AL QAEDA STAVA METTENDO A PUNTO UN VIRUS LETALE

(Tratto da www.effedieffe.com)



 

TORNA AL QAEDA (BUSH NE HA BISOGNO)
Di Maurizio Blondet.

E’ una rivelazione clamorosa, fatta dalla commissione creata dal presidente Bush per indagare sui fallimenti delle spie americane nel prevenire l’11 settembre: Al Qaeda ha fatto passi decisivi nel mettere a punto un virus pericolosissimo (chiamato “Agente X”). Le tracce di questo lavoro microbiologico sono state scoperte – ci viene assicurato – “dopo l’invasione Usa in Afghanistan alla fine del 2001”. E gli americani rimasero “sorpresi dal livello della ricerca e dello sviluppo” dei terroristi-biologi di Al Qaeda nelle caverne afghane. “Il programma era vasto, ben organizzato, e andava avanti da due anni”. Oltre al misterioso Agente X, il laboratorio cavernicolo stava cercando di produrre “una quantità di altri” (1) agenti biologici.

Stupefacente. Se si pensa che per condurre studi simili i sovietici usarono i loro massimi cervelli riuniti in un segretissimo istituto di ricerca con diverse sedi (l’Istituto di Sostanze Ultrapure) con mezzi illimitati ed altissimi costi, non può che stupire che i terroristi arabi – non famosi per i loro premi Nobel – fossero riusciti a far meglio in una caverna. E senza i costosissimi impianti, dai condizionatori-purificatori dell’aria alle stanze refrigerate, dai catalizzatori enzimatici ai microscopi elettronici, bombole di ossigeno ed altri gas a pressione, apparati di sicurezza contro la fuga di virus, fino alle centrifughe più sofisticate, necessari per questo genere di studi; solo qualche bottiglia e bidone. Se si pensa che gli scienziati di Saddam, in situazione tecnicamente migliore, non erano riusciti nemmeno a “militarizzare” l’antrace (le spore irachene dovevano essere sparse con nebulizzatori, perché in stato liquido; solo gli Usa sono riusciti a farne una polvere secca e ionizzata per la massima dispersione) c’è davvero di che restare tramortiti.

Anche più stupefacente che la mirabolante scoperta, datata 2001, venga annunciata soltanto oggi. Il fatto è che Bush è in ribasso nei sondaggi, la Casa Bianca è lambita da uno scandalo omosex che non potrà a lungo essere taciuto dalla “grande stampa”, gli americani ormai pensano che la guerra all’Irak sia stata un errore; insomma c’è proprio bisogno di un nuovo 11 settembre per rinvigorire la volontà combattiva del popolo contro il “Terrorismo Globale”, questo invisibile avversario.
E da mesi si moltiplicano i segnali che l’inevitabile attentato firmato Al Qaeda stia per arrivare. L’ultimo viene da un rapporto “segreto” del Dipartimento Homeland Security e rilasciato “per sbaglio” da un sito internet delle Hawaii (2). E’ la lista degli atti terroristici arabi che il Dipartimento ritiene più probabili nei prossimi mesi. Quindici scenari apocalittici che vanno dall’esplosione di una bomba nucleare (portata a mano) in una città, al germe della peste “rilasciato nella toilette di un aeroporto” (non sedetevi sull’asse del WC, la mamma ve l’ha sempre detto) fino a dosi generose di antrace sparse su forniture alimentari (esclusi i panini McDonald’s).
Nel rapporto “segreto” e pubblicato “per errore” si calcola il numero di morti prevedibile per ciascuno di questi atti: 2500 per la peste bubbonica nel cesso (così pochi?), 6000 per gas sarin immesso nei ventilatori di un grattacielo (già meglio) 17.500 con l’esplosione di un’autobotte di cloro (solo fra quelli che stanno sottovento).
Sono tutte possibilità da incubo, ma concrete, reali. Soprattutto da quando Bush ha messo a capo della Homeland Security Michael Chertoff. Cittadino israeliano, Chertoff era procuratore a New York l’11 settembre. Quando la polizia gli portò in manette quei cinque giovanotti israeliani, colti a fotografarsi a vicenda con lo sfondo delle Torri in fiamme, ridendo, congratulandosi e facendo il gesto “V” con le dita. Prontamente, Chertoff espulse i cinque giovanotti perché avevano, sui loro passaporti (falsi) il visto d’entrata in Usa scaduto.


Maurizio Blondet.


Note e fonti:

1) “Al Qaeda making Agent X advances”, Reuters, 1 aprile 2005. Si noti la consonanza mediatica dell’Agente X con gli X-Files, il serial che da anni fa rabbrividire gli americani davanti alla tv. Il “Codice da Vinci” ha ormai provato oltre ogni dubbio che lo spettatore tv, il fellah urbano, è incapace di distinguere tra realtà e fantasia.
2) Roland Watson, “US plans for plague, flu and nuclear bomb attack”, Times On Line, 17 marzo 2005.

 


 

 

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