IL NUOVO VIDEO DELLO SCHIANTO AL
PENTAGONO: UN ALTRO AUTOGOL?
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Tutto quello che c'è da sapere riguardo questo famoso secondo filmato. Vedi anche L'ANALISI FISICA DEL FILMATO.
Usa, via libera dal Pentagono per le immagini shock del
volo 77
Tratto da
www.Repubblica.it.
Reso pubblico il video dell'11 settembre 2001 che mostra lo schianto
dell'aereo contro l'edificio della Difesa Usa. Ma molti dubbi rimangono. Si
tratta di uno degli aspetti meno chiari dell'attacco agli Usa. Alcune
ricostruzioni misero in discussione la versione ufficiale.
WASHINGTON - Cercando di sfatare teorie cospirative che girano da anni, il
Pentagono ha reso pubblico il video dell'impatto l'11 settembre 2001 del Boeing
757 che colpì il ministero della Difesa americano. Ma le immagini, prese da un
paio di angolazioni diverse, difficilmente riusciranno a convincere il mondo di
Internet (ma non solo quello) dove da tempo fioriscono ipotesi di ogni genere in
alternativa a quella, ufficiale, dell'attacco all'America da parte di Al Qaeda.
E' stato il ministero della Giustizia a consegnare le immagini al gruppo
Judicial Watch, che le aveva chieste appellandosi alla legge sulla trasparenza
(Foia). Ma anche il Pentagono ha pubblicato sul proprio sito Internet il doppio
video. Le immagini sono più o meno le stesse che in passato erano state diffuse
dalla Difesa americana sotto forma di sei fotogrammi.
Nel filmato, ripreso da due telecamere di sicurezza collocate a poca distanza
l'una dall'altra all'esterno del Pentagono, si vede l'esplosione provocata
dall'impatto del volo American 77, preceduta da una nuvola bianca che, per gli
esperti, rappresenta la scia lasciata dall'aereo toccando il terreno sul prato
fuori dall'edificio un istante prima di disintegrarsi a una velocità stimata in
520 chilometri orari. Nei fermo-immagine si intravede quello che appare essere
il 'naso' del Boeing.
Il video con ogni probabilità non sarà sufficiente a smontare le teorie
cospirative che negano sia stato il volo American 77 a colpire il Pentagono,
ipotizzando invece il ricorso a bombe, missili, aerei senza pilota o caccia
militari, nell'ambito di un vasto complotto gestito da ambienti dell'
amministrazione Bush e servizi d'intelligence deviati.
Già le foto diffuse anni fa, riprese dalle stesse telecamere, avevano
contribuito solo ad alimentare ulteriori 'contro-inchieste' - tra le più
celebri, quella del francese Thierry Meyssan - basate sul fatto che il Pentagono
non mostrasse alcun video, pur essendo presenti nell'area varie telecamere.
"Questo è tutto ciò che abbiamo, non c'è altro", hanno affermato portavoce
militari, spiegando che non ci sono altre telecamere che quel giorno abbiano
registrato immagini. Nella zona erano presenti nel 2001 altre telecamere
installate allo Sheraton Hotel, a un distributore di benzina e su strutture del
Dipartimento dei trasporti della Virginia. Ma nessuna risulta aver catturato
immagini, anche perchè nella maggioranza dei casi erano telecamere che
trasmettevano in diretta e non registravano.
"Speriamo che questo video possa mettere a tacere le teorie cospirative sul volo
77", ha detto Tom Filton, presidente di Judicial Watch, che ha dovuto ingaggiare
per anni un braccio di ferro con il Pentagono per ottenere le immagini. Il
ministero della Difesa aveva fino a ora rifiutato perchè legalmente vincolato
dal processo in corso contro Zacarias Moussaoui, che si è concluso nelle scorse
settimane.
Al Pentagono morirono l'11 settembre 189 persone, una quarantina delle quali si
trovavano a bordo del volo American 77, tra cui alcuni bambini in una
gita-premio organizzata dal National Geographic e i cinque terroristi arabi che
realizzarono il dirottamento.
Nonostante i molteplici elementi emersi dalle indagini sui terroristi e
nonostante le telefonate che i passeggeri dell'aereo riuscirono a fare prima
dell' impatto, raccontando ciò che accadeva a bordo, l'episodio del Pentagono è
rimasto il principale 'capo d'imputazione' per i complottisti che cercano di
smontare la ricostruzione ufficiale dell'11 settembre.
