Generalità sul sito La località fu segnalata nel 1974 dal sig.
Alvaro Marcucci in seguito a lavori di sterro, che
asportarono parte del deposito. Gli scavi hanno avuto
luogo a partire dal 1975 a cura del Dipartimento di
Scienze Archeologiche dell'Università di Pisa con la
collaborazione dei Dipartimenti di Scienze della Terra
della Università di Ferrara e di Firenze
Linsediamento del Paleolitico
inferiore è situato al margine di una piccola dolina e
presenta una stratigrafia di oltre 9 metri di spessore in
cui sono documentate numerose fasi climatiche riferibili
alla parte centrale del Pleistocene medio. Si trova a 100
metri di quota e a meno di un km dalla attuale linea riva
del mare ed è costituito dal Riparo A e dalla Breccia
esterna B, molto cementata. Nella stratigrafia del Riparo
si riconoscono:
- un orizzonte superiore,
formato da argille colluviali rossastre (strato 10 e
nicchie 1 e 2).
- un orizzonte intermedio
(strati 11-36), in cui si sono succedute: 1) fasi fredde
e umide, che hanno causato il colluvio di suoli esterni e
l' accumulo di placchette gelive; 2) fasi fredde
"pleniglaciali", con fenomeni di
macrogelivazione e di crolli della volta; 3) fasi fredde
e aride, con predominio della sedimentazione eolica (loëss).
- un orizzonte inferiore (strati
37-46), formato da pietre e da frammenti di stalattiti
caduti dalla volta.
La Breccia esterna B si è
deposta all'interno di una cavità in seguito alla
degradazione di un antico sistema carsico; i sedimenti,
depostisi in condizioni climatiche temperate, sono
composti da frammenti di calcare e di stalattiti immersi
in un colluvio di natura non eolica. In base ai caratteri
dei sedimenti e alla pendenza degli strati, la Breccia B
è correlabile agli strati inferiori del riparo.
In base allo stato evolutivo della
fauna si può attibuire il deposito di Visogliano al
Pleistocene medio presumibilmente con una età compresa
tra 500.000 e 300.000 anni da oggi. Le datazioni
radiometriche sono in corso.
Paleoambiente
Le condizioni climatiche temperate
dellorizzonte inferiore (strati 37-46 e Breccia B)
sono indicate dai sedimenti e dalla composizione
pollinica, nella quale dominano i pollini arborei di
latifoglie e di conifere(62-80%). Lassociazione
prevalente è formata da quercia carpino, con pini
di tipo marittimo e montano, a cui si aggiungono specie
termofile di tipo mediterraneo (Quercus
ilex-coccifera, Phillirea, Pistacia).
Tra gli animali è abbondante il Daino
e sono presenti il Cinghiale e una scimmia, il Macaco.
Tra la microfauna predominano i roditori quali
lArvicola campestre (Microtus gr. arvalis-agrestis)
e lArvicola delle nevi dei Balcani (Dinaromys gr.
bogdanovi), ma la presenza anche delle Arvicola
dei boschi (Pitimys), del Ghiro (Glis), del
Topo selvatico (Apodemus), del Ratto dacqua
(Arvicola cantiana) e di insettivori, quali la
Crocidura e il Toporagno dacqua (Crocidura e
Neomys), indicano un clima temperato e
moderatamente umido.
Nellorizzonte intermedio (strati
11-36) il carattere freddo e steppico è confermato
dallalternanza di depositi dovuti al gelo
(pietrisco crioclastico) e di depositi eolici (loëss) e
dalla composizione della microfauna dominata dal Microtus
arvalis-agrestis e dal Dinaromys, a cui si
aggiungono la Lepre fischiante (Ochotona pusilla),
che vive attualmente nelle steppe asiatiche, i Criceti e
la specie boreale Microtus gregalis. La macrofauna
è composta da Cervo e da Cavallo, da una rara specie di
ovino di grande taglia (Ovis ammon), dal
Rinoceronte, dal Bisonte, dal Daino, dal Capriolo, da
specie estinte quali il Megacero e un orso (Ursus
deningeri).
Nellorizzonte superiore (strato
10) la comparsa dellArvicola delle nevi (Microtus
nivalis) e della Marmotta mostra una
evoluzione del clima in senso montano.
Anatomia delluomo fossile
I resti umani provenienti dalla Breccia
B consistono in un premolare superiore e in un frammento
di mandibola: il premolare è molto grande e presenta
caratteri arcaici quali la presenza di tre radici e del tuberculum
molare. Anche la mandibola ha caratteri arcaici e si
inserisce nella variabilità di Homo erectus, in
posizione intermedia tra gli Anteneandetaliani europei e
le forme afro-asiatiche. Dagli strati 42 e 43 del Riparo
provengono 4 denti (due premolari e due molari) che
richiamano essi pure per forma e dimensioni i gruppi
umani più antichi sia occidentali (Homo sapiens arcaico),
sia orientali (Homo erectus ) del Pleistocene
medio.
