SMONTANDO I VERI MITI DELL'11/9: PERCHE' LE SPIEGAZIONI DI POPULAR MECHANICS NON REGGONO ALLA PROVA DEI FATTI






Smontando i veri miti dell'11 settembre: perché Popular Mechanics non è in grado di guardare in faccia la realtà.
di Adam Taylor (fonte). Traduzione di Decalagon.


PRIMA PARTE

Nota dell'editore: questa è la prima parte di un documento più esteso del ricercatore Adam Taylor, il quale espone le fallacie e gli errori nelle dichiarazioni di Popular Mechanics presenti nell'ultima edizione del libro Debunking 9/11 myths. Vi invitiamo pertanto a inviare le vostre opinioni riguardanti il libro su Amazon.com e negli altri luoghi dove viene venduto.

Introduzione

È trascorso ormai un decennio dai tragici eventi dell'11 settembre 2001, e molta gente ritiene che non abbiamo ancora avuto una vera e propria indagine riguardo a ciò che è realmente accaduto quel giorno. Molti credono che le indagini sulla distruzione dei tre grattacieli del WTC svolte dal National Institute for Standards and Technology (o NIST) siano state fraudolente o incomplete, e hanno spinto oltre 1600 architetti e ingegneri a richiedere una reale e indipendente investigazione riguardo agli attacchi. Tuttavia Popular Mechanics (PM) è stato il principale cheerleader del NIST, come si evince leggendo il libro, Debunking 9/11 Myths: Why Conspiracy Theories Can’t Stand Up To the Facts, pubblicato nel 2006.

Per il decimo anniversario dell'11 settembre, PM ha pubblicato una seconda versione del suo libro con degli aggiornamenti che tentano di squalificare le nuove scoperte che confermano l'ipotesi di demolizione controllata. Le principali sezioni del libro che sono state riviste riguardano il crollo delle Torri Gemelle e del World Trade Center 7.

La presente relazione dimostra che PM non ha ancora spiegato adeguatamente le numerose anomalie che circondano il crollo di questi tre edifici, le quali dimostrano che sono stati distrutti con l'utilizzo di esplosivi.

(Le citazioni dal libro di PM sono in rosso, seguite dai numeri delle pagine)

Le Torri del World Trade Center 1 & 2

L'introduzione del capitolo di PM sul collasso delle Torri Gemelle discute brevemente l'argomento principale esposto dai membri del movimento per la verità sul 9/11 riguardante la distruzione delle Torri: "Gli edifici sono stati abbattuti intenzionalmente, non dagli aerei dirottati, ma da bombe piazzate dal governo o da una demolizione controllata." (pg. 28). PM prosegue nel fornire alcuni esempi di persone che promuovono questa teoria. Una delle persone che citano è uno scrittore danese, Henrik Melvang, che, secondo PM, "commercializza il suo libro e il suo video sostenendo che gli atterraggi sulla luna delle missioni Apollo erano una bufala" (pg. 28). Questo è ovviamente un tentativo, da parte di PM, di dipingere coloro che mettono in dubbio il crollo delle Torri come dei 'teorici della cospirazione che credono in cose assurde'. PM cita anche Morgan Reynolds, l'ex capo economista presso il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti durante il primo mandato del presidente George Bush, descrivendolo come qualcuno che crede che le Torri sono state distrutte tramite una demolizione controllata.

Dobbiamo chiederci perché PM abbia scelto di citare proprio queste persone come esempi di coloro che mettono in dubbio il crollo delle Torri. Perché non hanno citato nessuno con esperienza nei settori di ingegneria ed edilizia? Secondo PM, è perché il movimento per la verità non ha le credenziali tecniche. Nel loro libro del 2011, affermano che:

"Anche Reynolds e una manciata di altri scettici citano credenziali accademiche per dare credibilità alla loro opinione, ma non uno dei principali teorici del complotto ha un background in ingegneria, costruzioni, o di settori affini." (pg. 28-29)

Questa affermazione è di gran lunga uno dei passaggi più importanti del libro di PM.  Basta solo considerare che la maggior organizzazione all'interno della comunità del 9/11 Truth conta oltre 1600 professionisti nell'architettura, nell'ingegneria e nel campo delle costruzioni, i quali mettono in dubbio la distruzione dei tre grattacieli del WTC. Com'è possibile quindi che PM abbia omesso centinaia di esperti che concordano nell'affermare che le Torri Gemelle e il WTC-7 sono stati distrutti attraverso l'uso di esplosivi? In tutte le 216 pagine del libro il gruppo ae911truth non è stato menzionato da nessuna parte, così come il suo fondatore, Richard Gage, AIA.



