COME SAREBBE STATO POSSIBILE PIAZZARE ESPLOSIVI NELLE TORRI GEMELLE?
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Scott Forbes, che lavorava
nella torre sud del World Trade Center, testimonia di
un’interruzione dell’energia elettrica nella torre
per 26 ore di fila durante il weekend prima dell’11 settembre.
ASPETTI GENERALI
Domanda: Nel 2001, lei lavorava come
specialista di tecnologia dell’informazione per la Fiduciary
Trust. Per l’azienda lei era lo specialista principale o solo
un assistente?
SF: Lavoravo in un dipartimento di circa
100 persone come “senior database administrator” e
con il ruolo di capogruppo.
D: A quell’epoca la Fiduciary
Trust occupava i piani 90° e 94-97° della Torre Sud.
Lei lavorava specificamente in uno di questi piani o il suo lavoro la
costringeva a passare normalmente da un piano all’altro?
SF: Io e i miei collaboratori lavoravamo
al 97° piano… nel corso della giornata potevamo
incontrarci o offrire assistenza al personale degli altri piani ma la
maggior parte del tempo lo trascorrevamo al 97° piano.
IL WEEKEND
DELL’8 e 9 SETTEMBRE 2001
D: Lei ha dichiarato che nel weekend
dell’8 e 9 settembre 2001 ci fu un’interruzione
dell’energia elettrica nella Torre 2 del World Trade Center,
la cosiddetta Torre Sud, e che questa interruzione durò
circa 36 ore e interessò i piani dal 50° in su.
Può dirci a che ora ebbe inizio?
SF: Tutti i sistemi furono spenti nella
mattina di sabato e l’interruzione della corrente
iniziò all’incirca a mezzogiorno di sabato 8
settembre 2001.
D: Quando terminò?
SF: Più o meno alle 14.00 di
domenica 9 settembre 2001. [Quindi circa 26 ore continuate di
interruzione.]
D: Come fa a essere sicuro che
l’elettricità mancasse in tutti i piani a partire
dal 50° se la Fiduciary Trust si trovava molto più
in alto, tra il 90° e il 97°?
SF: Non posso assolutamente certificare
che non ci fosse elettricità ai piani inferiori. Tutto
ciò che so è che venimmo informati
dell’interruzione della corrente, che dovemmo spegnere tutti
i sistemi e rimetterli in funzione il giorno seguente.
D: Lei ha dichiarato che venne a sapere
dell’interruzione della corrente perché lavorava
nel dipartimento di tecnologia dell’informazione e quel
weekend fu costretto a lavorare insieme a molti altri per assicurarsi
che i sistemi potessero essere spenti e in seguito riaccesi in
condizioni di sicurezza. Quante altre persone della Fiduciary Trust
lavorarono insieme a lei? C’è qualcuno che possa
confermare la sua storia?
SF: Molte, molte persone lavorarono
durante l’interruzione di corrente, sia del dipartimento di
tecnologia dell’informazione sia del settore commerciale,
ripristinando i sistemi quando tornarono in linea. Ci sono altre
persone che possono testimoniarlo. Alcuni non ricordano questi fatti,
altri preferiscono non ripensare a quel momento, ma altri non hanno
difficoltà a riconoscere che ci fu un’interruzione
di corrente e possono confermare la mia testimonianza.
D: Lei ha detto che la ragione addotta dal
World Trade Center o Port Authority per l’interruzione di
corrente fu che l’impianto dell’edificio doveva
essere aggiornato. Lei sa quali parti dell’edificio fossero
interessate ai lavori di ammodernamento e quale fosse
l’estensione dell’area? In altre parole, la zona in
cui venivano eseguiti i lavori era vicina ai muri esterni della torre?
Vicina al nucleo? O si trovava nel mezzo?
SF: Non ho alcuna conoscenza di questo e
non posso commentare…
D: Lei ha anche detto che, non essendoci
corrente, le telecamere di sicurezza erano spente.
Come fa a saperlo? Non avrebbero potuto esserci generatori di sicurezza
che fornivano energia alle telecamere?
SF: Nella mia compagnia le telecamere di
sicurezza venivano controllate in continuazione e i filmati conservati
per eventuali riscontri. Funzionavano con la corrente normale e quindi
dovevano essere spente, come tutti gli altri sistemi
elettrici.
D: Lei ha anche dichiarato che, in
mancanza di corrente, le porte erano dotate di serrature di sicurezza.
Si riferisce alle sole porte esterne o anche alle porte degli uffici?
Le serrature erano elettriche o a chiave? Se erano elettriche,
funzionavano a batteria?
SF: Mi riferivo alle porte di sicurezza che davano accesso ai piani in
cui si trovava la mia compagnia (e altre). Non credo che ci fossero
porte alimentate a batteria.
D: Lei ha anche affermato che si vedevano
moltissimi “tecnici” entrare e
uscire dalla torre. Ha visto di persona qualcuno di loro?
SF: Sì. Per
“tecnici” intendo degli operai in tenuta da lavoro.
D: Queste persone avevano un aspetto
“mediorientale”?
SF: No, non particolarmente. Voglio dire,
non ricordo di aver notato che appartenessero a un dato gruppo etnico
piuttosto che a un altro.
D: Ha riconosciuto qualcuno che avesse
già partecipato ad altri “lavori”
all’interno della torre?
SF: No.
LA MATTINA
DELL’11 SETTEMBRE
D: La mattina dell’11 settembre
lei era a casa sua, sulla sponda di Jersey City e – secondo
quanto ha dichiarato – lei si convinse
“immediatamente che stava accadendo qualcosa che aveva a che
fare con i lavori eseguiti durante il weekend”. Cosa glielo
fece pensare?
SF: Quando la Torre Sud crollò
come una colonna di sabbia, mi sembrò irreale e
inconcepibile e pensai subito che stesse succedendo qualcosa di strano.
I miei sospetti crebbero alcuni mesi dopo, quando
l’interruzione dell’energia elettrica non
fu ammessa e fu anzi, in alcuni casi, negata
dalle autorità.
LA COMMISSIONE
SULL’11 SETTEMBRE
D: Infine, lei ha dichiarato di aver
offerto le sue informazioni alla Commissione sull’11
settembre, ma che essa non si è mostrata interessata. In che
modo ha fornito le sue informazioni alla Commissione (per telefono,
e-mail, lettera)?
SF: Ho contattato la Commissione
attraverso il suo sito internet e per posta. Ma non ho mai ricevuto
risposta né sono stato contattato.
D: La Commissione non si è mai
fatta viva con lei?
SF: No.
D: C’è altro che
vorrebbe dirci?
SF: Ho un’altra informazione
interessante… dopo l’11 settembre la mia
compagnia, insieme ad altre, si trovava in una sede provvisoria del New
Jersey ad affrontare le conseguenze del disastro. In quella zona
c’erano letteralmente centinaia e centinaia di testimoni
oculari degli eventi dell’11 settembre. Come cittadino
britannico fui contattato da Scotland Yard per un’intervista
sugli eventi… ma mi sono sempre chiesto perché le
autorità americane, come la polizia di New York o
l’FBI, non siano mai venute a intervistare tutti i testimoni
che si trovavano in New Jersey. Nella migliore delle ipotesi la
chiamerei incompetenza… negligenza,
nella peggiore.
Vedi anche gli articoli:
Un altro testimone del misterioso blackout nel WTC subito prima degli attentati.
Quante persone servirebbero per attuare un complotto così colossale?