L'11 SETTEMBRE E' STATO UN AUTOATTENTATO? 




Questo articolo è la traduzione in italiano della traduzione dal norvegese all'inglese - riportata dal sito di GNN - dell'articolo a firma di Kim Breseden comparso sull'edizione norvegese di Le Monde Diplomatique il 1° Luglio 2006, intitolato "11 September - En insiddejobb?". La stessa traduzione norvegese-inglese di GNN è preceduta dalla dicitura "rough translation", cioè "traduzione approssimativa". Se ci fosse qualcuno che conosce il norvegese, è quindi pregato di farsi avanti per una eventuale verifica. In ogni caso, conoscendo la materia trattata, sembra di poter affermare che la stragrande maggioranza del testo, pur con la doppia traduzione, rimanga pienamente sensata, e lasci spazio a ben poche ambiguità.


L'11 Settembre è stato un autoattentato?
Tratto da www.luogocomune.net. Traduzione dall'inglese di Roberto Toso.

Sono sempre di più le persone convinte che le Autorità Statunitensi stiano nascondendo il loro coinvolgimento nella tragedia dell'11 Settembre. Dichiarazioni di testimoni, secretate per anni, indicano ora che potrebbero esserci state delle demolizioni controllate. Il Governo Statunitense aveva anticipato da molto un simile evento - come indica il documento Repubblicano del 2000 "Ricostruire la Difesa Americana."

L'organizzazione 911Truth crede che gli Stati Uniti probabilmente abbiano orchestrato un avvenimento di questo tipo per giustificare l'invasione di Afghanistan ed Iraq, cosi come la riduzione delle libertà personali dei propri cittadini attraverso l'introduzione del Patriot Act. E' ora emerso che alcuni tra i maggiori esperti militari americani approntarono nel 1962 un piano per un attacco premeditato sugli Americani, che avrebbe incluso l'abbattimento di un aereo passeggeri, così che la colpa sarebbe potuta ricadere su Cuba.

Allora perché dovremmo escluderlo oggi? Molti credono anche che l'intelligence Pakistana abbia collaborato con la Cia ed Al-Qaeda a causa delle significanti somme di denaro trasferite al dirottatore Mohammed Atta nei giorni immediatamente precedenti l'11 Settembre. Tennero anche Bin Laden sotto sorveglianza durante la sua cura in un ospedale militare di Peshawar, in Pakistan, nei giorni che precedettero [gli attentati del]l'undici settembre.

La maggior parte di noi sarebbe portata a credere che sia normale che l'impatto di un aereo passeggeri possa essere stato sufficiente a causare il crollo di un grattacielo. Infatti non furono in molti a dubitare su cosa potesse aver buttato giù le Twin Towers o le identità dei perpetratori. Tuttavia, negli anni successivi, molti individui e gruppi, sia in Nord America che in Europa, hanno iniziato a dubitare che questo sia necessariamente corretto.

Per loro, c'è una mole di circostanze contraddittorie negli attacchi che non corrisponde alle spiegazioni offerte dalle Autorità Statunitensi e dalla Commissione 11-9 designata dal Parlamento.

Una ragione di fondo per questo dubbio potrebbe essere quella che ci sono testimoni e sopravvissuti agli eventi che descrivono fatti che non collimano con la narrazione della versione ufficiale. Un esempio è offerto dagli spettatori che hanno visto o udito quelle che credevano essere esplosioni nelle Twin Towers prima che fossero colpite dagli aerei. Poliziotti dissero che sembrò come una “implosione programmata.” Il pompiere Richard Banaciski: "C'è stata un'esplosione. Sembrava come alla televisione, [quando] fanno saltare gli edifici. Sembrava che si muovesse tutto intorno come una cintura, tutte quelle esplosioni.” L'assistente del Capo dei Pompieri, Stephen Gregory, ha dichiarato: “Pensavo... prima... che la n°2 crollasse, di aver visto dei lampi nella parte inferiore ... Ho... visto come un flash, flash, flash ... in corrispondenza dei livelli bassi dell'edificio. Avete presente come quando demoliscono un palazzo?”

Un altra controversa testimonianza è quella di un addetto alla manutenzione, William Rodriguez, che stava lavorando nella Torre Nord l'11 Settembre. In una intervista al New York Magazine disse di aver udito una grande esplosione mentre si trovava in uno dei sotterranei del grattacielo, e di aver visto coi propri occhi delle vittime che provenivano dal pozzo dell'ascensore con la pelle delle braccia bruciata e penzolante.