"Sono tutte stupidaggini - afferma il solitamente compassato Jamie McIntyre, il
corrispondente della Cnn dal Pentagono - perchè io c'ero quel giorno, ho visto
migliaia di frammenti dell'aereo, li ho anche fotografati. Un pezzo lo raccolse
lo stesso ministro Rumsfeld. Ma è giusto chiedere chiarezza e trasparenza al
Pentagono, perchè c'è tante gente che non crede fino a che non vede".
La Repubblica, 16 maggio 2006.
Ecco i 5 fotogrammi di questo nuovo video "rivelatore" che mostrano lo schianto. Cliccate per ingrandire:
11 SETTEMBRE: VIDEO PENTAGONO
Articolo tratto da
www.luogocomune.net.
La grossolana messinscena di ieri del nuovo
"video del Pentagono" rischia davvero di diventare la più poderosa zappa su
piedi che chiunque sia mai riuscito a tirarsi, nella storia, in situazioni
simili a questa. A come sia stato possibile arrivare a fare una tale figuraccia,
cerchiamo di dare una risposta nell'articolo seguente, "Analisi di un
complotto".
Qui invece ci dedichiamo all'analisi tecnica del nuovo filmato, che in realtà
consiste in quattordici miseri fotogrammi, scattati teoricamente da una
videocamera di sicurezza del parcheggio del Pentagono, e li confrontiamo con i
precedenti cinque fotogrammi, ripresi da un'angolazione simile, che costituivano
fino a ieri le uniche preziose immagini che il mondo abbia mai visto del
fantomatico volo che si sarebbe schiantato contro la facciata Sud dell'edificio.
Abbiamo anche messo anticipatamente in rete alcuni segmenti del nostro film "11
settembre 2001 - Inganno Globale", di prossima pubblicazione, che dimostrano
l'implausibiltà assoluta del video che ieri è stato presentato al mondo dal
Ministero della Difesa americano.
Prima di tutto però, per chi fosse meno esperto sulla questione, dobbiamo
chiarire una cosa. I video dell'aereo che colpisce Pentagono, quelli veri,
esistono eccome, ma furono tutti sequestrati dall'FBI pochi minuti dopo
l'impatto stesso. E nonostante la mancanza di immagini dell'aereo
rappresenti per l'amministrazione americana una delle più dolorose spine nel
fianco di tutta la faccenda, non si capisce perché a nessuno sia mai venuto in
mente di mostrarceli.
Di fronte a questa possibile domanda, oggi decisamente imbarazzante,
l'amministrazione americana ha fatto circolare la voce che questi "altri video"
in realtà non esistono. Possiamo tranquillamente smentirli, però, rimandando a
un articolo di National Geographic, dove il benzinaio della stazione di servizio
che sta di fronte al Pentagono racconta proprio di come gli uomini della FBI si
siano presentati nell'arco di pochi minuti a sequestrare la cassetta della video
camera che aveva appena inquadrato l'aereo che aveva colpito il Pentagono.
Velasquez è il benzinaio della stazione di servizio davanti al Pentagono.
L'articolo di "National Geographic" è dell'11 dicembre 2001, tre mesi esatti
dopo gli attentati. (Leggi l'originale in inglese
qui.) Vediamo il brano che ci interessa:
«Velasquez says the gas station's security cameras are close enough to the
Pentagon to have recorded the moment of impact. "I've never seen what the
pictures looked like," he said. "The FBI was here within minutes and took the
film."»
Velasquez dice che le telecamere di sicurezza della stazione di servizio sono
abbastanza vicine al Pentagono da aver registrato il momento dell'impatto.
"Non ho mai visto cosa contengano quelle immagini", ha detto. "Dopo pochi
minuti è arrivata l'FBI, e si è portata via il filmato".
La stessa cosa è accaduta - sempre per chi conosca poco la materia - anche per
le videocamere del vicino Hotel Sheraton che inquadrano la facciata colpita del
Pentagono, e per quelle del vicino svincolo autostradale, che riprendono
ininterrottamente lo spazio aereo antistante il Pentagono stesso.
Indipendentemente da tutto questo, è comunque possibile dimostrare come le
immagini che ci sono state presentate ieri debbano necessariamente essere state
falsificate.
