SMONTATA LA CONFESSIONE DI KHALED
SHEIKH MOHAMMED
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KHALED
SHEIKH MOHAMMED: SMONTATO.
Tratto da
www.comedonchisciotte.org.
Originale (in inglese) tratto da
www.kurtnimmo.com.
Another Day In The Empire. (Un altro giorno nell'Impero.)
La giornalista di Raw
Story Larisa
Alexandrovna ha fatto notare un problema piuttosto lampante della
"confessione" di KSM: egli afferma di aver preso di mira la Plaza Bank nello
stato di Washington, eppure la banca fu fondata molto tempo dopo
la presunta cattura di KSM e il suo internamento a Guantanamo. "Penso che
possiamo dire in modo abbastanza certo che o chiunque sia prigioniero col nome
di KSM è stato catturato recentemente, oppure che la sua confessione è una
completa frode", conclude la Alexandrovna.
O, più probabilmente, non esiste alcun KSM -- certamente non come è stato
presentato -- così come non esiste più un Osama o un al-Zarqawi, e più
probabilmente la storia da superuomo dell'attività terroristica di KSM è di
fatto un costrutto senza senso, ed è stata fabbricata solo perché venga
consumata dal pubblico. KSM è la versione islamica di Freddy Krueger, il figlio
bastardo dell'intelligence del Pentagono, dell'Ufficio per la Propaganda
Speciale e gli Incubi Macchiavellici.
KSM è semplicemente qualcosa di troppo bello per i neoconservatori islamofobi, e
questo è il motivo per cui egli incarna le qualità dei cattivi da cartone
animato, rivelando così l'essenziale semplicità della filosofia Straussiana dei
neoconservatori [la filosofia di
Leo Strauss, pensatore di
riferimento per i neocon. Per un riassunto del suo pensiero in relazione ai
crimini dei neocon vedere i seguenti articoli pubblicati da Comedonchisciotte:
Il Padrino dell' 11 Settembre, e
La Filosofia dell'Inganno. n.d.t.] con la sua prospettiva manichea del bene
contro il male, della luce contro le tenebre, e il suo sfruttamento di un
dualismo morale assoluto. Dal momento che gli Straussiani si ritengono, come
Platone, alla guida della polis, della cittadinanza che considerano al
livello di bambini, è probabilmente un requisito naturale delle favole che
imbastiscono, sotto forma di "nobili bugie", l'essere fondamentalmente puerili e
facilmente smontabili. Inoltre, in quanto "re filosofi", i neoconservatori
credono fermamente che il pubblico americano, le ignoranti masse, non
necessitino di una maggiore sofisticazione.
Per coloro che non sono disposti a credere così facilmente, sebbene catturati
dalla più ampia storia, alla fratelli Grimm, di un Osama e delle sue creature
soprannaturali, i media aziendali ci regalano Rosie O’Donnell [famosa
conduttrice televisiva n.d.t.]. "Nella puntata di giovedì [di The View], la
O’Donnell ha detto che l'unica ragione per cui
il terrorista di al Qaeda Khalid Sheikh Mohammed ha confessato ognuna delle sue
azioni, è perché egli è prigioniero della CIA a Guantanamo e torturato per
quanto è possibile," scrive
Jim
Brogan per il Post Chronicle.
In altre parole, per Rosie e l'establishment dell'intrattenimento, la versione
peluche del dipartimento aziendale delle notizie fabbricate, l'esistenza
di KSM e delle sue fantastiche gesta non sono in dubbio, e la questione qui, per
i viscidi e mollicci "liberals", è piuttosto l'immoralità della tortura.
Naturalmente ciò porta lontano ed è un diversivo dalla questione fondamentale:
il comportamento stesso di KSM è allucinato e dunque irrazionale, dal momento
che ascrive ad un unico uomo un insieme soprannaturale di capacità e di
successi.
Ma allora, naturalmente, la maggior parte di noi, condizionati dalla televisione
e da Hollywood, sono caduti nella legge fondamentale del regno
dell'intrattenimento: coloro che entrano qui devono sospendere la credulità.
KURT NIMMO.
(Scelto e tradotto per
www.comedonchisciotte.org da ALCENERO.)
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I dubbi sulla presunta rivendicazione di KSM quando era ancora in libertà rilasciata a Yosri Fouda di Al Jazeera.
Tratto da qui e qui.
E' stato affermato da vari debunker che Khalid Sheikh Mohammed avrebbe
confessato, insieme al "collega" Ramzi bin al-shibh, la sua colpevolezza anche prima di venire torturato col water-boarding, in un'intervista rilasciata al giornalista Yosri Fouda di Al Jazeera.
Queste persone però evitano di soffermarsi sul fatto che
l’intervista era solo stata trascritta (in un noto libro pubblicato anche in Italia) e non era stata filmata.
