Il discorso delle quattro distorsioni

Vipallasasutta
(Anguttara Nikaya 4.5.9)

 


Quattro o monaci sono le distorsioni della percezione, della mente, dell'opinione. E quali sono queste quattro distorsioni? Queste quattro distorsioni della percezione, della mente e dell'opinione sono, o monaci, il prendere per permanente quello che è impermanente, il prendere per piacevole quello che è doloroso, il credere all'esistenza di un sé per qualcosa che non ha sé, il prendere per puro quello che è impuro.

Queste, o monaci, sono le quattro non distorsioni della percezione, della mente e dell'opinione. E quali sono queste quattro non distorsioni? Il prendere per impermanente quello che è impermanente, il prendere per doloroso quello che è doloroso, il non credere all'esistenza di un sé per qualcosa che non ha sé, il prendere per impuro quello che è impuro. Queste, o monaci, sono in verità le quattro non distorsioni della percezione, della mente e dell'opinione.

Gli esseri presi da false opinioni, dalla mente confusa e vittime di una falsa percezione, percepiscono nel non permanente il permanente, nel dolore il piacere, nel non sé il sé, nell'impuro il puro! E così, o monaci, gli esseri legati dai vincoli di Mara errano senza pace nel samara andando di nascita in morte. Ma quando, nel mondo, nascono i risvegliati portatori di luce, costoro annunciano il Dhamma che porta alla cessazione del dolore. Ascoltando le loro parole, le creature vengono in possesso della saggezza e, recuperato il loro senno, vedono il non permanente come impermanente, ciò che è doloroso come doloroso, ciò che non ha un sé come privo sé, ciò che è impuro come impuro.

Onde, assunta la retta opinione, superano grazie ad essa ogni dolore".


 


 

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