EDUCAZIONE AMBIENTALE
NELLE SCUOLE
Presentazione
Classi Controcorrente
Proposte per i docenti
Informazioni
Pagina WEB
Presentazione
Il
WWF da sempre ha posto particolare attenzione all’ambiente fluviale
incentrandovi numerose
attività; tale attenzione scaturisce non solo dal grande interesse ecologico dei
sistemi umidi ma anche dal rilievo che i corsi d’acqua hanno nella
caratterizzazione del territorio e del paesaggio.
Negli ultimi cinquanta anni la
maggior parte dei fiumi è stata oggetto di una aggressione antropica che ne ha
modificato radicalmente assetti e dinamiche; in termini complessivi si è
registrata una perdita considerevole sia sotto il profilo della biodiversità
che sotto quelli della riconoscibilità e qualità del territorio,
senza dimenticarsi del sostanziale incremento del rischio idraulico.
L’uomo si è
lentamente appropriato degli spazi fluviali di pianura, anche di quelli
normalmente non occupati dal fiume, ma di cui il corso d’acqua si riappropria
nel corso delle piene. Tutto ciò ha comportato evidentemente forti incertezze e
timori sia per gli usi agricoli che per quelli insediativi ed infrastrutturali,
considerando che si tratta dei territori più ospitali per le esigenze
umane (sono i territori più fertili, più accessibili, più facili da coltivare o
da edificare, ecc.).
A tali incertezze si è
diffusamente risposto con la messa in sicurezza dei territori di pianura
e di fondovalle, concretizzatasi nella creazione di argini e difese spondali di
vario tipo finalizzate a privare il fiume della sua libertà di divagazione;
ma proprio attraverso la divagazione vengono attenuati i picchi di piena e
rallentato il trasferimento dei volumi di acqua nelle sezioni a valle. A parità
di evento meteorico, i fiumi arginati hanno quindi picchi di piena più elevati e
correnti più veloci di quelle originarie.
Le alluvioni, purtroppo
negli ultimi anni sempre più frequenti, sono divenute le occasioni privilegiate
per far scattare la tradizionale logica emergenziale e, con la scusa della somma
urgenza, finanziare opere inutili o dannose.
Prima di aver compiuto la benché
minima indagine o ragionamento sui perché dell’alluvione, sulle
sue dinamiche, sulle motivazioni che hanno portato
alla distruzione di opere di difesa idraulica ed edifici, si finanziano
ricostruzioni di strutture danneggiate mantenendo la stessa localizzazione e gli
stessi caratteri, oppure si investono
ingenti somme per costruire opere di difesa di insediamenti che non avrebbero
dovuto essere realizzati in quei luoghi.
L’interesse del WWF per i sistemi
fluviali deriva dunque dal fatto che gli effetti della aggressione antropica
lì sono particolarmente rilevanti; non sono
classifiche gradevoli da redigere, ma con ragionevole certezza si può affermare
che, negli ultimi cinquanta anni, solo le zone umide costiere hanno conosciuto
fenomeni di degrado più accelerati di quelli dei sistemi fluviali.
In questo quadro si colloca la
campagna Fiumi del WWF 2000-2001 “Liberafiumi”, nell’ambito della campagna
internazionale Living Rivers. Il WWF ha avviato questa campagna per contribuire
concretamente alla riqualificazione dei fiumi e delle aree di pertinenza del
reticolo fluviale e alla sensibilizzazione della popolazione e delle scolaresche
a vivere e a riscoprire il fiume come elemento naturale con la proposta di
alcune attività didattiche idonee.
Il lancio della campagna è
avvenuto con il Giro d’Italia in occasione del quale, anche quest’anno,
il WWF è stato presente in
uno spazio televisivo giornaliero per tutta la durata del giro
all’interno della trasmissione “Tgiro”, sul canale satellitare di Rai Sport e
sulla Gazzetta dello Sport.
La campagna, che coinvolge
l’intera Associazione con la sua rete territoriale di Sezioni Regionali, Sezioni
Locali e tutti gli attivisti, è articolata in diversi tipi di azioni.