Dopo l'esplosione nei sotterranei ne sentì un'altra provenire dall'alto. Era un Boeing 767. William è stata l'ultima persona ad essere sopravvissuta dalle macerie delle Torri Gemelle. Fu accolto come un eroe ed invitato in visita da George Bush ed alla Casa Bianca. In seguito, quando iniziò a parlare pubblicamente della sua testimonianza dell'esplosione nei sotterranei, fu ostracizzato dalle Autorità Americane. Ha ora denunciato quelle stesse autorità secondo lo statuto RICO, una legge creata originariamente per perseguire le famiglie mafiose.

Oltre alle dichiarazioni dei testimoni che descrivono una demolizione controllata con esplosivi delle Torri Gemelle, i critici dell'Amministrazione credono che ci siano molte altre circostanze a riguardo dell'11 Settembre che forniscono buone ragioni per sospettare che la storia ufficiale non sia corretta. E' un fatto che nessuno dei quattro aerei dirottati siano stati intercettati da caccia. Che questo non sia successo, insieme al fatto che una parte significativa della difesa aerea fosse occupata in esercitazioni militari, ha dato peso al sospetto che la difesa aerea statunitense abbia dato l'ordine di “rimanere a terra” cosi che gli attacchi terroristici poterono continuare indisturbati. Un altro fatto sospetto è che il WTC7 – conosciuto anche come Edificio 7 – un grattacielo di 47 piani, sia crollato senza essere stato colpito da nessun aereo. Al contrario, gli edifici che gli stavano attorno sono ancora intatti.

Per quanto riguarda la conoscenza anticipata degli attacchi, hanno creato interesse le dichiarazioni a proposito della NSA che tenne sotto controllo nell'agosto del 2001 conversazioni tra Mohammed Atta e Khalid Sheikh Mohammed, tradotte in tempo reale. In una delle conversazioni, si dice che Atta diede a Mohammed il via libera per gli attacchi; la NSA dunque sarebbe dovuta esserne al corrente.

L'agente dell'FBI Coleen Rowley sostiene che i dirigenti dell'FBI ostruirono intenzionalmente la sua investigazione di Zacarias Moussaoui. In relazione all'investigazione che avrebbe potuto portare alla conoscenza dei dirottatori, l'agente Rowley sostiene che i dirigenti dell'FBI ostruirono deliberatamente la sua investigazione di Zacarias Moussaoui – al tempo in cui egli stava frequentando una scuola di volo a Minneapolis. Lo fecero nonostante aver ricevuto avvertimenti dall'intelligence francese. Rowley crede che, se l'FBI avesse permesso l'investigazione, si sarebbero potuti scoprire i piani di Moussaui cosi come quelli di molti altri dirottatori iscritti alle scuole di volo. Che l'intelligence Pakistana (ISI) trasferì significative somme di denaro a Mohammed Atta nei giorni che precedettero l'11 Settembre, alcuni credono, è la prova della cooperazione tra l'ISI, la Cia ed Al-Qaeda.

Potrebbe inoltre sembrare sospetto che George Bush ha ammesso che le Autorità Americane hanno interrotto la caccia ad Osama Bin Laden, il principale indiziato degli attacchi. Il Generale Richard Myers ha anche dichiarato che la guerra in Afghanistan non riguardava la ricerca di Bin Laden. Un ex agente della CIA, Gary Berntsen, ha inoltre affermato che l'Amministrazione Bush ha fatto scappare Bin Laden quando era accerchiato in un angolo delle montagne di Tora Bora nel 2001 in Afghanistan.

E' anche stato riportato che l'intelligence americana sapeva di Bin Laden nel Luglio del 2001 quando fu ricoverato in un ospedale Americano a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per problemi renali. Alcuni mesi dopo, a Settembre, ricevette assistenza medica in ospedale americano di Peshawar, in Pakistan, sotto la sorveglianza dell'intelligence Pakistana.

L'ESISTENZA DI FATTI e testimonianze che contraddicono gli aspetti della storia ufficiale ha portato alcuni individui e gruppi a ricercare spiegazioni alternative per cosa sia accaduto l'11 Settembre 2001. Di conseguenza, è emersa un'autentica giungla di teorie su cosa possa essere accaduto veramente negli Stati Uniti cinque anni fa. Le versioni si snodano in molte direzioni interconnesse. Una comparazione di opinioni differenti è presentata nel libro “La nuova Pearl Harbor: domande inquietanti sull'11 Settembre e l'Amministrazione Bush (2004),” scritto da David Ray Griffin, Professore di Teologia alla Claremont School of Theology in California.

