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Il Nodo alla Cravatta
di Giuliana Parigi


   
Pigramente seduta sul bordo del letto lo osservava. La camicia era rigorosamente bianca, ogni mattina; i completi andavano dal grigio chiarissimo al fumo di Londra più uno blu; ma le cravatte….. Su tutte due le ante dell'armadio sfilavano belle cravatte come belle donne in abiti di seta di vario colore e disegno. Sgargianti, serie, frivole, classiche, o all'ultima moda. Un giorno, si disse mentre lo guardava sognante scegliere la cravatta del giorno, le voglio contare e poi dividere per colore e fantasia e tipo. Ne aveva afferrata una verde scuro con piccolissimi pois marroni e gialli.
   Cominciava il rito del nodo. Con movimenti di danza intorno al collo muoveva le sue splendide mani e ne traeva sempre un capolavoro di nodo diverso. La testa ben eretta si specchiava, lo sguardo sembrava altrove: tutto pareva svolgersi come per magia.
   All'ultimo tocco lui si spostava dall'armadio, si rimirava (com'era bello!) ed andava verso di lei che aveva allungato le gambe nude speranzosa che capisse che quel nodo alla cravatta……
   Ma lui era già al lavoro, distratto, lontano e lei non osava (si sentiva ridicola) dir niente. Un giorno o l'altro, pensava, lo tiro giù sul letto ancora caldo e comincio da quel nodo…… Spariva di là dalla porta con il suo nodo elegante e raffinato, lasciando una tenue scia di profumo. Lei rimaneva ancora un po' tutta fremente e poi si dava da fare a raccattare tutto quello che lui aveva lasciato a giro. Cominciava a immaginarselo a lavoro con clienti e fornitori che notassero la bella cravatta ed il nodo perfetto e diverso: segno di ricchezza, dominio, importanza. Non capiva bene lei come quel semplice lavoro gli desse tanti soldi, ma così era e basta.

   Al commissariato ci arrivò verso l'ora di pranzo aveva fatto fatica a capire dove fosse e poi c'era tanto traffico e difficile trovar parcheggio. Lo vide là seduto su una panca nel suo gessato grigio, afflosciato come un burattino e senza la sua bella cravatta.
" Ma che male ha fatto?" chiese lei con un filo di voce.
" Fa il cravattaro, signora!"
   A Vesna dovettero spiegare cosa voleva dire quella parola.

 

 
 
 
 

 

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