Smontando
i veri miti dell'11 settembre: perché Popular Mechanics non
è in grado di guardare in faccia la realtà. di Adam Taylor (fonte).
Traduzione
di Decalagon.
PRIMA
PARTE
Nota
dell'editore: questa è la prima parte di un documento
più esteso del ricercatore Adam Taylor, il quale espone le
fallacie e gli errori nelle dichiarazioni di Popular Mechanics presenti
nell'ultima edizione del libro Debunking 9/11 myths. Vi invitiamo
pertanto a inviare le vostre opinioni riguardanti il libro su
Amazon.com e negli altri luoghi dove viene venduto.
Introduzione
È trascorso
ormai un decennio dai tragici eventi dell'11 settembre 2001, e molta
gente ritiene che non abbiamo ancora avuto una vera e propria indagine
riguardo a ciò che è realmente accaduto quel
giorno. Molti credono che le indagini sulla distruzione dei tre
grattacieli del WTC svolte dal National Institute for Standards and
Technology (o NIST) siano state fraudolente o incomplete, e hanno
spinto oltre 1600 architetti e ingegneri a richiedere una reale e
indipendente investigazione riguardo agli attacchi. Tuttavia Popular
Mechanics (PM) è stato il principale cheerleader del NIST,
come si evince leggendo il libro, Debunking 9/11 Myths: Why Conspiracy
Theories Can’t Stand Up To the Facts, pubblicato nel 2006.
Per il decimo
anniversario dell'11 settembre, PM ha pubblicato una seconda versione
del suo libro con degli aggiornamenti che tentano di squalificare le
nuove scoperte che confermano l'ipotesi di demolizione controllata. Le
principali sezioni del libro che sono state riviste riguardano il
crollo delle Torri Gemelle e del World Trade Center 7.
La presente relazione
dimostra che PM non ha ancora spiegato adeguatamente le numerose
anomalie che circondano il crollo di questi tre edifici, le quali
dimostrano che sono stati distrutti con l'utilizzo di esplosivi.
(Le citazioni dal libro
di PM sono in rosso,
seguite dai numeri delle pagine)
Le Torri del World Trade Center 1
& 2
L'introduzione
del capitolo di PM sul collasso delle Torri Gemelle discute brevemente
l'argomento principale esposto dai membri del movimento per la
verità sul 9/11 riguardante la distruzione delle Torri: "Gli edifici sono stati
abbattuti intenzionalmente, non dagli aerei dirottati, ma da bombe
piazzate dal governo o da una demolizione controllata."
(pg. 28). PM prosegue nel fornire alcuni esempi di persone che
promuovono questa teoria. Una delle persone che citano è uno
scrittore danese, Henrik Melvang, che, secondo PM, "commercializza il suo libro
e il suo video sostenendo che gli atterraggi sulla luna delle missioni
Apollo erano una bufala" (pg. 28). Questo è
ovviamente un tentativo, da parte di PM, di dipingere coloro che
mettono in dubbio il crollo delle Torri come dei 'teorici della
cospirazione che credono in cose assurde'. PM cita anche Morgan
Reynolds, l'ex capo economista presso il Dipartimento del Lavoro degli
Stati Uniti durante il primo mandato del presidente George Bush,
descrivendolo come qualcuno che crede che le Torri sono state distrutte
tramite una demolizione controllata.
Dobbiamo chiederci
perché PM abbia scelto di citare proprio queste persone come
esempi di coloro che mettono in dubbio il crollo delle Torri. Perché non hanno
citato nessuno con esperienza nei settori di ingegneria ed edilizia? Secondo
PM, è perché il movimento per la
verità non ha le credenziali tecniche. Nel loro libro del
2011, affermano che:
"Anche Reynolds e una
manciata di altri scettici citano credenziali accademiche per dare
credibilità alla loro opinione, ma non uno dei principali
teorici del complotto ha un background in ingegneria, costruzioni, o di
settori affini." (pg. 28-29)
Questa affermazione
è di gran lunga uno dei passaggi più importanti
del libro di PM. Basta solo considerare che la maggior
organizzazione all'interno della comunità del 9/11 Truth
conta oltre 1600 professionisti nell'architettura, nell'ingegneria e
nel campo delle costruzioni, i quali mettono in dubbio la distruzione
dei tre grattacieli del WTC. Com'è possibile quindi che PM
abbia omesso centinaia di esperti che concordano nell'affermare che le
Torri Gemelle e il WTC-7 sono stati distrutti attraverso l'uso di
esplosivi? In tutte le 216 pagine del libro il gruppo ae911truth non
è stato menzionato da nessuna parte, così come il
suo fondatore, Richard Gage, AIA.