Habitat
Una superficie dabitato si trova
in corrispondenza dello strato 13, adattata
artificialmente con pietre a superfici arrotondate e su
di essa giacevano ossa e palchi di cervo e di megacero,
di cavallo e di orso. Unaltra superficie di
abitato, molto cementata, si trova alla sommità dello
strato 37. Nel resto dellorizzonte intermedio i
resti di industria e fauna sono molto scarsi e indicano
frequentazioni ripetute ma di breve durata.
Nellorizzonte inferiore lindustria e la fauna
sono abbondanti e indicano una frequentazione intensa, ma
senza superfici dabitato organizzate.
Modo di vita
Gli uomini che sono vissuti a
Visogliano praticavano il nomadismo stagionale tra la
pianura costiera e laltopiano carsico. Durante la
fase glaciale, testimoniata nellorizzonte
intermedio, le condizioni climatiche sullaltopiano
erano molto rigide e le frequentazioni di breve durata
avvenivano solo durante il periodo estivo.
Durante la fase temperata della parte
inferiore del deposito, le migliori condizioni climatiche
hanno permesso soggiorni più prolungati, attestati
dallabbondanza della industria litica e dei resti
faunistici..
Il nomadismo tra i due ambienti
ecologicamente e climaticamente ben differenziati
la pianura costiera e il Carso spiega le
differenze riscontrate tra lassociazione della
microfauna, nella quale le specie di ambiente aperto sono
sempre ben rappresentate, e della macrofauna nella quale
i cervidi sono sempre abbondanti.
Industria litica
La materia prima per la fabbiricazione
degli strumenti i noduli di calcare nei livelli
inferiori e una selce nera di cattiva qualità, presente
in tutti i livelli era raccolta
sullaltopiano carsico nelle vicinanze del sito. La
selce di buona qualità e le rocce vulcaniche erano
raccolti nei depositi alluvionali dei fiumi della pianura
friulana.
L'industria è presente negli strati
12d, 13, 25-27, 37-39 e 40-45 e in quasi tutti i livelli
della Breccia B, ed era concentrata negli strati in cui
la macrofauna era più abbondante. Nalla Breccia B e
negli strati 40-45 del Riparo lindustria è
ottenuta in maggioranza da noduli di calcare (87%), più
rare sono la selce (12%) e le rocce vulcaniche (1%);
comprende ciottoli scheggiati su una faccia (choppers)
e su entrambe del facce (chopping-tools), dei
discoidi, dei rari protobifacciali, dei rabots e
industria su scheggia, tra cui predominano gli incavi e i
denticolati; la schegge non ritoccate sono numerose;
lindustria in selce è rara, ma vi sono dei
raschiatoi e una punta carenata microlitica a ritocco
soprelevato. A causa della frequenza dei choppers e
dellutilizzazione del calcare questa industria
ricorda i complessi arcaici si ciottolo. A partire dallo
strato 39 del Riparo, nel quali scompaiono i choppers, il
calcare non è più utilizzato.
L' industria degli strati 25-22 e 13
può essere definita come Tayaziana per la presenza di
numerosi raschiatoi semplici diritti, convessi e
trasversali ottenuti con ritocco soprelevato e Quina. Gli
strumenti carenati e a faccia ventrale diedra sono
frequenti.
L'industria degli strati 39-37
differisce per la diminuzione del carenaggio, per
l'aumento dei denticolati e per il microlitismo più
accentuato; frequente è l'uso di blocchetti e di
frammenti di selce locale di cattiva qualità.
La tecnica di scheggiatura è sempre
non predeterminata e i talloni prevalenti sono i lisci e
i corticati, rari i diedri. L'indice laminare è molto
basso in tutto il deposito.
(Carlo Tozzi)
BIBLIOGRAFIA
Cattani L., Cremaschi M., Ferraris
M.R., Mallegni F., Masini F., Scola V., Tozzi C.,
1991 - Le gisement du Pléistocène moyen de
Visogliano (Trieste): restes humains, industries,
environnement, L'Anthropologie, T.91(1),
pp.9-36. Tozzi C. (1992) - Visogliano
e i primi insediamenti nel Carso di Trieste,
in "I primi abitanti della Valle Padana:
Monte Poggiolo nel quadro delle conoscenze
europee, Jaka Book.
Tozzi C., 1994 - Il Paleolitico inferiore e
medio del Friuli - Venezia Giulia, Atti XXIX
Riun. Scient. I.I.P.P., "Preistoria e
Protostoria del Friuli-Venezia Giulia e dell'
Istria", 28-30 settembre 1990, pp. 19-36.
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. Fig. 1 Il
Riparo A di Visogliano.
Fig. 2 - Schema dei depositi della dolina di
Visogliano
Fig. 3 La superficie dabitato dello
strato 13 e la sezione degli strati 10-12 del Riparo A
Fig. 4 - Frammento di mandibola di Homo erectus,
proveniente dalla Breccia B.
Fig. 5a 5b - Primo molare superiore di H.
erectus (Visogliano 3). Ø mm 11,6.
.Fig. 6 - Riparo A, strati 40-45, chopper in calcare.
Fig. 7a 7b Riparo A, strati 40-45, punta
carenata in selce.
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