Di queste, in realtà ci interessa un solo fotogramma in particolare, il numero
2, nel quale cui l'aereo fa timidamente capolino sulla destra dell'inquadratura
(o almeno così ci dicono i telegiornali, e noi dobbiamo fidarci della loro
parola visto che in realtà non si distingue granché), solo per scomparire del
tutto, nel fotogramma seguente, in una "sfortunata" sovraesposizione che ha
finito per bruciare tutto.
Come si vede chiaramente dal
fotogramma qui sopra, l'aereo si presenta all'approccio con il suo bersaglio
volando raso-erba, in perfetta orizzontale.
Ma ciò non è assolutamente possibile, per due diversi motivi.
Il primo, è che l'aereo ha sorvolato, senza abbatterli, una serie di rulli di
cavo elettrico, posti proprio davanti alla facciata del Pentagono, che sono alti
almeno un metro e mezzo ciascuno (il cosiddetto "Enigma
delle Bobine").
Il secondo è che sulla destra dell'inquadratura c'è una collinetta, su cui è
collocato lo svincolo autostradale "a quadrifoglio", che sta ad un livello di
almeno quindici metri più in alto del Pentagono stesso (ecco una semplice
rappresentazione grafica della
situazione).
Visto che volava alla folle velocità di oltre 850 Km. all'ora, l'aereo non può
quindi in nessun modo essersi presentato in perfetta orizzontale nel punto in
cui lo ritrae il fotogramma incriminato. E' semplicemente impossibile per
chiarissime e indiscutibili ragioni tecniche spiegate in
questo articolo da Nila Sagadevan,
ingegnere aeronautico e pilota.
Bisognerebbe domandarsi, a questo
punto, perché mai l'amministrazione USA ci abbia dato un filmato così
palesemente ritoccato, e ci abbia nel frattempo mentito
sull'esistenza degli altri video che riprendono davvero l'aereo che colpisce la
facciata.
E visto che ci hanno mentito su questo, non possiamo che domandarci anche perchè
mai non debbano averlo fatto per l'aereo stesso che ha colpito il Pentagono.
Massimo Mazzucco.
AGGIORNAMENTO A QUEST'ARTICOLO:
Come avevamo sospettato già
all'inizio, il video del Pentagono si è rivelato, ad una attenta analisi, un
clamoroso autogol. Non solo non ha affatto "fugato" i dubbi, come pretendeva di
fare, sulla mancanza di una qualunque traccia tangibile di un Boeing 757, ma
ha confermato di fatto l'assoluta impossibilità che sia stato quel genere di
aereo a colpire il Pentagono.
La nostra analisi, a sua volta presentata in un filmato di circa sei minuti
(link in coda), cerca di spiegare con sufficiente chiarezza i motivi per questa
categorica affermazione.
Oltre a riportare, in sintesi, le informazioni già esistenti sulle vere immagini
del velivolo che si avvicina all'edificio - che nessuno ha mai potuto vedere, ma
la cui esistenza è confermata, oltre che dal buon senso, da testimonianze
inconfutabili - la nostra analisi si concentra su due elementi principali: il
cosiddetto problema del volo "raso-erba", e la evidente manipolazione del
filmato stesso, da parte di chiunque lo abbia confezionato.
Per quel che riguarda la traiettoria di volo (senza stare a ripetere qui ciò che
è già stato detto mille altre volte), il nuovo filmato del Pentagono mostra
chiaramente la parte anteriore dell'aereo che entra nell'inquadratura, a destra
del fotogramma, volando in orizzontale.
Già si potrebbe denunciare quell'immagine come un falso evidente, visto che le
proporzioni del velivolo appaiono chiaramente errate rispetto a quelle reali -
esistono immagini digitali, create dalla Purdue University, su richiesta dello
stesso governo americano, che mostrano appunto una proporzione almeno doppia
dell'aereo rispetto al terreno circostante (v. link Sozen, in coda) - ma con
questo argomento si resterebbe comunque nell'ambito di una opinione personale,
dove "grosso" e "piccolo" possono variare in maniera miracolosa, a seconda delle
intenzioni di chi guarda le immagini.
"Orizzontale" è invece un termine molto meno opinabile, ed è per quello che
abbiamo preferito evidenziare questo punto debole del filmato, per evitare di
fornire ai debunkers preziosa legna da bruciare sul fuoco della perdita di
tempo.