Popular Mechanics ha fatto un pessimo lavoro di revisione del libro, lasciando immutata la loro frase dove hanno affermato che nessun membro del 9/11 truth movement ha una formazione di ingegneria. Purtroppo ignorano completamente le centinaia di ingegneri AE911Truth che hanno esaminato  le prove del WTC e chiedono una vera indagine.

Rileggendo il loro libro del 2006, possiamo notare che questa affermazione è esattamente la stessa, ed appare sulle stesse esatte pagine.

Questo dimostra come PM abbia deciso di strutturare la sua nuova opera: come ad esempio aggiornare solo ciò che li avvantaggia. Come vedremo, questa tattica viene utilizzata più di una volta nel suo libro grossolanamente fallato.

1.1. L'incidente dell'Empire State Building

PM ha discusso dell'incidente del 1945, dove un bombardiere B-25 si perse nella nebbia schiantandosi contro l'Empire State Building. Hanno affermato che, "alcuni teorici del complotto indicano [questo incidente] come prova del fatto che gli aerei commerciali che hanno colpito il WTC non avrebbero potuto buttare giù le Torri" (pg. 29). Per far fronte a questa affermazione, PM confronta la costruzione delle Torri rispetto alla costruzione dell'Empire State Building e di come le strutture delle Torri "fossero in qualche modo più fragili" (pg. 30). Hanno citato Jon Magnussin, ingegnere strutturista, il quale afferma che "Queste strutture hanno un aspetto massiccio, ma sono per lo più aria. Esse sono difatti aria, punteggiate da sottili strati di cemento e acciaio" (pg. 30). Se fosse vero che le Torri erano composte per lo più da uno spazio vuoto rispetto al volume, questo vale anche per qualsiasi grattacielo di grandi dimensioni.  L'ipotesi che le Torri fossero in qualche modo meno strutturalmente solide rispetto all'Empire State Building è contraddetta da una serie di letterature tecniche, incluso questo telegramma scritto da Richard Roth, socio dell'Emery Roth & Sons, che fu la società che ha progettato le Twin Towers:

L'ANALISI STRUTTURALE FIRMATA DA WORTHINGTON, SKILLING, HELLE & JACKSON È LA PIU' COMPLETA E DETTAGLIATA MAI FATTA PER QUALSIASI ALTRA STRUTTURA EDILIZIA. SOLO I CALCOLI PRELIMINARI SI ESTENDEVANO SU 1200 PAGINE E RICHIESE L'UTILIZZO DI OLTRE 100 SCHEMI DETTAGLIATI.
[...]
4. A CAUSA DELLA LORO CONFIGURAZIONE, CHE È ESSENZIALMENTE QUELLA DI UNA TRAVE D'ACCIAIO PROFONDA 209', LE TORRI SONO IN REALTA' STRUTTURALMENTE MOLTO MENO AUDACI DI UN EDIFICIO CONVENZIONALE, COME L'EMPIRE STATE BUILDING DOVE LA COLONNA VERTEBRALE O L'AREA RINFORZATA DEL PALAZZO È DI GRAN LUNGA INFERIORE IN RELAZIONE ALLA SUA ALTEZZA.
[...]
5. GLI EDIFICI SONO STATI PROGETTATI SEDICI VOLTE PIU' RESISTENTI DI UNA STRUTTURA CONVENZIONALE. IL CONCETTO DI DESIGN È COSI' ACCURATO CHE L'INGEGNERE STRUTTURALE È STATO IN GRADO DI ESSERE ULTRA-CONSERVATORE NEL SUO DISEGNO SENZA DANNEGGIARE GLI ASPETTI ECONOMICI DELLA STRUTTURA. [1]

Appare evidente che le Torri erano estremamente ben costruite, e potrebbero essere state strutturalmente più solide dell'Empire State Building. Anche i sostenitori della teoria ufficiale del complotto lodano il progetto per l'integrità strutturale degli edifici, come, ad esempio, Thomas Eager:

"Le torri hanno resistito all'impatto iniziale degli aeromobili ... gli edifici avevano più di 1000 volte la massa del velivolo ... Questa capacità di reggere l'impatto iniziale è estremamente sorprendente." Eagar and Musso, JOM, 53 (12) (2001), pp. 8-11

PM cita successivamente Leslie Robertson, l'ingegnere [responsabile della resistenza strutturale delle Torri Gemelle] che affermò che le Torri erano state progettate considerando l'impatto di Boeing 707, ma senza prendere in considerazione gli incendi prodotti dall'aviocarburante.

