NON E' CHE CI STANNO FREGANDO DI NUOVO?

(Articolo originale qui)



CONTRO HITLER, STAVOLTA, SIAMO PRONTI
di Maurizio Blondet
27/01/05

La celebrazione corale della "memoria" ci ha dato una serena certezza: siamo tutti contro i
lager e l'antisemitismo. Nessuno che abbia espresso un dissenso, un distinguo: una decisione
corale, totalitaria, per il "bene". Stavolta, se torna Hitler, non ci coglierà a guardia bassa.
Stavolta faremo tutti quadrato, nessuno escluso. Anche Fini. Gasparri, Vittorio Emanuele IV.
Non c'è verso, stavolta, che ci lasciamo sedurre dai discorsi del "grande stregone", dalle
liturgie di Norimberga. Né tantomeno intimorire dalla Gestapo e dalle SS.
Certo, sessant'anni fa non accadde così: ci furono servilismi, collaborazionismi, bassi
tornaconti. Quando la Gestapo andava in giro e si sentivano sui marciapiedi gli stivali delle SS,
non fu facile a tutti capire da quale parte stava il bene.
Ci furono professori che profittarono delle leggi razziali per prendere il posto e la cattedra
dei docenti epurati. Persino eroi della "resistenza intellettuale" come Norberto Bobbio
scrivevano al Duce servili lettere, negando di essere mai stati antifascisti e antirazzisti,
per conservarsi il posto o pietirne uno migliore.
Stavolta no. Abbiamo imparato a riconoscere il nemico. Basta che provi a ribruciare il
Reichstag, a rispaccare le vetrine degli ebrei, e saremo tutti contro di lui, come un sol uomo.
Purché, si capisce, sia un nuovo incendio del Reichstag, una replica esatta degli avvenimenti:
con gli stessi personaggi e le stesse divise. Perché, basta che cambi un particolare, e
rischiamo di non saper riconoscere il nemico. Mettiamo, per esempio, che invece dell'incendio
del Reichstag sia un colossale attentato al World Trade Center: già i pareri divergono, e già
la maggioranza dice che la ragione sta dalla parte del più potente. Il razzismo biologico,
l'eugenetica, devono ripresentarsi nelle esatte forme della storia passata.
Perché basta che si presenti in qualche forma banalizzata e sanitaria, anziché militare - la
sperimentazione sui feti, le modificazioni genetiche, gli espianti di organi da corpi ancora
respiranti - e già non la riconosciamo più come tale, come violazione dell'uomo e della sua
dignità.
Il feldmaresciallo Wilhelm Keitel fu condannato dal tribunale di Norimberga, fra l'altro, per
aver definito "obsoleta" la Convenzione di Ginevra: impiccato, "giustamente", ora lo
comprendiamo bene. Però il presidente Bush ha scelto come attorney general Alberto Gonzales,
un giurista che dichiara obsoleta la Convenzione di Ginevra, e già il giudizio non è più
chiaro: i più continuano a dire che il Quarto Reich sta portando la democrazia e la libertà al
mondo.
Cosa volete, siamo tutti moralmente pronti a vincere la guerra precedente. Non quella in corso.
L'altro giorno il 90 per cento dei deputati ha approvato la Costituzione Europea.
Quella che, con il mandato di cattura europeo, ci consegnerà a giudici turchi, rumeni, polacchi,
su loro richiesta e senza possibile opposizione. Magari ci avrebbe rassicurato un dibattito,
una presa di distanza da questo provvedimento.
Invece il sì è venuto, come dice l'Indipendente, con una percentuale "bulgara". Ecco. Non
vorremmo che tra il consenso "bulgaro" all'antinazismo e la corale, totalitaria adesione
"bulgara" al liberticidio attuale ci fosse una continuità, lo stesso conformismo, la stessa sordità
morale e politica.

Maurizio Blondet (Effedieffe)
 

 

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