Il cane per l'aia, come dire, è gia stato menato abbastanza, in questi faticosi
anni di petulanza inconcludente. E' ora di venire al sodo.
Detto e confermato infatti da piloti professionisti, oltre che pienamente
sensato, un Boeing 757 non farebbe assolutamente in tempo a mettersi in
posizione orizzontale, dopo aver superato la collinetta antistante il Pentagono,
e prima di colpire il bersaglio. Non solo non
ne ha la manovrabilità, ma la velocità a cui quel particolare aereo
viaggiava (qualunque cosa fosse), cioè oltre 850 Km. all'ora, lascia al pilota
poco più di un secondo di tempo per coprire la distanza fra il quadrifoglio e la
facciata dell'edificio. Troppo poco, quindi, perchè i comandi di un aereo di
quella stazza facciano in tempo a reagire adeguatamente all'eventuale manovra,
già difficilissima di per sè, oltre che del tutto inutile.
Perchè mai, infatti, rischiare di
piantarsi con il naso a pochi metri dall'agognato bersaglio, quando questo
finalmente ti sorride in tutta la sua larghezza, visto dall'alto delle nuvole da
cui stai arrivando?
(Tutto questo, non dimentichiamolo, per non dire che siamo parlando di un
"pilota" che in realtà non aveva mai guidato un jet nella sua vita).
Ma anche volendo regalare al nostro Hani Hanjour tutta la fortuna necessaria a
imbroccare "per caso" quella posizione impossibile - come è noto, i debunker
sono generosissimi nel dispensare "fortuna" a chiunque, quando non sappiano
spiegare altrimenti certe grossolane incongruenze - in questo caso non farebbero
che sigillare definitivamente i bulloni della propria bara: rimarrebbe infatti
da spiegare, a quel punto, come il Boeing, una volta messosi rasoerba, abbia
potuto superare i grossi rulli di cavo elettrico, alti quasi due metri, che
stavano davanti alla facciata, senza nemmeno farli cadere.
E' qui che sta, a nostro parere, la potenza da "16-tonner" di questa
argomentazione: o quell'immagine è un falso grossolano, oppure mi spieghi i
rulli rimasti in piedi. Non se ne esce.
(E a chi magari si sognasse di suggerire che l'aereo ha addirittura "cabrato",
in quella frazione infinitesimale di spazio-tempo, ricordiamo che questo non è
un fumetto, ma un evento reale, nel quale un secondo dura un esatto sessantesimo
di minuto, 167 piedi di aereo si estendono per 51 metri effettivi di spazio,
255.000 libbre pesano oltre cento delle nostre tonnellate, e 850 km. all'ora
rimangono una velocità in cui si coprono 236 metri al secondo, e non uno di
meno. Hanjour potrà anche essere un miracolato di Dio, ma le leggi della
fisica, per fortuna, rimangono quelle che sono).
°°°
Il secondo argomento da noi presentato nel video, quindi, sembrerebbe
quasi superfluo a questo punto. Noi abbiamo invece voluto "strombazzarlo" a
dovere, perchè mostra una evidente manipolazione del materiale intesa, con tutta
probabilità, a nascondere - e non affatto a "mostrare" - il velivolo che ha
davvero attraversato lo spazio inquadrato dalle due telecamere del parcheggio.
E' quasi impossibile sincronizzare in maniera soddisfacente i due filmati,
partendo dalla testa. Per motivi che non sta a noi spiegare, infatti, mente i
fotogrammi che seguono l'impatto (oltre una trentina) procedono in maniera
perfettamente speculare (a parità di velocità, mostrano le stesse identiche
volute di fumo alzarsi in cielo), nella prima metà dei due video (circa 20
fotogrammi) le discordanze sono vistose, al punto che è impossibile pareggiare
in qualunque modo accettabile i sei fotogrammi iniziali di riferimento.
Nella nostra analisi infatti diciamo che "abbiamo potuto sincronizzare i due
filmati con relativa precisione", e niente di più. Ma questo è sufficiente a
stabilire alcune cose importanti: la prima, è che le due videocamere riprendano
lo stesso evento in tempo reale. La seconda è che, indipendentemente dalla
sincronizzazione effettiva dei fotogrammi, iniziali e/o finali, ne manchino
comunque almeno due, da uno dei due filmati. E sono proprio quelli,
curiosamente, attorno al momento in cui l'aereo attraversa il campo visivo.