Dopo l'11 settembre Robertson disse, "non so se vennero considerati i danni provocati dagli incendi" (pg. 31).

Tuttavia, qualcuno evidentemente ha considerato questo problema, e quel qualcuno era John Skilling, l'ingegnere capo del WTC. Quando è stato intervistato nel 1993, Skilling ha detto al Seattle Times che:

"Abbiamo esaminato qualsiasi evento che avrebbe potuto coinvolgere gli edifici, fino ad un aereo che li colpisce di lato... La nostra analisi ha indicato che il problema principale è rappresentata dal fatto che tutto il carburante sarebbe entrato nella costruzione. Ci sarebbe un terribile incendio. Molta gente verrà uccisa. "Ma", dice," La struttura dell'edificio resterebbe in piedi." [2]

Sebbene PM citi brevemente John Skilling nel suo libro, non fa alcuna menzione di questa sua dichiarazione. A quanto pare PM non sentiva alcun bisogno di citare l'ingegnere capo del WTC sul suo punto di vista circa la stabilità strutturale delle Torri.

Nonostante il bombardiere B-25 non sia un buon paragone con gli aerei che hanno colpito le Torri, le prove indicano chiaramente che queste ultime non dovevano crollare a causa degli impatti e dei successivi incendi. PM cita alcune fonti che, in seguito all'11 settembre, hanno dichiarato che le torri sono state destinate a crollare in seguito agli impatti aerei, ma praticamente tutte le fonti di ingegneria precedenti al 9/11 dicono l'esatto contrario. [3]

1.2 Danni diffusi

La seconda sezione del libro di PM parla soprattutto dei danni agli atri dei piani delle Torri e quanti, nel movimento 9/11 Truth, hanno affermato che questa è la prova di esplosivi posizionati negli edifici. PM propone l'argomento del carburante dagli aerei che avrebbe viaggiato verso il basso attraverso i pozzi degli ascensori e causato le esplosioni che hanno danneggiato la hall.


 
Le pareti e gli alberi nella hall di una delle Torri Gemelle non mostrano
nessuna bruciatura causata dalla palla di fuoco del carburante degli aerei,
che secondo Popular Mechanics ha causato l'esplosione.

Anche se i punti di vista nel 9/11 truth movement [4] si differenziano per quanto riguarda la causa di queste esplosioni, alcune delle caratteristiche dei danni alla hall indicano che essi non erano sicuramente dovuti ad una palla di fuoco causata dall'esplosione dell'aviocarburante. Ad esempio, le pareti di marmo bianco non mostrano segni di un'esposizione al fuoco e le piante accanto alle finestre esplose non mostrano nemmeno segni di bruciature.

E almeno un esperto di esplosivi ha dichiarato di non credere all'ipotesi che il danno  sia stato causato dal carburante passato attraverso i pozzi degli ascensori, considerato l'aspetto della hall [5]. Anche se questo tipo di danni rivela l'uso di esplosivi, tuttavia, è sostanzialmente irrilevante nella discussione delle demolizioni delle Torri, in quanto la sequenza del crollo è  iniziata al di sopra della zona colpita dall'aereo e non ai livelli più bassi. Il danno alla hall non necessariamente dimostra che le Torri Gemelle sono state distrutte da una demolizione controllata, in quanto vi sono indicatori molto più evidenti che saranno discussi più avanti in questo rapporto. In ogni caso, il fatto proposto da PM, ovvero che l'aviocarburante abbia viaggiato giù dai pozzi degli ascensori, si mostra dannosa per la loro ipotesi invece che esaustiva, in quanto dimostra che non tutto il carburante degli aerei ha alimentato gli incendi che avrebbero contribuito al crollo delle Torri. [6]

