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Gioielli killer
di Giuliana Parigi
   

          Il fatto di cronaca nera aveva scosso non solo Mesana e dintorni così mi avevano inviato per delle interviste.
Arrivai verso sera e prima di andare a cena mi feci indicare il fiume. Fiume… più che altro un torrente… birbone come sanno esserlo quelli di montagna. L'acqua vi scorreva allegramente, quasi cantando in una pace soave; acqua tersa e serpeggiante fra sassi levigati; dava l'idea di essere gelida. O per lo meno a me vennero i brividi.
Nel punto indicatomi era alta tre metri.

          Nella prima intervista mi trovai di fronte Roberto titolare di una piccola impresa edile. Bell'uomo sulla quarantina, franco, aperto, cotto dal sole, vigoroso e che si commosse fino alle lacrime nel raccontare.
" Lo avevo conosciuto tramite mia figlia che frequentava il campo ROM come volontaria e come studente di psicologia. Aveva un nome curioso che non riuscivo a tenere a mente e a pronunciare bene: quanto rideva quando ci tentavo! Così gli avevo affibbiato un soprannome. E a lui piaceva. Gli avevo promesso che se finiva per bene la scuola dell'obbligo lo avrei preso con me per insegnargli il mestiere. Avevo notato che era molto interessato e me lo trovavo sempre tra i piedi sui cantieri. Gli facevo fare qualche piccola incombenza e lo retribuivo con piccole mance, sa per vedere se non andava a rubacchiare.
Quel terribile giorno ero sul tetto, felice, stavo issando la bandiera per la copertura avvenuta.….. Vedo arrivare di corsa più del vento un ragazzino di là dal paese verso il fiume…… Non l'ho riconosciuto! Ma nel momento in cui si è verificata la tragedia ho avuto come una fitta al cuore… ho pensato di morire per un infarto… Ho strillato, strillato perché mi rendevo conto come sarebbe andata a finire, ma tutto inutile. Sono sceso e con gli atri siamo andati fin laggiù, ma…… tutto inutile. "

          Eva mi raggiunse nell'albergo dove ero alloggiato. Non aveva voluto ricevermi a casa sua. Non c'era ancora ritornata. Si sentiva sconvolta. La sua età era intorno ai 35 anni e si parlava e sparlava molto intorno a lei in paese. Era stata a Roma per fare la ballerina; era apparsa anche in Tv ci teneva a precisare. Aveva fatto piccole particine in film. Vestiva vistosamente con profusione di spacchi, scolli, fasciature e profumi. Stranamente aveva un trucco discreto, quasi acqua e sapone. Certamente un tipo ma con un non so che di malinconia esistenziale appiccicata addosso che ti faceva desiderare di salutarla al più presto. Dice invece che a molti era proprio questo fatto che li attirava come le mosche…. una donna fragile da aiutare, coccolare, in tuo potere ecc. ecc.
Raccontava dondolando le gambe che teneva accavallate, con lo sguardo perso nel vuoto o forse sul panorama fuori della vetrata. Il suo respiro era spezzettato, il racconto strascicato come sotto una forte emozione.
" La casa era in un disordine totale. Tutte le mie cose personali giacevano a terra, sparse un po' ovunque. I ladri erano ancora lì. Due. Due ragazzotti; uno molto più piccolo dell'altro. Il grande stava riempiendo le tasche del piccolo che pareva barcollare sotto le mani dell'altro. Poi gli ha dato l'ordine di fuggire verso il fiume. Non li avevo mai visti prima. Ma non li saprei descrivere. Il piccolo è fuggito come il vento mentre il grande mi ha tramortito con un cazzotto in pieno petto. Quando mi sono risvegliata tutto era già successo. Sì, sono rientrata in possesso dei miei gioielli la sera stessa. Tutti. Per un valore di 18 milioni. Non sono riuscita nemmeno a toccarli e credo che non ne indosserò più nessuno. Né quelli, né altri. "
Infatti non aveva indosso nemmeno un anellino.

          Il campo ROM poco fuori il paese non ha bisogno di descrizione. Era il solito campo ROM! Sono stato accolto con poca … simpatia ….. e con una lunga lamentela di cose che lo Stato italiano e la gente non fa per loro.
I genitori del ragazzo undicenne non si sono fatti vedere. Ma una ragazzina, di soppiatto, fuori del campo, mi ha fatto scivolare in tasca, con la destrezza che solo loro conoscono, qualcosa. Una foto.

          Il sommozzatore Claudio Rivelli non era del luogo, ma qualcuno lo aveva avvertito della mia presenza e mi venne a cercare.
" Quel giorno ,come altre volte purtroppo, mi allertarono i Carabinieri. E con loro, i vigili del fuoco, i militi della Pubblica Assistenza arrivai al fiume in un baleno. Ma era sempre troppo tardi!
Il corpo era adagiato sul fondo. Che effetto! Una lunga collana di perle a più giri lo teneva legato ad un grosso masso o così pareva. Sul volto una espressione di meraviglia, di grande meraviglia, come quando uno vede una cosa che proprio non se l'aspetta, ma gli fa piacere. Che effetto! "

          Il pescatore, un noto avvocato di città, era stato il testimone oculare e quello che, buttatosi prontamente in acqua, aveva tentato di salvare lo zingarello che non sapeva nuotare. Disse solo:
" Già quando l'ho visto arrivare ho notato che qualcosa lo appesantiva, impacciava nella corsa. Si è distratto per trafficare con le tasche e non ha prestato attenzione alla rientranza del fiume in quel punto.… Mi sono reso conto… ho gridato….
Un attimo ed è andato giù come se avesse una macina al collo. Quei gioielli nelle tasche? Chi lo sa!? Ho tentato… ma andava giù come….."

Le parole gli sono morte in gola.

      

 

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