ATTACCO PREPIANIFICATO?

(Tratto da www.disinformazione.it)


 

ATTACCO PREPIANIFICATO?

Vi è una prova che l’attacco USA all’Afghanistan è stato preparato prima dell’11 settembre 2001.

Niaz Naik, un ex diplomatico pakistano ha riferito che funzionari superiori americani a metà luglio del 2001 gli dissero che un attacco all’Afghanistan era pianificato per metà ottobre, al massimo prima delle nevicate invernali (Resoconto della BBC di George Arney del 18/9/2001: http://news.bbc.co.uk/hi/english/world/south_asia/newsid_1550000/1550366.stm)

E’ sempre possibile che stesse mentendo, e, in assenza di altre prove, la cosa giusta da fare è ritenere che ci siano il 50% per cento di probabilità che stesse dicendo la verità.
Dal momento che non lo sappiamo con certezza, diciamo che ci sono le basi per sollevare significativi sospetti.

Vi è inoltre un articolo sulla stampa indiana datato 26 giugno 2001 che afferma che gli USA preparavano un imminente attacco all’Afghanistan. Se vero, questa sarebbe una robusta prova, ma dovrebbe essere trattata con qualche cautela. E’ contenuto in una pagina web della rivista "affari pubblici”, e sebbene la data sia quella riportata sopra, pare non sia completamente verificato quando e da chi è stato scritto. Dunque è pure possibile presumere che la pagina sia stata messa successivamente all’attacco USA all’Afghanistan, e fatta apparire come scritta prima dell’11 settembre 2001.
Potete vedere la pagina a http://www.indiareacts.com/archivefeatures/nat2.asp?recno=10 e farvi la vostra opinione su quanto pensiate sia credibile. Inoltre, le sue previsioni erano non del tutto accurate, quando prevedeva una “limitata azione militare” contro i talebani, e faceva numerosi errori sui paesi con i quali gli USA si sarebbero alleati nella campagna. L’incertezza intorno all’autenticità di questo articolo significa che il suo valore è in qualche modo limitato, ma nondimeno esso contribuisce a creare ulteriori sospetti.

Le persone con esperienza militare hanno suggerito che non sarebbe logisticamente possibile organizzare un’operazione militare della vastità di quella lanciata dagli USA contro l’Afghanistan nel giro di 25 giorni, non avendo importanza quanto gli americani potessero essere arrabbiati. Questo punto è stato anche discusso da alcuni con esperienza militare ed ulteriormente dibattuto da coloro che sentono di avere esperienza militare sufficiente per essere in grado di portare un utile contributo.
Facendo un confronto, il tempo impiegato dagli USA per essere pronti per l’attacco all’Iraq nel 1991 fu di 4 mesi e mezzo. Vero che l’operazione in Iraq era molto più grossa, ma il terreno dell’Afghanistan è uno dei più complessi al mondo, mentre l’Iraq uno dei più semplici.
Ciò solleva la questione: Fino a che punto durante la pianificazione la dimensione dell’operazione diventa un fattore critico? Vi è un tempo minimo impiegato per pianificare una guerra senza considerazione della sua dimensione, e 25 giorni sono ragionevoli come lasso di tempo?
Vi sono due aspetti nel preparare una guerra. La pianificazione e la mobilitazione. L’esigenza di una maggiore mobilitazione cambia significativamente il tempo per i primi stadi della pianificazione? 25 giorni sono sufficienti, per quanto accelerata possa essere la tabella di pianificazione di una guerra contro l’Afghanistan, paragonati alla pianificazione di una guerra contro l’Iraq? Non ho alcuna esperienza militare, dunque non sono qualificato per commentare, ma invito al dibattito coloro che lo sono.
E se viene suggerito chi le forze USA sono talmente efficienti da essere capaci di organizzare un’operazione come questa in 25 giorni, allora è assolutamente inconsistente l’ipotesi della loro incredibile incompetenza la mattina dell’11 settembre (4 aerei commerciali dirottati senza controllo per un'ora e mezza senza che nessuno sia riuscito non solo a fermarli ma nemmeno a ostacolarli in qualche modo).

Potrebbe essere osservato con qualche ragione che la gestione dell’USAF per la guerra offensiva all’estero sia un argomento separato da quello della difesa interna, e che l’incompetenza sotto un aspetto non sia necessariamente reciprocamente esclusiva della competenza nell’altro. Questo è un punto che vale la pena considerare, ma nondimeno le differenze nei risultati sono talmente enormi che è difficile immaginarlo.

 

 

 

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