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Santuario
della Beata Vergine delle Grazie
di Boccadirio |
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L'occasione
Nell'andare
al Santuario di Boccadirio, ci accompagna un'amica di Sant'Agata.
Così scopriamo che il pellegrinaggio a questo Santuario
da Sant'Agata era un'usanza antica e annuale; seguendo i ricordi,
ci racconta poi, che anche l'8 settembre (giorno in cui si beneficia
dell'indulgenza plenaria) del 1943 si trovava lassù, ragazza,
con altri paesani compreso il futuro Don Parigi che, all'epoca,
era seminarista.
Allora si faceva tutto il percorso a piedi tagliando per campi
e boschi; passando da Panna, Santa Lucia e su su e, quindi, il
pellegrinaggio durava spesso più di un giorno.
Stavano riposando, di notte, sui pagliericci nell'alloggio per
i pellegrini, quando vennero svegliati con l'entusiastica notizia
che la guerra era finita!
Giù tutti in Chiesa per cantare il Te Deum.
Ma all'alba già lo scenario era cambiato: si resero conto
che cominciava il periodo più nero e più triste
per l'Italia.
Per evitare i rastrellamenti dei tedeschi, subito iniziati, ed
avendo nel gruppo due uomini giovani, dovettero rientrare a Sant'Agata,
notte tempo percorrendo sentieri diversi e inusuali e con il
cuore in gola.
Un riscontro
di questa consuetudine devozionale da parte dei Santagatesi,
ce lo indica uno dei Padri Dehoniani cui è affidato, oggi,
il Santuario. Ci mostra proprio a lato dell'altare maggiore un
piedistallo in pietra serena, dono del Popolo di Sant'Agata,
che reca inciso sui quattro lati le diciture "Santa"
"Agata" "Mugello" "1639" (!) e
sullo stesso altare due lucerne donate nel 2000.
La tradizione continua... |
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La
storia |
Boccadirio
si trova in provincia di Bologna, ma a pochi passi dal confine
con la Toscana, nel comune di Baragazza. Non è un paese,
e neppure una parrocchia. E' un Santuario, cioè "un
luogo sacro ove i fedeli, per un motivo di particolare devozione,
vanno numerosi in pellegrinaggio" (C.J.C.).
Il "motivo particolare" è la devozione alla
Beata Vergine delle Grazie.
La tradizione popolare, suffragata da documenti storici, narra
che il 16 luglio 1480 due fanciulli, Donato Nutini e Cornelia
Vangelisti, nativi di Baragozza, si trovavano in questo luogo
a pascolare il gregge. Ad essi apparve la Madonna, in una balza,
dall'altra parte del rio Davena, verso ponente.
Ai due piccoli la Madonna per prima cosa promette la grazia di
una speciale consacrazione a Dio: per Donato nel sacerdozio, per Cornelia
nella vita religiosa.
Ad essi la Madonna manifestò anche il suo desiderio di
essere venerata in quel luogo, promettendo per questo protezione
e grazie.
A tale richiesta, il popolo di Baragazza "diede prontissima
fede e, subito, cominciò a fabbricare in detto luogo una
piccola chiesetta che fu intitolata alla Vergine delle Grazie".
Questi particolari sono narrati dal sacerdote don Lorenzo Amorotti,
che fu parroco della vicina parrocchia di Castiglione dei Pepoli
dal 1610 al 1621, in un libretto che ha per titolo: Origine
e ritratto della miracolosa Madonna di Boccadirio. Il sacerdote
riferisce di attingere a sua volta "da una vecchia cronaca"
che Paolo Guidotti, coautore di una recente pubblicazione su
La Madonna di Boccadirio, identifica in una lettera, detta dell'ANONIMA,
scritta intorno al 1580 e che si conserva tuttora presso l'Archivio
di Stato di Bologna. Questa lettera è stata scritta da
una suora dello stesso convento -Santa Caterina in Prato- in
cui, qualche decennio prima, era vissuta Cornelia Vangelisti,
divenuta suor Brigida, morta nel 1543. Sempre secondo queste
antiche testimonianze, la stessa suor Brigida avrebbe acquistato
l'immagine della B.V. delle Grazie, opera di Andrea Della Robbia,
che tuttora si venera nel Santuario. |
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Gli
ex-voto |
PER GRAZIA
RICEVUTA |
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La pietà
cristiana popolare dell'ex-voto ha già attirato da tempo
l'attenzione di studiosi e, citando G.B. Bronzini, potremmo dire
che: "l'ex-voto è un fenomeno di comportamento
nei rapporti con il soprannaturale tra i più antichi e
i più diffusi"; un prodotto di cultura e arte religiosa
tra i più presenti a livello popolare, dove si fondono
magia, superstizione e religione. Il suo processo compositivo
è tra quelli meno artisticamente autonomi e più
legati al contesto socio-culturale in cui l'ex-voto nasce e rappresenta
forse l'unico veicolo che ha fatto passare alla storia i fatti
salienti della vita di persone umili. Certa è,
comunque, la commozione del visitatore per tanta semplicità,
spontaneità e fede. |
A. Savioli,
nella già citata pubblicazione sulla Madonna di Boccadirio,
analizza gli ex-voto sotto vari aspetti estremamente interessanti. Riportiamo: "... la pittura votiva,
almeno dal '600 in qua, è indipendente dalla pittura ufficiale;
il gusto è sempre più popolare, paesano, ingenuo.
I pittori di tavolette votive fanno categoria a sé, le
loro narrazioni di fatti dolorosi e drammi personali non sono
mai tetre e tristi, anche se piene di contraddizioni, di grotteschi,
prive di eleganza, incerte nella tecnica; ma sono appunto questi
i caratteri che rendono interessanti le tavolette votive per
lo studioso del fenomeno del costume, non meno che per lo studioso
della devozione e fede religiosa." |
___________________________ riportiamo l'immagine
di alcuni ex-voto tratti dalla pubblicazione: Guidotti
- Savioli - Cecchetti - D'Amico - Cincinnati La
Madonna di Boccadirio Tradizione
iconografica e poesia popolare Editore EDB |
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per ingrandire le immagini
cliccare sulle stesse |
per approfondimenti
sul Santuario ---> |
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