Questa sezione del libro di PM esamina anche la testimonianza di Louie Cacchioli, vigile del fuoco, uno degli oltre 100 soccorritori che hanno confermato la presenza di bombe nel WTC. PM contesta proprio questo, affermando che i membri del 9/11 truth movement hanno preso le sue citazioni fuori contesto. Anche se Caccholi stesso non crede che degli esplosivi siano stati collocati negli edifici, le numerose citazioni dei vigili del fuoco e dei primi soccorritori indicano chiaramente la presenza di esplosivi nella struttura. [7]


SECONDA PARTE

Gli impatti degli aerei e gli incendi

Successivamente PM ha discusso degli impatti aerei e degli incendi, e dei ruoli che questi hanno avuto negli eventi del WTC. Nonostante PM riconosca il fatto che gli incendi negli edifici non siano stati sufficientemente caldi da fondere l'acciaio, hanno comunque rielaborato le argomentazioni che abbiamo sempre sentito da altri difensori della teoria ufficiale del complotto, cioé sostenendo che l'acciaio non debba necessariamente fondersi per causare il crollo. Secondo PM gli edifici sono stati solo indeboliti dagli incendi provocandone la caduta.

PM afferma infatti che "Quando gli aerei hanno colpito gli edifici e sono penetrati fino al centro di essi, una grande sezione delle colonne perimetrali esterne, così come molte colonne centrali, vennero distrutte." (pg, 37-38) Anche se questo fosse vero, il crollo delle Torri sembra essere effettivamente iniziato ai piani che sono stati danneggiati di meno. PM ha anche discusso la teoria del NIST: "l'impatto ha tolto l'isolamento antincendio dalle travature che sostenevano 80.000 metri quadrati di superficie." (pg. 38) Questa affermazione, tuttavia, è fortemente fallata, come ha dichiarato Kevin Ryan, ex Manager degli UL:

"I test del NIST per il danno alla protezione anti-incendio non sono mai stati inseriti nella bozza del rapporto, i quali hanno comportato l'utilizzo di un fucile usato per sparare 15 colpi su dei campioni [di acciaio strutturale] non rappresentativi... non è difficile notare che in realtà  questi test hanno smentito le loro scoperte. In primo luogo perché non vi è alcuna evidenza del fatto che un Boeing 767 possa essere paragonato a dei colpi di fucile. Quasi 100.000 esplosioni sarebbero state necessarie, in base alle stime del danno del NIST, e queste avrebbero dovuto essere indirizzate in modo estremamente simmetrico per rimuovere [la protezione anti-incendio] dalle colonne e dai pavimenti su tutti i lati. Tuttavia, è molto probabile che i detriti dell'aeromobile si fossero suddivisi in dimensioni molto grandi fino ad  arrivare ad alcune parti più piccole, e che fossero direttamente asimmetrici." [2]

L'affermazione di Ryan che "...i detriti degli aerei si siano distribuiti in pezzi molti grandi e altri molto più piccoli" è fondata, poiché le fotografie dimostrano che grandi porzioni di essi siano uscite delle Torri, e i testimoni oculari scampati alla tragedia hanno riferito di aver visto parti intatte dell'aereomobile nella struttura. [3]



Una foto di Ground Zero mostra una parte di aereo, il quale contraddice lo "shotgun" test del NIST  per testare la protezione antincendio nelle Torri Gemelle.

PM prosegue nel discutere delle affermazioni del NIST che considerano gli incendi negli edifici come ampliamente sufficienti per indebolire l'acciaio fino al punto di rottura. Comunque i test del NIST non mostrano alcuna prova a tal proposito. Sebbene PM affermi nel suo libro che "l'acciaio perde il 50 per cento della sua forza intorno ai 600 gradi centigradi (1.100 gradi Fahrenheit)" (pg. 38), il NIST non cita nessuna prova che l'acciaio nelle Torri fosse stato esposto a temperature simili. Le temperature più alte stimate dal NIST con l'utilizzo di test metallografici sulla vernice di alcuni campioni delle colonne del CORE del WTC, riportano esposizioni massime di solo 250 °C (482 °F).

PM cerca di suggerire che la combinazione degli impatti aerei e dei conseguenti incendi sia stata sufficiente per causare il collasso di entrambe le strutture.