Una premessa chiave che egli presenta nel suo libro è che la responsabilità degli attacchi dell'11 Settembre può essere attribuita, in larga parte, ad ex membri del think-tank neoconservatore “Project For a New American Century (PNAC),” che sono ora membri chiave dell'Amministrazione Bush. Nel documento intitolato “ricostruire le Difese dell'America: strategie, forze e risorse per un Nuovo Secolo Americano(2000),” scritto dai firmatari del PNAC, viene affermato che:

“Il processo di trasformazione[della difesa americana, auspicato dal documento stesso], anche se porterà ad un cambiamento rivoluzionario, sarà verosimilmente un processo lungo, a meno di un un qualche evento catastrofico e catalizzatore, come una nuova Pearl Harbor. “

Il titolo del libro di Griffin si riferisce alla dichiarazione del PNAC che indicava la necessità di “una nuova Pearl Harbor” per trasformare l'esercito Statunitense. Griffin vede questa citazione alla luce del principio legale del movente, o “qui bono” e conclude che l'11 Settembre è stato esattamente il catalizzatore desiderato dall'Amministrazione Bush. Per Griffin, è dunque probabile che gli Stati Uniti abbiano architettato una tragedia di questo genere per giustificare l'invasione di Iraq ed Afghanistan, e per la riduzione delle libertà civili in America attraverso l'introduzione del Patriot Act. Egli considera la scelta di aver invaso paesi Mediorientali come continuazione delle politiche che gli Usa hanno portato avanti con le elite Saudite, l'intelligence Pakistana (ISI), il regime dei Talebani e regimi in Asia Centrale. E per Griffin, l'agenda per il Medio Oriente e l'Asia Centrale è piuttosto chiara: è relativa alla produzione ed al trasporto del petrolio attraverso oleodotti e autocisterne.

Griffin non indica nessuna figura in particolare come responsabile di aver pianificato gli attacchi dell'11 Settembre. Si limita a notare che ci sono opinioni differenti sulla questione. Per esempio, la speculazione sull'identità dei responsabili tocca le agenzie di intelligence come la NSA, l'FBI e la CIA. Altri credono che sia stata la Casa Bianca. Una terza ipotesi è portata da quelli che credono che siano state singole figure quali Dick Cheney, Paul Wolfovitz, Jeb Bush, George Tenet e Donald Rumsfeld ad essere stati i veri architetti degli attacchi. Alternativamente, altre possibili combinazioni di perpetratori ed organizzazioni potrebbero aver collaborato. Nel suo articolo, “qual'è il tuo livello HOP [Happen On Purpose, sarà chiaro nelle prossime righe, NdT] Nicholas Levis categorizza le opinioni sugli attacchi suddividendole in quattro filoni principali:

a) La storia ufficiale: che è stato responsabile Osama Bin Laden, che gli aerei sono stati dirottati da 19 musulmani fondamentalisti e che la Casa Bianca non ha ricevuto alcun avvertimento.

b) La teoria dell'incompetenza: accetta la storia ufficiale ma accusa la Casa Bianca, l'FBI, la CIA, la NSA ed altri per non aver dato peso a molti avvertimenti. Questa è la linea seguita, con forti dosi di insabbiamenti e propaganda, dal rapporto della Commissione 9/11.

c) LIHOP - Lo hanno lasciato succedere di proposito (“Letting It Happen on Purpose”): Questo filone si divide in un certo numero di variazioni. E' principalmente basato sul come i vari gruppi interni Statunitensi e del settore privato fossero stati al corrente del piano dei dirottatori ma non fecero niente per fermarli, dato che l'11 Settembre era in linea con gli obiettivi politici.

d) MIHOP - Lo hanno fatto succedere di proposito (“Making It Happen On Purpose”): le Autorità Statunitensi o forze private hanno pianificato e messo a punto gli attacchi.