Popular
Mechanics ha fatto un pessimo lavoro di revisione del libro, lasciando
immutata la loro frase dove hanno affermato che nessun membro del 9/11
truth movement ha una formazione di ingegneria. Purtroppo ignorano
completamente le centinaia di ingegneri AE911Truth che hanno
esaminato le prove del WTC e chiedono una vera indagine.
Rileggendo
il loro libro del 2006, possiamo notare che questa affermazione
è esattamente la stessa, ed appare sulle stesse esatte
pagine.
Questo dimostra come PM
abbia deciso di strutturare la sua nuova opera: come ad esempio
aggiornare solo ciò che li avvantaggia. Come vedremo, questa
tattica viene utilizzata più di una volta nel suo libro
grossolanamente fallato.
1.1.
L'incidente dell'Empire State Building
PM ha discusso
dell'incidente del 1945, dove un bombardiere B-25 si perse nella nebbia
schiantandosi contro l'Empire State Building. Hanno affermato che, "alcuni teorici del complotto
indicano [questo incidente] come prova del fatto che gli aerei
commerciali che hanno colpito il WTC non avrebbero potuto buttare
giù le Torri" (pg. 29). Per far fronte a questa
affermazione, PM confronta la costruzione delle Torri rispetto alla
costruzione dell'Empire State Building e di come le strutture delle
Torri "fossero in
qualche modo più fragili" (pg. 30). Hanno
citato Jon Magnussin, ingegnere strutturista, il quale afferma che "Queste strutture hanno un
aspetto massiccio, ma sono per lo più aria. Esse sono
difatti aria, punteggiate da sottili strati di cemento e acciaio"
(pg. 30). Se fosse vero che le Torri erano composte per lo
più da uno spazio vuoto rispetto al volume, questo vale
anche per qualsiasi grattacielo di grandi dimensioni.
L'ipotesi che le Torri fossero in qualche modo meno strutturalmente
solide rispetto all'Empire State Building è contraddetta da
una serie di letterature tecniche, incluso questo telegramma scritto da
Richard Roth, socio dell'Emery
Roth & Sons, che fu la società che ha
progettato le Twin Towers:
L'ANALISI STRUTTURALE
FIRMATA DA WORTHINGTON, SKILLING, HELLE & JACKSON È
LA PIU' COMPLETA E DETTAGLIATA MAI FATTA PER QUALSIASI ALTRA STRUTTURA
EDILIZIA. SOLO I CALCOLI PRELIMINARI SI ESTENDEVANO SU 1200 PAGINE E
RICHIESE L'UTILIZZO DI OLTRE 100 SCHEMI DETTAGLIATI. [...] 4. A CAUSA DELLA LORO
CONFIGURAZIONE, CHE È ESSENZIALMENTE QUELLA DI UNA TRAVE
D'ACCIAIO PROFONDA 209', LE TORRI
SONO IN REALTA' STRUTTURALMENTE MOLTO MENO AUDACI DI UN EDIFICIO
CONVENZIONALE, COME L'EMPIRE STATE BUILDING DOVE LA
COLONNA VERTEBRALE O L'AREA RINFORZATA DEL PALAZZO È DI GRAN
LUNGA INFERIORE IN RELAZIONE ALLA SUA ALTEZZA. [...] 5. GLI EDIFICI SONO STATI PROGETTATI
SEDICI VOLTE PIU' RESISTENTI DI UNA STRUTTURA CONVENZIONALE.
