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Comunicato stampa inviato l' 8 maggio 2003

Broni. Polemiche sulle questioni ambientali legate a Italcementi e Fibronit
«La giunta è prevenuta contro di noi
e il dialogo è quasi sempre mancato»
Provincia Pavese 1 maggio 2003
m.p.a.

BRONI. E' stato emesso un comunicato ufficiale dal Comitato Difesa Ambiente dopo l'incontro di giovedì sera.
Il Comitato replica al sindaco di Broni, ribadendo l'assenza di dialogo da parte dell'amministrazione su argomenti quali Fibronit e Italcementi.
«Il nostro sindaco Elisabetta Troysi è sempre stato restio ad intrattenere rapporti con il Comitato per cui la sua "chiusura ufficiale" nei nostri confronti non ci sorprende. Sono mesi che aspettiamo risposte precise in merito all'uso dei combustibili nel forno della cementeria e allo stato della bonifica dell'ex piazzale Fibronit. Il Comitato Difesa Ambiente non è assolutamente un organo politico ma una libera associazione di cittadini che ha ed ha sempre avuto come unico fine risolvere i problemi ambientali che affliggono il nostro territorio. A differenza della precedente amministrazione che era guidata da Cesare Ercole - continua il documento - quella attuale ha un atteggiamento diffidente e prevenuto e non perde occasione per strumentalizzare e ingigantire in senso negativo le iniziative del Comitato volte a sensibilizzare amministratori e cittadini verso i problemi ambientali». Il Comitato poi aggiunge: «Se l'Italcementi ha rinunciato ufficialmente a bruciare copertoni e se è finalmente iniziata la fase progettuale della bonifica dell'ex piazzale Fibronit questo è avvenuto grazie all'azione svolta dal Comitato. Purtroppo la realtà a Broni è quella rappresentata nelle foto che sono state esposte domenica 4 maggio in piazza. Inutile quindi prendersela con il Comitato che non fa assolutamente "terrorismo psicologico" a danno della nostra comunità ma si limita a rappresentare la realtà. La politica dello struzzo, diretta a nascondere i problemi ambientali di Broni per evitare di danneggiarne l'immagine, ne ha ritardato la presa di cognizione da parte dei nostri cittadini e quindi la loro soluzione».


 

(Comunicato stampa inviato alla Provincia Pavese il 19 maggio e non ancora pubblicato)

Comitato Difesa Ambiente di Broni

 

Dopo la mostra fotografica di domenica 4 maggio abbiamo letto molte dichiarazioni di vari esponenti politici locali. Tutti si sono scagliati contro il Comitato Difesa Ambiente: il primo cittadino di Broni ha dichiarato di voler chiudere definitivamente i rapporti con noi, altri hanno inveito contro di noi, altri ci vorrebbero intimidire con minacce di denunce per procurato allarme. Così facendo si tenta di creare volutamente confusione fra la gente per distogliere l’attenzione dai fatti denunciati: l’impressionante degrado mostrato nelle immagini fotografiche, la descrizione dell’area ex-Fibronit resa dal Responsabile del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL di Pavia, le osservazioni contenute nel nostro volantino.

1)     Ex Area Fibronit:

Nel settembre 2001 il sopraccitato pubblico ufficiale dell’ASL pavese affermava che: all’interno dell’area era presente un tappeto di alcuni millimetri di polvere d’amianto; all’interno di alcuni reparti, non usati da anni, c’era amianto da tutte le parti; le decine di migliaia di metri quadrati di lastre di copertura costituivano un ulteriore problema. Nessuno è ancora intervenuto a risanare questa situazione. Abbiamo purtroppo visto l’espressione sorpresa e preoccupata dei bronesi che non immaginavano una tale situazione di degrado ambientale. Se c’erano persone “terrorizzate” lo erano per le foto e non per le mascherine indossate da chi distribuiva i volantini.