"I teorici del complotto citano altri incendi di grattacieli, come quello del One Meridian Plaza del 1991, un edificio di 38 piani che si trova a Philadelphia, come prova del fatto che un incendio non può abbattere un grattacielo. E in un certo senso hanno ragione: i soli incendi non avrebbero potuto abbattere le Torri." (pg. 40)

È importante notare che usano il termine "teorici del complotto" solo per gettare discredito sulle prove forensi della demolizione controllata esposta dai tecnici professionisti. Gli esperti di AE911Truth infatti non speculano sulle teorie riguardanti la demolizione dei grattacieli del WTC.

Nel caso dell'edificio 7, il rapporto del NIST ci dice che i danni strutturali non hanno svolto alcun ruolo nell'avvio del crollo dell'edificio, e che esso sia stato causato da "normali incendi da ufficio". [5]

Bisogna chiedersi dunque perché PM non considera che il 9/11 truth movement abbia "ragione, in un certo senso" riguardo al WTC-7. Ma a parte questo è importante quantificare come il danno strutturale abbia svolto un ruolo nel crollo delle Torri. Abbiamo fatto notare precedentemente che esso è effettivamente iniziato ai piani meno danneggiati rispetto agli altri. Nel caso della Torre Nord, il crollo è iniziato al 98° piano [6], il quale contava meno danni. [7] Ma non solo, la sezione superiore della Torre Nord ha iniziato a crollare sul lato opposto dell'edificio rispetto a dove è stata colpita dall'aereo.



Ma PM rileva altri aspetti riguardanti i crolli delle Torri, citando l'ingegnere strutturale Jon Magnusson che dice:

"L'impatto ha distrutto gli irrigatori e la protezione anti-incendio, e l'acciaio venne quindi esposto al fuoco. A causa del calore esso infatti iniziò a indebolirsi." (pg. 40)

Come abbiamo appena visto, il NIST non ha portato alcuna prova a dimostrazione del fatto che gli incendi fossero talmente caldi da causare il cedimento strutturale e il crollo - né che la protezione anti-incendio sia stata compromessa. Per quanto riguarda gli irrigatori "distrutti", il NIST dubita che avrebbero potuto fare qualcosa per combattere gli incendi. [8]

PM fornisce come esempio il One Meridian Plaza, l'edificio che i membri del 9/11 Truth Movement citano per dimostrare che i soli incendi non hanno mai fatto cadere un grattacielo con struttura in acciaio, tuttavia forniscono pochissime informazioni sulle caratteristiche specifiche dell'incidente. Il One Meridian Plaza ha bruciato per 18 ore su oltre 8 piani. Questo incendio è stato molto più vasto rispetto a quello delle Torri (ricordiamo che secondo il NIST il kerosene si è consumato dopo soli 10 minuti). Inoltre l'edificio era stato costruito in maniera simile alle Torri e all'edificio 7, poiché ha un sistema di colonne (core e perimetro) strutturato come "un tubo dentro un tubo". [9] Questo è anche il caso della First Interstate Bank, un edificio di 62 piani situato in California, il quale bruciò per circa 4 ore senza crollare. [10]

Acciaio fuso

PM si riferisce poi al professore di fisica Steven Jones riguardo al ritrovamento di metallo fuso trovato fra i detriti di Ground Zero, e di come questa sia la prova di acciaio o ferro fuso. La replica di PM a questa dichiarazione è che gli incendi nel cumulo di macerie abbiano continuato a bruciare l'acciaio e gli altri metalli fino a fonderli. In proposito hanno citato Jon Magnusson, che dice:

"Quando parliamo del cumulo di macerie e dell'effetto isolante, gli incendi lì sotto sono completamente diversi da quelli dei fattori [che colpiscono l'acciaio] presenti nell'edificio" (pg. 41)

Comunque l'idea che il metallo fuso possa essersi formato nei detriti in seguito al crollo è effettivamente indirizzata al documento di Jones:

"Bisogna notare che il metallo fuso (probabilmente non solamente acciaio, vedi la discussione sotto) scese verso il basso nel mucchio macerie nella fase iniziale; quindi non è il caso che le pozze di metallo fuso si siano formate a causa di incendi sotterranei, dopo i crolli." [11]

PM non ha portato nessuna analisi tecnica nel suo libro per dimostrare che gli incendi siano stati talmente caldi da fondere l'acciaio nel cumulo di macerie. Le temperature presenti infatti sono state di gran lunga superiori di quelle che un qualsiasi tipo di incendio normale avrebbe potuto produrre. Infatti le temperature sono state sufficientemente alte da:

