano e Amerigo e, ai piedi, il committente Amerigo Zati, e i Santi Maria Maddalena, Nicola di Bari, Caterina di Alessandria (a sin.) e Martino, Gregorio, Antonio Abate (a d.), trittico di maniera orcagnesca (datato 1391), con Pietà e Storie di Santi nella predella, e quattro Profeti (del sec. xv) nei triangoli. In SAGRESTIA, lavabo del '400 e banco intarsiato della stessa epoca. In un locale a sin. della sagrestia, cassone ligneo di Sant'Andrea (abate scozzese di San Martino a Mensola), già contenente le spoglie del Santo: è decorato con quattro storie della vita di Sant'Andrea, nella maniera di Agnolo Gaddi, e da ornamentazione in pastiglia dorata; a una parete, San Martino a cavallo, piccolo frammento in alabastro di scultura inglese del sec. XIV-XV; inoltre, busto-reliquiario ligneo policromo di Sant'Andrea di Scozia (sec. XV), busto del Redentore in terracotta policroma (sec. xv) e croce astile in bronzo e rame dorato (sec. XIV). All'altare in fondo alla navata sinistra, Annunciazione, tavola della scuola dell'Angelico. Al primo altare a sinistra, di ricca architettura in pietra come quello di fronte, Madonna e i Santi Giovanni Battista, Francesco, Maria Maddalena e Chiara, tavola di Neri di Bicci; nella lunetta, le Stimmate di S. Francesco, affresco del '400. |
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il Maestro Alfredo Cifariello, | |||||||
l'avevamo
conosciuto, anni or sono, perché i nostri figli frequentavano
la stessa scuola. Lo ritroviamo oggi più maturo, più consapevole, ma con la stessa affabilità e bonomia verso tutti coloro che si avvicinano e si interessano alle sue opere. |
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Riportiamo la presentazione del Maestro così come appare sul pieghevole della mostra: Alfredo Cifariello ha dedicato
gran parte della sua attività artistica alla rappresentazione
dei temi sacri, e molte chiese del nostro territorio conservano
suoi dipinti e affreschi che proponiamo di visitare con l'occasione
della rassegna "Artisti di casa nostra", seguendo la
mappa allegata. Nella "cripta" di San Martino a Mensola
viene invece presentato un gruppo di opere che al maestro sono
state ispirate dalla sua terra, dipinti e disegni eseguiti a
cavalletto o schizzati dal vero, davanti a quell'incanto della
natura che ancora alcuni angoli dell'Arno e delle colline regalano.
"Specialmente l'Arno e le stradine nelle colline mi affascinano,
i colori, il silenzio del fiume, il rumore della cascata annientano
il resto e la mente, e portano in un'atmosfera di raccoglimento".
Appena può il Maestro si reca in questi luoghi a dipingere:
per lui il bello della pittura all'aria aperta sta anche nella
gente che si ferma a chiacchierare o negli amici che vengono
a trovarlo mentre lavora. Sono anche presentati degli studi compositivi
per gli affreschi e alcuni ritratti che, sempre dal vero, mai
da fotografie, ha utilizzato per alcuni personaggi delle storie
sacre. |
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Opere del pittore Alfredo Cifariello nel Quartiere 2
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