L'AVIAZIONE USA VENNE DEPISTATA DI PROPOSITO CON FALSI ORDINI



11 settembre: l'aviazione USA venne mandata a caccia di fantasmi.

Tratto da www.luogocomune.net.

Esistono varie versioni, in deciso contrasto fra di loro, su cosa sia successo di preciso fra aviazione civile (FAA), aviazione militare (NORAD) ed alti comandi, per riuscire a farsi prendere in giro in maniera così spettacolare da quatto pivelli, armati solo di taglierini, che scorrazzavano liberi per i cieli più protetti del mondo. Le discordanze riguardano soprattutto gli orari in cui un reparto avrebbe o non avrebbe notificato l'altro, nelle varie situazioni di emergenza che man mano si venivano a creare nei settori sotto il loro controllo.

Lo scaricaribarile è stato così ben orchestrato, che la Commissione indipendente sull'11 Settembre - a sua volta tutt'altro che indipendente - ha faticato non poco a raggiungere un compromesso che accontentasse un po' tutti. Eccolo, con uno scarto di qualche minuto in più o in meno nei casi più delicati:

8.35. Il centro radar di Boston notifica l'aviazione militare (via NORAD) che un aereo è stato dirottato. (E' AA11, che si sta dirigendo verso la 1 Torre).

8.39. La base aerea di Otis, Massachussets, mette in pista due F-15, in attesa di ordini.


8.50. Vedendo che gli ordini non arrivano, i piloti, d'accordo col comando della base, decidono di alzarsi comunque in volo.


8.54. Viaggiano a velocità di crociera verso New York, ma pensano soprattutto ad un'eventuale attacco alla centrale atomica di Three Miles Island, che è sul percorso di AA11. A quel punto però ricevono ordini talmente confusi che si ritrovano a puntare inspiegabilmente verso il mare aperto. Poco dopo giunge notizia che AA11 ha colpito la Torre Nord. Ai due caccia viene ordinato di parcheggiarsi in quota, al largo di New York, in attesa di istruzioni.

8.57. I caccia stanno girando in tondo, a sole 70 miglia dal prossimo bersaglio, e sebbene UA175, che sta facendo rotta su Manhattan, risulti già dirottato da una decina di minuti, nessuno pensa di spedirli ad intercettarlo.

9.02. UA175 arriva così indisturbato fino a Manhattan, e va a colpire la Torre Sud sotto lo sguardo esterrefatto di un miliardo di persone.

9.08. Solo a questo punto, quando tutto il mondo ha capito che si tratta di attentati, viene ordinato ai due caccia di andare a pattugliare i cieli di Manhattan "contro altri eventuali attacchi". (Quando ormai lì non c'è più niente che possano fare, insomma)


9.15. Nel frattempo AA77, in rotta sull'Ohio, ha staccato il transponder, ha fatto inversione di marcia, e sta puntando su Washington.


9.20.
Anche la base di Langley, a poche miglia da Washington, ha fatto alzare due caccia, ma non si fa in tempo a dirigerli verso AA77, perchè arriva la strana notizia che AA11 (l'aereo che ha colpito la prima Torre), in realtà sta puntando coi motori al massimo su Washington. I caccia vengono così deviati a Nord, con il compito di intercettare AA11 verso Baltimora (a metà strada fra Washington e New York, sulla costa).

9.35. Arriva il contrordine: AA11 non è più in volo, era stato un errore. Ma a questo punto AA77 è ormai in prossimità della capitale, e i piloti fanno appena in tempo a inserire le nuove coordinate, che il Pentagono esplode in una nuvola di fuoco e fumo. Se avessero volato direttamente da Langley verso l'aereo dirottato, avrebbero fatto comodamente in tempo ad intercettarlo (da Langley al Pentagono, coi motori al massimo, ci sono circa 6 minuti di volo).


10.03. I due caccia, che ora stanno volteggiando sulla capitale, ricevono l'ordine di dirigersi a Nord-Ovest, e di prepararsi ad abbattere un quarto aereo, che sta anch'esso facendo rotta su Washington.

10.06. Non ce ne sarà però bisogno, poichè UA93 ha già trovato il modo di cadere per conto suo sui campi della Pennsylvania (o almeno così ci hanno raccontato).

 

Qui sotto potete vedere una cartina che mostra sia i percorsi dei 4 aerei (in arancione) sia il posizionamento delle varie basi dell'aviazione americana (AFB = Air Force Base) nella zona dei dirottamenti (contrassegnate in azzurro).

 


 

Ci sono ben 6 basi - Newark, Rickenbacker, Boling, Andrews, McGuire e Atlantic City - da ciascuna della quali avrebbe potuto partire una coppia di caccia in qualunque momento, e che invece sono rimaste inspiegabilmente a guardare. Dalla tabella degli orari, in calce, potete anche vedere una conferma della precisione "a scalare" con cui sono entrati in azione i vari aerei ("transponder off", resta misterioso anche il modo in cui siano riusciti a staccare i transponder), segno evidente di una regia esterna in tempo reale. 

 

Nel pomeriggio dell'11 Settembre, appena rientrata la crisi generale, i controllori di volo di Cleveland - perno vitale di tutta l'emergenza - vollero riunirsi in una stanza per registrare tutti insieme, a caldo, una cassetta con la sequenza esatta di ciò che ognuno aveva fatto, e delle varie comunicazioni avvenute con i diversi reparti a cui erano collegati. La Commissione ufficiale (2002) non ritenne però necessario ascoltare quella cassetta, mentre quando la richiese la Commissione indipendente, nell'estate 2003, si venne a sapere che era stata erroneamente cancellata da un agente dell'FBI che pensava non servisse più a nulla. L'unica cosa che forse avrebbe potuto dirci come andarono davvero le cose, ora per un malaugurato incidente non esiste più. Tante volte il caso.

Nessuno di coloro che l'11 Settembre avrebbero impartito ordini sbagliati o confusi, ai veri livelli di comando civile o militare, è mai stato identificato, nè risulta che si intenda farlo. Non si è mai saputo chi abbia diffuso la falsa notizia che AA11 era ancora in volo, e diretto su Washington, quando tutti sapevano che si era schiantato nella prima torre da più di mezz'ora. Nessuno infine si è mai degnato di dare al mondo una sola giustificazione valida per questa serie assolutamente inspiegabile di  incertezze e malintesi.
 

Esattamente come successe con Pearl Harbour, appunto.

 

 

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