    - Formare Fe-O-S eutettico nell'acciaio (con ~50 % di zolfo) [1,000 °C]
    - Fondere silicati di alluminio (formazione di sfere) [1.450 °C]
    - Fondere il ferro (formazione di sfere) [1.565 °C]
    - Vaporizzazione del piombo [1.740 °C]
    - Fondere il molibdeno (formazione di sfere) [2.623 °C]
    - Vaporizzare i silicati di alluminio [2.760 °C] [12]
    - Fondere il cemento [1.760 °C]

Le condizioni a Ground Zero non avrebbero potuto semplicemente produrre temperature del genere. [13] Ad ogni modo il calore estremo nelle macerie è una consistente indicazione di una reazione thermitica. [14]

Nel tentativo di screditare il caso del metallo fuso nei detriti, PM cita l'analisi di Alan Pense, un professore di ingegneria metallurgica alla Lehigh University. Lo citano dicendo:

"Le fotografie mostrate a supporto del metallo fuso sono, secondo me, poco convincenti... o mostrano materiali probabilmente diversi dall'acciaio. Una di queste foto mi sembra per lo più del vetro con barre in acciaio non fuse in esso. Il vetro infatti fonde a temperature molto più basse rispetto all'acciaio." (pg. 41)

Innanzi tutto non è chiaro a quale foto Alan Pense faccia riferimento, tuttavia è probabile che stia parlando della famosa "foto della gru".



Indipendentemente dal fatto che il materiale fuso raffigurato sia acciaio, ferro,
o anche vetro fuso, il suo colore indica temperature superiori a 1200 °C.
L'aviocarburante e comuni incendi d'ufficio come quelli presenti nelle
Torri Gemelle non hanno mai raggiunto tali temperature.

In secondo luogo, abbiamo appena visto dei metalli che si sono fusi o sono addirittura evaporati a temperature ben al di sopra del punto di fusione del ferro o dell'acciaio. Terzo, se la foto della gru mostra vetro fuso, sarebbero state comunque necessarie delle temperature molto alte, poiché il vetro non inizia a mostrare alcuna luminosità fino a quando non si avvicina a temperature di 1226 °C (2240 ºF). [15]

PM successivamente contesta la frase di Steven Jones secondo la quale il metallo fuso può essere la conseguenza di bombe incendiarie che avrebbero potuto essere utilizzate per distruggere gli edifici. Loro dissentono questa affermazione citando il presidente della Controlled Demolition Inc., Mark Loizeaux, che disse che gli esplosivi usati nelle demolizioni non producono metallo fuso, aggiungendo poi che il calore prodotto non sarebbe durato così a lungo. Anche se questo fosse vero per gli esplosivi convenzionali, l'uso di dispositivi prodotti con la thermate e la nano-thermite potrebbe spiegare di certo la presenza di metallo fuso. Il ferro infatti è il principale sottoprodotto della reazione thermitica, e tale reazione produce temperature estremamente elevate per un lungo periodo di tempo rispetto ai convenzionali esplosivi. La nano-thermite è una variazione altamente tecnologica della thermite, e potrebbe spiegare tutti questi fenomeni riscontrati. [16]

Anche entrambe queste società di consulenza ambientale, la USGS e la RJ Lee, trovarono delle microsfere di ferro fuso in tutti i campioni di polvere del WTC. Questo può essere solo il risultato di temperature superiori ai 1537 °C (2800 °F). Fino al 6% di questi campioni di polvere vennero recuperati nel grattacielo vicino, la Deutche Bank, i quali sono composti di queste microsfere di ferro - molte di queste sfere hanno il diametro di un capello umano.

È abbastanza evidente come PM abbia mancato di spiegare le alte temperature e il metallo fuso indiscutibilmente presente a Ground Zero. Non sono nemmeno riusciti a dimostrare se le temperature all'interno degli edifici siano state sufficienti per causarne il crollo.