IL CONCETTO DI DESIGN È COSI' ACCURATO CHE L'INGEGNERE
STRUTTURALE È STATO IN GRADO DI ESSERE ULTRA-CONSERVATORE
NEL SUO DISEGNO SENZA DANNEGGIARE GLI ASPETTI ECONOMICI DELLA
STRUTTURA. [1]
Appare evidente che le
Torri erano estremamente ben costruite, e potrebbero essere state
strutturalmente più solide dell'Empire State Building. Anche
i sostenitori della teoria ufficiale del complotto lodano il progetto
per l'integrità strutturale degli edifici, come, ad esempio,
Thomas Eager:
"Le torri hanno resistito
all'impatto iniziale degli aeromobili ... gli edifici avevano
più di 1000 volte la massa del velivolo ... Questa
capacità di reggere l'impatto iniziale è
estremamente sorprendente." Eagar and Musso, JOM, 53 (12)
(2001), pp. 8-11
PM cita successivamente
Leslie Robertson, l'ingegnere [responsabile della resistenza
strutturale delle Torri Gemelle] che affermò che le Torri
erano state progettate considerando l'impatto di Boeing 707, ma senza
prendere in considerazione gli incendi prodotti dall'aviocarburante.
Dopo l'11 settembre
Robertson disse, "non
so se vennero considerati i danni provocati dagli incendi"
(pg. 31).
Tuttavia, qualcuno
evidentemente ha considerato questo problema, e quel qualcuno era John Skilling, l'ingegnere capo
del WTC. Quando
è stato intervistato nel 1993, Skilling ha detto
al Seattle Times che:
"Abbiamo esaminato qualsiasi
evento che avrebbe potuto coinvolgere gli edifici, fino ad un aereo che
li colpisce di lato... La
nostra analisi ha indicato che il problema principale è
rappresentata dal fatto che tutto il carburante sarebbe entrato nella
costruzione. Ci sarebbe un terribile incendio. Molta gente
verrà uccisa. "Ma", dice," La struttura dell'edificio
resterebbe in piedi." [2]
Sebbene PM citi
brevemente John Skilling nel suo libro, non fa alcuna menzione di
questa sua dichiarazione. A quanto pare PM non sentiva alcun bisogno di
citare l'ingegnere capo del WTC sul suo punto di vista circa la
stabilità strutturale delle Torri.
Nonostante il
bombardiere B-25 non sia un buon paragone con gli aerei che hanno
colpito le Torri, le prove indicano chiaramente che queste ultime non
dovevano crollare a causa degli impatti e dei successivi incendi. PM
cita alcune fonti che, in seguito all'11 settembre, hanno dichiarato
che le torri sono state destinate a crollare in seguito agli impatti
aerei, ma praticamente tutte le fonti di ingegneria precedenti al 9/11 dicono
l'esatto contrario. [3]
1.2
Danni diffusi
La seconda sezione del
libro di PM parla soprattutto dei danni agli atri dei piani delle Torri
e quanti, nel movimento 9/11 Truth, hanno affermato che questa
è la prova di esplosivi posizionati negli edifici. PM
propone l'argomento del carburante dagli aerei che avrebbe viaggiato
verso il basso attraverso i pozzi degli ascensori e causato le
esplosioni che hanno danneggiato la hall.
Le pareti e
gli alberi nella hall di una delle Torri Gemelle non mostrano
nessuna
bruciatura causata dalla palla di fuoco del carburante degli aerei,
che
secondo Popular Mechanics ha causato l'esplosione.
Anche se i
punti di vista nel 9/11 truth movement [4] si differenziano
per quanto riguarda la causa di queste esplosioni, alcune delle
caratteristiche dei danni alla hall indicano che essi non erano
sicuramente dovuti ad una palla di fuoco causata dall'esplosione
dell'aviocarburante. Ad esempio, le pareti di marmo bianco non mostrano
segni di un'esposizione al fuoco e le piante accanto alle finestre
esplose non mostrano nemmeno segni di bruciature.