Per gli scettici, il denominatore comune è la loro convinzione che almeno uno degli elementi della presentazione ufficiale dell'11 Settembre non sia corretto. Per quelli che condividono la radicale ipotesi MIHOP, una premessa chiave è che le Torri Gemelle – incluso l'edificio 7 – siano crollati come risultato di demolizione controllata con esplosivi: che è stata un'operazione interna. L'aspetto tecnico di questa affermazione è stato tuttavia direttamente rigettato da un rapporto di circa 10.000 pagine scritto dall'Istituto Nazionale degli Standard e della Tecnologia (NIST), che afferma che sarebbe stato il carburante degli aerei passeggeri a danneggiare la struttura delle torri e a portarle successivamente al crollo.

Il NIST non è stato finora in grado di offrire una soddisfacente spiegazione sul perché sia crollato il terzo edificio, che lo ha fatto senza essere stato colpito da nessun aereo. Un Professore di Fisica della Brigham Young University dello Utah, Steven E. Jones, rigetta le conclusioni del NIST a proposito delle Torri Gemelle (si veda anche a questo proposito l'articolo di Greig.) Egli tratta, ad esempio, di come testimoni abbiano verificato la presenza di acciaio fuso nelle macerie di tutti e tre gli edifici, (in alcuni casi, l'acciaio fu trovato ancora incandescente tre settimane dopo gli attacchi) e che era alterato in un modo che può essere spiegato solamente dall'utilizzo di “cariche di taglio” pre-posizionate. Secondo Jones, si trattò di thermate, HMX o RDX, esplosivi usati nelle demolizioni controllate.

Un altro importante punto a favore di Jones è che gli incendi negli edifici ed il carburante dagli aerei, (la massima temperatura che può raggiungere il kerosene è 1000 gradi Celsius) non produsse sufficiente calore per fondere l'acciaio – cosa che richiederebbe temperature tra i 1550 ed i 1990 gradi Celsius – e questo nel giro dell'ora e mezza che impiegarono le Torri Gemelle a cedere. Le affermazioni di Jones sono supportate dal matematico Jim Hoffman.

Dopo un'analisi basata sui video e sulle foto degli eventi, Hoffman conclude che tutti e tre gli edifici sono crollati quasi simmetricamente, in un tempo vicino a quello di caduta libera e direttamente sulle proprie fondamenta. Quindi secondo Hoffman, la velocità del crollo, la polverizzazione del cemento in polvere finissima e la presenza di sbuffi orizzontali osservati sul fianco del WTC7 sono collegati all'uso di esplosivi pre-posizionati negli edifici.

MOLTI NON CREDONO PIU' alla spiegazione ufficiale, ma sono convinti che il crollo delle Torri sia stata un'autoattentato – che le Autorità lo abbiano “lasciato succedere” o “fatto succedere.” Molti di quelli che ripongono la loro fiducia nelle spiegazioni alternative, hanno unito le forze sotto l'ombrello dell'organizzazione 9/11 Truth – un'associazione fondata ad hoc, con lo scopo di restare in vita fino a quando non sarà fornita una risposta a tutte le domande irrisolte.

9/11 Truth ha messo assieme uno spaccato trasversale della società; membri con differenti idee politiche fanno parte delle stesse associazioni e gruppi di pressione. Questa cooperazione è concentrata soprattutto sui meetings, sulle dimostrazioni, sulla produzione di documentari, sui forum in rete, sulle pubblicazioni online e conferenze. In Inghilterra, è nata da una costola di 9/11 Truth l'organizzazione JulySeventhTruth, cosi chiamata perché cerca di ricostruire cosa è accaduto durante gli attacchi terroristici a Londra il 7 Luglio del 2005.

9/11 Truth chiede perché nessun caccia è riuscito ad intercettare i quattro voli dirottati. 9/11 Truth cerca la risposta alla domanda se l'Amministrazione Bush abbia o meno mentito quando sostenne di non aver avuto alcuna conoscenza anticipata degli attacchi. E se le agenzie di intelligence come FBI, CIA e NSA fallirono intenzionalmente nell'investigare le piste e scartando prove che avrebbero potuto portare ad identificare i dirottatori prima dell'11 Settembre.

9/11 Truth ha organizzato una importante conferenza intitolata “9/11 rivelare la Verità / reclamare il nostro futuro” a Chicago dal 2 al 4 Giugno. Ogni giorno, il portavoce della sezione NewYorkese di 9/11 Truth, Jes Jamieson si trova nella parte Sud di Manhattan, dove tutte le domeniche aiuta ad organizzare dimostrazioni a Ground Zero o seminari nella Chiesa di St. Mark, messa a disposizione dal prete, Frank Morales. Jamieson ha fornito le seguenti risposte alle domande poste da Le Monde Diplomatique:

- L'11 Settembre rappresenta una nuova giustificazione per dichiarare guerra?