Questo ragionamento è fatto, naturalmente, per chi non si sia già scandalizzato
di suo, nel vedersi proporre due filmati su due - con tutti quelli che debbono
per forza esistere - in cui si vede di tutto meno che l'aereo che tutti vorremmo
vedere.
(Secondo il sottoscritto nel video nuovo i fotogrammi mancanti sono almeno tre,
visto che l'aereo passa dall'aver fatto capolino a destra di un fotogramma, ad
una esplosione ampiamente avvenuta in quello seguente. E' quello che gli
sceneggiatori di Hollywood chiamano "taglio narrativo", e che serve proprio a
far trascorrere del tempo "inutile" - o pericoloso, in questo caso? - sullo
schermo).
Ma due fotogrammi mancanti, innegabili, bastano e avanzano per dimostrare una
manipolazione, e quindi l'evidente intenzione di coprire una verità diversa da
quella che ci viene presentata.
°°°
Viene in mente, al proposito, lo storico filmato di Zapruder, nel caso Kennedy:
quando fu finalmente consegnato al mondo nella sue versione integrale - ben
quattordici anni dopo l'attentato, per chi non lo sapesse - l'FBI confessò un pò
impacciata che in effetti mancavano "due o tre fotogrammi al massimo", rovinati
in sede di ingrandimento dal solito tecnico un pò maldestro, proprio nel momento
del fatale colpo alla testa a John Kennedy. Colpo dal quale era possibile
dedurre che vi fosse almeno un tiratore di fronte a lui, e che quindi il buon
Oswald non avesse agito da solo, come si cercò in tutti i modi di far credere.
(Non che ci fosse stato bisogno di quella confessione, visto che la limousine
presidenziale, nel filmato di Zapruder, passa di colpo da quasi ferma ad almeno
30 Km/h di velocità. Ma così almeno si pensò di salvare la faccia, immagino).
Certo, bisogna dire hanno davvero una sfortuna nera, questi federali, quando si
tratta di maneggiare filmati delicati e importanti come questi.
Viene in mente, a questo proposito, la famosa frase di Hegel: "L'unica cosa
che possiamo imparare dalla storia, è che l'uomo non è assolutamente capace di
imparare dalla storia".
Peccato. Vorrà dire che dovremo rimboccarci le maniche, e cercare di fare noi,
ciascuno nel limite delle sue possibilità, tutto quelli che gli altri non hanno
voluto o saputo fare. Se non altro, la storia indietro non torna. Almeno quello.
Massimo Mazzucco.
QUEL VIDEO DEL PENTAGONO
Di Maurizio Blondet. Tratto da
www.effedieffe.com.
Diversi lettori mi chiedono cosa penso del nuovo video rilasciato dal Pentagono
su quegli attimi dell’11 settembre.
Rovescerei la domanda: cari lettori, vi ha convinto il nuovo video?
Cosa avete visto?
C’è lì un Boeing che si avventa contro il muro del ministero?
Io non ho visto nulla.
Cerchiamo di visualizzare: un Boeing che fosse semplicemente posato sul prato,
con il muso toccherebbe già il secondo piano.
Invece la cosa dell’11 settembre aprì un foro tondo a pianterreno.
La cosa stupefacente è che il video, presentato come nuovo, non è nuovo affatto.
Si tratta di un paio di fotogrammi in più della solita telecamera di
sorveglianza della vicina stazione di benzina.
Numerosi altri nastri, di numerose altre telecamere, fra cui quelli di un vicino
albergo, furono immediatamente sequestrati dall’FBI e mai rivelati.
Perché il rilascio dei fotogrammi nuovi quattro anni dopo?
La scusa ufficiale: si è aspettato che finisse il processo a Zacharias
Moussaoui, il «ventesimo pilota», è ridicola.
Moussaoui non partecipò all’attentato perché era detenuto in USA da agosto.
Non c’è nulla in quelle immagini che potesse influenzare il processo.
D’altra parte, se ora è finito il processo, perchè non rilasciare gli altri
video più chiari?
Le riprese delle Twin Tower colpite dagli aerei le abbiamo viste decine di
volte. Quelle del Pentagono, mai.
Le stesse immagini dalla pompa di benzina furono rilasciate solo dopo che era
uscito il libro di Thierry Meyssan, «L’effroyable imposture», allo scopo
evidente di smentirlo.