E almeno un esperto di
esplosivi ha dichiarato di non credere all'ipotesi che il
danno sia stato causato dal carburante passato attraverso i
pozzi degli ascensori, considerato
l'aspetto della hall [5]. Anche se questo tipo di danni
rivela l'uso di esplosivi, tuttavia, è sostanzialmente
irrilevante nella discussione delle demolizioni delle Torri, in quanto
la sequenza del crollo è iniziata al di sopra
della zona colpita dall'aereo e non ai livelli più bassi. Il
danno alla hall non necessariamente dimostra che le Torri Gemelle sono
state distrutte da una demolizione controllata, in quanto vi sono
indicatori molto più evidenti che saranno discussi
più avanti in questo rapporto. In ogni caso, il fatto
proposto da PM, ovvero che l'aviocarburante abbia viaggiato
giù dai pozzi degli ascensori, si mostra dannosa per la loro
ipotesi invece che esaustiva, in quanto dimostra
che non tutto il carburante degli aerei ha alimentato gli incendi che
avrebbero contribuito al crollo delle Torri. [6]
Questa sezione del libro
di PM esamina anche la testimonianza di Louie Cacchioli,
vigile del fuoco, uno degli oltre 100 soccorritori che hanno confermato
la presenza di bombe nel WTC. PM contesta proprio questo, affermando
che i membri del 9/11 truth movement hanno preso le sue citazioni fuori
contesto. Anche se Caccholi stesso non crede che degli esplosivi siano
stati collocati negli edifici, le numerose
citazioni dei vigili del fuoco e dei primi soccorritori
indicano chiaramente la presenza di esplosivi nella struttura. [7]
SECONDA
PARTE
Gli
impatti degli aerei e gli incendi
Successivamente PM ha
discusso degli impatti aerei e degli incendi, e dei ruoli che questi
hanno avuto negli eventi del WTC. Nonostante PM riconosca il fatto che
gli incendi negli edifici non siano stati sufficientemente caldi da
fondere l'acciaio, hanno comunque rielaborato le argomentazioni che
abbiamo sempre sentito da altri difensori della teoria ufficiale del
complotto, cioé sostenendo che l'acciaio non debba
necessariamente fondersi per causare il crollo. Secondo PM gli edifici
sono stati solo indeboliti dagli incendi provocandone la caduta.
PM afferma infatti che "Quando gli aerei hanno
colpito gli edifici e sono penetrati fino al centro di essi, una grande
sezione delle colonne perimetrali esterne, così come molte
colonne centrali, vennero distrutte." (pg, 37-38) Anche se
questo fosse vero, il crollo delle Torri sembra essere effettivamente
iniziato ai piani che sono stati
danneggiati di meno. PM ha anche discusso la teoria del NIST:
"l'impatto ha tolto
l'isolamento antincendio dalle travature che sostenevano 80.000 metri
quadrati di superficie." (pg. 38) Questa affermazione,
tuttavia, è fortemente fallata, come ha dichiarato Kevin
Ryan, ex Manager degli UL:
"I test del NIST per il danno
alla protezione anti-incendio non sono mai stati inseriti nella bozza
del rapporto, i quali hanno comportato l'utilizzo di un fucile usato
per sparare 15 colpi su dei campioni [di acciaio strutturale] non
rappresentativi... non è difficile notare che in
realtà questi test hanno smentito le loro
scoperte. In primo luogo perché non vi è alcuna
evidenza del fatto che un Boeing 767 possa essere paragonato a dei
colpi di fucile. Quasi 100.000 esplosioni sarebbero state necessarie,
in base alle stime del danno del NIST, e queste avrebbero dovuto essere
indirizzate in modo estremamente simmetrico per rimuovere [la
protezione anti-incendio] dalle colonne e dai pavimenti su tutti i
lati. Tuttavia, è molto probabile che i detriti
dell'aeromobile si fossero suddivisi in dimensioni molto grandi fino
ad arrivare ad alcune parti più piccole, e che
fossero direttamente asimmetrici." [2]
L'affermazione di Ryan
che "...i detriti degli
aerei si siano distribuiti in pezzi molti grandi e altri molto
più piccoli" è fondata,
poiché le fotografie dimostrano che grandi porzioni di essi
siano uscite delle Torri, e i testimoni oculari scampati alla tragedia
hanno riferito di aver visto parti
intatte dell'aereomobile nella struttura. [3]
Una foto di
Ground Zero mostra una parte di aereo, il quale contraddice lo
"shotgun" test del NIST per testare la
protezione antincendio nelle Torri Gemelle.