Ciò dà ben poche garanzie, nel senso che non si è
certi che l’identità dell’intervistato sia quella
del prigioniero di Guantanamo. I dubbi sull'identità
provengono da una serie di osservazioni. Un’altra notizia
riferiva che KSM sarebbe stato ucciso in Pakistan poco dopo
quell’intervista: Syed Saleem Shahzad, corrispondente del gruppo
di giornali legati al Dawn pakistano, riferì il 30 ottobre 2002
che KSM era stato ucciso in un raid compiuto dall’FBI e
dall’ISI a Karachi, l’11 settembre 2002. Ecco cosa scrive
Shahzad:
"Now it has
emerged that Kuwaiti national Khalid Sheikh Mohammed did indeed perish
in the raid, but his wife and child were taken from the apartment and
handed over to the Federal Bureau of Investigation (FBI), in whose
hands they remain," Shahzad reported on 30 October 2002.
"Nine other
suspected terrorists were captured, and two were killed. A woman FBI
official examined the bodies, and, as reported by an ISI official,
suddenly exclaimed, 'You have killed Khalid Sheikh Mohammad.' The woman
then instructed that a finger be cut off the body, which she took away,
presumably for a DNA test," Shahzad wrote.
"ISI officials
close to the case at this time were convinced, as were the FBI, that
Khalid had been killed. But they chose not to disclose the death as
they wanted other al-Qaeda members to attempt to remain in contact with
him through the recovered satellite telephones, mobile phones and
laptop computers." (fonte) (cache)
TRADUZIONE:
"Ora è emerso che il kuwaitiano Khalid Sheikh Mohammed è infatti morto durante il raid,
ma sua moglie e i suoi figli sono stati presi dall'appartamento e
consegnati all'FBI, nelle cui mani rimangono", ha riferito Shahzad il
30 ottobre 2002.
"Altri nove sospetti terroristi sono stati catturati, e due uccisi.
Un'ufficiale donna dell'FBI ha esaminato i corpi e, come riportato da
un ufficiale ISI, ha improvvisamente esclamato: "Avete ucciso Khalid
Sheikh Mohammed." La donna ha poi ordinato che un dito venisse tagliato
dal corpo, che poi ha portato via, presumibilmente per un test del
DNA", ha scritto Shazad.
"Gli ufficiali dell'ISI vicini al caso in quel momento si convinsero,
così come l'FBI, che Khalid era stato ucciso. Ma scelsero di non
rendere nota la sua morte perché volevano che altri membri di
AlQaeda cercassero di rimanere in contatto con lui attraverso i
telefoni cellulari satellitari e i computer portatili che avevano
recuperato."
Inoltre lo stesso Fouda ha messo in discussione l’esistenza di AlQaeda come vera e propria organizzazione terroristica.
Sempre Fouda ha suggerito che il
detenuto KSM “potrebbe assumersi le responsabilità in modo
che altra gente possa evitare di prendersi le colpe” o
semplicemente, nella sua mente disperata sta cercando di impedire che
“gli americani gli uccidano i familiari” come hanno
minacciato di fare.
Bollyn nota inoltre dalle trascrizioni un fatto interessante: l’inglese parlato dal presunto KSM era molto approssimativo,
tanto da aver avuto spesso bisogno di un interprete che parlasse arabo,
cosa assolutamente non consistente con la biografia di KSM, che avrebbe
ottenuto una laurea in ingegneria da una università americana
(è noto che solo per entrare in una università americana
bisogna aver superato test di lingua come il TOEFL e non parliamo
quindi delle capacità linguistiche per ottenere una laurea).
Inoltre KSM aveva viaggiato in molti paesi, nelle Filippine, in Bosnia,
ecc.
Inoltre Bollyn ha notato la mancanza
di foto di accompagnamento alla confessione di KSM e ha contattato un
professore che aveva avuto con sé KSM, e questi dice di non
averlo mai visto prima. (fonte)
Di seguito riporto alcuni fatti per cui è logico dubitare dell'intervista che KSM avrebbe rilasciato a Yosri Fouda.
Secondo la versione originale (quando
è andato a verbale, 2 giorni prima l'arresto di Ramzi
Binalshibh, nel Settembre 2002.) Fouda fu contattato nel Giugno 2002; l'ha anche ribadito diverse volte, come da lui stesso affermato nella ritrattazione nella quale ammette di aver mentito. Questo subito dopo l'arresto di Ramzi Binalshibh, nel Settembre 2002.
Come potete leggere dal link sotto:
"(...) Yosri
Fouda: All of these Islamist websites that were denouncing me alluded
to my interview as taking place in June. That's what I mentioned both
in my article in The Sunday Times Magazine and in my documentary - that
I met them in June.
SAS: So?
YF: I lied. (laughter)
Yes, of course. I lied because I needed to lie. I'll tell you why.
Because I thought, maybe even expected, that if something went wrong
and I needed to get in touch with them through a website or a statement
or a fax or whatever - the people that I met then and the people who
were around them, they would be the only ones who would know that I had
met them one month earlier than I let on, and so I'd know I was talking
to the right people. So after the first wave of denunciations a
pro-Qa'ida website "jehad.net" put up a statement online in the name of
Al-Qa'ida clearing me of any blame or connection with Ramzi's arrest
and I knew this was an authentic communique because it alluded to the
interview taking place in May." (fonte) (cache)
TRADUZIONE:
"(...) Yosri Fouda: Tutti quei siti web islamici che mi accusano in
riferimento alla mia intervista e affermano che sia stata fatta a
giugno. Questo è quello che ho detto sia nel mio articolo nel
The Sunday Times Magazine e nel mio documentario - che li ho incontrati
in giugno.