Fu il Pentagono a rilasciarle: erano immagini di pessima qualità, estremamente
compresse, come per far sparire la maggior parte dei dettagli.
Le nuove immagini sono ugualmente di pessima qualità.
Il «nuovo» video è stato emesso da Fox News e immediatamente ripreso da tutte le
TV ufficiose del mondo, come accade per una operazione concertata ed
organizzata.
La fonte primaria, notoriamente uno strumento dei neocon, fa subito sospettare
una manipolazione. La fiducia di questi signori è riposta nella stupidità e
nella memoria corta dei più: ora gli stupidi diranno che «hanno visto» il nuovo
video, e non avranno dubbi.
O forse, è solo l’inizio di un’operazione psicologica intesa a suscitare un
dibattito sul nulla, per poi screditare le ipotesi serie sull’11 settembre,
magari rendendo pubbliche nuove immagini. In questo senso, la fissazione
esclusiva e complottista sul «mistero del Pentagono», dovuta a Thierry Meyssan,
rischia per lo meno di far perdere di vista il quadro completo degli eventi.
Inutile discutere se sul Pentagono si è abbattuto un enorme Boeing (di cui non
c’è traccia sul prato) oppure un missile, o un drone.
Inutile, finchè gli indizi e le prove sono tutti in mano alla parte che ha
interesse a disinformare, ed a confermare la versione ufficiale. Altre domande
questa parte lascia senza risposta.
Ad esempio, ci sono video dei telegiornali che mostrano Donald Rumsfeld, in
maniche di camicia, che dà una mano a trasportare barelle di feriti: bella
immagine per la pubblicità.
Ma come mai il ministro era così sicuro che non ci sarebbero stati altri
attacchi?
Dopotutto, c’era ancora in volo un quarto aereo, quello finito in Pennsylvania.
Rumsfeld non doveva essere sul prato, ma al sicuro in qualche bunker
sotterraneo.
Era già stato abbastanza fortunato, per così dire, visto che il suo ufficio,
guarda caso, si trova dalla parte esattamente opposta a quella colpita.
Non stava sfidando un po’ troppo la fortuna? Perché era così tranquillo circa la
propria incolumità?
Altra domanda.
Il settimanale Newsweek scrisse nel 2002, citando «un’alta fonte della marina
militare», che almeno tre dei presunti dirottatori erano stati addestrati nella
Naval Air Station di Pensacola, la base della US Navy dove si addestrano i
piloti delle portaerei (1).
I dirottatori avevano infatti patenti di guida e registrazioni delle auto che
davano come indirizzo la base di Pensacola.
Un quarto dirottatore risulta aver seguito i corsi di strategie e tattica
dell’Air War College di Montgomery, Alabama.
Un quinto, aveva seguito un corso d’inglese alla Lackland Air Force Base di San
Antonio, Texas. Tutti piloti militari sauditi, secondo la fonte.
Su questa notizia non è mai stata fatta chiarezza.
Alla fine, l’FBI ha detto di non poter essere sicura di quelle identità, né
delle identità di tutti gli altri.
Maurizio Blondet.
Note e fonti:
1) George Wehfritz, «Alleged hijackers may have trained at US bases», Newsweek,
15 settembre 2002.
OFFRESI RICOMPENSA PER CHIUNQUE TROVI TRACCIA DEL BOEING-757 NEL VIDEO ORIGINALE
VIDEO ORIGINALE |
FOTOMONTAGGIO (AGGIUNTO IL BOEING-757) |
Le dimensioni di un vero Boeing-757 non sono
fraintendibili.
Nel fotomontaggio a destra (fatto artigianalmente da un sito contro la versione
ufficiale) è stata aggiunta la sagoma di un
Boeing-757, le cui dimensioni (47 x 38 metri) sono state ottenute prendendo
come metro di misura l'altezza del Pentagono (23 metri).
Confrontiamo le due immagini, tanto per avere un'idea di come apparirebbe e
che dimensioni avrebbe un Boeing-757 se davvero ci fosse.
Si vede benissimo che
nel filmatino originale non c'è nessuna traccia di un Boeing-757. Neanche la più
vaga.
Come si dice, a volte la toppa è
peggiore del buco. Volevano smentire le voci dissidenti, e non hanno fatto altro
che fornire loro una nuova arma.