[Ad aprile 2012 la terza parte, dove Adam Taylor confuterà le fallaci spiegazioni che Popular Mechanics ha fornito per l'accelerazione di gravità del crollo delle Twin Towers]



Note e fonti - PRIMA PARTE

i Quoted from: City in the Sky: The Rise and Fall of the World Trade Center by James Glanz and Eric Lipton, pg. 134-136

ii Quoted from: Twin Towers Engineered To Withstand Jet Collision, The Seattle Times
http://community.seattletimes.nwsource.com/archive/?date=19930227&slug=1687698

iii For more information on the pre-9/11 claims about the Towers’ strength, see:
http://911research.wtc7.net/wtc/analysis/design.html

iv The following links provide arguments against the lobby damage being caused by explosives:
http://911research.wtc7.net/wtc/analysis/theories/basementbomb.html
http://911review.com/errors/wtc/preimpact.html
http://911review.com/errors/wtc/basementbombs.html
http://911research.wtc7.net/reviews/loose_change/wtc.html#rodriguez
http://911research.wtc7.net/reviews/911mysteries/index.html#precollapse_sub_basement_explosions

v The following link provides arguments against the lobby damage being caused by a jet fuel fireball:
http://www.youtube.com/watch?v=EtEw4GA_hOg#t=11m24s

vi This paper provides detailed measurements for how much fuel actually remained on the impact floors, and shows that the amount in either Tower was actually quite small in relation to each Tower, much less a single floor:
http://www.journalof911studies.com/letters/e/VisualizationAidsWTCTowers.pdf

vii See: http://www.journalof911studies.com/articles/Article_5_118Witnesses_WorldTradeCenter.pdf


Note e fonti - SECONDA PARTE

1 See: http://www.journalof911studies.com/volume/2008/FentonWTCInitiationFloors.pdf

2 Quoted from: What is 9/11 Truth? – The First Steps, by Kevin Ryan, pg. 2-3 http://www.journalof911studies.com/articles/Article_1_Ryan5.pdf

3 See: http://www.youtube.com/watch?v=GRwNJmQw1MY

4 See: http://911research.wtc7.net/essays/nist/index.html#exaggeration

5 “The debris from WTC 1 caused structural damage to the southwest region of WTC 7—severing seven exterior columns—but this structural damage did not initiate the collapse. The fires initiated by the debris, rather than the structural damage that resulted from the impacts, initiated the building's collapse after the fires grew and spread to the northeast region after several hours.” Quoted from: http://www.nist.gov/el/disasterstudies/wtc/faqs_wtc7.cfm

6 According to NIST NCSTAR 1, pg. 87: “First exterior sign of downward movement of building at floor 98.”

7 Although it is true that the NIST report never specifically states that the 98th floor was the least damaged, the information provided in their report clearly demonstrates this. The 98th floor had only five perimeter columns severed, and one need only look through the table provided in NCSTAR 1-2, pg. 205 to see that NIST does not list floor 98 as having any of its core columns severed.

8 “Even if the automatic sprinklers had been operational, the sprinkler systems—which were installed in accordance with the prevailing fire safety code—were designed to suppress a fire that covered as much as 1,500 square feet on a given floor. This amount of coverage is capable of controlling almost all fires that are likely to occur in an office building. On Sept. 11, 2001, the jet-fuel ignited fires quickly spread over most of the 40,000 square feet on several floors in each tower. This created infernos that could not have been suppressed even by an undamaged sprinkler system, much less one that had been appreciably degraded.” Quoted from: http://www.nist.gov/public_affairs/factsheet/wtc_faqs_082006.cfm

9 See: http://www.iklimnet.com/hotelfires/meridienplaza.html

10 See: http://www.iklimnet.com/hotelfires/big_fires1.html

11 Quoted from: Why Indeed Did the WTC Buildings Completely Collapse? by Dr. Steven Jones, pg. 5 http://www.journalof911studies.com/volume/200609/WhyIndeedDidtheWorldTrade
CenterBuildingsCompletelyCollapse.pdf

12 See: http://www.journalof911studies.com/articles/WTCHighTemp2.pdf

13 For a detailed discussion of the high temperatures at Ground Zero, see:
http://911research.wtc7.net/papers/dreger/GroundZeroHeat2008_07_10.pdf

14 See: http://www.springerlink.com/content/f67q6272583h86n4/

15 See: http://wiki.naturalfrequency.com/wiki/Colour_temperature

16 A detailed explanation of aluminothermic technology is given here: http://911research.wtc7.net/wtc/analysis/theories/thermitetech.html




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