- No. E' successo in precedenza in Germania quando il Reichstag fu dato alle fiamme. I responsabili vestirono tedeschi cosi da farli apparire Comunisti e fecero sembrare invece che furono dei Russi ad appiccare il fuoco al palazzo del Parlamento Tedesco. I tedeschi fecero lo stesso con la Polonia. Vestirono prigionieri cosi da farli sembrare soldati tedeschi e li uccisero. In questo modo, fecero sembrare che soldati Polacchi stavano sparando a dei Tedeschi – cosa che venne utilizzata come scusa per invadere la Polonia. Ed è recentemente emerso che, qui negli USA, le Autorità pianificarono di inscenare una simile operazione, chiamata Operazione Northwoods: un piano pensato nel 1962 dal piu' alto leader militare Statunitense. Il piano consisteva nell'improvvisare un attacco terroristico in casa, sulle cose della Florida dove sarebbero stati uccisi Americani, abbattuto un aereo passeggeri, affondata una nave – e tutta la colpa sarebbe ricaduta sui Cubani. Dunque non c'e' niente di nuovo, sono tutte cose già fatte in passato.

 Quanto può diventare cinico un governo?

- Anche la guerra del Vietnam venne scatenata grazie ad una bugia – gli eventi nel Golfo del Tonchino. Venne riportato che navi da guerra vietnamiti attaccarono navi americane nel Golfo del Tonchino. Tuttavia quei rapporti erano inventati. Il Presidente Lyndon B. Johnson ed il ministro degli esteri Robert McNamara sfruttarono quei rapporti per passare la Risoluzione del Golfo del Tonchino al Congresso – che era in realtà una dichiarazione di guerra. Morirono 50.000 Americani, centinaia di migliaia ne restarono tragicamente segnati. Venne utilizzato l'erbicida Agente Arancio per avvelenare fattorie e terre. Questo è quello che accade quando i governi e le elite al comando orchestrano le guerre. C'è davvero un apice di malvagità, un odio verso l'umanità. Lo dimostra Henry Kissinger che una volta dichiarò a proposito della guerra tra Iran ed Iraq: “Spero che si uccidano l'un l'altro,” o: “Il petrolio è un bene troppo importante per essere lasciato nelle mani degli arabi.”

 E' allo stesso modo possibile suggerire che ci possa essere stato un gruppo segreto collegato al Governo, uno “stato dentro lo stato,” che ha pianificato e causato gli attacchi dell'11 Settembre?

 Si. Non dimentichiamo che si sono gruppi privati di agenti, eserciti privati che orbitano al di fuori del campo visivo del Congresso. Essi mettono a punto operazioni segrete molto addentro la CIA, ed hanno tagliato tutti i contatti con il Governo Americano, che a sua volta non ha idea di cosa succeda. Questo accade dagli anni 50. Quando Dwight Eisenhower lasciò la sua presidenza disse che si sarebbe dovuto vigilare sull'espansione del Complesso Militare-Industriale. Ad oggi, abbiamo ancora un governo ombra, un governo invisibile e crediamo che questo collabori con elementi di agenzie di intelligence, il MI5, il MI6 e forse il Mossad. Il Mi5 e la CIA lavorano certamente insieme per interpretare l'agenda per le elite internazionali al comando.

 Non ha paura di essere etichettato un teorico della cospirazione?

 L'espressione “Teoria della Cospirazione” deve anche essere compresa come una strategia dei mass media e degli individui che fanno parte delle elite al potere per piantare i semi del dubbio su questo tipo di informazioni. Per esempio, l'affare Iran-Contras fu il risultato di un'enorme cospirazione che permise la vendita di droghe per acquistare armi per i Contras. Poi abbiamo lo scandalo della BCCI nel 1991 – un gigantesco scandalo bancario. C'è anche il voto in Florida nel 2000 e in Ohio nel 2004. Se uno studia queste faccende, scopre delle cospirazioni grosse quanto mammut. E cosa dire delle bugie che hanno portato all'invasione dell'Iraq? Ci era stato raccontato che esistevano certamente armi di distruzione di massa e che Saddam provò a comprare uranio dalla Nigeria. Erano solo bugie basate sull'inganno. Questo genere di eventi necessitano di cospirazioni! La versione ufficiale del Governo Statunitense su cosa accadde l'11 Settembre è una scandalosa teoria della cospirazione: è da non credere! Nella nostra organizzazione ci sono detectives ed investigatori. Cerchiamo di assemblare una teoria e siamo realmente estremamente rigorosi nell'elaborare le migliori analisi possibili.