Dal punto di vista istituzionale
l’obiettivo della campagna è quello di ottenere un Testo Unico delle leggi sulla
difesa del suolo. Il
moltiplicarsi dei “provvedimenti” ad ogni nuovo disastro, con il conseguente
continuo rinvio da una legge ad un’altra, da un decreto all’altro, la faticosa
formulazione delle norme, la divisione dei compiti e dei poteri tra Stato,
Autorità di Bacino, Regioni e Comuni, l’aleatorietà stessa della materia sulla
quale si interviene (cioè le catastrofi naturali, più o meno prevedibili) ed
altri fattori ancora pregressi hanno reso straordinariamente intricata la
normativa; in sostanza dell’impianto originale della legge principale di
riferimento, la L. 183/89 sulla difesa del suolo, rimane ben poco.
Per raggiungere tale obiettivo
l’Associazione si ripromette di organizzare un’attività di lobby istituzionale
per ottenere che il Parlamento approvi una norma che delega il Governo ad
emanare il testo Unico, con indicate le caratteristiche ed i contenuti
principali entro cui la norma si deve muovere.
Sul territorio il WWF si propone
di concentrare le attività regionali istituzionali nell’individuazione
di singoli e significativi casi per la “decostruzione”, ossia casi di
abusi edilizi o di altre opere di trasformazione territoriale (cave,
escavazioni, discariche) su cui attivare azioni legali (denunce, ricorsi,
demolizioni, ripristini).
Il WWF intende
inoltre impegnarsi su
di un nuovo fronte, quello inerente la proposta di
idee progetto sulla riqualificazione degli ambienti fluviali, ovvero di progetti
di massima finalizzati a restituire ai fiumi una parte della
naturalità che gli è stata sottratta da argini, scogliere, sbarramenti,
eliminazione della vegetazione ripariale ed
edificazione delle sponde.
Tale esigenza nasce dalla triste
risposta a questa domanda: “Negli ultimi dodici anni - ovvero dalla entrata in
vigore della L183/89 sulla difesa del suolo - quante rampe di risalita di pesci
sono state costruite in Italia, quanti tratti di fiumi sono stati
rinaturalizzati, quante aree protette istituite lungo i fiumi, quante aree
golenali restituite alla dinamica fluviale (favorendo in tal modo la riduzione
dei picchi di piena), quante opere in alveo inutili o dannose sono state
eliminate?” Poche, molto poche, troppo poche. Una delle scuse che i soggetti
responsabili accampano è la mancanza di progetti finanziabili di
riqualificazione e recupero ambientale.
A questa carenza il WWF intende
rispondere attivamente costruendo un ampio pacchetto di idee progetto; dato che
183 è il numero della legge sulla difesa del suolo, l’obiettivo sarà quello di
redigere 183 progetti da realizzare. I progetti saranno di natura
preliminare e verranno presentati alle Amministrazioni
competenti con la richiesta di inserirli tra le opere prioritarie da finanziare.
Il fiume, con le
sue potenzialità biologiche può essere un percorso privilegiato per la
diffusione delle specie, mantiene elevata la diversità all’interno di aree anche
molto omogenee ed è l’elemento primario attraverso cui partire per la
riqualificazione dell’ambiente. Per tutti questi motivi il WWF ha individuato
l’ambiente fluviale come elemento primario da cui partire per la
riqualificazione dell’ambiente, per una corretta gestione del territorio.
Vedi pagina WEB
EScavazione abusiva in alveo presso Portalbera (PV)
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Percorsi educativi sui fiumi |
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Nel corso dell'anno scolastico verrà stimolata e
supportata la creazione di gemellaggi fra classi di scuole che si
trovano all'interno di uno stesso bacino, e che potranno scambiarsi
informazioni, esperienze e suggerimenti.
In questa sezione del sito WWF sarà presto a
disposizione per le classi controcorrente un apposito spazio dove
discutere, scambiarsi esperienze e pubblicare gli esiti delle proprie
ricerche sui fiumi.
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La presenza di un corso d'acqua, fin dai tempi più
remoti ha significato per gli uomini una preziosa fonte di vita ed una
facile via di comunicazione, non a caso le prime e più grandi civiltà
del mondo antico si sono sviluppate lungo i fiumi. Ogni corso d'acqua
poi, oltre a rappresentare un elemento paesaggistico e storico di
fondamentale importanza, è un ecosistema con caratteristiche uniche,
ricco di piante e di animali.
