Per una nuova indagine
sull’11 settembre 2001. Tratto
da Il
Fatto Quotidiano.
Mike
Gravel (biografia),
ex senatore dell’Alaska (noto per avere rivelato al mondo i Pentagon
Papers, che
documentarono l’inganno
del Golfo del Tonchino, con cui l’America fu
portata in guerra contro il Vietnam) e Ferdinando Imposimato
(biografia),
magistrato di gran parte delle inchieste italiane più
scottanti
contro l’eversione terroristica, annunciano due sensazionali
iniziative:
il
primo con
l’avvio di una procedura che potrebbe consentire di
istituire,
negli Stati Uniti, una Commissione d’inchiesta per riaprire il
“caso” dell’11 settembre,
dotata di poteri inquirenti e in grado di interrogare “sotto
giuramento”;
il
secondo per chiamare
l’Amministrazione Bush a difendersi,
tra l’altro, dall’accusa di “concorso in
strage” di fronte al Tribunale Penale Internazionale
dell’Aja.
Lo faranno insieme, in pubblico,
a Roma, il 3 novembre,
alle ore 11 nella Sala delle Bandiere della rappresentanza
dell’Unione Europea a Roma, via IV novembre, invitati da Gianni
Vattimo,
dall’ex senatore Fernando
Rossi e dal sottoscritto
(per inciso gli unici tre parlamentari italiani che hanno dichiarato in
questi anni di non credere alla versione ufficiale della tragedia).
Immaginando le
inevitabili geremiadi
sul “complottismo” (ma definire Gravel e Imposimato
in
questo modo non sarà facile), vorrei qui riportare alcune
citazioni di ben noti non complottisti DOC. Eccole:
Governatore Thomas Kean,
presidente della Commissone
ufficiale sull’11 settembre:
“Noi pensiamo che la Commissione, in molti modi, fu
costituita in
modo tale da farla fallire. Perché non avemmo abbastanza
denaro,
non avemmo abbastanza tempo, e fummo nominati dalle più
faziose
persone a Washington”.
Membro del Congresso Lee Hamilton,
co-presidente della stessa Commissione: “Io non ho mai
creduto
per un solo minuto che ci abbiano dato tutti gli elementi
(…) La
Commissione è stata istituita perché fallisse
(…)
la gente dovrebbe cominciare a porsi delle domande sull’11/9
(…)”.
Il commissario Timothy Roemer:
“Eravamo estremamente frustrati per le false dichiarazioni
che stavamo ascoltando”.
Il senatore Max Cleland (che si
dimise dalla Commissione in segno di protesta): “E’
uno scandalo nazionale”.
John Farmer,
ex Procuratore generale del New Jersey, che guidò lo staff
degl’inquirenti: “A un certo livello nel governo, a
un
certo momento (…) ci fu una qualche intesa, di non dire la
verità su ciò che era accaduto (…) Io
fui
sbalordito per la così grande differenza tra la
verità e
il modo in cui essa veniva raccontata (…) I nastri dicevano
una
storia radicalmente diversa da quella che ci veniva raccontata, a noi e
al pubblico per ben due anni (…) C’erano
interviste fatte
dal centro di New York della Federal Aviation Administration la notte
del 9/11, ma quei nastri vennero distrutti. I nastri della CIA sugli
interrogatori furono distrutti. La vicenda del 9/11, per dirla con un
eufemismo, è stata distorta e fu completamente diversa da
come
andò effettivamente”.
L’incontro di
Mike Gravel e Ferdinando Imposimato con giornalisti e parlamentari,
italiani e europei, è aperto
al pubblico.