La Versione ufficiale del Governo su cosa accadde l'11 Settembre è una scandalosa teoria della cospirazione: da non credere!

Les Jamieson.

JAMIESON NON E' L'UNICO ad approvare tali teorie. L'attivismo di molte comunità di persone e di collaboratori collegati a 9/11 Truth ha generato un'ondata di ricerche ed articoli. Un gruppo chiamato Studiosi per la Verità sull'11 Settembre si descrive come una “... associazione non-partigiana di facoltà, studenti, ed accademici, nei campi piu' svariati come la storia, la scienza, le cose militari, la psicologia e la filosofia, e dedicata ad esporre le falsità ed a rivelare le verità dietro l'11 Settembre.” E' stata fondata dal Professore di filosofia James Fetzer e dal Professore di Fisica Steven E. Jones – il principale esperto del movimento sul crollo delle Torri Gemelle.
Il suo ultimo lavoro verrà pubblicato a Settembre, un contributo alla antologia “9/11 e l'Impero Americano: intellettuali vengono allo scoperto (2006).” Nel libro, curato da David Ray Griffin e Peter Dale Scott, c'è anche un'introduzione di Ola Tunander, Professore al PRIO – L'istituto Internazionale per la Pace di Oslo – all'articolo “La guerra al Terrore e la pax americana.”

Nafeez Mosaddeq Ahmed scrisse uno dei primi libri pubblicati a mettere in discussione la narrativa ufficiale dell'11 Settembre – “Guerra alla Libertà: perchè e come l'America è stata attaccata l'11 Settembre del 2001 (2002).” Esso esprime una critica profonda della politica estera Americana, sia precedente che successiva all'11 Settembre.

Paul Thompson, membro degli Studiosi per la Verità sull'11 Settembre, è l'autore di “The Terror Timeline, A Comprehensive Chronicle of the Road to 9/11 and America’s Response.” Questa è una collezione completa degli articoli di giornale riguardanti gli attacchi terroristici dell'11 Settembre. Thompson lavora al Center for Cooperative Research. Un altro membro degli Studiosi per la Verità sull'11 Settembre di cui si parla molto è David Ray Griffin. Oltre a libri su argomenti come la teologia, la religione e la filosofia, ha scritto “La nuova Pearl Harbor” (2004) e “Rapporto della Commissione 11-9: omissioni e distorsioni” (2005). Nell'ultimo, Griffin sottolinea 115 punti dove il Rapporto della Commissione 11-9 ha fallito nel valutare dati rilevanti o abbia dedotto conclusioni fondamentalmente errate dai dati a disposizione. Griffin è anche una mente dinamica dietro l'organizzazione MUJCA.net – un forum di discussione per Cristiani, Ebrei, Musulmani ed altri credenti che sono scettici della spiegazione ufficiale dell'11 Settembre. Il Direttore dell'organizzazione è l'intellettuale, dottore ed imam Faiz Khan, che lavora presso un ospedale ebraico di New York. Nello scritto “The Paralysis of Discourse; The Incompetence of Academia, and The Need for an Accurate Diagnosis” argomenta che l'11 Settembre ha precipitato una semplificazione nel linguaggio e nei concetti di cosa voglia dire essere Musulmano e Arabo – specialmente quando i Musulmani del mondo intero vengono considerati responsabili delle azioni che avrebbero messo a punto una piccola minoranza di terroristi. Khan crede che i dirottatori fossero probabilmente “finti” Musulmani, cioè che non credevano veramente nell'Islam nel modo in cui la politica estera americana è americana.

Il fatto che la colpa per gli attacchi terroristici venga attribuita a qualcosa di cosi indefinito come un “network militante islamico”, egli crede che equivalga ad una abdicazione di responsabilità da parte degli Stati Uniti, dato che questi ultimi lavorarono assieme all'ISI (l'intelligence Pakistana) ed all'Arabia Saudita per mettere in piedi quegli stessi network.

(c) Diplo

Traduzione dall'inglese di Roberto Toso.

 

 

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