Andare al fiume, osservarne le caratteristiche, le forme di vita, i
segni e le trasformazioni nel corso del tempo, gli elementi di degrado
possono quindi contribuire a creare un'attenzione nuova, e il recupero,
o la nascita di una vera e propria cultura del fiume. Conoscere e capire
il fiume, estendendo lo studio all'intero territorio che raccoglie le
acque che lo alimentano, analizzarlo nella sua complessità, è un primo
passo per conoscere e capire l'ecologia e i problemi dell'ambiente di
oggi.
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Il progetto |
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I materiali didattici |
Le classi aderenti al progetto ricevono materiali
didattici che tentano di scardinare gli stereotipi del tipo uomo
buono/fiume cattivo o, viceversa, uomo cattivo/fiume buono, per lasciare
spazio alle mille sfaccettature della complessità e della relazione
uomo/fiume.
Per rendere l'idea della complessità e dello stretto rapporto con
l'uomo, si è scelto di dare l'avvio a ciascun tema partendo dai vissuti,
dalle esperienze concrete, da suggestioni letterarie e da tutto quello
che può testimoniare il viaggio comune dell'uomo e del fiume. Le
suggestioni sono poi accompagnate da una parte informativa e descrittiva
del tema stesso, con rimandi per possibili approfondimenti. Infine le
proposte di attività. In questo modo ogni capitolo ha una sua autonomia,
e può essere utilizzato sia come unico spunto di lavoro tra tutti quelli
proposti, oppure costituire una tappa di un percorso più complesso.
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Il manuale per i docenti
Suddiviso in unità di lavoro utilizzabili anche ciascuna in modo
autonomo, alterna parti informative a proposte operative, e consente al
docente di scegliere insieme ai ragazzi il percorso di lavoro più
interessante o adatto al livello scolastico.
Sommario dei contenuti.
La guida per i ragazzi
Un gruppo di ragazzi, protagonisti di un affascinante viaggio,
accompagna i lettori alla scoperta del fiume, proponendo esperienze,
giochi, osservazioni,
testimonianze speciali….
Un poster a colori di grande formato con argomento il
fiume.
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Vedi pagina WEB
Proposte per i docenti
SCUSI DOV'E' IL SILE? |
Introduzione sulla scelta di proporre
un'immagine del fiume e percorsi educativi valorizzando il legame tra
natura e cultura. Vi è inoltre un collegamento fra proposta educativa
Panda Club e i recenti rinnovamenti, organizzativi e didattici che hanno
interessato il mondo della scuola.
- Attività proposte: ricerca sui nomi
dei fiumi per far emergere "l'immaginario collettivo" del fiume.
Costruire un lungo elenco di nomi di fiumi a cui sono associate
suggestioni, ricordi…
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1. INCONTRI CON IL FIUME |
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2. MONTAGNE E ACQUE |
I fiumi hanno la loro voce, il loro
"carattere", il loro modo d'essere…. Le caratteristiche fisiche (alveo,
velocità della corrente, energia, portata) connesse a questa
personificazione (fiume rumoroso, spumeggiante, irruente, energico,
tranquillo, calmo, forte, magro …). Il capitolo si compone di tanti
rimandi e suggestioni, come tante diapositive "letterarie", legati a
tratti diversi di fiumi diversi, da cui prende lo spunto il commento
scientifico. Tra i tanti spunti anche quelli della percezione e della
conoscenza sensoriale.
- Attività proposte: lavoro con
immagini di fiumi diversi per fare emergere le tante "sfaccettature"
di un fiume; cercare leggende o storie sui fiumi e verificare quali
caratteri "umani" assume il fiume, cercare le corrispondenze tra
questi caratteri e le caratteristiche fisiche del fiume preso in
esame.
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Il fiume, come agente geomorfologico,
modella sé stesso, il suo corso ed il paesaggio che attraversa; scava
montagne, crea pianure. E' un sistema dinamico, mai fermo. Descrizione
del processo di erosione, trasporto e sedimentazione. Esame delle forme
del paesaggio collegate a tali fenomeni.
- Attività proposte: realizzazione di
un modellino per la ricostruzione del processo di formazione e
modellamento dell'alveo di un fiume; realizzazione di una chiave
dicotomica per il riconoscimento ciottoli fluviali.