SAS: Quindi?
YF: Ho mentito. (risata)
Sì, certo. Ho mentito perché ne avevo bisogno. Vi
dirò perché. Perché ho pensato, forse perfino
previsto, che se qualcosa fosse andato storto e avessi avuto bisogno di
contattarli attraverso un sito web o un comunicato o un fax o cose
simili - le persone che avevo incontrato allora e le persone che erano
intorno a loro sarebbero state le uniche a sapere che le avevo
incontrate un mese prima di quanto avevo detto, e così avrei
saputo che stavo parlando con le persone giuste. Così dopo la
prima ondata di accuse un sito web pro-Qaeda, "jehad.net", ha
pubblicato un comunicato online sotto il nome di AlQaeda discolpandomi
di ogni responsabilità dell'arresto di Ramzi, e io sapevo che si
trattava di un comunicato autentico perché alludeva
all'intervista dicendo che era stata fatta a maggio."
In questa ritrattazione, quindi, Fouda sposta la datazione dell'intervista con KSM al Maggio 2002..
Il 4 Marzo 2003 Fouda cambia nuovamente versione spostando la datazione dell'intervista ad Aprile:
(Domenica 21 aprile 2002, per la precisione, come si dice nel gergo giuridico, "un ricordo molto preciso" - Chaim Kupferberg)
"Fouda:
It was late afternoon, Sunday 21 April 2002, when I packed my bags
before joining Khalid Sheikh Mohammed and Ramzi bin al-shibh for a last
prayer before saying goodbye." (fonte) (cache)
TRADUZIONE:
"Fouda: Era tarda sera, domenica 21 aprile 2002, quando ho fatto i
bagagli prima di unirmi a Khalid Sheikh Mohammed e Ramzi bin al-shibh
per un'ultima preghiera prima di salutarci."
A suo tempo fu ipotizzato che Fouda
mentisse (retro-datando l'intervista a prima di Giugno 2002) per fare
in modo che la rivelazione della complicità di KSM negli
attentati dell'11/9 fosse sua e non delle autorità americane. (fonte)
Infatti la complicità di KSM
negli attentati fu resa pubblica dalle autorità americane
proprio nel Giugno del 2002.
Inoltre (come solito quando i
"debunker" menzionano le "prove" a carico della validità della
versione ufficiale) non vi è alcuna prova che l'intervista sia
realmente accaduta!
Altrimenti come si spiega l'uso delle
tortura nelle carteri di Guantanamo e Abu Grhaib e l'ammissione da parte delle autorità
statunitensi di aver incarcerato e torturato centinaia di persone
innocenti?.
Infatti l'unica testimonianza che
hanno per dire che fosse autentica è la fede cieca nelle parole
di Fouda (già pizzicato a mentire diverse volte), visto che vi
è l'assenza di un supporto video all''intervista, o, anche solo
di uno audio che non sia distorto e quindi inutilizzabile al fine di
verificare l'identità delle persone coinvolte nella discussione.
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AGGIORNAMENTO (02/12/2010):
La CIA ammette di aver distrutto i video delle "confessioni" di KSM estorte con la tortura. (fonte)
La principale fra le pseudo-prove rilasciate dal Rapporto della 9/11
Commission è stata definitivamente cancellata dalla memoria
storica poichè "distrutta" dalla CIA.
"The 2005 destruction of 92
videotapes documenting the harsh interrogation of terrorism suspects at
secret CIA prisons immediately prompted concern at agency headquarters
that the decision was not adequately cleared and may have been
improper, according to newly released documents... Jose Rodriguez Jr.,
head of the directorate of operations at the CIA from 2004 to 2007,
sent a cable authorizing the destruction of the tapes.
Foggo's deputy wrote that Rodriguez
thought 'the heat from destroying is nothing compared to what it would
be if the tapes ever got into public domain -- he said that out of
context they would make us look terrible; it would be "devastating" to
us'." (fonte), (cache)
TRADUZIONE:
"La distruzione nel 2005 delle 92 videoregistrazioni che documentavano
l'aspro interrogatorio del sospetto terrorista nelle prigioni segrete
della CIA ha immediatamente suscitato preoccupazione al quartier
generale dell'agenzia che la decisione non fosse adeguatamente chiarita
e potrebbe essere stata impropria, secondo documenti recentemente
rilasciati... Jose Rodriguez Jr., capo della direzione delle operazioni
alla CIA dal 2004 al 2007, ha mandato un telegramma in cui autorizzava
la distruzione delle registrazioni.
Il sostituto di Foggo ha scritto che Rodriguez ha pensato che 'il
clamore suscitato dalla distruzione non è niente paragonato a
quello che si sarebbe scatenato se le registrazioni fossero mai
diventate di dominio pubblico -- ha detto che prese fuori contesto ci avrebbero fatto sembrare terribili; sarebbe stato "devastante" per noi'."