Quest'edificio
si trova in una posizione più appartata e non è
visitabile essendo proprietà privata.
La villa si mostra come il prodotto di continue annessioni al
corpo di fabbrica principale costituito da un edificio a pianta
rettangolare i cui caratteri architettonici sono riferibili al
XVI secolo inoltrato, quando era proprietaria la famiglia Tozzi.
Vi si conserva un'antica stampa raffigurante la
Cacciata di Federigo Barbarossa a Montaccianico.
La villa fa capo all'azienda agricola omonima, l'unica ancora
attiva fra le fattorie "storiche" della zona.
[Lia
Brunori Cianti - op.cit.]
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Questa villa
appartiene alla parrocchia di Lumena , ora inglobata in quella
di Sant'Agata, e si trova sulla strada provinciale che porta
a Galliano, in corrispondenza del bivio per Marcoiano.
Fu un antico possesso mediceo finché nel 1494 i fratelli
Lorenzo e Giovanni, figli di Pier Francesco di Lorenzo de' Medici,
venderono il podere con l'abitazione al nobile fiorentino Taddei
Ducci, la cui famiglia ne restò proprietaria fino agli
inizi dell'800 quando lo "Sprocco" fu venduto alla
famiglia bolognese Bianchi de' Medici. A quest'ultima casata
appartenne il Conte Cav. Filippo Sassoli de' Bianchi, personaggio
di spicco nella vita politica e sociale della zona; colto, amante
dell'arte finanziò i restauri della chiesa di Lumena e
nel 1926, quale sindaco, fece ripristinare, nelle forme che ancora
si vedono, la Sala Consiliare del Palazzo de' Vicari di Scarperia.
A lui si devono anche i restauri della sua villa dello Sprocco
che, iniziati nel 1898, liberarono la struttura dalle successive
superfetazioni, cercando di recuperare le antiche forme. La villa,
infatti, sebbene presenti tracce di costruzioni ancora più
antiche, è riferibile al XV secolo, ma nella prima metà
del '700 subì notevoli rifacimenti, principalmente sul
lato orientale e settentrionale, come testimonia anche la presenza
di uno stemma della famiglia Ducci corredato della data 1735.
[Lia
Brunori Cianti - op.cit.]
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