2)  Italcementi:

Il Direttore del cementificio ha definito non corretto il contenuto del nostro volantino affermando che l’uso nel loro forno del petcoke, scarto altamente inquinante del processo di raffinazione del petrolio, non è affatto una novità ma un processo produttivo ormai ampiamente consolidato dal 1988 (data dell’acquisizione dello stabilimento da parte dell’Italcementi).  Per stessa ammissione della direzione dello stabilimento, constatiamo che bruciano il pet-coke già da quindici anni! Quest’inattesa scoperta ci fa rabbrividire se pensiamo al contributo che le emissioni gassose della combustione del petcoke, unite a quelle del traffico veicolare e dei camini domestici, hanno dato e danno all’aumento dell’acidità della pioggia. (Ricordiamo che sino a circa un anno fa, prima dei noti fatti di Gela, il petcoke era considerato per legge "uno scarto di lavorazione" e non un "combustibile", perché altamente inquinante).L’azione di sgretolamento del cemento da parte delle piogge acide con conseguente liberazione delle fibre, si è velocizzata, a nostra insaputa,  da almeno quindici anni . Con queste premesse e vista la collocazione in centro abitato dell’impianto produttivo, chiediamo, a maggior ragione, la conversione a metano del forno! Il metano è già utilizzato, in alta percentuale nella centrale termoelettrica di Piacenza e sarà usato in modo esclusivo anche in quella di Castel San Giovanni.

In conclusione possiamo affermare che stiamo lavorando correttamente ed informiamo in modo trasparente la cittadinanza. La nostra funzione sociale non si è assolutamente esaurita perché, come si può capire, c’è ancora molto da fare. Invitiamo tutti gli amministratori pubblici e tutte le parti sociali ed economiche ad unirsi a noi per raggiungere gli stessi risultati che sono stati ottenuti a Casale Monferrato grazie all’unità d’intenti che là si è creata.

 


Intervento Sindaco di Broni E. Troysi sui lavori di bonifica presso l'ex Fibronit

(pubblicato sulla "Provincia Pavese" il 23-maggio 2003)

C'è il piano di bonifica all'ex Fibronit
Broni: «Un incontro pubblico per spiegare le procedure dei lavori»

Da “Provincia Pavese” del 23-5-03


BRONI. Sono state consegnate al sindaco Elisabetta Troysi le sette copie del Piano di caratterizzazione realizzato dallo Studio Tedesi per la prosecuzione del piano di bonifica del piazzale della ex Fibronit. Le copie del documento saranno successivamente inviate al Ministero, alla Regione, all'Asl, all'Arpa e alla Provincia. L'invio avverrà nei prossimi giorni prima della Conferenza dei servizi. «Non sappiamo ancora dove questa si terrà - spiega il sindaco Troysi - ma fosse anche a Roma al ministero siamo pronti ad essere presenti». Intanto sono già stati impegnati i 260mila euro per la prima parte dell'intervento, mentre entro fine settimana dovrebbe anche essere consegnato il progetto esecutivo inerente alle opere di bonifica del piazzale per cui la Regione Lombardia ha già stanziato i 640mila euro. La speranza del sindaco Troysi è quella di avviare il cantiere prima della fine di quest'anno anche se l'iter burocratico da seguire per l'appalto, che dovrà essere europeo, risulta piuttosto lungo e complesso. Ma il sindaco annuncia anche un'altra iniziativa legata al progetto di bonifica della ex Fibronit: «Il problema Fibronit per noi tutti bronesi è di fondamentale importanza e la sua risoluzione rappresenta per noi la fine di un capitolo amaro della nostra storia. Io sono intenzionata a far tutto il possibile perché il capitolo sia chiuso e per questo intendo organizzare al più presto un incontro pubblico che serva a presentare i due progetti finora presentati e chiarire in quell'occasione tutti i dubbi e tutti i quesiti che i bronesi dovessero avere ancora in merito a questo piano di bonifica. Spiegheremo che cos'è la caratterizzazione, in che cosa consiste un intervento di pulizia e di bonifica, chiariremo quali sono le procedure complicate che un ente pubblico, a differenza di un privato, è costretto a dover seguire. I nostri concittadini avranno modo di conoscere e di capire da vicino che cosa si sta facendo e che cosa si dovrà fare nei prossimi mesi e anni per chiudere questa vicenda. Noi non facciamo lo struzzo, stiamo andando avanti a tempi stretti sia perché vogliamo risolvere questo aspetto spinoso della nostra storia, sia perché tempi così stretti ci sono richiesti da legge e Regione».
(m.p.a.).