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3. L'ACQUA NEL DESERTO |
4. CHI HA PAURA DELL'ONDA DI PIENA? |
Tutta la superficie terrestre è un
grande mosaico di bacini idrografici. Anche il fiume che scorre più
vicino a noi non è un elemento a sé, ma è parte di un sistema più
complesso: il bacino idrografico. Anche nel deserto si possono
riconoscere tracce dell'azione modellante dell'acqua ....
- Attività proposte: individuazione del
proprio bacino di appartenenza; prova della differente permeabilità
dei materiali all'acqua; prova della capacità erosiva dell'acqua su
versanti non coperti da vegetazione.
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Dall'esperienza di San Benedetto Po, a
esperienze di rinaturazione. La necessità di una nuova politica
gestionale. Il valore della rinaturazione per il controllo del la
funzione idrologica del fiume.
- Attività proposte: raccolta di una
rassegna stampa.
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5. DOVE VADO A PESCARE IL BARBO? |
6. LA VALLE DEI MULINI |
Le biocenosi caratteristiche dei diversi
tratti di un fiume; il fiume come eco-mosaico di numerosi microambienti
diversi. Le comunità biologiche che segnalano la qualità delle acque. La
funzione ecologica dell'ecosistema fiume, i corridoi naturalistici, la
rinaturalizzazione, con particolare riferimento al ripristino delle
funzioni ecologiche e per la conservazione della diversità biologica.
- Attività proposte: ricostruzione di
una carta delle vocazioni ittiche, realizzata in collaborazione con
l'associazione dei pescatori locale; ricostruzione di una carta della
qualità biologica del fiume.
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L'energia del fiume trasformata in
energia meccanica per azionare pale, ruote, macine e segherie.
- Attività proposte: uso della
toponomastica per la ricerca dei luoghi in cui il fiume ha fornito
energia e permesso attività che altrove non si sono evolute.
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7. LAVANDAIE |
8. FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO |
Le attività in cui l'acqua entra come
fattore di produzione (concerie, tintorie, lavanderie, ecc.)
Prelievo, uso e restituzione. Il problema delle acque di scarico e
dell'inquinamento idrico (chimico, biologico, termico). La qualità delle
acque. Gli ecosistemi filtro per la depurazione della acque;
collegamenti con la capacità autodepurativa.
- Attività proposte: le attività umane
legate all'acqua; ricerca di articoli di giornale sull'inquinamento.
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La legislazione sulla gestione delle
acque e del territorio. La centralità d'azione della legge per la difesa
del suolo (183/89). L'evoluzione dei modi di percepire l'ambiente e del
diverso modo di proteggerlo.
- Attività proposte: ricerca sulle
autorità di bacino e sulle possibilità di attivare ricerche e
collaborazioni.
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9. DOVE C'È L'ACQUA, LÌ C'È IL LATTE |
10. RENZO TRAMAGLINO E IL CONFINE
SULL'ADDA |
L'acqua e le campagne. Opere di
canalizzazione per l'irrigazione; il contatto tra fiume e falda. La
vocazione agronomica della pianura irrigua; differente evoluzione dei
territori irrigui da quelli non irrigui. |
Come un ostacolo fisico
all'attraversamento si trasforma in confine politico. I ponti, i
traghetti. Le guerre per il controllo delle vie di passaggio sui fiumi.
- Attività proposte: lettura di carte
geografiche per l'individuazione di fiumi "di confine".
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11. LA NAVE DEI FOLLI |
12. L'ORO DEL KLONDIKE |
La fluitazione di merci, legname e…
altro lungo le vie d'acqua. I fiumi e i canali navigabili (la posizione
del WWF). La minima portata vitale.
- Attività proposte: spunto per
ricerche storiche sul trasporto delle merci lungo i fiumi.
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Tutte le risorse tratte dal fiume che
non finiscono in un bicchiere o servono per produrre energia: i pesci,
la sabbia, la ghiaia, .... l'oro. |
13. IL FUTURO.SCUSI DOV'E' IL SILE? |
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Valutare le situazioni; prevedere
scenari futuri; considerare le conseguenze.
- Attività proposte: prefigurare
scenari futuri realistici; ipotesi per il futuro.
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I tredici capitoli sono completati dalla
segnalazione di progetti, risultati ed esperienze reperibili su
Internet, oltre che da una ricca bibliografia. |
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