PM prosegue
nel discutere delle affermazioni del NIST che considerano gli incendi
negli edifici come ampliamente sufficienti per indebolire l'acciaio
fino al punto di rottura. Comunque i test del NIST non mostrano alcuna
prova a tal proposito. Sebbene PM affermi nel suo libro che "l'acciaio perde il 50 per
cento della sua forza intorno ai 600 gradi centigradi (1.100 gradi
Fahrenheit)" (pg. 38), il NIST non cita nessuna prova che
l'acciaio nelle Torri fosse stato esposto a temperature simili. Le
temperature più alte stimate dal NIST con l'utilizzo di test
metallografici sulla vernice di alcuni campioni delle colonne del CORE
del WTC, riportano esposizioni massime di solo 250
°C (482 °F).
PM cerca di suggerire
che la combinazione degli impatti aerei e dei conseguenti incendi sia
stata sufficiente per causare il collasso di entrambe le strutture.
"I teorici del complotto
citano altri incendi di grattacieli, come quello del One Meridian Plaza
del 1991, un edificio di 38 piani che si trova a Philadelphia, come
prova del fatto che un incendio non può abbattere un
grattacielo. E in un certo senso hanno ragione: i soli incendi non
avrebbero potuto abbattere le Torri." (pg. 40)
È importante
notare che usano il termine "teorici del complotto" solo per gettare
discredito sulle prove forensi della demolizione controllata esposta
dai tecnici professionisti. Gli esperti di AE911Truth infatti
non speculano sulle teorie riguardanti la demolizione dei grattacieli
del WTC.
Nel caso dell'edificio
7, il rapporto del NIST ci dice che i danni strutturali non hanno
svolto alcun ruolo nell'avvio del crollo dell'edificio, e che esso sia
stato causato da "normali
incendi da ufficio". [5]
Bisogna chiedersi dunque
perché PM non considera che il 9/11 truth movement abbia
"ragione, in un certo senso" riguardo al WTC-7.
Ma a parte questo è importante quantificare come il danno
strutturale abbia svolto un ruolo nel crollo delle Torri. Abbiamo fatto
notare precedentemente che esso è effettivamente iniziato ai
piani meno danneggiati rispetto agli altri. Nel caso della Torre Nord,
il crollo è iniziato al 98° piano [6], il quale
contava meno danni. [7] Ma non solo, la sezione superiore della Torre
Nord ha iniziato a crollare sul lato opposto dell'edificio rispetto a
dove è stata colpita dall'aereo.
Ma PM rileva altri aspetti
riguardanti i crolli delle Torri, citando l'ingegnere strutturale Jon
Magnusson che dice:
"L'impatto ha distrutto gli
irrigatori e la protezione anti-incendio, e l'acciaio venne quindi
esposto al fuoco. A causa del calore esso infatti iniziò a
indebolirsi." (pg. 40)
Come abbiamo appena
visto, il NIST non ha portato alcuna prova a dimostrazione del fatto
che gli incendi fossero talmente caldi da causare il cedimento
strutturale e il crollo - né che la protezione anti-incendio
sia stata compromessa. Per quanto riguarda gli irrigatori "distrutti", il
NIST dubita che avrebbero potuto fare qualcosa per combattere gli
incendi. [8]
PM fornisce come esempio
il One
Meridian Plaza, l'edificio che i membri del 9/11 Truth
Movement citano per dimostrare che i soli incendi non hanno mai fatto
cadere un grattacielo con struttura in acciaio, tuttavia forniscono
pochissime informazioni sulle caratteristiche specifiche
dell'incidente. Il One
Meridian Plaza ha bruciato per 18 ore su oltre 8 piani.
Questo incendio è stato molto più vasto rispetto
a quello delle Torri (ricordiamo che secondo il NIST il kerosene si
è consumato dopo soli 10 minuti). Inoltre l'edificio era
stato costruito in maniera simile alle Torri e all'edificio 7,
poiché ha un sistema di colonne (core e perimetro)
strutturato come "un tubo dentro un tubo". [9] Questo è
anche il caso della First
Interstate Bank, un edificio di 62 piani situato in
California, il quale bruciò
per circa 4 ore senza crollare. [10]
Acciaio
fuso
PM si riferisce poi al
professore di fisica Steven Jones riguardo al ritrovamento di metallo
fuso trovato fra i detriti di Ground Zero, e di come questa sia la
prova di acciaio o ferro fuso. La replica di PM a questa dichiarazione
è che gli incendi nel cumulo di macerie abbiano continuato a
bruciare l'acciaio e gli altri metalli fino a fonderli. In proposito
hanno citato Jon Magnusson, che dice:
"Quando parliamo del cumulo
di macerie e dell'effetto isolante, gli incendi lì sotto
sono completamente diversi da quelli dei fattori [che colpiscono
l'acciaio] presenti nell'edificio" (pg. 41)
Comunque l'idea che il
metallo fuso possa essersi formato nei detriti in seguito al crollo
è effettivamente indirizzata al documento
di Jones:
"Bisogna notare che il metallo
fuso (probabilmente non solamente acciaio, vedi la discussione sotto)
scese verso il basso nel mucchio macerie nella fase iniziale; quindi
non è il caso che le pozze di metallo fuso si siano formate
a causa di incendi sotterranei, dopo i crolli." [11]
PM non ha portato
nessuna analisi tecnica nel suo libro per dimostrare che gli incendi
siano stati talmente caldi da fondere l'acciaio nel cumulo di macerie.
Le temperature presenti infatti sono state di gran lunga superiori di
quelle che un qualsiasi tipo di incendio normale avrebbe potuto
produrre. Infatti le temperature sono state sufficientemente
alte da:
- Formare Fe-O-S eutettico nell'acciaio (con ~50 % di zolfo) [1,000
°C]
- Fondere silicati di alluminio (formazione di sfere) [1.450 °C]
- Fondere il ferro (formazione di sfere) [1.565 °C]
- Vaporizzazione del piombo [1.740 °C]
- Fondere il molibdeno (formazione di sfere) [2.623 °C]
- Vaporizzare i silicati di alluminio [2.760 °C] [12]
- Fondere il cemento [1.760 °C]
Nel tentativo di
screditare il caso del metallo fuso nei detriti, PM cita l'analisi di
Alan Pense, un professore di ingegneria metallurgica alla Lehigh
University. Lo citano dicendo:
"Le fotografie mostrate a
supporto del metallo fuso sono, secondo me, poco convincenti... o
mostrano materiali probabilmente diversi dall'acciaio. Una di queste
foto mi sembra per lo più del vetro con barre in acciaio non
fuse in esso. Il vetro infatti fonde a temperature molto più
basse rispetto all'acciaio." (pg. 41)
Innanzi tutto non
è chiaro a quale foto Alan Pense faccia riferimento,
tuttavia è probabile che stia parlando della famosa "foto
della gru".
Indipendentemente
dal fatto che il materiale fuso raffigurato sia acciaio, ferro,
o
anche vetro fuso, il suo colore indica temperature superiori a 1200
°C.
L'aviocarburante
e comuni incendi d'ufficio come quelli presenti nelle
Torri
Gemelle non hanno mai raggiunto tali temperature.
In secondo
luogo, abbiamo appena visto dei metalli che si sono fusi o sono
addirittura evaporati a temperature ben al di sopra del punto di
fusione del ferro o dell'acciaio. Terzo, se la foto della gru mostra
vetro fuso, sarebbero state comunque necessarie delle temperature molto
alte, poiché il vetro non inizia a mostrare alcuna
luminosità fino a quando non si avvicina a temperature
di 1226 °C (2240 ºF). [15]
PM successivamente
contesta la frase di Steven Jones secondo la quale il metallo fuso
può essere la conseguenza di bombe incendiarie che avrebbero
potuto essere utilizzate per distruggere gli edifici. Loro dissentono
questa affermazione citando il presidente della Controlled Demolition
Inc., Mark Loizeaux, che disse che gli esplosivi usati nelle
demolizioni non producono metallo fuso, aggiungendo poi che il calore
prodotto non sarebbe durato così a lungo. Anche se questo
fosse vero per gli esplosivi convenzionali, l'uso di dispositivi
prodotti con la thermate e la nano-thermite potrebbe spiegare di certo
la presenza di metallo fuso. Il ferro infatti è il
principale sottoprodotto della reazione thermitica, e tale reazione
produce temperature estremamente elevate per un lungo periodo di tempo
rispetto ai convenzionali esplosivi. La nano-thermite è una variazione
altamente tecnologica della thermite, e potrebbe spiegare
tutti questi fenomeni riscontrati. [16]
Anche entrambe queste
società di consulenza ambientale, la USGS e la RJ Lee, trovarono
delle microsfere di ferro fuso in tutti i campioni di polvere del WTC.
Questo può essere solo il risultato di temperature superiori
ai 1537 °C (2800 °F). Fino al 6% di questi campioni di
polvere vennero recuperati nel grattacielo vicino, la Deutche Bank, i
quali sono composti di queste microsfere di ferro - molte di queste
sfere hanno il diametro di un capello umano.
È abbastanza
evidente come PM abbia mancato di spiegare le alte temperature e il
metallo fuso indiscutibilmente presente a Ground Zero. Non sono nemmeno
riusciti a dimostrare se le temperature all'interno degli edifici siano
state sufficienti per causarne il crollo.
[Ad aprile 2012 la terza
parte, dove Adam Taylor confuterà le fallaci spiegazioni che
Popular Mechanics ha fornito per l'accelerazione di gravità
del crollo delle Twin Towers]
Note
e fonti - PRIMA PARTE
i Quoted from: City in
the Sky: The Rise and Fall of the World Trade Center by James Glanz and
Eric Lipton, pg. 134-136
5 “The debris
from WTC 1 caused structural damage to the southwest region of WTC
7—severing seven exterior columns—but this
structural damage did not initiate the collapse. The fires initiated by
the debris, rather than the structural damage that resulted from the
impacts, initiated the building's collapse after the fires grew and
spread to the northeast region after several hours.” Quoted
from: http://www.nist.gov/el/disasterstudies/wtc/faqs_wtc7.cfm
6 According to NIST
NCSTAR 1, pg. 87: “First exterior sign of downward movement
of building at floor 98.”
7 Although it is true
that the NIST report never specifically states that the 98th floor was
the least damaged, the information provided in their report clearly
demonstrates this. The 98th floor had only five perimeter columns
severed, and one need only look through the table provided in NCSTAR
1-2, pg. 205 to see that NIST does not list floor 98 as having any of
its core columns severed.
8 “Even if the
automatic sprinklers had been operational, the sprinkler
systems—which were installed in accordance with the
prevailing fire safety code—were designed to suppress a fire
that covered as much as 1,500 square feet on a given floor. This amount
of coverage is capable of controlling almost all fires that are likely
to occur in an office building. On Sept. 11, 2001, the jet-fuel ignited
fires quickly spread over most of the 40,000 square feet on several
floors in each tower. This created infernos that could not have been
suppressed even by an undamaged sprinkler system, much less one that
had been appreciably degraded.” Quoted from: http://www.nist.gov/public_affairs/factsheet/wtc_faqs_082006.cfm